sabato 26 aprile 2014

LA REVISIONE DELLA COSTITUZIONE AL VAGLIO DEL SENATO


  • Revisione della Parte II della Costituzione: ddl al vaglio della 1a Commissione

    La Commissione Affari costituzionali è impegnata nell'esame del ddl costituzionale n. 7 e connessi di revisione della seconda parte della Costituzione, avviato martedì 15 aprile con le relazioni dei senatori Finocchiaro e Calderoli. Tra i disegni di legge connessi c'è anche l'Atto Senato 1429, presentato dal Governo al Senato la sera di martedì 8 aprile
    La discussione è proseguita martedì 22 e mercoledì 23 aprile. Nella giornata di giovedì 24 aprile si sono svolte le audizioni dei rappresentanti delle Regioni, degli enti locali, di organizzazioni sociali e di associazioni.
    Si è ritenuto di delimitare l'oggetto dell'intervento di revisione al Titolo I e al Titolo V della Parte II della Costituzione e alla disposizione costituzionale, contenuta nel Titolo III, riguardante il CNEL.
    Riforme istituzionali: la documentazione del Servizio Studi con i riferimenti ipertestuali (formato PDF - 142,2 KB) »

NOMINE DI COMPETENZA DEL GOVERNO NELLE SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA

TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 219 di Lunedì 28 aprile 2014 
della Camera dei Deputati

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MOZIONE IN MATERIA DI NOMINE DI COMPETENZA DEL GOVERNO NELLE SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA
La Camera,
   premesso che:
    con un assegno da 50 mila euro più iva versato dal Governo è stata pagata la consulenza di due società di head hunting (cacciatori di teste), la Spencer & Stuart e la Korn Ferry, incaricate di selezionare i curricula per individuare i nuovi top manager pubblici fuori da logiche di lottizzazione politica, perché bisognava «cambiare verso»;
    ma viste le recenti nomine di Eni, Enel, Poste Finmeccanica non è cambiato nulla; anzi, sono stati nominati amici intimi e finanziatori del Presidente del Consiglio dei ministri Renzi, oltre che manager con un passato politico (l'ex parlamentare europeo Luisa Todini e l'ex deputato Udc Roberto Rao in Poste, l'ex Viceministro Marta Dassù nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica);
    da numerosi organi di stampa si apprende che il più vicino di tutti al Presidente del Consiglio dei ministri è Alberto Bianchi, nominato nel consiglio di amministrazione dell’Enel. Bianchi è il suo avvocato di fiducia, nonché il presidente della Fondazione Open (dove siedono anche Carrai, la Ministra Maria Elena Boschi e il Sottosegretario Luca Lotti), che per Renzi raccoglie i fondi da donatori privati. Tra quelli che hanno versato soldi a sostegno di Renzi, per le sue campagne alle primarie del Partito democratico, c’è anche Fabrizio Landi, ex amministratore delegato di Esaote, azienda leader del biomedicale con sede a Firenze. Landi nel 2012 ha donato 10 mila euro a Renzi, ora si trova nominato nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica. Marco Seracini, uno dei soci fondatori e presidente di un'altra associazione di fund raising (raccolta fondi) per Renzi,Noi Link, ha cessato le sue attività nel 2011, con un ottimo lavoro alle spalle: 750 mila euro raccolti per Renzi, appena nominato nel collegio sindacale dell’Eni;
    inoltre, si pone l'attenzione sulla nomina di Emma Marcegaglia, presidente di Eni, che, a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo, ha un evidente conflitto d'interesse, visto che l'azienda di famiglia, il gruppo Marcegaglia, è un colosso mondiale dell'acciaio, con 5 milioni di tonnellate di produzione annua, 7 mila dipendenti in 43 stabilimenti su tutto il pianeta, per 4 miliardi di ricavi. Si occupa anche di costruzioni, turismo, real estate (ha appena rilevato la Gabetti) e, per l'appunto, energia. Della quale, naturalmente, è anche un consumatore inesauribile. E, a conferma dei rapporti fitti, inevitabili, tra gruppo e produttori di energia, c’è, nel 2008, un patteggiamento di 11 mesi concesso al fratello di Emma, l'amministratore delegato del gruppo Antonio Marcegaglia, per un'accusa di tangenti proprio a una società dell’Eni, l’Enipower;
    è evidente che la logica sulle nomine delle società pubbliche continua ad essere la stessa di sempre, lottizzazione della politica e dei gruppi di potere sostenitori del Governo;
    a conferma di ciò il gruppo del MoVimento 5 Stelle discusse un'interpellanza urgente n. 2-00458 del 18 marzo 2014, nella quale si chiedevano al Governo chiarimenti sullo stato di avanzamento della selezione dei manager pubblici e di anticipare al Parlamento le decisioni assunte dal Governo e l'applicazione rigorosa della «direttiva Saccomanni»;
    il Sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti, che rispose in nome e per conto del Ministro dell'economia e delle finanze e del Governo, non solo, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, fu evasivo su alcune domande, ma si limitò a leggere una risposta preparata dagli uffici competenti ovviamente poco soddisfacente;
    si ricorda che i consigli di amministrazione di 14 società controllate dal Ministero dell'economia e delle finanze, più altri 35 consigli di società controllate indirettamente e anche i collegi sindacali di 10 controllate dirette e di 50 controllate indirette sono di imminente rinnovo. In tutto sono 49 consigli di amministrazione e sessanta collegi sindacali. A una media di 5-6 incarichi per ogni organo collegiale si arriva ai 600 incarichi totali da attribuire;
    fra le società i cui organi amministrativi e di controllo sono in scadenza, alcune (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa; Arcus; Istituto Luce-Cinecittà; Italia lavoro; Sogin; Sose e Studiare sviluppo) appaiono ai firmatari del presente atto di indirizzo perfettamente inutili e improduttive; le loro funzioni, in un processo di logica razionalizzazione delle competenze, ottimizzazione dei processi decisionali e contenimento delle spese, potrebbero essere attribuite a esistenti strutture ministeriali;
    il Ministro dell'economia e delle finanze ha emanato una direttiva, in base alla mozione n. 1-00060 approvata al Senato della Repubblica il 19 giugno 2013;
    la direttiva dispone che per la valutazione delle candidature, si deve tener conto per i candidati, tra gli altri, dei seguenti elementi:
     a) non devono essere membri del Parlamento, del Parlamento europeo, del consiglio di una regione o di enti locali con popolazione superiore a 15.000 abitanti;
     b) devono possedere comprovata professionalità ed esperienza in ambito giuridico, finanziario o industriale;
     c) non devono avere conflitti di interesse rispetto all'incarico da assegnare;
    inoltre, si stabilisce come causa di ineleggibilità o decadenza dall'incarico l'aver subito una condanna, anche non definitiva, per delitti contro la pubblica amministrazione o per altri reati in materia bancaria, finanziaria, assicurativa. Le società partecipate dovranno modificare gli statuti, tenendo conto delle disposizioni contenute nella direttiva. Le remunerazioni dei nominati devono essere stabilite sulla base delle performance aziendali ed ispirate a criteri di moderazione dei compensi;
    ma tale direttiva non contempla un limite ai mandati e all'età degli amministratori e non impedisce alla folta schiera dei politici non rieletti di aspirare a un posto di primo piano. Inoltre, la parte della direttiva dove si parla dell'ineleggibilità legata a fatti giudiziari appare molto elastica e non disciplina chiaramente eventuali conflitti d'interesse;
    si prevede che il Ministro, prima di procedere alle nomine, acquisisca un parere positivo da parte di un comitato di garanzia composto da Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, Vincenzo Desario, ex direttore generale della Banca d'Italia, e Maria Teresa Salvemini, consigliere del Cnel. Tale comitato costa 50.000 euro l'anno;
    ma le recenti nomine sono, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, la dimostrazione palese che il comitato di garanzia, la «direttiva Saccomanni» e le due società di head hunting (cacciatori di teste) non sono state efficaci e non hanno garantito i criteri di trasparenza, pubblicità, professionalità, onorabilità ed indipendenza che nomine di società partecipate dello Stato devono avere;
    questo è possibile solo attraverso un pieno coinvolgimento del Parlamento e la fissazione di tutti i criteri di nomina attraverso una norma di rango primario scevra da ogni interpretazione e deroghe capziose;
    come già espresso nella mozione 1-00301, tali grandi aziende costituiscono il tessuto connettivo dell'economia del Paese e sono tutte strategiche per la loro funzione attuale e per quella che potranno svolgere in futuro nella ristrutturazione ecologica, civile e tecnologica del sistema economico italiano. Esse sono state costruite con il lavoro e le tasse di 4 o 5 generazioni di italiani lungo il corso di oltre un secolo: i proprietari delle quote residue in mano allo Stato sono, dunque, i cittadini italiani che non possono essere espropriati della possibilità di decidere sul loro assetto attuale e futuro;
    le società pubbliche sono strategicamente rilevanti per il posizionamento dell'industria nazionale, in un quadro di definizione degli equilibri di mercato interno e internazionale; il bilancio dello Stato è positivamente ristorato dagli utili derivanti dalle profittevoli attività dei gruppi di imprese facenti capo alle sopra citate attività;
    bisogna porre fine ad una selezione dei componenti dei consigli d'amministrazione e dei collegi basata su umilianti logiche spartitorie e di appartenenza,
impegna il Governo:
a fornire immediati chiarimenti sullo stato di avanzamento della selezione dei manager pubblici e ad anticipare al Parlamento le decisioni assunte dal Governo in materia di nomine pubbliche;
   a sospendere le nomine in quelle società definite in premessa inutili e improduttive e le cui funzioni, in un processo di logica razionalizzazione delle competenze, ottimizzazione dei processi decisionali e contenimento delle spese, potrebbero essere attribuite a esistenti strutture ministeriali;
   ad assumere urgentemente un'iniziativa normativa di rango primario volta a prevedere che le proposte governative di nomina dei membri dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali delle società a partecipazione pubblica totale o di controllo siano effettuate secondo i seguenti criteri e modalità, in aggiunta a quelli previsti dalla direttiva del Ministero dell'economia e delle finanze del 24 giugno 2013:
    a) che siano sottoposte al previo parere delle competenti commissioni parlamentari, al fine di verificare la professionalità, l'onorabilità, l'indipendenza e gli eventuali conflitti di interesse;
    b) che sia comunque prevista l'incompatibilità per coloro che:
     1) abbiano un procedimento giudiziario in corso;
     2) abbiano già ricoperto l'incarico per due mandati consecutivi;
     3) abbiano superato i limiti di età di 66 anni;
     4) pur essendo stati candidati, non siano stati eletti nel Parlamento, nel Parlamento europeo, nel consiglio di una regione o di enti locali con popolazione superiore a 15 mila abitanti o abbiano ricoperto incarichi governativi negli ultimi cinque anni.
(1-00343)
(Nuova formulazione) «Vallascas, Prodani, Da Villa, Crippa, Petraroli, Fantinati, Rizzetto, Rostellato, Mucci, Della Valle».
(14 febbraio 2014)

i numeri sugli arrivi dei migranti

16.04.2014

Informativa di Alfano alla Camera: i numeri sugli arrivi dei migranti

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha riferito sulla situazione relativa agli sbarchi di cittadini stranieri sulle coste italiane: oltre 20.500 persone dall'inizio dell'anno a fronte dei 2.500 nello stesso periodo del 2013

alfano_300I temi centrali dell'intervento, già illustrati ieri dal ministro durante l'audizione davanti al Comitato parlamentare Schengen, ruotano intorno alla «mutazione delle cause storiche del fenomeno migratorio», prima legato all'estrema povertà e alla ricerca di una vita migliore, oggi principalmente all'instabilità politica dei paesi dell'Africa Nord mediterranea e subsahariani. Lo dimostra, ha sottolineato Alfano, la provenienza della maggiorparte degli extracomunitari: solo 155 vengono dalla Tunisia, per il resto da Eritrea, Mali, Gambia. Somalia, Nigeria, Senegal, Pakistan. Altro dato rilevante è la provenienza dei barconi: 121 su 144 provengono da porti libici, a conferma dello stretto legame, sostenuto anche da fonti diplomatiche e di intelligence, tra l'aumento del traffico di esseri umani dai paesi dell'Africa subsahariana e l'aggravarsi della crisi politica in Libia.

Lo scenario geopolitico descritto rivela secondo il ministro la «natura strutturale e non emergenziale» degli attuali flussi migratori, paragonabili per numeri a quelli registrati nel 2011, «l'anno di picco storico». L'Italia ha fronteggiato la situazione potenziando gli strumenti d'intervento a partire dalle ondate migratorie eccezionali delle primavere arabe, ha ricordato Alfano, citando di nuovo l'operazione Mare Nostrum, lanciata dopo la tragedia del naufragio di Lampedusa, che ha consentito il salvataggio in mare di oltre 19.000 persone.
Il ministro ha ribadito la centralità del sistema di accoglienza, sempre più al centro dell'attenzione vista la trasformazione, qualitativa e quantitativa, del migrante economico in migrante 'politico', che fugge da conflitti e persecuzioni. La rete di accoglienza degli enti locali, lo Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati), è stato portato dagli originari 3000 posti a 9440 e poi a 12000, ma si punta a raggiungere quota 19000. Intanto, il governo ha chiesto ai prefetti «ogni sforzo per un'estensione straordinaria» del piano di riparto dei migranti sul territorio nazionale, portato avanti in collaborazione con regioni ed enti locali nell'ambito del tavolo di coordinamento operativo al Viminale.

Per quanto riguarda i centri governativi si pensa, ha spiegato il ministro, a un hub unico per l'identificazione dei migranti, il triage sanitario e l'informazione legale.
Il governo italiano sta lavorando secondo «un approccio pragmatico che non contempla ideologismi» e tiene conto della necessità di garantire la sicurezza nelle proprie città come di rispettare il diritto internazionale e quelli umanitario, ma è un fatto, ribadisce Alfano, che l'Italia è il paese europeo esposto alla maggiore pressione migratoria, e per questo ha «il diritto di chiedere all'Europa un sostegno maggiore», con il rafforzamento dell'Agenzia per la protezione delle frontiere Frontex, lo spostamento in Italia della sede, e con la revisione del regolamento di Dublino: «se l'Europa è unica», ha concluso il ministro, «i richiedenti asilo e i rifugiati devono poter circolare nell'Unione in base al diritto di asilo europeo».

Dichiarazione dei leader G7 sull'Ucraina

Dichiarazione dei leader G7 sull'Ucraina


26 Aprile 2014
Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, i Presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea, ci uniamo nell'esprimere la nostra profonda preoccupazione per i continui sforzi da parte di separatisti sostenuti dalla Russia di destabilizzare l'Ucraina orientale, ed il nostro impegno a compiere passi ulteriori per assicurare un ambiente stabile e pacifico per le elezioni presidenziali del 25 maggio.
Abbiamo accolto favorevolmente i passi positivi intrapresi da parte ucraina per adempiere ai propri impegni presi con l'accordo del 17 aprile a Ginevra da Ucraina, Russia, Unione Europea e Stati Uniti. Tali azioni includono lavorare ad una riforma costituzionale ed alla decentralizzazione, proporre un'amnistia per coloro che lasceranno pacificamente gli edifici occupati in Ucraina orientale e sostenere il lavoro dell'Organizzazione per la Cooperazione di Sicurezza in Europa (OSCE). Notiamo inoltre che il Governo dell'Ucraina ha agito con moderazione nei confronti delle bande armate che occupano illegalmente edifici governativi e formano check points illegali.
All'opposto, la Russia non ha intrapreso azioni concrete a supporto dell'accordo di Ginevra. Non ha sostenuto pubblicamente l'accordo, ne' condannato gli atti dei pro-separatisti che mirano a destabilizzare l'Ucraina, ne' fatto appello ai militanti armati perche' abbandonino pacificamente gli edifici governativi da loro occupati e depongano le armi. Invece, ha continuato ad accrescere la tensione con una retorica sempre piu' preoccupante e con le attuali, minacciose operazioni militari al confine dell'Ucraina.
Reiteriamo la nostra forte condanna del tentativo illegale da parte russa, che non riconosciamo, di annettere la Crimea e Sevastopoli. Daremo ora pieno esito alle conseguenze giuridiche e pratiche di questa annessione, incluse ma non limitandoci alle aree economica, commerciale e finanziaria.




Abbiamo ora concordato che ci muoveremo rapidamente per imporre sanzioni aggiuntive alla Russia. Data l'urgenza di mettere in sicurezza l'opportunita' di un voto che sia pacifico ed un successo democratico, il mese prossimo in occasione delle elezioni presidenziali in Ucraina, ci siamo impegnati ad agire urgentemente per intensificare le sanzioni mirate e le misure volte ad accrescere il costo delle azioni russe.
Le azioni russe in Ucraina e la risposta della comunita'internazionale hanno gia'imposto costi significativi per l'economia russa. Mentre continuiamo a prepararci per passare a sanzioni coordinate piu'ampie, incluse misure settoriali se le circostanze lo richiederanno, come ci siamo impegnati a fare all'Aja il 24 marzo, sottolineamo che la porta della soluzione diplomatica della crisi rimane aperta, sulla base dell'accordo di Ginevra. Esortiamo la Russia ad unirsi a noi nell'impegno lungo quel percorso.




















giovedì 24 aprile 2014

DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI DALLE INSIDIE DELLA RETE INTERNET

L'Opinione


DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI

 DALLE INSIDIE DELLA RETE INTERNET

Abbiamo già  affrontato in altra sede i problemi dell’odierna  crisi della famiglia e le conseguenze connesse  sull’educazione e sulla formazione dei giovani
I ragazzi è inutile dirlo in un  tale contesto vengono lasciati sempre più soli e spesso  si preferisce  compensare la mancanza di attenzioni e di affetto con regali :  spesso costosi, tecnologici, alla moda.
Tablet e smartphone diventano le compensazioni  alternative dell’affetto, ed il  regalo di prestigio è  il surrogato dell’amore negato, il mezzo di evasione che porta a  favorire  nuovi rapporti relazionali pronti a  soppiantare  il tenue legame familiare,  con i  genitori sempre più impegnati e distanti dalle esigenze dei figli, I giovani si cimentano con i  nuovi  gadgets tecnologici, con una dedizione assoluta ed un impegno  maniacale, isolandosi spesso dal contesto sociale  che li circonda
La tecnologia, le mode imposte dai media   sono i rapidi  mezzi per la  diffusione di massa dei   nuovi surrogati delle  carenze affettive. e si presentano con  aspetti suadenti, ammalianti ma  pericolosi : sul filo delle onde di internet   si sviluppano  nuove amicizie spesso  dagli aspetti equivoci e dagli  esiti indefiniti , con personaggi sconosciuti nella vasta ed incontrollata   rete mediatica .
Il fenomeno  dilagante    dei social network,  per mezzo dei quali   personaggi  vaghi e sconosciuti    ti chiedono di dare loro fiducia,  di allentare le difese e di aprire l’anima,    ha una spiegazione logica,  cogente: è la risposta a forti  carenze affettive è  la sentita esigenza di comunicazione dei ragazzi che la famiglia, la scuola e la società non avvertono  nel modo dovuto e che le istituzioni   volutamente ignorano, ma che dovrebbe far seriamente riflettere. 
Il prezzo che si paga per tale delega in bianco che si da alla rete e a  degli sconosciuti è altissimo
La rete sociale si compone di  gruppi di persone connesse tra loro via internet per  interessi comuni,   spesso indefiniti.  La base di tali legami  è la conoscenza casuale  che và dagli interessi  più vari, da quelli  culturali, alla moda, dal pettegolezzo agli aspetti  affettivi.   
La  spiegazione logica di tale fenomeno, per quanto attiene alla nostra trattazione, è la risposta ad una sentita esigenza di comunicazione dei ragazzi che la famiglia non avverte e non soddisfa o che comunque volutamente ignora.
Il prezzo che si paga è di natura psicologica e morale e varia a seconda dei soggetti, ma tutti riportano  serie conseguenze, almeno  psicologiche, ovvero veri e propri drammi ,    per l’avvertito scollamento tra eventi mediatici e realtà, per l’inserimento forzoso in circoli viziosi di droga e prostituzione  dai quali  subiscono veri e propri drammi con  un forte disorientamento relazionale.
In sostanza  i giovani    cercano  di avere   risposte loro negate dai referenti naturali con i quali  vivono, in quanto  la famiglia rinuncia in parte al suo ruolo e  delega  degli sconosciuti   per un compito delicatissimo qual è  l’indirizzo e  la formazione nella fragile  fase della  crescita.
 La scuola che potrebbe fare tanto  è praticamente assente.  Le conseguenze sono devastanti.
Basta guardare le statistiche sulla diffusione della droga tra i giovanissimi e la dilagante prostituzione tra le ragazzine sotto i tredici anni, per rendersi conto dell’entità del fenomeno
L’altro aspetto allarmante è la diffusione della pornografia tra gli adolescenti, nonché quello  della pedepornografia  imperante.  Basta leggere le cronache  dei giornali, ovvero fare riferimento al turismo sessuale  di un certo tipo,  di moda  in certe località di villeggiatura  .
Che i ragazzi siano attratti dal sesso  è cosa naturale e scontata, in quanto è conseguenza di un istinto  innato e  della forte curiosità che il rapporto amoroso suscita specie nella fase di inizializzazione di  tale fenomeno e che ogni giovane normale è chiamato quanto prima  ad affrontare .
Il delicato momento dovrebbe  possibilmente svilupparsi con l’ausilio  dei genitori, che naturalmente sono chiamati a   “filtrare” gradualmente  gli  aspetti più critici di tale fase  con la dovuta attenzione,  ma non è una  cosa facile o scontata.
Si può  peraltro ipotizzare  l’intervento formativo in ambito scolastico, ai fini di una adeguata cognizione tecnica e morale di tali fenomeni, inquadrandoli in un contesto sano e naturale, cercando di fornire   ai giovani una giusta  risposta al riguardo, con un adeguato supporto tecnico
scientifico.
 Non riusciamo a comprendere  perché  tali programmi formativi   restano ancora   lettera morta, alla stadio di progetto, di indicazioni,  solo sulla carta.
Lasciamo volutamente  da parte  le demagogie ideologiche della politica al riguardo.
Per cui siamo tornati al sistema del fai da te , con le naturali  forzature dei ragazzi in un tale contesto,  in cui i vengono accentuati gli aspetti morbosi del fenomeno, ovvero si cerca di scoprire anzitempo ogni aspetto della relazione sessuale,in modo spettacolare  come i media sanno fare
Ma questo è stato da sempre il naturale  gioco delle parti, quando le  parti svolgevano il loro ruolo soprattutto in un ambito  familiare  con il dovuto impegno dei genitori..
Oggi purtroppo bisogna rilevare che il ruolo dei genitori relativamente al compito  alternativo  della rete sociale  per la comunicazione  e della pornografia  su internet è praticamente assente.
Innanzi tutto per una  questione tecnologica. I giovani sono oggi i padroni delle tecnologia, dai telefonini, ai PC  e ad internet in generale.  Le persone mature hanno più difficoltà a seguire la rapida evoluzione  tecnologica dei media, ed a gestire la rete, nonché  i vorticosi cambiamenti dell’evoluzione dei programmi .
Poi c’è la privacy che i ragazzi rivendicano con forza per le loro navigazioni  che i genitori in genere rispettano, non avendo peraltro adeguati  strumenti per un controllo effettivo.
Per cui i giovani scorazzano liberamente sui social network con padronanza,  intrattenendo rapporti  con personaggi discutibili , ovvero frequentano liberamente siti pornografici che  presentano scene oltre ogni decenza.
L’opinione pubblica  sonnecchia tranquilla , fino a quando non accadono fatti  eclatanti di mal costume  che  meritano l’onore della cronaca, amplificati  dal roboante circolo mediatico scandalistico che fa da eco  alle dichiarazioni chiaramente   allarmate dei magistrati e della polizia, alla ricerca dei colpevoli di tali misfatti.
 E’ logico che il malcostume della prostituzione minorile è  anche colpa della società che non forma  adeguatamente i ragazzi con corsi regolari scolastici in materia, nonché della famiglia che non controlla come dovrebbe le frequentazioni dei figli con personaggi sconosciuti e dal passato spesso oscuro e misterioso.Ma è un compito oggi non facile.

Per quanto attiene alla pornografia si ripete all’infinito sui media il ritornellof già in auge per la prostituzione:  che non si può limitare  tale  libertà di  espressione, e che anche quando il fenomeno dilaga  e chiaramente  avviene contro  corresponsione  di denaro non può qualificarsi commercio ed essere tassato, ovvero che non si possono riaprire le case chiuse.
Noi siamo dell’avviso, con l’orientamento prevalente  al riguardo di  tanti altri paesi di civilissima tradizione  che la prostituzione , è un commercio esecrabile del corpo umano, che va comunque  regolamentata ed esercitata in appositi luoghi a garanzia della pubblica decenza e  dell’igiene  e va quindi tassata come qualsiasia altra attività commerciale.
Seguendo tale criterio si comprime  l’attività degli sfruttatori di tante povere ragazze  di questo discutibile commercio e si attua un più equo trattamento di tassazione per attività  disdicevoli che non si comprende per quale motivo debbano essere privilegiate fiscalmente, rispetto alle altre attività  regolari  di commercio che pagano  le tasse.
Lo stesso discorso vale per i siti pornografici in rete che svolgendo attività commerciale e pubblicitaria, dovrebbero essere regolarmente controllati e tassati, come qualsiasi altra attività commerciale.
Questo sistema attenuerebbe da un punto di vista pratico e  morale  il “turismo sessuale” su internet, specie da parte dei minori, che secondo  noi  sarebbero  condizionati proprio dal pagamento  di un ticket per l’utilizzo di  tali siti.
Per quanto attiene ai siti pedepornografici, essendo gli stessi una chiara espressione di innaturale sadismo, di depravazione  e di violenze inaudite sui minori, non può esservi alcuna spiegazione logica, legale o di altro tipo, che consenta il permanere di un tale scempio sulla rete internet aperta a tutti.
Tali siti vanno dunque immediatamente chiusi ed i loro titolari debbono essere perseguiti in base ai reati previsti dal codice penale (incitamento alla prostituzione minorile, incitamento alla violenza su minori etc).
Non possono esservi al riguardo regole di mercato o convenzioni internazionali che permettano  simili delitti contro i minori, in siti nazionali ampiamente pubblicizzati ed  accessibili liberamente a tutti.
Ogni altra giustificazione al permanere dell’attuale  situazione, non fa altro che alimentare il circolo perverso  del vizio mediatico più abietto, dietro il quale si  nascondono enormi interessi  economici e finanziari, e  che non può essere   assolutamente giustificato con un concetto distorto di libertà di espressione, di informazione ovvero di liberismo economico .
 Dietro certe  vuote espressioni, propagandate da tanti utili idioti,  si cela  solo l’ ignoranza dei principi economici più elementari, che spesso tende a nascondere ovvero a giustificare  gli interessi  economici  dei nuovi mercanti di schiavi ,di finanzieri senza scrupoli   che stanno minando le basi della nostra civiltà e l’integrità  dei nostri costumi e soprattutto il futuro  dei nostri figli.

  

                                                                                                (Antonio Di Carlo)

mercoledì 23 aprile 2014

I PROVVEDIMENTI DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI N.14




La Presidenza del Consiglio comunica che il 18 aprile 2014:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito  a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Graziano Delrio.
*****
Misure per la competitività e la giustizia sociale - Per un’Italia coraggiosa e semplice – Decreto legge
Su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’Economia e delle Finanze,  Pietro Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri ha varato  oggi il decreto-legge per interventi finalizzati a  maggior efficienza, razionalizzazione, equità e rilancio del Paese. Il decreto-legge prevede misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale: Ora Italia Coraggiosa e Semplice.
In particolare, le misure di riduzione del cuneo fiscale hanno l’obiettivo di stimolare l’economia attraverso un aumento dei consumi e la creazione di un ambiente economico più favorevole agli imprenditori e agli investimenti produttivi. L'impatto potenziale dei due interventi combinati, in favore dei lavoratori dipendenti e in favore delle imprese, è tale da invertire la crisi di fiducia che frena il sistema economico del Paese e può cambiare il verso della fase economica che viene da una lunga recessione.
Questi interventi comportano un onere per le finanze pubbliche in termini di minori introiti o maggiori spese per un importo complessivo di 7,7 miliardi.
Dall’altro lato, le misure per un’Italia coraggiosa e semplice riguardano un forte impegno per una Pubblica amministrazione più efficiente, dotata di strumenti più intelligenti, a costi più ridotti. L’opera di Revisione della Spesa va infatti a individuare sia interventi destinati a ridurre sprechi e inefficienze, a ridurre i costi della politica, sia misure per  avviare la trasformazione degli apparati dello Stato e delle amministrazioni centrali e periferiche verso un assetto più funzionale, sobrio ed efficiente.
Rilancio dell’economia attraverso la riduzione del cuneo fiscale - Meno tasse per lavoratori dipendenti e assimilati  e meno tasse per le imprese
Dieci miliardi per dieci milioni di persone che beneficeranno del taglio del cuneo fiscale su base annua: è la misura che apre il decreto, prevedendo i 6,7 miliardi a copertura da maggio a dicembre  2014. Attraverso un credito di imposta a partire dalle buste paga relative al mese lavorativo di maggio 2014 aumenta la retribuzione netta dei lavoratori dipendenti e assimilati che guadagnano tra 8.000 e 24.000 euro lordi e che avranno 80 euro in più al mese.
La seconda misura di riduzione fiscale riguarda l’Irap, che viene tagliata del 10% e  la cui aliquota principale scenderà dal 3,9% al 3,5%. Il beneficio finanziario per le imprese nell’anno 2014 è pari a 700 milioni.
Rafforzamento del contrasto all’evasione fiscale
Dal recupero dell’evasione fiscale sono 300 i milioni recuperati dalle iniziative del 2013. Il governo intende rafforzare la lotta all’evasione realizzando, anche su indicazioni delle Camere - cui presenterà entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto un rapporto di monitoraggio - un programma di ulteriori misure ed interventi di prevenzione e di contrasto e allo scopo di conseguire nell’anno 2015 un incremento di almeno 2 miliardi di euro di entrate rispetto a quelle ottenute nell’anno 2013.
Pagamento dei debiti arretrati delle pubbliche amministrazioni 
Viene incrementato il plafond delle risorse finanziarie a disposizione degli enti delle pubbliche amministrazioni che hanno debiti nei confronti di terzi. Oltre ai 47 miliardi già stanziati, in parte pagati e in parte in corso di pagamento, il Governo rende disponibili ulteriori 13 miliardi.
Inoltre viene istituito il meccanismo che agevola la cessione del credito delle imprese agli istituti finanziari, grazie a una garanzia dello Stato e al ruolo di Cassa Depositi e Prestiti.
L’ulteriore pagamento di debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni produrrà nel 2014 un incremento del gettito dell’IVA dovuto (calcolato prudenzialmente su 5 miliardi di euro, che corrispondono alle richieste pervenute dagli enti debitori) per 650 milioni.
Revisione della spesa, semplificazione ed efficienza nelle pubbliche amministrazioni 
Al fine di rendere più razionale ed efficace la spesa di funzionamento della burocrazia pubblica per beni e servizi, vengono individuati soggetti aggregatori di riferimento per stabilire condizioni standard di acquisto, tra cui Consip e una centrale di committenza per ogni regione. Il numero complessivo di soggetti aggregatori sul territorio nazionale non può essere superiore a 35.
Le amministrazioni pubbliche debbono pubblicare sui siti istituzionali ed attraverso un portale unico i dati relativi alla spesa e l’indicatore della tempestività dei pagamenti.
A decorrere dall’entrata in vigore del decreto è inoltre prevista - ripartita in egual misura tra Stato, Regioni ed enti locali - una riduzione della spesa per beni e servizi pari 2.100 milioni.
Un tetto di acquisto riguarda anche le auto  di servizio -  tranne i mezzi indispensabili per servizi di sicurezza e sociali – e che vedrà ad esempio l’assegnazione di sole 5 auto di servizio a Ministero.
Sono previste specifiche misure per ridurre gli affitti di immobili da parte di enti pubblici e per un miglior utilizzo degli spazi esistenti. Dalla facoltà di ricontrattare i canoni di locazione degli immobili dello Stato ci si attende un risparmio di 100 milioni.
Così come possono esser ridotti i costi di gestione della Tesoreria dello Stato per 250 milioni.
Alla Rai viene chiesto un impegno che vada a ridurre il trasferimento da parte dello Stato di 150 milioni per l’anno 2014 attraverso scelte di efficientamento e cessione di quote di partecipate.
Iniziative per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione
È previsto un ulteriore incremento della digitalizzazione della macchina pubblica, con  100 milioni di euro di risparmi, e con l’anticipazione dell’obbligo per la fatturazione elettronica e la pubblicazione telematica di avvisi e bandi di gara.
Tetto a 240 mila euro per dirigenti e manager della pubblica amministrazione
Viene stabilito un tetto ai compensi dei dirigenti della pubblica amministrazione, che non potranno superare l’importo annuo massimo di 240 mila euro  lordo. Una somma corrispondente a quella percepita dal Capo dello Stato. Si va quindi a  ridurre di oltre 70 mila euro  il tetto dei compensi dei dirigenti pubblici e i manager delle società partecipate fissato a 311mila euro. La misura, dal 1° maggio 2014, rientra in  una revisione organica degli assetti retributivi dei dipendenti delle amministrazioni e degli organismi e delle società partecipate, ad esclusione di quelle emittenti strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati, finalizzata al contenimento della spesa pubblica ed alla razionalizzazione e perequazione dei trattamenti economici.   La somma è al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente.
Concorso degli organi costituzionali alla riduzione della spesa pubblica
Per l’anno 2014 si prevede il concorso alla riduzione della spesa pubblica da parte degli organi costituzionali, Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Corte Costituzionale, nel rispetto delle loro prerogative di autonomia, secondo le cifre deliberate per 50 milioni di euro. In attesa della Riforma costituzionale per il Cnel è previsto nel 2014 un minor stanziamento di 5 milioni di euro.
Rivalutazione quote Bankitalia e rendite finanziarie tra i provvedimenti di copertura
Tra le misure di copertura delle misure adottate, l’aumento al 26% dell’aliquota d’imposta sulla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, che produrrà 1.800 milioni, e l’aumento al 26% delle rendite finanziarie per tutti i servizi/prodotti attualmente tassati al 20%.
È prevista inoltre la riduzione da 3 anni a 1 anno del numero di rate per il pagamento dell’imposta sulle plusvalenze dalla rivalutazione degli asset d’impresa (gli importi previsti per il 2015 e il 2016 dovranno essere corrisposti nel 2014) per un importo di 600 milioni.
Ristrutturazione debito regionale e superamento province
Viene offerta alle Regioni la possibilità di rinegoziare il proprio debito con lo Stato, aumentando il tempo utile per il rimborso di mutui già sottoscritti.
Dal riordino delle province determinato dalla legge appena approvata si attendono 100 milioni nel 2014.
Nuovi fondi per la ristrutturazione delle scuole
Grazie ad un allentamento del patto di stabilità interno, le risorse per la ristrutturazione degli edifici scolastici si incrementano di 122 milioni di euro e di 300 milioni attraverso la riprogrammazione di fondi.
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Misure in favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna – Decreto legge
Il Consiglio ha approvato un decreto-legge, su proposta del Presidente Renzi e del Ministro dell’economia e delle finanze, che reca misure urgenti in favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali del 17 e 19 gennaio scorsi. Il decreto  disciplina ulteriori modalità di intervento del Commissario per la ricostruzione delle zone colpite, al fine di garantire l’attuazione degli interventi per il ripristino dei danni, l’assistenza alle popolazioni e la ripresa economica nei territori dei comuni interessati dall’alluvione che ha aggravato la situazione delle zone già colpite dal terremoto del 2012. Viene altresì assicurata per il 2014 l’operatività del Fondo per le emergenze nazionali previsto dalla legge n.225 del 1992 in materia di protezione civile.
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Autorizzazione riguardo la società Piaggio Aero Industries S.p.A. – Dpcm
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato il  decreto del Presidente del Consiglio per l’esercizio di poteri speciali, come definiti dal decreto-legge n. 21 del 2012,  riguardo l’acquisizione da parte di Mubadala Development Company delle quote di maggioranza di Piaggio Aero Industries S.p.A.
Il Governo, esercitando i propri poteri speciali di sorveglianza su tutte le attività che sono connesse allo svolgimento della funzione istituzionale della difesa e della sicurezza nazionale, si è espresso positivamente per l’acquisizione,  indicando specifiche condizioni per la tutela delle capacità tecnologiche e industriali, della continuità di produzione, delle attività di rilevanza strategica sviluppate da Piaggio Aero Industries S.p.A., in particolare nel settore dei velivoli a pilotaggio remoto.
Il Governo ha accolto con favore e seguito con attenzione l’operazione, che permetterà di accrescere il peso e il valore di Piaggio Aero Industries S.p.A. nel mercato internazionale grazie al consistente piano di investimenti in ricerca e sviluppo ed in nuove tecnologie produttive da parte dalla società Mubadala Development Company.
Il decreto verrà trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti.
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Proroga dello stato d’emergenza per Lucca e Massa Carrara e nuovi fondi
È stata prorogata di sessanta giorni la durata dello stato di emergenza già dichiarato in conseguenza del terremoto che il 21 giugno 2013 ha colpito il territorio delle province di Lucca e Massa Carrara, al fine di consentire il completamento delle operazioni di protezione civile in atto. Con specifica delibera è stato altresì approvato un primo stanziamento di 5 milioni di euro per l’avvio degli interventi di protezione civile di ripristino di strutture ed infrastrutture danneggiate, nonché per la messa in sicurezza del territorio.
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Scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi)
Al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, lo scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi).
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Leggi regionali
Su proposta del Ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, il Consiglio dei Ministri ha esaminato ventuno leggi delle Regioni e delle Province autonome.
Per le seguenti leggi si è deliberata l’impugnativa:
1) Legge Regione Lombardia n. 11 del 19/02/2014, “Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività”, in quanto alcune disposizioni, promuovendo i prodotti realizzati in ambito regionale, producono effetti restrittivi sulla libera circolazione delle merci garantita dall’ordinamento europeo, in violazione degli obblighi comunitari di cui all’art. 117, primo comma, della Costituzione. Altre disposizioni, in tema di semplificazione, contrastano con la normativa statale in materia, incidendo altresì sulla potestà legislativa statale in materia  di “livelli essenziali delle prestazioni” e di “tutela dell’ambiente”, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettere m) e s), della Costituzione.
2) Legge Regione Liguria n. 1 del 24/02/2014, “Norme in materia di individuazione degli ambiti ottimali per l’esercizio delle funzioni relative al servizio idrico integrato e alla gestione integrata dei rifiuti”,  in quanto alcune disposizioni riguardanti la determinazione delle tariffe del sistema idrico integrato e quelle relative alla gestione integrata dei rifiuti sono invasive delle competenze statali nelle materie “tutela dell’ambiente” e “tutela della concorrenza”, in violazione dell’articolo 117, secondo comma,  lettere s) ed e), della Costituzione.

Per le seguenti leggi, inoltre, si è deliberata la non impugnativa: 
1) Legge Regione Friuli Venezia Giulia n. 1 del 14/02/2014 “Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate.”
2) Legge Regione Puglia n. 5 del 18/02/2014 “Disciplina dei turni e degli orari del Servizio pubblico farmaceutico territoriale.”
3) Legge Regione Puglia n. 6del 18/02/2014 “Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 15 novembre 2007, n. 34, 7 agosto 2013, n. 27 e 11 febbraio 1999, n. 11.”
4) Legge Regione Campania n. 9 del 25/02/2014 “Modifiche a norme della legge regionale 10 luglio 2012, n. 19 (istituzione del registro tumori di popolazione della regione Campania)”
5) Legge Regione Campania n. 10 del 25/02/2014 “Disposizioni in materia di produzione e di vendita del pane e modifiche degli articoli 3 e 4 della legge regionale 9 gennaio 2014,  n.1 (nuova disciplina in materia di distribuzione Commerciale).”
6) Legge Regione Liguria n. 2 del 24/02/2014 “Razionalizzazione e adeguamento di  normative in  materia  di  turismo, cultura e spettacolo.”
7) Legge Regione Toscana n. 9 del 19/02/2014 “Disposizioni in  materia  dell’Autorità  regionale per  la garanzia  e la promozione della partecipazione. Modifiche alla legge regionale 2 agosto 2013, n. 46  (Dibattito  pubblico  regionale  e  promozione  della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali).”
8) Legge Regione Lazio n. 2 del 26/02/2014 “Sistema integrato regionale di protezione civile. Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile.”
9) Legge Regione Lazio n. 3 del 26/02/2014 “Modifica alla legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche. Disposizione transitoria.”
10) Legge Regione Lombardia n. 12 del  25/02/2014 “Modifiche alla legge  regionale  14 novembre  2008, n. 28   (Promozione e valorizzazione  del  patrimonio storico  della  Prima guerra  mondiale in Lombardia).
11) Legge Regione Lombardia n. 13 del 25/02/2014 “Modifica alla legge regionale  5 dicembre 2008, n. 31  (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale), in materia di cooperazione agricola.”
12) Legge Regione Marche n. 1 del 17/02/2014 “Disciplina in materia di ordinamento della polizia locale.”
13) Legge Regione Toscana  n. 10 del 28/02/2014 “Modifiche all’articolo 2 della legge regionale 12 novembre 2013, n. 65 (Modifiche alla legge regionale 12 gennaio 1994, n. 3 Recepimento della legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).”
14) Legge Regione Calabria n. 7 del  24/02/2014 “Ratifica dell’accordo tra la Regione Calabria e la Regione Campania per la disciplina delle modalità di organizzazione e funzionamento dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.”
15) Legge Regione Umbria n. 1 del 26/02/2014 “Ulteriori integrazioni  della legge regionale 18 ottobre 2006,   n. 13 (Istituzione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive 
o limitative della libertà personale).” 
16) Legge Regione Marche n. 2 del 24/02/2014 “Sistema regionale per la difesa dall’inquinamento di idrocarburi o altre sostanze nocive causato da incidenti marini.”
17) Legge Regione Molise n. 6 del 05/03/2014 “Proroga dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014.”
18) Legge Regione Basilicata n. 3 del 04/03/2014 “Modifiche alla l.r. 19 gennaio 2005, n. 1 - snellimento procedure istanze finanziate dalle ll.rr. 12 agosto 1986, n. 16 e 25 gennaio 1993, n. 5.”
19) Legge Regione Umbria n. 2 del 07/03/2014 “Ulteriori modificazioni della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 14 (Disciplina degli istituti di partecipazione alle funzioni delle istituzioni regionali (Iniziativa legislativa e referendaria, diritto di petizione e consultazione).”

Il Consiglio dei Ministri è terminato alle ore 18.

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IL DILEMMA TRA L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE E L'EDUCAZIONE SESSUALE DEI GIOVANI

L'opinione

IL DILEMMA TRA L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE

       E L’EDUCAZIONE SESSUALE DEI GIOVANI

Il problema dell’educazione sentimentale dei ragazzi viene oggi sottovalutato dalla maggior parte dei  genitori in modo  superficiale e semplicistico, alla stessa maniera  con la quale gli stessi soggetti  hanno affrontato in gioventù   la propria vita relazionale  di coppia: alcuni con un approccio  tradizionale,forse  troppo rigido, altri in modo troppo semplicistico   e disordinato oltre ogni logica. Al fine ci troviamo di fronte a risultati divergenti: da una parte abbiamo ragazzi repressi e timorosi, dall’altra abbiamo unioni che   sfociano  nel disastro più totale con i conseguenti  facili divorzi  a cui spesso fanno seguito nuovi accoppiamenti provvisori. Queste problematiche situazioni relazionali ,  sono a loro volta  la causa e l’effetto di ulteriori squilibri    e frustrazioni,sia per i genitori  che per i figli di primo e di secondo letto,  i quali  sono chiamati a subire le conseguenze  delle più  bizzarre  combinazioni  familiari e  finiscono per dover  vivere  in quei  luoghi improbabili e poco accoglienti   che  continuiamo a  chiamare  famiglie.
L’esatto concetto dell’ educazione sentimentale  è oggi  fuori moda e non si ricava certo dal romanzo  di Gustave Flaubert che riporta nel titolo tale qualificazione,   né dalla recente campagna politica per sostenere la proposta di legge del SEL che secondo gli ideatori  mira ad introdurre  nelle scuole “l’educazione sentimentale” che realizzi “la crescita educativa e culturale degli studenti in materia di parità e  solidarietà tra uomini e donne” La proposta di legge  si richiama impropriamente alla Convenzione di Istanbul che a nostro giudizio non chiede agli Stati aderenti di introdurre l’educazione sull’affettività negli  ordinamenti scolastici
Secondo il Dizionario di filosofia della Treccani l’educazione è il processo di trasmissione di un sistema di conoscenze e di valori, di norme e modelli di comportamento, finalizzato alla strutturazione della personalità umana e all’inserimento dell’individuo nella società. Nell’antichità classica il tema dell’educazione era  parte integrante del discorso sull’etica e sulla politica.
L’aggettivo  sentimentale  fa specifico riferimento  ai sentimenti ed agli affetti, soprattutto tra giovani.
Trattandosi di rapporti amorosi  fra ragazzi il riferimento alla parità ed alla solidarietà tra uomini e donne ci sembra alquanto  fuori  luogo, anche se gli insegnamenti  sull’affettività  tentano  effettivamente di  sconfinare per necessità   dall’ambito familiare per approdare  alla formazione scolastica scuola

Per  introdurre l’”educazione sentimentale” a scuola,  Sel ha lanciato  una  petizione online

Si tratta secondo i promotori  di un percorso di formazione culturale per ragazzi contro le discriminazioni per le differenze sessuali, la lotta  all’omofobia ed al bullismo e per la parità dei sessi,” contro le ingerenze della Chiesa e dei partiti”

Il  progetto è stato osteggiato  dal presidente della Cei, l’arcivescovo  Angelo Bagnasco, in quanto “ portatore  di indottrinamento a danno della famiglia tradizionale”.La petizione si riallaccia alla  proposta di legge  presentata ad agosto 2013 da  Sinistra ecologia e libertà    inserita nella” legge sul femminicidio”   non  ancora  discussa dal Parlamento e che mira ad introdurre nell’ordinamento scolastico italiano  l’educazione di genere 

L'educazione sessuale scolastica, si richiama  ad un insieme di     discipline che  analizzano i rapporti tra i ragazzi nel  periodo di maturazione sessuale,facendo  riferimento specifico  alle   varie materie . Per le scienze naturali: all'anatomia ed alla fisiologia dell'apparato genitalePer la psicologia allo studio dei rapporti   tra i sessi  ed alle reazioni ed  ai  cambiamenti che avvengono durante la pubertà ed al  comportamento sessuale umano in generale.
Poi ci sono gli aspetti particolari connessi con  la filosofia e la morale
 Manca il diritto, ed  a nostro parere è una grave lacuna,in quanto non si può comprendere la struttura i fini ed i limiti  della  famiglia  e della società  senza aver appreso i rudimenti  ed  i connessi concetti  dell’ordinamento giuridico Non si può comprendere il valore dell’atto  sessuale se non si conoscono i principi  che lo Stato adotta ai fini della procreazione e della successione  . Infine in una società in fermento quale è quella attuale si deve ben conoscere la legislazione riguardante la procreazione fuori del matrimonio, la normativa relativa alle coppie di fatto, nonché  le conseguenze derivanti dalla  separazione ed dal divorzio.
Non vogliamo avere la pretesa  di voler  impartire il diritto ai ragazzi delle  ultime classi della scuola elementare, delle medie e delle superiori, ma partendo dai concetti elementari e sviluppando sempre più gli aspetti  tecnici e dottrinali si può arrivare ad una adeguata  formazione giuridica dei nostri giovani.
 Senza voler rievocare i fasti  ed i misfatti dell’Educazione Civica.
Oggi,nell’ambito della scuola media superiore,  se si escludono gli istituti tecnici i nostri ragazzi non acquisiscono nozioni di  diritto civile. Anche all’Università la formazione giuridica è limitata alle facoltà di giurisprudenza , di economia,    di scienze politiche  e poche altre
Poi ci dovrebbe essere un minimo di formazione sulle nozioni di  diritto penale, in quanto sono proprio i ragazzi  i più indifesi  contro i soprusi della società ed è bene che abbiano conoscenza, sia di alcuni fatti illeciti (reati), sia sulle conseguenze degli stessi (pene)
Ricordiamo con il Carnelutti che la funzione principale del diritto penale è quella di difesa della società  contro i reati
La trattazione delle principali leggi penali di preminente  interesse per i ragazzi è molto vasta  e và dalle nozioni di aborto, di abusi sessuali, fino agli stupefacenti.
Logicamente i programmi  dovrebbero essere calibrati in rapporto con la maturazione e con l’età degli allievi. Quindi  dovrebbero subentrare per competenza settoriale gli esperti della pedagogia, della psicologia, della filosofia e  della sociologia    
Gli insegnamenti scolastici non sono,  per quanto ne sappiamo così completi:  seguono  le indicazioni del MIUR,  delle Regioni e delle Provincie, con le loro direttive specifiche, quindi quelle  dei singoli Istituti Scolastici.
In attesa dell’auspicata riforma scolastica che trovi l’accordo di tutte le parti sociali senza sfociare nella solita demagogia , le problematiche educative dei figli e  sui rapporti di coppia, rimangono   sostanzialmente delegate alla famiglia , che le gestisce come può.  
Questo quando le coppie si sposano e vi è una famiglia tradizionale.
Poi ci sono le tante unioni di fatto , sempre più numerose, che  con superficialità  nascono e si diffondono tra i giovani che usano  definirsi  compagni, con una etichetta che vuol essere politica, per sentirsi ideologicamente   impegnati, ma che invece lascia presagire un atteggiamento lassista  verso la morale, con scarsa responsabilizzazione  verso gli impegni che   la vita di coppia richiede, con un approccio  pressappochista  ed incerto verso la società e quindi , con poche  prospettive  di stabilità  verso la vita affettiva   per cui sarebbe  meglio qualificare  tali personaggi  come compagni di  sventura .
E’ inutile negarlo i nostri giovani sono per buona parte  i nipotini di quel 68 che ha riempito le cronache del dopo guerra con le gesta  dei loro padri “impegnati” idealmente a contestare tutto, e  che non hanno mai capito che la società civile si  deve fondare  prima e soprattutto  su regole precise e condivise,    codificate  da chiare    norme  di diritto. Il contesto sociale relativo funziona bene  quando i cittadini hanno assimilato profondamente  tali  concetti e si impegnano con senso di responsabilità a far sì che tutto  il sistema sociale funzioni : dallo stato alla famiglia. Le relazioni sociali sono una serie infinita di contratti e tutto scorre  alla perfezione quando la controparte è affidabile e rispetta alla lettera  gli impegni presi
Queste regole fondamentali  spesso le dimenticano   i giovani, prima ancora  di averle assimilate,   per colpa di cattivi maestri,  e soprattutto  le ragazze in età da marito, che sono la parte più fragile  della società, in quanto per  il ruolo che sono chiamate a svolgere  come madri  e come mogli avrebbero  bisogno di certezze,  di solide basi reali, e non solo  dei sogni propagandati dai media ,  soprattutto dopo  aver compreso alla lettera  le regole per la loro tutela  quali madri e spose  .
Invece la moda della  “trasgressione” è   regola imperante nella moderna società, democratica e pluralista,  frutto di concezioni pseudo rivoluzionarie- egualitariste , che  spesso portano  a contestazioni  senza fondamento  e senza  una logica  razionale,  con i  conseguenti   guai per i  soggetti più sprovveduti e deboli della società, con tanti danni all’umanità
Per tornare alla cellula della società civile, alla famiglia, basta guardarsi attorno per vedere lo sfascio delle cosiddette famiglie allargate, con tutti gli effetti devianti  sui figli sballottati da una parte all’altra, senza le dovute attenzioni per la loro educazione, specie per  quella sentimentale.
Qualcuno sorriderà con aria di sufficienza   su queste  considerazioni . Ma c’è poco da sorridere.
Ci sono regole precise per diventare ingegnere nucleare, chirurgo, avvocato, ma nessuno ti da le regole  per scegliere l’anima gemella, su come impostare i relativi rapporti  ovvero su come crescere ed  educare i figli ai rapporti interpersonali  
 Ma torniamo a parlare di educazione sentimentale perché essa è fondamentale per l’essenza della crescita dei ragazzi   che  debbono confrontarsi spesso  impreparati con la dura realtà che li circonda, senza un chiaro indirizzo  per la formazione di un sano nucleo familiare..
In primo piano  in questa società deviata,  troviamo   per  gran parte dei giovani  il fallimento del matrimonio tradizionale come istituzione, quindi di conseguenza  anche gli affetti e le relazioni interpersonali tra i componenti non danno certezze,   si attutiscono e si dissolvono alla  prima tempesta 
I ragazzi finiscono con l’essere parcheggiati a tempo pieno negli asili o nelle scuole, “per il loro bene”, ovvero presso i nonni, in quanto l’esigenza della carriera dei genitori che debbono realizzarsi  lo impone..
In un tale contesto i nostri giovani  hanno poco da immaginare un  futuro fantastico , quando i modelli di riferimento (i genitori)si basano sempre più sull’egoismo  e su atteggiamenti   aridi e distanti dai problemi educativi  e  che  sfuggono in ogni modo  agli impegni affettivi
E non c’è Tribunale dei minori che tenga al riguardo, per una valida difesa della prole.                     
                                                                                             (Antonio Di Carlo)