domenica 23 gennaio 2011

SONDAGGIO PIEPOLI: Berlusconi e il Pdl non perdono neanche un voto

SONDAGGIO PIEPOLI: Berlusconi e il Pdl non perdono neanche un voto


"Pietrificato; o quanto meno atrofizzato". Con queste parole il sondaggista Nicola Piepoli, intervistato dall’ADNKRONOS, ha definito il consenso elettorale attorno a Silvio Berlusconi e al suo partito Pdl, anche in questi giorni che vedono mediaticamente riproporsi alla ribalta la vicenda giudiziaria legata al caso Ruby.
"Il Popolo della Liberta’ viene registrato da noi al 31,5% per quanto riguarda le intenzioni di voto ed e’ esattamente l’identica percentuale che e’ stata riscontrata una, due e tre settimane fa. Non ci si e’ spostati di un decimale: dunque, possiamo tranquillamente affermare che il caso Ruby, almeno fino a oggi, non sta penalizzando il capo del governo". Quanto alla motivazione di questo atteggiamento da parte degli italiani, se dipende dalla fiducia personale nei confronti di Berlusconi oppure dallo scarso peso dato alla vicenda, "non e’ dato al momento di sapere, perche’ il sondaggio sulle intenzioni di voto non comprende anche i motivi dell’orientamento elettorale".





MANTOVANO: Le forze di sicurezza sono state usate contro il premier

"Le donne e gli uomini delle nostre forze di sicurezza dovrebbero essere impiegate per promuovere la tranquillita’ e la serenita’ delle nostre comunita’ piu’ che per attaccare le istituzioni del Paese e i rappresentanti eletti dal popolo".

Lo ha affermato in una dichiarazione Mario Mantovani, sottosegretario alle Infrastrutture. "L’impressionante sforzo economico, umano ed organizzativo messo in campo per investigare la vita privata di Silvio Berlusconi, rendendone insicuro il ruolo istituzionale, turba e disorienta gli elettori che hanno scelto di essere governati proprio dal leader del PdL, cui hanno riconfermato in tutte le ultime elezioni la propria fiducia e il proprio sostegno. Il premier ha dovuto invece fronteggiare in questi anni, di volta in volta, feroci attacchi mediatico-giudiziari. Purtroppo non c’e’nulla di nuovo perche’ e’ una modalita’ che dal 1994 caratterizza la lotta politica contro Berlusconi. Nonostante il fango ed il veleno di questi giorni sono certo che il governo sapra’ proseguire con rinnovato entusiasmo la strada delle riforme e della modernizzazione del Paese".



QUAGLIARIELLO: Dall'Anm e dal Csm una difesa corporativa



"Il fatto che a fronte di gravi e specifiche contestazioni nei confronti dell’operato dei pm di Milano, a cominciare dalla stessa competenza ad indagare, alcuni membri del Csm e l’Anm non vengano nemmeno sfiorati dal dubbio che qualche approfondimento sia doveroso, la dice lunga sul grado di autoreferenzialita’ e corporativismo al quale e’ giunto il potere giudiziario in Italia".



Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario del senatori del Pdl. "Accanto ad argomenti prettamente politici, infatti, le polemiche di questi giorni hanno riguardato importanti questioni di merito, come l’incompetenza territoriale e funzionale della Procura di Milano, l’utilizzo di una precedente inchiesta al fine evidente di arrivare al premier, il controllo illegittimo, totale e penetrante al quale di fatto e’ stata sottoposta l’abitazione del presidente Berlusconi, premier e membro del Parlamento. Su tutto questo il Csm e l’Anm non hanno nulla da dire? Se verra’ dimostrato che i pm di Milano hanno calpestato la legge e i principi costituzionali, chi tutelera’ la magistratura italiana dal discredito visto che il sindacato delle toghe e alcuni membri dell’organo di autogoverno hanno gia’ emesso la loro sentenza?".

giovedì 20 gennaio 2011

BERLUSCONI: I P.M. calpestano la legge

BERLUSCONI: I P.M. calpestano la legge

Il videomessaggio di Silvio Berlusconi trasmesso il 19 gennaio 2011



Care amiche, cari amici,

oggi il Senato e la Camera hanno riconfermato la loro fiducia al Governo e lo hanno fatto su un tema delicato e di grande rilievo per i cittadini: la relazione al Parlamento del ministro Alfano sullo stato della giustizia in Italia. Le opposizioni hanno nuovamente messo insieme tutti i loro voti nel tentativo di fare cadere il Governo ma come è avvenuto il 14 dicembre scorso, hanno perso.



Se oggi fossimo stati sconfitti, la sinistra e il cosiddetto terzo polo sarebbero andati su tutte le reti televisive per sostenere l’inesistenza di una maggioranza e quindi per chiedere le inevitabili dimissioni del Governo.



Invece abbiamo vinto noi, con un margine di venti voti!!



Ecco perché considero il voto di oggi come quello del 14 dicembre: un voto di rinnovata fiducia a me ed al Governo che presiedo. Ma anche un voto di fiducia in materia di giustizia che arriva proprio mentre il Presidente del Consiglio è ingiustamente attaccato per l’ennesima volta in sede giudiziaria.



Ho avuto finalmente modo di leggere le 389 pagine dell’ultima vera e propria persecuzione giudiziaria, la ventottesima in 17 anni, che la Procura di Milano mi ha notificato con grande e voluto clamore nei giorni scorsi.



Le violazioni di legge che sono state commesse in queste indagini sono talmente tante e talmente incredibili che non posso non raccontarvele perché possiate denunciarle e farvi portatori di un messaggio ai vostri amici di come si sta cercando di sovvertire il voto popolare.



Pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano.



Hanno utilizzato tecniche sofisticate come se dovessero fare una retata contro la mafia o contro la camorra.



Nella mia casa da sempre svolgo funzioni di governo e di parlamentare, avendolo addirittura comunicato alla Camera dei Deputati sin dal 2004, e la violazione che è stata compiuta è particolarmente grave perché va contro i più elementari principi costituzionali.



Ma questo comportamento è gravissimo anche per il comune cittadino perché gli toglie qualsiasi possibilità di privacy. Sappiate che la Procura di Milano mi ha iscritto come indagato soltanto il 21 dicembre scorso, guarda caso appena sette giorni dopo il voto di fiducia del Parlamento, e quindi tutte le indagini precedenti erano formalmente rivolte verso altri ma sostanzialmente tenevano sotto controllo proprio la mia abitazione e la mia persona.



Tutto questo potrebbe capitare a chiunque di voi.



Inoltre i fatti che mi vengono contestati secondo la stessa Procura sarebbero stati commessi nella mia qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri.



Come prescrivono la legge e la Costituzione, entro 15 giorni dall’inizio delle indagini la Procura avrebbe dovuto trasmettere tutti gli atti al Tribunale dei ministri, l’unico competente per tutte queste vicende.



E’ gravissimo, ancora, che la Procura voglia continuare ad indagare pur non essendo legittimata a farlo. Tra l’altro la Procura di Milano non era neppure competente per territorio. Infatti il reato di concussione mi viene contestato come se fosse stato commesso a Milano. Questo è palesemente infondato poiché il funzionario della questura che ha ricevuto la mia telefonata in quel momento era, come risulta dalle stesse indagini, a Sesto San Giovanni. Quindi la competenza territoriale era ed è del Tribunale di Monza. Come vedete una serie di violazioni impressionanti. Io vorrei andare immediatamente dai giudici per contrastare queste accuse e per ottenere una rapida archiviazione, ma non posso presentarmi a dei pubblici ministeri che non hanno competenza né funzionale né territoriale, anche per non avallare la illegittimità che sto denunciando.



Ripeto, io vorrei andare subito dai giudici proprio perché i fatti contestati sono talmente assurdi che sarebbe facilissimo smontare il teorema accusatorio. Pensate, mi si accusa di aver costretto o indotto il dirigente della questura ad intervenire sul fermo di questa ragazza, di Ruby.



Vi leggo le risposte del funzionario al pubblico ministero dove descrive la mia telefonata: “l’addetto alla sicurezza mi disse: dottore le passo il Presidente del Consiglio perché c’è un problema. Subito dopo il Presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così”. Ma vi pare che questa possa essere considerata una telefonata di minaccia? Tutto ciò è assolutamente ridicolo.



Ma altrettanto assurdo è quanto si sostiene per la vicenda di Ruby dove mi si contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni. Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me e che si era presentata, creduta da tutti come risulta da numerosissime testimonianze, come una egiziana ventiquattrenne, inoltre sia lei sia il suo avvocato hanno radicalmente smentito di aver richiesto o ricevuto offerte di denaro. E vi leggo quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e autenticata dai suoi avvocati: “Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con l’onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, né l’onorevole Berlusconi né altre persone, mi ha mai prospettato la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l’on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, una somma di denaro. Quando ho conosciuto l’on. Berlusconi, gli ho illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana. Gli ho detto anche di trovarmi in difficoltà per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo”.



Ecco perché vorrei fare il processo subito, con queste prove inconfutabili, ma con giudici super partes e non con P.M. che vogliono utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica.



Gli stessi P.M. che hanno ordinato con uno spiegamento di forze di almeno 150 uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene.



Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni sono state compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate, sbeffeggiate, costrette a spogliarsi, perquisite corporalmente, fotografati tutti i vestiti, sequestrati tutti i soldi, le carte di credito, i gioielli, i telefoni e i computer. Sono state portate in questura, alcune senza neppure poter chiamare un avvocato e tenute lì dalle otto di mattina fino alle otto di sera senza mangiare e senza poter avere alcun contatto con l’esterno. Trattate, dunque, come criminali in una pericolosa operazione antimafia.



Una procedura irrituale e violenta indegna di uno stato di diritto che non può rimanere senza una adeguata reazione.



Non c’è stata nessuna concussione, non c’è stata nessuna induzione alla prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c’è stato nulla di cui mi debba vergognare. C’è solo un attacco gravissimo di alcuni pubblici ministeri che hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza mediatica.



Io sono sereno, state sereni anche voi perché la verità vince sempre. Il Governo continuerà a lavorare e il Parlamento farà le riforme necessarie per garantire che qualche magistrato non possa più cercare di far fuori illegittimamente chi è stato eletto dai cittadini.





Silvio Berlusconi

martedì 18 gennaio 2011

BERLUSCONI: La sentenza della Consulta e' ininfluente

BERLUSCONI: La sentenza della Consulta e' ininfluente

"Non mi aspettavo nulla di diverso dalla sentenza della Corte Costituzionale. D’altra parte il legittimo impedimento non l’ho voluto io ma i miei collaboratori".

Lo ha affermato Silvio Berlusconi, ospite della trasmissione ’La Telefonata’ su Canale 5. "La decisione della Consulta non e’ nulla di traumatico e comunque il legittimo impedimento c’e’ in tutte le democrazia piu’ avanzate. Nel nostro Paese lo sanno tutti che e’ in atto una persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra che si appoggiano sulla sinistra politica. I miei sono processi assolutamente inventati, ridicoli, grotteschi.



Tuttavia se nei collegi giudicanti dovessi vedere che ci sono solo giudici di sinistra, io - l’ho gia’ detto - andro’ in televisione, andro’ sui giornali, spieghero’ a tutti quanti di che cosa si tratta. I fatti sono cosi’ certi e inoppugnabili, che sono intimamente sicuro non si possano trovare dei giudici cosi’ pregiudizialmente orientati dal punto di vista politico che oseranno dare una condanna su fatti che non esistono neppure".



Il Premier, riferendosi a quanti sostengono che fino ad oggi non sia stato condannato nei processi che lo hanno visto coinvolto solo grazie alla prescrizione, ha sottolineato: "Se non si e’ arrivati in tempo a sentenza vuol dire che le tesi dell’accusa non erano cosi’ convincenti. In ogni caso io sono stato assolto sul Lodo Mondadori, sul caso tangenti alla Guardia di Finanza, sui casi All Iberian e Medusa, sulla vicenda della villa di Macherio, sul bilancio consolidato Fininvest, sulla vicenda del calciatore Lentini".

Berlusconi ha anche ribadito che non si andrà alle urne: "In Italia non c’e’ bisogno di elezioni anticipate".

BERLUSCONI: Ennesimo teorema per eliminarmi, non ce la faranno

BERLUSCONI: Ennesimo teorema per eliminarmi, non ce la faranno

"Ci troviamo di fronte all’ennesimo teorema costruito appositamente per gettare fango sulla mia persona e sul mio ruolo istituzionale nel tentativo, illusorio, di eliminarmi dalla scena politica. Ma questa volta e’ stato superato ogni limite. Il fango ricadra’ su chi utilizza la giustizia come arma politica".



Lo ha affermato il nostro presidente Silvio Berlusconi in una nota diramata dalla presidenza del Consiglio.

"Mai, in diciassette anni di accanita persecuzione giudiziaria contro la mia persona, alcuni pubblici ministeri della Procura di Milano erano arrivati a stravolgere, in modo cosi’ inverosimile e grottesco, la realta’ dei fatti, le garanzie costituzionali e lo Stato di diritto. Sono stati intercettati per mesi, in maniera sistematica, tutti coloro che hanno osato varcare il cancello della mia residenza privata di Arcore, come se essere ospiti del presidente del Consiglio costituisse di per se’ un grave indizio di reato.


Nonostante un imponente apparato investigativo degno di ben altro tipo di indagine e avviato a dispetto di una palese incompetenza funzionale e territoriale, i Pm milanesi alla fine hanno raccolto soltanto chiacchiere e conversazioni private senza alcuna rilevanza penale. Hanno ugualmente proceduto in spregio a ogni norma, a ogni codice, a un utilizzo equilibrato degli strumenti giudiziari, mettendo in atto perquisizioni e trattamenti inaccettabili nei confronti di persone considerate semplicemente ’a conoscenza dei fatti’. Questa ulteriore macchinazione giudiziaria, per quanto possente e ampliata dal solito circuito mediatico, non riuscira’ a fermarci e a distoglierci dal nostro impegno di cambiare il Paese. Anche questa volta non ce la faranno".

BERLUSCONI: Volonta' persecutoria nei miei confronti

BERLUSCONI: Volonta' persecutoria nei miei confronti



Il testo del videomessaggio di Silvio Berlusconi trasmesso il 16 genaio 2011




Cari amici,

alcuni noti PM della Procura di Milano hanno effettuato una gravissima intromissione nella mia vita privata, effettuando una inaccettabile schedatura dei miei ospiti nella casa di Arcore, con l’individuazione di tutti i loro numeri telefonici, hanno messo sotto controllo per diversi mesi i loro telefoni, hanno adottato un atteggiamento discriminatorio e umiliante nei confronti di persone che non hanno alcuna responsabilità se non quella di essere state mie ospiti e di portarmi amicizia e affetto.



Ancora una volta la giustizia è stata piegata a finalità di carattere politico, con una volontà chiaramente persecutoria nei miei confronti. A questi pubblici ministeri non è evidentemente piaciuto il voto di fiducia del 14 dicembre tanto che, subito dopo, mi hanno iscritto nel registro degli indagati.

A quegli stessi PM non è piaciuta nemmeno la decisione della Corte Costituzionale al punto che, il giorno successivo alla sentenza della consulta, con una tempistica perfetta, hanno reso pubbliche le loro indagini.



Ed è gravissimo ed è inaccettabile che, trascorsi 15 giorni, non abbiano man d ato gli atti di queste indagini al T ribunale dei Ministri, come prescrive la legge .



E’ gravissimo, inoltre, che abbiano tentato di accedere ai locali della mia segreteria politica, per ricercare poi chissà cosa, visto che sostengono di avere prove così evidenti da poter richiedere addirittura il giudizio immediato.



In realtà, le accuse che hanno formulato nei miei confronti sono totalmente infondate e addirittura risibili. Il dirigente della Polizia che sarebbe stato “concusso” nega di esserlo mai stato ,

e la persona minorenne nega di aver mai avuto avances né tantomeno rapporti sessuali e afferma di essersi presentata a tutti come ventiquattrenne, fatto avvalorato da numerosissime testimonianze.



La mia vita di imprenditore mi ha insegnato quanto sia difficile affermarsi per una persona giovane, soprattutto agli inizi, perciò, quando posso cerco di aiutare chi ha bisogno.



In particolare, conosco il mondo dello spettacolo e so cosa vuol dire e cosa succede a chi cerca di lavorare in quell’ ambiente.



Nel corso della mia vita ho dato lavoro a decine di migliaia di persone e ne ho aiutate a centinaia .

Mai in cambio di qualcosa se non della gratitudine, dell’amicizia e dell’affetto. E continuerò a farlo.



E’ assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna . E’ una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E’ una cosa che considererei degradante per la mia dignità.



A me piace stare con i giovani, mi piace ascoltare i giovani, mi piace circondarmi di giovani.



Alcune di queste persone le conosco da diversi anni, altre da meno tempo, ma di molte conosco la situazione di disagio e di difficoltà economica. Le ho aiutate in certe occasioni e sono orgoglioso di averlo fatto.



Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l’educazione dei loro figli. Non c’è mai stata, lo ripeto, mai, alcuna correlazione fra denaro e prestazioni sessuali.



Ancora: sono destituite di ogni fondamento le accuse a Emilio Fede, a Lele Mora e a Nicole Minetti.



Emilio Fede è un amico carissimo da sempre. Lele Mora lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset. L’ho aiutato in un momento di grande difficoltà economica e di salute e sono orgoglioso di averlo fatto. So che, quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato.



Nicole Minetti è una giovane donna brava e preparata, che sta pagando ingiustamente il suo volersi impegnare in politica.



In un paese libero e democratico è inaccettabile che la P rocura faccia in modo che vengano divulgati frammenti di telefonate private di tutte queste persone, che hanno osat o venire a casa mia.



Tra l’altro accade spesso, come è noto a tutti, che quando si parla al telefono si usino toni e modi diversi rispetto al dialogo diretto tra persone.



Certe frasi, pronunciate in tono magari scherzoso, sono completamente diverse quando vengono lette sulla stampa nelle trascrizioni . E poi molto spesso nelle conversazioni private, tra amici, ci si vanta magari per gioco di cose mai accadute o si danno giudizi superficiali per amore della battuta.



E in più è inaccettabile che si facciano delle perquisizioni con metodi intimidatori nelle case di queste persone ospiti, sequestrando di tutto e di più, conducendole poi per un intero giorno in questura

alla stregua di m alfattori e per di più impiegando in queste operazioni più di cento uomini, un impegno di forze degno di una retata contro un’organizzazione mafiosa.



E’ gravissima, è inaccettabile, è contro la legge, questa intromissione nella vita privata delle persone.



Perché quello che i cittadini di una libera democrazia fanno nelle mura domestiche riguarda solo loro .

Questo è un principio valido per tutti e deve valere anche per me.



Del resto nessuno può essere rimasto turbato da quelle serate perché tutto si è sempre svolto all’insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro e tranquillità e senza nessuna , nessuna implicazione sessuale.



Tutti i partecipanti a quelle serate hanno rilasciato al riguardo dichiarazioni inequivocabili.



Del resto io, da quando mi sono separato, ma non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente, ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona che ovviamente era assai spesso con me anche in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero a

cena, o nei dopo cena, quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato.



In conclusione, non si può andare avanti così.



Non è un paese libero quello in cui quando si alza il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle proprie conversazioni. Non è un paese libero quello in cui alcuni magistrati conducono delle

battaglie politiche usando illegittimamente i loro poteri contro chi è stato democraticamente chiamato a ricoprire cariche pubbliche.



Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto.



Occorre fare immediatamente le riforme, tra cui anche quella della giustizia, che rendano il nostro paese anche sotto il profilo della tutela dei diritti fondamentali di ogni cittadino simile alle

altre grandi democrazie.



Noi ci impegneremo strenuamente per fare tutte queste riforme.



Silvio Berlusconi

lunedì 3 gennaio 2011

BERTOLINI: Il Governo in prima linea a difesa dei cristiani

BERTOLINI: Il Governo in prima linea a difesa dei cristiani





"L’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi si e’ sempre distinto in Europa e nel mondo per l’azione in difesa della liberta’ religiosa dei cristiani. Dall’Unione Europea, invece, si e’ dovuto registrare l’assordante silenzio nei confronti dei fedeli della religione piu’ perseguitata al mondo.



Siamo di fronte al paradosso di un’Europa pronta a condannare l’islamfobia, ma che non trova nulla da dire sulla cristianofobia".

Cosi’ si e’ espressa Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale del Pdl. "Il governo italiano non ha avuto paura del politicamente corretto, unica vera religione in europa, ed e’ stato capofila nella difesa del crocifisso. Anche questa volta l’esecutivo di centrodestra continuera’ a fare la cosa giusta che e’ quella di garantire la liberta’ religiosa e di difendere chi ha deciso di non rinunciare al proprio credo religioso anche a costo della vita".


MALAN: L'Italia sia leader internazionale sulla liberta' religiosa


"L’Italia ha tutte le carte in regola e il dovere morale di pretendere dall’Unione Europea prese di posizione e atti concreti di pressione sui paesi dove i cristiani sono perseguitati, discriminati o non protetti".

Cosi’ si e’ espresso il senatore del Pdl Lucio Malan, segretario di presidenza del Senato "La Ue molto attenta su altre questioni assai meno importanti, sembra piuttosto distratta sull’innegabile realta’ della cristianofobia. Pienamente condivisibile dunque l’auspicio di Frattini e Gasparri di un tempestivo pronunciamento parlamentare, si spera unanime, che dia adeguato peso alla posizione del governo’. "L’Italia, per la sua storia e la sua particolare condizione -conclude Malan- puo’ essere leader internazionale sulla liberta’ religiosa".

LA LEGGE DI STABILITA'

LA LEGGE DI STABILITA'



La Legge di Stabilità 2011, approvato in via definitiva dal Senato con 161 voti a favore e 127 contrari con 5 astenuti, ha preso il posto della vecchia Finanziaria. Poiché il testo approvato è identico a quello varato dalla Camera, il provvedimento è definitivo. La maggioranza ha tenuto e mantenuto la promessa di approvare questa legge per dare un segnale forte di stabilità ai mercati finanziari internazionali.



La legge prevede nuovi interventi di spesa per 5,8 miliardi di euro sul 2011. Tra le principali misure introdotte, l’Eco Bonus ossia la detrazione al 55% sulle eco-ristrutturazioni volte al risparmio energetico che sarà concessa anche nel 2011 ma verrà suddivisa in dieci anni, anziché su cinque anni come avviene ora ma con identiche quote. Per quanto riguarda l’Università, il fondo ordinario viene incrementato di 800 milioni; 100 milioni saranno destinati al ticket fiscale a favore delle imprese che investono in progetti di ricerca nelle università. Altri 100 milioni vanno al Fondo di intervento integrativo per i prestiti d’onore e le borse di studio. Nel campo della sanità, 347 milioni sono previsti attraverso la sospensione dei ticket da 10 euro su visite specialistiche e diagnostiche nei primi cinque mesi del 2011. Sono stati stanziati 425 milioni per il trasporto pubblico locale a favore delle Regioni. Ai governatori andranno anche i residui non utilizzati del Fondo per l’occupazione. I comuni riceveranno 344 milioni a titolo di rimborso dell’Ici 2008. Da ultimo, arriva per i comuni virtuosi un fondo da 60 milioni in capo al Tesoro che servirà ad agevolare i pagamenti dovuti alle imprese.





Dettaglio delle misure più importanti

Accertamenti fiscali - Arriva una stretta sulle sanzioni: vengono elevate da un quarto a un terzo del minimo previsto per legge le sanzioni amministrative applicabili nel caso di accertamento con adesione riferito alle imposte sui redditi, all’Iva, e alle altre imposte indirette. Sono innalzate le multe in caso di rinuncia a impugnare l’avviso di accertamento o liquidazione o di formulare istanza di accertamento con adesione. Crescono anche le sanzioni pecuniarie dovute alle diverse ipotesi di ravvedimento operoso.



Ammortizzatori

Vengono rifinanziati per il 2011 gli ammortizzatori sociali (oltre 1 miliardo).



Detassazione salario produttività.

Viene detassata con un’aliquota del 10 per cento la parte del salario legata alla maggior produttività.



Università.

Arrivano 800 milioni in più, nel 2011, per incrementare il fondo di funzionamento degli atenei, che passa quindi da 6,1 miliardi a 6,9. Per il 2012 e 2013, l’incremento sarà di 500 milioni. Entro il 31 gennaio di ogni anno, e per gli anni 2011-2016, arriverà un decreto interministeriale (Istruzione - Economia) per l’approvazione di un piano straordinario per la promozione ad associato dei ricercatori.



Borse di studio e prestiti d’onore

Disco verde a 100 milioni, per il 2011, per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio.



Editoria

Arrivano oltre 100 milioni per il sostegno all’editoria e altri 45 per tv locali.



Scuole paritarie

I fondi, inizialmente previsti a 150 milioni, salgono a 245 milioni.



Cinque per mille

100 milioni serviranno alla “proroga della liquidazione del 5 per mille”.



Stop ticket sanità per 5 mesi

Proroga dell’esenzione del ticket sulle visite specialistiche per il 2011 ma solo per 5 mesi e per un ammontare di 347,5 milioni.



Missioni internazionali

Sono prorogate per il primo semestre 2011 con un fondo di 750 milioni.



Ambiente

Arrivano oltre 130 milioni in 3 anni per il ministero dell’ambiente. Serviranno a pagare il personale degli enti parco e alla ricerca.



Fas territoriale

I fondi Fas (1,5 miliardi per l’edilizia sanitaria pubblica) andranno per l’85 per cento al Sud e per il 15 per cento al centro-nord.



Patto stabilità

Viene ammorbidito il taglio previsto con il decreto di luglio. Sblocco del turnover del personale per i micro comuni per garantire servizi essenziali in linea con quanto previsto dal federalismo.



Comuni virtuosi

60 milioni in arrivo per il pagamento degli interessi passivi maturati per il ritardato pagamento dei fornitori. Stretta sulle indennita’ e i gettoni degli amministratori locali che portano i loro territori in rosso.



Rimborso Ici

344 milioni da attribuire ai Comuni dopo l’abolizione dell’Ici sulla prima casa (a valere sul 2008).



Giochi

Arriva una stretta sui giochi con un piano di controlli straordinari da parte dell’amministrazione. Dovrebbe fruttare 500 milioni.



Immobili

Proroga di un anno dell’esenzione dall’Iva per immobili invenduti. Imposte anticipate per chi acquista un immobile in leasing. Imposta sostitutiva relativa ai contratti in essere che dovrebbe portare maggior gettito per 173 milioni.



Trasporto pubblico locale ferroviario

Viene introdotta una "norma di responsabilità", prevedendo che l’erogazione dei 480 milioni l’anno (fino al 2011) è subordinata alla verifica, nei contratti di servizio del trasporto pubblico locale su ferro, di misure di efficientamento e razionalizzazione del trasporto. La verifica va fatta entro il primo semestre 2011 da parte dei ministeri dell’Economia e dei Trasporti. Si prevede poi la ripartizione dei 425 milioni (annualità 2009) destinati all’acquisto di nuovo materiale rotabile: sarà necessario acquisire il parere favorevole della Conferenza unificata. Nella ripartizione bisognerà tener conto, tra l’altro, degli aumenti tariffari, da cui risulti l’incremento del rapporto tra ricavi da traffico e corrispettivi e la razionalizzazione dei servizi, con conseguente incremento del carico medio annuo dei passeggeri trasportati.



Ricerca aerospaziale ed elettronica

Per assicurare la continuità degli interventi a sostegno della ricerca aerospaziale ed elettronica le risorse previste dall’articolo 3-bis del dl 135/2009 (che si occupa di disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia europea) sono ridestinate, fino a un massimo di 400 milioni, in favore di interventi per lo sviluppo e l’accrescimento delle industrie del settore aeronautico.



Linea ferroviaria Torino-Lione

La società Rete ferroviaria italiana (Rfi) è autorizzata a destinare massimo 35,6 milioni di euro alle spese di studi e progettazione a carico dello Stato conseguenti alla variazione del tracciato della nuova linea ferroviaria Torino-Lione in territorio italiano.



Agricoltura

Prorogate le agevolazioni contributive per le imprese agricole delle aree sottoutilizzate e di montagna. Confermate le agevolazioni fiscali per i coltivatori diretti.

L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Rendere la clandestinità reato ha anche lo scopo di facilitare l’effettiva espulsione del clandestino: per le norme europee sui rimpatri, l’espulsione con accompagnamento nel Paese d’origine è possibile solo se c’è condanna per un reato. L’immigrato irregolare è punito con una ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Da agosto 2009 sono stati denunciati 12.500 immigrati irregolari. Inoltre è prevista l’espulsione anche per i cittadini stranieri comunitari privi di reddito o che siano stati condannati a una pena di due anni di reclusione (fino al 2008 per essere espulsi la pena doveva essere di dieci anni).





ACCORDO ITALIA-LIBIA PER BLOCCARE I CLANDESTINI



Dal 6 maggio 2009 sono iniziati i pattugliamenti italo-libici per prevenire la partenza degli immigrati clandestini verso l’Italia. Le imbarcazioni intercettate in acque internazionali sono dapprima soccorse e poi subito riaccompagnate ai porti di partenza in Libia. A fine 2009 gli sbarchi sono diminuiti del 90%.





IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: I RISULTATI DEL GOVERNO



ANNO CLANDESTINI SBARCATI VARIAZIONE RISPETTO ANNO PRECEDENTE



2008 36.951 /

2009 9.573 -74%





CLANDESTINI SBARCATI SULLE COSTE DAL 5 MAGGIO AL 31 DICEMBRE

(inizio dei “respingimenti” in Libia)

2008 31.281 /

2009 3.185 -90%





CLANDESTINI EFFETTIVAMENTE RIMPATRIATI

dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2009: 42.595







SEI MESI DI TEMPO PER IDENTIFICARE ED ESPELLERE I CLANDESTINII Centri di Permanenza Temporanea (CPT) sono diventati Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE). La permanenza nei centri è stata triplicata (da due a sei mesi) per permettere l’identificazione e organizzare il rimpatrio. Questa norma è in linea con la direttiva dell’Unione Europea del 24 dicembre 2008, che afferma che i clandestini possono essere trattenuti fino a sei mesi quando vi sia pericolo di fuga o se il Paese di provenienza ostacola il rimpatrio.





CARCERE E MULTA PER CHI FA LAVORARE I CLANDESTINIIl datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno o con permesso scaduto e del quale non sia stato chiesto il rinnovo nei termini di legge, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5 mila euro per ogni lavoratore irregolare impiegato.





CARCERE E CONFISCA A CHI AFFITTA AI CLANDESTINICarcere fino a tre anni per chi affitta casa allo straniero senza permesso di soggiorno. Con la condanna scatta anche la confisca del bene. A fine maggio 2009 sono 796 le persone denunciate per questo reato: 533 nel 2008 e 263 nel 2009.





TRATTATO DI PRUMIl 24 giugno 2009 il Senato ha approvato definitivamente il Trattato di Prum, che migliora la cooperazione nel contrasto a terrorismo, criminalità e immigrazione illegale fra Italia, Belgio, Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Olanda e Austria.





IL PIANO PER L’INTEGRAZIONE NELLA SICUREZZAIl 10 giugno 2010 il Governo ha approvato il nuovo Piano, denominato “identità e incontro”, per favorire l’integrazione nella sicurezza per gli stranieri in Italia. È un sistema di regole che consente a chi vuole venire in Italia rispettando le leggi un percorso di integrazione eccellente.

Il piano prevede tra le altre cose strumenti d’integrazione per gli stranieri e la frequenza a corsi d’italiano e di educazione civica. Il Piano sarà operativo a partire dal primo gennaio 2011.

IL TRATTATO CON LA LIBIA

L’Italia è il primo Paese che nel rapportocon una ex-colonia riconosce le proprie responsabilità e i danni morali e materiali. All’inizio degli anni Novanta la Libia era un Paese isolato nella comunità internazionale, colpito da sanzioni ONU, considerato un pericolo per la sicurezza e la stabilità nel Mediterraneo. Ora, grazie alla paziente attività diplomatica del presidente Berlusconi, non è più così.





Gli impegni dell’Italia:

Cinque miliardi di dollari di risarcimento in venti anni, per costruire infrastrutture in Libia. Le aziende italiane saranno in prima fila per assicurarsi gli appalti

Cento borse di studio universitariee post-universitarie a studenti libici

Programma di cure presso ospedali italiani per le vittime delle mine in Libia

Restituzione alla Libia di manoscritti e reperti archeologici trasferiti in Italia in epoca coloniale.





Gli impegni della Libia:

Abrogati tutte le leggi che impongono vincoli o limiti alle imprese italiane operanti in Libia

Concessione dei visti di ingresso ai cittadini italiani espulsi nel 1970

Scioglimento dell’Azienda libico-italiana, che finora si è rivelata un ostacolo allo sviluppo della presenza economica italiana in Libia.

Ristrutturazione del cimitero civile italiano di Tripoli, abbandonato dopo il 1970

Inoltre vengono finalmente risarcitii danni subiti dai nostri connazionali, con uno stanziamento di 150 milioni di euro in tre anni.





BLOCCO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

La lotta all’immigrazione clandestina prevede:



Pattugliamenti congiunti Italia-Libia all’interno delle acque territoriali libiche.

Dal 6 maggio 2009 è attivo il controllo via mare, per impedire la partenza delle barche dei clandestini verso le nostre coste e per riportarle in Libia, una volta intercettate. In un anno gli sbarchi si sono azzerati.

Sorveglianza della frontiera libica meridionale la Libia ha quasi 2.000 chilometri di frontiera nel deserto, dalla quale passano i clandestini provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana. Questo confine sarà monitorato con un sistema satellitare italiano, in base

a un accordo tra Libia, l’Italia e l’Unione Europea, che finanzia il 50% del costo.





OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE ITALIANE Durante la visita a Roma del colonnello Gheddafi (10-13 giugno 2009) il contratto con l’ENI è stato allungato di 30 anni. Le imprese italiane sono privilegiate nella realizzazione del piano di infrastrutture libiche: ad esempio, il 22 luglio 2009 l’Ansaldo (Gruppo Finmeccanica): ha avuto la commessa di 541 milioni di euro per la costruzione della ferrovia costiera tra Tunisia ed Egitto e per la linea ferroviaria interna libica.

L'influenza del comunismo nella storia d'Italia

IL LIBRO: L'influenza del comunismo nella storia d'Italia. Il PCI tra via parlamentare e lotta armata. Atti del Convegno organizzato dalla Fondazione Magna Carta: a cura di Fabrizio Cicchitto

C’è una forma paradossale di negazionismo nel dibattito politico-culturale italiano secondo il quale il solo evocare il comunismo ai giorni nostri vuol dire fare un’operazione bassamente propagandistica perché esso sarebbe morto e sepolto nel secolo passato, per cui parlarne oggi significherebbe solo evocare un fantasma e chi lo fa non è politicamente corretto. Vogliamo, quindi, concentrare la nostra attenzione sull’Italia, partendo dalla constatazione dell’esistenza di almeno due anomalie rispetto a quella che dagli anni Quaranta fino al 1989 è stata chiamata Europa occidentale.

La prima anomalia è rappresentata dalla storia del nostro capitalismo, la seconda è costituita dalle caratteristiche della sinistra italiana. Vogliamo fare i conti con una storia, quella del comunismo italiano, che non è finita né nel 1989, per il crollo del Muro di Berlino, né alla Bolognina, né con il cambio del nome dal PCI in PDS prima e poi nei DS, ma che - evidentemente in forme atipiche, aggiornate, talora addirittura paradossali e contraddittorie - è durata sotto molteplici forme politiche fino ai giorni nostri.



A cura di: Fabrizio Cicchitto

Editore: Rubbettino

Prezzo: € 15

IL DECRETO SICUREZZA

 IL DECRETO SICUREZZA


Il Senato ha approvato in via definitiva con 162 voti a favore, un voto contrario e 97 astenuti il decreto sulla sicurezza. Il testo, già approvato dalla Camera, non è stato modificato, ed è quindi legge.

Ecco le misure più significative contenute nella nuova legge.

I sindaci sceriffi. Vengono dati maggiori poteri ai primi cittadini in tema di sicurezza attraverso il loro potere di ordinanza; il prefetto dispone il concorso delle Forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana.

Il fondo per le vittime delle manifestazioni.

Chi subisce danni in occasioni di manifestazioni, sportive e non, potrà essere risarcito con risorse del Fondo unico per la Giustizia.

La "flagranza differita". Prevista la possibilita’ di arresto fino a 48 ore dopo il fatto per combattere piu’ efficacemente il fenomeno della violenza in occasione di manifestazioni sportive. Resta in vigore fino al 30 giugno 2013.

Carcere.Regime carcerario più duro per i sottoposti al 41 bis.

Immigrazione ed espulsioni. Prevista una delega al governo per ridefinire le procedure di rinnovo del permesso di soggiorno, con l’affidamento delle competenze agli enti locali, e introduce l’espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico se permane sul territorio in violazione delle norme dell’Unione Europea. In particolare contiene i provvedimenti per il rimpatrio dei cittadini comunitari che, dopo tre mesi dall’ingresso in Italia, non dimostrino di avere un lavoro e un’abitazione dignitosa. È previsto anche il foglio di via per le prostitute che esercitano in strada violando le ordinanze dei sindaci.





Lotta alla criminalità organizzata.

Viene consentito alla magistratura e alle forze di Polizia l’utilizzo immediato delle autovetture sequestrate dall’autorità giudiziaria. Rafforzata, inoltre, l’attività delle Forze di polizia all’estero e lo scambio di informazioni attraverso l’istituzione del Comitato per la programmazione strategica per la cooperazione internazionale di polizia. Viene esteso anche l’accesso al Fondo di rotazione per le vittime di reati di tipo mafioso anche alle associazioni con finalità di contrasto alla criminalità organizzata, al racket, all’usura.

Sicurezza negli stadi. Reintrodotto il meccanismo dell’arresto in flagranza differita – cioè dopo aver visionato i filmati delle telecamere – che viene prorogato fino al 30 giugno 2013. Agli "steward" vengono poi estese le forme di tutela già previste per i pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive. Potranno cioè svolgere funzioni "ausiliarie" a quelle di polizia, con condizioni e modalità specifiche. Esercitare su di essi violenze o minacce durante le manifestazioni sportive farà scattare un’aggravante, in quanto gli "steward" sono equiparati ai pubblici ufficiali.





Agenzia per i beni confiscati.

Potrà autofinanziarsi usando derivati dal sequestro di beni immobili ed avvalersi di personale distaccato e mettendo a reddito una parte dei beni confiscati. Questo consentirà l’aumento delle risorse umane e finanziarie per aprire nuove sedi regionali a Napoli, Palermo, Milano e Bari dopo quelle già operative a Reggio Calabria e Roma.

Wi-fi libero e controlli. Stabilito il superamento delle norme del Decreto Legge antiterrorismo varate quando il ministro dell’Interno era Giuseppe Pisanu. Il Viminale non intende però rinunciare ad una serie di standard di sicurezza. Si parla, tra l’altro, di "identificazione indiretta" che consentirà di rintracciare i soggetti da ricercare online.





Tracciabilità dei flussi finanziari per appalti.

Sale a 1.500 il limite per le spese giornaliere, restando il divieto di pagare in contanti.

Le "griffe pulite". La norma dovrebbe mettere in condizione le grandi case di moda di non commettere illeciti in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Pena: la confisca automatica dei prodotti, senza che sia necessaria l’ordinanza.

Carta di identità elettronica. Parte la nuova versione per tutti i cittadini, sin dalla nascita, quale documento di identificazione e di sicurezza rispondente agli standard internazionali di sicurezza. Si pone così fine alla fase di sperimentazione durata circa dieci anni.

CONTI IN ORDINE

CONTI IN ORDINE

Le famiglie italiane restano tra le meno indebitate del mondo e, nonostante la crisi, possiedono una quota di ricchezza netta mondiale tra le più alte: vale il 5,7% ed è superiore alla quota italiana del prodotto interno lordo (3%) e della popolazione del mondo (1%). Questi dati, contenuti nel bollettino statistico di Bankitalia sulla "ricchezza delle famiglie italiane" relativo al 2009, confermano anche grazie alle politiche del governo i punti di forza del Paese: alto risparmio privato, sistema bancario solido, conti pubblici sotto controllo.


Naturalmente il rapporto di Bankitalia contiene luci e ombre, queste ultime fisiologiche e comuni a tutti i paesi occidentali perché caratterizzate da una diminuzione del reddito pro capite nel pieno della crisi. Si tratta di dati che, nel loro complesso, meritano una riflessione seria: non certo le consuete "sparate" propagandistiche di alcuni esponenti dell’opposizione e le interpretazioni faziose della stampa di complemento.


Primo esempio. Parliamo dello storico problema della "disuguaglianza", laddove Bankitalia annota che il 45% della ricchezza è in mano al 10% delle famiglie. Basta andarsi a rileggere le vecchie statistiche di Bankitalia nei decenni per rilevare che si tratta di un dato sempre uguale a se stesso e con lievissime oscillazioni. Non è dunque vero che "in Italia aumenta il divario fra ricchi e poveri" (Di Pietro e altri). Com’è totalmente falso quanto dichiarato da Fassina (Pd) secondo il quale la distribuzione di ricchezza in Italia "è fra le più inique delle economie sviluppate". Bankitalia lo smentisce sonoramente laddove scrive: "Nel confronto internazionale l’Italia registra un livello di disuguaglianza della ricchezza netta tra le famiglie piuttosto contenuto anche rispetto ai soli paesi più avanzati".

Ciò non significa che il fenomeno non vada corretto: per questo il governo è fortemente impegnato con straordinari risultati nella lotta all’evasione fiscale e ai paradisi fiscali, mentre il premier ha inserito la riforma fiscale (che non si fa in pochi minuti) tra i cinque punti sui quali concentrare la prossima attività di governo.

Secondo esempio. Il dato sul calo del reddito pro capite: Bankitalia annota una diminuzione del 5,6% tra il 2007 e il 2008, quando è esplosa la crisi mondiale, con conseguente calo dei consumi, aumento della disoccupazione, cassa integrazione e quindi taglio dei rediti disponibili. E’ accaduto ovunque nel mondo e in Europa. Bankitalia osserva poi che tra la fine del 2008 (metà governo Prodi, metà governo Berlusconi) e la fine del 2009 (governo Berlusconi) la ricchezza netta delle famiglie segnala un recupero dell’1,1%. Bando dunque alle speculazioni politiche, costruite attingendo ai dati di Bankitalia che più fanno comodo e tacendo su altri meno utili a polemiche di bassa bottega.

Le enormi risorse impegnate negli ammortizzatori sociali durante la crisi, gli aiuti alle famiglie (come la sospensione dei mutui), la detassazione dei salari legati alla produttività, il sostegno alle imprese, il piano per il Sud e l’impegno del governo a portare a termine una grande riforma fiscale confermano che il tema dei redditi è al centro della politica del governo per sostenere la ripresa.