venerdì 29 ottobre 2010

BRAMBILLA PRESIDENTE DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL TURISMO

BRAMBILLA: Soddisfatta per l'elezione a presidente dell'Organizzazione mondiale del Turismo
In considerazione del ruolo determinante svolto nell’ultimo anno, l’Italia è stata eletta alla Presidenza del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il braccio operativo delle Nazioni Unite al quale aderiscono 154 Paesi e oltre 400 organizzazioni e che promuove il turismo a livello mondiale, anche come strumento di scambio e conoscenza tra i popoli, dettando le linee guida per il suo sviluppo strategico nel contesto economico di prospettiva.

L’Italia è stata eletta alla presidenza, all’unanimità e per acclamazione, durante l’89.a sessione del Consiglio sull’isola di Kish (Iran) ed eserciterà il suo mandato, rinnovabile, per tutto l’anno 2011. “Sono estremamente soddisfatta per un risultato che premia l’attività del nostro governo, e in particolare la decisione di nominare un ministro del Turismo e di restituire a questo settore produttivo l’attenzione e il posto che merita, garantendo finalmente l’avvio di una politica nazionale del turismo. Nel mutato contesto internazionale del turismo globalizzato e con un’ Europa che attira ancora più del 50 per cento dei turisti del mondo ma che ha bisogno di ridisegnare la sua strategia per continuare a competere con successo, l’Italia deve non solo ricoprire il ruolo che le spetta sullo scenario internazionale in ragione della sua natura di potenza turistica mondiale, ma deve anche confrontare conoscenze e best practices con i paesi che oggi determinano, a livello globale, l’andamento del mercato. I risultati della prima parte di quest’anno in termini di flussi internazionali ci dicono che il trend è quello giusto: i nostri flussi sono saliti del 5,3 per cento, ben al di sopra della media europea".

In questa dimensione di confronto internazionale, assume ancora maggior importanza il fatto che ora l’Italia sia stata eletta alla presidenza del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale del Turismo. "Si tratta - ricorda il ministro - del massimo organo deputato a definire le strategie del turismo mondiale e quindi del massimo riconoscimento possibile per il nostro Paese”. La cerimonia di insediamento del ministro Brambilla, quale presidente del Consiglio esecutivo, è stata programmata per venerdì 12 novembre a Madrid, sede dell’Organizzazione mondiale del Turismo.

PRESTIGIACOMO: L'accordo sul clima in sede Ue e' merito della linea Berlusconi

"Grazie al Presidente Berlusconi a Bruxelles, in Europa, ha vinto la nostra linea sul clima".

Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, dopo l’annuncio del premier che l’impegno al taglio delle emissioni ci sara’ soltanto con un accordo della comunita’ internazionale, incluse Usa e Cina. "Di fronte ad alcuni paesi che, in vista della prossima conferenza a Cancun, volevano vincolare l’Europa su un nuovo protocollo di Kyoto e’ prevalsa la linea italiana che collega eventuali futuri impegni europei a un accordo globale e vincolante sul clima. E’ una impostazione pragmatica che evita fughe in avanti come in passato. Lo scorso anno, in vista della Conferenza di Copenhagen, l’Europa ci ha costretto al pacchetto clima-energia 20-20-20 che avrebbe, ad avviso di alcuni paesi membri, dovuto convincere Usa, Cina, India e resto del mondo a siglare un accordo globale. A Copenhagen gli impegni europei non sono stati minimamente considerati e cosi’ l’Europa unilateralmente si e’ caricata oneri impegnativi, che a livello globale non avranno particolare efficacia sul clima, che non hanno sbloccato il negoziato, e che non trovano risconto fra gli altri paesi industrializzati".

BERLUSCONI: Il Consiglio europeo ha accolto la nostra tesi sul debito

"Raramente un Consiglio europeo e’ stato di cosi’ grande soddisfazione per noi, perche’ moltissime nostre tesi sono passate". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che nella conferenza stampa convocata a Bruxelles ha spiegato:

"Nessuno discute piu’ il fatto che i criteri di valutazione dello stato di salute di un Paese possano essere ridotti solo alla valutazione del debito pubblico. A questo eve essere aggregata la finanza privata che comprende il risparmio delle famiglie, la solidita’ del sistema delle banche, l’ottimo sistema delle pensioni, la bilancia dei pagamenti. La situazione particolarmente solida della famiglie e dei privati ci porta ad essere secondi sola alla Germania".

BUONGOVERNO: Il governo agisce, gli altri parlano

Lavoro, sicurezza, rifiuti. Stavolta non diciamo che questi argomenti non interessano i cittadini: al contrario, sono al primo posto. Il gran discutere che la politica spesso fa intorno a se stessa è comprensibilmente ben distante, un ronzio di sottofondo, un girotondo magari inevitabile ma anche fastidioso.

La questione lavoro, intesa su come l’industria si trovi a produrre in Italia, è stata fragorosamente affrontata da Sergio Marchionne. L’amministratore delegato della Fiat ha detto che non un euro dei 2 miliardi di utili netti (400 milioni quelli post imposte) viene dagli stabilimenti italiani. E siccome Marchionne ha parlato a Che tempo che fa, è passata l’interpretazione che la colpa sia genericamente "del governo".


La nostra opinione è diversa e suffragata dai fatti. Marchionne ha scelto una platea per così dire di sinistra perché è a quella parte che sta disperatamente cercando di dire qualcosa. E’ infatti contro il massimalismo dei sindacati di sinistra, Cgil e Fiom in testa, che sta conducendo da mesi una guerra senza tregua. Abbondantemente ripagato. Come insegna Pomigliano, come insegna Melfi, come insegna il progetto Fabbrica Italia. In questa guerra – che ha al centro un problema che va ben al di là della Fiat: appunto come produrre in Italia, come conciliare i profitti delle aziende con la difesa del lavoro – la Fiat di Marchionne ha sempre avuto il governo al proprio fianco.

Non tanto per gli incentivi, che sono in fondo poca cosa e che vanno a tutti, ma perché questo governo ha favorito e difeso il nuovo modello di contratto, che è esattamente il modello di contratto che Marchionne vorrebbe nei suoi stabilimenti. Perché questo governo ha salvato la pace sociale nei lunghi mesi della crisi, finanziando abbondantemente la cassa integrazione, senza la quale né la Fiat né altri avrebbero potuto garantirsi la flessibilità necessaria ad affrontare i momenti più difficili. E soprattutto perché questo governo ha sempre contrastato il massimalismo sinistrorso della Cgil e della Fiom: dall’epoca del "patto di Milano" all’Alitalia, in poi. Ha avuto il coraggio di infrangere il tabù ed il totem dell’unità sindacale ad ogni costo.

Al contrario, a sinistra abbiamo un Pd che esita sulla Fiom e si allinea alla Cgil. Abbiamo un Nichi Vendola che fa del "modello Fiom" addirittura un esempio politico e sociale. Questa è la realtà, e Marchionne da persona intelligente lo sa benissimo. Da persona pragmatica, e che bada ai propri interessi, però, non può dirlo. Anzi, lascia che si intenda il contrario: a lui serve il rapporto con il sindacato; quello con il governo non gli manca di sicuro.

E veniamo alla sicurezza. Il 23 ottobre, sabato, è stato catturato Gerlandino Messina, capo della mafia di Agrigento. Era ricercato dal 1990, ed è un altro, l’ennesimo, della famosa lista dei 30 più pericolosi latitanti.


E’ una nuova dimostrazione di come questo governo stia agendo contro la criminalità organizzata come mai nessun altro ha fatto dal dopoguerra ad aggi. Non solo la mafia, ma anche la camorra e la ’ndrangheta. Il governo agisce, gli altri parlano. Parlano in tv, mescolando la lotta alla mafia con questioni di contratti e cachet, e parlano mischiando legalità e politica. Preferiamo i fatti. Lasciamo parlare gli altri, è uno dei tanti rumori di fondo che interessano a pochi, tranne ai diretti interessati.

Terzo capitolo, i rifiuti. In Campania c’è una nuova emergenza. Il governo la fronteggia. Il piano che aveva messo a punto due anni fa, e che è stato votato come legge dal Parlamento (con i consensi anche dell’opposizione) non è che non abbia funzionato: è stato disatteso dalle amministrazioni locali, in primo luogo dal comune di Napoli, con il sostegno di ambientalisti della domenica e di interessi certamente poco puliti.


Il governo ha scelto di non andare contro la popolazione, che spesso è manipolata, ma di chiedere l’accordo dei sindaci, un accordo di ragionevolezza. Quella proposta è sempre valida; dopodiché Palazzo Chigi e il Viminale faranno rispettare la legge, e come già due anni fa riporterà l’ordine, la pulizia e la legalità. Non si piegherà.

Il governo è lo Stato, e su questa difesa dello Stato è impegnato. Il ruolo che si è scelto è l’unico che possa definirsi di responsabilità: diversamente poteva assecondare i potentati locali e la popolazione, ma avrebbe tradito se stesso e i propri doveri. Anche qui: gli altri parlano, intervistano, producono un frastuono nel quale si mescolano i vecchi e i nuovi vizi dell’Italia, i problemi del Sud e la ribalta televisiva. Abbiamo di fronte casi di sottosviluppo autentico, e di cialtronismo al quale del Meridione interessa ben poco. Ed i soliti interessi criminali. Gli altri ci speculano un bel po’ sopra. Ci fanno i loro talk show. Il governo, anche in questo caso, agisce.

UE: FALLIMENTO DEL MULTICULTURALISMO

BERTOLINI: La sinistra ammetta il fallimento del multiculturalismo

"La sinistra italiana apra gli occhi sull’Europa e guardi cosa sta succedendo in Germania, Olanda e Francia e ammetta il fallimento del multiculturalismo, come ha fatto il cancelliere tedesco Merkel".

Lo ha affermato il deputato del Pdl Isabella Bertolini, che ha osservato: "Il dannoso mito buonista multiculturale, che la sinistra ha applicato nelle aree del Paese in cui governa, ha portato a disintegrazione sociale, anziche’ vera integrazione. Se nemmeno casi come quello di Novi di Modena, con la lapidazione della donna che si opponeva al matrimonio combinato della figlia, servono a far aprire gli occhi alla sinistra sulla mancata integrazione di intere comunita’ di immigrati, c’e’ da chiedersi cosa debba ancora avvenire. In Germania il governo proprio ieri ha annunciato una legge per punire con il carcere coloro che impongono i matrimoni forzati. Dopo l’evidenza dei guasti prodotti dal multiculturalismo, perseverare in questa direzione sarebbe davvero diabolico".


SBAI: Preoccupati l'elezione di un estremista islamico a sindaco nella East London


"Siamo molto preoccupati: dall’Inghilterra arrivano notizie che devono metterci in allarme". Lo ha affermato Souad Sbai, parlamentare del Pdl, sull’elezione di Luftur Rahman, nuovo sindaco esecutivo del borgo di Tower Hamlets nella East London.

"La stampa britannica ha condotto per mesi un’inchiesta sui legami di Rahman con l’Islamic forum of Europe, Fil, che ha finanziato la sua attivita’ politica e ha facilitato a suon di sterline la sua ascesa. Per chi non lo sapesse il Forum crede nella jihad, porta avanti un pensiero estremista lontano perfino da quello di alcuni Paesi Arabo-musulmani, e ha tra i suoi obiettivi la sovversione delle strutture democratiche inglesi ed europee al fine di islamizzare tutto il vecchio continente, secondo quanto dichiarato dai suoi stessi rappresentanti. Oggi apprendiamo che a disposizione di Rahman ci sarebbe un fondo di un miliardo di sterline in un quartiere che si puo’ definire in mano alla propaganda estremista e ai diktat di personaggi collusi con ambienti legati a un certo fondamentalismo islamico. Il Fil infatti avrebbe organizzato incontri con attivisti talebani cui avrebbero partecipato personaggi gia’ sotto controllo da parte del governo statunitense perche’ implicati nell’attacco al World Trade Center del 1993 e in quello dell’11 settembre 2001. Conosciamo bene la capacita’ di infiltrarsi nelle istituzioni di un certo estremismo e la sua volonta’ di mettere in ginocchio l’Europa attraverso le sue stesse strutture democratiche. I musulmani moderati di Londra hanno cercato di denunciare la strategia del Fil e il suo crescente oltranzismo, ma come al solito si trovano a combattere spesso soli e poco supportati, come succede anche nel nostro Paese. E’ chiaramente in atto un attacco sovversivo ai danni non solo della Gran Bretagna ma di tutta l’Europa, compresa l’Italia. Ecco perche’ dobbiamo cogliere immediatamente questi campanelli di allarme e correre ai ripari, prima di ritrovarci a vivere in un nuovo Pakistan. Allora sara’ davvero troppo tardi".

Ruby, Berlusconi: "Mai fatto pressioni La telefonata in questura? Tutte balle"

Ruby, Berlusconi: "Mai fatto pressioni La telefonata in questura? Tutte balle"



di Redazione  da IL GIORNALE  del 29.10.10

Dopo gli attacchi delle procure, il premier smentisce tutte le accuse montate dai quotidiani: conferma di essere intervenuto solo per trovare una persona a cui affidare la ragazza. Poi denuncia: "C'è una precisa volontà di aggredirmi". Ruby accusa il pm: "Mi usa per colpire il premier". La questura: "Nessun favore alla ragazza". I racconti non tornano. Esplode il nuovo tormentone: bunga-bunga
-------------------------
Montecarlo, i pm: "Nel 2008 triplicato il valore" L'appartamento stimato oltre 800mila euro



di Redazione da IL GIORNALE del 29.10.10

Resi noti punti citati dai pm romani nella richiesta di archiviazione per Fini. Ma i pm ammettono che il valore di mercato dell’appartamento di Montecarlo ereditato di An sarebbe divenuto, nel 2008, di 819mila euro prima dei lavori di restauro completo (90mila euro)
----------------------

Giustizia, premier: "Accordo o parlo a Camere" Fini: "No alla soggezione dei pm al governo"



di Redazione da IL GIORNALE  del  29.10.10

Berlusconi: "La giustizia? E' un macigno sulla vita della nostra democrazia, se non c'è accordo ne parlo alle Camere". Fini: "Sarebbe grave tornare alla soggezione dei pm all’esecutivo, com'era nel fascismo". Poi: "Separazione delle carriere: sì ma senza rinunciare all’indipendenza delle toghe"
_______________________


Terzigno, proteste rifiuti bruciò bandiera italiana: denunciato per vilipendio



di Redazione Da IL GIORNALE  del 29.10.10

Sette giorni fa aveva bruciato la bandiera italiana, dopo essersi arrampicato su un ulivo, sostenendo che chi vuole i rifiuti a Terzigno sta calpestando il tricolore. L'uomo è stato identificato e denunciato in stato di libertà, per vilipendio alla bandiera e adunata sediziosa

----------------------------


Ue, sì a fondo salva-stati Nuovo Patto di stabilità: vince la linea dell'Italia



di Redazione da IL GIORNALE del 29.10.10


I 27 leader della Ue hanno infatti raggiunto un'intesa sulla creazione di un Fondo anticrisi permanente per sostenere Paesi della zona euro in difficoltà, dando un duplice mandato. Asse Merkel-Sarkozy. Berlusconi: "Così l'Italia seconda solo alla Germania"
-----------------------------------


Vertice di Bruxelles, vince la linea dell'Italia



di Gian Maria De Francesco da IL GIORNALE del 29.10.10

Raggiunta l’intesa: multati i Paesi con debito oltre il 60% del Pil, ma si terrà anche conto dell’indebitamento privato. Sanzioni semi-automatiche per deficit eccessivo. Il premier: "Così l’Italia seconda solo alla Germania". Tesoro-Bankitalia, segnali di pace
-------------------------



Articoli del direttore da IL FOGLIO
28 ottobre 2010
Gentile Fini
Utile che il presidente della Camera precisi se è un bipolarista o un emulo di Dini


Una parte maggioritaria della destra pensa che Fini sia un traditore, categoria moralistica e fanatica da noi sempre considerata l’anticamera della faziosità più deformante e becera. Scriviamo a nome della minoranza che, senza bisogno di entusiasmarsi per le peripezie di pensiero e azione dell’ex capo di Alleanza Nazionale, ha trovato al contrario interessante la sua iniziale ricerca di un ruolo personale e politico di nuova e diversa leadership della destra.
-------------------------------



28 ottobre, la marcia sui finiani



da IL TEMPO  del 29.10.10

Pontone si dimette, il tesoretto di An ai pidiellini. Per il Secolo fondi erogati a rate. Ribaltone nell'associazione che gestisce il patrimonio di Alleanza Nazionale.

Il ribaltone è fatto. I finiani vanno in minoranza. L'associazione An, che gestisce il tesoretto del partito (una settantina di milioni cash e 3-400 in beni immobili), è in mano ai berlusconiani. Al posto del dimissionario Franco Pontone, è stato votato alla guida del comitato di gestione Franco Mugnai, senatore grossetano molto legato al ministro Altero Matteoli. Lo hanno votato i sei pidiellini del comitato dei garanti a cui si è aggiunto Donato Lamorte, storico capo della segreteria di Fini, mentre i finiani Raisi e Digilio si sono astenuti. Poi al posto del dimissionario larussiano Giuseppe Catanzaro è stato eletto un altro uomo molto vicino al ministro della Difesa, Antonio Giordano, un manager d'azienda che già in passato venne chiamato a metter ordine al gruppo parlamentare di An: è considerato un duro che ha come stella polare i conti

Calderoli: Successo per la semplificazione di NORMATIVA

CALDEROLI - SEMPLIFICAZIONE: "SUCCESSO OLTRE LE ASPETTATIVE PER ‘NORMATTIVA’. DAL 19 MARZO PIU' DI 700 MILA VISITATORI E 14 MILIONI DI PAGINE CONSULTATE"


Circa 713 mila visitatori e qualcosa come 14 milioni e 634mila pagine consultate.

Sono questi i numeri fatti registrare dal 19 marzo, giorno della sua apertura ufficiale, allo scorso 30 settembre, nei suoi primi sei mesi di attività, da ‘Normattiva’, la banca dati online, pubblica e gratuita, realizzata dal Governo in accordo con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, dove sono ospitate tutte le leggi vigenti, consultabili gratuitamente con un semplice click dal proprio computer, palmare o telefonino.

“I cittadini stanno imparando a conoscere ed apprezzare questo strumento che, lo ricordo, abbiamo realizzato in meno di due anni di lavoro dopo averlo atteso vanamente per oltre un decennio. I numeri registrati in questi primi mesi di attività – osserva soddisfatto il Ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli – confermano l’utilità e la necessità di questa banca dati pubblica e gratuita, che ha permesso, ad ogni cittadino interessato a consultare una legge, un risparmio di circa 2000 euro l’anno. Prima di 'Normattiva', infatti, imprese, professionisti e semplici cittadini erano costretti ad attivare abbonamenti a pagamento a banche dati normative di editori privati. Grazie all’opera di censimento ed abrogazione delle leggi inutili, superate o obsolete, abbiamo abrogato più di 375 mila norme, riducendo lo stock normativo vigente a sole 10mila leggi, consentendoci di avere finalmente un sistema normativo più semplice, moderno, snello e trasparente”.

'Normattiva' attualmente ospita tutte le leggi emanate dal 1946 ad oggi, che sono poi quelle maggiormente utilizzate.
Successivamente verranno inserite anche quelle relative al periodo che va dal 1861 alla nascita della Repubblica.

La banca dati è consultabile all'interno di un sito internet, raggiungibile all’indirizzo www.normattiva.it, nel quale confluiscono i provvedimenti licenziati da Camera e Senato e viene aggiornata 'in progress' con la pubblicazione dei provvedimenti della Gazzetta Ufficiale.

Tutte le leggi sono inserite in versione 'multivigenza', così da permettere di conoscere per ciascun arco temporale, la norma effettivamente vigente.

“In questo modo viene garantita trasparenza e certezza del diritto, con una conseguente diminuzione anche della durata dei processi. Così siamo riusciti a colmare una lacuna grave per uno Stato di diritto che pretendeva da parte dei cittadini la conoscenza delle leggi ma non indicava loro nemmeno dove poterle consultare. Grazie a 'Normattiva' – conclude il ministro Calderoli – abbiamo colmato questa lacuna che uno Stato di diritto come il nostro non poteva avere nei confronti dei cittadini, permettendo loro al contempo di risparmiare soldi e tempo”.

giovedì 28 ottobre 2010

Draghi insiste: "La disoccupazione oltre l'11%" Tremonti: "Riforma del fisco, ma non in deficit"

Draghi insiste: "La disoccupazione oltre l'11%" Tremonti: "Riforma del fisco, ma non in deficit"


di Redazione - Da IL GIORNALE  del 28.10.2010

In occasione della Giornata mondiale del risparmio, il capo dello Stato lancia un appello alle istituzioni: "Disciplina nei conti pubblici". Draghi: "Pil sceso ai livelli di nove anni fa". Il ministro dell'Economia lancia la riforma fiscale: "Ma quando avremo le casse piene"


Ruby: "Amarezza, verità manipolata" E Berlusconi: "Io aiuto chi ha bisogno"



di Redazione da IL GIORNALE   del 28.10.2010

Sul caso Ruby, la minorenne marocchina presentata a Lele Mora e poi al premier, il Cavaliere: "Spazzatura mediatica". La giovane (Chi è Ruby) smentisce le ricostruzioni dei giornali. E Fede: "Con quella ragazza ho scambiato due parole a due cene, mai finite in modo trasgressivo". La Minetti: "Ruby? La conosco, ma mai stata a casa mia"


Montecarlo, che cosa non torna nell’inchiesta-lampo sulla casa di An



di Redazione  Da IL GIORNALE  del 28.10.10


Dieci domande alla procura. Il presidente della Camera ha poco da esultare: tre mesi di ombre dell'ex leader di An. Allora Scajola può tornare ministro


Lombardo: secessione? La fa la Sicilia



di Stefano Lorenzetto  da IL GIORNALE  del 28.10.10

Il presidente della Regione Siciliana: "Bossi ci mandi pure al diavolo. Con i 10 miliardi di tasse della raffinazione del petrolio ci arrangiamo da soli". E sui vizi del Sud: "Senza una pistola puntata alla tempia non saremo mai virtuosi"

BERLUSCONI: A Terzigno il problema dei rifiuti e' risolto al 90%

"Siamo gia’ molto avanti. A sei giorni dal nostro intervento il fenomeno e’ ridotto del 90%". Lo ha affermato Silvio Berlusconi, in visita ad Acerra, riferendosi alle esalazioni maeodoranti dalle discariche delle cave di Sari e Terzigno. "Nei prossimi 4 giorni sparira’. Cioe’ nel termine dei 10 giorni annunciato".

Il premier ha sottolineato che il problema dei rifiuti a Napoli avra’ un epilogo positivo anche se le responsabilita’ del Comune sono evidenti perche’ se facesse la sua parte sulla raccolta differenziata, il problema sarebbe gia’ risolto. "Il problema sarebbe gia’ dimezzato se la raccolta differenziata funzionasse, mentre ora secondo i dati forniti dallo stesso Comune, e’ al 18%. Ma in base alle nostre indagini ci dicono che in realta’ la raccolta differenziata e’ al 15%. Abbiamo sollecitato il presidente della Provincia e della Regione che ci hanno garantito che sara’ fatta, anche attraverso una vasta attivita’ nelle scuole e nelle parrocchie".

BERLUSCONI: L'Italia e' seconda solo alla Germania
"Sara’ una giornata importante e determinante per il nostro futuro". Cosi’ si e’ espresso il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commentando l’importanza del vertice europeo di Bruxelles.
"A Bruxelles riusciremo definitivamente a far passare il concetto che la situazione di salute di un Paese non puo’ essere giudicata solo dal suo debito pubblico, ma anche dalla sua finanza privata. Dunque, per valutare la salute di un Paese, occorrera’ tener conto anche della finanza privata. Facendo cosi, l’Italia fa un salto in su nelle classifiche e viene subito dopo la Germania".

TREMONTI: C'e' un'offerta di 400mila posti vacanti che non vengono accettati

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e’ intervenuto sulle parole del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, a proposito del tasso di sottoutilizzo delle persone potenzialmente occupabili che supera l’11 per cento secondo le stime della Banca d’Italia.

"Insieme al governatore della Banca d’Italia possiamo pero’ condividere anche altri dati, quelli forniti dagli artigiani, per esempio, secondo cui c’e’ un’offerta di 400mila posti di lavoro che non vengono accettati. Certo se la prospettiva e’ quella di un posto fisso nelle Fondazioni bancarie, la chance di salire nella scala della disoccupazione e’ alta. I posti liberi sono quelli di fornaio, sarto, meccanico ma sono ruoli, evidentemente, che non sono ben considerati. Ma forse le categorie devono essere rappresentate in maniera un po’ diversa".

TREMONTI: La riforma del fisco e' prioritaria

"Restiamo la settima potenza economica del mondo". Così si e’ espresso Giulio Tremonti, al termine del vertice G20 Finanza a Gyeongju nella Corea del Sud, che ha rassicurato sulla stabilità dell’economia italiana: "La posizione dei nostri lavoratori, imprenditori e del sistema tiene".

Il Fondo Monetario Internazionale sta cambiando: ci sono dentro quelli che hanno vinto la guerra, o quelli che avevano le colonie, adesso sono queste che vogliono impadronirsi dei loro antichi padroni e gli stanno chiedendo un prezzo. La posizione dell’Italia nel Fmi, però, "non è in discussione". Potremmo scambiare il nostro posto nel Consiglio, aggiunge il Ministro, "soltanto se sarà creato il seggio unico europeo. Ma è un problema che non si pone".

Sempre dalla Corea, Tremonti ha risposto per le rime a Bersani, sulla riforma delle tasse. Lo ha fatto con una missiva di una paginetta e mezzo, ironica e garbata nella forma, quanto pungente nella sostanza. "Per noi, per l’Unione Europea, le tasse evase devono essere recuperate e, solo in questo caso, possono essere utilmente e non come propaganda conteggiate per la riforma fiscale", spiega. Per altri è l’opposto: prima si fa finta di fare la riforma, poi si vede". Dopo aver assicurato che sarà questo Governo a portare a termine l’impresa, Tremonti ricorda a Bersani che in "ogni caso tempi e metodi, date e numeri della riforma che l’Italia può e deve fare non potranno che essere compatibili con il processo europeo di stabilità e di riforme. Fughe politiche in avanti o fuori da questo schema saranno o sarebbero distruttive".


Per Tremonti l’accordo sui cambi, siglato al G20, rappresenta "una novità rispetto all’assoluto silenzio del passato", nonostante "una certa riluttanza della Cina" nella guerra delle valute. Da ultimo, davanti ai ministri finanziari e ai governatori dei grandi paesi industriali e delle nuove potenze emergenti, lancia un allarme. Il sistema bancario ombra, cioè le istituzioni finanziarie non bancarie, ha interconnessioni internazionali di dimensioni "impressionanti", originate soprattutto in America. Ecco la soluzione: norme generali come "il global legal standard", senza limitarsi alle regole sul settore finanziario, che ne rappresentano soltanto una parte.

mercoledì 27 ottobre 2010

FATTI & MISFATTI: Gli italiani risparmiano, i mutui crescono

Gli italiani sono nel drappello dei meno indebitati tra i cittadini del mondo. Le famiglie italiane da decenni si confermano "formiche" e tali restano, nel confronto internazionale.

Ciò è vero anche se negli ultimi anni la massa e la media del risparmio privato è diminuito con un trend comunque minore degli altri Paesi. Come mai? La sinistra ha diffuso e diffonde una favola: quella della crisi della quarta o addirittura terza settimana del mese, degli italiani (dai senzatetto su fino alla classe media) costretti a indebitarsi o ad erodere il conto in banca per comprare latte e pane. Ebbene, i dati diffusi ieri dall’Associazione bancaria raccontano un’altra storia, quella di un’Italia nella quale i mutui crescono del 9% (dato di agosto) e che si dimostra così il mercato della casa più vivace d’Europa. Basti dire che i mutui-casa sono tornati ai livelli pre-crisi del 2007 e a fine agosto il totale dei finanziamenti concessi dalle banche è salito a 345 miliardi.


Da questo dato si possono trarre alcune considerazioni:

Gli italiani dimostrano di credere nel futuro, proprio e di questo Paese. Acquistare una casa è un segnale importante di fiducia e contemporaneamente di scarso ascolto delle cornacchie che gracchiano sul declino dell’Italia e altre amenità. Vedono l’uscita del tunnel e investono nella casa.

Il risparmio privato non cala, quindi, per comprare pane e latte. Gli italiani approfittano dei tassi di interesse bassi per investire in un bene che nel tempo mantiene e aumenta il proprio valore. Non tengono i soldi sotto il mattone ma li impegnano nel mattone. Questo in un paese dove le case sono vere case e non perdono di valore e non l’hanno perduto neppure durante la crisi. Niente a che fare con la bolla immobiliare americana o spagnola.

Per chi non fosse d’accordo su questo considerazioni, ecco i dati a confermarle. La crescita cumulata dei patrimoni delle famiglie italiane (case e terreni, esclusi i beni durevoli) dal 1995 al 2009 è cresciuta dieci punti in più rispetto agli Usa e sei rispetto alla Germania. Cumulando anche la ricchezza finanziaria, la crescita della ricchezza complessiva delle famiglie italiane è stata pari al 34%, seconda soltanto a quella tedesca. Peraltro la ricchezza netta pro capite delle famiglie italiane mantiene a fine 2009 la testa della classifica: 140 mila euro contro i 100 mila della Germania. Un segno che abbiamo retto la crisi meglio di altri. Come dice il governo, come Bruxelles ci riconosce un giorno sì e l’altro pure. La sinistra se ne faccia una ragione.

BUONGOVERNO: Buona notizia, fiducia dei consumatori

Aumenta la fiducia dei consumatori. La fotografa un’indagine dell’Isae realizzata tra il primo e il 18 di ottobre. L’indice elaborato dall’Istituto di ricerca statistica del ministero dell’Economia sale da 107,2 a 107,7 e mantenendosi in prossimità dei livelli raggiunti lo scorso aprile. A ottobre migliora l’indice relativo alla situazione economica generale (da 80,6 a 81,4) e si consolidano le aspettative a breve termine (da 97,9 a 98,1 il relativo indicatore).


Riguardo ai prezzi, si stabilizzano i giudizi circa la dinamica degli ultimi dodici mesi ed emerge una modesta accelerazione dell’inflazione nel breve periodo: anche questo, fenomeno è legato all’andamento della crescita. Ancora cauto l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei prodotti durevoli: secondo le consuete domande trimestrali relative ad acquisti particolarmente significativi, calano ancora infatti le intenzioni di spesa per l’auto e l’abitazione e si stabilizzano quelle sulla manutenzione.

Il miglioramento della fiducia si consolida nel Nord del Paese, mentre nel Centro e soprattutto nel Sud si registra una nuova flessione. Mentre resta alta, seppure con una flessione legata ad una maggiore propensione al consumo, il risparmio delle famiglie.

Tra le domande relative alla situazione generale del paese, i giudizi si attestano a -94 e le attese a -38, mentre le previsioni di incremento della disoccupazione si posizionano a 77 come in settembre. I consumatori intervistati in ottobre esprimono opinioni stabili riguardo alla dinamica inflazionistica, sia per quanto concerne i giudizi negli ultimi dodici mesi (18 il saldo come in settembre), sia per le attese a breve termine (-17 il saldo, sostanzialmente stabile rispetto al -18 di settembre). La crescita della fiducia dei consumatori registrata a livello nazionale non e’ diffusa in maniera omogenea nel territorio nazionale: aumenta nel Nord del paese ma registra flessioni nel Centro- Sud. Anche i contributi alla crescita dei diversi sottoindici non sono uniformi. Il clima economico migliora nelle aree con maggiore propensione alle esportazioni. Segno inequivocabile di come l’azione del governo a sostegno delle imprese abbia attecchito dove il tessuto produttivo è maggiormente strutturato.

ALFANO: La riforma della giustizia garantira' l'autonomia dei magistrati

"La riforma della giustizia salvaguardera’ l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, sia essa giudicante o inquirente. Il testo del governo non prevedera’ alcuna sfumatura di sottoposizione del pm all’esecutivo e crediamo che tutto cio’, essendo scritto in italiano, sara’ del tutto comprensibile alla presentazione della riforma. Nessuno sta coltivando ritorsioni".


Lo ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che al termine di un incontro con una delegazione dell’Udc ha sottolineato:

"L’unico obiettivo e’ quello di guardare ai cittadini che, quando affrontano un processo, devono sapere di contare esattamente quanto il Pm. Sopra di loro ci deve essere un giudice, terzo e imparziale, equidistante sia dal cittadino che dal Pm. Non ci deve essere un pm sovrapposto rispetto al cittadino. Il governo non sottomettera’ il pm all’esecutivo ma non consentiremo che il pm sottometta il cittadino".

CICCHITTO: Il Lodo Alfano non e' impunita'

"Il tipo di testo che si sta mettendo a punto sul lodo Alfano e’ simile a quello precedente, ed e’ un testo che deve rappresentare uno scudo per le massime autorita’ delo Stato. In modo tale da evitare che l’uso politico della giustizia, che e’ in atto da molto tempo, possa complicare ulteriormente la vita politica del nostro paese".

Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, che ha osservato: "E’ evidente anche che si tratta di una soluzione a termine, nel senso cioe’ che una volta che la persona interessata non riveste piu’ quelle cariche, il procedimento giudiziario continua. Quindi diversamente da quanto dicono alcuni, non si tratta di un provvedimento di impunita’ ma soltanto di un legittimo intervento per evitare che la vita politica italiana sia continuamente messa in questione da interventi giudiziari che mirano agli obiettivi politici e non all’obiettivo di una legittima gestione della giustizia".


ALFANO: Il governo sta realizzando il programma con coerenza

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha risposto al costituzionalista Michele Ainis con una lettera al ’Sole24ore’, nella quale rivendica l’operato del Governo Berlusconi in materia di giustizia. Ainis contestava all’esecutivo di occuparsi solo dei problemi giudiziari del premier trascurando, per questo, una riforma della giustizia.

"Mi stupisce - scrive Alfano - che si attribuisca all’intero governo addirittura una furia iconoclasta, per una riforma costituzionale ancora da definire e in cantiere da oltre un decennio (dalla bicamerale D’Alema) mentre, con assoluta indifferenza rispetto ai dati che risaltano nelle Gazzette Ufficiali degli ultimi 30 mesi, si muovono accuse d’immobilismo e di scarso interesse sia nel settore penale che in quello civile". Dopo aver sottolineato alcuni successi del Governo, dalla riforma del processo civile al varo dell’informatizzazione della giustizia, il Guardasigilli scrive: "Completato il programma di Governo? Non ancora. Ma la strada è tracciata e il disegno è coerente".

QUAGLIARIELLO: Fini si contadddice sul Lodo Alfano

"Sul fatto che il Lodo Alfano deve tutelare la funzione, non la persona, siamo d’accordo con il presidente Fini, ma c’e’ una contraddizione: ci si spieghi perche’ la protezione possa durare per alcuni anni per poi lasciar scoperta la funzione per altri anni.
Comunque, siamo pronti a discutere". Lo ha affermato il vice presidente vicario dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, poco prima dell’inizio della riunione del gruppo di palazzo Madama sul Lodo Alfano.

BUONGOVERNO: Contro la crriminalità lotta dura vincente

BUONGOVERNO: Contro la crriminalità lotta dura vincente



















Dopo undici anni di latitanza, è stato catturato a Favara (Agrigento) Gerlandino Messina, nuovo capo di Cosa Nostra di Agrigento e vice del superboss Matteo Messina Denaro.
Il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, ha chiamato il Ministro dell’Interno, on. Roberto Maroni, e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, gen. Leonardo Gallitelli, e si è congratulato con loro per la cattura del boss Gerlandino Messina che figurava tra i 30 più pericolosi latitanti, 28 dei quali risultano così assicurati alla giustizia.

Il Presidente Berlusconi ha sottolineato al Ministro Maroni come questa operazione confermi il successo senza precedenti del Governo nella sua battaglia contro la criminalità organizzata.

Anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha espresso "le più sincere e sentite congratulazioni: "l’operazione si inquadra nel grande sforzo che lo Stato sta facendo per sconfiggere la criminalità organizzata e rappresenta un successo fondamentale che ne riafferma la supremazia nei confronti delle mafie e del crimine".

Messina era ricercato dal 1999 con un mandato di cattura internazionale. Deve scontare l’ergastolo per associazione di tipo mafioso e vari omicidi. Era diventato il numero uno di Cosa nostra ad Agrigento dopo l’arresto di Giuseppe Falsone, avvenuto a giugno. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha detto che "la cattura di Messina è un colpo mortale per la mafia agrigentina"; ha quindi aggiunto che "il cerchio attorno a Matteo Messina Denaro si fa sempre più stretto".

In attesa dell’aggiornamento dei dati sul sito del ministero dell’Interno, quelli disponibili a fine agosto dimostrano lo straordinario sforzo di questo Governo nella lotta contro la criminalità organizzata. Il numero degli arresti è aumentato del 45% rispetto al periodo precedente e quello dei latitanti del 52%. Evidentemente si tratta di risultati che sono resi possibili dalla convergenza dell’azione della Magistratura e delle Forze di Polizia, ma è chiaro che, dietro tutto questo, sta la volontà politica del Governo che ha deciso non solo di non abbassare la guardia, ma di sollecitare l’azione di contrasto alla criminalità organizzata per liberare il territorio dalla presenza dei criminali e renderlo quindi meglio utilizzabile per le forze sane della produzione e della convivenza civile. Uno dei punti fondamentali del programma di governo viene quindi realizzato quotidianamente là dove non viene rallentato da tutte quelle forze che restano attaccate al principio del "tanto peggio, tanto meglio".

BERTOLINI: In tema di immigrazione la quantità non è sinonimo di qualità e garanzia di integrazione

"In un fenomeno come quello dell`immigrazione la quantità non è di per sé sinonimo di qualità e garanzia di integrazione. Anzi spesso è il contrario".


Lo ha affermato Isabella Bertolini, parlamentare Pdl relatrice della legge sull’immigrazione, che alla luce dei dati della Caritas sull’immigrazione in Italia, ha invitato il "Governo Berlusconi a portare avanti la propria politica di doppio binario: contrasto all’illegalità e rispetto delle leggi. Di fronte al rapporto Caritas Migrantes bisogna continuare ad agire, come sta facendo il governo Berlusconi su due fronti. Il primo è quello di un severo contrasto all`immigrazione irregolare e clandestina con l`espulsione di tutti coloro che non hanno i presupposti ed i requisiti per rimanere nel nostro Paese. E il secondo riguarda l`integrazione che richiede garanzie irrinunciabili, prime fra tutte la certezza di un posto di lavoro e la conoscenza della lingua italiana. Solo con questa politica a doppio binario, che fa dell`Italia un modello in Europa, sarà possibile governare un fenomeno senza cadere nel pericoloso multiculturalismo teorizzato ed applicato dalla sinistra che ha creato solo danni. Non possiamo permetterci che quella che si potrebbe definire una vera e propria invasione non vada di pari passo con una reale e diffusa garanzie di integrazione degli stranieri nel nostro Paese. Bisogna inoltre valutare se la presenza di immigrati non abbia già superato i bisogni e la possibilità di integrazione culturale sociale ed economica nel nostro Paese".


LA RUSSA: Diminuiti dell'80% gli sbarchi dei clandestini
"Quest’anno abbiamo diminuito di oltre l’80% gli sbarchi dei clandestini. Credo che questo sia un grande risultato ascrivibile al governo Berlusconi e agli accordi internazionali che abbiamo raggiunto, e che contribuisce ad una migliore condizione di vita per gli immigrati regolari che sono qui, perche’ i primi ad avvantaggiarsene sono loro.

Ma anche la tranquillita’, la sicurezza, la quotidiana vita sociale degli italiani non puo’ che trovarne giovamento". Così si e’espresso il ministro della Difesa Ignazio La Russa, commentando la notizia dell’intercettamento di 128 immigrati al largo di Catania da parte della Guardia di finanza.

CAPEZZONE: La sinistra faccia barriera tra se stessa e l'estremismo

"Questa fabbrica dei ’Tartaglia’ va fermata".
Cosi’ si e’ espresso il nostro portavoce, Daniele Capezzone, intervistato da Sky Tg24, commentando l’aggressione subita martedì. "Io non so se questo tipo di ieri fosse un balordo qualunque, un pazzo, uno con una motivazione pseudo politica. Da cittadino mi auguro che accanto a questo centrodestra ci sia un grande centrosinistra. Ma io spero che la sinistra italiana abbia sempre maggiore forza di fare una barriera netta tra se stessa e qualche seminatore di odio che c’e’ nell’estremismo di sinistra. Io spero -conclude Capezzone- che tutti riflettano. Bisogna rispettarsi un po’ di piu’ e anche volersi bene".


LUPI: Solidarieta' del Pdl a Capezzone per il grave e ignobile atto subito

"A Daniele Capezzone va la mia totale solidarieta’ per il grave e ignobile atto subito. Va condannato ancora una volta il clima avvelenato che continua ad essere alimentato dai seminatori d’odio. Ci auguriamo che prevalga in tutti il senso di responsabilita"’. Lo ha dichiarato il deputato del Pdl Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera.

BONDI: Le accuse al generale Mori macchiano l'onore delle istituzioni

"Non conosco ne’ il generale Mori ne’ il generale Ganzer, ma cio’ che si apprende e’ tale da suscitare sgomento, sconforto, trepidazione e angoscia per le sorti dell’Italia.

Un Paese che giorno dopo giorno vede macchiato l’onore delle piu’ alte istituzioni, annichiliti i simboli piu’ rispettati della propria storia, accusate dei misfatti piu’ odiosi le personalita’ piu’ coraggiose e coerenti, costruisce semplicemente la propria rovina". Lo ha affermato il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, commentando la notizia del generale Mori indagato per concorso esterno alla mafia.

CICCHITTO: Contro il generale Mori un disegno per delegittimare chi combatte la criminalita'


"Del tutto esterrefatti di fronte alla iscrizione nel registro degli indagati del generale Mori, personalita’ notoriamente impegnata in prima fila nella lotta alla mafia.

Qui non c’entra piu" la politica, ma evidentemente nella procura di Palermo sono in atto delle componenti animate da un disegno che obiettivamente costituisce una consapevole o inconsapevole delegittimazione nei confronti di coloro che si sono impegnati in prima fila nella lotta alla mafia ai tempi di Falcone e Borsellino". Lo ha dichiarato il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.

GASPARRI: Indignati per l'iscrizione di Mori nel registro degli indagati


"Il generale Mori e’ stato ed e’ un eroe della lotta alla mafia. La sua iscrizione nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa non puo’ che indignarci.

E lascia profondamente sconfortati la semplicita’ con la quale alcuni magistrati mettono in discussione l’operato di autentici servitori dello Stato." Così si e’ espresso il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: "E’ la prova che nella procura di Palermo i messaggi di Borsellino e Falcone, legati al generale Mori da uno stretto rapporto fiduciario, sono completamente ignorati e dimenticati".


SANTELLI: Mori indagato e' l'emblema dello stato della giustizia in Italia


"L’iscrizione del generale Mori nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa la dice lunga sullo stato della giustizia nel nostro Paese. L’operato della procura palermitana basterebbe per spiegare al mondo l’anomalia italiana della giustizia.

L’unica certezza e’ che l’attivita’ di certi magistrati delegittima l’opera dell’intera magistratura, ma cio’ che piu’ dispiace e’ che dicono di ispirarsi al lavoro di giudici come Falcone e Borsellino, dei quali Mori era fidato collaboratore, e che per la lotta alla mafia hanno dato la vita". Lo ha dichiarato la vicepresidente dei deputati del Pdl, Jole Santelli

martedì 19 ottobre 2010

Ancora scontri a Terzigno La denuncia del questore: "Guerriglia organizzata"

Interni

Ancora scontri a Terzigno La denuncia del questore: "Guerriglia organizzata"



di Redazione

Tafferugli, lancio di sassi, ordigni artigianali e autocompattatori dati alle fiamme. Irruzione nel comune di Boscoreale, manifestanti sul tetto del municipio di Terzigno. Caldoro firma l'ordinanza: "I rifiuti vadano in altre discariche"

da Il Giornale del 19.10.2010

Stranieri in Italia, Istat aggiorna i dati

14 Ottobre 2010



I cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2010 sono 4.235.059 pari al 7,0% del totale dei residenti. Al 1° gennaio 2009 essi rappresentavano il 6,5%.


Nel corso dell’anno 2009 il numero di stranieri è aumentato di 343.764 unità (+8,8%), un incremento ancora molto elevato, sebbene inferiore a quello dei due anni precedenti (494 mila nel 2007 e 459 mila nel 2008, rispettivamente +16,8% e +13,4%), principalmente per effetto della diminuzione degli ingressi dalla Romania.


I minori sono 932.675, il 22,0% del totale degli stranieri residenti; circa 573 mila sono nati in Italia, mentre la restante parte è giunta nel nostro paese per ricongiungimento familiare.

Circa la metà dei residenti stranieri (2 milioni 86 mila individui, pari al 49,3% del totale) proviene dai paesi dell’Est europeo: in particolare, circa un quarto proviene dai Paesi Ue di nuova adesione (1 milione 71 mila, escludendo Cipro e Malta, fra cui 888 mila dalla sola Romania); un altro quarto (1 milione 15 mila) è rappresentato dai cittadini dei paesi est-europei non appartenenti all’Ue.


I cittadini dei paesi est-europei (+181 mila nel corso del 2009, +9,5%) contribuiscono per circa la metà anche all’incremento degli stranieri residenti: quelli dei paesi Ue di nuova adesione sono cresciuti complessivamente di circa 105 mila unità (+10,9%), mentre quelli dei paesi dell’Est europeo non facenti parte dell’Unione sono aumentati di 76 mila unità (+8,1%). I cittadini dei paesi asiatici sono complessivamente cresciuti di 71 mila unità, con un incremento relativo del 11,6%.

Oltre il 60% dei cittadini stranieri risiede nelle regioni del Nord, il 25,3% in quelle del Centro e il restante 13,1% in quelle del Mezzogiorno, anche se nel 2009 la popolazione straniera è cresciuta più intensamente nelle regioni del Mezzogiorno rispetto a quelle del Centro-nord.


Fonte: Istat

BUONGOVERNO: Nel trasporto aereo saremo leader in Europa e nel Mediterraneo

Mentre il solito teatrino della politica continua a privilegiare le chiacchiere, il governo del fare macina risultati. L’ultimo in ordine di tempo riguarda l’avanzamento del piano di rilancio degli aeroporti nazionali, con l’obiettivo di riportare l’Italia in una posizione leader in Europa e nel Mediterraneo. Un anno fa, a Villa Madama, il premier Berlusconi aveva presenziato a un evento insolito: dopo decenni di polemiche e divisioni improduttive, gli Aeroporti di Milano e di Roma avevano deciso di allearsi e di lanciare insieme un masterplan, denominato "Aeroporto Italia", con l’obiettivo di rinnovare da cima a fondo i due maggiori aeroporti nazionali, con un piano di investimenti di 5 miliardi entro il 2020 e di 14 miliardi entro il 2040.

Il primo passo di quell’alleanza strategica è stato perfezionato settimana scorsa, con l’aggiudicazione alla società inglese Scott Wilson del masterplan 2040 dell’Aeroporto di Fiumicino. E giustamente il premier Berlusconi lo sottolinea con una dichiarazione in cui ricorda che, per dare corso agli investimenti programmati, sarà opportuno riequilibrare le tariffe aeroportuali, che oggi in Italia sono del 42 per cento al di sotto di quelle europee.

Ecco di seguito la dichiarazione di Silvio Berlusconi.

"L’aggiudicazione del masterplan strategico di "Aeroporto Italia" alla società inglese Scott Wilson conferma gli impegni che il Governo ha assunto un anno fa a Villa Madama con il piano di sviluppo unitario degli aeroporti di Roma e di Milano. Operando insieme e di intesa con il Governo, Sea Aeroporti di Milano e ADR Aeroporti di Roma sono impegnate ad effettuare 5 miliardi di investimenti entro il 2020, in tempo utile per l’Expo 2015 di Milano, e 14 miliardi entro il 2040. L’obiettivo è di raggiungere 60 milioni di passeggeri nel 2020 e oltre cento milioni nel 2024, con un ritorno occupazionale di 2500 unità per ogni milione di passeggeri in più e un incremento del Pil pari al 4%. A fronte dell’attuale divario tariffario del 42% a sfavore dell’Italia rispetto all’Europa, il Governo riconosce il problema di semplificare ed equiparare le tariffe italiane a quelle europee, per consentire gli investimenti previsti con la sottoscrizione dei nuovi contratti di programma a partire dal 2011. L’obiettivo comune – del Governo e degli Aeroporti di Milano e di Roma –di riportare l’Italia tra i leader del settore sia in Europa che nel Mediterraneo, è dunque pienamente confermato".

BERTOLINI: Controllare la proliferazione delle moschee abusive

"La proliferazione, soprattutto nelle regioni del nord, di luoghi di culto islamici detti ’musalla’, cioe’ spazi che vengono adibiti alla preghiera islamica ma che in realta’ sono scantinati, magazzini o garage, e’ un fenomeno che va controllato e arginato.”

Lo afferma la parlamentare del Pdl Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale, nell’interrogazione al Ministero dell’Interno per sollecitare controlli e verifiche sui 749 luoghi di culto per musulmani detti ’musalla’ censiti dalla ricerca ’Conflicts over mosques in Europe’ redatta da un docente dell’Universita’ di Padova.

“L’attivita’ di sedicenti centri culturali islamici viene utilizzata come copertura formale di vere e proprie moschee di fatto, rischiando di creare gravi problemi sociali e di ordine pubblico. In Emilia Romagna, dove la legge regionale varata nel 2003 sull’associazionismo consente a tutte le associazioni di promozione sociale che inseriscono nel proprio statuto le attivita’ di culto di potere aprire quella che puo’ essere una moschea di fatto, andando in deroga alle norme urbanistiche. Oltre a non sapere chi e cosa predica all’interno di questi centri islamici, c’e’ il problema della mancata trasparenza anche rispetto ai finanziamenti delle attivita’ che vi si svolgono. La tradizionale modalita’ utilizzata dai musulmani e’ la cosiddetta ’Zakat’, una contribuzione individuale prevista dal Corano e dalla Sharia, ma non vi e’ trasparenza nei bilanci, con il rischio che buona parte dei fondi raccolti potrebbe finire a finanziare attivita’ illecite. Il marito omicida della donna pakistana lapidata a Novi di Modena era il titolare di uno di questi centri di preghiera ricavato all’interno di un locale di sua proprieta’. Serve un piano nazionale di controllo rispetto alle funzioni, alle attivita’ e ai finanziamenti a questi centri. Per questo ho chiesto l’intervento del Ministero dell’Interno, che gia’ negli scorsi anni aveva posto l’attenzione sulla potenziale pericolosita’ di questi centri, per attuare controlli, raccogliere informazioni e monitorare la diffusione del fenomeno sul territorio".

lunedì 18 ottobre 2010

EVENTI :150° anniversario dell'Unità d'Italia

Presidenza della Repubblica


EVENTI

150° anniversario dell'Unità d'Italia


L'itinerario del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nei 'Luoghi della memoria' per il centocinquantenario dell'Unità d'Italia è partito da Genova il 5 maggio scorso: proprio dallo scoglio di Quarto il 5 maggio del 1860 prese avvio, con la spedizione dei Mille, la fase conclusiva del lungo percorso del movimento per l'Unità, che sarebbe culminata il 17 marzo 1861 nella proclamazione dello Stato unitario.

"L'Unità d'Italia fu perseguita e conseguita - ha detto il Capo dello Stato nell'intervento a Genova, ripreso, insieme ad altri, nella pubblicazione 'Per l'Unità d'Italia. Verso il 150° anniversario della fondazione dello Stato nazionale' - attraverso la confluenza di diverse visioni, strategie e tattiche, la combinazione di trame diplomatiche, iniziative politiche e azioni militari, l'intreccio di componenti moderate e componenti democratico rivoluzionarie. Fu davvero una combinazione prodigiosa, che risultò vincente perché più forte delle tensioni anche aspre che l'attraversarono".

Per il Presidente Napolitano tutte le iniziative in programma per il 150° - come quelle già svoltesi a Rionero in Vulture, a Marsala e a Santena, oltre che a Genova - "fanno tutt'uno con l'impegno a lavorare per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi: perché quest'impegno si nutre di un più forte senso dell'Italia e dell'essere italiani, di un rinnovato senso della missione per il futuro della nazione. Ieri volemmo farla una e indivisibile, come recita la nostra Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella memoria e nella coscienza del paese le ragioni di quell'unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto mondiale. Così, anche nel celebrare il 150°, guardiamo avanti, traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinnovare tutto quel che c'è da rinnovare nella società e nello Stato".

elenco degli eventi descrizione video videovista video media player galleria fotografica



Scuderie del Quirinale, 5 ottobre 2010 - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha visitato in anteprima la Mostra "1861. I pittori del Risorgimento".

Quirinale, 2 ottobre 2010 - Messaggio del Presidente Napolitano per il 150° anniversario della battaglia del Volturno

Parigi, 29 settembre 2010 - Intervento del Presidente Napolitano all'École Normale Supérieure

Quirinale, 21 settembre 2010 - Intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla cerimonia di apertura dell’Anno Scolastico 2010-2011

Roma, Campidoglio, 20 settembre 2010 - Intervento del Presidente Napolitano in occasione della Cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Roma

Quirinale, 21 giugno 2010 - Presentato al Presidente Napolitano il progetto "Sessantuna" per il 150° dell'Unità d'Italia

Santena, 6 giugno 2010 - Intervento del Presidente Napolitano alla Celebrazione dell'anniversario della morte di Cavour

Marsala, 11 maggio 2010 - Intervento del Presidente Napolitano in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dello Sbarco dei Mille

Genova, 5 maggio 2010 - Intervento del Presidente Napolitano in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della partenza dei Mille

Quirinale, 15 aprile 2010 - Presentati al Presidente Napolitano i francobolli celebrativi del 150° anniversario della Spedizione dei Mille

Roma, Accademia dei Lincei, 12 febbraio 2010 - Conferenza del Presidente Napolitano: "Verso il 150° dell'Italia Unita: tra riflessione storica e nuove ragioni di impegno condiviso"

Rionero in Vulture, 3 ottobre 2009 - Intervento del Presidente Napolitano al convegno "Mezzogiorno e unità nazionale - verso il 150° dell'Unità d'Italia"

elementi correlatidocumenti in pdf

"Per l'Unità d'Italia"

nel sito

•elenco degli eventi

ALFANO: La riforma della giustizia e' la prova del fuoco, Fini la votera'

"La riforma costituzionale della giustizia, rappresenta con gli altri quattro punti programmatici, la rotta e, al tempo stesso, la prova del fuoco per la coalizione". Lo ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, in un’intervista pubblicata domenica dal Corriere della Sera.


"Sono convinto che Fini e i suoi la voteranno e la riforma passera"’. E sui tempi, Alfano non si e’ sbilanciato: "Dobbiamo scriverla bene, perche’ e’ l’unico punto del programma che tocca la Costituzione. Una settimana in piu’ o in meno, dopo quattordici anni, non e’ un problema. Ma il governo Berlusconi sara’ il primo a consegnarla al Parlamento, nero su bianco". Del presidente Giorgio Napolitano, incontrato nei giorni scorsi, Alfano ha detto:


"Ascolta sempre con grande attenzione ed e’ un riferimento di saggezza. Ormai siamo a meta’ legislatura e abbiamo un tempo congruo per l’approvazione delle quattro letture conformi di una riforma che -chiarisce il ministro- non ha alcun intento punitivo nei confronti della magistratura. Noi vogliamo l’autonomia e l’indipendenza dei pubblici ministeri e dei giudici, dei magistrati requirenti e di quelli giudicanti. Non stiamo lavorando a modifiche al legittimo impedimento e abbiamo fiducia nella Corte", ha sottolineato il Guardasigilli che alla domanda ’che fine fara’ il processo breve’, ha risposto: "Per ora stiamo lavorando alla riforma costituzionale". La riforma della legge elettorale, secondo il ministro "non si puo’ affidare ad un governo tecnico la scelta piu’ politica che ci sia, noi combatteremo con tutte le nostre forze il tentativo di rendere irrilevante il parere del popolo".

mercoledì 13 ottobre 2010

LUPI: Giusta la sospensione di Annozero

"Smettiamola per favore di scambiare lucciole per lanterne. La decisione del direttore generale della Rai, Mauro Masi, di sospendere Michele Santoro e’ legittima e non c’entra niente con la liberta’ di stampa. In quale azienda un dipendente puo’ permettersi di insultare il suo direttore generale senza subire conseguenze? L’insulto e’ liberta’ di stampa?".

Così si e’ espresso Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera e componente della Vigilanza Rai, intervenendo sulla sanzione al conduttore di Annozero. "Ci sono le regole che valgono per tutti e vanno rispettate. Santoro non e’ un martire ma un giornalista e, anche se e’ un ottimo professionista, non puo’ permettersi di usare la televisione pubblica, cioe’ di tutti, per lanciare offese gratuite contro Masi o chi per lui".

CAPEZZONE: Santoro cerca il martirio e intanto fa il militante

"Chiunque abbia occhi per vedere sa bene la strategia che Michele Santoro ha messo in atto. Per un verso, cerca l’escalation, alimenta un crescendo di provocazioni, insulta uno dei massimi dirigenti dell’azienda. Per altro verso, fa il militante politico scatenato, aggravando costantemente il livello di faziosita’ del suo programma".

Lo ha affermato il portavoce nazionale del Pdl Daniele Capezzone, che ha osservato: "Poi attende le reazioni sull’uno e sull’altro fronte, e si atteggia a martire. Attendiamo uomini e donne coraggiosi, anche a sinistra. Qui non si tratta solo di difendere la legittimita’ del provvedimento adottato da Mauro Masi: anche chi, a sinistra, non dovesse condividerlo, dovrebbe tuttavia riconoscere che i programmi di Santoro non hanno nulla a che fare con il servizio pubblico. E’ tempo di affrontare complessivamente la questione della Rai, che e’ pagata con il canone dei contribuenti (di tutti i contribuenti), e che non puo’ vedere al suo interno aree sottratte a qualsiasi regola".

LA RUSSA: Armare i cacciabombardieri solo a scopo di difesa dei soldati

"L’uso tattico ipotizzato delle bombe sui caccia italiani Amx e’ solo di intervenire per sottrarre nostre colonne da una situazione di attacco". Lo ha affermato alla Camera il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

Il ministro ha aggiunto che non esiterebbe ad armare i cacciabombardieri "se mi convincessi che da questa decisione si modifica anche di un solo grammo la sicurezza dei nostri soldati. Ma se mi convincero’ che la sicurezza dei nostri militari non sara’ modificata faro’ prevalere la volonta’ di condivisione gia’ manifestata in passato. La mia valutazione, che sara’ solitaria alla fine del dibattito parlamentare ed extraparlamentare terra’ in conto prioritario la necessita’ di condivisione che vale piu’ dell’utilizzo di una bomba italiana piuttosto che americana".


CICCHITTO: I nostri militari sono in Afghanistan per evitare il dilagare del terrorismo

"Condividiamo le considerazioni del ministro La Russa e non dobbiamo mai dimenticare che i nostri militari stanno li’ per aiutare l’Afghanistan e le popolazioni afghane, ma anche per evitare che il terrorismo torni a dilagare in Europa, Stati Uniti e Paesi del Terzo Mondo".

Lo ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, durante il suo intervento alla Camera successivo all’informativa del ministro della Difesa.

"I nostri militari devono essere dotati di tutti gli strumenti che garantiscano la loro sicurezza e il governo e chi guida le forze armate deve essere libero di fare le valutazioni che devono discendere solo da una esigenza di tutela dei nostri militari". Quanto ai tempi del ritiro dall’Afghanistan, il nostro capogruppo ha invitato a "non commettere l’errore di accorciarli ogni volta che nostri militari vengono colpiti, perche’ cosi’ non si combatte il terrorismo ma anzi in alcuni modi addirittura lo si favorisce. Bisogna restare li’ per tutto il tempo necessario a riportare la liberta’ e sconfiggere il terrorismo.”

sabato 9 ottobre 2010

LA RIFLESSIONE: leggi elettorali a confronto

Ma è proprio vero che i sistemi elettorali stranieri sono migliori di quello attualmente vigente in Italia? E questo sistema è poi così diverso dai modelli che da varie parti vengono evocati e proposti?


Per risponde a queste domande, bisogna partire da un punto fermo e chiaro: si vota, in ogni parte del mondo, per dare un Governo al Paese, non per il gusto di eleggere una schiera più o meno nutrita di parlamentari. Perciò una legge elettorale è tanto più rispondente alle sue finalità quanto più consente di ottenere facilmente questo risultato.

La strada più semplice è quella di fare eleggere direttamente il Capo dell’Esecutivo: è il caso dei sistemi presidenziali, come quello americano e, sostanzialmente, francese. Che però hanno un contrappeso nel Parlamento, che può risultare appannaggio della parte che non ha eletto il presidente. Si arriva allora a una forma di coabitazione.

Nel caso degli Stati Uniti, il presidente deve contrattare ogni legge con il Congresso; nel caso della Francia, il presidente deve coesistere con un primo ministro dell’opposizione. È già successo più volte in entrambi i Paesi e il sistema ha tenuto perché, in ogni caso, ha recepito e registrato la volontà popolare, che ovviamente, nel tempo e nelle circostanze, può mutare.


Diversa e un po’ più complicata è la strada dei sistemi parlamentari nei quali il Governo deve avere la fiducia del Parlamento. Appartengono a questo gruppo il Regno Unito, la Germania, la Spagna, il Giappone e l’Italia. In questo caso la legge elettorale svolge un ruolo decisivo.

Nel Regno Unito, il sistema maggioritario uninominale secco consente di eleggere un deputato in ogni collegio: tutti i voti del candidato o dei candidati sconfitti vengono perduti. Normalmente un singolo partito ottiene la maggioranza assoluta: non è accaduto nelle ultime elezioni e così è nato un governo di coalizione tra due partiti che hanno siglato un patto di legislatura, impegnandosi a realizzare un programma contrattato e condiviso. Spetta al Primo ministro decidere quando tenere le elezioni, entro il limite massimo di cinque anni. Di fatto, non è tanto il Parlamento a dare e mantenere la fiducia quanto il partito cui appartiene il Premier. Per cui il sistema britannico è parlamentare ma a “partito dominante”.

In Germania il sistema elettorale è proporzionale con sbarramento del 5%. A lungo dominato da due maggiori partiti con un terzo (i liberali) che si spostava ora da una parte e ora dall’altra, da diverso tempo il panorama politico tedesco si è fissato su cinque partiti (due maggiori e tre medi). La stabilità è garantita, ove un partito non abbia la maggioranza assoluta o l’alleanza di governo non sia solida, dal meccanismo del “voto di sfiducia costruttivo”. Perché un governo possa essere rovesciato, occorre che sia stata formata prima una nuova maggioranza.

In Spagna il sistema è proporzionale, ma l’alto numero dei collegi – conseguentemente piccoli e con pochi seggi in palio – lo trasforma in un sistema quasi maggioritario in ogni singolo collegio per cui a beneficiarne, in sede nazionale, sono i due partiti maggiori (ciascuno dei quali intorno al 40%), mentre in sede locale ottengono seggi i partiti fortemente radicati in un territorio limitato.


In Giappone il sistema, da maggioritario, di cui beneficiava largamente il dominante Partito liberaldemocratico anche a causa del modo in cui erano disegnati i collegi elettorali, si è trasformato in misto: parte maggioritario e parte proporzionale. Con la conseguenza che la durata dei governi di coalizione si è ridotta. Ma a decidere, come nel Regno Unito, sono i partiti, che decidono il premier o lo costringono alle dimissioni.

Il sistema elettorale italiano consente la formazione di una maggioranza parlamentare certa alla Camera, grazie al premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma non elimina il rischio al Senato per il diverso radicamento dei partiti sul territorio in quanto il premio di maggioranza viene attribuito su base regionale. È questo un aspetto che dipende dal fatto che la riforma del sistema elettorale non è stata accompagnata da una riforma del sistema istituzionale. Il risultato dipende quindi dalla credibilità delle coalizioni contrapposte. La vittoria di Prodi nel 2006, alla testa di una coalizione arcobaleno, era indebolita da questa realtà, non dal sistema elettorale. La vittoria del centrodestra nel 2008 ha invece dimostrato che questo sistema elettorale può adempiere pienamente al suo obiettivo: dare al Paese un Governo stabile.

QUAGLIARIELLO: Al Giornale perquisizione preventiva

QUAGLIARIELLO: Al Giornale perquisizione preventiva


"Dall’evocazione di una fantomatica ’spectre’ popolata da barbe finte infedeli e agenti deviati siamo passati direttamente alla perquisizione preventiva: neanche gli apparati di regime arrivavano a tanto".

Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. "La sensazione, ogni giorno piu’ forte e’ che tra l’esercizio della liberta’ di stampa e l’accusa di dossieraggio vi sia in Italia un confine mobile che varia a seconda dell’area politico-culturale di riferimento del giornalista. Eroico cacciatore di scoop e podista dell’informazione indipendente, se pur di abbattere Berlusconi invade e travolge la vita delle persone fin nella sfera piu’ intima; infame mestatore e ’servo del padrone’ in caso contrario. Tutto questo e’ molto preoccupante, e dovrebbe turbare innanzi tutto gli indignati speciali in servizio permanente effettivo. Al Giornale piena solidarieta’".

CICCHITTO: I telefoni dei redattori del Giornale controllati da tempo

"E` evidente che i telefoni e i telefonini del ’Giornale’ e dei suoi redattori erano controllati da tempo". Lo ha affermato in una nota il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.

"Adesso ci si trova davanti ad un`imputazione pretestuosa e grave per l`attacco alla libertà di stampa che essa presuppone. Ma il punto vero è un altro. Tutto questo impianto è stato costruito per intercettare le telefonate e di qui a qualche giorno comincerà la pubblicazione delle telefonate sui più vari argomenti e sui più vari soggetti".

RIZZOLI: Attendiamo di conoscere la conclusione delle indagini di Woodcock sul Giornale

"In qualita’ di medico conoscevo la medicina preventiva. In qualita’ di parlamentare sto imparando a conoscere, con grande preoccupazione, la censura preventiva nei confronti della stampa. Non e’ spiegabile altrimenti la perquisizione ai giornalisti Sallusti e Porro, ai quali va la mia solidarieta"’.

Lo ha dichiarato Melania Rizzoli, deputato del Pdl, che ha osservato: "E’ inquietante la tempistica delle attenzioni rivolte al neodirettore responsabile Alessandro Sallusti de Il Giornale, nominato meno di un mese fa e che scopriamo intercettato al telefono e verso il quale e’ stato riaperto, guarda caso subito dopo il suo insediamento alla direzione del quotidiano, un procedimento disciplinare da parte dell’ordine dei giornalisti lombardo e che era congelato da oltre 5 anni. Oggi la notizia di questa indagine giudiziaria e delle perquisizioni nelle abitazioni private di Sallusti e Porro e nella sede del Giornale. Attendiamo di conoscere al piu’ presto la conclusione delle indagini del Pm Woodcock, che ben conosciamo per altre indagini risoltesi nel nulla".


CAPEZZONE: Solidarieta' al Giornale

"Esprimo totale solidarieta’ ad Alessandro Sallusti e a Nicola Porro, oltre che a Vittorio Feltri e a Il Giornale".

Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. "Ma esprimo anche solidarieta’ a noi stessi, a tutti i cittadini, ad un’Italia in cui chi e’ ’in odore di berlusconismo’ e’ per cio’ esso stesso esposto a rischi di ogni tipo. Delle due l’una: se fai parte degli odiatori politici e giornalistici di Berlusconi, puoi fare di tutto; se invece stai, a qualunque titolo, nell’area politico-culturale vicina al Pdl, o comunque se non partecipi a forsennate campagne contro il Premier, sei un soggetto sgradito alle oligarchie, all’establishment italiano, con tutte le conseguenze e i pericoli del caso. Dove sono quelli della ’liberta’ di stampa’? Dove sono i lottatori in servizio permanente effettivo per la ’libera informazione’?".


GASPARRI: Esterrefatto per la perquisizione nella sede del Giornale

"Leggo esterrefatto le notizie che riguardano la perquisizione nella sede del Giornale. Avendo personalmente avuto alcune querele, risparmio aggettivi.

Ma mi auguro che chi dice di difendere la liberta’ dell’informazione, come noi abbiamo sempre fatto, faccia sentire forte la sua voce di fronte ad un atto inqualificabile". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

LUPI: Con la perquisizione della sede del Giornale siamo alle intimidazioni

"Ormai siamo alle intimidazioni. La perquisizione della sede del Giornale e la notizia che il direttore Sallusti e il vicedirettore Porro sarebbero indagati per presunte minacce al Presidente della Confindustria, Marcegaglia, sono di una gravita’ assoluta. Aspetto con ansia la reazione dei cosiddetti difensori della liberta’ di stampa ed esprimo tutta la mia solidarieta’ ai giornalisti del Giornale colpiti da una decisione che, oltre ad essere grave, appare assolutamente incomprensibile".

Cosi’ si e’ espresso Maurizio Lupi, Pdl, vicepresidente della Camera dei deputati, commentando le perquisizioni disposte dalla procura di Napoli nell’ambito di una inchiesta su presunte minacce, attraverso la raccolta di un dossier, nei confronti del presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia.

TREMONTI: L'obiettivo dei conti e' centrato

TREMONTI: L'obiettivo dei conti e' centrato, la posizione dell'Italia e' confortevole

"Gli obiettivi di finanza pubblica per il 2010 saranno assolutamente centrati". Lo ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nel corso di un’audizione alla Camera nell’ambito dell’attivita’ conoscitiva preliminare all’esame dello schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.


"Siamo assolutamente in linea. Dappertutto in Europa e’ diffusa e comune la consapevolezza che non esiste crescita senza stabilita’ dei conti. Non esiste una scelta fra rigore e crescita, uno tiene l’altro, perche’ il deficit non crea crescita ma solo diseguaglianza e poverta’ per le generazioni attuali e quelle future". Il debito pubblico non puo’ diventare un’ossessione, non puo’ essere considerata l’unica grandezza di riferimento. Non puo’ essere visto come l’unico nemico da combattere. Perche’ questa crisi ha dimostrato il contrario, ovvero che le cause sono da ricercarsi nel settore privato, in quello della finanza bancaria. "Con la crisi si e’ scelto di considerare sistemico tutto il sistema bancario, di salvare tutto del sistema anche la parte speculativa". Il ministro dell’Economia spiega come l’Italia la pensa nel dibattito che in Europa si sta sviluppando sui nuovi criteri di riforma per il patto di stabilita’.

Una linea quella italiana che sta acquistando forza. L’obiettivo e’ quello di far considerare nel giudizio complessivo sulla sostenibilita’ di un paese tanto la dinamica del debito pubblico quanto quella del debito privato e da questo punto di vista la posizione del nostro paese secondo Tremonti e’ "straordinariamente confortevole". Giulio Tremonti ha inoltre esortato a investire di piu’ nel capitale umano.

"Dobbiamo investire piu’ che possiamo sulla scuola. Stiamo studiando un sistema per ricostruire il sistema dell’istruzione con edifici, borse di studio. Tanto per gli scolari, quanto per gli insegnanti". Insomma bisogna costruire strade e scuole. E poi investire nella ricerca. Il ministro ha espresso parole di apprezzamento per il tavolo imprese-sindacati che si e’ aperto. Ha minimizzato l’invito ad abolire le province da cui si avrebbe un risparmio minimo nell’ordine di 100-200 milioni di euro. E ha ancora una volta invitato il Parlamento ad aprire un dibattito ad hoc sulle riforme che sia coerente con i vincoli e i numeri di finanza pubblica. Un dibattito del genere sarebbe "nell’interesse del governo, del parlamento e del paese".

sabato 2 ottobre 2010

BUONGOVERNO: L'economia cresce più del previsto

La crescita dell’economia italiana nel 2010 è stata rivista in leggero rialzo nello schema di "Decisione di finanza pubblica" (Dfp) che sostituisce il vecchio Dpef, presentato in Consiglio dei ministri dal titolare dell’Economia, Giulio Tremonti.

Il Pil crescerà quest’anno dell’1,2% rispetto all’1% previsto nello scorso mese di aprile. Quanto al rapporto deficit/pil, si conferma il 5% per la fine di quest’anno, che calerà al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012, consentendo all’Italia di rientrare nei parametri di Maastricht.


Se il percorso del rapporto deficit/pil è incoraggiante, la discesa del rapporto debito/pil - punto dolente dell’Italia da oltre trent’anni - sarà più lenta e comincerà solo a partire dal 2012 quando dal previsto 119,5 di fine 2011 si passerà al 117,5% nel 2012. Sempre nel 2012 è prevista una prima discesa della pressione fiscale al 42,8% del pil rispetto al picco del 43,2% dello scorso anno e dovrebbe iniziare l’inversione di tendenza della disoccupazione, con un primo leggero calo all’8,6% rispetto all’8,7% di quest’anno.

Si presenta sotto segni favorevoli anche la spesa pensionistica. Se nel 2010 sarà pari al 15,3% del pil, scenderà al 14,8% nel periodo 2021-2026.





Molto significativo per la tenuta dei conti pubblici è il saldo primario nel medio periodo: dal segno meno di quest’anno (-0,3%) si passerà allo 0,8% nel 2011 e al 2,2% nel 2012.

Questi dati sono stati forniti in base alla nuova legge sulla contabilità pubblica. Per metà ottobre è previsto il varo della legge di stabilità (corrispondente alla vecchia finanziaria) e del bilancio a legislazione vigente.


Spetta alla legge di stabilità il compito di tradurre nei relativi saldi contabili del bilancio gli effetti della manovra biennale da 24,9 miliardi approvata dalla Camera alla fine di luglio.

Tutto questo avverrà nell’ambito della nuova cornice europea, che dal prossimo 1° gennaio prevede per tutti i Paesi membri l’avvio di una specie di semestre europeo, ovvero una sorta di finanziaria europea che mira a generalizzare una rigorosa disciplina di bilancio alla quale l’Italia si sta attenendo.

Le aste sui titoli di stato a medio e lungo termine svoltisi ieri hanno confermato che l’Italia non è nel mirino della speculazione. Domanda ampiamente è al di sopra del livello massimo previsto dal Tesoro e rendimenti in lieve rialzo.

In sintesi: la ripresa c’è e procede anche se non a livelli alti; i conti pubblici tengono e il credito dell’Italia sui mercati finanziari internazionali resta elevato. È questo un "voto di fiducia" pensante sul Governo che vale più di tante parole.

venerdì 1 ottobre 2010

SACCONI: I mostri dell'eversione sono riemersi

SACCONI: I mostri dell'eversione sono riemersi

"La tentata azione terroristica contro Belpietro, oltre a indurre la doverosa solidarietà nei confronti di un coraggioso giornalista, segnala come i mostri dell’eversione, a lungo evocati dalle campagne di odio politico, siano davvero emersi. Ne sono stato facile profeta, come tutti coloro che hanno la memoria storica di questi anni e che non sono interessati a facili rimozioni".



Lo ha affermato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, commentando la tentata aggressione a Maurizio Belpietro. "Seppure in modo carsico negli ultimi anni il terrorismo ideologizzato appare una costante di circa quarant’anni di storia italiana senza confronti con nessun altro Paese industrializzato, se si eccettuano i fenomeni di carattere etnico o religioso. Ora la guardia deve essere alzata con un adeguato lavoro di intelligence, ma soprattutto con comportamenti responsabili da parte di tutti gli attori politici e sociali che devono condurre a rifiutare qualunque forma di violenza politica senza giustificazionismi sociologici o politici. Non ci sono compagni che sbagliano, ma solo delinquenti che al confronto delle idee sostituiscono la violenza".



MAZZONI: Il fallito attentato a Belpietro ci riporta agli anni di piombo



"Il quadro che emerge dal fallito attentato a Maurizio Belpietro e’ sempre piu’ allarmante. L’ipotesi della presenza di un vero e proprio commando appostato sotto l’abitazione del direttore di ’Libero’ riporta direttamente, infatti, al clima degli anni di piombo, quando i giornalisti piu’ coraggiosi si ritrovarono in prima linea nel mirino del terrorismo rosso". Lo ha affermato il deputato del PdL Riccardo Mazzoni, membro della direzione nazionale del Pdl.



"Purtroppo la storia non insegna nulla e ci sono uomini politici che, nella loro ossessione antiberlusconiana, continuano a seminare odio fingendo di non sapere che alle parole irresponsabili qualcuno fa sempre seguire i fatti. A Belpietro, che sicuramente non si fara’ intimidire, la mia piena solidarieta"’.



LUPI: Abbiamo superato il livello di guardia

“Mi sembra che stiamo superando in maniera preoccupante il livello di guardia.


Quello che e’ successo al direttore di ’Libero’, Maurizio Belpietro, cui va tutta la mia solidarieta’, dimostra che nel nostro Paese c’e’ ancora chi pensa che i giornalisti liberi e non conformati alla mentalita’ comune, vadano zittiti con la violenza.” Lo ha dichiarato Maurizio Lupi, vice presidente della Camera dei deputati: “I ’cattivi maestri’, che in questi mesi hanno lanciato accuse contro chi ha come unica colpa quella di fare bene il proprio mestiere, dovrebbero riflettere e, soprattutto, dovrebbero pubblicamente scusarsi. Lo facciano, prima che sia troppo tardi.”

Il voto di fiducia e' il risultato piu' grande degli ultimi due anni

BERLUSCONI REPLICA AL SENATO: Il voto di fiducia e' il risultato piu' grande degli ultimi due anni
Riportiamo il discorso di replica del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, pronunciato al Senato il 30 settembre 2010


Signor Presidente, onorevoli senatori,

ho ascoltato con interesse ed attenzione tutti gli interventi.

Ho avuto già occasione di dirlo ieri alla Camera: un serio partito centrista come l’UDC, che condivide con noi la partecipazione alla grande famiglia dei popolari europei, un grande partito di sinistra come il PD, che aspira ad essere un’alternativa di governo riformista, dovrebbero essere capaci di dare una risposta che vada al di là della dialettica, degli slogan, dei calcoli di breve periodo. Una democrazia compiuta ha bisogno di una maggioranza e di una opposizione responsabili, capaci di confrontarsi civilmente su progetti alternativi ed anche di trovare le sintesi, quando l’interesse complessivo della Nazione lo impone e le condizioni della politica lo consentono.

Io spero non sfugga a nessuno il valore di questa discussione, la portata della scelta che il Governo propone. Non si tratta di una piccola contabilità di numeri parlamentari: non è questo in discussione, perché, se la questione fosse solo questa, allora dovremmo prendere atto che il Governo oggi gode di un consenso parlamentare più ampio rispetto all’inizio della legislatura. Ho verificato i dati relativi alle 35 fiducie poste e, stando al risultato del voto alla Camera, quella di ieri è stata la fiducia con il risultato più grande che il Governo abbia conseguito nella storia di questi oltre due anni.





Ovviamente, ne siamo soddisfatti, anche perché questa votazione chiude una stagione di polemiche interne alla maggioranza che certo non hanno fatto bene a nessuno. Oggi constatiamo che tutti i parlamentari eletti nelle file della maggioranza confermano il loro sostegno concreto e coerente all’azione di governo. E so che tutti loro, anche chi ha fatto o sta facendo una scelta, per me dolorosa, di separazione dal Popolo della Libertà, svolgeranno una loro azione parlamentare e politica con lo spirito costruttivo e leale di sempre. Di ciò vi ringrazio.

Dunque, oggi il Governo, a dispetto dei tanti profeti di sciagure, esce da questa discussione più forte e più sereno. Ma non è soltanto per tale motivo che abbiamo voluto questa discussione. Noi speriamo che l’opposizione sia partecipe di questa stagione delle riforme, ma credo che ciò non sarà possibile fino a quando essa non saprà darsi una politica di respiro europeo e fino a quando non saprà distinguere le questioni della politica dal giustizialismo e dalle aggressioni strumentali.

Nel corso del dibattito odierno ho ascoltato diverse critiche e intendo rispondere subito a quella che mi è venuta dal senatore Zanda, perché "ce l’ho qua". Il senatore Zanda ha dato l’impressione di essere contento che l’Italia, secondo lui, oggi non sarebbe tra i protagonisti della politica estera.





L’Italia sarebbe anche un paesucolo sempre meno influente nel contesto mondiale. Lei si sbaglia di grosso, senatore Zanda, perché oggi il Paese è ascoltato, grazie anche al fatto che ha un leader anziano, un tycoon, il che è molto, molto importante, il più esperto tra i leader dei Paesi democratici, perché è lì a far politica da 16 anni; mi riferisco a colui che le parla in questo momento.

Abbiamo ottenuto risultati straordinari in molti passaggi anche recenti. Ricordo che nel 2002, quando facemmo il vertice a Pratica di Mare, per la prima volta la Russia entrò nell’Occidente ponendo fine a quella guerra fredda, a quei due arsenali nucleari che avevano tenuto con il fiato sospeso per decenni noi, figli della guerra fredda.

E ancora. Dopo che si erano veramente rarefatte, se non annullate, le relazioni tra l’amministrazione repubblicana americana e quella russa, per la decisione che la prima aveva assunto di mettere i missili in Polonia e nella ex Cecoslovacchia orientati verso l’Iran, ma verso la Federazione russa, e per l’offerta frettolosa alla Georgia e all’Ucraina di entrare nell’Alleanza atlantica, sicché, ripeto, non c’erano praticamente più rapporti tra l’amministrazione americana e l’amministrazione russa, quei rapporti sono ritornati ad essere normali grazie al lavoro che questo signore ha fatto nei confronti del presidente Obama e del presidente Medvedev.





A loro ho intimato, come Presidente per la terza volta del G8 (e questo vorrà pur significare un po’ di esperienza ), di non presentarsi da noi in Italia senza avere almeno siglato il Trattato per la riduzione degli arsenali nucleari, delle bombe atomiche; cosa che fecero. Obama andò prima due giorni a Mosca, poi tornò da Mosca e venne da me all’Aquila mostrando il trattato siglato tra lui e Medvedev. Le sembra poco?

E quando l’amministrazione repubblicana americana non mosse un dito e lasciò fallire la Lehman Brothers, questo signore andò ancora a Washington, restò un giorno intero a colloquio con il Presidente americano e venne fuori la decisione di destinare 700 miliardi di dollari affinché le banche americane non fallissero, altrimenti sarebbe stato il disastro.

E per metterla definitivamente a zero, caro senatore Zanda, domandi al presidente Putin e al presidente Sarkozy come è andata la vicenda dei carri armati russi a 15 chilometri da Tskhinvali, quando c’era la decisione del Parlamento russo, di tutto il quartier generale dell’esercito russo di attaccare la Georgia, di arrivare a Tbilisi e - parole che cito testualmente - di attaccare all’albero più alto il Presidente georgiano. Fu questo signore che con molte ore di discorso al telefono con il presidente Putin e con Nicolas Sarkozy in contatto con il presidente Medvedev, fece decidere alla Federazione russa di non fare quell’attacco che avrebbe portato a zero le relazioni tra l’Occidente e la Russia, e avrebbe creato un divorzio difficilmente superabile tra la Federazione russa, l’Unione europea, l’Alleanza atlantica, gli Stati Uniti d’America.





E veniamo a Gheddafi. Abbiamo ereditato una Libia che non ci dava nessun lavoro pubblico, che non ci voleva più dare gas e petrolio, che ha una festa il 30 agosto che si chiama «Giorno della vendetta». Ora abbiamo una Libia che ci privilegia in tutti i lavori pubblici , che ci fornisce gas e petrolio per i prossimi quarant’anni e, avendo il Presidente italiano avuto il coraggio di chiedere perdono a quel popolo per quello che era stato commesso dai nostri predecessori che avevano voluto sottoporre come colonia un Paese e un popolo , noi siamo oggi in grado di dire di aver risolto la questione coloniale;

e non c’è nessun inginocchiamento da parte nostra.

Si è stabilito in quel Trattato che un anno la festa si celebri in Libia, un anno si celebri a Roma. Il leader Gheddafi è venuto qui, si è recato nella sua ambasciata, dove - se mi consente - ha fatto quello che ha ritenuto di fare e il Governo italiano non è stato informato neppure di quello che voleva fare. L’abbiamo soltanto invitato a una straordinaria esibizione dei nostri carabinieri, che l’hanno lasciato ammutolito e questo è stato tutto. Non c’è stato nessun inginocchiamento; c’è stato un rapporto amichevole tra il Capo di uno Stato, che noi avevamo sottomesso e con cui siamo finalmente arrivati a chiudere la questione coloniale, e il Presidente del Consiglio, il Premier di una moderna democrazia.





Voglio rispondere però anche ad alcuni interventi che mi sono sembrati ispirati dalla preoccupazione del bene comune, anziché da quel pregiudizio negativo di cui ho appena parlato. È singolare che l’azione positiva del nostro Governo sul terreno dell’economia - ma non solo su questo - sia presa a modello più all’estero che in Italia: ma ormai non ci stupisce più di tanto, perché i media, che in gran parte sono vicini alla sinistra... . Sapete contare le copie?

Allora contate le copie dei giornali e vedrete che i giornali che appaiono vicini a noi, e che forse ci fanno più male che bene, sono una frazione minore dell’intera tiratura dei giornali. Signor pubblico ministero, cosa ha da dire?

Veniamo a quello che riguarda la critica che ci è venuta sul tema dell’ambiente. Non potevo dire tutto nella relazione. Apro ancora una parentesi: per domani ho dato ordine ai nostri uffici di far pervenire a tutti i signori senatori e le signore senatrici un libro che si intitola «Due anni di Governo». Vi stancherete a leggerlo. Noi ci siamo abbastanza stancati a fare tutto quello che abbiamo fatto in questi due anni, anche con l’aiuto della nostra maggioranza.





L’ambiente è un asse strategico. Non ne ho parlato stamattina, ma è al centro delle nostre preoccupazioni e voglio ricordare qui i principali provvedimenti che sono stati adottati. Ricordo in primo luogo il piano contro il dissesto idrogeologico, volto ad evitare che in futuro si ripetano le conseguenze di calamità e alluvioni di cui abbiamo avuto esempi anche recenti, purtroppo anche con vittime innocenti. Per questo, il Governo ha varato uno stanziamento straordinario di un miliardo e 250 milioni, che raddoppierà con gli stanziamenti delle Regioni: questi saranno stanziamenti per interventi nelle zone più a rischio.

C’è poi un’azione decisa per il recupero di efficienza nelle procedure autorizzative: abbiamo rilasciato oltre 200 VIA (valutazioni di impatto ambientale) e AIA (autorizzazioni integrate ambientali) a fronte delle pochissime rilasciate dal Governo Prodi; abbiamo anche semplificato le procedure, con la revisione del codice dell’ambiente.





La lotta alle ecomafie avviene attraverso i SISTRI, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali pericolosi, e un controllo satellitare consente di seguire in tempo reale il percorso dei rifiuti, evitando così abusi e illegalità e riducendo i costi per le imprese.

Ho sentito una vocina che discretamente diceva: «Napoli». Allora parliamo di Napoli. La città ha avuto risolto definitivamente il problema dei rifiuti. Ci sono le discariche che possono contenerli; c’è il termovalorizzatore di Acerra che funziona completamente.

Quando uno dei canali si ferma c’è bisogno della manutenzione, che è periodica, ma funziona benissimo. Cosa non funziona a Napoli? Non funziona la raccolta dei rifiuti, che è nella completa responsabilità dell’amministrazione comunale di Napoli, che ha un nome, e si chiama Rosa Russo Iervolino. Stamattina qui si dormiva, adesso ci divertiamo un po’.

Per l’ambiente abbiamo introdotto l’educazione ambientale come nuova materia scolastica. Abbiamo introdotto gli incentivi per l’efficienza energetica, il risparmio energetico e la mobilità sostenibile. Per la lotta allo smog e all’inquinamento, per la prima volta è stato varato il piano nazionale per debellare con misure organiche l’inquinamento delle città.

La scuola è un altro tema sul quale ho sentito critiche scarsamente documentate.





Lo stesso discorso vale per altre casematte come l’università, la stampa, la giustizia, i sindacati e le cooperative, dove la sinistra ha costruito una propria egemonia culturale e politica con una capacità di ribaltare la realtà dei fatti davvero straordinaria.

Ci accusate di tagli alla scuola. È l’ennesima bugia. La realtà è che negli ultimi dieci anni la spesa per la scuola è aumentata del 30 per cento, passando da 33 miliardi di spesa nel 1999 a 43 miliardi nel 2008. A questo aumento non è corrisposto alcun miglioramento della qualità, anzi la scuola italiana, a giudizio di tutti, si è sempre più degradata.

In effetti, avete trasformato la scuola in un enorme ammortizzatore sociale, assumendo 200.000 precari senza curarvi né della qualità degli insegnanti né della qualità dell’insegnamento e portando i ragazzi a uscire dalla scuola senza alcuna capacità di inserirsi immediatamente nel mondo del lavoro! Oggi abbiamo 7.800.000 studenti nelle aule e 701.000 insegnanti. Questo fa della scuola una grande realtà sociale, che può avere successo e competere alla pari con l’Europa e che dobbiamo gestire con criteri di efficienza. Finora non è stato così.

Per evitare il tracollo ed invertire la rotta abbiamo deciso di spendere meglio, in modo più razionale e investire di più sull’innovazione, sulla formazione, sui premi per i docenti meritevoli e sull’edilizia scolastica. Otterremo così un risparmio nei prossimi tre anni. Non si tratta di tagli, bensì di una razionalizzazione dei costi.





Nella scuola abbiamo introdotto anche importanti riforme, le prime dopo anni di immobilismo. Nella scuola primaria abbiamo introdotto il maestro di riferimento; abbiamo razionalizzato gli organici e, con il quadro orario di 40 ore settimanali, abbiamo - contrariamente a quello che avete sempre affermato - aumentato il tempo pieno. Nelle scuole secondarie abbiamo semplificato la scelta tra i licei, che prima avevano più di 300 indirizzi sperimentali diversi e ora ne hanno sei. Abbiamo introdotto analoga semplificazione negli istituti tecnici e in quelli professionali. Così facendo, abbiamo voltato pagina, portando nella scuola la rivoluzione del merito dopo gli anni della controrivoluzione sessantottina. Il nostro imperativo è di preparare i giovani ai mercati del lavoro, ricomponendo la frattura che si è venuta a creare tra la scuola e il mondo del lavoro.





Quanto all’agenda bioetica, il positivo riscontro del mondo cattolico sui giornali di oggi in merito ai nostri impegni per il sostegno della famiglia e per il riconoscimento del valore di ogni singolo essere umano mi inducono a precisare, con assoluta convinzione, il nostro orientamento su questi temi dell’agenda bioetica. La centralità della persona e la difesa del valore della vita sono al centro della nostra attenzione. Ritengo che sia giunto il tempo di dare attuazione al piano per la vita, piano che avevo annunciato all’inizio di questa legislatura.

Il futuro di un Paese non può dipendere soltanto dall’andamento dell’economia, ma è strettamente legato anche allo sviluppo demografico e alla speranza e alla voglia di costruire qualcosa per i nostri figli. La nostra scelta è netta: vogliamo salvaguardare l’integrità e la dignità della persona, l’umanità dell’uomo, la vita come bene primario.





Stamattina, sulle grandi infrastrutture, avendo io parlato degli investimenti per le infrastrutture al Nord, ho sentito qualche preoccupazione, soprattutto da parte degli amici della Lega Nord. È una preoccupazione infondata, come si può constatare dallo stato di avanzamento delle autorizzazioni e dei finanziamenti dei lavori, fra l’altro pubblicato sul sito del Ministero delle infrastrutture. Il nostro obiettivo, come Governo, è quello di colmare in tutte le aree del Paese (Nord, Centro e Sud) il ritardo trentennale accumulatosi nel campo delle grandi infrastrutture. Nel Nord ciò significa decongestionare il traffico stradale e autostradale e, naturalmente, realizzare l’alta capacità ferroviaria per quello che è il più importante corridoio europeo - il corridoio 5 - che andrà dall’Atlantico sino al Pacifico attraverso l’Ucraina e che, per quanto riguarda l’Italia, va dal Piemonte a Trieste. Questo significa ridurre il costo dei trasporti e della logistica per le industrie del Nord e metterle così in grado di competere con le imprese della Francia, della Germania e del resto d’Europa.

Vorrei poi evitare che una parola di troppo, sfuggita a un nostro senatore nella foga di un intervento polemico, possa ingenerare degli equivoci. In tutta la mia vita sono stato sempre un amico d’Israele. I sentimenti, le ragioni e i valori che ci uniscono a quel popolo sono numerosi e sono per me fortissimi. Da ragazzo ho avuto amici ebrei, che mi hanno raccontato le sofferenze delle loro famiglie. Ho abitato per molti anni a Milano proprio a fianco di una scuola israelita.





Era anche generosità perché ho offerto spesso pranzi e cene.

Ma torniamo alle cose serie. La visita al campo di sterminio di Auschwitz, insieme all’orrore per la barbarie dell’Olocausto mi ha trasmesso un sentimento di solidarietà incancellabile. Da allora - l’ho detto e lo ripeto - anche io mi sento israeliano.

Tutelare i valori e l’identità di Israele significa difendere i nostri stessi valori, la nostra origine culturale, civile religiosa; e significa trasmettere alle generazioni future un messaggio di libertà e di democrazia, valori senza i quali è impossibile costruire una società che possa vivere nella pace, nella sicurezza e nel benessere. E vi ricordo che io ho proposto più volte, nel Consiglio dei Capi di Stato e di Governo, di aprire ad Israele la porta per diventare membro dell’Unione europea.





Io non credo che ai cittadini interessino le nostre liti; credo che ai cittadini interessi di più avere la consapevolezza di vivere in uno Stato libero, in uno Stato efficiente, in uno Stato più amico dei cittadini. Sono consapevole che il grande onore e il grande privilegio di guidare una grande Nazione come l’Italia comportino dei grandi doveri: ne siamo veramente tutti ampiamente consapevoli. Non abbiamo mai smesso di lavorare, anche in queste vacanze. Voglio ringraziare tutti i Ministri e i Sottosegretari per il lavoro che hanno svolto e che svolgono quotidianamente: un lavoro spesso oscuro, non raccontato dai giornali (che si appassionano piuttosto alle liti e ai pettegolezzi), ma certamente un lavoro che è indispensabile per condurre il Paese fuori da una stagione drammatica.

Da oggi ci dedicheremo ancora di più a questo. Uscire dalla crisi è indispensabile, e sono sicuro che noi siamo sulla buona strada; una strada che percorriamo meglio di altri Paesi europei, anche se sappiamo bene che in molte famiglie e in molte imprese la crisi si sente ancora, e molto. Ma anche questo non basta: significa poco se non risolviamo i nodi strutturali e i ritardi del sistema Paese, che rendono l’Italia meno competitiva sul piano mondiale. Ricordiamocelo: abbiamo ereditato dal passato un debito pubblico che ci costa il doppio di quello che mediamente costa agli altri Paesi dell’Unione europea.





Abbiamo ereditato dal passato una infrastrutturazione che si dice essere del 50 per cento inferiore, per esempio, a quella dei Paesi che ci sono vicini e con cui siamo in competizione (la Francia e la Germania), proprio perché sono mancati i soldi che erano impiegati - 5 punti di PIL - nel pagamento del debito pubblico sotto forma di interessi. Siamo in questa situazione: le nostre imprese crescono meno perché pagano il 30, il 40 e qualche volta anche il 50 per cento in più l’energia, perché abbiamo abbandonato grazie agli ecologismi di sinistra, la direzione della produzione di energia attraverso le centrali nucleari.

La Francia produce l’87 per cento di ciò che consuma attraverso centrali nucleari che sono sicurissime, tanto che, quando il Governo decide di posizionarne una in una determinata area, le altre aree che potevano invece aspirare ad averla scendono in campo pretendendo di avere la centrale, perché essa porta lavoro ed è considerata assolutamente sicura. Quando un prodotto esce da una nostra fabbrica dove il costo dell’energia è stato del 30 per cento superiore a quello delle fabbriche concorrenti negli altri Paesi, esso già di per sé può avere un prezzo difficilmente comparabile con quello della concorrenza.





Dobbiamo quindi fare queste riforme. E le riforme saranno il tema del lavoro da qui alla fine della legislatura: le riforme che ho indicato nei cinque punti della mia relazione introduttiva, e sulle quali il Governo è qui a chiedervi la fiducia. Per l’Italia si deve aprire una grande stagione di crescita e di riforme, nella democrazia, nella sicurezza e nella libertà.

Pertanto, a nome del Governo, pongo la questione di fiducia sull’approvazione delle identiche risoluzioni nn. 1, 2 e 3, presentate dai Gruppi della maggioranza. Votate bene! Vi ringrazio.