lunedì 9 dicembre 2013

Bando Servizio Civile Nazionale, riapertura termini presentazione domande degli stranieri

Bando Servizio Civile Nazionale, riapertura termini presentazione domande degli stranieri


Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande da parte degli stranieri per la partecipazione ai bandi di selezione di servizio civile nazionale pubblicati sul sito del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale in data 4 ottobre 2013.
Nella sezione "Bandi SCN" sono pubblicati i Bandi 2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, delle Regioni e Province autonome, per la selezione di 15.466 volontari da impiegare in progetti di Servizio civile in Italia e all'estero.
Si ricorda che è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile Nazionale, da scegliere tra quelli inseriti nel bando nazionale o nei bandi regionali e delle provincie autonome, pena l'esclusione.

La domanda va presentata all'Ente che realizza il progetto prescelto 

Incontro Letta - Van Rompuy

Incontro Letta - Van Rompuy




"Siamo convinti di essere sulla strada giusta su conti e bilancio. L'Italia è impegnata affinché si arrivi ad una legislatura della crescita a partire dall'avvio del semestre di presidenza europea italiana. Chiederemo al Parlamento la fiducia per un 2014 basato sulle riforme per rendere l'Italia più competitiva."
Lo ha detto il Presidente del Consiglio Enrico Letta, al termine dell'incontro,  del 4 Dicembre 2013, a Palazzo Chigi, con il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy. 

Immigrazione: colloquio telefonico Letta-Guterres (Unchr)

Immigrazione: colloquio telefonico Letta-Guterres (Unchr)



Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha ricevuto  il 28 ottobre  2013  una telefonata dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), António Guterres.
A fronte dell’afflusso di migranti dal Mediterraneo, l’Alto commissario ha manifestato a Letta forte solidarietà e sostegno per l’azione intrapresa dal governo italiano con il fine di prevenire il ripetersi di nuove tragedie. Ha inoltre ricordato come l’Unhcr abbia presentato all’Unione europea un proprio contributo di idee, che trova nel principio di responsabilità condivisa dell’Ue - fortemente sostenuto anche dall’Italia - uno dei punti cardine.
Il presidente Letta, nel descrivere le attività dell’operazione “Mare Nostrum”, ha sottolineato come una soluzione strutturale non potrà che passare per l’intensificazione del lavoro con i Paesi di provenienza e transito dei migranti, nella piena consapevolezza che la questione non è solo nazionale, ma europea, e come tale deve essere affrontata dall’Ue. Si è quindi detto favorevole al coinvolgimento di Unhcr nello sforzo messo in atto a Bruxelles in tema di immigrazione a seguito dell’ultimo Consiglio europeo.

martedì 26 novembre 2013

: Governo isolato violati tutti gli impegni con gli elettori

Fitto: Governo isolato è lontano

 dal paese, violati tutti gli impegni

 con gli elettori

La nota del nostro parlamentare

Raffaele Fitto
“La riunione congiunta dei Gruppi della Camera e del Senato di Forza Italia ha determinato un esito politico ragionevole e doveroso, nel rispetto, per noi sacro, degli impegni assunti con gli elettori. Avevamo detto che non avremmo votato per aumenti di tasse; avevamo detto che non avremmo consentito il ritorno della tassa sulla prima casa; avevamo detto che sarebbe stato determinante scegliere la via del grande rilancio della nostra economia, uscendo dal piccolo cabotaggio, e creando le condizioni per la ripresa. Dinanzi a un Esecutivo che ha fatto il contrario, che ha riproposto nella legge di stabilità la tassa sulla casa sotto mentite spoglie, che ha proseguito in una logica di puro galleggiamento, è per noi doveroso dire no, e assumere una conseguente posizione politica e parlamentare.

Il Governo è oggi isolato. Lontano dal Paese, lontano da tutte le categorie sociali (dalla grande impresa alla piccola impresa, dai commercianti agli artigiani, dai professionisti alle organizzazioni della proprietà immobiliare, passando per i costruttori), lontano dalle misure effettivamente necessarie all’Italia, e soprattutto lontano dagli impegni presi con i cittadini e gli elettori. Chi resta nel Governo ha evidentemente accettato questa logica del ‘tirare a campare e a tassare’, unita a una chiara subalternità politica nei confronti della sinistra.”

Ghedini: Votare la decadenza prima dell'esito del ricorso in Europa è un grave errore

Ghedini: Votare la decadenza prima

 dell'esito del ricorso in Europa 

è un grave errore

La dichiarazione degli avvocati di Silvio Berlusconi

1-GHEDINI
“Votare ora sulla decadenza di Berlusconi é un errore gravissimo del Parlamento. C’é un ricorso in Europa che, se dovesse essere accolto l’Italia dovrà eliminare la legge Severino, ma la decadenza é irreversibile e questo non restituirà lo status a Berlusconi. La decadenza sarà irreversibile se anche la revisione del processo sarà accolta. E’ incredibile che il Parlamento, che di solito non brilla per rapidità, voglia far decadere Berlusconi subito quando avrebbe la possibilità di attendere qualche mese e verificare le decisioni dell’Europa e della Corte bresciana.

"La signora Dominique O’Reilly ha cercato di avere dei contatti coi difensori del Presidente Berlusconi ma non abbaiamo mai risposto. La signora ha poi trovato il modo di fare avere le sue dichiarazioni direttamente al nostro assistito. E successivamente i suoi avvocati hanno mandato un affidavit con attestazione notarile e noi lo abbiamo fatto avere alla procura. Lo abbiamo avuto venerdì scorso, e una volta tradotto da un traduttore giurato, lo abbiamo fatto avere alla procura ieri pomeriggio, poi stamattina lo abbiamo depositato in originale".

Per il professor Coppi invece “le nuove testimonianze sulla base delle quali la difesa di Berlusconi chiederà la revisione del processo sono più di sette. Non è stato concesso al Presidente  Berlusconi un esercizio pieno del diritto di difesa perché sarebbe stato necessario esaminare tutti i testimoni. Abbiamo sempre sostenuto che i testimoni sono fondamentali per l’accertamento della verità. L’ipotesi di arresto di Berlusconi è irreale: siamo oltre il limite della stessa provocazione, è un’ipotesi assurda e, nella situazione attuale, irreale". E Ghedini ha aggiunto: “Vi sono altre testimonianze di maggior pregnanza”.

Coppi ha inoltre osservato: “Non ritengo che il presidente Napolitano possa aver architettato un complotto contro Berlusconi”. Anche Ghedini è sulla stessa posizione: “Ho grande rispetto del presidente della Repubblica non sempre ho condiviso le sue prese di posizione su diversi argomenti ma escluderei un ruolo di questo genere. Sono garantista per natura, e ho grande rispetto per il presidente della Repubblica."

Brunetta: No alla fiducia. Forza Italia esce dalla maggioranza

La nota del nostro capogruppo alla Camera

Brunetta: No alla fiducia. Forza Italia
 esce dalla maggioranza


Renato Brunetta
"Lo dico con molto rammarico. Oggi sulla politica economica si é consumato un totale fallimento.

Ci dispiace, ma questo rapporto non può continuare. E questa nostra decisione di non collaborare sulla legge di stabilità non può non avere effetti sulla tenuta delle larghe intese. Ci troviamo nella condizione di non poter non solo non dare la fiducia ma anche di non poter rimanere più in questa maggioranza.

Ora starà alla lungimiranza del presidente della Repubblica valutare il da farsi dopo che Forza Italia ha ritirato la sua partecipazione ed é passata all’opposizone. Questo non può non avere implicazioni, al di là dei numeri, non può non avere conseguenze sul quadro di governo e sul quadro istituzionale

Berlusconi: Rivedere il processo, 12 testimonianze favorevoli, 7 nuove

Berlusconi: Rivedere il processo, 12 testimonianze favorevoli, 7 nuove

Alcuni brani della conferenza stampa del Presidente

Silvio Berlusconi
“Con le carte arrivate dagli Usa, da noi subito inviate alla Procura di Milano, contiamo di avere 12 testimonianze, di cui più della metà, almeno 7, completamente nuove, con cui intendiamo presentare domanda per la revisione del processo sui diritti tv alla Corte d’Appello di Brescia. Si tratta di più testimonianze che erano state proposte ai collegi di primo e secondo grado, ma erano state respinte per un totale di 171 testimonianze.”

Ricordiamo che la sentenza del caso Mediaset, passata in giudicato con una condanna a 4 anni per Berlusconi, accusa il nostro leader di aver frodato il fisco italiano grazie a fondi neri creati da Agrama, di cui era socio occulto.

“Si tratta di un affidavit di un manager del Gruppo Agrama. Sentito per tre volte dagli agenti del fisco americano ha ribadito la mia estraneità alle operazioni finanziarie di Frank Agrama. I fondi creati da mister Agrama non sono mai stati nelle disponibilità di Berlusconi. La Paramount era convinta che Agrama rappresentasse gli interessi di Berlusconi, mentre i manager Mediaset erano convinti che agisse in rappresentanza di Mediaset. In questo modo, alterando i contratti, evadeva grosse somme."

L’affidavit letto da  Berlusconi durante la conferenza stampa è una testimonianza di Dominique Appleby, che è stata amministratore delegato nel Gruppo Agrama.

“Ho espresso il mio choc - afferma la signora Appleby - nell’apprendere che mister Berlusconi era stato incriminato e che la base di tale incriminazione fosse che mister Berlusconi avesse in qualche modo tratto profitto dallo schema escogitato da mister Agrama, da mister Bruce Gordon, della Paramount pictures, e da Daniele Lorenzano, di Mediaset, per distrarre denaro dalla vendita di diritti televisivi. Ho detto agli agenti che mister Berlusconi non aveva ricevuto alcun pagamento da mister Agrama. Ho inoltre affermato che qualunque accusa che mister Berlusconi avesse ricevuto un qualche beneficio finanziario dall’acquisto di mister Agrama di diritti cinematografici da Paramount o dalla rivendita di mister Agrama di tali diritti a Mediaset, era completamente falsa.

Mister Agrama ammise più volte con me che mister Berlusconi non aveva alcun interesse nell’Agrama Group e che tutto questo era parte di uno schema per indurre le persone a pensare che mister Agrama rappresentasse in America il Berlusconi Group. E anche mister Gordon confermò questo schema. Negli anni cenai più di trenta volte con mister Gordon e mister Agrama insieme e in ripetute occasioni ripetevano la storia di come si erano incontrati, lo schema che avevano messo in atto e i milioni di dollari che avevano ricavato da questo schema e ridevano di quanto ricchi stessero diventando, di come l’agente di Paramount pensasse che mister Agrama rappresentava mister Berlusconi, mentre l’agente di Mediaset pensava che lui rapppresentava la Paramount. Durante gli anni in cui lavorai nell’Agrama Group non una sola volta vidi o sentii mister Berlusconi. Era perfettamente chiaro che né mister Gordon, né mister Agrama avessero alcuna relazione o conoscenza con mister Berlusconi. Mi era anche chiaro che qualunque corrispettivo pagato a mister Lorenzano era per un suo personale profitto e non era inteso per essere pagato a mister Berlusconi. Fui choccata di apprendere nell’ottobre 2013 che la Corte di Cassazione aveva confermato la condanna e che mister Berlusconi era ora a rischio di perdere il suo posto in Parlamento e magari di andare in prigione per un crimine che io sapevo bene che non aveva commesso. Credo che sia stata commessa una terribile ingiustizia. Sulla base dei miei anni di lavoro con l’Agrama Group posso affermare che mister Berlusconi non ha ricevuto alcun pagamento di alcun genere da mister Agrama, da mister Gordon, da mister Lorenzano o qualunque altra persona o parte connessa a queste persone".

Io credo che questa testimonianza come le altre 11, smentiscano alla base quello che ha deciso il collegio feriale della Cassazione per quanto riguarda la mia condanna.

Confido sul fatto che la domanda di revisione del processo possa essere assolutamente accolta, per la chiarezza di queste notizie, che oltretutto sono anche confermate da molti testimoni che i giudici di primo e secondo grado non hanno voluto nemmeno ascoltare. Abbiamo le deposizioni di tutti questi inascoltati testimoni, che fanno riferimento alla realtà, una realtà che mi vede completamento estraneo, che esclude assolutamente ogni mia partecipazione a qualsiasi fatto illegittimo”.

Berlusconi ha inoltre annunciato che sta preparando un memoriale sui fatti del novembre 2011, che lo costrinsero a dimettersi da presidente del Consiglio

“Io avevo già fatto un passo indietro quando fui praticamente costretto da deputati nostri che passarono all’opposizione. Poi avvenne quel che avvenne quel grande imbroglio nel 2011 e tante altre cose che mi appresto a indicare in una relazione che mi é stata chiesta dal mio movimento.  Fui pressato in modo assoluto perché per il bene dell’Italia lasciassi a un governo tecnico di continuare la legislatura”

Berlusconi: Appello ai senatori del Pd e del M5s

Berlusconi: Appello ai senatori del Pd e del M5s

Il testo integrale dell'appello di Silvio Berlusconi ai Senatori del Partito Democratico 

e del Movimento Cinquestelle

Silvio Berlusconi
Colleghi Senatori,
come mi avete già sentito dire io sogno un’Italia in cui lo scontro politico non cancelli il rispetto per le persone e per le regole democratiche.
Noi e Voi siamo avversari politici, ma non per questo dovrebbe venir meno il rispetto reciproco come persone che hanno una dignità e come cittadini che hanno dei diritti.
Con Voi senatori del Partito Democratico, inoltre, abbiamo formato un governo di larghe intese per fermare la crisi economica e varare finalmente delle riforme istituzionali.
Questo governo che abbiamo formato insieme per gli interessi superiori del Paese presupponeva di per sé, all’atto stesso della sua formazione, un clima politico più sereno, collaborativo e dialogante fra tutte le forze politiche della maggioranza.
Così non è stato, ma resto convinto che senza un’autentica pacificazione, cioè una legittimazione reciproca fra le grandi forze politiche, l’Italia non conoscerà mai quella normalità politica che contraddistingue la vita di tutti gli altri Paesi democratici dell’Occidente.

Questo concetto vale anche per Voi, giovani senatori del movimento Cinquestelle.
Molti di Voi – ne sono certo – sono animati da una autentica passione politica e da un sincero amore per l’Italia.
La Vostra opposizione è chiara, trasparente e determinata.
La Vostra indignazione e la Vostra opposizione ai mali di questo Paese è anche in gran parte fondata e comprensibile.
Per questo mi appello anche a Voi: non sacrificate mai le Vostre ragioni politiche ma esercitatele sempre nel rispetto degli avversari politici, per quanto distanti siano da Voi, e per i principi fondamentali della democrazia e della libertà.
Per questo Vi chiedo di riflettere davvero nell’intimo della Vostra coscienza, anche se il voto è palese, anzi tanto più in quanto è palese, prima di prendere una decisione che, più ancora che la mia persona, riguarda la nostra democrazia.
Vi chiedo di valutare attentamente le nuove prove, le testimonianze e i documenti che sono emersi dopo la sentenza della Cassazione.

Questi documenti ribaltano completamene la tesi accusatoria che ha condotto alla mia condanna e alle conseguenze sul mio stato di parlamentare.
Da un punto di vista strettamente giudiziario, queste prove condurranno necessariamente a una revisione del processo, ma da un punto di vista politico impongono in modo incontrovertibile di rimandare il voto del Senato sulla mia decadenza.
Sarebbe una macchia incancellabile su questo Parlamento se venisse presa una decisione senza tener conto dei nuovi elementi che riapriranno il processo togliendo alla sentenza quella “definitività” che è il presupposto ineludibile della Vostra pronuncia e prima ancora che si esprima la Corte dei diritti dell’uomo dell’Unione Europea sulla retroattività della legge Severino.

Lasciate che si esprima la magistratura sia in Italia che in Europa prima di prendere una decisione che potrebbe successivamente essere sconfessata.
In caso contrario, Vi assumereste una grave responsabilità.
Far decadere dal Parlamento un leader politico che è stato più volte Presidente del Consiglio e che ha rappresentato per molti anni l’Italia sulla scena internazionale, manderebbe alla comunità mondiale un segnale e un’immagine dell’Italia in cui le divisioni politiche giungono fino al punto di eliminare un protagonista della politica che rappresenta milioni di elettori. Arrivano persino a calpestare i principi essenziali della vita democratica.
Riflettete dunque, colleghi Senatori, riflettete prima di prendere una decisione così grave.
Non lasciate che nella Vostra coscienza le convenienze politiche del momento prendano il sopravvento sulla verità e sulla giustizia.

Non assumeteVi una responsabilità che graverebbe per sempre sulla Vostra immagine, sulla Vostra storia personale, sulle Vostre coscienze.
Una responsabilità di cui nel futuro dovreste vergognarvi di fronte ai Vostri figli, ai Vostri elettori, di fronte a tutti gli italiani.

Vi ringrazio
Silvio Berlusconi

domenica 24 novembre 2013

"Il Cav aveva avviato le trattative a Bruxelles per uscire dall'euro"

RASSEGNA STAMPA da IL GIONALE del 22.11.2013 di Andrea Indini <"Il Cav aveva avviato le trattative a Bruxelles per uscire dall'euro" Il presidente dell'Ifo-Institut tedesco: "Nel 2011 Berlusconi aveva avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro". Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi Quello che, fino a qualche settimana fa, era stato accolto come un inquietante retroscena, oggi prende i contorni di un vero e proprio complotto ai danni dell'Italia. Nel libro Morire di austerità Lorenzo Bini Smaghi, l'ex board della Bce che oggi presiende la Snam Rete Gas, ha scritto che nel 2011 Silvio Berlusconi aveva "ventilato in colloqui privati con i governi di altri Paesi dell'Eurozona l'ipotesi di una uscita dall'euro". CONTENUTI CORRELATI Il superbanchiere rivela: Cav cacciato perché anti euro Spread, agenzie di rating, Ue: chi incombe sull'Italia Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi da Palazzo Chigi. In realtà, il Cavaliere non si sarebbe solo limitato a "ventilare" questa ipotesi, ma aveva addirittura già avviato le trattative in sede europea per uscire dalla moneta unica. A rivelarlo è Hans-Werner Sinn, presidente dell'istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante il convegno economico Fuehrungstreffen Wirtschaft 2013 organizzato a Berlino dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung. Tocchi l'Europa e muori. Più si mettono insieme i pezzi del puzzle, più sembra chiaro che quello che inizialmente sembrava un vero e proprio attacco speculativo ai danni dei nostri titoli di Stato per far cadere il governo Berlusconi, adesso assume i toni di una resa dei conti ai danni del Cavaliere. L'allora presidente del Consiglio sarebbe stato fatto fuori perché, per non far morire il Paese dell'austerità imposta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, aveva deciso di tirar fuori l'Italia e gli italiani dal gigo della moneta unica. Quella moneta unica, l'euro, che un altro ex presidente del Consiglio (Romano Prodi) aveva super valutato gettando l'economia del Belpaese nella recessione. Come riporta anche l'Huffington Post, Sinn ammette che, nell'autunno del 2011, Berlusconi aveva "avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro". 

Gasparri: Violate le regole procedurali, le risposte di Grasso sono insufficienti

Gasparri: Violate le regole procedurali, le risposte di Grasso sono insufficienti La nota del nostro senatore Maurizio Gasparri “Le risposte del Presidente Grasso sono insufficienti e non ci convincono. Ci sono state violazioni gravi delle regole del Parlamento, della segretezza delle procedure ed anche molte altre per quanto riguarda la decadenza di Silvio Berlusconi. Le abbiamo contestate e le contesteremo perché si agisce in maniera assolutamente inaccettabile. È una questione di verità, di legalità di trasparenza”.

I ministri Ndc pongano il tema dell' interpretazione corretta della legge Severino

Bondi:I ministri Ndc pongano il tema dell' interpretazione corretta della legge Severino La nota del nostro senatore Sandro Bondi “Se i ministri del nuovo centrodestra credono davvero in ciò che dichiarano, e cioè che il presidente è vittima da vent’anni di una ingiusta e terribile persecuzione giudiziaria che mette a rischio la nostra democrazia, ne traggano tutte le conseguenze e si comportino con coerenza. Se fossi uno di loro sentirei come minimo il dovere morale di porre in consiglio dei ministri la questione ancora aperta dell’ interpretazione corretta della legge Severino e inviterei Letta e il Pd a rispettare almeno le garanzie democratiche. Solo così le loro vibranti dichiarazioni, pure rispettabili, avrebbero un valore morale e politico”.

Se per stare nell'euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene

Meloni a Libero: Se per stare nell'euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene

“Se per stare nell'euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene”. La leader di Fratelli d'Italia: “Ci mettono in croce, ma siamo fra i primi contribuenti di Bruxelles, è ora di rivedere i patti”. “Letta ha le palle d'acciaio? Le tiri fuori per difenderci in Europa invece di usarle contro la povera gente. Questa legge di stabilità è una schifezza: utilizza i fondi per il rimpatrio degli immigrati e per le vittime della mafia per accogliere i clandestini”. “Noi ci siamo presentati alle urne da soli. Angelino si è fatto eleggere con il Pdl e poi ha rotto per sostenere un governo con la sinistra”.


Adriana Poli Bortone portavoce del Movimento per Alleanza Nazionale;

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riunione AN
(La Destra )Adriana Poli Bortone è stata nominata portavoce del Movimento per Alleanza Nazionale; coordinatore del programma sarà Roberto Menia, tesoriere Domenico Nania, organizzazione Roberto Buonasorte, coordinatore dei movimenti giovanili Luca Romagnoli.
Queste le decisioni scaturite dalla riunione di ieri a Roma, la prima tra gli otto fondatori del Movimento (Buonasorte, Buonfiglio, Menia, Nania, Poli Bortone, Romagnoli, Storace e Tofani) a seguito del deposito dell'atto costitutivo e della manifestazione di sabato scorso al Parco dei Principi di Roma, che di fatto ha segnato la rinascita di An.
Questi incarichi, secondo l'atto costitutivo del Movimento, avranno validità fino all'Assemblea costituente che sarà convocata dagli stessi fondatori.
Dalla riunione di ieri, è scaturito inoltre un ‘Appello all’unità della destra italiana’, varato e sottoscritto dagli otto fondatori. Ecco il testo completo dell’Appello:
“Il 9 novembre e' nato il Movimento per Alleanza nazionale, per ridare vita alla grande speranza di restituire agli italiani un soggetto politico unitario di destra. Rivolgiamo un appello a tutti gli Italiani, a quelli che credono nella sovranita' della Nazione e nei valori perenni della tradizione.
È ora che il popolo ritorni protagonista e si riprenda le chiavi di casa. I sacrifici che ci vengono chiesti devono essere gestiti sotto il controllo dei rappresentanti del popolo e non da chi nessuno ha votato e nessuno ha scelto. Per tutto questo auspichiamo che anche Fratelli d'Italia voglia contribuire insieme a noi all'unità della destra nel nome del simbolo di Alleanza nazionale.
Non è più il tempo delle divisioni a destra, non possiamo più permetterci di lasciare i destini dei nostri figli nelle mani di chi ci ha ridotto nella situazione di difficoltà in cui oggi versiamo. Per parte nostra, in assenza di iniziative unificanti fin dalla prossima settimana, inizieremo dal 9 dicembre in tutta Italia la raccolta di firme per l'elezione di 73 rappresentanti italiani al Parlamento europeo con le liste di Alleanza nazionale”.

Da svendita eccellenze italiane cifra ridicola per abbattere debito

Privatizzazioni, Rampelli: Da svendita eccellenze italiane cifra ridicola per abbattere debito

 «La svendita dei gioielli di famiglia che si appresta a fare il governo Letta è l'ennesimo colpo in aria e a scoppio ritardato sparato contro la crisi. Letta, figlio di Monti e cugino della Merkel, sta governando l'Italia su mandato di poteri finanziari sovranazionali, contro i cittadini italiani e l'interesse nazionale. La svendita delle aziende pubbliche in questa fase di depressione economica ci farà totalizzare un'elemosina e non servirà a nulla.


L'intero importo che verrebbe ricavato dalla vendita di quote delle nostre aziende, spesso strategiche, equivarrebbe infatti a 12 miliardi di euro, una cifra ridicola che non fa nemmeno il solletico agli oltre 2000 miliardi di debito pubblico accumulato».

E' quando dichiara il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli.

«La verità - ha aggiunto - , di cui i fanatici del rigore non vogliono tener conto, è che l'unico modo per intaccare il debito è quello di non creare povertà e, quindi, di aumentare la produzione, uscire dalla recessione, creare nuova occupazione e nuove imprese, alimentare i consumi, attrarre gli investitori, promuovere i talenti. In particolare, riguardo alla possibilità di aumentare il Pil, dovremmo teoricamente mettere in campo nuove Eni, Enel, Poste, Cassa depositi e prestiti, Fincantieri, ecc. ovvero efficientare quelle che abbiamo per aumentare il volume d'affari di ciascuna. E invece arriva come una mannaia la ricetta 'tardo-liberista', quella che farà rivoltare nella tomba Enrico Mattei, svendere le eccellenze italiane o parti di esse nel peggiore momento possibile, fare esattamente ciò che il circuito mondiale della finanza aveva programmato: impoverire i paesi europei indebitati (perché Usa e Giappone hanno sovranità monetaria e non rispondono ai diktat della Germania) costringendoli a un rigore insostenibile e passare con il carrello della spesa a fare acquisti. Fratelli d'Italia farà tutto quanto in suo potere per fermare questo suicidio».

Roma, 22 novembre 2013

Crisi, Fidanza: Chiediamo referendum su temi Ue

Crisi, Fidanza: Chiediamo referendum su temi Ue

“In Germania la Cdu/Csu e la Spd, nel loro accordo per il governo di larghe intese, stanno considerando l’ipotesi di prevedere referendum federali sulle questioni europee più importanti. Se lo fa la Germania, che dall’Europa ha tutto da guadagnarci e infatti tutto ci guadagna, a maggior ragione è opportuno che anche l’Italia prenda in considerazione questo strumento di democrazia diretta”. Lo afferma Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, che spiega: “si tratterebbe di un referendum di indirizzo (l’unico consentito dalla Costituzione e già fatto nell'89 per il passaggio da Comunità a Unione Europea), da celebrarsi in concomitanza con le europee di fine maggio, legato a una piattaforma di condizioni che devono essere la base per rinegoziare il nostro stare nell'Ue e nell'Eurozona.
Il semestre italiano di presidenza e l'inizio della nuova legislatura europea rappresentano il momento più idoneo affinché il Governo possa rivedere la nostra posizione in Ue secondo le indicazioni che sarà il popolo sovrano a decidere attraverso appunto il referendum. Questa è una richiesta che formalizzeremo nero su bianco nel documento finale di Officina per l’Italia che presenteremo domenica a Roma".
Roma, 12 novembre 2013  (Fratelli d'Italia)
 

Manifestazione per il diritto alla sovranità monetaria


Manifestazione per il diritto alla sovranità monetaria


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di Francesco Storace
(La Destra ) A Rieti, da dieci anni, esiste in piazza Cavour, il Monumento alla Lira. Lo realizzammo sotto la mia amministrazione regionale, in collaborazione col ministero dei Beni Culturali, il comune e la provincia Sabina. Tra i promotori ci fu Guglielmo Rositani. Sabato prossimo, alle 11, depositeremo ai piedi di quel monumento una corona e alle 11,30 terremo un convegno sulla sovranità monetaria presso la Sala dei Cordari, in vicolo dell'Arco dei Ciechi. Proporrò martedi ai fondatori del Movimento per Alleanza Nazionale di partecipare all'iniziativa di sabato e lo diro' anche ai soggetti politici che a destra hanno dato segnali di interesse per costruire una forza politica seria che ponga il tema del rapporto tra Stato e moneta al centro della sua azione.Il prossimo anno ci saranno le elezioni europee e va elaborata una piattaforma di rinegoziazione dei trattati, a partire dalla tortura chiamata fiscal compact.Non a caso ieri ho sottoscritto la petizione No Euro lanciata da Prima l'Italia di Gianni Alemanno. E in Fratelli d'Italia milita Guido Crosetto, che in Parlamento rifiuto' di votare la ratifica dell'accordo fiscale che strangola le economie.Il tema diventa di stringente attualità, dunque, e certo non possiamo lasciarlo ad altri. Lo stesso Berlusconi ne ha parlato, ma per essere credibile, deve schierarsi all'opposizione del governo Letta, che dai poteri forti europei trae linfa. Chi e' a destra e soprattutto chi ha militato in Alleanza nazionale ha il dovere di fare sua la battaglia per la sovranità 

sabato 23 novembre 2013

Vertice intergovernativo italo-russo

Trieste, martedì 26 novembre 2013
Vertice intergovernativo italo-russo

Il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, saranno a Trieste, martedì 26 novembre, per il Vertice intergovernativo italo-russo.
All’appuntamento parteciperanno i ministri dell’Interno, degli Affari Esteri, della Difesa, dell’Economia e delle Finanze, delle Politiche Agricole, delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Salute, dello Sviluppo Economico, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Dunque, per l’Italia saranno presenti i ministri Angelino Alfano, Emma Bonino, Mario Mauro, Nunzia De Girolamo, Enrico Giovannini, Maria Chiara Carrozza, Beatrice Lorenzin, Flavio Zanonato, Massimo Bray.
I saluti tra Letta e Putin avverranno, alle ore 11.20, in piazza dell'Unità d'Italia, alla presenza di fotografi e cine operatori.
Dopo i colloqui privati che avverranno presso il Palazzo della Prefettura e il Palazzo della Regione (piazza dell’Unità d’Italia), seguirà, alle ore 14.30 circa, una conferenza stampa presso il Palazzo della Regione (Salone di rappresentanza, 2° piano, piazza dell’Unità d’Italia).

mercoledì 20 novembre 2013

89 immigrati scomparsi nel nulla


RASSEGNA STAMPA

19/11/2013 
Da Lampedusa a Roma:

 89 immigrati scomparsi

 nel nulla


Accolti in pompa magna dal sindaco Marino con 

una diaria di 35 euro al giorno, si sono volatilizzati

 nelle ultime ore. Tutti insieme



Se ne sono andati gli 89 immigrati eritrei, superstiti del tragico sbarco a Lampedusa del 3 ottobre scorso che - soltanto una settimana fa - erano stati accolti a Roma in pompa magna dal sindaco Marino e ospitati in una struttura. I rifugiati (che erano in attesa di riconoscimento dello status) hanno lasciato la casa dei Salesiani, dove dormivano, e si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce. 
Si tratta di 88 uomini e una donna, fin qui ‘ristorati’ con una scheda telefonica internazionale e 35 euro al giorno di diaria. Un pacchetto della durata di sei mesi assicurato dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del Ministero degli Interni, con il contributo dello stesso Comune di Roma per una quota pari al 20%.
Scomparsi nel nulla, ma per il Comune di Roma è come se non fosse accaduto… nulla.
Ecco infatti la nota diramata oggi pomeriggio dall’assessorato al Sostegno sociale:  "Roma Capitale porta avanti il suo percorso di accoglienza. Per questo motivo, i posti lasciati liberi dai rifugiati di Lampedusa, che hanno deciso di lasciare il centro di accoglienza, come del resto era stato ipotizzato, saranno destinati a richiedenti asilo arrivati recentemente sul territorio della Capitale. L'assessorato capitolino al Sostegno sociale e Sussidiarieta', infatti, continua la sua proficua collaborazione con il ministero dell''Interno per migliorare la situazione dei richiedenti asilo nella citta'. Si punta, innanzitutto, alla risoluzione delle situazioni piu' critiche per poi passare, da gennaio 2014, ad esaminare le richieste degli aventi diritto secondo le modalita' previste dal bando Spar. L''obiettivo finale e' quello di creare una rete di collaborazione tra istituzioni e associazioni tale da fornire un''accoglienza globale che permetta ai richiedenti asilo un percorso di inserimento nel tessuto sociale e alla citta'' di governare i processi di integrazione". 
Se ne sono andati gli 89 immigrati eritrei, superstiti del tragico sbarco a Lampedusa del 3 ottobre scorso che - soltanto una settimana fa - erano stati accolti a Roma in pompa magna dal sindaco Marino e ospitati in una struttura. I rifugiati (che erano in attesa di riconoscimento dello status) hanno lasciato la casa dei Salesiani, dove dormivano, e si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce. 
Si tratta di 88 uomini e una donna, fin qui ‘ristorati’ con una scheda telefonica internazionale e 35 euro al giorno di diaria. Un pacchetto della durata di sei mesi assicurato dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del Ministero degli Interni, con il contributo dello stesso Comune di Roma per una quota pari al 20%.

RASSEGNA STAMPA
da IL GIORNALE D'ITALIA  -  di Igor Traboni



Anche l'Ocse smentisce i dati economici di Letta

Brunetta: Anche l'Ocse 

smentisce i dati economici 

di Letta e Saccomanni

La nota del nostro capogruppo alla Camera

Renato Brunetta
(Forza Italia) “Anche l’Ocse smentisce Letta-Saccomanni. I dati pubblicati oggi (Pil +0,6% nel 2014) tra l’altro ancora peggiori rispetto a quelli della Commissione europea (+0,7%), a loro volta già più bassi rispetto alle previsioni del Mef (+1,1%), inficiano totalmente l’impianto della Legge di stabilità e la politica economica del governo, specie con riferimento alla ’sbandierata’, ma inesistente, riduzione della pressione fiscale.

Quella pressione fiscale che, come scriveva questa mattina il Wall Street Journal, distrugge le prospettive di crescita in Italia. E le borse vanno giù in picchiata. Ha qualcosa da dire Saccomanni? E il presidente del Consiglio? Per Enrico Letta, nel nostro paese regna la stabilità. Ma c’é tensione sui mercati finanziari. Come ce lo spiega?".

Mutui, JPMorgan patteggia con Usa

20 novembre 2013


La Banca pagherà 13 miliardi di dollari

Mutui, JPMorgan patteggia con Usa

- JPMorgan patteggia con gli Stati Uniti il pagamento di 13 miliardi di dollari per risolvere le dispute sui mutui subprime. Si tratta di un accordo storico, il maggiore mai raggiunto con una singola banca, a cui si è arrivati dopo mesi di braccio di ferro tra l'istituto e il Dipartimento di Giustizia americano. Lo annuncia il procuratore generale di New York, Eric Schneiderman.


domenica 17 novembre 2013

IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL DECRETA LA RINASCITA DI FORZA ITALIA!!.

Dal Sito del PdL di Ravenna riprendiamo e pubblichiamo              


               IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL DECRETA               

                       LA RINASCITA DI FORZA ITALIA!!. 



GIOIA E FELICITA’ DEI DELEGATI RAVENNATI CHE HANNO ADERITO A NOME DEI MIGLIAIA DI SIMPATIZZANTI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA

Battafarano, Ridolfi, Ancarani, Bazzoni e Galassini 
al consiglio nazionale per il ritorno di FORZA ITALIA     

Con 623 voti a favore zero astenuti e contrari il Consiglio nazionale del Pdl al 75%, come da dichiarazione dell' On Renato Brunetta, al quale era affidata la Presidenza del seggio, decreta la definitiva rinascita di Forza Italia. Compatta per il ritorno a Forza Italia la delegazione Ravennate
Sono cinque i rappresentanti della provincia di Ravenna che hanno potuto contribuire con il loro voto alla sospensione del Popolo della Libertà come partito e al ritorno ai valori e allo spirito di Forza Italia alla presenza del Presidente Berlusconi.
Al pala congressi di Roma Eur e' infatti andato in scena l'ultimo consiglio nazionale del Pdl che ha così sancito la reviviscenza dello Statuto di Forza Italia e la restituzione della leadership piena a Silvio Berlusconi. La provincia di Ravenna era rappresentata dal coordinatore provinciale Alberto Ancarani, dal consigliere regionale Gianguido Bazzoni, dal coordinatore comunale di Ravenna Franco Battafarano, dal capogruppo provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini edal coordinatore di azzurri 94 Rodolfo Ridolfi. La mozione per il ritorno a Forza Italia e' stata approvata all'unanimità. L'organizzazione del partito, come ha detto Berlusconi, sarà delegata sul territorio ai parlamentari, consiglieri regionali ed eletti e vedrà il ritorno dei club che non saranno più i club di Forza Italia ma i Club Forza Silvio