lunedì 26 maggio 2014

Il governo intende perseverare sull'operazione Mare Nostrum

“Mare Nostrum”, intervento di Delrio alla Camera



“Il governo intende proseguire la missione Mare Nostrum, considerati i risultati positivi che sono stati conseguiti dal punto di vista umanitario. E’ evidente comunque la necessità di incrementare la cooperazione bilaterale con la Libia e con gli altri Paesi interessati, sollecitando inoltre le organizzazioni internazionali a un maggiore impegno nel controllo delle frontiere. Non è un problema di un singolo Stato, ma un fenomeno che travalica le capacità organizzative e politiche di ogni singola Nazione”. Lo ha affermato il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, intervenendo in aula alla Camera per esprimere la posizione del governo sulle mozioni presentate da tutti i gruppi in merito alla missione “Mare Nostrum”.
“Come in passato furono gestite crisi importanti, in Spagna ad esempio, attraverso la cooperazione di vari Paesi – ha proseguito Delrio – l’Italia chiede l’applicazione di quel modello vista la gravità del fenomeno e la concreta possibilità che questo continui ad alimentarsi stante l’instabilità politica dell’Africa che si affaccia sul Mediterraneo e di quella subsahariana.
Per questo motivo, salutiamo con assoluta positività molte delle sollecitazioni arrivate dall'Aula, dai parlamentari, dai gruppi parlamentari, che ringrazio tutti per i preziosi suggerimenti, le azioni concrete che sottraggono questo argomento a facili demagogie e a facili semplificazioni e tentano di entrare nel merito di una questione così complessa, che interpella non solo le politiche di un singolo Stato, ma le politiche europee”.
Il Sottosegretario ha quindi espresso il parere favorevole del governo su tutte le mozioni presentate, comprese quelle dei gruppi di opposizione, chiedendo tuttavia solo per alcune la riformulazione di alcuni punti e lo stralcio delle parti relative alla sospensione dell’operazione.
In particolare, il governo ha espresso parere integralmente favorevole sulle mozioni Santerini ed altri (Per l’Italia), Fiano-Andrea Romano ed altri (Partito Democratico – Scelta Civica), Dorina Bianchi-Leone (Nuovo Centrodestra), Currò ed altri (Movimento 5 Stelle) e sulla risoluzione Di Lello ed altri (Misto).
In seguito al dibattito, nel corso della replica, il Sottosegretario Delrio ha sottolineato che in merito all’operazione Mare Nostrum “Sono state dette gravi inesattezze. Non bastano le urla a fermare la gente che viene verso il nostro Paese. Quello dei flussi migratori e degli sbarchi è un problema che non può essere affrontato con la pancia ma con il cervello. Grazie a Mare Nostrum sono state soccorse 30mila persone, che abbandonate a se stesse sarebbero probabilmente diventate vittime del mare. Allo stesso modo, non è Mare Nostrum ad aver creato la crisi politica in Libia, al contrario, con questa operazione abbiamo avviato l’attività di addestramento delle forze di sicurezza libiche nonché azioni di monitoraggio dei confini marittimi e terrestri. Abbiamo già effettuato numerosi corsi in materia di controlli di frontiera, falso documentale, polizia scientifica, conduzione di unità navali, conduzione di motoveicoli, scorte di personalità e indagini di polizia giudiziaria.
Siamo consapevoli del fatto che l’attuale forte pressione migratoria imponga il rilancio e il rafforzamento del ruolo dell’Agenzia Frontex. Sotto la regia dell’Agenzia, si stanno svolgendo due importanti operazioni congiunte, Aeneas ed Hermes, che ci vedono impegnati, con mezzi aerei e navali, in missioni di pattugliamento congiunto continue, localizzate nel Mediterraneo centrale.
Grazie a questi pattugliamenti sono stati arrestati più di 150 scafisti e sono continuati i rimpatri di immigrati irregolari.
Un ulteriore obiettivo è quello di ripristinare i centri di accoglienza esistenti in loco, nonché la ricostruzione del Centro di Kufra, con l’interessamento dell’Unione Europea, su iniziativa del Ministero dell’Interno.
Sul fronte degli enti locali, il presidente Fassino, giustamente, chiede un aumento degli stanziamenti alsistema di accoglienza Sprar, che è un sistema su cui siamo lodati da tutta Europa per l'organizzazione, per l'efficienza e per i bassi costi che comporta (meno di 30 euro a persona accolta). Il sistema di accoglienza Sprar verrà potenziato e proprio in queste ore stiamo lavorando per aumentare lo stanziamento, come richiesto dai comuni, con cui siamo in dialogo e che ringraziamo, perché grazie all'azione congiunta dei comuni e delle regioni siamo riusciti a fronteggiare questa che è una gravissima emergenza umanitaria.
Siamo impegnati su diversi fronti, non lavoriamo per favorire gli scafisti ma per contrastare omicidi e morti gravissime come quelle che abbiamo osservato in questi anni. Crediamo che questo sia un dovere non del governo ma di tutta l’Unione Europea. Non si deve consentire alle nostre facce di girarsi dall’altra parte mentre avvengono tragedie nel nostro mare”.
16 maggio 2014

IL GOVERNO PRIVATIZZA LE POSTE ITALIANE

Consiglio dei Ministri n. 16

Riportiamo il testo del comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 16 maggio 2014, con il quale , tra
 l'altro, si stabilisce la privatizzazione di Poste Itiliane e dell'Enav Spa 

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 12.10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Segretario il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia.
Privatizzazione di Poste Italiane S.p.A e Enav S.p.A. – Decreti del Presidente del Consiglio
A seguito dei pareri resi dalle Commissioni parlamentari di merito sono stati definitivamente approvati i due decreti del Presidente del Consiglio, su proposta sua e del Ministro dell’Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, che determinano i criteri per la privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze del capitale di Poste italiane s.p.a e ENAV s.p.a., rispettivamente fino al 40% e al 49%.
Nello specifico gli schemi di DPCM approvati dal Consiglio dei Ministri prevedono:
Poste Italiane: viene regolamentata l’alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione - che potrà essere effettuata anche in più fasi – si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali. Lo schema di decreto, inoltre, prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti) e/o di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) e/o di modalità di finanziamento.
ENAV: si prevede la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%). Per assicurare la massima flessibilità al Ministero dell’Economia e delle finanze nel processo di vendita, lo schema di decreto prevede che l’operazione potrà essere effettuata anche in più fasi, ricorrendo, anche congiuntamente, a un’offerta pubblica di vendita (rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e/o a investitori italiani e istituzioni), e/o a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi. Anche per Enav sono previsti incentivi per i dipendenti in caso di offerta pubblica di vendita. La delibera del Consiglio dei Ministri prevede comunque l’offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato.
Attuazione regolamento per le importazioni di legname nella Comunità europea – Decreto legislativo
Su proposta del Presidente del Consiglio e dei Ministri delle Politiche agricole, Maurizio Martina e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, è stato approvato uno schema di decreto legislativo per l’attuazione del Regolamento europeo n. 2173/2005 del 20 dicembre 2005, relativo all’istituzione di un sistema di licenze FLEGT per le importazioni di legname nella Comunità europea, nonché del Regolamento europeo n. 995/2010 del 20 ottobre 2010, che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati. L’obiettivo principale dell’intervento normativo è quello di contrastare l’importazione illegale di legname da determinati Paesi terzi; per questo motivo l’Unione europea firma con tali Paesi accordi bilaterali di tipo volontario, finalizzati all’adozione di licenze verificabili e non falsificabili, tali da garantire la totale legalità e tracciabilità delle transazioni commerciali. Sul provvedimento verranno acquisiti i pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti.
Due disegni di legge per la ratifica accordi tra Italia e Stati esteri
Il Consiglio ha poi approvato, su proposta del Ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, due disegni di legge per la ratifica e l’esecuzione dei seguenti atti internazionali:
  • Accordo fra l’Italia e la Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese, per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con protocollo, fatto a Hong Kong il 14 gennaio 2013;
  • Accordo bilaterale fra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, finalizzato ad agevolarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013, nonché Accordo bilaterale fra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013 (co-proponente il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando).
Regolamento di rimodulazione delle Direzioni marittime – decreto presidenziale
È stato poi approvato, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, il regolamento che rimodula le tabelle riferite alle circoscrizioni territoriali delle Direzioni marittime di Genova, Bari, Catania e Trieste per gli Uffici marittimi di Loano, Alassio, S. Maria La Scala, Sistiana, Muggia, Aci Castello, Pozzillo, Torre Faro, Polignano a Mare e Torre a Mare.
Stati di emergenza nelle regioni Veneto, Puglia, Toscana e Sardegna
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la dichiarazione di stato d’emergenza per gli eventi atmosferici eccezionali che si sono verificati il 30 gennaio ed il 18 febbraio 2014 nella Regione Veneto.
È stato deciso dal Consiglio di prorogare di centottanta giorni la durata degli stati di emergenza già dichiarati in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi il 7 ed 8 ottobre 2013 nei comuni di Ginosa, Castellaneta, Palagianello e Laterza in provincia di Taranto, il 20, 21 e 24 ottobre 2013 nel territorio della Regione Toscana e nel mese di novembre 2013 nel territorio della Regione Sardegna, al fine di consentire il completamento delle attività poste in essere per il superamento delle criticità causate dai medesimi eventi.
Avvio della procedura di esame e approvazione del progetto di trasferimento della Costa Concordia
Ancora in materia di protezione civile il Consiglio ha deliberato di avviare la procedura per l’esame e l’approvazione del progetto per il trasferimento del relitto della nave Costa Concordia presso un porto idoneo individuato per il successivo smaltimento e fissazione del termine per lo svolgimento della Conferenza di servizi decisoria.
Il Consiglio dei Ministri ha inoltre deliberato il conferimento dei seguenti incarichi dirigenziali:
su proposta del Ministro dell’Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan:
  • Daniele FRANCO l’incarico di Ragioniere generale dello Stato;
  • Vincenzo LA VIA l’incarico di Direttore generale del tesoro;
  • Fabrizia LAPECORELLA l’incarico di Direttore generale delle finanze;
  • Luigi FERRARA, dirigente di prima fascia dei ruoli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’incarico di Capo del Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi;
  • l’avvio della procedura per il conferimento a Giuseppe PELEGGI dell’incarico di Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli;
su proposta del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti:
  • all’ammiraglio ispettore capo del Corpo delle armi navali Matteo BISCEGLIA le funzioni di Direttore generale degli armamenti navali;
su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi:
  • ad Amedeo FUMERO l’incarico di Capo Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale;
  • Paolo Emilio SIGNORINI l’incarico di Capo Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici;
su proposta del Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina:
  • Luca BIANCHI l’incarico di Capo del Dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca;
  • Giuseppe BLASI, l’incarico di capo del Dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale;
su proposta del Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini:
  • Luciano CHIAPPETTA l’incarico di Capo Dipartimento per l’istruzione;
  • al Marco MANCINI l’incarico di Capo Dipartimento per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca;
  • Sabrina BONO l’incarico di Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali;
su proposta del Ministro dell’Ambiente, tutela del territorio e del mare, Gianluca Galletti:
  • Antonio AGOSTINI l’incarico di Segretario Generale del Ministero;
su proposta del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini:
  • ad Antonia Pasqua RECCHIA, l’incarico di Segretario generale del Ministero;
su proposta del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin:
  • Romano MARABELLI, l’incarico di Segretario generale del Ministero.


I risultati definitivi delle elezioni europee

I risultati definitivi delle elezioni europee

Riportiamo i dati pubblicati dal Ministero dell'Interno relativi alle elezioni del 25.5.2014

Riepilogo Italia

Elettori: 49.256.169 - Votanti: 28.908.004 (58,68 %) Sezioni pervenute: DefinitivoDato aggiornato al 26/05/2014 - 11:40
 LISTEVOTI%
PARTITO DEMOCRATICO11.172.86140,81
MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT5.792.86521,16
FORZA ITALIA4.605.33116,82
LEGA NORD-DIE FREIHEITLICHEN-BASTA €URO1.686.5566,16
NUOVO CENTRO DESTRA - UDC1.199.7034,38
L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS1.103.2034,03
FRATELLI D'ITALIA - ALLEANZA NAZIONALE1.004.0373,66
VERDI EUROPEI-GREEN ITALIA245.4430,89
SCELTA EUROPEA196.1570,71
ITALIA DEI VALORI179.6930,65
SVP137.4480,50
IO CAMBIO - MAIE48.4500,17
Totale27.371.747
Schede bianche577.8561,99 %
Schede nulle954.7103,30 %
Schede contestate e non assegnate3.6910,01 %
I dati si riferiscono alle comunicazioni pervenute dai comuni, tramite le prefetture, e non rivestono, pertanto, carattere di ufficialità. La proclamazione ufficiale degli eletti è prerogativa degli uffici elettorali territorialmente competenti, retti da magistrati. La ripartizione dei seggi e l'individuazione degli eletti non tengono conto di eventuali "opzioni", incompatibilità e surroghe.

sabato 24 maggio 2014

Immigrazione: nel 2013 sbarchi triplicati (e costi record)

Rassegna Stampa

da PANORAMA  di Nadia Francalacci

 


Immigrazione: nel 2013 sbarchi triplicati (e costi record)

Anno per anno, paese per paese, ecco le cifre degli sbarchi e degli arrivi di clandestini in Italia


Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2013 sulle coste italiane sono sbarcati 42.925 migranti. Un piccola invasione soprattutto se la si paragona a quanto registrato nel 2012 quando gli arrivi furono poco sopra i 13 mila. Di fatto quindi nell'anno appena concluso gli sbarchi sono triplicati.
Arrivi che comportano un costo (ed anche su questo divampano le polemiche). Per soccorre e mantenere ogni giorno i migranti ospitati nei Cie lo stato spende 45 euro a persona, per un totale di 55 milioni (solo per i Cie). A questi vanno aggiunti il miliardo e 300 milioni spesi dal 2005 per contrasto all'immigrazione (come l'operazione navale "Mare Nostrum").
Secondo i dati del Viminale, tra i clandestini arrivati nel nostro paese 11.300 sono siriani, 9.834 eritrei, 3.263 somali,3.263egiziani, 2.600 nigeriani, 879 afghani e 1.058 provenienti dal Mali.  
Ma quante sono state, fino ad oggi, le partenze? 27.314 quelle dalla Libia, 9.215 dall'Egitto, 2.077 dalla Turchia, 1.842 dallaGrecia e 1.480 dalla Siria.
 .

I Provvedimenti del Consiglio dei Ministri n.17


Riportiamo il testo  dei Provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri del 22 maggio 2014:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 14.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Graziano Delrio.

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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha approvato un decreto legge per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.

Il decreto è composto dalle seguenti norme:

Misure per favorire il mecenatismo culturale (ArtBonus)

Le erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici o per la realizzazione di nuove strutture o il restauro e il potenziamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri pubblici possono beneficiare di un credito di imposta al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016. Il credito d'imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo. Il credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti senza scopo di lucro nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile, ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui. Per questi ultimi, il credito d’imposta è utilizzabile anche in compensazione e non rileva ai fini delle imposte sui redditi e sull’Irap.
Inoltre si prevedono interventi in materia di:
  • Trasparenza sulle donazioni: obbligo di comunicare, anche sui siti web, l’ammontare ricevuto e il suo utilizzo. 
  • Crowdfunding e Fundraising: organizzazione in capo al Mibact (a costo zero) di nuove apposite strutture per incentivare donazioni.
Semplificazioni delle procedure per il Grande Progetto Pompei
Il Direttore Generale per il Grande Progetto Pompei (GPP) può avvalersi dei poteri commissariali previsti per la velocizzazione delle procedure esecutive degli investimenti. La soglia per il ricorso alla procedura negoziata è elevata a 3,5 milioni di euro. Il direttore generale può revocare in qualunque momento il responsabile unico del procedimento al fine di garantire l’accelerazione degli interventi e superare difficoltà operative. Il responsabile del procedimento può sempre svolgere, per più interventi, nei limiti delle proprie competenze professionali, anche le funzioni di progettista o di direttore dei lavori; la verifica dei progetti è sostituita da un’attestazione del responsabile unico del procedimento. Semplificazione delle procedure di governance delle strutture del GPP e delle procedure di approvazione del piano strategico. Nuove assunzioni per accelerare la progettazione. 
Tutela e la valorizzazione del complesso della Reggia di Caserta
Per restituire il complesso della Reggia di Caserta (comprendente la Reggia, il Parco Reale, il giardino "all’inglese", l'Oasi di San Silvestro e l'Acquedotto Carolino) alla sua destinazione culturale, educativa e museale, è avviato il progetto di riassegnazione degli spazi dell’intero complesso, da eseguire entro il 31 dicembre 2014. Per assicurarne la realizzazione, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, verrà nominato un commissario che sarà consegnatario unico dell'intero complesso.
Organizzazione e funzionamento delle fondazioni lirico-sinfoniche
Il fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti trentennali alle fondazioni che hanno presentato il piano di risanamento è incrementato di 50 milioni di euro per l’anno 2014. Eventuale personale in esubero delle fondazioni lirico-sinfoniche che, in deroga alla riforma Fornero, rientri nel quinquennio antecedente alla maturazione dell’anzianità massima contributiva di 40 anni potrà essere esonerato dal servizio con retribuzione pari al 50% di quella complessivamente goduta, elevabile al 70% se durante tale periodo si svolge servizio esclusivo e continuativo di volontariato documentabile. Il personale che risulti ancora eccedente è assunto dalla società Ales SpA. Le fondazioni lirico-sinfoniche dovranno conformare, pena commissariamento, i propri statuti a quanto previsto dal dl Valore Cultura entro il 31 dicembre 2014. Entro il 31 ottobre 2014 il Ministro deve individuare, in base a criteri da emanare di concerto con il MEF entro il 31 luglio 2014, le fondazioni lirico sinfoniche che si dotano di forme organizzative speciali. Tali fondazioni percepiscono a decorrere dal 2015 un contributo del FUS determinato con una percentuale con valenza triennale. E’ fissato un tetto al trattamento economico onnicomprensivo di amministratori, dipendenti e consulenti delle fondazioni lirico-sinfoniche ai sensi della spending review.
Per valorizzare e sostenere le attività operistiche nella Capitale, la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma assume il nome di Teatro dell’Opera di Roma Capitale.
Tax Credit per il Cinema
Al fine di attrarre investimenti esteri in Italia nel settore della produzione cinematografica, il limite massimo del credito d’imposta per le imprese di produzione esecutiva e le industrie tecniche che realizzano in Italia, utilizzando mano d'opera italiana, film o parti di film stranieri è innalzato da 5 a 10 milioni di euro.
Lo stanziamento per le agevolazioni fiscali al cinema e agli audiovisivi è aumentato di 5 milioni di euro e passa da 110 a 115 milioni.
Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” e misure per il finanziamento
Entro il 31 dicembre di ogni anno verrà adottato un piano strategico per i grandi progetti sui beni culturali, che individua beni o  siti di eccezionale interesse per i quali sono necessari interventi di restauro e valorizzazione.
Inoltre sono previste le seguenti misure:
  • Eliminazione del limite dei 100 milioni per investimenti in favore dei beni culturali e ripristino del 3% delle risorse aggiuntive previste per opere infrastrutturali.
  • di questo 3%, 3 milioni di euro annui sono destinati, nel quadriennio 2013, 2014, 2015 e 2016, a finanziare progetti di attività culturali promossi dagli Enti Locali nelle periferie urbane.
  • Rifinanziamento con 1,5 milioni di euro per il 2015 e 1,5 milioni di euro per il 2016 del fondo per promuovere l'occupazione giovanile in ambito culturale.
Credito d’imposta per la digitalizzazione e ammodernamento degli esercizi ricettivi 
Per sostenere la competitività del turismo italiano e favorire la digitalizzazione del settore sono  riconosciuti crediti d’imposta del 30% per la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento delle strutture ricettive e per le spese sostenute negli anni 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 per:
  • L’acquisto di siti e portali web, inclusa l’ottimizzazione per i sistemi di comunicazione mobile;
  • l’acquisto di programmi informatici integrabili all’interno di siti web e dei social media per automatizzare il processo di prenotazione e vendita diretta on-line di servizi e pernottamenti e per potenziarne la distribuzione sui canali digitali favorendo l’integrazione fra servizi ricettivi ed extra ricettivi;
  • l’acquisto di servizi di comunicazione e marketing per generare visibilità e opportunità commerciali sul web e sui social media e comunità virtuali;
  • l’acquisto di App per la promozione delle strutture, dei servizi e del territorio e la relativa commercializzazione;
  • l’acquisto di spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi, pernottamenti e pacchetti turistici sui siti e piattaforme web specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie di viaggio;
  • le spese per la progettazione, la realizzazione e la promozione digitale di proposte di offerta innovativa in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità;
  • l’acquisto di servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente per tutte tali attività.
Nasce il Piano Mobilità Turistica
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e sentita la Conferenza Stato-Regioni, adotta, entro sei mesi il piano straordinario della mobilità turistica, che favorisce la raggiungibilità e fruibilità del patrimonio storico e ambientale con particolare attenzione ai centri minori ed al sud Italia.  Per promuovere circuiti turistici di eccellenza il Mibact semplifica e snellisce le proprie procedure burocratiche.
Requisiti per le guide turistiche
Previa intesa con le Regioni e le province autonome, entro il 31 ottobre 2014 verranno individuati i requisiti necessari per ottenere le abilitazioni specifiche per le guide turistiche nei siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico e il procedimento di rilascio.
Riproduzione fotografica dei beni culturali
Si introduce una parziale liberalizzazione del regime di autorizzazione della riproduzione e della divulgazione delle immagini di beni culturali per finalità senza scopi di lucro quali studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero, espressione creativa e promozione della conoscenza del patrimonio culturale.
Consultazioni degli archivi
Facilità di accesso ai documenti e alla loro consultazione presso gli archivi di Stato: consultazione dei documenti degli organi giudiziari e amministrativi dopo trent’anni invece che dei precedenti quaranta.
Semplificazioni per l’avvio di strutture turistiche
Per favorire la nascita di nuove iniziative turistiche vengono semplificate le procedure amministrative di apertura delle attività ricettive.
Manager museale
Si da l’avvio alla possibilità di creare soprintendenze autonome, senza maggiori oneri per la finanza pubblica, per i beni e i siti culturali di eccezionale valore. In questi ultimi e nei poli museali è prevista la figura dell’amministratore unico, da affiancare al soprintendente, con specifiche competenze gestionali e amministrative in materia di valorizzazione del patrimonio culturale.
Task force calamità naturali
A seguito di calamità naturali, il Mibact può, in via temporanea per un periodo non superiore ai 5 anni, adattare le proprie strutture per far fronte adeguatamente alle situazioni di emergenza e assicurare l'unitarietà e la migliore gestione degli interventi necessari per la tutela del patrimonio culturale ferito.
Trasformazione di Enit e liquidazione di Promuovi Italia
Per rilanciare la promozione nazionale del turismo e l’immagine dell’Italia e favorire risparmi di spesa è stata prevista la trasformazione di ENIT da ente pubblico a ente pubblico economico e la liquidazione della società Promuovi Italia S.p.A.
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Istituita la giornata nazionale per la lotta contro le leucemie
È stata approvata la direttiva del Presidente del Consiglio che, su proposta del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, istituisce permanentemente per il  21 giugno la giornata nazionale per la lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. In occasione di tale giornata le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con l’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma e con le associazioni di pazienti e di volontariato, promuovono iniziative di informazione finalizzate a sviluppare i valori della solidarietà e l’esigenza della ricerca.
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Scioglimento del Comune di Badolato (Catanzaro)
Su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Badolato, in provincia di Catanzaro. L’adozione del provvedimento, in base alla normativa antimafia, si è resa necessaria all’esito di approfonditi accertamenti che hanno constatato gravi forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata.
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Stato d’emergenza per la Bosnia Erzegovina e la Serbia
Il Consiglio ha dichiarato lo stato d’emergenza in relazione alle piogge di eccezionale intensità del 13 maggio scorso che hanno causato forti danni in Bosnia Erzegovina ed in Serbia. Lo stato d’emergenza consente alla Protezione civile italiana di attivare le procedure di soccorso, a fianco della Comunità internazionale, a seguito della richiesta del Ministro dell’Interno serbo e del Vice Ministro bosniaco  per la sicurezza di attivare il Meccanismo europeo di protezione civile previsto dalla Decisione del Consiglio 1313 del 2013.
La decisione è maturata in conseguenza della disastrosa situazione creatasi dopo l’evento calamitoso che ha causato vittime, dispersi e un numero ingente di sfollati, nonché il danneggiamento di numerosi centri abitati e l’isolamento di molte parti dei territori interessati. Inoltre si è determinata una gravissima situazione sociale, sanitaria  ed economica, nonché la mancanza di beni di prima necessità alla popolazione colpita.
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Realizzazione di un edificio commerciale a San Cesareo (Rm)
Il Consiglio ha preso atto del superamento del dissenso che era stato precedentemente espresso nella conferenza di servizi convocata per contemperare contrasti sorti in relazione al progetto di realizzazione di un edificio commerciale  nel territorio del comune di San Cesareo, in provincia di Roma. Le parti hanno convenuto che sarà possibile realizzare il progetto con una fisionomia che soddisfi gli interessi paesistici che caratterizzano la zona. 
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Inoltre è stato approvato:
  • su proposta del Ministro dell’Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, il definitivo conferimento a Giuseppe PELEGGI dell’incarico di Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli;
  • su proposta del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti: a Giacomo D’ARRIGO il conferimento dell’incarico di Direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani, nonché a Paolo PENNESI quello di Segretario generale del Ministero;
  • su proposta del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, il conferimento dell’incarico di Capo del Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela e della qualità e della repressione  frodi dei prodotti agroalimentari a Stefano VACCARI;
  • su proposta del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, l’avvio della procedura per la nomina dell’ammiraglio di squadra Giuseppe LERTORA a Presidente della Lega navale italiana.
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Si omettono le decisioni sull'impugnativa delle leggi regionali 

lunedì 19 maggio 2014

LE LISTE DEI CANDIDATI DI FORZA ITALIA ALLE ELEZIONI EUROPEE

Riportiamo le liste complete dei canditati di Forza Italia alle prossime elezioni europee del 25 maggio 2014

Nord Ovest
    Giovanni Toti
    Fabrizio Bertot
    Franco Bonanini
    Lara Comi
    Isabella De Martini
    Licia Ronzulli
    Oreste Rossi detto Tino
    Iva Zanicchi
    Valerio Bettoni
    Claudia Bille
    Alberto Cirio
    Sonia Fatnassi
    Ivo Ferriani
    Daniela Maria Cristina Lazzaroni
    Carmela Nadia Loiaconi detta Nadia
    Stefano Giovanni Maullu detto Maullo
    Antonio Francesco Giovanni Mussa
    Emma Soncini
    Cristina Striglio
    Mirella Zanini
Nord Est
    Elisabetta Gardini
    Amalia Sartori detta Lia
    Simone Furlan
    Massimiliano Barison
    Elisabetta Bolzoni
    Walter Ferrazza
    Fabio Filippi
    Paolo Gottarelli
    Mattia Sebastiano Malgara detto Mattia
    Ilaria Paparella
    Francesca Rescigno
    Gianpiero Samorì
    Sandra Savino
    Remo Sernagiotto
Centro
    Antonio Tajani
    Paolo Bartolozzi
    Fabio Armeni
    Alessandro Battilocchio
    Barbara Cacciolari
    Paola Ciaurro
    Luciano Ciocchetti
    Armando Cusani
    Melania De Nichilo Rizzoli detta Melania Rizzoli
    Silvio Ferraguti detto Silvio
    Giovanni Galli
    Paolo Guzzanti
    Alessandra Mussolini
    Adriano Redler
Sud
    Raffaele Fitto
    Raffaele Baldassarre
    Mario Clemente Mastella
    Barbara Matera
    Aldo Patriciello
    Crescenzio Rivellini (detto Enzo)
    Sergio Paolo Francesco Silvestris
    Domenico Giovanni Arena
    Simona Capasso
    Alessandro Cecchi Paone
    Jonni D`Andrea
    Federica De Benedetto detta Federica
    Marzia Ferraioli
    Fulvio Martusciello
    Santo Raffaele Mercuri
    Iris Savastano
    Maria Tripodi
Isole
    Giovanni Miccichè detto Gianfranco
    Salvatore Iacolino
    Antonella Chiavacci
    Salvatore Cicu
    Ylenia Maria Citino
    Innocenzo Leontini
    Salvatore Domenico Antonio Pogliese detto Salvo
    Francesca Reitano

IL PROGRAMMA ELETTORALE DI FRATELLI D'ITALIA

IN EUROPA A TESTA ALTA

IL PROGRAMMA DI FDI-AN PER LE ELEZIONI EUROPEE 2014
1. SCIOGLIMENTO CONCORDATO DELL’EUROZONA
L'Euro è l’unica moneta nella storia emessa in assenza di uno Stato di riferimento e applicata ad aree economiche non omogenee tra loro, per questo risulta una valuta troppo forte per alcuni e un fattore di recessione per quasi tutti gli stati dell'Eurozona, Italia compresa. 
La sua circolazione ha finora premiato solo la Germania e pochi altri Paesi a lei legata, che hanno goduto di un vantaggio competitivo, provocando recessione e disoccupazione negli Stati con economie tarate su sistemi economici diversi.
L'Euro e le sue regole si sono purtroppo rivelati un fattore di disgregazione dell'unità europea, anziché un elemento di rafforzamento della solidarietà tra i popoli d'Europa.
Per queste ragioni, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si impegna a farsi promotore nel prossimo Parlamento europeo di una Risoluzione comune a tutti i gruppi “eurocritici”, per spingere la Commissione europea a procedere allo scioglimento concordato e controllato dell’Eurozona. In questo modo il processo di integrazione europea potrà procedere senza traumi e senza che sorgano nuove tensioni all’interno della UE.
Nel caso questa strada non fosse perseguita dalle Istituzioni e dalle cancellerie europee e venisse confermata l'indisponibilità ad un cambio di rotta radicale, l'Italia deve avviare una procedura di recesso unilaterale dall'Eurozona.
Nonostante tutte le sollecitazioni e il moltiplicarsi delle critiche all'attuale gestione della politica monetaria europea, espresse perfino da sette premi Nobel per l’economia, la Germania, il cancelliere tedesco Merkel e i suoi alleati non hanno mostrato nessuna disponibilità a rinegoziare i Trattati economici e ad adottare contromisure efficaci per uscire da questa situazione.
Il motivo è molto semplice: la Germania non ha alcun interesse a modificare un assetto che, dal 2001 a oggi, le ha consentito di migliorare tutti i propri indicatori macroeconomici a discapito delle economie degli altri paesi membri. L’unica ipotesi fino ad oggi formulata da ambienti tedeschi per trasformare la Banca Centrale Europea in prestatore di ultima istanza e per emettere Eurobond è quella inaccettabile di creare il “Fondo europeo di redenzione” in cui gli Stati con maggiore debito pubblico dovrebbero conferire la parte di debito eccedente il 60% ponendo a garanzia tutti i principali asset pubblici.
In altri termini, secondo questo progetto per ora bloccato, l’Italia dovrebbe rinunciare alla propria sovranità sui patrimoni nazionali (beni demaniali, parchi e coste, quote azionarie delle partecipazioni statali) per garantire i prestiti della Bce e il rispetto del Fiscal Compact.
Queste e altre constatazioni hanno contribuito a creare in Europa una grande corrente di pensiero – composta non solo da movimenti antagonisti ma anche da economisti ed esponenti politici moderati – favorevole a uno scioglimento concordato e controllato dell’Eurozona.
Le ipotesi sostitutive possono essere molteplici: si va dalla fuoriuscita dall’euro di blocchi di Stati (il blocco dei Paesi più “deboli” o il blocco dei Paesi più "forti"), al ritorno alle monete nazionali all’interno di un sistema monetario a cambio variabile, fino alla nascita di due aree monetarie, una dei Paesi del Nord e l’altra dei Paesi del Sud.
Tutto questo fino ad ora è stato demonizzato dai più importanti organi d’informazione e respinto aprioristicamente dai due principali blocchi politici europei, quello social-democratico e quello popolare.
Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale per questo motivo ha deciso di uscire dal  Partito Popolare Europeo, troppo condizionato dalla Cdu tedesca del cancelliere Angela Merkel, volgendo la propria attenzione alla vasta galassia di partiti e gruppi parlamentari “eurocritici”.
L’obiettivo futuro è quello citato: rappresentare con tutti coloro che non vogliono avere un approccio dogmatico con l’Europa, un fronte maggioritario in grado di imporre questa svolta necessaria.
Noi crediamo nell’Europa, ma proprio per salvare il percorso dell’integrazione europea riteniamo necessario rompere il tabù della rinuncia alla moneta unica. Nelle attuali condizioni cancellare l’Eurozona è la condizione preliminare per portare l’Europa fuori dalla recessione e l’Italia fuori dalla crisi.
L’Italia deve attuare radicali riforme per tornare ad essere competitiva, tagliando le tasse e riducendo tutti gli sprechi e le inefficienze, ma questo sforzo sarebbe inutile o addirittura nocivo se non venisse accompagnato da un recupero della sovranità nazionale in campo economico e monetario.
L'uscita dall'Euro e dalla gabbia dei suoi vincoli consentirebbe all'Italia di recuperare considerevoli risorse per sostenere investimenti, crescita e occupazione.

2. REVISIONE DEI TRATTATI: SOSPENSIONE DELLA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA AL FISCAL COMPACT  E AL FONDO SALVA-STATI (ESM), LIMITAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ritiene che l'Italia debba sospendere unilateralmente la propria partecipazione al Trattato di bilancio europeo, noto come Fiscal Compact, che in nome delle politiche di rigore promosse dalla Germania, dal 2015 ci obbligherà a manovre “lacrime e sangue” di circa 50 miliardi all'anno per almeno 20 anni, mettendo in ginocchio la nostra economia e impoverendo ulteriormente le famiglie.
Il Fiscal Compact, secondo una opinione sempre più diffusa che trae spunto dagli scritti del giurista Giuseppe Guarino, non sarebbe un trattato valido perché in contrasto con i Trattati su cui si fonda l’Unione europea e con il diritto dell’Unione europea. In particolare l’obbligo di pareggio o avanzo di bilancio da parte della Pubblica Amministrazione di uno Stato contraente, è da considerarsi non conforme e pertanto non legittimo, in quanto il Trattato della UE firmato a Maastricht (TUE) all’art. 104 c) prot. 5, e il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea di Lisbona (TFUE) all’art. 126 (ex 104), fissano invece al 3% il limite deficit-Pil dell’indebitamento annuale consentito. Con il Fiscal Compact, è stato pertanto palesemente violato il Trattato istitutivo della UE unitamente al TFUE che ne ribadisce, al citato art. 126, i limiti dell’indebitamento.
Un’altra motivazione per puntare allo scioglimento concordato dell'Eurozona è quella di liberare l'Italia dall’obbligo di contribuire al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), meglio conosciuto come Fondo Salva-Stati. L'Italia ha sottoscritto quote per il 18% del capitale del MES (che a regime avrà un capitale di 700 miliardi di Euro) impegnandosi per oltre 55 miliardi di Euro, aumentando significativamente il proprio debito pubblico. Eppure l’Italia non potrebbe utilizzare questo strumento, perché un Fondo di tali dimensioni sarebbe a malapena sufficiente per salvare Paesi come la Grecia e forse il Portogallo, ma non il nostro Paese, il cui debito supera abbondantemente i 2000 miliardi di Euro.
La quota totale che l’Italia deve versare al MES è di 125 miliardi di euro, ad ora l’Italia ha versato 55 miliardi. In questo momento con le quote raccolte dal MES vengono investite solo in titoli di Stato AAA, quindi il MES sta comprato bund tedeschi. In poche parole l’Italia ha pagato per far sì che lo spread tedesco cali!
L’attuazione delle regole del MES (che è di fatto una organizzazione internazionale con sede a Lussemburgo) pone anche questioni di costituzionalità in quanto il MES può avanzare al nostro Paese illimitate richieste di ricapitalizzazione, in aggiunta ai 125 miliardi di euro iniziali, senza il preventivo parere del Parlamento, ovvero senza il consenso democratico. Questo mentre in Germania è previsto il voto del Parlamento per autorizzare ulteriori ricapitalizzazioni.
Infine Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede una drastica riduzione degli effetti sull’Italia del Patto europeo di Stabilità e Crescita.
Infatti, con l’obiettivo di limitare l’indebitamento degli Stati, questo Patto impone ai Paesi membri un tetto alle spese per investimenti, a prescindere dalla  virtuosità e dalla necessità di questi investimenti.
Il risultato è che oggi in Italia gli Enti locali, per effetto del “Patto di stabilità interno” (ovvero la ripartizione dei vincoli del Patto europeo tra lo Stato e gli Enti locali), hanno nelle loro casse 17,5 miliardi che non possono utilizzare. Questo divieto, pena pesanti sanzioni, sussiste anche per investimenti necessari, come quelli per combattere il dissesto idrogeologico, per prevenire i disastri causati dagli eventi sismici, per restaurare i beni culturali e per garantire la sicurezza degli edifici pubblici come le scuole. Per questo motivo è necessario che l’Italia ottenga dalla Commissione europea l’esclusione dal Patto di stabilità di tutti gli investimenti necessari a rilanciare la crescita e a garantire la sicurezza dei cittadini.

3. RIPRENDIAMOCI LE CHIAVI DI CASA NOSTRA: PIÙ ORGOGLIO ITALIANO IN EUROPA, MENO INGERENZA EUROPEA IN ITALIA,MENO BUROCRAZIA ED EUROSPRECHI
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale s’impegna a costruire a Bruxelles una squadra di rappresentanti presenti, competenti, consapevoli e orgogliosi di rappresentare una grande Nazione. Tutti gli italiani presenti negli organismi dell’Unione devono “fare squadra” per difendere gli interessi degli italiani, al di là delle differenze politiche e culturali.
Oggi l'80% delle leggi nazionali deriva direttamente dall'applicazione di norme decise a Bruxelles, con l’aggravante che queste norme sono state elaborate durante decenni di scarsa presenza e incisività dell’Italia nelle istituzioni europee. Eurodeputati assenteisti, dirigenti e funzionari italiani abbandonati a se stessi, atteggiamenti rinunciatari dei nostri governi, più attenti ad ottenere la benedizione dei tecnocrati di Bruxelles che a difendere gli interessi nazionali: questa la situazione che ci ha caratterizzato per decenni.
Il nostro obiettivo è quello di impedire continui ed impropri condizionamenti dell’Unione europea sulle nostre politiche nazionali, lavorando con largo anticipo per prevenire conseguenze negative delle direttive di Bruxelles. Saremo un pungolo per tutti i governi in carica per costringerli al massimo impegno per difendere i nostri interessi nazionali.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si batte per semplificare la legislazione europea e combattere l'eccesso di regolamentazione e di burocrazia, per alleggerire gli oneri che gravano sulle imprese. Nel rispetto del principio di sussidiarietà, l'Ue deve attenersi a legiferare solo dove necessario senza ingerire in questioni di competenza degli Stati.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale intende lottare contro gli sprechi nell'Ue, ribadendo la sua contrarietà alla doppia sede del Parlamento Europeo (Bruxelles - Strasburgo), la necessità di procedere alla chiusura di enti inutili come il Comitato Economico e Sociale, il Comitato delle Regioni e ad un ridimensionamento del corpo diplomatico europeo (il cosiddetto Servizio di Azione Esterna) che, pur in assenza di una politica estera comune, conta migliaia di burocrati in giro per il mondo pagati lautamente dal contribuente. 
4. COOPERAZIONE EUROPEA PER CONTRASTARE L'IMMIGRAZIONE SELVAGGIA
L'Italia è sottoposta ad un flusso costante di migliaia di disperati in fuga dalla fame e dalla guerra. Il ministro dell’Interno Alfano, dopo aver contribuito in modo determinante a cancellare il reato di immigrazione clandestina dall’ordinamento italiano, ha “scoperto” che sono circa 600.000 gli immigrati che possono sbarcare sulle nostre coste.
Eppure l'Italia e gli altri Stati mediterranei sono stati abbandonati dall'Unione europea, che si è rifiutata di organizzare e finanziare un programma comune per contenere gli sbarchi e garantire solidarietà alle persone in pericolo di vita.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si batte per l'introduzione di meccanismi vincolanti per la redistribuzione dei richiedenti asilo e rifugiati tra gli Stati dell'Ue e per la revisione della regolamentazione di Dublino affinché sia cambiato il principio secondo cui l'accoglienza dell'immigrato spetta esclusivamente allo Stato di primo approdo.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede inoltre che l’Italia pretenda dall’Europa la “clausola della Nazione più esposta”: visto che siamo una Nazione di frontiera, che sia previsto che l’Italia applichi automaticamente la normativa più restrittiva tra quelle in vigore nell'Unione Europea. Perché mentre in Italia si allargano le maglie dell’immigrazione, le altre Nazioni europee applicano leggi sempre più severe. A cominciare dalla Germania che si accinge ad approvare una norma per espellere dai suoi confini i cittadini stranieri, anche europei, privi di lavoro da più di sei mesi.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale richiede altresì la piena applicazione della direttiva 38/2004 che prevede l'espulsione degli immigrati comunitari che entro tre mesi dal loro arrivo in uno Stato membro non siano in grado di dimostrare di avere un regolare contratto di lavoro e risorse lecite sufficienti per il proprio sostentamento. 
5. UN PROTEZIONISMO INTELLIGENTE: TUTELA DEL MADE IN ITALY E RECIPROCITÀ NEGLI ACCORDI COMMERCIALI CON PAESI TERZI
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si oppone alla conclusione di accordi commerciali che eliminano dazi e tasse alle importazioni provenienti da paesi extra-Ue che non applicano norme sociali ed ambientali paragonabili a quelle che vengono imposte alle nostre aziende.
Si tratta di un vero e proprio “dumping sociale ed ambientale” che provoca una concorrenza sleale nei confronti delle merci prodotte nel nostro Paese. A fronte di questa situazione bisogna applicare un “protezionismo intelligente” che imponga clausole di reciprocità nel commercio internazionale. Non si tratta di limitare la libertà del mercato ma di garantire che questo funzioni effettivamente attraverso regole produttive condivise, oppure in subordine attraverso l’introduzione di fattori di riequilibrio come dazi e tasse nei confronti dei paesi e delle imprese inadempienti.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede all’Unione Europea l'introduzione sistematica di regole che tutelino le denominazioni di origine e il Made in Italy dalla concorrenza sleale di prodotti contraffatti, o privi di garanzie igienico-sanitarie che penetrano nei nostri mercati in massicce quantità. Analoghi interventi vanno compiuti sui mercati internazionali per evitare gli effetti economicamente disastrosi dell’ “italian sounding”, ovvero prodotti che sembrano italiani ma che nulla hanno a che fare con l’Italia. 
6. PIENA APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA SUL RITARDO DEI PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale chiede al governo italiano di adempiere agli obblighi previsti dalla Direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione, saldando al più presto i debiti con le imprese.
Il mancato rispetto della Direttiva che fissa a trenta giorni la scadenza per il pagamento delle imprese da parte della pubblica amministrazione rappresenta una piaga per il nostro sistema economico, specialmente per le Piccole e Medie Imprese, che onorano gli impegni con i fornitori ma rischiano il fallimento perché versano in perenne condizione di scarsa liquidità. 
7. DIFESA DELLE RADICI CRISTIANE E DEI VALORI NON NEGOZIABILI DELLA VITA, DELLA PERSONA, DELLA FAMIGLIA
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale vede l'Europa come una comunità di valori prima che come uno spazio economico, per questo ne rivendica le radici cristiane ingiustamente rimosse dai suoi trattati costitutivi. Vogliamo un'Europa che promuova le sue identità, culture e tradizioni.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale difende il diritto alla vita e la sacralità della famiglia, quale fondamento della società, contro il dilagante relativismo etico e culturale. Pur rispettando tutti gli orientamenti individuali contro ogni forma di discriminazione, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si oppone fermamente al tentativo delle sinistre di demolire il concetto di famiglia tradizionale, giungendo a sostituire le parole “mamma” e “papà” con i termini neutri "genitore 1" e "genitore 2".
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale difende le prerogative degli Stati Nazionali affinché non vengano compiute ingerenze da parte del legislatore europeo su questioni etiche o sul diritto di famiglia.
8. REGOLE EUROPEE CONTRO LA FINANZA SPECULATIVA E NASCITA DI UN’AGENZIA DI RATING EUROPEA
La lotta contro le speculazioni finanziarie non si può più combattere solo all’interno degli Stati nazionali, ma deve trovare strumenti di contrasto e regole di carattere sovranazionale, nella cui definizione l’Ue può svolgere un grande ruolo.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede all’Ue di dotarsi di una normativa unica e stringente sui prodotti derivati e sui diversi strumenti speculativi, conducendo una trattativa decisa sui tavoli internazionali per estendere questa normativa a livello globale.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale vuole la nascita di una Agenzia di rating europea che sia in grado di contrastare l’egemonia delle agenzie americane che con decisioni spesso immotivate determinano la fortuna o il disastro di interi comparti dell’economia reale, nonché il costo del servizio dei debiti sovrani. In ogni caso tutte le agenzie di rating devono essere chiamate a rispondere dei loro errori e dei loro giudizi che si rivelano infondati. 
9. UN CENTRO NAZIONALE DI PROGRAMMAZIONE PER IL PIENO UTILIZZO DEI FONDI EUROPEI
L'Italia continua a dare più di quello che riceve sui fondi comunitari, con uno squilibrio di più di 4 miliardi l’anno. Questa situazione è aggravata dalla nostra incapacità di utilizzare tutti i Fondi strutturali europei.
Nel 2013, al termine dell'ultimo ciclo di programmazione, risultano ancora non utilizzati 11,5 miliardi, pari al 53,3% delle risorse disponibili. Ciò è dovuto anche alla lentezza burocratica delle nostre istituzioni nazionali e locali che spesso determina la perdita del possibile finanziamento.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede, come avviene in alcuni Paesi che hanno un ottimo rendimento nell’utilizzo dei fondi comunitari, l'istituzione di un Centro nazionale di programmazione, progettazione, formazione e costituzione di reti a favore di PMI, associazioni, comuni ed università. Questo Centro potrà contribuire ad ottenere migliori performance nell’utilizzo dei finanziamenti europei, sostenendo le aree più deboli del Paese. La nuova programmazione che si è aperta il 1 gennaio e che si concluderà nel 2020 deve vedere l'Italia protagonista e finalmente in grado di portare a casa tutti i fondi che sono a disposizione. Perché non sono “soldi europei” ma soldi degli italiani che mandiamo all'Europa e che devono tornare agli italiani.
In questo quadro, con un negoziato supplementare, bisogna chiedere alla Commissione europea di inserire tra gli assi di finanziamento anche quelli che si attagliano maggiormente alla realtà italiana. Abbiamo bisogno di fondi europei per fronteggiare il dissesto idrogeologico, per prevenire i disastri causati dagli eventi sismici, per restaurare e valorizzare i beni culturali, per combattere l’erosione delle coste e per sostenere le microimprese che caratterizzano l’economia italiana. 
10. ESCLUSIONE DALLA DIRETTIVA BOLKESTEIN DELLE CONCESSIONI PER PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Come sempre più spesso avviene nella definizione di regole di mercato a livello europeo e a livello nazionale, vengono lanciate iniziative di liberalizzazione e deregolamentazione che colpiscono non i grandi gruppi monopolisti ma le Piccole e Medie Imprese.
Questo vale in particolare per le concessioni demaniali che riguardano il commercio su aree pubbliche e gli stabilimenti balneari. L’applicazione della Direttiva Bolkestein a questi settori significa annullare il valore di investimenti durati decine di anni e creare incertezza per il futuro, colpendo non solo le imprese ma anche il lavoro dipendente da esse prodotto.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si impegnerà nel Parlamento europeo per ottenere l’esclusione dalla direttiva Bolkestein del commercio su aree pubbliche, delle concessioni degli stabilimenti balneari e di tutti i settori in cui è in gioco il tessuto produttivo delle Piccole e Medie Imprese italiane. 
11. DIFESA IN EUROPA DEL VALORE IDENTITARIO ED ECONOMICO DELL’AGRICOLTURA ITALIANA
L’agricoltura italiana, il patrimonio agroalimentare che ne deriva, le risorse umane, culturali e sociali che essa innesca, oggi costituiscono uno dei principali asset del nostro Paese. Il carattere identitario e distintivo del nostro modello agricolo, la sua articolazione in termini di varietà e diversità di produzioni e la sua riconoscibilità e appeal a livello mondiale, vanno quindi preservati, protetti e accuratamente difesi a livello locale, nazionale ed europeo.
Per raggiungere questo obiettivo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si impegna a lavorare con coerenza sulle regole di applicazione della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020, nonché sul tema della trasparenza e dell’etichettatura dell’origine dei prodotti alimentari che troviamo sugli scaffali.  È necessario affrontare con mezzi legislativi certi e sanzioni corrispondenti il fenomeno del “falso Made in Italy” (prodotti cioè la cui materia prima è di origine straniera, ma che vengono venduti come “prodotti italiani”), mantenendo alta la barriera contro gli organismi geneticamente modificati (OGM), correggendo le distorsioni delle filiere agricole a vantaggio delle piattaforme produttive e delle aziende agricole italiane, sostenendo il ruolo e la centralità dell’agricoltore “attivo” rispetto ai meccanismi di “rendita”.
Tale impegno, che Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale fa proprio, ha una molteplicità di aspetti positivi: si ripercuote positivamente sul potenziale produttivo del Paese, rafforzandone la sovranità alimentare, si traduce in valore aggiunto economico sui mercati esteri, offre crescenti garanzie di sicurezza ai nostri cittadini consumatori, ripristina circuiti di legalità e fiducia nella società intera.
Le spinte omologanti che originano da una globalizzazione priva di regole, cui spesso l’Europa si piega, contengono una minaccia anche per i fattori caratterizzanti l’impresa agricola italiana, che nella gran parte dei casi è di piccole o medie dimensioni, che vede nella famiglia il principale fattore di produzione, che per la sua natura “multifunzionale” svolge, e ancor più potrebbe svolgere, una funzione importante sotto il profilo della coesione sociale, dei servizi rivolti alla comunità, dello spirito di solidarietà.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si impegna a mettere in campo politiche di salvaguardia volte a frenare le ingerenze dei cartelli multinazionali, a rimodulare le direttive europee non corrispondenti alle esigenze nazionali, a rimuovere gli ostacoli di natura burocratica che frenano un pieno dispiegarsi delle potenzialità anche sociali del modello agricolo italiano.
Vale, infine, una considerazione più estesa inerente il sistema Paese nel suo complesso: il nostro modello agricolo, in sovrapposizione al nostro patrimonio artistico e paesaggistico, ai nostri territori, possiede intrinsecamente una doppia virtù: non è delocalizzabile ed è fattore di “sostenibilità”. Pensiamo che questi due aspetti contribuiscano a farne una tessera indispensabile per un nuovo modello di sviluppo capace di produrre nuova ricchezza e nuova occupazione per il nostro Paese.