giovedì 26 settembre 2013

E ADESSO E’ DA PAZZI DIRE NO AD AN

Storace : E ADESSO E’ DA PAZZI DIRE NO AD AN

Non si può giocherellare più. Il videomessaggio di Silvio Berlusconi e' stato, come era ovvio, di solare chiarezza. È rivolto al popolo sovrano, che chiama (politicamente) alle armi di nuovo con la bandiera di Forza Italia.
Il cavaliere non si pone il problema se il nome sia un ritorno al passato; ne' gli si poteva chiedere di ammettere il fallimento targato Pdl. Anzi, fa un passo in avanti e riprende in mano il timone con coraggio.
Più che nel '94, Forza Italia può attrarre  anche a destra, visto che i troppi egoismi di aspiranti leader frenano  da mesi il progetto di ricostruzione di Alleanza nazionale come partito degli italiani. Che non chiuse i battenti causa scandali, ma per l'imperizia di una classe dirigente che decise improvvisamente che era finito il tempo della bandiera da issare con orgoglio al governo.
Di quella classe dirigente ne è rimasta una parte fuori dai confini del Pdl, dispersa in vari rivoli. E' da pazzi, lo voglio dire anch'io con chiarezza, dire ancora  di no alla rinascita di quel partito: sarebbe l'unico soggetto federatore per moltissimi di noi.
E' legittimo che ci sia a chi non piaccia piu' quell'esperienza e si illuda sul rinnovamento anagrafico. Ma non si ha il diritto di precludere a chi torna a crederci di poterci provare. E chi sta nella fondazione An ha il dovere di restituire il simbolo al popolo che lo ha amato.
Se questo non accade, sarà complicato dare torto a quegli ex An che accettano la proposta di Berlusconi passando dal Pdl a Forza Italia. Se a destra non si è capaci di umilta', il messaggio del cavaliere sara' attrattivo per molti.
Non abbiamo bisogno di un centrodestrino. Abbiamo bisogno di una forza di destra capace di attrarre anche elettori di centro, ma non i loro orfani di un seggio parlamentare. Ci vuole tanto a capirlo?

                              Francesco Storace



Berlusconi, La Russa, FdI intuiva questo percorso

Berlusconi, La Russa, FdI intuiva questo percorso. Si apre questione rappresentanza


“Nel video messaggio ho visto un Berlusconi in forma e fortemente motivato. Gli auguro ogni fortuna per le sue battaglie. Resta però insuperabile la circostanza che il ritornare indietro a Forza Italia mette una pietra tombale sul progetto del bipartitismo di tipo europeo che era alla base della unificazione di Forza Italia non solo con An ma anche con tutti gli altri soggetti politici confluiti nel Pdl. Viene meno perciò l’idea di un solo partito per tutta l’area di centrodestra e si apre quindi una questione di rappresentanza per chi non ha mai fatto parte di FI e vuole mantenere una diversa specificità.
Noi di Fratelli d’Italia che eravamo nati proprio perché intuivamo questo percorso, siamo ora in grado di offrire, a chi ne sente la necessità, un approdo credibile per rimanere nel centrodestra distinto ma non per questo contrapposto a Fi e dalla sua impostazione organizzativa e valoriale. Già domenica scorsa ad Atreju l’appello di Giorgia Meloni e l’apertura della ‘Officina per l’Italia’ è stata la risposta anticipata all’annunciata riproposizione di Forza Italia avvenuta oggi.  Le porte del confronto sono ufficialmente aperte”.Lo dichiara Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d’Italia.



IL MESSAGGIO DI SILVIO BERLUSCONI

Forzasilvio.it


voglio parlarvi con la sincerità con cui ognuno di noi parla alle persone alle quali vuole bene quando bisogna prendere una decisione importante che riguarda la nostra famiglia. Che si fa in questi casi? Ci si guarda negli occhi, ci si dice la verità e si cerca insieme la strada migliore.
Siete certamente consapevoli che siamo precipitati in una crisi economica senza precedenti, in una depressione che uccide le aziende, che toglie lavoro ai giovani, che angoscia i genitori, che minaccia il nostro benessere e il nostro futuro.
Il peso dello Stato, delle tasse, della spesa pubblica è eccessivo: occorre imboccare la strada maestra del liberalismo che, quando è stata percorsa, ha sempre prodotto risultati positivi in tutti i Paesi dell’Occidente: qual è questa strada? Meno Stato, meno spesa pubblica, meno tasse. Con la sinistra al potere, il programma sarebbe invece, come sempre, altre tasse, un’imposta patrimoniale sui nostri risparmi, un costo più elevato dello Stato e di tutti i servizi pubblici.

I nostri ministri hanno già messo a punto le nostre proposte per un vero rilancio dell’economia, proposte che saranno principalmente volte a fermare il bombardamento fiscale che sta mettendo in ginocchio le nostre famiglie e le nostre imprese.
Ma devo ricordare che gli elettori purtroppo non ci hanno mai consegnato una maggioranza vera, abbiamo sempre dovuto fare i conti con i piccoli partiti della nostra coalizione che, per i loro interessi particolari, ci hanno sempre impedito di realizzare le riforme indispensabili per modernizzare il Paese, prima tra tutte quella della giustizia.
E proprio per la giustizia, diciamoci la verità, siamo diventati un Paese in cui non vi è più la certezza del diritto, siamo diventati una democrazia dimezzata alla mercé di una magistratura politicizzata, una magistratura che, unica tra le magistrature dei Paesi civili, gode di una totale irresponsabilità, di una totale impunità. Questa magistratura, per la prevalenza acquisita da un suo settore, Magistratura Democratica, si è trasformata da “Ordine” dello Stato, costituito da impiegati pubblici non eletti, in un “Potere” dello Stato, anzi in un “Contropotere” in grado di condizionare il Potere legislativo e il Potere esecutivo e si è data come missione, quella - è una loro dichiarazione - di realizzare “la via giudiziaria” al socialismo. 

Questa magistratura, dopo aver eliminato nel ’92 - ’93 i cinque partiti democratici che ci avevano governati per cinquant’anni, credeva di aver spianato definitivamente la strada del potere alla sinistra.
Successe invece quel che sapete: un estraneo alla politica, un certo Silvio Berlusconi, scese in campo, sconfisse la gioiosa macchina da guerra della sinistra, e in due mesi portò i moderati al governo.
Ero io.
Subito, anzi immediatamente, i P.M. e i giudici legati alla sinistra e in particolare quelli di Magistratura Democratica si scatenarono contro di me e mi inviarono un avviso di garanzia accusandomi di un reato da cui sarei stato assolto, con formula piena, sette anni dopo.
Cadde così il governo, ma da quel momento fino ad oggi mi sono stati rovesciati addosso, incredibilmente, senza alcun fondamento nella realtà, 50 processi che hanno infangato la mia immagine e mi hanno tolto tempo, tanto tempo, serenità e ingenti risorse economiche.
Hanno frugato ignobilmente e morbosamente nel mio privato, hanno messo a rischio le mie aziende senza alcun riguardo per le migliaia di persone serie ed oneste che vi lavorano, hanno aggredito il mio patrimonio con una sentenza completamente infondata, che ha riconosciuto a un noto, molto noto, sostenitore della sinistra una somma quattro volte superiore al valore delle mie quote, con dei pretesti hanno attaccato me, la mia famiglia, i miei collaboratori, i miei amici e perfino i miei ospiti.

Ed ora, dopo 41 processi che si sono conclusi, loro malgrado, senza alcuna condanna, si illudono di essere riusciti ad estromettermi dalla vita politica, con una sentenza che è politica, che è mostruosa, ma che potrebbe non essere definitiva come invece vuol far credere la sinistra, perché nei tempi giusti, nei tempi opportuni, mi batterò per ottenerne la revisione in Italia e in Europa.
Per arrivare a condannarmi si sono assicurati la maggioranza nei collegi che mi hanno giudicato, si sono impadroniti di questi collegi, si sono inventati un nuovo reato, quello di “ideatore di un sistema di frode fiscale”, senza nessuna prova, calpestando ogni mio diritto alla difesa, rifiutandosi di ascoltare 171 testimoni a mio favore, sottraendomi da ultimo, con un ben costruito espediente, al mio giudice naturale, cioè a una delle Sezioni ordinarie della Cassazione, che mi avevano già assolto, la seconda e la terza, due volte, su fatti analoghi negando - cito tra virgolette - “l’esistenza in capo a Silvio Berlusconi di reali poteri gestori della società Mediaset”.
Sfidando la verità, sfidando il ridicolo, sono riusciti a condannarmi a quattro anni di carcere e soprattutto all’interdizione dai pubblici uffici, per una presunta ma inesistente evasione dello zero virgola, rispetto agli oltre 10 miliardi, ripeto 10 miliardi di euro, quasi ventimila miliardi di vecchie lire, versati allo Stato, dal ’94 ad oggi, dal gruppo che ho fondato.
Sono dunque passati vent’anni da quando decisi di scendere in campo.
Allora dissi che lo facevo per un Paese che amavo.
Lo amo ancora, questo Paese, nonostante l’amarezza di questi anni, una grande amarezza, e nonostante l’indignazione per quest’ultima sentenza paradossale, perché, voglio ripeterlo ancora, con forza,
“io non ho commesso alcun reato,
io non sono colpevole di alcunché,
io sono innocente,
io sono assolutamente innocente”.
Ho dedicato l’intera seconda parte della mia vita, quella che dovrebbe servire a raccogliere i frutti del proprio lavoro, al bene comune.
E sono davvero convinto di aver fatto del bene all’Italia, da imprenditore, da uomo di sport, da uomo di Stato.
Per il mio impegno ho pagato e sto pagando un prezzo altissimo, ma ho l’orgoglio di aver impedito la conquista definitiva del potere alla sinistra, a questa sinistra che non ha mai rinnegato la sua ideologia, che non è mai riuscita a diventare socialdemocratica, che è rimasta sempre la stessa: la sinistra dell’invidia, del risentimento e dell’odio.
Devo confessare che sono orgoglioso, molto orgoglioso, di questo mio risultato.
Proprio per questo, adesso, insistono nel togliermi di mezzo con un’aggressione scientifica, pianificata, violenta del loro braccio giudiziario, visto che non sono stati capaci di farlo con gli strumenti della democrazia.

Per questo, adesso, sono qui per chiedere a voi, a ciascuno di voi, di aprire gli occhi, di reagire e di scendere in campo per combattere questa sinistra e per combattere l’uso della giustizia a fini di lotta politica, questo male che ha già cambiato e vuole ancora cambiare la storia della nostra Repubblica.
Non vogliamo e non possiamo permettere che l’Italia resti rinchiusa nella gabbia di una giustizia malata, che lascia tutti i giorni i suoi segni sulla carne viva dei milioni di italiani che sono coinvolti in un processo civile o penale. È come per una brutta malattia: uno dice “a me non capiterà”, ma poi, se ti arriva addosso, entri in un girone infernale da cui è difficile uscire.
Per questo dico a tutti voi, agli italiani onesti, per bene, di buon senso: reagite, protestate, fatevi sentire. Avete il dovere di fare qualcosa di forte e di grande per uscire dalla situazione in cui ci hanno precipitati.

So bene, quanto sia forte e motivata la vostra sfiducia, la vostra nausea verso la politica, verso “questa” politica fatta di scandali, di liti in tv, di una inconcludenza e di un qualunquismo senza contenuti: una politica che sembra un mondo a parte, di profittatori e di mestieranti drammaticamente lontani dalla vita reale.
Ma nonostante questo, ed anzi proprio per questo, occorre che noi tutti ci occupiamo della politica. È sporca? Ma se la lasci a chi la sta sporcando, sarà sempre più sporca… Non te ne vuoi occupare? Ma è la politica stessa che si occuperà comunque di te, della tua vita, della tua famiglia, del tuo lavoro, del tuo futuro.

È arrivato quindi davvero il momento di svegliarci, di preoccuparci, di ribellarci, di indignarci, di reagire, di farci sentire.
È arrivato il momento in cui tutti gli italiani responsabili, gli italiani che amano l’Italia e che amano la libertà, devono sentire il dovere di impegnarsi personalmente.
Per questo credo che la cosa migliore da fare sia quella di riprendere in mano la bandiera di Forza Italia.
Perché Forza Italia non è un partito, non è una parte, ma è un’idea, un progetto nazionale che unisce tutti.
Perché Forza Italia è l’Italia delle donne e degli uomini che amano la libertà e che vogliono restare liberi.
Perché Forza Italia è la vittoria dell’amore sull’invidia e sull’odio.
Perché Forza Italia difende i valori della nostra tradizione cristiana, il valore della vita, della famiglia, della solidarietà, della tolleranza verso tutti a cominciare dagli avversari.
Perché Forza Italia sa bene che lo Stato deve essere al servizio dei cittadini e non invece i cittadini al servizio dello Stato.
Perché Forza Italia è l’ultima chiamata prima della catastrofe.
È l’ultima chiamata per gli italiani che sentono che il nostro benessere, la nostra democrazia, la nostra libertà sono in pericolo e rendono indispensabile un nuovo, più forte e più vasto impegno.
Forza Italia sarà un vero grande movimento degli elettori, dei cittadini, di chi vorrà diventarne protagonista.

Una forza che può e che deve conquistare la maggioranza dei consensi perché, vi ricordo, che solo con una vera e autonoma maggioranza in Parlamento si può davvero fare del bene all’Italia, per tornare ad essere una vera democrazia e per liberarci dall’oppressione giudiziaria, per liberarci dall’oppressione fiscale, per liberarci dall’oppressione burocratica.
Per questo vi dico: scendete in campo anche voi.
Per questo ti dico: scendi in campo anche tu, con Forza Italia.

Diventa anche tu un missionario di libertà, diffondi i nostri valori e i nostri programmi, partecipa ai nostri convegni e alle nostre manifestazioni, impegnati nelle prossime campagne elettorali e magari anche nelle sezioni elettorali per evitare che ci vengano sottratti troppi voti, come purtroppo è sempre accaduto.
Voglio ripeterlo ancora: in questo momento, nella drammatica situazione in cui siamo, ogni persona consapevole e responsabile che vuol continuare a vivere in Italia ha il dovere di occuparsi direttamente del nostro comune destino.
Io sarò sempre con voi, al vostro fianco, decaduto o no. Si può far politica anche senza essere in Parlamento. Non è il seggio che fa un leader, ma è il consenso popolare, il vostro consenso. Quel consenso che non mi è mai mancato e che, ne sono sicuro, non mi mancherà neppure in futuro. Anche se, dovete esserne certi, continueranno a tentare di eliminare dalla scena politica, privandolo dei suoi diritti politici e addirittura della sua libertà personale, il leader dei moderati, quegli italiani liberi che, voglio sottolinearlo, sono da sempre la maggioranza del Paese e lo saranno ancora se sapranno finalmente restare uniti.

Sono convinto che mi state dando ragione, sono convinto che condividete questo mio allarme, sono convinto che saprete rispondere a questo mio appello, che è prima di tutto una testimonianza di amore per la nostra Italia.
E dunque: Forza Italia! Forza Italia! Forza Italia! Viva l’Italia, viva la libertà: la libertà è l’essenza dell’uomo e Dio creando l’uomo, l’ha voluto libero.

mercoledì 4 settembre 2013

Berlusconi: Firmo tutti i referendum dei Radicali

Berlusconi: Firmo tutti i 

referendum dei Radicali

Il Presidente ai banchetti dei Radicali a Roma

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi si é recato personalmente ai banchetti dei Radicali a sottoscrivere i referendum promossi dal partito di Marco Pannella. Di seguito i punti salienti delle sue dichiarazione.

"Firmo non solo i sei referendum sulla Giustizia, che sono sacrosanti, ma anche tutti gli altri su cui non sono d’accordo, perché credo sia giusto che agli italiani sia dato il diritto di esprimere il loro voto, con un sì o con un no, sui problemi che gli vengono sottoposti. Ma non c’é niente sui referendum sulla giustizia che possa riguarda la mia posizione"

"Non c’é nulla da fare se c’é un pregiudizio politico nei giudici. Sono in questa situazione per colpa di una parte della magistratura, Magistratura Democratica. Ho 41 processi alle spalle nei quali non sono riusciti ad arrivare ad alcuna condanna, così hanno deciso di avvalersi di un’altra strategia, sono diventati i padroni di tutti i collegi che mi hanno giudicato. Le condanne solo esclusivamente politiche, infondate e ingiuste, tese a un disegno preciso, eliminare l’ostacolo Berlusconi".

“Il governo di Enrico Letta fa cose egregie e voglio che continui. I giornali hanno messo come mio ultimatum il fatto che cadrebbe il governo se fosse votata la mia decadenza. Non ho mai pronunciato questa frase: in un ragionamento con i nostri ho ricordato che questo governo l’ho voluto io fortemente e sono convinto che all’Italia serva un governo che continui a governare. Non sono neanche d’accordo con le critiche al governo che in situazioni difficili ha fatto cose egregie, come per l’edilizia.  Spero che possa continuare a lavorare ma è assurdo che una forza democratica che è alleata al governo con un’altra forza democratica possa restare a collaborare al tavolo del governo se gli venisse sottratto il leader".

"Io di colpe ne ho una sola, non essere mai riuscito a convincere gli italiani a darmi il 51% dei voti".

"Se una forza politica democratica che collabora con un’altra forza democratica venisse sottratto il leader, sarebbe impossibile collaborare al tavolo del governo. Io auguro a questo governo di continuare ad essere a palazzo Chigi e spero che il buon senso prevalga nella testa di chi, preso dalla voglia di eliminare l’avversario politico che per vent’anni si è messo sulla loro strada, perché non possono lasciar prevalere questa tendenza anti democratica rispetto al bene e all’interesse del Paese".

Schifani: Grasso valuti sostituzione alcuni membri giunta elezioni

Schifani: Grasso valuti sostituzione

 alcuni membri giunta elezioni

La nota del capogruppo del Pdl al Senato

SCHIFANI
“Nel caso in cui la Giunta per le elezioni del Senato dovesse deliberare di dover procedere alla ‘contestazione’ della decadenza dalla carica parlamentare di Silvio Berlusconi, dovrà riunirsi in Camera di Consiglio per pronunciarsi.
E’ di tutta evidenza che la violazione degli elementari principi di riservatezza da parte di alcuni membri della Giunta - i quali hanno a mezzo stampa dichiarato come voteranno, prima degli adempimenti previsti - richiede la valutazione del Presidente Grasso sulla esigenza di procedere alla loro sostituzione, considerata la funzione giurisdizionale che la Giunta medesima assolve. Funzione che impone il rigoroso dovere di non poter anticipare in alcuna sede o contesto quali saranno le decisioni finali dei singoli componenti”. 

Bondi: Le notizie dalla Svizzera minano le basi della condanna di Berlusconi

Bondi: Le notizie dalla Svizzera 

minano le basi della condanna 

di Berlusconi

La nota del coordinatore nazionale del Pdl

Sandro Bondi
“Il documento della magistratura svizzera, reso noto dal settimanale Tempi, proverebbe che Frank Agrama, non era un intermediario fittizio nella catena dei diritti televisivi, ma era stato ’realmente incaricato dalla Paramount di vendere diritti per film e fiction in Italia’.

Questa rivelazione minerebbe alla radice il vero e proprio teorema in base al quale la procura di Milano e poi la Cassazione sono giunti, sulla base di inferenze e deduzioni logiche e non sulla base di prove dimostrabili e dimostrate, ad una sentenza di condanna che i legali del Presidente Silvio Berlusconi hanno sempre dichiarata ingiusta e fondata sul nulla. Questo documento dei giudici istruttori di Berna getta una luce nuova su un processo viziato fin dal primo momento da una ipotesi mai provata e confutata da tutti i testi del dibattimento, un processo rispetto al quale la Cassazione, come si evince dalla lettura delle motivazioni, si é limitata a dare legittimità a una sequenza di deduzioni senza corrispondenza nella realtà dei fatti”.