martedì 30 marzo 2010

L'INTERVENTO DI BERLUSCONI AL VERICE DELLA LEGA ARABA

Dal sito del Pdl riportiamo l'intervento del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al Vertice dei Paesi della Lega Araba che si è tenuto a Sirte, in Libia, sabato 27 marzo 2010.


Leader della Grande Giamahiria, Le Loro Maestà, Le Loro Eccellenze i Signori Presidenti, Le Loro Altezze Reali i Signori Emiri, S.E il Signor Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, Distinti ospiti,

e’ per me un grande onore ed un privilegio, potermi oggi indirizzare a questo autorevole consesso. Consentitemi di rivolgere un particolare ringraziamento all’amico Leader della Grande Giamahiria, Muammar Gheddafi e all’amico Segretario Generale Amre Moussa per l’invito rivoltomi a partecipare a questo importante Summit.

Ho accolto immediatamente e con grande piacere l’invito ad essere qui oggi, anche in ragione degli storici e sempre attuali legami tra il mio Paese e gli Stati arabi.

’Italia intrattiene infatti, da sempre, degli speciali rapporti di amicizia e collaborazione con il Mondo Arabo, con tutti gli Stati e con le loro popolazioni.
A questo riguardo, permettetemi di rallegrarmi, in particolare, con l’amico Mohammar Gheddafi per l’eccellente collaborazione, a tutti i livelli, tra Italia e Libia. La firma del Trattato di Amicizia, il 30 agosto 2008 a Bengasi, ha segnato un momento storico per i nostri Paesi.
Consentitemi poi di sottolineare l’autorevolezza della Lega Araba in seno alla comunità internazionale. Un’ autorevolezza che sta consentendo all’organizzazione di svolgere un ruolo di primo piano negli scenari di crisi, sullo scacchiere mediorientale ed africano, dal Darfur, alla Somalia, allo Yemen. Sono queste regioni importanti, dove l’Italia sta facendo la sua parte e per le quali riteniamo essenziale il contributo della Lega Araba.

Devo poi ricordare il forte apprezzamento dell’Italia per lo spirito e l’impegno con cui la Lega Araba si sta adoperando per favorire la soluzione della crisi israelo-palestinese, tenendo viva una base di dialogo condivisa e una speranza di pace. Non possiamo però adesso non esprimere la nostra più profonda preoccupazione per una situazione che sembra ulteriormente deteriorarsi, come dimostrano anche gli eventi nella Striscia di Gaza.

Le forze contrarie alla pace sono all’opera e noi assistiamo ogni giorno - e da più parti - a gesti che alimentano il fuoco del radicalismo, mettendo in pericolo ogni possibilità di dialogo.

In questo contesto, abbiamo ribadito ad Israele che le recenti decisioni riguardanti gli insediamenti – specie a Gerusalemme Est - sono controproducenti e possono compromettere seriamente le possibilità di ripresa del dialogo. I fatti compiuti, annunciati alla vigilia della ripresa dei negoziati, certamente non sono di aiuto. Su questo punto auspichiamo che Israele ascolti la voce degli amici, come quella dell’Italia e degli Stati Uniti d’America.

Con lo stesso spirito – e l’attenzione che tradizionalmente ho riservato al Mondo Arabo mi consente di parlarvi come a fraterni amici – vi rivolgo oggi un appello a confermare e consolidare le posizioni moderate, lungimiranti e costruttive verso la pace e la sicurezza nella regione mediorientale.

Quelle posizioni, lo riconosco con piacere, che proprio la Lega degli Stati Arabi ha così responsabilmente espresso con la decisione di sostenere il Presidente Abbas nell’avvio dei negoziati indiretti tra le parti con la mediazione del Presidente Obama.

Sulla strategia da perseguire per riavviare il Processo di Pace, i Ministri degli Esteri dell’Unione Europea si sono già espressi l’8 dicembre scorso in modo equilibrato. Unione Europea e Stati Uniti sono in piena sintonia e il “Quartetto” è recentemente pervenuto a delle conclusioni precise che l’Italia sottoscrive pienamente.

La comunità internazionale ha assunto in questo modo una coesione mai raggiunta prima d’ora e si è fissata un’agenda che chiediamo alla Lega Araba di sostenere in una linea di continuità con l’“Iniziativa di pace araba”, iniziativa cruciale per il futuro della regione.

Credo molto nell’impegno del Presidente Obama e della sua Amministrazione. E’ questo il momento di dare una chance alla pace. Ne abbiamo la possibilità. Ne portiamo la responsabilità. Ne sentiamo l’urgenza.
Nessun Paese – nemmeno Israele - può vivere in isolamento. La porta della trattativa deve rimanere aperta. Chiuderla adesso significherebbe condannare - nuovamente - un’intera generazione di giovani allo scontro, anziché alla pacifica convivenza.
Non vediamo alternative alla soluzione dei due Stati, se non a prezzo di nuove crisi, nuove sofferenze, nuove tragedie, che colpirebbero anzitutto il popolo palestinese, già drammaticamente lacerato dagli eventi degli ultimi anni.

Non possiamo tollerare oltre la situazione di crisi umanitaria nella Striscia di Gaza: occorre dare una speranza a tutto il popolo palestinese.
Ci auguriamo pertanto che il Primo Ministro Netanyahu accolga l’appello rivoltogli da tutta la comunità internazionale a compiere gesti concreti e positivi per migliorare le condizioni di vita quotidiana dei palestinesi e dunque a contribuire ad un nuovo rapporto di fiducia tra le parti.

Di fronte alle sofferenze di tanti innocenti, continuo a sperare che sarete - e saremo - compatti nel fornire al Presidente Abbas e a tutti i Palestinesi un indispensabile sostegno - non solo politico ma anche economico - ed un messaggio di perseverante determinazione nella ricerca di una soluzione pacifica e responsabile con un orizzonte temporale di breve termine, al massimo di due anni, come è stato definito dalla recente dichiarazione del “Quartetto”.
Crediamo inoltre, come tutti, in una pace comprensiva che preveda la soluzione del conflitto con il Libano e la Siria, una soluzione che contempli anche il ritorno delle alture del Golan alla Siria.

Il Processo di Pace in Medio Oriente è naturalmente essenziale anche per garantire la stabilità e la prosperità economica nel Mediterraneo. In seno all’Unione Europea, l’Italia è attivamente impegnata a rafforzare la dimensione meridionale della proiezione europea, non solo sul piano politico ma anche sul piano delle risorse finanziarie da dedicare alle iniziative di collaborazione.

Pensiamo alle sfide odierne che soltanto insieme riusciremo a superare: da quelle energetiche e ambientali, a quelle poste dagli squilibri economici, finanziari e sociali, dalla gestione delle risorse naturali alla crescita demografica, ai crescenti flussi migratori.
Oltre alla cooperazione politica, dobbiamo alimentare anche il dialogo interreligioso e interculturale nel Mediterraneo “allargato”, e farlo in un modo che sia esemplare per altre parti del mondo.

Su questo tema, è importante saper raccogliere e coltivare le aperture del Presidente Obama nel suo discorso pronunciato al Cairo nel 2009. Dobbiamo dialogare nella comprensione reciproca e nella condivisione dei valori fondamentali del rispetto della persona che ci sono comuni.

Dobbiamo combattere la cieca intolleranza che troppo spesso prevale contro le minoranze.

Dobbiamo privare il terrorismo del terreno di coltura che lo alimenta e gli permette di continuare a reclutare seguaci. In proposito, riconosciamo al Leader Gheddafi e agli altri leader arabi che hanno saputo combattere i movimenti terroristici, doti di particolare fermezza.

Cari amici,

vi sono altri capitoli importanti per i quali è essenziale dialogare nel contesto della Lega Araba e insieme alla Lega Araba.
Come l’Irak, che ha bisogno di essere sostenuto per tornare a svolgere un ruolo positivo nella regione. Tanto più dopo i segnali incoraggianti delle recenti elezioni e ora che il ritiro delle forze armate occidentali è programmato entro pochi mesi.
L’evoluzione del dossier iraniano non appare invece incoraggiante. Un grande Paese dalla storia millenaria come l’Iran dovrebbe svolgere, nella regione e nelle sedi multilaterali, una leadership costruttiva anziché sfidare la comunità internazionale minacciando una pericolosa proliferazione nucleare. Vogliamo comunque sperare che alla fine la ragione e il buon senso riescano a prevalere.

I temi evocati, e altri ne potrei menzionare, riguardano ognuno di noi perché incidono sulla sicurezza e il benessere dei nostri popoli oggi e per le generazioni future.
Sono qui per testimoniare la partecipazione dell’Italia nell’affrontare queste sfide comuni, la nostra volontà di condividere valutazioni e delineare strategie da percorrere insieme.

Spero che i sentimenti di amicizia, di fiducia e di stima che ispirano il rapporto tra la Lega degli Stati Arabi, i popoli arabi e l’Italia possano costituire un esempio e favorire una più profonda comprensione reciproca tra il Mondo Arabo e l’Occidente.

Vi ringrazio per la Vostra amicizia e per la Vostra attenzione.

La vittoria del PdL cambia il quadro politico dell'Italia

VERDINI: la nostra vittoria cambia il quadro politico del Paese
"In queste elezioni ci siamo giocati la sostanza del Pdl, e Berlusconi la sua persona. Il risultato cambia la fisionomia politica del paese consegnandoci un risultato straordinario e dandoci la maggioranza nella Conferenza Stato-Regioni, che e’ l’organismo non costituzionale piu’ importante nel nostro Paese, abbiamo ribaltato la maggioranza. Adesso noi siamo in maggioranza all’interno dell’organismo stesso e non mi smebra una cosa da poco sommata al 51%, quindi la maggioranza delle province italiane, e quasi una parita’ nei comuni capoluogo, nei comuni sopra 15 mila abitanti. Dato che si tratta anche di elezioni di medio termine, se paragonate ad altri Paesi, fanno vedere un grande successo per il governo Berlusconi in questa tornata elettorale".
Lo afferma Denis Verdini, coordinatore del Pdl, commentando l’esito dei risultati elettorali. "Nel Lazio abbiamo raggiunto un risultato strepitoso, nonostante mancasse il nostro simbolo. Siamo stati bravi a trasferire i voti alla lista della Polverini. La mancanza della lista su Roma, equivale a un 3,5% quindi noi superiamo il 30%", ha aggiunto Verdini precisando che "trasferire circa il 27% del voto sulla lista Polverini, al di la’ dell’intervento di Berlusconi che ha dato il ’la’ a questa cosa, e’ stato un altro dato straordinario. Questo dimostra che il Pdl c’e"’.
Parlando delle alleanze Verdini aggiunge: "al nord Cota e Zaia e’ normale che abbiano portato dei benefici alla lista della Lega ma il tutto resta all’interno dell’alleanza, un’alleanza consolidata e solida".
Quanto all’Udc il coordinatore del Pdl sottolinea: "i centristi e’ da un po’ di tempo che ci danno del rammarico e in queste elezioni hanno strapazzato il loro elettorato, che e’ un elettorato moderato orientato sul centrodestra".

BONDI: Berlusconi determinante. L'Italia si conferma moderata
"Il nostro e’ l’unico Governo in Europa che nel pieno di una crisi economica, a differnza di altri, come Francia e Germania, subisce un incremento di consensi piuttosto che un segnale di sfiducia. C’e’ stato un ruolo determinante del presidente del Consiglio". E’ quanto ha detto il ministro per i Beni Culturali e coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, durante Porta a Porta. "E’ stato determinante l’impegno di Berlusconi nelle due ultime settimane. Il voto dimostra anche che la forza rappresentata da Pdl e Lega e’ estremante potente nel Nord Italia. In Italia, la sinistra e’ forza minoritaria e i moderati -ha sottolineato- sono maggioranza nel Paese".
"Non sono soddisfatto del risultato del Pdl", Secondo Bondi questa e’ pero’ una conseguenza del ruolo svolto dal Pdl nel governo che e’ paragonabile a quello che un tempo e’ stato della Dc e che "paga il prezzo nei confronti delle forze minori e paga il prezzo degli attacchi concentrici anche di questi ultimi tempi. Abbiamo avuto una flessione rispetto alle scorse regionali ed europee",

LA RUSSA: da miracolo a Milano a miracolo a Roma
"Aggiorniamo i titoli del film: non piu’ miracolo a Milano ma miracolo a Roma". Queste le parole pronunciate dal ministro della Difesa Ignazio La Russa in piazza del Popolo dove il Pdl sta festeggiando i risultati elettorali del Lazio.
"Nel Lazio c’e’ stata una prevaricazione senza precedenti...La Corte d’Appello di Roma ha deciso di non accettare la presentazione della vittoria". Cosi’ il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a piazza del Popolo per festeggiare la candidata del centrodestra alle regionali del Lazio Renata Polverini, ha ironizzato sulle vicende che si sono susseguite in campagna elettorale e che hanno portato all’esclusione della lista del Pdl da Roma e Provincia.

CAPEZZONE: L'astensione è frutto di tre mesi di campagna d'odio contro Berlusconi
"Siamo dinanzi ad un dato di astensione massiccio e per questo esprimo preoccupazione. Io sono tra quelli che dice che gli elettori hanno sempre ragione e se hanno scelto cosi’ avranno i loro motivi".
Cosi’ Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, commenta i dati sull’astensione alle elezioni regionali. Il portavoce del partito si trova a via dell’Umilta’ dove e’ stata allestita la sala stampa per attendere i risultati definitivi. "La mia lettura - prosegue Capezzone - e’ che usciamo da tre mesi di odio con il presidente Berlusconi oggetto di una pressione costante. Credo che di fronte a questo tanta gente non ossessionata dalla politica e tanti moderati abbiano pensato che, se questo e’ il rodeo, non si partecipa.
Comunque ogni Regione in piu’ e’ un risultato importantissimo perche’ noi partiamo da 11 a 2 per il centrosinistra quindi ogni conquista e’ fondamentale".

FORMIGONI: Abbiamo sconfitto tutto e tutti
"I primi dati mi sembrano positivi, e’ una conferma del buon governo del centrodestra. Secondo le proiezioni, confermiamo Lombardia e Veneto dove gli abitanti apprezzano le politiche e le riforme fatte, conquistiamo Calabria e Campania e siamo in vantaggio in Piemonte e testa a testa in Lazio. Il centrosinistra conferma le sue roccaforti, regioni che amministrano quantita’ di cittadini molto inferiori". . Tutti gli indicatori vanno nella nostra direzione":
Questo il primo commento fatto al Tg1 dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni: "L’astensionismo ci ha penalizzato, soprattutto ci ha penalizzato il grave torto subito dalla Corte d’appello di Milano che ha escluso la nostra lista per una settimana".
Formigoni ringrazia tutti i cittadini lombardi e ricorda che si tratta "della quarta vittoria consecutiva. Abbiamo ottenuto piu’ voti anche senza l’Udc, abbiamo sconfitto l’attacco di chi diceva che i nostri dirigenti non sapevano neanche contare le firme, abbiamo raddoppiato il distacco dalla sinistra. Grazie a tutti i lombardi".

lunedì 29 marzo 2010

Mauro: l'Europa serve se aiuta la Grecia

MAURO: La solidarietà alla Grecia è nella natura del progetto Europa

La solidarieta’ fa parte della natura stessa del progetto europeo: pertanto, secondo l’eurodeputato Pdl/Ppe Mario Mauro, "l’Europa serve se e’ capace di aiutare la Grecia".
Mauro ha osservato che l’impressione e’ che "quelli che dicono di voler combattere la speculazione finanziaria vogliano sostituirla con la speculazione politica: perche’ attaccare un altro paese membro, in questo caso la Germania e la Cancelliera Merkel, solo perche’ ci ricordano che la politica della solidarieta’ deve andare di pari passo con la politica della responsabilita’?".
Anche il presidente del gruppo parlamentare del Ppe, Joseph Daul, ritiene che "se su una faccia della moneta dell’euro troviamo la solidarieta’, dall’altra c’e’ la responsabilita’". Secondo Daul, una soluzione alla crisi greca "deve assolutamente essere trovata questa settimana", e se "un intervento del Fondo monetario internazionale deve essere considerato", questo va fatto all’interno della cornice di regole europee e dei meccanismi Ue di aiuto finanziario. E’ nell’interesse di tutti gli Stati di garantire la stabilita’ dell’euro e del sistema monetario europeo". Allo stesso tempo, secondo Daul, nessun paese e’ esonerato dalle sue responsabilita’, quella di ogni Stato membro di "garantire conti pubblici puliti e onesti", ma anche quella "dei cittadini di quei paesi che affrontano momentanee difficolta’ di pagamanto di fare sacrifici".

CICCHITTO: Il vertice Ue individui la strategia per salvare la Grecia

"In un quadro internazionale sempre piu’ incerto, preoccupa la ripresa dell’attivita’ speculativa contro i Paesi piu’ esposti dell’Eurozona". Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente del gruppo Pdl alla Camera che ha osservato: "Il rischio dell’inazione, a livello europeo, e’ quello di rendere problematica la stessa esistenza dell’euro, in caduta libera nei confronti delle altre valute occidentali.

E’ pertanto auspicabile che nel vertice dei capi di Stato, che si aprira’ domani a Bruxelles, sia possibile individuare una strategia condivisa per affrontare i problemi di natura finanziaria della Grecia e, al tempo stesso, definire una strategia di rilancio economico e produttivo per l’intera area".

TREMONTI: Sì ad un intervento dell'Europa a favore della Grecia usando il Fmi

Disponibili ad una gestione europea del caso Grecia avvalendosi anche del know-how del Fondo monetario internazionale. E’ questa la posizione espressa dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, in relazione alla situazione finanziaria della Grecia.
"Ci sono tre ipotesi la prima e’ che la Grecia sia lasciata da sola e a quel punto da sola potrebbe chiedere l’intervento del Fondo monetario. La seconda e’ che l’Europa faccia lei un intervento. La terza e’ una ipotesi intermedia e prevede che sia l’Europa a organizzare un intervento usando anche il fondo monetario come banca e know-how ma sotto una regia politica. Facendo in modo che l’Fmi non vada in una landa desolata. E’ questa e’ l’ipotesi che preferisco".

giovedì 25 marzo 2010

BERLUSCONI: No all'astensione e al voto ai partitini

Riportiamo l’appello al voto di Silvio Berlusconi pubblicato dal sito www.affaritaliani.it

Care amiche, cari amici,

il 28 e 29 marzo saremo nuovamente chiamati di fronte ad una nuova scelta di campo. Una scelta precisa: tra il Popolo della Libertà, il nostro governo del fare da una parte e la sinistra delle critiche, del pessimismo, del catastrofismo dall’altra.

E’ una scelta tra due modi opposti di intendere la politica e il governo. Tra chi come noi ha saputo affrontare la più grave crisi economica del secolo senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini e la sinistra delle tasse e degli sprechi.

Quella sinistra che, quando è stata al governo, ha portato la pressione fiscale a livelli record e, se tornasse, ripristinerebbe l’Imposta Comunale sugli Immobili, che noi abbiamo abolito, raddoppierebbe la tassazione dei BOT e dei CCT, introdurrebbe un’imposta patrimoniale su tutti i beni, compresi gli appartamenti più piccoli, autorizzerebbe le intercettazioni telefoniche su tutto e su tutti, spalancherebbe le frontiere agli extracomunitari.

Di fronte al pericolo che la sinistra possa vincere nelle Regioni, è importante non disperdere alcun voto. Non bisogna, perciò, né dare il proprio consenso a liste che non avranno alcun peso in consiglio regionale, né farsi tentare dall’indifferenza, scegliendo l’astensione.

Con la vittoria del Popolo della Libertà, e dei candidati governatori della nostra coalizione, sarà possibile creare una sintonia tra le giunte regionali e il governo nazionale, elemento imprescindibile per realizzare molte iniziative che miglioreranno la vita dei cittadini.

Ci siamo posti degli obiettivi ambiziosi, che i nostri candidati governatori hanno sottoscritto nella grande manifestazione di Piazza San Giovanni:

· Attuazione immediata del Piano casa, finora ostacolato dalla sinistra, per ampliare le abitazioni mono e bifamiliari senza alcuna formalità burocratica, anche per accrescere il patrimonio e la ricchezza delle famiglie e al fine di creare lavoro e sostenere le piccole e medie imprese;

· Snellimento significativo di tutte le procedure burocratiche, eliminando almeno cento leggi regionali, tagliando le tasse e dando la possibilità di creare un’impresa in un solo giorno;

· Realizzazione di una sanità più efficiente, con il dimezzamento dei giorni di attesa nelle cosiddette liste d’attesa e il potenziamento della prevenzione;

· Messa a dimora nelle 13 regioni di complessivi cento milioni di alberi e creazione di più piste ciclabili per contribuire a fare dell’Italia il giardino d’Europa.
Un pensiero particolare, inoltre, va ai nostri elettori di Roma e Provincia. Lì, è successo ciò che temevamo: la lista del Popolo della Libertà è stata ingiustamente esclusa dal voto per favorire la sinistra. Per questo, è necessario votare compatti e mettere una maxi croce, sul nome di Renata Polverini, che è la nostra candidata al governo della Regione per portare il nostro buongoverno anche nel Lazio

Silvio Berlusconi
Stampato dal sito www.ilpopolodellaliberta.it

25 Marzo 2010

martedì 23 marzo 2010

BERLUSCONI: Dopo San Giovanni

Messaggio del Presidente Silvio Berlusconi dopo la manifestazione a San Giovanni

Ieri pomeriggio, ancora una volta, abbiamo dimostrato di essere una grande, pacifica e gioiosa forza popolare, che vuole unicamente il bene dell’Italia.

Ora ci attendono gli ultimi giorni di campagna elettorale. Io farò la mia parte: oggi a Bologna e Firenze, nei prossimi giorni a Milano, Torino, Bari, Venezia, Roma. Nei nostri siti internet, nei nostri gazebo e via posta noi comunicheremo a tutti i cittadini i risultati del governo del fare e il nostro “Patto per l’Italia”, sottoscritto ieri dai candidati governatori.

Ti chiedo di essere al mio fianco in questa decisiva settimana. A te il compito di coinvolgere i tuoi amici e conoscenti: fai loro conoscere quanto abbiamo fatto e quanto ci impegniamo a fare nei prossimi anni, fai loro capire che la scelta di campo di domenica e lunedì riguarda tutti. E’ una scelta fondamentale, per dare nuovo slancio ai governi delle Regioni, per proseguire speditamente il cammino delle riforme cominciato dal governo nazionale, per sconfiggere ancora una volta lealmente e democraticamente la sinistra dei trucchi burocratici, delle trappole giudiziarie, degli inganni mediatici.
Io ci credo. Insieme, come sempre, con il tuo impegno e quello di tutti i sostenitori del Popolo della Libertà, anche questa volta vinceremo!

tuo,

Silvio Berlusconi

21 marzo 2010

A ROMA IL P.d.L.HA MOSTRATO LA SUA FORZA

CICCHITTO: Con la manifestazione il Pdl ha mostrato la sua forza politica e sociale
"Con la manifestazione di sabato il Pdl ha dimostrato la sua forza politica e sociale, una formazione forte sia al Nord, sia nel Lazio, sia al Sud".

Così si è espresso il capogruppo del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, che ha osservato: "Non mi sembra che ci sia un pericolo di omologazione nei confronti della Lega, che comunque e’ un alleato importante, tant’e’ che Bersani sta con il piattino in mano sperando di rompere l’alleanza tra Pdl e Lega. In questo caso la Lega ridiventerebbe certamente ’una costola della sinistra"’.

GASPARRI-CICCHITTO: La valutazione sulla manifestazione rimane ma stop alle polemiche

"Manteniamo ferma la nostra valutazione sulla manifestazione di sabato che deriva dalla conoscenza della piazza e dalla visione globale dei partecipanti. Indipendentemente dai paragoni calcistici del Ministro degli Interni, su cui ognuno conserva la sua opinione, accogliamo l’invito allo stop sulle polemiche su questo tema". Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del PdL e Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL.

GASPARRI: In piazza a Roma numeri da primo partito italiano

"In sei giorni, con campagne elettorali in tutta Italia , abbiamo organizzato una manifestazione con centinaia e centinaia di migliaia di persone, la gente ha visto dall’alto e dal basso quali sono i numeri che sono i numeri del primo partito italiano in tutte le regioni d’Italia". Lo ha affermato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri impegnato oggi in Puglia in una serie di iniziative elettorali, commentando la manifestazione del Popolo della Liberta’ di sabato scorso a Roma.

"Non ha mai detto di un milione ma dico che le persone presenti erano di piu’ di quelle che qualcuno, non so per quale ragione, ha voluto quantificare adesso noi pensiamo alle elezioni, noi abbiamo l’esigenza di parlare di cose, di problemi reali, anche di sicurezza ed anche a Roma c’è molto da fare su questo versante. Il Governo e la maggioranza fanno delle buone leggi e chi deve vigilare, vigili."

LUPI: Da sinistra stucchevoli polemiche sulla manifestazione

"Le polemiche stucchevoli della sinistra sulla manifestazione di sabato dimostrano che questa opposizione e’ incapace di confrontarsi nel merito dei contenuti e delle proposte lanciate con il patto di governo siglato dai candidati del centrodestra in piazza San Giovanni".
Lo ha affermato Maurizio Lupi, vice presidente della Camera dei deputati e responsabile organizzativo del Pdl, che ha osservato:

"Purtroppo per Di Pietro un popolo non s’inventa, o c’e’ o non c’e’. Le immagini di questo popolo festoso e protagonista radunato in Piazza San Giovanni sono davanti agli occhi di tutti. E capisco che suscitino l’invidia della sinistra che ha ritenuto un grande successo aver portato 25.000 persone a piazza del Popolo".

VALDUCCI: La guerra dei numeri è una strategia per distogliere
"Questa guerra dei numeri lanciata dalla sinistra e’ l’ennesima occasione persa per tacere. Ieri abbiamo dimostrato quanto il popolo azzurro sia vivo e pronto a votare dalla parte giusta, nonostante si cerchi di alterare il gioco democratico".
Lo ha affermato il deputato del Pdl Mario Valducci, responsabile vicario Enti locali del Pdl e presidente dei Club della Liberta’ durante l’inaugurazione di un Club a Varese. "Come al solito la sinistra usa strategie subdole per distogliere l’attenzione dal flop delle loro manifestazioni e dall’assenza di programmi per i governi regionali. Oltre alle urne oramai lasciano vuote anche le piazze. Se va avanti così la Sinistra continuera’ la sua discesa verso la ’rappresentanza zero’ diventando il ’controcanto della politica’, priva di idee e pronta a dire sempre e solo no".

GASPARRI: Confermiamo le riserve sul questore di Roma

"Confermiamo pesanti riserve sul comportamento questore, peraltro deludente su tutti i fronti. Al vice presidente della Ragione Lazio Montino, consigliamo calma e silenzio. Per lui sono pronte sorprese clamorose. I suoi pasticci faranno scalpore". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato:
"Del resto e’ stato il braccio destro di Marrazzo che dentro la sede della Regione aveva fiumi di contanti da trasformare in cocaina e transessuali. Montino di pasticci gestionali ne ha fatti altri e la sinistra presto lo rinneghera’ piu’ del suo ex capo".

CICCHITTO: D'Alema non ecceda in ipocrisia sulla manifestazione
"Francamente D’Alema non puo’ eccedere in ipocrisia. Se temeva le parole di scontro dette da un palco allora non avrebbe dovuto partecipare alla manifestazione di piazza del Popolo".
Lo ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, nel replicare alle osservazioni fatte dall’ex premier sulla manifestazione del centro destra. "Comunque Berlusconi parlera’ di tutto: di cio’ che ha fatto il governo per mettere in sicurezza l’economia, per le imprese, per l’occupazione, per la coesione sociale, destinando trenta miliardi per gli ammortizzatori sociali. Ovviamente parlera’ anche dell’uso politico della giustizia, visto che e’ l’arma impropria a cui e’ ricorsa in tutti questi anni una parte della sinistra per demonizzarlo". "Quando poi D’Alema afferma che Berlusconi sbaglia a scendere in piazza per le elezioni amministrative e che in nessun Paese cio’ avviene e’ evidente che si tratta di una riflessione autocritica. A suo tempo, quando era presidente del Consiglio, egli si getto’ a capofitto nelle elezioni regionali: le perse e si dimise".

BONDI A BERSANI: L'ironia di Bersani è fuori luogo

"L’ironia di cui fa sfoggio l’On. Bersani rispecchia l’invincibile presunzione della sinistra di detenere il monopolio della democrazia e dello spirito costituzionale". Così si è espresso il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, il quale ha replicato al leader del Pd che aveva detto di sperare che Berlusconi in manifestazione non voglia proporre la monarchia.
"Se la cultura politica dell’on. Bersani non fosse piena di vuoti pregiudizi, guarderebbe con rispetto alla manifestazione di oggi e riconoscerebbe che esponenti di sinistra come Antonio Giolitti e Piero Calamandrei si batterono nell’assemblea costituente a favore del presidenzialismo come massima espressione della democrazia costituzionale".

La destra delude la Francia ?

CICCHITTO: La sconfitta di Sarkozy ci faccia riflettere


"La sconfitta di Sarkozy deve essere ragione di riflessione anche per il centrodestra italiano".

Lo ha affermato in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. "Per un verso, non c’è dubbio che Sarkozy ha pagato il prezzo che stanno pagando tutti i governi di centrodestra e di centrosinistra a causa delle conseguenze economiche e sociali della crisi. In secondo luogo, Sarkozy ha anche pagato una singolare ’apertura a sinistra’ fatta nella formazione del Governo e anche nello sviluppo di alcune tematiche: in questo modo egli non ha guadagnato un voto a sinistra e ne ha persi molti a destra. In termini molto diversi, dobbiamo anche noi ragionare su questi errori di Sarkozy per evitare di commettere sbagli simili, che possiamo pagare, magari a favore di quella Lega che alcuni esorcizzano, con posizioni non ben calibrate sull’immigrazione e la cittadinanza".

FINI E LA CITTADINANZA VELOCE AGLI IMMIGRATI

BERTOLINI: No all'ipotesi di Fini di concedere la cittadinanza veloce ai bambini immigrati

"Siamo contrari all’ipotesi prospettata dal Presidente Fini di concedere la cittadinanza veloce ai bambini immigrati. La cittadinanza non e’ un regalo che precede l’integrazione, ma il suggello della stessa". Lo ha affermato in una nota Isabella Bertolini, della Direzione nazionale del Popolo della Liberta’ e relatore della legge sulla cittadinanza.

"La cittadinanza deve sempre essere un atto volontario che testimoni la reale intenzione di far parte della nostra comunita’ nazionale. Per questo l’acquisizione dello status di cittadino non puo’ essere automatico solo in base all’età di una persona. Una cosa e’ certa: non si fa integrazione svendendo un diritto fondamentale. Per cui ribadiamo il nostro no a qualunque scorciatoia per concedere la cittadinanza".

sabato 20 marzo 2010

20 MARZO: IL POPOLO DELLA LIBERTA' IN PIAZZA

Riportiamo un estratto dell’intervista al Presidente Berlusconi (16 marzo 2010 - Giornale Radio Rai) sugli obiettivi e sul significato della Manifestazione del 20 marzo a Roma, per la quale tutto il Popolo delle Libertà si è mobilitato
Che cosa si prefigge la manifestazione del 20 marzo a piazza San Giovanni?
Noi scendiamo raramente in piazza. Ma - come dicono a Roma - quando ci vuole, ci vuole. E questa volta è doveroso farlo per difendere la nostra libertà e la nostra democrazia.
C'è un gioco sempre più scoperto e sempre più pericoloso che vede alleati la sinistra, i suoi giornali e i magistrati politicizzati di sinistra. Si sono inventati una tangentopoli che non c'era e non c'è. Hanno provato a schizzare del fango anche sul miracolo che abbiamo realizzato in Abruzzo. Hanno cercato di estromettere le liste del Popolo della libertà in Lombardia e nel Lazio, dando la colpa ai nostri delegati che invece non hanno nessuna colpa, per poter vincere la partita elettorale chiudendo la squadra avversaria negli spogliatoi con l'aiuto di un arbitro amico.
Noi, a Piazza San Giovanni, sabato 20 marzo faremo una manifestazione che non sarà di protesta, ma sarà una manifestazione in positivo per difendere la nostra effettiva libertà e il primato della sovranità popolare. Insieme ai 13 candidati della nostra coalizione al governo delle Regioni firmeremo un “Patto del fare” tra il nostro Governo e le Regioni. Un Patto che indicherà punto per punto gli interventi che potranno essere realizzati grazie ad una maggiore sintonia tra il Governo centrale e i Governi Regionali:
§ e cioè il Piano casa finora ostacolato dalla sinistra;
§ l'eliminazione degli eccessi burocratici per consentire l'apertura di nuove imprese in un giorno;
§ l'abbattimento delle liste d'attesa nella sanità;
§ più alberi, più verde e più piste ciclabili in tutte le Regioni.

Caos liste: cosa succederà nel Lazio?
Se ci sarà incredibilmente negato il diritto a presentare la lista del Popolo della libertà a Roma e provincia, nel Lazio vinceremo ugualmente. Sulla scheda degli elettori di Roma ci sarà il nome di Renata Polverini, che è la nostra candidata, la candidata di tutta la coalizione di centrodestra. Votare per la Polverini sarà come votare per il Popolo della libertà. Dopo i pessimi risultati del malgoverno della sinistra, chi vuole il bene del Lazio e ha sempre votato Pdl potrà così impartire una lezione di democrazia all'ammucchiata della sinistra tenuta insieme dall'antiberlusconismo, un amalgama terrificante che vede marciare a braccetto il campione del giustizialismo e dell'odio Di Pietro, il campione del settarismo Bersani e la neo-giustizialista Bonino.

BONDI A D'ALEMA: Oltre alle liste volete toglierci anche il diritto di manifestare
"Oggi è avvenuto un altro fatto degno di nota: D’Alema è andato a scuola da Di Pietro (sic). Infatti, se perfino un esponente di spicco della cosiddetta Prima Repubblica, che rivendica ad ogni pie sospinto una ’cultura politica’, ritiene che una manifestazione elettorale indetta dal partito di maggioranza relativa rappresenti una giornata spiacevole per la democrazia, dopo che egli stesso ha sfilato qualche giorno prima in una analoga manifestazione, sui contenuti della quale preferisco per il momento sorvolare, vuol proprio dire che la possibilità stessa di un ’discorso’ politico in questo Paese è svanita del tutto. E’ davvero il colmo: oltre alla possibilità di presentare le nostre liste elettorali, vogliono toglierci addirittura il diritto di manifestare." Lo ha affermato il nostro coordinatore nazionale Sandro Bondi

VERDINI: Sabato stupiremo, in piazza saremo come minimo mezzo milione
"Vi meraviglieremo. Il nostro popolo, il nostro partito e i nostri elettori vi meraviglieranno". Con queste parole il nostro coordinatore nazionale, Denis Verdini, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione di sabato che sara’ chiusa dall’intervento del presidente Berlusconi alle 17: "Come minimo ci saranno 500 mila persone, come minimo". Due gli slogan che apriranno i due rispettivi cortei: "l’amore vince sempre sull’invidia e l’odio" e "dal Governo del fare alle regioni del fare".

I due cortei partiranno alle 15 (ma il punto di incontro e raduno e’ fissato alle 14) uno dal Circo Massimo guidato dalla candidata alla presidenza del Lazio, Renata Polverini, assieme a tutti i ministri del Governo "per dare il segnale chiaro dell’appoggio dell’esecutivo alla nostra candidata". L’altro corteo, invece, partira’ dai Colli Albani e sara’ guidato da tutti gli altri 12 candidati governatori del centrodestra. Entrambi i cortei confluiranno poi a piazza San Giovanni, dove e’ allestito il palco. L’inizio del comizio e’ previsto per le 17, mentre il termine della manifestazione sara’ tra le 18 e le 18.30.

GASPARRI: Ora in piazza per una giustizia trasparente
"Lo spostamento della ridicola inchiesta di Trani a Roma, al tribunale dei ministri, dimostra che in quella Procura si e’ agito fuori dalla propria competenza territoriale. E anche la marcia indietro del Csm, che ha trasformato in un atto sostanzialmente inutile il tentativo di aggressione alla giusta iniziativa di Alfano di mandare un’ispezione a Trani, dimostra che abbiamo ragione noi".
Lo ha affermato il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, che sulla vicenda dell’inchiesta Rai ha commentato:

"Trani si e’ sbagliata, il Csm aveva torto, la giustizia non funziona. A questo punto per chiedere una giustizia trasparente che contrasti il crimine e non si presti ad operazione politica chiediamo ai cittadini di partecipare massicciamente alla manifestazione che ci sara’ sabato 20 marzo a Roma in vista delle elezioni regionali. Saremo in piazza anche per garantire in Italia un confronto politico e democratico che si svolga sui temi che interessano i cittadini e non ci costringa ad una estenuante azione difensiva a causa di manovre della sinistra giudiziaria".

martedì 16 marzo 2010

L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio

ROMA, 20 MARZO 2010 - MANIFESTAZIONE DI PIAZZA SAN GIOVANNI: ''L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio''

"L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio": questo è il titolo della manifestazione di sabato 20 marzo 2010 a Roma, in Piazza San Giovanni in Laterano.

Il presidente Berlusconi e i 13 candidati presidente di Regione sottoscriveranno davanti alle persone in piazza e a tutti gli italiani il "Patto per le Regioni", una serie di impegni di programma comuni a tutti i nostri candidati governatori, alla vigilia delle elezioni del 28 e 29 marzo.

Il Patto prevede impegni come la realizzazione immediata del Piano casa previsto dal Governo nazionale, meno burocrazia per le imprese, con la possibilità di aprire una impresa in un solo giorno, la realizzazione di più piste ciclabili e di aree verdi, la lotta all’inquinamento, la progressiva riduzione dei tempi di attesa per gli esami clinici e altro ancora.

L’obiettivo della manifestazione è quello di comunicare a tutti gli italiani il nostro intento di portare la moralità del fare anche nel governi regionali attualmente in mano alla sinistra, come dice lo slogan: dal Governo del fare alle Regioni del fare.

Il programma della manifestazione prevede la partenza alle 15.00 di due cortei, rispettivamente dal Circo Massimo e da Largo dei Colli Albani, che confluiranno intorno alle 17.00 in Piazza San Giovanni in Laterano, dove avrà luogo l’intervento di Silvio Berlusconi. La conclusione della manifestazione è prevista entro le ore 19.00.

P.d.L.: Scendiamo in piazza per difendere la libertà

BERLUSCONI: Scendiamo in piazza per difenderci dagli attacchi

"Da quando sono sceso in campo, alla vigilia di ogni sfida elettorale, l’alleanza ormai scoperta tra la sinistra e una parte della magistratura interviene indebitamente nella campagna elettorale per influenzare il voto dei cittadini.

Ci hanno provato in Lombardia e a Roma dove non hanno consentito la presentazione delle nostre liste e hanno cercato di far credere a tutti che la colpa fosse dei nostri delegati. Ci provano anche con le ormai consuete accuse ad orologeria enfatizzate dai giornali compiacenti. Di fronte a questo ultimo attacco, non possiamo rimanere indifferenti, dobbiamo reagire. Per questo motivo Vi invito a mobilitarvi per il 20 di marzo, quando, tutti insieme, in piazza San Giovanni a Roma manifesteremo in difesa del nostro diritto a votare, in difesa del nostro diritto alla privacy, per ribadire i risultati del nostro Governo e per far sottoscrivere ai tredici candidati governatori dei precisi impegni di lavoro.

Si tratta ancora una volta di una scelta di campo tra il nostro Governo che fa e la sinistra delle chiacchiere, tra l’Italia che ama e quella che invidia e odia. Per questi motivi chiedo a tutti Voi, a tutti i Club della Liberta’, di partecipare alla grande manifestazione di piazza San Giovanni. E naturalmente sono sicuro del del vostro appassionato impegno per le ormai prossime elezioni del 28 e 29 marzo". Lo ha scritto il presidente Silvio Berlusconi in un messaggio elettorale indirizzato ai militanti dei Club della Liberta’.

CAPEZZONE: In piazza il 20 marzo per difendere la libertà

"Ormai il gioco e’ chiaro: qualche magistrato che apre inchieste a dir poco discutibili, i soliti giornali che rilanciano tutto, intercettazioni selvagge che finiscono illegalmente in pasto alla stampa, con l’obiettivo di aggredire la maggioranza, di impedire di discutere di cose concrete, e di tirare la volata a un’opposizione sfascista e pericolosa, ormai egemonizzata da Di Pietro".

Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. "E’ per questo che la manifestazione del 20, accanto a Silvio Berlusconi, e’ un modo per difendere la liberta’ e la democrazia messe in pericolo da chi vorrebbe sovvertire le scelte fatte democraticamente dagli elettori. Il popolo dei liberali e dei moderati, con serenita’ ma con convinzione, e’ chiamato a un compito grande e delicato: far comprendere ai registi e agli interpreti della logora trama antiberlusconiana che gli italiani non sono disposti a farsi ingannare".

CAPEZZONE: Contro Berlusconi un grumo inquietante di forze
“Mi auguro che anche tanti cittadini indecisi, o magari orientati ad astenersi in una competizione amministrativa, comprendano il complesso delle cose che stanno accadendo.”
Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, che ha osservato:

“Un’azione politico-giudiziaria dagli esiti parziali e selettivi, visto che - alla fine - risultano colpite le liste di centrodestra; un’iniziativa da agente provocatore di Di Pietro, che oggi arriva ad evocare Hitler per insultare Berlusconi e incendiare una piazza; un’altra clamorosa violazione del segreto istruttorio; un tentativo di linciaggio mediatico ai danni del Premier, del direttore del Tg1 e di un membro dell’Agcom; e mancano ancora due settimane al voto.

Tenendo tutto insieme, emerge un quadro fosco, un tentativo di rovesciare il Governo democraticamente scelto dagli italiani e di colpire il Premier se non fisicamente (obiettivo di Tartaglia, come di altre menti deboli allenate e allevate all’odio) almeno nell’immagine e nella possibilità di operare con serenità.

C’è un clima violento ed eversivo, alimentato da una sinistra che non ha più scrupoli. Chi ha a cuore la democrazia farà bene a sostenere Berlusconi. Il grumo di forze coagulatesi contro di lui è ormai inquietante.”

BONDI: Una cabina di regia guidata per colpire il premier
“C’è ancora qualcuno che si rifiuta di credere all’esistenza di una cabina di regia che coordina e sincronizza i vari pezzi del puzzle politico che si manifesta in questi giorni?” Lo ha affermato il nostro coordinatore nazionale Sandro Bondi, che ha osservato:

“E’ possibile pensare che l’indebita ingerenza della magistratura negli affari politici, alla stregua ormai di una terza assemblea legislativa e attraverso l’azione di un vero e proprio partito rappresentato da magistratura democratica, che la forsennata aggressione della sinistra al Presidente del Consiglio guidata da quella sorta di capitano di ventura che risponde al nome di Di Pietro, che l’assalto della Cgil al governo con lo sciopero generale, siano fatti casuali e indipendenti gli uni dagli altri? Io non lo credo, e sono certo che basterà attendere per averne la conferma definitiva.”

BONDI: Si ricreano le condizioni per un nuovo attentato a Berlusconi
"Il segno che in Italia è definitivamente scomparsa una vera classe dirigente è confermato dal fatto che si stanno ricreando le stesse condizioni che hanno reso possibile l’attentato avvenuto a Milano lo scorso dicembre nei confronti del Presidente del Consiglio.
Un clima infiammato, alimentato dalle parole e dalle dichiarazioni politiche più irresponsabili e violente, soprattutto da parte di Di Pietro e di una intera generazione educata ormai da più di un decennio alla politica della demonizzazione e dell’odio nei confronti degli avversari politici, sta degenerando e non promette nulla di buono. Se c’è ancora qualcuno a sinistra capace di intendere e di coltivare ancora la politica batta un colpo e soprattutto faccia sentire la sua voce." Lo ha affermato il nostro coordinatore nazionale Sandro Bondi

FRATTINI: C'è un clima che ricorda quello dell'attentatoa Berlusconi
"Io vedo un serio e imbarazzante pericolo dovuto a questo clima di odio, che si sta diffondendo con attacchi personali alla figura del presidente del Consiglio e con un clima di intidimidazione che, purtroppo, mi ricorda quello del mese di dicembre dello scorso anno, che poi porto’ all’attentato contro Berlusconi". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it:

"Voglio dire che il pericolo vero e’ che questa campagna elettorale sia completamente avvelenata da questo circuito aggressivo, che pone evidentemente i candidati ma anche gli esponenti politici del Popolo della Liberta’ in una situazione oggettivamente pericolosa. Perche’, a forza di istigare all’odio, poi c’e’ qualche pazzo che lo prende sul serio. Questo mi sembra l’elemento di maggiore riflessione che dovrebbe indurre veramente una reazione di rasserenamento, che purtroppo pero’ non puo’ partire unilateralmente e da una sola parte".

giovedì 11 marzo 2010

PdL: Una manifestazione di proposta e non di protesta

BONDI, LA RUSSA, VERDINI: Sarà una manifestazione di proposta e non di protesta

Riportiano la dichiarazione dei Coordinatori nazionali del Pdl, Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini in relazione alla manifestazione del Pdl annunciata dal presidente Berlusconi.
“La manifestazione che stiamo organizzando, come preannunciato questa mattina anche dal Presidente Berlusconi, sarà squisitamente di proposta. Saranno presenti con Berlusconi tutti e 13 i candidati governatori per illustrare pubblicamente alcuni punti programmatici fondamentali e qualificanti che, in sinergia con il “governo del fare”, s’impegnano comunemente a realizzare nelle rispettive regioni. Alcuni organi di stampa, al contrario, hanno erroneamente attribuito alla programmata manifestazione un mero carattere di protesta, che è invece estraneo all’iniziativa”.


MOLES: Ancora piu' uniti sosteniamo Renata Polverini

"E’ il momento della compattezza, quello in cui occorre essere ancora piu’ uniti a sostegno di Renata Polverini. Questa e’ la rotta tracciata da Silvio Berlusconi e questo deve essere il nostro rinnovato impegno per unire le forze e conquistare il Lazio".
Lo ha affermato Giuseppe Moles, deputato del Pdl, che ha osservato come "l’espulsione della lista Pdl dalla provincia di Roma e’ senza dubbio grave, poiche’ non consente ai nostri elettori di votare liberamente e democraticamente i propri rappresentanti. Ma, comunque sia, il nostro impegno deve essere oggi assolutamente totale.
Un vero partito si dimostra infatti tale non quando le cose vanno bene, ma soprattutto di fronte alle difficolta’ e agli ostacoli. E cosi’ come Silvio Berlusconi ha tenuto ferma la barra del governo e del Paese in momenti di tempesta, adesso tutti noi dobbiamo, con ulteriore forte slancio, investire ogni nostra energia per raggiungere l’obiettivo di vincere, insieme a Renata Polverini nel Lazio, e nella altre regioni con tutti i nostri candidati".

BERLUSCONI: Vogliono impedirci di votare per il Pdl

"Come sapete si e’ cercato di estrometterci dal voto per le regionali in Lombardia, nella citta’ di Roma e nella sua provincia. Vogliono impedire a milioni di persone di votare per il Popolo della Liberta’. E’ un sopruso violento e inaccettabile, che in parte abbiamo respinto. A Milano, sia pure con un ritardo di una settimana, la nostra correttezza e’ stata pienamente riconosciuta. A Roma, invece, abbiamo subito una duplice ingiustizia.

Ai nostri incaricati, che erano presenti in orario nell’ufficio preposto, prima e’ stato impedito di consegnare le liste del Popolo della Liberta’ da coloro che hanno il dovere di ritirarle. Poi il Tribunale Amministrativo ha completato l’opera, respingendo non solo il nostro ricorso, ma anche l’invito che il Presidente della Repubblica aveva lanciato con una propria lettera, affinche’ il diritto di voto, attivo e passivo fosse garantito nei confronti di tutti i contendenti, compresa la maggiore forza politica in Italia: il Popolo della Liberta’. Cosi’ le elezioni del 28 e 29 marzo ci vedono contrapposti a una sinistra che, invece di misurarsi democraticamente con il voto, scende in piazza seminando menzogne, invidia e odio." Lo ha affermato Silvio Berlusconi in un passaggio del suo intervento per i Promotori della Libertà. Oggi, alle ore 12.30, il nostro presidente terra’ una conferenza stampa presso la sede del Popolo della Libertà in via dell’Umilta’ 36 a Roma.

BERLUSCONI: Ai nostri delegati impedita la presentazione delle liste
Riportiamo l’intervento di Silvio Berlusconi che durante una conferenza stampa in Via dell’Umiltà ha ricostruito i fatti relativi alla presentazione delle liste del PDL a Roma.

"Siamo qui per reagire alla assoluta disinformazione che è stata data al riguardo delle vicende inerenti le liste del Popolo della Libertà a Roma. Intendo fornire una ricostruzione fedele e incontroversibile dei fatti, depurati da tutte le versioni inveritiere ed interessate diffuse da certa stampa.

Dico subito che in quello che è accaduto non vi è stata alcuna responsabilità riconducibile ai nostri dirigenti e ai nostri funzionari. Dalla ricostruzione che mi accingo a farvi si evince con chiarezza che ai delegati Pdl del Lazio è stato impedito di presentare le liste con comportamenti ed atti ben precisi. I nostri rappresentanti si trovavano all’interno degli uffici ben prima del termine previsto. Infatti questa la cronistoria:

Ore 11,35: ingresso in tribunale dei presentatori della lista del Pdl, documentato dalla certificazione della registrazione all’ingresso del signor Giorgio Polesi + 3 persone delegate per la presentazione delle liste. (Allegato 1)
Ore 11,40 circa: arrivo davanti alla cancelleria (stanza 23, palazzina A), dei delegati presentatori, con relativa documentazione contenuta, per quanto attiene alle firme autenticate sotto le liste, in uno scatolone. Circostanza documentata da 3 dichiarazioni giurate (Laura Santarelli, giornalista Rai, Juri Antoniozzi e la prof.ssa Maria Marescotti), mediante verbale di assunzione di informazioni ai sensi dell’articolo 391 bis cpp. (Allegato 2)

Solo uno dei due presentatori del Pdl (così come richiesto dalla Forza pubblica per motivi di spazio), Giorgio Polesi, si pone materialmente in fila dietro la porta della Cancelleria, mentre l’altro, Alfredo Milioni, staziona nelle vicinanze.

Poco dopo le ore 12: un componente dell’Ufficio centrale circoscrizionale, di sesso maschile, esce dalla cancelleria e si limita a chiedere ad alta voce, a chi è ancora in attesa per presentare le liste, di alzare la mano. Giorgio Polesi, rappresentante del Pdl, alza la mano insieme ai rappresentanti delle altre liste in attesa. Nessuno dei membri del predetto Ufficio (e nemmeno delle Forze dell’ordine) verbalizza i nomi o, almeno, identifica i presentatori delle liste in attesa, come invece avviene normalmente in simili casi.


Ore 12,30 circa: mentre uno dei presentatori della lista Pdl, Giorgio Polesi, rimane in fila con tutta la documentazione, l’altro, Alfredo Milioni, che si è allontanato dalla vicinanza della porta della Cancelleria, fa ritorno con l’obiettivo di dare il cambio al collega che era in fila da un’ora. A questo punto, non appena i due sono insieme davanti alla porta della Cancelleria, viene inscenata una gazzarra da parte dei rappresentanti di altre liste, in particolare dei Radicali, senza mai mettere in dubbio la perdurante presenza del Pdl nella fila, con la scusa che fosse in corso un atto illegittimo di manomissione delle liste. Fatto non solo del tutto inesistente, ma anche materialmente impossibile, atteso che ogni eventuale modifica avrebbe dovuto riguardare anche i 248 atti separati, prestampati a macchina, contenuti nel contenitore appoggiato alla porta e pacificamente mai toccato, come risulta anche dai filmati messi in onda dagli stessi Radicali.

La gazzarra, a quel punto, costringeva i contendenti a spostarsi di qualche metro, anche per l’intervento della Forza pubblica che cercava di separare gli uni dagli altri. Poiché veniva impedito violentemente (in particolare dai Radicali, che si sdraiavano anche a terra) ai due rappresentanti del Pdl di riportarsi vicino alla documentazione lasciata dietro la porta della Cancelleria, Milioni e Polesi chiedevano alle Forze dell’ordine l’intervento di un magistrato dell’Ufficio. Cosa che avveniva.

Con loro grande sorpresa, il Presidente dell’Ufficio centrale circoscrizionale, dott. Durante, appoggiato dalla dott.ssa Anna Argento anziché ristabilire l’ordine e consentire anche ai delegati del Pdl la pacifica permanenza nella fila di attesa, decideva incredibilmente di escluderli, asserendo che si trovavano oltre una linea segnata sul pavimento e larga un centimetro che avrebbe avuto il significato di delimitare l’area di attesa, fino a quel momento mai definita in alcun modo, e comunque mai comunicata ai delegati interessati, che infatti circolavano liberamente.

Ore 12,40 circa: alle rimostranze dei due, la dott.ssa Argento, anziché motivare la decisione, prospettava vari argomenti del tutto infondati sulla parità tra le liste, piccole o grandi, che suscitava applausi e grida sguaiate di approvazione da parte dei Radicali.

A quel punto, veniva data disposizione alle Forze dell’ordine di impedire l’avvicinamento alla Cancelleria dei delegati della lista del Pdl inopinatamente “espulsi”. Il presidente Durante faceva solo allora formare un cordone di polizia e di carabinieri per delimitare l’area, mai prima di quel momento ufficialmente definita.

Vista la situazione, i due rappresentanti del Pdl chiedevano telefonicamente l’intervento del responsabile nazionale dell’ufficio elettorale del Pdl, on. avv. Ignazio Abrignani, che giunto subito sul posto poco prima delle 14, tentava inutilmente di far accettare comunque dall’Ufficio la presentazione della lista, anche con tutte le riserve del caso che l’Ufficio avesse voluto annotare, così come impongono le norme elettorali. Prima di lui erano arrivati i responsabili regionali del PdL on. Pallone e on. Sammarco, che avevano inutilmente fatto lo stesso tentativo.

Ore 14,10 circa: la Forza pubblica intimava a tutti i rappresentanti del Pdl, dietro disposizione dell’Ufficio, di allontanarsi definitivamente dall’area, invitandoli addirittura ad uscire dal Tribunale.

Ore 14 e 15 circa: convinto dell’arbitrarietà dell’intimazione, il responsabile elettorale del Pdl on. Abrignani insiste vigorosamente sull’inaccettabilità delle distinzioni dell’Ufficio ma viene chiamato dal prefetto di Roma, evidentemente informato dei fatti, che lo invita a desistere da ogni azione di forza tesa ad ottenere comunque l’ingresso in cancelleria. Il prefetto, nella conversazione telefonica con Abrignani, asserisce di aver avuto dal Presidente dell’Ufficio centrale circoscrizionale, dott. Durante, precisa assicurazione che tutto sarebbe stato sanato a seguito di un ricorso, che consigliava di presentare tempestivamente allo stesso Ufficio.

Il contenitore con la documentazione relativa alle firme continuava a rimanere davanti alla porta della Cancelleria, nell’area dove continuava ad essere impedito l’accesso ai delegati del Pdl.

Ore 17 circa: viene presentato il ricorso presso la stanza dell’Ufficio circoscrizionale. Nell’atto viene elencato il materiale contenuto nello scatolone (Allegato 3).

Ore 17,30 circa: è finalmente possibile recuperare lo scatolone, che viene consegnato dai Carabinieri, i quali altrimenti lo avrebbero depositato, a loro dire, nell’ufficio oggetti smarriti come ’res derelictae’, a seguito di istruzioni della dott.ssa Argento.

Ore 17,40 circa: dopo l’avvenuta presentazione del ricorso, il contenitore della documentazione (“lo scatolone”) viene definitivamente consegnato al piano superiore, presso il Comando dei Carabinieri del Tribunale, dov’è stato inventariato dettagliatamente, come risulta dal verbale di repertamento redatto dal Nucleo investigativo del Reparto operativo, VI sezione, appositamente intervenuto (Allegato 4). L’inventario corrisponde esattamente a quanto dai delegati indicato alle ore 17 nel ricorso. L’attesa dell’intervento del Reparto di cui sopra, non presente in Tribunale e chiamato appositamente dal ten. col. Fabrizio Di Simio, comandante del reparto Carabinieri del Tribunale, si è protratta per poco meno di due ore e solo alle 19 e 30, terminate le operazioni di inventario, veniva redatto il verbale sottoscritto dai delegati Polesi e Milioni, dall’on. Piso (coordinatore regionale del Pdl, successivamente intervenuto) e dall’on. Abrignani. E’ pertanto privo di ogni fondamento (ammesso che possa essere influente) il rilievo fatto dal Tar circa il tempo intercorso tra il prelevamento dei documenti presso la cancelleria e l’arrivo al piano superiore presso il Comando dei Carabinieri.

In conclusione, sin dalle ore 11 e 40 i rappresentanti del Pdl erano davanti alla cancelleria dell’Ufficio centrale circoscrizionale, dove sono rimasti ininterrottamente con la documentazione fino alla loro inopinata esclusione e alla gazzarra inscenata dai Radicali.

Ore 12.40 circa: la documentazione ripresentata questo lunedì, 8 marzo, è necessariamente e documentatamene la stessa che era in possesso dei delegati del Pdl all’ingresso in tribunale. E’ stato frutto di un marchiano errore da parte dell’Ufficio circoscrizionale il non aver registrato gli arrivi entro le ore 12 dei presentatori delle liste in attesa.

E’ sicuramente, a nostro avviso, frutto di una decisione grave avere impedito (eventualmente con qualsiasi annotazione di riserva) la presentazione della lista Pdl con motivazioni non condivisibili e prive di fondamento giuridico.

E’ inoltre del tutto difforme dal vero quanto affermato su alcuni quotidiani, secondo i quali fino alle ore 20 successive alla predetta esclusione nessuno del Pdl si sia presentato in cancelleria, come risulta invece per “tabulas” dal ricorso presentato alle ore 17 e come possono documentare gli stessi rappresentanti delle Forze dell’ordine, e che avevano impedito l’ingresso in cancelleria prima di quell’ora proprio su ordine dell’Ufficio.

Sia detto infine incidentalmente che i rilievi del Tar sono privi di pregio anche relativamente alla asserita inapplicabilità del Decreto Legge interpretativo, atteso che la norma regionale del Lazio richiama espressamente la norma nazionale oggetto del Decreto Legge, che andava quindi in concreto applicata dal Tar, secondo la successiva interpretazione autentica. Ma su questo intendo intervenire prossimamente attraverso una conferenza stampa da Palazzo Chigi.

Stampato dal sito www.ilpopolodellaliberta.it
11 Marzo 2010

martedì 9 marzo 2010

PdL I candidati alla Regione Lazio

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2010: CANDIDATI ALLA REGIONE LAZIO


23 febbraio 2010 ore 15:09


CANDIDATO ALLA PRESIDENZA

Renata Polverini



CIRCOSCRIZIONE DI FROSINONE


1) Mario Abbruzzese

2) Sandro De Gasperis

3) Angelo D’Ovidio

4) Franco Fiorito

5) Adriano Roma

CIRCOSCRIZIONE DI LATINA

1) Claudio Fazzone

2) Romolo Del Balzo

3) Lilli D’Ottavi

4) Stefano Galetto

5) Giovanni Di Giorgi

CIRCOSCRIZIONE DI RIETI

1) Antonio Cicchetti

2) Michele Nicolai

CIRCOSCRIZIONE DI ROMA




CIRCOSCRIZIONE DI VITERBO

1) Francesco Battistoni

2) Simonetta Badini

3) Giancarlo Gabbianelli


LISTA REGIONALE (PREMIO DI MAGGIORANZA)

1) Lidia Nobili

2) Giancarlo Miele

3) Pier Ernesto Irmici

4) Carlo De Romanis

5) Gina Cetrone

6) Veronica Cappellaro

7) Francesco Pasquali

8) Isabella Rauti

9) Anna Lisa D’Aguanno

10) Chiara Colosimo

11) Roberto Carlino

12) Rodolfo Gigli

13) Francesco Carducci

14) Alessandro Mandarelli

PdL presenta la lista per il Lazio

ABRIGNANI: Abbiamo presentato la lista del Pdl in Lazio
"Abbiamo depositato la lista e, contestualmente ad essa, la documentazione contenuta nel pacco che avevamo consegnato ai carabinieri".

Lo ha affermato Ignazio Abrignani, responsabile elettorale del Pdl, uscendo dal tribunale di Roma. Abrignani ha aggiunto anche di aver "depositato una istanza con delle note che accertano la presenza di rappresentanti del Pdl, il 27 febbraio prima delle 12, nell’aula di giustizia. In base al decreto, abbiamo dimostrato il nostro diritto a presentare la lista". Abrignani ha poi risposto indirettamente al senatore dell’Idv Stefano Pedica e al legale del Pd, Luigi Petrucci, che chiedevano conto del fatto che fossero stati i Carabinieri ad avere in custodia il plico con la documentazione: "Il pacco e’ stato preso in custodia perche’ era stato lasciato nell’area antistante l’aula di giustizia il 27 febbraio scorso. Lo abbiamo consegnato ai carabinieri per attestare con certezza che nessuno di noi ha aggiunto una firma o ha spostato qualcosa. Oggi, con gli stessi sigilli, e’ stato ripreso e consegnato all’ufficio centrale. Abbiamo percio’ ripresentato la documentazione che gia’ avevamo il 27 febbraio".

VERDINI: Tar e Ufficio circoscrizionale seguono strade diverse

"Al di la’ dei passi legali che il Pdl compira’ presso il Consiglio di Stato per vedere tutelato il suo diritto a partecipare alle elezioni Regionali del Lazio, registriamo che due organi hanno seguito strade diverse. Mentre il Tar, con una decisione che e’ solo cautelare (visto che entrera’ nel merito solo a maggio), ha deciso di considerare inefficace il decreto legge interpretativo entrato in vigore sabato, l’ufficio centrale circoscrizionale presso il tribunale ha invece seguito la via ordinaria di applicare una legge dello Stato, permettendo ai nostri delegati di presentare questa mattina la lista provinciale di Roma.

Siamo dunque convinti che domani mattina la nostra lista sara’ ammessa alla competizione elettorale, come lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha auspicato, sottolineando che non e’ sostenibile l’esclusione dalle elezioni della lista del maggior partito politico di governo". Lo ha dichiarato Denis Verdini, coordinatore del Pdl.

BOCCHINO: Il Tar non ha tenuto conto di una sentenza della Consulta del 2003
"La decisione del Tar del Lazio di non applicare il decreto legge approvato la scorsa settimana dal governo non ha tenuto conto della sentenza della Corte Costituzionale 303 del 2003 che ha riconosciuto allo Stato il potere di legiferare anche quando le Regioni l’abbiano a loro volta gia’ fatto in materia di legislazione concorrente, cosi’ com’e’ la materia elettorale".

Lo ha affermato Italo Bocchino, presidente vicario del Gruppo Pdl alla Camera. "Secondo la Consulta lo Stato puo’ intervenire se c’e’ la necessita’ di evitare il rischio della ’ineffettivita’ delle pubbliche funzioni. Solo la Corte, quindi, puo’ valutare l’ammissibilita’ dell’intervento statale e il Tar non puo’ disapplicare la legge".

LUPI: Parte della magistratura minaccia la democrazia
"Il Csm ha ragione: la democrazia nel nostro Paese e’ in pericolo. Ma il problema non e’ Silvio Berlusconi. A minacciare la nostra democrazia e’ quella parte della magistratura che da 16 anni, piegando la legge ai propri obiettivi, mette in atto una persecuzione giudiziaria nei confronti di chi, grazie alla democratica espressione del voto, e’ pienamente legittimato a governare l’Italia."

Lo ha dichiarato Maurizio Lupi, vice presidente Pdl della Camera dei deputati, che ha sottolineato:" A metterla in pericolo sono quei giudici che, escludendo la lista nel Pdl nel Lazio, si stanno assumendo la responsabilita’ di impedire che 6 milioni di italiani possano esprimere la loro volonta’ in una regolare contesa eletto


CAPEZZONE: Il CSM si crede ormai una "Terza Camera"
"I membri del Csm non devono sorprendersi se tutte le rilevazioni attestano livelli elevatissimi di sfiducia da parte dei cittadini nella magistratura. Prese di posizione come quella di oggi confermano l’opinione di tanti italiani sul carattere sempre piu’ politicizzato di settori della magistratura. C’e’ da chiedersi se il Csm non si ritenga, ormai, una sorta di ’Terza Camera’ titolata a muoversi come soggetto politico".

Lo ha dichiarato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. "Tutto cio’ e’ assurdo e sarebbe impensabile nel resto dei Paesi occidentali. Se ci sono magistrati che vogliono fare politica, si dimettano dai loro attuali incarichi, si facciano votare democraticamente dai cittadini, e poi avranno titolo per muoversi come soggetti politici. A mettere a rischio la democrazia, semmai, sono proprio coloro che, indossando la toga, parlano come se fossero esponenti di parte o di fazione. Ma ormai, per troppi di costoro, Silvio Berlusconi e’ un nemico, anzi un’ossessione".

giovedì 4 marzo 2010

IL P.d.L. IN PIAZZA DIFENDE IL DIRITTO DI VOTO

DIRITTO DI VOTO: Perché il Popolo della Libertà va in piazza

Perché il Popolo della Libertà va in piazza per difendere il diritto di voto in Lombardia e Lazio? Perché, oltre a percorrere tutte le vie della giustizia amministrativa, non è illogico pensare ad una soluzione politica concordata?

Per capire la portata di quello che sarebbe diversamente un durissimo colpo, un colpo senza precedenti, inferto alla democrazia, basta guardare a che cosa rappresentano queste due regioni.

Con 9,8 milioni di abitanti la Lombardia è la più popolosa, ricca e dinamica regione d’Italia. Con 5,6 milioni di abitanti il Lazio è, assieme alla Campania, la seconda regione più popolata. Se si andasse al voto privando il centrodestra dei suoi candidati e delle sue liste, 15 milioni e mezzo di cittadini, un terzo del corpo elettorale chiamato alle urne alle Regionali, resterebbe privo di una rappresentanza politica e amministrativa vera.

Il Lazio è la regione della Capitale, la Lombardia quella del capoluogo economico e produttivo. Nelle due regioni assieme si crea la metà della ricchezza del Paese e c’è la più alta concentrazione di eventi sociali, culturali, turistici.

E’ possibile far svolgere elezioni così monche? D’accordo, c’è il rispetto delle regole formali e ci si appella, per la presentazione delle liste del PdL nel Lazio, ad un presunto e controverso ritardo di alcuni minuti. Quanto alle candidature a governatore in Lazio e Lombardia, siamo alle prese con i criteri di convalida di una parte minima delle firme (nel Lazio di una firma).

Vedremo come si pronunceranno i Tar ed eventualmente il Consiglio di Stato. Ma al tempo stesso, siccome è stato detto che in questi casi "la forma è la sostanza", ci domandiamo dov’è la forma e dove la sostanza.

Le libere elezioni sono la base e la quintessenza della democrazia. Privare del diritto di scelta un terzo degli elettori, un quarto del Paese, e le due principali regioni e metropoli italiane, è un fatto di forma o di sostanza?

Qui siamo di fronte ad un fatto di sostanza che non ha precedenti nel mondo occidentale. Escludere dal voto un terzo di chi ne ha diritto, e tutti della stessa parte politica, avrebbe conseguenze devastanti per la nostra credibilità democratica e per il sistema politico interno. Governerebbe chi non ne ha il diritto, nelle due aree d’Italia più strategiche.

Su questo si deve ragionare, avendo il PdL già ammesso errori e disattenzioni laddove ci sono stati. E’ il momento però che questa vicenda esca dalla sfera del folklore politico (che esiste da quando esistono i partiti e la democrazia, e c’è dappertutto), per salire ad un livello di considerazione più alto.

Le istituzioni, le forze politiche compresa l’opposizione, gli stessi organi d’informazione non possono non rendersene conto. Non può non renderserne conto chiunque abbia a cuore la democrazia.


PODESTA': Dalla Corte d'Appello di Milano comportamento contra legem


"Per quanto riguarda la Lombardia, il comportamento irrituale dell’Ufficio centrale regionale della Corte d’Appello di Milano ha creato una procedura palesemente contra legem"

Lo ha affermato il coordinatore del Pdl della Lombardia Guido Podesta’, che ha illustrato le fasi di deposito delle liste con l’ammissione delle stesse, contestando quindi la legittimita’ del ricorso in quanto "gli unici soggetti legittimati a ricorrere sono i delegati della lista alla quale si riferisce la decisione di esclusione della lista o di candidati".

Secondo Podesta’ c’e’ stato anche un "fatto del tutto straordinario" in quanto i magistrati dell’Ufficio centrale regionale "hanno consentito ai rappresentati della lista radicale l’accesso agli atti delle liste Pdl lasciando cosi’ nelle loro mani - senza avvisarci e senza, quindi, consentire la nostra presenza - il materiale elettorale che era stato consegnato da parte nostra all’Ufficio stesso. E’ evidente che tale situazione possa aver comportato il rischio di alterazioni della documentazione". "Rivolgendomi agli amici del Club della Liberta’ - ha concluso - ricordo che le procedure di raccolta delle autentiche delle firme sono state eseguite con la consueta passione e professionalita’ da quelle stesse persone che, negli ultimi 15 anni, hanno curato la presentazione delle liste a livello nazionale, europeo, regionale, provinciale e locale. Persone che con il loro impegno quotidiano hanno contribuito a far grande il nostro movimento".

CICCHITTO: Con il no a Formigoni e al Pdl Lazio le elezioni sono falsate

"I ricorsi respinti sia della lista Formigoni, sia di quella provinciale del PdL del Lazio per Renata Polverini insieme all’accettazione della lista di disturbo a Cota in Piemonte, dimostrano che queste elezioni corrono il rischio di essere falsate con conseguenze gravissime per la nostra democrazia.

Altro che dilettanti allo sbaraglio. Mi auguro comunque che le liste sia della Lombardia sia del Lazio possano essere recuperate ad altro livello di giurisdizione. C’e’ sempre la fiducia che esista un giudice a Berlino". Lo ha dichiarato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.

martedì 2 marzo 2010

Il golpe dell'esclusione delle liste del PdL

BONIVER: L'esclusione della lista del Pdl in Lazio ha un sapore vagamente golpista
"Non si e’ mai vista una vicenda simile come quella della mancata presentazione delle liste del Pdl a Roma.
Sospetto che non sia solo materia per civilisti ma si tratti di un episodio ben piu’ grave di teppismo politico al limite dell’eversione. Confido che si trovi una soluzione giusta perche’ l’esclusione del partito di maggioranza relativa e’ inaudita e vagamente golpista". Lo ha affermato Margherita Boniver, deputato del Pdl e presidente del Comitato Schengen.

ABRIGNANI: Il Pdl presenterà ricorso in Appello per le liste escluse


Nessuna rassegnazione, sulle liste Pdl sara’ ancora battaglia. Dopo la bocciatura della sua lista romana alla regionali del Lazio, il Pdl convoca una conferenza stampa al comitato elettorale di Renata Polverini in via Imbriani, e promette il ricorso amministrativo. La candidata del centrodestra fa appello al capo dello Stato Giorgio Napolitano perche’ "garantisca a tutti i cittadini, anche quelli del Pdl, di esprimere il proprio voto". A indicare i prossimi passi e’ Ignazio Abrignani, responsabile elettorale del Pdl nazionale: lunedì il partito presentera’ "ricorso all’ufficio centrale regionale presso la Corte d’appello e mercoledi’ dovremmo avere gia’ delle risposte". Intanto si annuncia anche il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. In caso di respingimento del ricorso da parte della Corte d’appello "il Tar -ha spiegato sempre Abrignani- dovrebbe fissare un’udienza nel giro di una settimana". Dunque "non ci sara’ bisogno" di rinviare le elezioni, precisando anche che "e’ stato costituito un gruppo di avvocati insieme a un penalista, Grazia Volo", rimarcando la linea che si sostiene in casa Pdl sulla presentaziuone delle liste: "Un nostro delegato si e’ allontanato per due minuti. Siamo stati lesi in pieno. Non ci fermeremo finche’ non avremo giustizia".

"Gli uffici non possono impedire la presentazione delle liste -ha detto Abrignani- Dietro questo impedimento stiamo valutando azioni penalmente rilevanti e non ci fermeremo finche’ non avremo avuto giustizia". E’ invece il coordinatore del Pdl del Lazio, Vincenzo Piso ad annunciare che "il 4 faremo una grande mobilitazione di popolo contro chi vuole escludere il nostro partito dalle elezioni regionali". Nel corso della conferenza stampa, e’ stato distribuito un documento in cui si riepilogano le vicende di sabato: "Intorno alle 11 e 25 i nostri delegati di lista, Giorgio Polesi e Alfredo Milioni, entravano nel tribunale di piazzale Clodio per consegnare agli uffici preposti la documentazione e la connessa lista provinciale di Roma del Pdl. Intorno alle 12 e 35 Milioni si e’ avvicinato a Polesi per dargli il cambio all’interno dell’area delimitata e a quel punto alcuni soggetti che erano all’interno della stessa, urlando in maniera scomposta e invocando non meglio precisati brogli, creavano un forte clima di tensione e confusione. Al seguito del parapiglia i nostri due rappresentanti, venivano a trovarsi per pochi minuti al di fuori dell’area circoscritta. Il caos venutosi a creare determinava l’intervento del presidente della Commissione elettorale il quale dava indicazione alle forze dell’ordine di bloccare l’accesso a chiunque. Nel contempo, alcune persone, rappresentanti di liste contrapposte politicamente al Pdl, si sdraiavano per terra per impedire ai nostri rappresentanti di rientrare all’interno dell’area preposta per la presentazione delle liste". "La documentazione, rimasta nel suo originale posizionamento sotto la visione delle forze dell’ordine nella serata di ieri e’ stata recuperata, sigillata e consegnata al comando dei carabinieri del tribunale di piazzale Clodio".

VERDINI: I delegati del Pdl di Roma hanno presentato le liste in orario

"Al di la’ delle polemiche pretestuose e strumentali da parte di chi ha la consapevolezza di perdere le elezioni nella Regione Lazio e cerca ogni pretesto, al di fuori delle regole, per vincere la partita nell’unico modo possibile, cioe’ senza che l’altra squadra scenda in campo, in questa vicenda della lista proporzionale della Provincia di Roma valgono solo i fatti. E i fatti hanno accertato, oltre ogni dubbio, che i delegati del Pdl erano all’interno del Tribunale almeno mezzora prima della scadenza dei termini, senza mai uscire dagli uffici".

Lo ha affermato Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, a proposito dell’esclusione della lista provinciale del Pdl.

"Si sono solo allontanati dalla stanza per pochi minuti per poi essere ostacolati al rientro da rappresentanti delle forze politiche avverse che volevano impedire la presentazione delle liste. Prova ne e’ che gran parte dei documenti e’ rimasta sempre all’interno della stanza. Quindi, ci aspettiamo che gli organi preposti riconoscano i fatti e permettano l’integrazione dei documenti mancanti, impedita da un comportamento antidemocratico dei rappresentanti radicali. Non chiediamo nessun favore ma solo il riconoscimento dei fatti e dei nostri diritti. Ci aspettiamo di conseguenza, dalle altre forze politiche, un leale comportamento. Se tutto cio’, infatti, fosse capitato a parti invertite, saremmo gia’ in presenza di uno sciopero della fame e della sete da parte del duo Pannella-Bonino pronti a protestare contro la lesione della democrazia che impedisce al principale partito italiano di partecipare alle elezioni".