giovedì 24 dicembre 2009

Berlusconi porge gli auguri al Papa

Questo il testo della lettera di auguri al Papa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi inviata al Cardinale Tarcisio Bertone.



“In occasione del Santo Natale prego Vostra Eminenza di rivolgere a Sua Santità Benedetto XVI gli auguri più devoti del Governo italiano e miei personali. Ringrazio, inoltre, il Santo Padre per la vicinanza manifestatami, a seguito dell’aggressione subita. Le Sue parole mi sono state di grande conforto.



Il Natale è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica.



La speciale attenzione che il Santo Padre rivolge all’Italia è testimoniata dalla sollecitudine dimostrata in occasione del tragico terremoto de L’Aquila, quando Egli, nel corso della visita, dopo aver affermato la Sua vicinanza alle popolazioni colpite ha detto: ‘vorrei abbracciarvi ad uno ad uno’.



Posso confermare che i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell’azione del Governo da me presieduto, che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale.



Nel rinnovare a Lei e a Sua Santità gli auguri più devoti, Le invio i più fervidi saluti”.

venerdì 18 dicembre 2009

Varato dal CdM il Federalismo Demaniale

“E’ stato approvato nella seduta odierna del Consiglio dei Ministri il primo decreto attuativo del federalismo fiscale, riguardante l’introduzione del cosiddetto federalismo demaniale.
Si tratta della prova provata che il federalismo fiscale lo stiamo facendo sul serio.
Con il federalismo demaniale si rivoluziona la logica per cui, oggi, esistono beni di cui non si interessa nessuno: così finisce la 'mano morta' ovvero il patrimonio abbandonato e improduttivo.
Con il federalismo demaniale, infatti, la proprietà di questi beni passa ai territori che hanno la competenza e la capacità di valorizzarli nell’interesse dei cittadini.
Per fare un esempio concreto una caserma dimessa, attraverso una variante urbanistica, potrà quintuplicare, o persino decuplicare, il suo valore, diventando un albergo, una scuola o un impianto polifunzionale.
In questo modo si produce ricchezza per i cittadini, sfruttando beni che, altrimenti, resterebbero improduttivi.
In conseguenza di questa riforma una massa di beni, del valore di qualche miliardo di euro, oggi di proprietà dello Stato, passerà a Comuni, Province e Regioni.
Gli enti locali che ricevono tali beni dovranno, però, indicare sui propri siti internet i processi di valorizzazione cui intendono sottoporli, garantendo così un procedimento assolutamente trasparente e sotto gli occhi di tutti.
Un’amministrazione dello Stato che, viceversa, non vorrà trasferire un proprio bene al territorio dovrà pubblicamente indicare e motivare le ragioni per cui lo trattiene in proprietà.
Grazie al federalismo demaniale finisce quindi l’era del patrimonio inutilizzato o sottoutilizzato.
Le nuove entrate per comuni, province e regioni, pertanto, non saranno più generate soltanto da nuove tasse ma dalla capacità da parte degli stessi enti locali di gestire con modernità ed efficacia questi beni.
I beni culturali, infine, verranno salvaguardati.
La logica del federalismo demaniale è quella di attribuire la proprietà dei beni a chi dimostra di saperli meglio valorizzare, dunque non si tratterà di un trasferimento alla cieca.
I beni demaniali che verranno trasferiti agli enti locali non sono soltanto immobili, ma tante altre cose oggi sottoutilizzate o sottovalorizzate, che passeranno agli enti territoriali in grado di valorizzarli adeguatamente a vantaggio della gente”.
Lo afferma in un comunicato stampa il senatore Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord

lunedì 14 dicembre 2009

Processi politici: Fitto verso l'assoluzione

BONDI: Mai avuto dubbi sull'assoluta innocenza di Fitto

"Il processo politico e mediatico nei confronti di Raffaele Fitto muore oggi con la pesante sconfitta di un manipolo di pubblici ministeri animato da chiaro intento persecutorio. Non abbiamo mai avuto dubbi sulla sua assoluta innocenza e onesta’ e siamo certi che riuscira’ a dimostrare la sua estraneita’ anche dai reati minori per cui e’ stato rinviato a giudizio".
Lo ha affermato Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl. "Dopo otto anni di indagini 150mila intercettazioni telefoniche e addirittura una richiesta di arresto, costoro sono stati sconfitti dalla verita’ perche’ Fitto e’ riuscito a dimostrare al Gup la propria totale estraneita’ da accuse tanto gravi quanto inesistenti, come l’associazione a delinquere e la concussione"

VERDINI: Contro Fitto un massacro politico e umano

“Se il massacro politico e umano a cui è stato sottoposto Raffaele Fitto attraverso un’inchiesta giudiziaria strumentale e politica, sfociata addirittura in una paradossale e incredibile richiesta di arresto respinta dalla Camera, non fosse una cosa drammaticamente seria verrebbe da citare il titolo dell’opera di Shakespeare, ‘Tanto rumore per nulla’. Ma, come è detto, stiamo parlando di questioni molto ma molto serie con una parte della magistratura, cioè i pm, che prima fa i fuochi d’artificio a colpi di avvisi di garanzia, centinaia di migliaia di intercettazioni telefoniche, addirittura una richiesta d’arresto.

Poi, come nel più classico dei copioni di questa Italia, tutto si affloscia come un soufflè riuscito male: il teorema accusatorio, che tanta eco mediatica ha avuto, era talmente debole da non passare neanche il vaglio non diciamo di un processo ma addirittura dell’udienza preliminare, nel corso della quale il giudice ha demolito il teorema costruito dai pm facendo cadere i reati più gravi contestati a Fitto, dall’associazione a delinquere alla concussione. Siamo certi che l’amico Raffaele riuscirà facilmente a dimostrare la sua limpida innocenza anche per quei reati minori per i quali il Gup ha preferito sottoporlo comunque al vaglio di un tribunale”. Lo ha dichiarato il Coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini

L'attentato a Berlusconi frutto della barbarie politica !

BOLLETTINO MEDICO: Il Presidente in osservazione, in atto una terapia analgesica e antibiotica

Silvio Berlusconi e’ tenuto sotto osservazione al San Raffaele e "ora sono in atto terapie antibiotiche, antiinfiammatorie e analgesiche". Lo ha affermato Alberto Zangrillo, medico personale del premier e primario del reparto rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, illustrando ai cronisti il bollettino medico aggiornato alle ore 12.
Le terapie avviate nei confronti di Berlsconi, ha spiegato il medico , "si sono rese necessarie per contrastare la sintomatologia dolorosa che purtroppo e’ persistente". Un intervento chirurgico, ha concluso Zangrillo, "e’ stato scongiurato".

BONAIUTI: Il Presidente è un po' affaticato e sofferente, serve riposo
In queste ore Silvio Berlusconi "è un po’ affaticato e sofferente, sente le conseguenze del colpo di ieri, ha avuto un forte mal di testa".
Lo ha riferito il suo portavoce, Paolo Bonaiuti, collegato in diretta con Radiocity su Radiouno. Bonaiuti, che si trova al San Raffaele dove è ricoverato il premier, riferisce della visita del Presidente della Camera Fini, "è appena andato via" e delle "tante persone che chiamano, anche tutti i leader stranieri. Berlusconi - aggiunge - vorrebbe rituffarsi nella consueta attività di sempre, che è frenetica, ma anche i medici dicono che ci vuole un momento di circospezione e cautela".

QUAGLIARIELLO: E' lo sbocco della campagna d'odio

"Questo e’ lo sbocco di una campagna d’odio che si e’ protratta per mesi e mesi".
Lo ha affermato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl commentando l’aggressione subito dal premier. "Se ci sono giornali-partito che mandano in stampa numeri monografici infarciti di menzogne; se ci sono trasmissioni televisive che mettono in scena processi mediatici in prima serata; se c’e’ addirittura chi come Di Pietro in un momento del genere giunge ad additare Berlusconi come l’istigatore, c’e’ poco da stupirsi e anzi c’e’ da ringraziare che non sia accaduto di peggio. Per mesi abbiamo segnalato inascoltati a quale deriva si stesse andando incontro: nessuno ha voluto prendere le distanze da tutto questo, e addirittura si sono immaginate ’union sacre’ in nome dell’antiberlusconismo. Le responsabilita’ sono chiare, e non basteranno ipocrite parole di solidarieta’ a posteriori a farle venire meno. Il corpo elettorale, al momento opportuno sapra’ giudicare"

MAURO: I responsabili politici sono noti

"I responsabili politici dell’aggressione a Berlusconi, cosi’ vile e cosi’ odiosa, sono noti a tutti". Lo ha affermato il presidente dei deputati del Pdl al Parlamento europeo, Mario Mauro.
"Hanno invocato la piazza e la violenza e la violenza e’ arrivata. Ma la piu’ grande violenza e’ la menzogna di coloro che vogliono farci credere che l’anomalia italiana e’ Berlusconi e non invece i nemici della democrazia che pretendono di incarnare in questo Paese il bene e la giustizia. E oggi come ieri altro non sono che fanatici o terroristi". "Dovere del popolo in questa circostanza e’ stringersi intorno a chi rappresenta la nostra istanza di verita’, di pace e di progresso".

LA RUSSA: Il "No B day" è la vergogna delle vergogne

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha affermato che l’aggressione subita ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, pone la necessità di trovare una soluzione politica al clima violento che si è venuto a creare. "La soluzione è politica. Occorre comprendere che bisogna distinguere gli attacchi politici dalla caccia all’uomo: il no B day è la vergogna delle vergogne dell’Italia. La maggioranza ha tutto l’interesse affinché ci sia un clima sereno anche se è difficile mantenere la calma".
Il grave episodio avvenuto in piazza Duomo a Milano, tuttavia, ha posto sotto gli occhi dei vertici del Pdl anche un problema di ordine pubblico. Ciò nonostante La Russa ha voluto esprimere "totale e piena solidarietà agli agenti che ieri hanno agito in condizioni non certamente facili. Il mio apprezzamento è privo di ogni riflesso negativo". A chi tuttavia gli chiedeva se quanto accaduto ieri ponesse in discussione la figura del questore di Milano il ministro ha risposto: "Non dipende da noi, non lo abbiamo chiesto, esula dalle nostre competenze".

FITTO: Risultato del clima di scontro alimentato nel nostro Paese
"La vile aggressione subita dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi è purtroppo frutto del clima di scontro alimentato nel nostro Paese da chi, incapace di contrastare l’avversario politico con metodi democratici, lo combatte sul piano personale come un nemico, fomentando odio".
Lo ha affermato il ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto. " C’è da augurarsi che tutte le forze politiche prendano nettamente le distanze da questo atto gravissimo. Al presidente del consiglio, naturalmente, esprimiamo con affetto piena solidarietà e auguri di pronta guarigione".

CICCHITTO: Puntualmente accolto l'invito di Di Pietro alla violenza

"Facciamo i nostri piu’ fervidi auguri al Presidente Berlusconi colpito dalla violenza politica e ci auguriamo che l’aggressione non abbia serie conseguenze".
Lo ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Questo pero’ e’ anche il momento di parlare chiaramente. Purtoppo questo fatto drammatico mette ancor piu’ in evidenza da che parte venga l’acutizzazione dello scontro politico nel nostro Paese. La campagna di odio contro Berlusconi ha certamente ottenuto un primo risultato. In questi giorni Di Pietro ha fatto un invito alla violenza che, come e’ chiaro, e’ stato raccolto. Cose irresponsabili con accuse a Berlusconi dai giornali e dalla televisione sono state scritte e dette da Eugenio Scalfari e da Michele Santoro", aggiunge Cicchitto. "C’e’ anche chi e’ arrivato a evocare il Cnl, ma se si fa il Cnl significa che c’e’ il fascismo alle porte e contro il fascismo e’ evidente che diventa legittimo qualsiasi tipo di intervento. Adesso sentiremo tante parole ipocrite che partiranno dagli stessi irresponsabili che hanno messo in moto questa spirale di odio unito ad un obiettivo preciso: Silvio Berlusconi, ma di queste parole ipocrite non sappiamo assolutamente che fare".


SACCONI: Ora occorre una reazione forte
"Le solidarietà di rito non sono sufficienti perché questo atto di violenza che inquieta tutta la società italiana e potrebbe preludere ad altro ancora è il risultato non casuale di una campagna di odio orchestrata dai individuati settori politici e istituzionali".
Lo scrive in una nota dopo l’aggressione a Silvio Berlusconi il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi. "Nell`Italia del quarantennale terrorismo ideologizzato, Paese nel quale la politica è stata segnata dall`uso ricorrente della violenza, occorre ora una reazione forte che definisca un blocco democratico determinato ad isolare tutti i portatori di odio. E` l`ora delle grandi responsabilità nel Parlamento come nel Paese".



BERGAMINI: E' troppo facile derubricare ad isolato atto di follia la gravissima aggressione subita dal premier
"E’ troppo facile derubricare ad isolato atto di follia la gravissima aggressione subita ieri a Milano dal presidente Berlusconi. E troppo facile imbastire in fretta e furia patetiche note di solidarieta’ da quattro soldi. Ci sono precise e chiare responsabilita’ politiche, giornalistiche e giudiziarie dietro la campagna d’odio in atto ormai da mesi".
Lo ha affermato Deborah Bergamini, deputata del Pdl. "Ora i paladini del senso delle istituzioni e dello Stato, da Fini a Rutelli, passando per Casini e Bersani hanno oggi il dovere di isolare questo grumo d’odio che a livello politico e mediatico violenta la legittimita’ democratica e costituzionale del governo italiano. Le riforme volute da Berlusconi e sancite dal voto popolare non possono essere poste sotto minaccia, ne’ fisica, ne’ politica; altrimenti qualcuno rischia di generare e sostenere un perverso clima di legittima eversione non degno di un paese civile".

CAPEZZONE: Contro Berlusconi una jihad mediatica e giudiziaria
"Contro Silvio Berlusconi siamo ormai alla jihad mediatica e giudiziaria. Una ’guerra santa’ che affascia l’ala piu’ scatenata della magistratura, un gruppo editoriale, e i settori piu’ fanatici della politica italiana. Credo che un numero sempre maggiore di cittadini sia nauseato per tanta violenza e tante falsita’".
Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, che ha osservato: "E’ bene che i registi e gli interpreti di questa azione coordinata sappiano che non ci faremo intimidire, e che gli italiani sono sono disposti a vedere tradito e scippato il loro voto"
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BONIVER: Di Pietro al limite dell'eversione
"Le affermazioni di Di Pietro sono al limite dell’eversione: invoca la piazza solo perche’ il presidente del Consiglio, in una sede politica, ha descritto con particolari anche coloriti, la vera grande anomalia italiana che nessuno nel Palazzo puo’ ignorare".
Lo ha affermato Margherita Boniver, deputato del Pdl, che ha osservato:
"Il presidente Berlusconi non vuole fare la fine del Caf. Mi auguro che le farneticazioni di Di Pietro suscitino, anche solo in minima parte, la reazione sdegnata di tanti esponenti politici in servizio permanente effettivo anti Berlusconi".

CICCHITTO: Il Pd prenda le distanze da Di Pietro
Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, a proposito di un’azione violenta evocata da Di Pietro, ha dichiarato:
"Adesso vediamo se a livello politico da parte del gruppo dirigente del Partito democratico e a livello istituzionale verranno prese le distanze da cio’ che ha detto in modo irresponsabile, a proposito dell’azione violenta, l’on. Di Pietro".

CROSETTO: Lunedì mattina denuncio Di Pietro
"Oltre ad esprimere piena solidarieta’ al presidente del Consiglio, domani con alcuni colleghi parlamentari presentero’ un esposto-denuncia contro l’on. Di Pietro per istigazione a delinquere".
Lo ha annunciato Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa e deputato del Pdl. "Le sue parole e i suoi atteggiamenti dell’altro giorno hanno dato legittimazione a tutti coloro che vedono nella violenza il modo migliore per esprimere le proprie opinioni. Penso che tutta la politica debba fare in modo che questa persona non trovi piu’ alcun dialogo da parte di chi pensa che il bene comune si amministri e si raggiunga solo con un sereno confronto democratico".

CARLUCCI: Eliminiamo l'anonimato su Internet
"Internet e i social network stanno diventando, ogni giorno di piu’, canali e strumenti di diffusione di odio e veleno". Lo ha affermato Gabriella Carlucci, parlamentare del Pdl, Vicepresidente della Commissione Bicamerale per l’ Infanzia, il giorno dopo l’aggressione a Silvio Berlusconi.
"I gruppi nati su Facebook per inneggiare alla vile aggressione , subita ieri a Milano

PODESTA': L'aggressione al premier è colpa anche della sinistra e di certi magistrati

"L’aggressione al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e’ figlia "di un clima sempre peggiore e di grande disagio, derivante dalla demonizzazione di Silvio Berlusconi non solo da parte di qualche facinoroso ma anche da parte di esponenti della sinistra e della magistratura.
E’ stato accusato di essere mafioso, responsabile di stragi; accuse non solo non vere ma anche non credibili". Lo ha affermato il coordinatore del PdL della Lombardia e presidente della Provincia di Milano, Guido Podesta’




           AUGURI PRESIDENTE
La Redazione di "Civiltà Giuridica Italiana" ed il Direttore Antonio Di Carlo deplorano il vile attentato al Presidente Berlusconi, che è l'indice del più bieco imbarbarimento della lotta politica,  e porgono all'illustre paziente, con  gli Auguri di una pronta guarigione,  i sensi della più  viva simpatia e della più completa solidarietà 

sabato 5 dicembre 2009

FINI BATTITORE LIBERO

QUAGLIARIELLO: Fini è un battitore libero che si mette ai margini

"Devo dire che non e’ bello che la politica sia attraversata da foto, immagini, o parole rubate. Nella vita politica, ormai, si gioca dal buco della serratura".
Lo ha dichiarato il vicecapogruppo del Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, in un’intervista a Gr Parlamento Rai.

"Non credo che Fini ordisca complotti. Da quello che ho sentito anche ieri in televisione, vedo piuttosto un Fini come battitore libero che si sta mettendo ai margini del comune sentire del Pdl. Una cosa e’ fare un’affermazione in astratto, un’altra e’ fare un’affermazione nel momento in cui si vorrebbe far passare la storia di un partito e di una persona come una storia malavitosa. Chi e’ nel centrodestra italiano sa che questo e’ in atto dal 1994 e reagisce con un’altra forza, un’altra determinazione e un altro sentimento di fronte a tentativi di questo genere".

CICCHITTO: E' indispensabile un chiarimento interno al PdL, ma piu' necessaria l'iniziativa del centro-destra sull' azione del governo
"E’ certamente indispensabile un chiarimento interno al PdL rigoroso, serio, senza sconti e furbizie, ma e’ ancor piu’ necessario un pieno sviluppo dell’iniziativa del centro-destra sul piano dell’azione del governo, del lavoro parlamentare per le riforme, del lavoro politico sul territorio e sul piano politico-culturale. Il peggior errore che il centro-destra puo’ commettere oggi e’ quello di ripiegare su se stesso".
Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, che ha sottolineato: "Berlusconi ha sempre parlato direttamente al popolo italiano, al Nord come al Sud d’Italia; questo fatto e l’alleanza politica con la Lega, sempre ben regolata ed equilibrata, hanno anche costituito dal 1994 ad oggi, aldila’ di polemiche banali, un contributo decisivo all’unita’ nazionale".

BERLUSCONI: Non sono in competizione con nessuno

"Non c’e’ nessuna competizione con nessuno. Sono spiaciuto del fatto che i giornali riportano tra virgolette parole, affermazioni che io non ho mai pensato di dire ne’ di pensare".

Lo ha affermato il presidente Berlusconi rispondendo a una domanda di un giornalista al termine del vertice italo-russo, dopo che in mattinata un comunicato dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi, in riferimento al fuorionda di Fini e alle minacce di sua espulsione e di sfiducia come presidente della Camera, aveva sottolineato che "le frasi attribuite stamattina al Presidente Berlusconi da alcuni quotidiani non sono mai state pronunciate, sono inventate di sana pianta. Sulle polemiche di questi giorni il Presidente Berlusconi non ha espresso alcun giudizio".

Il Governo Berlusconi ha messo in ginocchio la mafia

"Spatuzza dice di voler ’restituire verita’ alla storia’. E allora, se di storia dobbiamo parlare, comincino col dire, il signor Spatuzza e coloro che sorprendentemente gli danno credito, come spiegano che mentre i partiti anticomunisti della prima Repubblica crollavano sotto i colpi di Tangentopoli, mentre la ’gioiosa macchina da guerra’ dell’ex Pci si apprestava a prendere incontrastata il potere in Italia, mentre l’imprenditore Berlusconi chiedeva a Segni e Martinazzoli di guidare il fronte moderato per arginare la marea comunista, alla vigilia di una lunga stagione di scarcerazioni di migliaia di mafiosi grazie ai programmi di protezione dei pentiti, Cosa Nostra abbia ricevuto ’il Paese in mano’ da ’quello di Canale 5’".
Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vice presidente vicario dei senatori del Pdl.

"Lo stesso Spatuzza oggi ha ammesso in aula che ai tempi del presunto incontro di via Veneto nulla sapeva dei progetti politici di Berlusconi e Dell’Utri, e nessuna spiegazione chiese in proposito al boss Graviano suo interlocutore. Nulla sapeva perche’ nulla poteva saperne, dal momento che quei progetti politici all’epoca non esistevano, e men che meno era allora immaginabile un esito diverso dalla vittoria elettorale degli ex comunisti. A meno che la mafia non possedesse doti divinatorie: le stesse che, secondo le ricostruzioni di Massimo Ciancimino e dei giornali che l’hanno promosso oracolo, avrebbe dovuto avere Bernardo Provenzano per definire Dell’Utri ’senatore’ quando Dell’Utri a Palazzo Madama non era ancora stato eletto. Ma se e’ inverosimile che la mafia sappia prevedere il futuro, e’ indubbio che possa leggere il presente, e sentire attorno a se’ il cappio di un governo che in un anno e mezzo le ha tolto il respiro e l’ha messa in ginocchio".

I FATTI DEL BUONGOVERNO: Governo vincitore contro la mafia

Appena quindici giorni fa è finita la lunga latitanza di Domenico Raccuglia, spietato boss mafioso di Altofonte (Palermo), a tutti gli effetti il numero due di Cosa Nostra dopo l’altro super latitante, Matteo Messina Denaro. Il boss, arrestato dalla polizia a Calatafimi nel Trapanese, figurava nell’elenco dei latitanti più pericolosi. Era ricercato da 15 anni. Il suo arresto ha costituito uno dei colpi più duri inferti alle organizzazioni mafiose negli ultimi anni. Ieri mattina undici affiliati alla famiglia mafiosa di Bagheria sono stati arrestati perché ritenuti fiancheggiatori del boss mafioso Bernardo Provenzano.
L’operazione è stata denominata in codice Crash, dal nome di un’officina per la demolizione delle auto dalla quale scaturirono le indagini condotte tra il 2005 e il 2006 con l’obiettivo di individuare i fiancheggiatori che coprivano la latitanza del capo di Cosa Nostra. Nelle stesse ore veniva inferto un colpo durissimo alle cosche pugliesi, con il sequestro di una mole ingente di beni. Per la precisione, a Bari sono stati catturati i "colletti bianchi" che trafficavano con la sacra corona unita, con il risultato che sono già finiti in carcere 53 presunti complici, mentre i provvedimenti restrittivi riguardano un’ottantina di persone, e sono stati sequestrati 220 milioni di euro.
Infine, durante un nuovo blitz in Campania contro la camorra, sono stati sequestrati altri 20 milioni di euro. Un bollettino di guerra di cui bisognerebbe che il Paese intero andasse fiero, opposizione compresa.
Invece sui giornali continua a imperversare la controinformazione sui fantomatici rapporti tra il capo dell’esecutivo e i boss stragisti, anche se i fatti quotidiani configurano una realtà molto diversa: da quando è in carica, il governo Berlusconi ha infatti sottratto alla mafia circa 5,4 miliardi di euro, dirottando le somme confiscate in un fondo che ha ora una disponibilità di 676 milioni che serve a finanziare le forze dell’ordine.
Dall’aprile 2008, secondo quanto risulta dai dati del ministero dell’Interno, sono state 377 le operazioni (+53 per cento) per un totale di 3.630 arresti (+22 per cento). Tra questi, 282 i latitanti arrestati (+87 per cento), 15 tra i 30 più pericolosi (+67 per cento) e 37 tra i 100 più pericolosi (+131 per cento). Sequestrati beni per 5,6 miliardi di euro (+56 per cento rispetto al aprile 2008). Ogni giorno sono stati arrestati mediamente otto mafiosi. Non ci sono precedenti di un governo che nei primi 16 mesi di attività abbia adottato così tante misure contro la mafia, e così efficaci.
Inoltre, in questo primo scorcio di legislatura sono stati sciolti 12 consigli comunali per infiltrazione mafiosa rispetto agli otto sciolti nello stesso periodo del governo precedente. Sono risultati che non hanno precedenti, è una stagione straordinaria nella lotta alla mafia che ha un solo precedente negli anni del giudice Falcone.
Eppure Travaglio anche ieri ha scritto su Il Fatto quotidiano che il Paese è guidato da un premier "possibile amico della mafia". E su Repubblica D’Avanzo va avanti con i suoi teoremi infamanti cercando assurdi tasselli di congiunzione temporale tra la nascita di Forza Italia e le stragi di mafia dei primi anni Novanta.
Pur di negare la realtà, i nemici del premier obiettano che lo strenuo impegno del governo contro la mafia è funzionale a distogliere l’attenzione dalle "rivelazioni" del pentito Spatuzza per il quale la Procura di Firenze ha deciso di chiedere il programma definitivo di protezione. È una scelta con la quale gli inquirenti fiorentini ribadiscono il loro giudizio di rilevanza e attendibilità sul contributo fornito da Spatuzza. La guerra, insomma, continua. Solo che il governo fa la guerra alla mafia, mentre alcune procure mandano avanti solo una incredibile caccia alle streghe.

PdL

PdL: Riportare equilibrio tra i poteri dello Stato

L’Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà, al termine della riunione nel corso della quale sono stati presi in esame tutti gli aspetti dell’attuale momento politico, ha approvato il seguente documento:
"Anche il corso dell’attuale legislatura è stato turbato dall’azione di una parte tanto esigua quanto dannosa della magistratura, dimentica del proprio ruolo di imparzialità. Si tratta di una questione che è giunta ormai ad intaccare la natura stessa della democrazia, che si fonda cioè su un corretto e giusto equilibrio fra i diversi poteri e ordini dello Stato. Questo equilibrio, che le diverse tradizioni politiche che contribuirono a scrivere la nostra Carta Costituzionale avevano cercato di garantire e di preservare, è completamente saltato, soprattutto dopo le vicende giudiziarie che hanno travolto il sistema politico della cosiddetta Prima Repubblica.
L’Italia è l’unico Paese in cui la magistratura ha finito per acquisire un peso così abnorme nella vita democratica e di converso il potere politico fondato sulla sovranità popolare rischia di apparire impotente a svolgere le proprie finalità. Questo problema non riguarda una sola persona o un solo partito ma la natura stessa della democrazia e la capacità di chi è investito di una responsabilità politica di adempiere alle proprie responsabilità nei confronti dell’intero Paese.
Per questo il Popolo della Libertà si sente impegnato a sostenere con forza in Parlamento una riforma delle istituzioni che consenta una maggiore efficacia dell’azione dell’esecutivo, anche nell’ambito dell’elezione diretta del capo del governo e di un sistema di contrappesi fondati anche su un maggior potere di controllo e di indirizzo del Parlamento.
Nel contempo il Popolo della Libertà ritiene urgente una riforma della giustizia che ridisegni i rapporti fra i diversi poteri e ordini dello Stato, nel segno dell’equilibrio e della reciproca autonomia e indipendenza. Nell’ambito di questa riforma complessiva della giustizia si pone anche l’opportunità di una legge che ponga un limite alla durata indefinita dei processi, che rappresenta di fatto in Italia una pena aggiuntiva, giustamente condannata dalla Corte europea dei diritti. Infine si è stabilito di riproporre in veste costituzionale il contenuto del Lodo Alfano".
L’Ufficio di Presidenza ha dato mandato ai coordinatori nazionali di presentare entro la prossima settimana le proposte riguardanti i candidati alle prossime elezioni regionali.
L’Ufficio di Presidenza ha dato incarico alla Consulta "Riforme e problemi dello Stato" di avviare "l’esame delle proposte relative alla questione della cittadinanza verificandone anche la sintonia con il programma di governo sottoposto agli elettori. Mentre ha ribadito che ogni ipotesi di voto ai non cittadini italiani è estranea al programma e alla linea politica del Popolo della Libertà".
L’Ufficio di Presidenza ha infine approvato l’avvenuto avvio della campagna tesseramento 2009-2010 e le relative iniziative che il Popolo della Libertà organizzerà nel fine settimana 12-13 dicembre in tutte le principali città italiane.
Tutti i punti del documento sono stati votati all’unanimità dai componenti dell’Ufficio di Presidenza.

PdL