lunedì 29 giugno 2009

Politica- Tremonti: Il premier merita stima e non polemiche




"Silvio Berlusconi lavora sodo per il bene dell’Italia, e’ stimato all’estero dove riconoscono la sua "fortissima leadership". Il resto, ha assicurato il nostro ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervenuto da Lucia Annunziata a "In mezzora" su Raitre, sono chiacchiere o "esagerazioni." "Guardiamo all’esempio del terremoto; abbiamo lavorato insieme al decreto per le prime misure di emergenza fino alle due di notte. Poi la mattina dopo, alle nove, lo abbiamo presentato al Cdm a l’Aquila". "Questo e’ cio’ che conta. Il resto e’ essere guardoni o esagerare. Ma le pare che le indagini, invece di farle sulla Sacra corona unita, vengono fatte su Berlusconi? C’e’ un blocco di persone che pur di fare il bene di se stessi, fa del male agli italiani e all’immagine dell’Italia. Frequento molte persone all’estero e tutti riconoscono a Berlusconi di avere una grandissima leadership, una grandissima forza di carattere e politica. Mi sembra che anche gli italiani lo apprezzino. In un Paese serio -conclude il ministro dell’Economia- le persone serie dovrebbero valutare questo. Il resto sono solo esagerazioni".

Commentando le critiche del premier alle istituzioni economiche e ai media che fanno allarmismo e alimentano la paura, Tremonti ha osservato: "Che ci sia la crisi lo abbiamo sempre detto e lo sappiamo ma e’ proprio per questo che deve esserci un messaggio di fiducia. Non e’ censura". E’ che "un po’ di calma, un po’ meno televisione, un po’ meno show sarebbero utili per tutti". "Il Presidente Roosevelt durante la grande depressione diceva ’uscite di casa, andate a mangiare una bistecca, andate al cinema. L’unica cosa di cui dovete avere paura diceva agli americani e’ la paura stessa. Questo e’ il senso del messaggio di Berlusconi. Non e’ rimuovere la crisi. Proprio perche’ c’e’ e lo sappiamo, non ha senso dirlo tutti i giorni in Tv in modo ossessivo.

Tutti questi centri che, per inciso non hanno previsto la crisi, una volta davano le notizie in sede tecnica, nei bollettini. Ma qui ogni giorno c’e’ uno che dice una roba e gli altri" alzano il tiro "facendo a gara. Se diventi importante perche’ vai in Tv e dai annunci catastrofici, fai del bene a te ma fai del male ai lavoratori e alle famiglie. I bollettini statistici ufficiali vanno sempre pubblicati" ma "un po’ si esagera di questi tempi, non facendo del bene, ma facendo del male alle famiglie, a chi ci ascolta". Il presidente del consiglio, rimarca Tremonti, "ha detto solo di stare attenti" e "non ha detto di non dare pubblicita’" ai media che fanno allarmismo. "Ricordo una volta a Berlino in un vertice con i capi di Stato e di Governo, ci fu un capo di stato che ricevette un applauso generale quando invito’ i media non a non dare le notizie ma ad abbassare i toni ".

venerdì 26 giugno 2009

Politica- Il PDL è l'unica vera forza politica nazionale

Documenti - Riportiamo il testo integrale del Documento votato dalla Direzione Nazionale del Popolo della libertà
Il risultato delle elezioni europee ha soprattutto evidenziato la crisi in cui versa la socialdemocrazia in Europa. Il nuovo, grave arretramento subito dalla sinistra italiana denota una crisi ancor più profonda. La sinistra italiana paga oggi lo scotto di non aver mai fatto i conti con la propria storia: il PD non può nemmeno definirsi socialdemocratico senza scatenare al proprio interno guerre intestine e far riemergere antichi nodi mai affrontati fino in fondo. Il dibattito confuso e contraddittorio che sta caratterizzando la vigilia del Congresso del Partito democratico ne è la prova evidente.

Il risultato delle elezioni europee rivela anche un ulteriore, preoccupante, segnale di sfiducia nei confronti del modo in cui sta avanzando il processo di unificazione europea. L’ideale europeista è nato dalla lungimiranza di leader politici come De Gasperi, Shumann, Adenauer, che al mito dell’unità del Continente seppero dare un’anima e la capacità di rispondere ai bisogni effettivi dei cittadini. Essi compresero che l’Europa dei borghi e delle città, dei monumenti e delle cattedrali, l’Europa della riscoperta delle proprie radici e di un comune tessuto culturale, avrebbe potuto unire i popoli e consentire loro di superare il secolo dei totalitarismi con i suoi orrori e il suo portato di disperazione e di povertà.

Da allora l’Europa unita ha compiuto innegabili progressi, dal mercato unico alla moneta comune; per un lungo periodo, essa è stata in grado di parlare ai cittadini, alle loro insicurezze, alle loro necessità e alle loro convenienze. Oggi, di fronte alla tempesta di una crisi globale, al turbamento che l’avvento del nuovo secolo ha portato con sé, e in un contesto di relazioni internazionali profondamente mutato dopo la fine dell’ordine bipolare, l’Europa ha smarrito la propria anima, e viene sempre più percepita come un gigantesco apparato burocratico autoreferenziale quando non addirittura ostile rispetto alla libera iniziativa delle persone.

Si tratta di un problema di carattere culturale, ma anche istituzionale ed economico. Ed è giunto il momento di affrontarlo, sottoponendo al PPE la richiesta di una riforma che incida in profondità sui processi decisionali in seno all’Unione europea. E’ una sfida alla quale non possiamo sottrarci. Anche perché siamo gli unici in grado di portarla a compimento.

Il PDL, infatti, ha ottenuto un risultato nettamente positivo che sancisce innanzitutto la validità del progetto del partito unitario e dell’alleanza strategica con la Lega di Umberto Bossi. Per la prima volta inoltre il successo delle forze politiche che sostengono il Governo Berlusconi si manifesta sul terreno delle elezioni amministrative, nel quale la sinistra tradizionalmente dimostrava una maggiore capacità di radicamento e di tenuta. In queste elezioni amministrative la sinistra appare ormai una forza politica minoritaria nel Nord e nel Sud del paese, perdendo posizioni anche nelle regioni del centro Italia.

Lo straordinario risultato conseguito dal PDL nelle elezioni amministrative, al primo e secondo turno, caratterizza dunque il Popolo della Libertà come l’unica forza politica veramente nazionale, dotata sul territorio di risorse, militanti, dirigenti politici e amministrativi che un grande partito popolare deve sempre di più saper valorizzare e mettere al centro di un processo di selezione democratica.Il PD, invece, man mano che perde consenso si va sempre più localizzando.

L’esito delle elezioni europee e di quelle amministrative rafforza dunque il Governo, il suo rapporto con la maggioranza e con il partito, e premia l’azione ed i risultati conseguiti in un momento particolarmente difficile dell’economia internazionale. Si tratta della risposta più forte e convincente che la maggioranza del popolo italiano ha voluto dare alle campagne scandalistiche di Palazzo, orchestrate ai danni del Governo e del suo Presidente da un circuito politico-mediatico-giudiziario con l’obiettivo finale di sovvertire la sovranità del popolo.

L’esito elettorale delle europee e delle amministrative ha confermato la distanza siderale che separa queste manovre dalle persone, dai loro pensieri e dai loro bisogni. Gli italiani non vogliono che il gossip entri nella vita pubblica, e che la lotta politica si consumi dal buco della serratura. Con il loro voto l’hanno chiaramente ribadito. Il rispetto dovuto ai cittadini che l’hanno votato impone al PDL di reagire con la massima determinazione e fermezza. Rivendichiamo con orgoglio i risultati dell’azione di governo nell’ultimo anno, e rilanciamo con rinnovata energia il progetto riformatore che nell’aprile del 2008 ha ottenuto la fiducia dei cittadini. Andremo avanti lungo la strada della modernizzazione del Paese attraverso la riforma della giustizia, attraverso le riforme dello stato sociale indicate nel “libro bianco”, quelle della pubblica amministrazione e del federalismo fiscale, dell’università e della scuola. Così come sapremo portare l’Italia fuori dalla crisi più forte di come vi è entrata sviluppando una politica economica rigorosa ma in grado di venire incontro alle esigenze delle aree sociali oggi maggiormente in difficoltà, fra le quali in primo luogo quella dei lavoratori autonomi, dei giovani, delle piccole imprese.
25/6/2009

giovedì 25 giugno 2009

Economia - Tremonti:Più moralità con il federalismo fiscale

Più moralità con il federalismo fiscale E' un concetto caro al Ministro Tremonti Il federalismo fiscale “non è un progetto politico” ma “una riforma” che “sarà fatta” perchè “è fondamentale” e gode di un “grande consenso” in Parlamento e tra le Regioni. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ospite dei Cavalieri del Lavoro. Il federalismo ha sostenuto il Ministro, garantisce più moralità e sgombra il campo da qualsiasi dubbio su quello che ha definito il “motore per attivare ciò che serve”, e cioè la “responsabilità per fare le opere”.

Ed è proprio su questo concetto che Tremonti si è soffermato a lungo nel corso del suo intervento. Metà dell’azione pubblica avviene “al di fuori del vincolo del ‘no taxation without representation’”, spiega il ministro, sottolineando come con la riforma verrà introdotto il “meccanismo della responsabilità” che “per metà in Italia manca”, perchè “non si può spendere se non hai dovere di prendere”. Con la riforma, invece, le decisioni di spesa verranno prese dove saranno raccolti i fondi. Il federalismo fiscale porta con sé anche maggiore “moralità”: “Vi siete mai chiesti la ragione della caduta della moralità in alcune aree dell’ Italia? È molto semplice - rileva - se si buttano soldi a pioggia per centinaia di micro-opere si inverte il motore di influenza e così la malavita chiede alle imprese di fare le opere: non si può più - sottolinea - andare avanti con questo sistema”.
Il ministro cita poi il caso dell’evasione fiscale che diventa “una variabile indipendente se non c’è fiscalità locale” ed è, quindi, “fondamentale coinvolgere il governo locale perchè adesso - dice - non c’è alcuna remora a fare il furbo”. Tremonti ritiene anche senza senso il fatto che il più grande patrimonio immobiliare d’Italia, che “comprende spiagge, terreni e castelli” sia gestito da “un ufficio a Roma”, e ne rivendica un controllo locale. Nel suo intervento, il ministro dell’Economia dà spazio anche alla crisi sulla quale, afferma, “con i mezzi a disposizione - puntualizza - abbiamo fatto le cose che potevamo fare e nel modo più giusto possibile”. Tremonti ricorda: “abbiamo cercato di tenere più a posto che potevamo i conti pubblici, di investire quanti più fondi pubblici in ammortizzatori sociali e di tenere aperti i canali del credito”.
Il responsabile dell’Economia torna poi a rivendicare la scelta del governo di non aumentare il debito pubblico: “abbiamo detto: no grazie, non è una soluzione”, spiega, rilevando che “gestire il terzo debito del mondo, senza essere la terza economia del mondo in un momento di crisi è un’esperienza che prova nel corpo e nello spirito”.

Sicurezza-Pugno duro su chi affitta ai clandestini

Pugno duro su chi affitta ai clandestini.E' la richiesta del Gruppo Lega Nord al Governo
''Nonostante la chiarezza su chi dà alloggio ad uno straniero privo di titolo di soggiorno punendolo con la reclusione da sei mesi a tre anni, non sono mancate interpretazioni giurisprudenziali che hanno limitato l'operativita' della norma, escludendo in particolare la ricorrenza del reato nei casi in cui il canone di locazione richiesto allo straniero clandestino fosse da giudicarsi equo o di mercato come si e' espressa la Corte di Cassazione con la sentenza del 7 maggio scorso. Chiedo al ministro Maroni se non ritenga opportuno assumere iniziative, anche di carattere legislativo, volte ad assicurare l'efficace applicazione delle norme''. E' quanto si legge in una interrogazione al ministro Maroni del deputato leghista, Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella riferendosi al testo unico sulla disciplina dell' immigrazione relativo all' affitto di immobili a clandestini. Il Gruppo Lega Nord, scrive ancora Bitonci nella sua interrogazione ''rileva come non è la prima volta che modifiche legislative attuate da questo Governo, soprattutto quelle che volgono al contrasto dell´immigrazione clandestina, vengano osteggiate ancor prima della loro approvazione o interpretare in maniera, diciamo creativa, da parte della magistratura. La volontà del legislatore va nella direzione del colpire tutte quelle situazioni di degrado e di illegalità oramai all´ordine del giorno nelle nostre città, come l´occupazione di edifici e magazzini, trasformati in fatiscenti alloggi, affittati a clandestini''. Nel ringraziare il ministro Maroni per far in modo di "assicurare l´applicazione della norma", Bitonci fa l'esempio dei laboratori cinesi: ''negli stessi locali clandestini e regolari dividono angusti spazi, lavorando e dimorando su turni di 24 ore su 24. Ho potuto constatare di persona - continua Bitonci - queste situazioni con i Carabinieri, la GDF, e l´Ispettorato del lavoro. Questo perche' - conclude Bitonci - i proprietari, pur di lucrare un maggiore affitto, magari in nero, sono disposti a violare la legalità, e il rispetto all´uguaglianza e ai diritti umani e civili''.

mercoledì 24 giugno 2009

Politica-Berlusconi analizza la sconfitta del P.D.


22/6/09 - Il Presidente Berlusconi ha analizzato la sonora sconfitta del P.D. ed ha ringraziato gli italiani, che ancora una volta lo hanno sostenuto.
"La sinistra registra una nuova, sonora sconfitta. - ha sottolineato il Premier - Un dato solo toglie di mezzo ogni discussione: prima di queste elezioni provinciali il Popolo della Liberta’ governava 5 milioni di persone interessate dal voto. Adesso ne governa ben 21 milioni". E' quanto ha dichiarato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentando i dati del ballottaggio delle elezioni amministrative. "Delle 62 province al voto, il Popolo della Liberta’ ne governava 9, oggi ne governa 34, ovvero piu’ della meta’. E’ in atto -sottolinea Berlusconi- un profondo cambiamento della geografia politica del Paese. La sinistra arretra nel Nord, dove perde anche la provincia di Venezia, e subisce una vera disfatta in Lombardia, dove cede anche l’ultima roccaforte: la provincia di Milano". "Prima di questa tornata amministrativa, di 30 comuni capoluogo interessati dal voto il Popolo della Liberta’ ne governava solo 5, adesso ne ha conquistati 14. Sono state strappate alla sinistra -sottolinea Berlusconi- citta’ come Savona, Crotone e Prato, 190 mila abitanti, terza citta’ del centro Italia, bastione rosso ininterrottamente da 63 anni". Per il Premier "il Popolo della Liberta’, la Lega, la maggioranza e il governo escono ulteriormente rafforzati da queste elezioni. Ringrazio gli italiani per il consenso che hanno voluto accordare ancora piu’ del passato al Popolo della Liberta’, soprattutto in una competizione amministrativa influenzata dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi rivolti da un gruppo editoriale contro il presidente del Consiglio e il suo governo".

lunedì 15 giugno 2009

Politica-Berlusconi leader di maggior successo

Berlusconi vittorioso nelle elezioni e non toccato dagli scandali provocati dagli avversari E' il giudizio della stampa estera sul nostro Presidente del Consiglio “Il leader nazionale di maggior successo in Europa, in termini elettorali, è stato Silvio Berlusconi”. Non è solo Wolfgang Munchau, uno dei più influenti blogger politici del mondo, ad esprimere questo giudizio sul presidente Berlusconi. Il sito della CNN sottolinea la vittoria del centrodestra nonostante il forte astensionismo. Ed espressamente cita il “Pdl di Berlusconi” che sconfigge il partito suo principale avversario di centro-sinistra “nonostante la grave recessione e le accuse”.
Il Daily Telegraph titola sulla vittoria del partito di centro-destra di Silvio Berlusconi, che a dispetto delle vicende degli ultimi giorni “ottiene una confortevole maggioranza”, e dopo la fusione tra Forza Italia e An, “occupa saldamente il centro-destra dello spettro politico”.
The Indipendent, a sua volta, titola: “Berlusconi non toccato dagli scandali”. E spiega che il Cavaliere ha messo a segno “una vittoria a due cifre” sul PD.
El Paìs, che si è "distinto" per la pubblicazione delle “foto rubate” nei giorni del voto, ammette che Berlusconi di fronte a una “opposizione frantumata” sgombra il campo da ogni dubbio e incassa la debacle di un centro-sinistra “diviso”. Miguel Mora, il corrispondente da Roma, scrive che gli italiani considerano Berlusconi “di gran lunga la scelta migliore”.
Liberation riporta le proiezioni secondo le quali Berlusconi “è in testa nonostante il Noemigate”.
Le Figaro on line punta sulla “vittoria di mezzo termine per Berlusconi”, con una foto trionfale di Berlusconi tra Umberto Bossi e Guido Podestà alla chiusura della campagna elettorale a Milano. Del resto, anche il New York Times osservava, prima del voto, che “nel reality show che è oggi l’Italia, Berlusconi è nettamente vincitore. I suoi avversari stanno facendo poco più che lanciare pomodori sul palco”.

Etica - Grillo offende tutte le donne

Beppe Grillo ha offeso tutte le donne e non solo le parlamentari . E quanto sottolinea l'on. Lorenzin in merito allo show del comico genovese in Parlamento "Gli epiteti con i quali Beppe Grillo ha definito i membri del Parlamento italiano la dicono lunga sul personaggio che, d’altra parte, si e’ caratterizzato politicamente per il ’Vaffaday"’.

Lo ha affermato il deputato del Pdl Beatrice Lorenzin, sostenendo che le parole contro le donne parlamentari offendono tutte le donne."E’ particolarmente disgustosa la sua definizione delle donne parlamentari. Non da ultimo perche’ questo signore, che si sente il paladino dei consumatori e dei diritti civili, con una sola frase si fa portavoce del peggiore maschilismo machista di inizio secolo. Che dire di Grillo un retrogrado che, infangando le donne del Parlamento italiano, non si rende conto di offendere tutte le donne che con tanta fatica, quotidianamente, cercano di sfondare il muro del pregiudizio e rivendicano il semplice diritto alla pari opportunita’. Si merita certamente una querela, ma ancor di piu’ si merita che le donne italiane disertino i suoi show".

Sicurezza- I militari per le strade sicure delle nostre città

27/5/09 - I militari impiegati per il pattugliamento delle citta’ italiane nell’ambito del progetto ’strade sicure’ aumenteranno da 3mila a circa 4mila uomini, senza pero’ aumentare il costo per il ministero della Difesa. La proposta e’ del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ed è scaturita dopo un incontro con il segretario generale della Nato, Jaap De Hoop Scheffer.

"E’ un progetto fatto d’intesa con il ministro Maroni che prevede l’ipotesi di aumentare di almeno 4mila uomini, militari delle Forze Armate per l'operazione ’strade sicure’ senza aumentare i costi. La proposta e’ di fare un nuovo decreto senza farlo costare un euro in piu’ attraverso il meccanismo della riduzione delle spese fisse, riduzione dei costi di trasferimento dei militari e razionalizzazione delle indennita’ adeguandole a quelle della Polizia". Il ministro La Russa ha inoltre spiegato che il progetto ’strade sicure’ ha un costo di 30milioni di euro al semestre sul bilancio della Difesa di 20miliardi di euro.

Scuola - Parte la riforma dei licei

Dato il Via libera alla riforma dei licei. Il consiglio dei ministri ha approvato nei giorni scorsi in prima lettura, il riordino di questo ramo della scuola secondaria superiore. Da 400 indirizzi si passa a 6 licei con 10 opzioni per gli studenti.

Due le new entry: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane. Il nuovo modello partirà gradualmente, coinvolgendo dall’anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde classi; entrerà a regime nel 2013. La riforma - che stravolge un impianto che risale alla legge Gentile del 1923 - spazza via gli attuali 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal ministero e le tantissime sperimentazioni attivate e propone sei licei: il liceo artistico, articolato in tre indirizzi (arti figurative, architettura–design–ambiente e audiovisivo–multimedia–scenografia); il liceo classico (sarà introdotto l’insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio); il liceo scientifico (oltre al normale indirizzo le scuole potranno attivare l’opzione scientifico-tecnologica, dove ‘salta’ il latino); il liceo linguistico (tre lingue straniere, dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera); il liceo musicale e coreutico, articolato appunto nelle due sezioni musicale e coreutica (inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche); il liceo delle scienze umane che sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi (le scuole potranno attivare un’opzione sezione economico-sociale, dove non è previsto lo studio del latino). Il latino è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane e come opzione negli altri licei.

È previsto un incremento orario della matematica, della fisica e delle scienze “per irrobustire - spiega il ministero - la componente scientifica nella preparazione liceale” degli studenti (gli insegnamenti di fisica e scienze possono essere attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo classico). C’è un potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Le discipline giuridiche ed economiche si studieranno sia nel liceo scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scienze sociali (opzione economico-sociale) mentre negli altri licei potranno essere introdotte attraverso la quota di autonomia. Infine, “per essere al passo con l’Europa”, è previsto l’insegnamento, nel quinto anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera. Tutti i licei prevederanno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel 5ø anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), dell’artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32).

martedì 9 giugno 2009

Sicurezza-La Dichiarazione Finale del G8 Sicurezza

30/05/09 - Nella riunione ministeriale G8 Giustizia e Affari Interni,svoltasi a Roma il 29 e 30 maggio 2009, noi, Ministri della Giustizia edell’Interno, abbiamo preso in esame un complesso di temi d'interesse comune nel settore della giustizia e degli affari interni assieme al Vicepresidente della Commissione Europea. AllaConferenza hanno partecipato anche i Ministri della Presidenza di turno dell’UE e INTERPOL, UNODC e UNICRI.Abbiamo concentrato l’attenzione su questioni di rilievo strategico concernenti la lotta contro il terrorismo internazionale e la criminalità organizzata transnazionale e siamo arrivati alla conclusione che uno strumento primario nel combattere il crimine organizzato consiste nel privare le organizzazioni criminali dei proventi illeciti per mezzo della confisca e di altri strumenti orientatia colpirne i patrimoni. Abbiamo anche sottolineato l'importanzadella protezione delle infrastrutture critiche in un mondo così interdipendente.Abbiamo organizzato un evento speciale con lo scopo di ricordare la figura e le idee di Giovanni Falcone, le cui intuizioni hanno profondamente influenzato la Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale.Abbiamo discusso della recrudescenza del fenomeno della pirateria, soprattutto al largo delle coste della Somalia.Abbiamo esaminato il fenomeno della tratta degli esseri umani e dell’immigrazione illegale, analizzando le possibili strategie di intervento. Abbiamo anche considerato la questionedell’integrazione degli immigrati riconoscendo i positivi benefici della immigrazione legale.Abbiamo altresì affrontato le attuali problematiche della criminalità informatica e del contrasto alla pedopornografia,questione la cui importanza e urgenza abbiamo inteso sottolineare con l’adozione di una Dichiarazione separata dal titolo “The Risk toChildren Posed by Child Pornography Offenders”.Abbiamo poi analizzato il tema della sicurezza urbana, quale nuovo “global security issue”, con il quale i nostri Paesi sono sempre più chiamati a confrontarsi.


CONCLUSIONI LOTTA AL TERRORISMO - Noi, Ministri G8 della Giustizia e dell’Interno, riaffermiamo nelmodo più deciso la nostra condanna nei confronti di tutti gli atti di terrorismo, indipendentemente dalle loro motivazioni, ovunque e da chiunque essi siano commessi, riaffermando allo stesso tempo il dovere degli Stati a garantire che tutte le misure prese per combattere il terrorismo siano in linea con i loro obblighi di diritto internazionale, in particolare con la normativa sui diritti umani,l’asilo e il diritto umanitario.Siamo peraltro consapevoli che, nonostante gli sforzi e i successi riportati dalla comunità internazionale, il terrorismo rappresentatuttora una delle più gravi minacce alla sicurezza internazionale.L’analisi della minaccia mostra che i gruppi terroristici internazionali mantengono una significativa capacità offensiva ed evidenziano notevole flessibilità organizzativa, adeguando strutturee modelli operativi ai vari contesti.Desta particolare preoccupazione la capacità costante di radicalizzazione e reclutamento che genera il terrorismo internazionale.Per contrastare tali fenomeni, la miglior difesa è la prevenzione e a questo scopo dobbiamo ampliare e condividere le nostre conoscenze sui destinatari e sui canali di diffusione dell’estremismo violento.Ciò richiede attenzione alle attività e alle comunicazioni adoperate dalle organizzazioni terroristiche per la radicalizzazione, il reclutamento e la pianificazione dei loro atti criminali nella misura in cui ciò è consentito dalle legislazioni interne riguardanti tali attività di controllo. In particolare, dobbiamo continuare a concentrarci su come questi utilizzano Internet.La cooperazione antiterrorismo tra i Paesi G8 resta essenziale ed è importante continuare a potenziare la cooperazione avviata con strumenti già consolidati quali l’analisi congiunta della minaccia e lo scambio di conoscenze e buone prassi.Obiettivi centrali della cooperazione internazionale in questo campo sono lo scambio di informazioni operative – secondo quanto consentito dalle normative interne al riguardo - sul blocco dei canali di finanziamento del terrorismo, attuando le raccomandazioni speciali della FATF (GAFI) per la Lotta contro il Finanziamento del Terrorismo. Inoltre è importante studiare le nuove forme di approvvigionamento di risorse finanziarie a fini terroristici,combattendo la mobilità dei terroristi, riducendo al minimo la vulnerabilità delle infrastrutture critiche e di tutti i modi del trasporto aumentandone la resistenza, ostacolando l’utilizzazione del cyberspazio a fini terroristici e prevenendo il terrorismo Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare (CBRN).In particolare, noi riconosciamo che la nostra crescente interdipendenza richiede una maggiore cooperazione per proteggere le infrastrutture critiche a cui si appoggiano le nostre industrie e le nostre società. I recenti lavori dei nostri esperti in materia di infrastrutture per l’energia e prodotti chimici rappresenta un passo importante nel promuovere una maggiore comprensione e richiediamo agli esperti del Gruppo Roma-Lione di continuare questo lavoro.Abbiamo sottolineato l’importanza di rendere compatibili le misure antiterrorismo, ivi comprese quelle preventive, col rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e lo stato di diritto.Abbiamo convenuto sull’importanza di sostenere gli sforzi vigorosi di capacity building, che servono a potenziare le forze dell’ordine ea tutelare i diritti umani nei Paesi terzi nella consapevolezza che la lotta contro il terrorismo si consolida anche attraverso una più ampia adesione agli standard internazionalmente riconosciuti di tutela dei diritti fondamentali.


La prevenzione da sola non è sufficiente per rispondere alle sfide poste dai terroristi alla nostra società. L’esercizio dell’azione penale,nel pieno rispetto dello stato di diritto, dovrebbe portare a sanzioni penali efficaci, proporzionate e dissuasive nei confronti di persone riconosciute colpevoli. Rinnoviamo il nostro impegno ad attuare le raccomandazioni da noi formulate nel 2004 per la condivisione e la protezione delle informazioni d’intelligence relative alla sicurezza nazionale nell’ambito dell’attività investigativa e giudiziaria nei confronti dei terroristi e di coloro che hanno commesso reati di associazione.


CRIMINALITA’ ORGANIZZATA TRANSNAZIONALE Noi, Ministri G8 della Giustizia e dell’Interno, consideriamo la criminalità organizzata transnazionale una minaccia alla sicurezza nazionale e un pericolo per la stabilità internazionale. La criminalità organizzata transnazionale compromette lo stato di diritto e inquina l’economia.L’analisi della minaccia posta dal crimine transnazionale fa registrare l’espansione su scala mondiale del narco-traffico, del contrabbando di armi e del traffico di persone, mentre aumenta il riciclaggio di denaro e proliferano i furti per via informatica e leviolazioni dei diritti di proprietà intellettuale.Ribadiamo l’esigenza di prestare attenzione alle possibili connessioni tra criminalità organizzata e terrorismo internazionale.Abbiamo espresso preoccupazione per la recente recrudescenza della pirateria marittima che i nostri Paesi sono determinati a combattere. Abbiamo esaminato i problemi giuridici connessi con l’attività investigativa e l’esercizio dell’azione penale nei confronti della pirateria. Riconoscendo che questo è un punto che richiede ulteriore approfondimento da parte degli esperti, abbiamo adottato una Dichiarazione separata sulla “lotta contro la pirateria”.Oggi tale minaccia è più ramificata e più complessa che in passato.Di conseguenza è più che mai necessario un ulteriore rafforzamento della cooperazione internazionale quale strumento prioritario per un suo efficace contrasto. In tale contesto abbiamo convenuto di utilizzare il progetto “Valutazione della minaccia G8: la Minaccia posta dal Crimine Organizzato Transnazionale ai Paesi del G8” per fornire una migliore guida strategica al Gruppo Roma/Lione sul crimine organizzato.La comunità internazionale ha compiuto un primo importante progresso nella lotta contro il crimine organizzato transnazionale con la Convenzione di Palermo (United Nations ConventionAgainst Transnational Organized Crime) e gli annessi Protocolli, strumenti dei quali va promossa l’ulteriore implementazione. Inquesto contesto, il G8 ha incoraggiato l’attiva partecipazione alla prossima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale a lavorare assieme all’UNODC per giungere alla sua piena attuazione.Come Ministri G8 della Giustizia e dell’Interno, riconosciamol’importanza del contributo fornito da UNODC, UNICRI eINTERPOL nella prevenzione e contrasto della criminalità organizzata transnazionale e del loro ruolo di sostegno all’azionedegli Stati.Un punto qualificante delle nostre riflessioni è che siamo pervenuti alla conclusione che uno strumento primario nella lotta contro il crimine organizzato è privare le organizzazioni criminali dei proventi illeciti portando avanti un approccio orientato a colpirne i patrimoni.E’ importante che tali proventi del crimine, indipendentemente dalla loro ubicazione o dal loro intestatario formale, possano essere rintracciati, sequestrati e confiscati, negando alle organizzazioni criminali la possibilità di un rifugio sicuro. Al riguardo, un importante ruolo potrebbe essere svolto dalla cooperazione internazionale nel campo della mutua assistenza giuridica, che dovrebbe essere incoraggiata nella più ampia misura possibile.Evidenziamo il successo della “Operazione Mantis” – un’operazione multilaterale, totalmente innovativa, per individuare e bloccare itrafficanti di denaro – organizzata dal Gruppo Roma/Lione del G8.Come Ministri della Giustizia e dell’Interno ci sentiamo incoraggiati da tale successo e intendiamo continuare sulla scorta di questa esperienza nelle nostre iniziative future.Sulla base delle positive esperienze nazionali, potrebbe rappresentare una valida possibilità destinare le risorse sottratte alla criminalità organizzata a fini di utilità sociale e, in particolare, per le esigenze della sicurezza. Ciò fornirebbe ragguardevoli mezzi finanziari agli Stati per contrastare la criminalità e, inoltre, avrebbe un rilevante impatto in termini di cultura della legalità e di ristabilimento della fiducia dei cittadini nelle istituzioni.Abbiamo deciso di approfondire i profili giuridici, operativi e gestionali della materia. Chiediamo agli esperti di considerare se un ulteriore lavoro potrebbe rafforzare e incrementare la loro capacitàdi fornire cooperazione internazionale nell’esecuzione di ordini diconfisca all’estero, basati su condanne e non, anche in particolare in relazione ai Paesi in via di sviluppo.


LOTTA ALLA PEDOPORNOGRAFIA -Lo sfruttamento sessuale dei minori, prima che un crimine odioso, è una violazione dei diritti dell’infanzia.Come Ministri della Giustizia e dell’Interno condanniamo fermamente tutte le forme di sfruttamento sessuale dei minori, ivi compreso il “turismo sessuale”, e consideriamo la pedopornografia su Internet.E’ importante considerare la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla Protezione dei Bambini contro lo Sfruttamento e l’Abuso Sessuale.La nostra cooperazione in materia è consolidata e ci permette di combattere efficacemente questo fenomeno ignobile.Reputiamo importanti le iniziative e i progetti del G8 portati avanti dal Gruppo Roma/Lione in questo settore. Tra questi vi sono: il sito“G8 Wanted Child Sex Offenders”, gli sforzi per fermare e perseguire il “turismo sessuale” in danno di minori, non ché il recente Simposio di ricerca internazionale presso l’Università dellaNorth Carolina di Chapel Hill sullo sfruttamento sessuale deiminori, tutte iniziative in grado di rafforzare la nostra capacità di prevenzione e contrasto di questa piaga che riteniamo sia importante sviluppare ulteriormente.


I continui progressi della tecnologia offrono ulteriori margini di miglioramento della cooperazione internazionale, a livello normativo ed operativo.Riteniamo, in particolare, che si debba considerare la possibilità di adottare misure aggressive quali la creazione di una blacklist di siti pedopornografici, finalizzata ad ostacolare la navigazione verso siti pedofili, e/o denuncia da parte dei provider dei servizi Internet, in conformità con i diversi sistemi giuridici. Tale blacklist potrebbe essere gestita da organizzazioni internazionali ed anche aggiornata e divulgata, quindi adattata, ove necessario, ed implementata dalle competenti organizzazioni a livello nazionale.Si potrebbe ottenere altresì una cooperazione internazionale efficace attraverso un’adesione a task force multilaterali, condividendo software specializzati e coordinando insieme indagini on line sotto copertura e altre operazioni internazionali di polizia.Diamo pertanto incarico agli esperti del Gruppo Roma/Lione di approfondire i vari profili sottesi alla messa in opera dei summenzionati dispositivi di collaborazione internazionale.Riconoscendo l’importanza di riunire i nostri sforzi per combattere la pedopornografia on line e off line, abbiamo adottato una Dichiarazione separata sulla pedopornografia, intitolata “The Riskto Children Posed by Child Pornography Offenders” e riaffermiamo il nostro impegno a continuare a lavorare insieme per combattere la pedopornografia, soprattutto in Internet.


CRIMINALITA’ INFORMATICA E SICUREZZA INFORMATICA - La pericolosità del cybercrime – che copre una vasta gamma di reati– aumenta di pari passo con il ritmo del progresso tecnologico.Uno sviluppo allarmante è la crescita a livello mondiale dei “furti di identità”, che minaccia la sicurezza finanziaria e personale degli individui e i diritti di proprietà intellettuale e mina gli sforzi per mantenere la sicurezza interna. Accogliamo con favore la guida pratica su questo argomento che i nostri esperti del GruppoRoma/Lione hanno fornito all’inizio di quest’anno alla 8 Commissione ONU sulla Prevenzione del Crimine e la GiustiziaPenale.L’uso criminoso dei social network, dei servizi criptati, dei serviziVoiP e del Domain Name System e di altri nuovi e sempre più gravi attacchi da parte dei criminali contro i sistemi informatici pongono sfide più impegnative alle capacità di law enforcement e sono in rapida ascesa.Per far fronte a queste insidie noi crediamo che sia essenziale migliorare la collaborazione tra i providers e le Forze di polizia perl’attività di tracciamento on line durante le investigazionirispettando allo stesso tempo i diritti degli utenti di Inter net, inclusii gruppi più vulnerabili della società e soprattutto i giovani e gli anziani. E’ anche essenziale che gli Stati reagiscano con risposte tecnologicamente all’avanguardia e che rafforzino le forme di cooperazione internazionale già esistenti, quali i Punti di Contatto G8 24/7 High Tech Crime.


I Ministri riconoscono l’importanza dell’approfondimento degli strumenti investigativi di settore, quali quello delle “TrainingConferences” dei Punti di contatto della Rete 24/7, e accolgono con favore l’intenzione italiana di organizzarne un’ulteriore sessione.Inoltre, incoraggiano un’ampia collaborazione di tutti i Paesi G8 sulla criminalità informatica, compresa la partecipazione al Meridian Process e la Conferenza, istituita durante la Presidenza del Regno Unito del 2005.Pertanto, chiediamo agli esperti del Gruppo Roma/Lione di individuare le soluzioni necessarie se intendiamo continuare a rafforzare la cooperazione di polizia e promuovere forme di partenariato tra lo Stato e il settore privato, compresi i gestori dei servizi e le Squadre Informatiche di Risposta Rapida.Inoltre, i Paesi membri del G8 dovranno continuare a migliorare la cooperazione nella sfera dell’organizzazione delle indagini transfrontaliere sulla criminalità informatica. In questo periodo, gliStati membri del G8 stanno attuando un’iniziativa multi fase denominata “Organization of Cross-Border CybercrimeInvestigations”, volta a condurre un’analisi e a sintetizzare l’esperienza in questo settore, nonché ad individuare un insieme di raccomandazioni pratiche da utilizzare in ambito di G8 e,possibilmente, per il G8 outreach. La positiva attuazione di tale progetto porterà alla promozione di uno scambio informativo più efficiente ed alla facilitazione della cooperazione pratica tra le autoritàdi polizia che indagano sul cybercrime.


TRAFFICO DEGLI ESSERI UMANI, IMMIGRAZIONE CLANDESTINA E INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI LEGALI - Come Ministri della Giustizia e dell’Interno, condanniamo decisamente la tratta di esseri umani quale violazione dei diritti fondamentali della persona e siamo determinati a combattere le organizzazioni criminali che la gestiscono con enormi profitti, così come a prevenire i possibili collegamenti con le organizzazioni terroristiche.Ribadiamo il nostro comune impegno a combattere l’immigrazione illegale e la tratta di migranti, che alimenta le organizzazioni criminali transnazionali e ostacola l’integrazione degli immigrati regolari.Esprimiamo preoccupazione per l’attuale crisi finanziaria internazionale, che rischia di accrescere la pressione migratoria verso i Paesi maggiormente industrializzati.Per far fronte a questi due fenomeni è necessario rafforzare la cooperazione internazionale, mettendo a frutto le nostre pregresse riflessioni ed esperienze e migliorando gli strumenti di prevenzione e contrasto. Attenzione particolare va prestata ai Paesi di origine e di transito dei flussi migratori irregolari.Identificare e prevenire l’uso fraudolento di documenti di viaggio deve restare una priorità. Riconosciamo l’importante contributo dei passaporti a lettura automatica alla sicurezza globale. Di conseguenza, incoraggiamo tutti gli Stati che fanno parte dell’International Civil Aviation Organization (ICAO) che attualmente non rilasciano passaporti leggibili a macchina, a prendere tutte le misure necessarie per soddisfare i requisiti ICAOapprovati nel 2005, vale a dire che a tutti gli Stati membri ICAO viene imposto di rilasciare passaporti leggibili a macchina ecompatibili a partire dal 1° aprile 2010. È prassi raccomandata dall’ICAO che tutti i passaporti non a lettura ottica non siano più in corso di validità al più tardi a partire dal 1° aprile 2015.Dato che gli e-Passaport aggiungono nuove funzionalità di sicurezza,l’interoperabilità sarà di cruciale importanza. Chiediamo dunque a tutti gli Stati di verificare l’autenticità dei dati contenuti nei microchip dei passaporti elettronici e di far riferimento al PublicKey Directory (PKD) dell’Organizzazione Internazionale perl’Aviazione Civile (ICAO) una volta che le loro legislazioni nazionali lo consentano. Il G8 sostiene pienamente la prassi raccomandata dall’ICAO, vale a dire che i Paesi membri dell’Organizzazione che emettono o emetteranno passaporti elettronici e/o implementeranno controlli automatizzati sui passaporti alle frontiere partecipino alla PKD dell’ICAO.Il G8 è impegnato a favorire la più ampia ratifica e applicazione degli Accordi internazionali esistenti (Protocolli ONU sul Traffico diPersone e la Tratta di Migranti) e a sostenere con iniziative di assistenza tecnica i Paesi terzi per porli in grado di acquisire le capacità richieste per la piena implementazione di tali strumenti.L’immigrazione legale va accompagnata da misure atte a favorirel’integrazione degli immigrati e da una maggiore apertura verso le loro comunità, trarrebbero vantaggio sia i Paesi di destinazione che gli immigrati.Per questo, consideriamo positivo e desideriamo proseguire lo scambio di esperienze e buone prassi sulle politiche di gestionedell’immigrazione legale e dell’integrazione e riaffermiamo il nostro impegno a continuare il lavoro finora portato avanti


.SICUREZZA URBANA - La questione della sicurezza urbana va assumendo una rilevanza crescente nelle politiche nazionali e ha un’incidenza diretta sulla sicurezza interna degli Stati e sulla qualità della vita delle persone.Si tratta di un problema che accomuna Paesi avanzati e Paesi in viadi sviluppo. L’insicurezza urbana colpisce in modo particolare gli strati sociali più vulnerabili e ostacola l’integrazione degli immigrati.Il degrado urbano, inoltre, può alimentare collegamenti tra criminalità di strada e criminalità organizzata e fornire un ambiente propizio per lo sviluppo di forme di violenza.Non va sottovalutato che le città, in quanto gangli vitali della società globalizzata, restano un bersaglio per gli attacchi terroristici.Per esempio, le nostre città prosperano grazie alla interconnettività che forniscono tutti i tipi di trasporto moderno. Pertanto, dobbiamo continuare a dedicarci allo scambio di migliori prassi e a promuovere standard comuni per proteggere i passeggeri e i cargo dalle minacce già note, soprattutto quelle degli esplosivi,analizzando al contempo le minacce emergenti.Sul tema della sicurezza urbana abbiamo confrontato le nostre rispettive esperienze e, per la prima volta in ambito G8, abbiamo convenuto sull’utilità di sviluppare la cooperazione internazionaleanche in questo settore.Ribadiamo i positivi effetti che il coinvolgimento della collettività ha nelle politiche di sicurezza, soprattutto in quanto contribuisce a diffondere la cultura della legalità e a promuovere la democrazia avvicinando i cittadini alle istituzioni pubbliche.Abbiamo anche potuto constatare che il coinvolgimento della collettività nelle politiche di sicurezza produce effetti positivi sul controllo del territorio e contribuisce a diffondere la cultura della legalità e ad avvicinare i cittadini alle istituzioni.La gestione della sicurezza nelle città richiede uno sforzo congiuntodi tutte le istituzioni e, in particolare, delle autorità locali che svolgono un ruolo primario in questo settore.Chiediamo agli esperti del Gruppo Roma/Lione di approfondire ledinamiche della insicurezza urbana, ivi compresi i suoi possibilicollegamenti con forme più gravi di criminalità e di esaminare adeguate modalità di collaborazione internazionale

lunedì 8 giugno 2009

Politica - Lettera di Berlusconi agli Italiani

Nell'imminenza delle elezioni europee il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha indirizzato agli Italiani la seguente lettera aperta

"Avrei voluto usare la campagna elettorale per spiegare l’importanza dell’Unione Europea econfrontarmi sul ruolo dell’Italia in Europa. Invece in queste ultime settimane l’opposizione,spalleggiata dai suoi giornali e dai suoi programmi televisivi, ha fatto una campagna basata soltantosu ignobili e scandalosi attacchi personali.Non credevo davvero si potesse arrivare a tanto.Mi conforta tuttavia l’affetto di tanti italiani, anche non miei elettori, che hanno capito comequesta opposizione senza ideali e senza programmi, abbia tentato la carta della disperazione.Mentre loro rimestano nel torbido, il mio governo ha continuato a lavorare per dare piùsicurezza ai cittadini: dai primi di maggio abbiamo dato il via ai respingimenti delle imbarcazionidegli immigrati clandestini. Lo abbiamo potuto fare grazie allo storico accordo firmato il 31 agosto2008 con il leader libico Gheddafi.Questo accordo è uno dei frutti dell’autorevolezza che ci deriva dagli ottimi rapportiinternazionali che abbiamo costruito in questi anni e che abbiamo messo a disposizione dell’Europaper risolvere numerose delicate situazioni: il conflitto tra Russia e Georgia, quello tra Israele e ipalestinesi, la “crisi del gas” tra Ucraina e Federazione russa, lo sblocco del veto della Turchia allascelta del nuovo segretario generale della Nato.Sembrano fatti “lontani” ma sono invece importanti, perché la politica estera è oramaidiventata politica “interna”, per le ricadute che essa ha sui destini di tutti gli italiani. Per questomotivo abbiamo dedicato un mare di tempo e di lavoro alla politica estera, in Europa e nel mondo.In questo modo siamo riusciti a difendere gli interessi italiani in Europa: il nostro governo harinegoziato con successo il pacchetto clima (che penalizzava fortemente le nostre aziende senzadifendere l’ambiente), abbiamo ottenuto il raddoppio (da 200 a 420 milioni) dei fondi a nostradisposizione per importanti opere energetiche, abbiamo sbloccato i fondi europei per i lavori delMOSE, la barriera mobile che difenderà Venezia dal fenomeno ormai ricorrente dell’“acqua alta”.Non appena si è profilata la crisi finanziaria globale, abbiamo convinto Europa e Stati Uniti adaffrontarla con interventi coordinati, basati su questi punti fermi: non consentire il fallimento dinessuna banca, proteggere i risparmi dei cittadini, garantire le fasce più deboli, sostenere le impresee i lavoratori. Il nostro Governo ha dato l’esempio a tutta Europa: abbiamo messo al sicuro i contipubblici con una legge finanziaria valida per la prima volta non per uno ma per tre anni; siamo statii primi, il 10 ottobre 2008, a garantire che nessuna banca italiana sarebbe fallita e a proteggere irisparmi depositati nelle nostre banche.Siamo quelli che in Europa hanno stanziato più fondi a favore delle famiglie, dei lavoratori,delle imprese e dell’economia reale, per un totale di 55,8 miliardi di euro: 17,8 miliardi perrimettere in moto le grandi opere bloccate dalla sinistra, 9 miliardi di misure a protezione dei piùdeboli, 2 miliardi per le imprese dei settori più colpiti, 9 miliardi nel fondo a disposizione dellaPresidenza del Consiglio per rilanciare le imprese in crisi, 9 miliardi per gli ammortizzatori socialicosiddetti “in deroga”, perché estesi, per la prima volta, al di fuori della Cassa Integrazioneordinaria e straordinaria, ai lavoratori delle piccole imprese, a quelli interinali, agli apprendisti, aicollaboratori a progetto.Per la ricostruzione dell’Abruzzo, superata la fase dell’emergenza, abbiamo avviato interventiper 8 miliardi di euro e coinvolto l’Europa attraverso il Fondo di solidarietà per le calamità naturali.Abbiamo lanciato ai leader internazionali la proposta di “adottare” un’opera d’arte, un monumentostorico, una chiesa da ricostruire com’era e dov’era. Abbiamo deciso di tenere la riunione del G8 aL’Aquila, per avvicinare la capitale dell’economia alla capitale del dolore.E dalla prossima settimana iniziano i lavori per la realizzazione di abitazioni per 15 milapersone.Questi sono fatti, non parole.Forte di questi fatti, anche stavolta mi espongo direttamente al giudizio dei cittadini,impegnandomi come capolista in tutto il Paese, così da rappresentare l’Italia in Europa con unainvestitura popolare diretta che nessun altro leader europeo potrà vantare.Per questo motivo sabato 6 e domenica 7 giugno invito gli italiani a votare per il Popolo dellaLibertà e a scrivere il mio cognome accanto al simbolo. Per metterci in grado di lavorare conmaggior forza per il bene di tutti: più forti dell’invidia, più forti della calunnia, più forti dell’odio".

Silvio Berlusconi

venerdì 5 giugno 2009

Esteri - Il discorso di Obama all'Islam'

5/6/09 - Il discorso di Obama reso possibile grazie al lavoro di Bush E' quanto ha affermato il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto"E’ difficile che Obama avrebbe potuto fare il discorso del respiro che lo ha caratterizzato se Bush negli anni precedenti non si fosse assunto l’onore del ’lavoro sporco’, che però, dopo durissimi sforzi e anche errori, ha tenuto lontano il terrorismo dagli Usa e dall’Europa".
L'on Cicchitto, commentando le parole di Obama pronunciate al Cairo ha sottolineato : "Adesso Obama cerca di aprire un confronto positivo con il mondo arabo, fermo rimanendo una posizione di tutela e di rispetto nei confronti di Israele. Bisognerà verificare sul campo se queste aperture serviranno a determinare una nuova fase politica nel mondo arabo. Rimane il fatto che finora la linea dei talebani in Afghanistan, di Hamas in Palestina e di Hezbollah in Libano, non ha dato spazio ad una politica di collaborazione. Bisognerà vedere anche i riflessi di questo ’nuovo inizio’ di Obama sulla situazione iraniana. Come sempre avviene in politica, la verifica dell’efficacia del discorso di Obama verrà con i fatti".
Per il ministro deglòi Esteri, Franco Frattini, lo scontro è all'interno dell'Islam “La visita in Medioriente del Presidente degli Stati, Barack Obama,- ha precisato il Ministro - sara’ un tassello fondamentale che fara’ emergere come lo scontro in atto non e’ uno scontro tra due civilta’, quella Occidentale e quella musulmana islamica, ma e’ uno scontro all’interno del mondo musulmano tra l’Islamismo estremista che sostiene il terrorismo e l’Islam moderato che e’ un interlocutore fondamentale".
"Il viaggio di Obama - ha osservato Frattini - sara’ importante, ancor piu’ che per il contenuto dei suoi discorsi, per fare emergere dinnanzi al tutto il mondo qual e’ davvero lo scontro e chi e’ davvero che vuole distruggere la societa’: non e’ l’Occidente ma sono i terroristi di Osama Bin Laden".