domenica 29 giugno 2014

IL Rilancio dei settori produttivi, ambiente ed energia

Rilancio del settore agricolo, delle imprese, della tutela ambientale e dell'efficienza energetica

Presentazione

Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico: è in vigore dal 25 giugno il decreto-legge 24 giugno 2014 n. 91, contenente misure sull'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonchè per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea.
Le disposizioni, adottate nel Consiglio dei Ministri del 13 giugno scorso, sono state presentate dal presidente del Consiglio nellaconferenza stampa al termine della riunione. Relativamente alle disposizioni riguardanti l'efficientamento energetico e le disposizioni finanziarie si è tenuta il 18 giugno una conferenza stampa congiunta del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan.
Il provvedimento in sintesi:
  • rilancio del  comparto  agricolo,  quale parte trainante dell'economia nazionale, incentivando  l'assunzione  a  tempo  indeterminato  dei giovani in agricoltura;
  • superamento di diverse criticità ambientali, attraverso  semplificazioni procedurali, interventi di incremento dell'efficienza energetica negli usi finali dell'energia nel settore  pubblico e razionalizzazione delle procedure in materia di impatto ambientale;
  • semplificazione dei procedimenti per la bonifica e la messa in sicurezza dei siti contaminati  e  per  il  sistema  di tracciabilità dei rifiuti, per superare  eccezionali  situazioni  di crisi connesse alla gestione dei rifiuti solidi  urbani;
  • sostegno alla crescita delle imprese.
Alcune misure relative al settore agricolo:
Registro unico dei controlli in agricoltura: al fine di evitare sovrapposizioni nei procedimenti di  controllo e recare il minore intralcio all'esercizio dell'attività d'impresa, è istituito il registro unico dei controlli  ispettivi  sulle  imprese agricole, con  decreto  del Ministro  delle  politiche  agricole  alimentari  e forestali, di  concerto  con  il  Ministro  dell'interno.
Occupazione: viene istituito un incentivo per gli imprenditori agricoli (come individuati dall'articolo 2135 del codice civile) che assumono, con contratto di lavoro a tempo indeterminato o con contratto di lavoro a tempo determinato di durata almeno triennale, redatto in forma scritta e  garantendo al lavoratore un periodo di occupazione minima di 102 giornate all'anno, lavoratori di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, che si trovano in una delle seguenti condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi ed essere privi di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Per l'erogazione di questi incentivi viene istituito nello stato di previsione  del  Ministero  delle  politiche agricole un apposito fondo, con una dotazione pari a 5,5 milioni di euro per l'anno 2015, 12 milioni di euro per l'anno 2016, 9  milioni  di  euro per l'anno 2017 e a 4,5 milioni di euro per l'anno 2018.
Le  assunzioni  devono  essere effettuate tra il 1° luglio  2014  e  il  30  giugno  2015  e  devono comportare un incremento occupazionale  netto  calcolato  sulla  base della differenza tra il numero di giornate lavorate nei singoli  anni successivi all'assunzione e il numero di giornate lavorate  nell'anno
precedente l'assunzione.
Rete del lavoro agricolo di qualità Viene istituita presso  l'INPS  la  Rete  del  lavoro  agricolo  di
qualità alla quale possono partecipare le imprese  agricole  in  possesso  dei   seguenti requisiti: a) non avere riportato  condanne  penali  e  non  avere  procedimenti   penali in corso per  violazioni  della  normativa  in  materia  di   lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui  redditi   e sul valore aggiunto;
b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni,  di  sanzioni   amministrative definitive per tali violazioni; c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali  e  dei premi assicurativi.
Il decreto prevede inoltre:
Interventi urgenti per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici e universitari pubblici: potranno essere concessi finanziamenti a tasso agevolato nel limite di trecentocinquanta milioni di euro per tali interventi. Gli interventi devono conseguire un miglioramento del parametro di efficienza energetica dell'edificio di almeno due classi in un periodo massimo di tre anni; il miglioramento sarà oggetto di certificazione da parte di un organismo tecnico terzo. La durata dei finanziamenti a tasso agevolato non potrà essere superiore a venti anni.
Credito d'imposta per le imprese che investono in beni strumentali nuovi: è un credito d'imposta al 15% per gli investimenti in nuovi macchinari, che andranno fatti entro il 30 giugno 2015 mentre si potrà usufruire del beneficio in compensazione a partire dal 2016 e in tre quote annuali. Il credito d'imposta non spetta per gli investimenti di importo unitario inferiore a 10.000 euro.
Altre misure sono di semplificazione a favore della quotazione delle imprese, a favore delle emissioni di obbligazioni societarie, di modifiche alla disciplina ACE- aiuto crescita economica.
Fonte: Decreto n.91 del 24 giugno 2014


La Riforma della Pubblica amministrazione

Riforma della Pubblica amministrazione, in vigore il decreto

Presentazione

Disposizioni per il ricambio generazionale, la mobilità obbligatoria e volontaria, la semplificazione del turn over: sono alcune delle misure contenute nel decreto legge “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari” in vigore dal 25 giugno 2014  (G.U. n.144 del 24-6-2014).
Tra le novità:
Ricambio generazionale: viene eliminato l’istituto del trattenimento in servizio, che consentiva di restare in servizio dopo il raggiungimento dell’età pensionabile. L’obiettivo, come ha spiegato il Presidente Renzi nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri del 13 giugno, in cui  è stato approvato il decreto,  è creare di nuovi posti di lavoro nella Pubblica amministrazione.  I trattenimenti in servizio, in essere al 25 giugno, data di entrata in vigore del decreto, sono fatti salvi fino al 31 ottobre 2014, o fino alla loro scadenza, se prevista in data anteriore. Quelli già disposti e non ancora efficaci al 25 giugno sono revocati. 
Per salvaguardare la funzionalità degli uffici giudiziari sono fatti salvi i trattenimenti in servizio dei magistrati e degli avvocati dello Stato, fino al 31 dicembre 2015.  Inoltre le amminsitrazioni potranno disporre il pensionamento dei dipendenti che hanno raggiunto la massima anzianità contributiva, liberando ulteriori posti per nuovo asseunzioni. Sono vietati i conferimenti di incarichi dirigenziali o direttivi ai lavoratori in pensione, privati o pubblici.
Turn over: le amministrazioni dello Stato, le agenzie e gli enti pubblici non economici possono  procedere,  per  l'anno 2014, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite  di un contingente di personale complessivamente  corrispondente  ad  una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale  di  ruolo cessato nell'anno precedente. La  facoltà  ad  assumere è fissata nella misura del 40 per cento per l'anno  2015,  del  60  per cento per l'anno 2016, dell'80 per cento per l'anno 2017, del 100 per cento a decorrere dall'anno 2018.  Ai  Corpi  di  polizia,  al  Corpo nazionale dei vigili del fuoco e al comparto  Scuola  si  applica  la normativa di settore. In questo modo, si semplifica il processo di assunzione, perché rimane solo il vincolo finanziario e viene meno quello relativo al numero di dipendenti.
Mobilità: è semplificato il ricorso alla mobilità, in quanto per quella volontaria, tra le amministrazioni centrali dello Stato, non è più previsto l'assenso dell'amministrazione di provenienza. L'unico criterio posto è che l'amministrazione ricevente abbia un numero di posti vacanti superiore rispetto a quella cedente. Per la mobilità obbligatoria è fissato il limite di distanza di 50 chilometri tra le amministrazioni, entro il quale il dipendente può essere adibito a qualsiasi amministrazione o sede.
Razionalizzazioni organizzative: vengono unificate le scuole di formazione delle amministrazioni statali, è soppressa l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e rafforzate le competenze dell’Autorità nazionale anticorruzione, sono razionalizzate le autorità indipendenti, è prevista la ricognizione degli enti pubblici e l’unificazione delle banche dati sulle società partecipate.
Misure di semplificazione: sono introdotte numerose semplificazioni per i disabili e per i malati cronici, è ridotto alla metà il contributo dovuto dalle imprese alle camere di commercio, sono semplificati e accelerati i controlli della Corte dei conti, sono accelerati i giudizi amministrativi in materia di appalti pubblici.
Per saperne di più: Decreto legge n.90 del 24 giugno 2014 (GU 24 giugno 2014)

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI AFFRONTA IL RENDICONTO DELLO STATO





Il Consiglio dei Ministri è convocato lunedì 30 giugno 2014 alle ore 17,00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:
N. 2 DISEGNI DI LEGGE (ECONOMIA E FINANZE) recanti:
  • Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2013;
  • Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2014;
N. 2 DECRETI LEGISLATIVI (PRESIDENZA – MINISTERI DI SETTORE) recanti attuazione delle seguenti direttive:
  • 2012/13/UE sul diritto all’informazione nei procedimenti penali;
  • 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE;
N. 4 DISEGNI DI LEGGE (AFFARI ESTERI) - recanti ratifica ed esecuzione dei seguenti Atti internazionali:
  • Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006;
  • Accordo Italia - Cile sull’autorizzazione all’esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari;
  • Protocolli n. 15 e n. 16 recanti emendamenti alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (GIUSTIZIA);
  • Accordo Italia - Stati Uniti d’America finalizzato a migliorare la Compliance fiscale internazionale e ad applicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act), con Allegati, nonché disposizioni concernenti gli adempimenti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini dell’attuazione dello scambio automatico di informazioni derivanti dal predetto Accordo e da Accordi tra l’Italia e altri Stati esteri (ECONOMIA E FINANZE);
- DECRETO LEGISLATIVO: Ulteriori disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge n. 136 del 2010 (INTERNO - GIUSTIZIA – SEMPLIFICAZIONE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE) - ESAME PRELIMINARE;
- LEGGI REGIONALI;
- VARIE ED EVENTUALI.

venerdì 27 giugno 2014

GLI ULTIMI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO




Il Consiglio dei Ministri si è riunito il  20 giugno a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Segretario il ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi.
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Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata (decreto legislativo – primo esame)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, ha esaminato in via preliminare il decreto legislativo contenente disposizioni in materia di semplificazioni fiscali, in attuazione dell’articolo 7 della delega di cui alla legge n. 23 dell’11 marzo 2014. Il provvedimento passa ora al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti per il prescritto parere, poi tornerà all’esame del Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.
Il decreto legislativo contiene, tra l’altro,  l’introduzione della dichiarazione dei redditi precompilata per lavoratori dipendenti e pensionati e numerose misure di semplificazione e snellimento di adempimenti relativi alle persone fisiche, alle società e ai rimborsi fiscali, oltre alla eliminazione di adempimenti superflui.

SEMPLIFICAZIONI PER LE PERSONE FISICHE

Dichiarazione dei redditi precompilata per 30 milioni di contribuenti

Si introduce in via sperimentale, a partire dall’anno 2015, con riferimento ai redditi prodotti nel 2014, la dichiarazione dei redditi “precompilata” da parte dell’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione precompilata viene messa a disposizione dei lavoratori dipendenti e assimilati e dei pensionati (circa 30 milioni di contribuenti) che hanno i requisiti per presentare il modello 730.
Per la sua elaborazione, l’Agenzia delle Entrate utilizza le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria (ad esempio la dichiarazione dell’anno precedente e i versamenti effettuati), i dati trasmessi da parte di soggetti terzi (ad esempio banche, assicurazioni ed enti previdenziali) e i dati contenuti nelle certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e assimilati, ai redditi da pensione e ai redditi diversi (ad esempio, compensi per attività occasionali di lavoro autonomo). A partire dalle dichiarazioni  del 2016  i dati si completeranno con quelli del Sistema Tessera Sanitaria (acquisti di medicinali, prestazioni sanitarie).
Entro il 15 aprile di ciascun anno la dichiarazione precompilata viene resa disponibile in via telematica al contribuente, che può accettarla oppure modificarla, rettificando i dati comunicati dall’Agenzia e/o inserendo ulteriori informazioni.
Il contribuente accede alla dichiarazione precompilata attraverso i seguenti canali, a sua scelta:
  • direttamente on line, tramite il sito internet dell’Agenzia delle Entrate
  • tramite il proprio sostituto d’imposta che presta assistenza fiscale
  • tramite un centro di assistenza fiscale o un professionista abilitato
Ulteriori canali saranno individuati con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
In alternativa alla dichiarazione precompilata, i contribuenti possono comunque continuare a presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie, compilando il modello 730 o il modello Unico Persone fisiche.
Per consentire il rispetto dei tempi di precompilazione, si anticipa al 28 febbraio il termine (attualmente 30 aprile) per la trasmissione all’Agenzia delle entrate dei dati relativi ad alcuni oneri deducibili e detraibili sostenuti nell’anno precedente, quali interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, previdenza complementare, ed al 7 marzo quello per la trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei CUD da parte dei sostituti.
Si armonizzano, poi, i termini di presentazione, consegna ai contribuenti e trasmissione della dichiarazione, unificati al 7 luglio.
Una volta ottenuta la dichiarazione precompilata, il contribuente ha due possibilità:
  • accettarla, così rendendo definitivi gli eventuali crediti, che non verranno sottoposti a controlli preventivi anche se superiori a 4.000 euro, ma vengono direttamente rimborsati;
  • integrarla, mediante dati non conosciuti all’Agenzia delle entrate (oneri detraibili diversi da quelli comunicati da banche, assicurazioni ecc…), consegnati ai centri di assistenza fiscale o a professionisti abilitati all’assistenza fiscale, che provvedono all’integrazione della dichiarazione ed all’apposizione del visto di conformità. La responsabilità, in caso di visto di conformità infedele, salva la dichiarazione di rettifica possibile entro il 10 novembre successivo, è a carico del prestatore di assistenza fiscale.
  • Permane il controllo sulla sussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto a detrazioni e sugli oneri certificati ma non trattenuti dai sostituti.

Spese di vitto e alloggio dei professionisti

Le prestazioni alberghiere e di somministrazioni di alimenti e bevande acquistate direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista che ne usufruisce. Pertanto, il professionista non dovrà più “riaddebitare” in fattura tali spese al committente e non dovrà più operare la deduzione del relativo ammontare quale componente di costo deducibile dal proprio reddito di lavoro autonomo. A legislazione vigente le spese di vitto e alloggio sostenute dal committente per conto del professionista vengono fatturate e quindi da quest’ultimo integralmente dedotte.

Società tra professionisti

La disposizione è volta a semplificare il regime fiscale applicabile nei casi di partecipazione a società tra professionisti costituite ex art. 10 L. 183/2011, chiarendo che trovano applicazione, a prescindere dalla struttura societaria, le disposizioni fiscali dettate per le associazioni senza personalità giuridica costituite per l’esercizio associato di arti o professioni di cui all’articolo 5 del TUIR. Di conseguenza, il reddito è imputato a ciascun socio per trasparenza in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili consentendogli di farlo valere anche a fini previdenziali. Le medesime regole trovano applicazione anche ai fini IRAP.

Dichiarazione di successione: esoneri e documenti da allegare

Si amplia la platea di contribuenti esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione. Non è più necessario presentare la dichiarazione quando l’eredità, devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta  ha un valore non superiore a 100 mila euro e non comprende immobili o diritti reali immobiliari. A legislazione vigente la soglia che fa scattare l’obbligo di denuncia è di 25.822 euro (50 milioni delle vecchie lire).  Cade l’obbligo di allegazione di documenti in originale: il contribuente potrà allegare alla dichiarazione di successione copie non autenticate di documenti, accompagnate da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Scompare anche l’obbligo di presentare la dichiarazione integrativa in caso di rimborso fiscale erogato dopo la dichiarazione di successione.

Riqualificazione energetica degli edifici: meno adempimenti

Stop alla comunicazione all’Agenzia delle Entrate per i lavori ammessi alla detrazione che proseguono per più periodi di imposta. Attualmente, i contribuenti interessati alla detrazione IRPEF delle spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici, i cui lavori proseguono oltre il periodo di imposta, devono inviare all’Agenzia delle entrate apposita comunicazione  in cui sono elencati i dati delle spese sostenute nei periodi di imposta precedenti. La mancata osservanza del termine entro cui inviare la comunicazione (90 giorni dal termine di ciascun periodo di imposta in cui sono state sostenute le spese oggetto di comunicazione), ovvero la sua omissione non comportano la decadenza dal beneficio fiscale, ma solo la irrogazione di una sanzione pecuniaria (da 256 € a 2.065 €).

SEMPLIFICAZIONI PER I RIMBORSI

Rimborsi  Iva

Si semplifica la procedura per l’esecuzione dei rimborsi IVA.
Azzerati gli adempimenti per i rimborsi fino a 15.000 euro (ora la soglia è di 5.000 euro) e non vengono posti limiti all’ammontare dei rimborsi in favore dei contribuenti “non a rischio” per i quali non è più necessaria la prestazione della garanzia a favore dello Stato. In questi casi è sufficiente che la dichiarazione o l’istanza da cui emerge il credito IVA richiesto a rimborso rechi il visto di conformità e che siano allegate dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà.

Rimborso dei crediti d’imposta e degli interessi in conto fiscale

La norma prevede l’erogazione dei rimborsi da parte dell’agente della riscossione senza che il contribuente debba presentare apposita richiesta degli interessi eventualmente maturati.

Compensazione dei rimborsi da assistenza e compensi dei sostituti d’imposta

Attualmente i sostituti d’imposta eseguono i conguagli risultanti dai prospetti di liquidazione operando maggiori ritenute in caso di debito d’imposta e minori ritenute in caso di credito.
Inoltre, ai sostituti d’imposta per l’assistenza fiscale prestata percepiscono un compenso che viene erogato a fronte di minori ritenute d’acconto.
Infine, i sostituti d’imposta effettuano la compensazione interna delle ritenute versate in eccedenza rispetto al dovuto.
Con le modifiche normative si prevede che tutte le suddette operazioni siano semplificate  mediante l’utilizzo della delega di versamento F24.

SEMPLIFICAZIONI PER LE SOCIETÀ

Razionalizzazione comunicazioni dell’esercizio di opzione

Per usufruire di regimi opzionali come la tassazione per trasparenza, il consolidato nazionale, la tonnagetax, non sarà più necessaria l’apposita manifestazione di volontà da esprimere preventivamente, ma sarà sufficiente la comunicazione direttamente in sede di dichiarazione dei redditi o IRAP.

SEMPLIFICAZIONI RIGUARDANTI LA FISCALITÀ INTERNAZIONALE

Semplificazione delle dichiarazioni delle società o enti che non hanno la sede legale o amministrativa nel  territorio dello Stato

Si mira a semplificare i modelli dichiarativi non richiedendo dati già in possesso dell’Amministrazione finanziaria. In quest’ottica le società o enti che non hanno la sede legale o amministrativa nel territorio dello Stato non dovranno più indicare nella dichiarazione dei redditi l’indirizzo dell’eventuale stabile organizzazione nel territorio stesso e le generalità e l’indirizzo in Italia di un rappresentante per i rapporti tributari.

Comunicazione delle operazioni intercorse con Paesi black list

I dati relativi ai rapporti intercorsi con Paesi black list sono forniti con cadenza solo annuale,  innalzando a 10.000 € il limite di esonero entro il quale non vi è  l’obbligo di comunicazione dell’operazione.
Attualmente è previsto per i soggetti passivi IVA l’obbligo di comunicare telematicamente all’Agenzia delle entrate tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi di importo superiore a  500 € effettuate e ricevute nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi black list.

Richiesta di autorizzazione per effettuare operazioni intracomunitarie

Con la nuova normativa si abilita il contribuente ad effettuare le operazioni intracomunitarie in concomitanza con la attribuzione della partita IVA.
Fino ad oggi la disciplina IVA prevedeva che l’Agenzia delle entrate, in sede di formazione della banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intracomunitarie, poteva emettere, entro trenta giorni dalla data di attribuzione della partita IVA, provvedimento di assenso o diniego all’autorizzazione ad effettuare operazioni intracomunitarie. Quindi, tale attività del contribuente è bloccata fino alla emissione del predetto provvedimento positivo.

Termini di presentazione della denuncia dei premi incassati dagli operatori esteri

A legislazione vigente, ai fini del pagamento dell’imposta sulle assicurazioni, gli operatori esteri  operanti in Italia devono presentare ogni mese all'Agenzia delle entrate la denuncia dei premi incassati nel mese precedente.
Al fine di semplificare e razionalizzare gli adempimenti dichiarativi, la disposizione in esame provvede a stabilire che tale denuncia venga presentata annualmente (31 maggio) allineando i termini di presentazione con quelli previsti per le imprese stabilite in Italia (quindi annualmente il 31 maggio).

SEMPLIFICAZIONI E COORDINAMENTI NORMATIVI

Detrazione forfetaria per prestazioni di sponsorizzazione

Si introduce la percentuale unica di detrazione nella misura del 50 per cento sia per le prestazioni di pubblicità che di sponsorizzazione per associazioni senza scopo di lucro, quelle sportive dilettantistiche, le pro-loco.
Allo stato è previsto un regime forfettario di determinazione dell’IVA per le imprese spettacolistiche (e sportive dilettantistiche) in base al quale la detrazione è stabilita nella misura del 50 per cento dell’imposta relativa alle operazioni imponibili. Tale detrazione è tuttavia ridotta a un decimo per le operazioni di sponsorizzazione.

Spese di rappresentanza

Si introduce la possibilità di detrarre l’IVA sulle spese di rappresentanza sostenute per l’acquisto di beni di costo unitario non superiore a 50 euro.
Fino ad oggi le spese per gli omaggi di valore unitario non superiore a 50 euro sono interamente deducibili ai fini delle imposte sui redditi. Ai fini IVA, invece, la detrazione dell'imposta è ammessa solo per gli omaggi di valore inferiore a 25,82 euro.

Allineamento definizione prima casa Iva - Registro

La disposizione allinea la nozione di “prima casa” rilevante ai fini dell’applicazione della disciplina agevolativa in materia di IVA a quella prevista in materia di imposta di registro, prevedendo che l’aliquota Iva agevolata del 4 per cento trovi applicazione in relazione ad abitazione classificate o classificabili nelle categorie catastali diverse da quelle A1, A8, e A9, anziché in base ai criteri finora utilizzati fissati dal decreto del ministro dei lavori pubblici 2 agosto 1969.
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Composizione, attribuzioni e funzionamento delle commissioni censuarie (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, ha esaminato in via preliminare il decreto legislativo concernente la composizione, le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni censuarie, a norma dell’articolo 2 della legge di delega fiscale.
Il provvedimento è propedeutico alla riforma del Catasto prevista dalla delega. Le commissioni censuarie vedono definite le proprie competenze per convalidare il sistema che dovrà essere applicato a livello territoriale per la revisione della disciplina del sistema estimativo del Catasto.
Il provvedimento ripartisce le commissioni censuarie in commissioni censuarie locali e commissione censuaria centrale con sede a Roma, definisce le sezioni (terreni, catasto urbano, catasto dei fabbricati), definisce le modalità di composizione delle commissioni sia locali che centrale (quest’ultima con 25 componenti più il presidente), stabilisce incompatibilità e la durata degli incarichi in 5 anni.
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Disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e internati (decreto legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, nonché  modifiche al codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all’ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria e all’ordinamento penitenziario, anche minorile.
Il provvedimento ha la finalità di adempiere alle direttive dettate da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (Cedu) nei confronti dello Stato italiano nella sentenza “Torreggiani” del gennaio 2013, nella quale la Corte aveva imposto l’adozione di specifiche misure riparatorie in favore dei detenuti che hanno scontato la pena in una condizione di sovraffollamento, imponendo a tal fine il perentorio termine, appena decorso, di un anno dalla definitività della pronuncia.
I giudici europei hanno condannato il nostro Stato al pagamento nei confronti dei ricorrenti di somme comprese tra € 10.600 ed € 23.500 (quantificata, in quest’ultimo caso, per un periodo di detenzione pari a tre anni e tre mesi). Occorre quindi adempiere a tale direttiva al fine di evitare le condanne dello Stato italiano e i conseguenti pesanti oneri per la finanza pubblica.
Il provvedimento adempie a tali direttive prevedendo che i detenuti che hanno subito un trattamento non conforme al disposto della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo abbiano diritto a ottenere la riduzione di un giorno di pena per ogni dieci durante il quale è avvenuta la violazione del loro diritto a uno spazio e a condizioni adeguate, con contestuale previsione in favore di coloro che non si trovino più in stato di detenzione di un risarcimento pari a 8 euro per ciascuna giornata di detenzione trascorsa in condizioni non conformi alle indicazioni della Cedu.

Modifiche in materia di codice di procedura penale e di rafforzamento del corpo di polizia penitenziaria

Il decreto legge contiene altresì una serie di puntuali modifiche in materia di codice di procedura penale e di rafforzamento del corpo di polizia penitenziaria:
  • gli obblighi informativi nascenti dall’incardinazione di procedimenti incidenti sullo stato di libertà di soggetti condannati da corti penali internazionali;
  • le modalità di esecuzione delle ordinanze applicative degli arresti domiciliari, autorizzando l’imputato a recarsi senza scorta al luogo di esecuzione della misura, salvo particolari esigenze;
  • la modifica del comma 2-bis dell’art.275 codice procedura penale con cui si prevede che, qualora il giudice procedente ritenga che la pena detentiva da irrogare possa essere contenuta in un massimo di tre anni, non possano essere disposte le misure della custodia cautelare o degli arresti domiciliari (in coerenza con le disposizioni contenute nell’art.656 cod. proc. pen. in materia di sospensione dell’esecuzione della pena);
  •  le modalità esecutive dei provvedimenti limitativi della libertà personale nei confronti degli imputati e condannati minorenni che, nel corso dell’esecuzione, siano divenuti maggiorenni non più sino a al compimento del ventunesimo anno, ma fino ai 25 anni: la norme consentirà di completare percorsi rieducativi modulati su specifiche esigenze rieducative;
  • alcune modifiche ordinamento della polizia penitenziaria, riguardanti, da un lato, la consistenza dell’organico (con aumento della dotazione del ruolo degli agenti e assistenti e diminuzione di quella degli ispettori) e, dall’altro, finalizzate a  consentire una più celere utilizzazione nei servizi di istituto a seguito dell’ingresso in ruolo e a impedire, per un biennio, l’adozione di atti di comando o di distacco presso altre pubbliche amministrazioni;
  • una specifica modifica all’ordinamento penitenziario in forza della quale il magistrato di sorveglianza può avvalersi dell’ausilio di assistenti volontari.
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Regolamento per chiudere la procedura di infrazione sulla corretta applicazione relativa agli ascensori (decreto presidenziale – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, e dei ministri delle Infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi, dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, uno schema di regolamento che al fine di recepire pienamente e correttamente gli indirizzi espressi dalla Commissione europea in materia di attuazione della normativa in materia di ascensori, corregge alcune disposizioni che ne avevano dato un’attuazione parziale; la principale fra queste è l’estensione anche agli ascensori in servizio pubblico della disciplina recata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 1999 in materia di ascensori e montacarichi, il cui ambito di applicazione era stato limitato agli impianti ad uso privato.
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Ratifiche ed esecuzione di tre trattati internazionali (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro degli Affari Esteri, Federica Mogherini, tre disegni di legge per la ratifica e l’esecuzione dei seguenti atti internazionali:
  • Accordo di sicurezza sociale fra l’Italia e il Canada, fatto a Roma il 22 maggio 1995, con protocollo aggiuntivo fatto a Roma il 22 maggio 2003;
  • Accordo fra Italia e Israele sulla previdenza sociale, fatto a Gerusalemme il 2 febbraio 2010;
  • Accordo fra l’Italia e il Giappone sulla sicurezza sociale, fatto a Roma il 6 febbraio 2009.
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Viceministri

I ministri degli Affari esteri, Federica Mogherini, dell’Interno, Angelino Alfano, della Giustizia, Andrea Orlando, dell’Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, dello Sviluppo economico, Federica Guidi, delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina e delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, hanno annunciato al Consiglio la loro intenzione di attribuire il titolo di vice ministro ai sottosegretari on. LAPO PISTELLI (Affari Esteri), sen. FILIPPO BUBBICO (Interno), on. ENRICO COSTA (Giustizia), LUIGI CASERO e ENRICO MORANDO(Economia e Finanze), CARLO CALENDA e CLAUDIO DE VINCENTI (Sviluppo economico), sen. ANDREA OLIVERO (Politiche agricole alimentari e forestali) e sen. RICCARDO NENCINI (Infrastrutture e trasporti). Il Consiglio dei Ministri ha condiviso l’iniziativa ed ha approvato le deleghe di funzioni loro attribuite.
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Nomine

Conclusa la procedura prevista, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan il Consiglio ha definitivamente approvato il conferimento degli incarichi di Direttore dell’Agenzia delle entrate e di Direttore dell’Agenzia del demanio rispettivamente a ROSSELLA  ORLANDI e a STEFANO SCALERA
Il Consiglio ha approvato su proposta del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il conferimento a MARIO BARBUTO dell’incarico di Capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi;
su proposta del ministro della Difesa Roberta Pinotti, il conferimento al generale di Corpo d’armata UGO ZOTTINdell’incarico di Vice Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.
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Leggi regionali (omissis)


Dal governo solo chiacchiere sull’immigrazione

Dal governo solo chiacchiere sull’immigrazione

di Giorgia Meloni
10 giugno 2014
Se davvero l’Italia vuole avere risposte dall’Ue sull’emergenza immigrazione, interrompa immediatamente l’operazione ‘Mare Nostrum’ e trattenga i soldi necessari al mantenimento dei richiedenti asilo dalle risorse che ogni anno la nostra Nazione versa nelle casse dell’Europa. Questo sì sarebbe un segnale serio di un governo serio. Non è accettabile, invece, l’atteggiamento con il quale questo Esecutivo sta affrontando il problema, né tanto meno lo sono le soluzioni sulle quali sta lavorando il Viminale, che vorrebbe dare la cittadinanza italiana per ‘ius soli’ ai figli nati in Italia dei richiedenti asilo.

Chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità e corra ai ripari, primo su tutti il ministro Alfano che dopo aver firmato l’aggiornamento degli Accordi di Dublino che prevedono, tra l’altro, che un richiedente asilo debba essere accolto nella prima nazione in cui si presenta ma non possa circolare liberamente negli altri 27 Stati dell’Ue, afferma oggi di voler rimandare indietro coloro che non hanno i requisiti senza dirci con quali soldi visto che hanno svuotato il fondo per il rimpatrio dei clandestini destinando le risorse all’accoglienza.
Da questo governo delle contraddizioni arrivano solo chiacchiere. Ma l’Italia non può permettersi di perdere ulteriore tempo, soprattutto dopo le allarmanti notizie che arrivano dalla Marina Militare sugli otto casi di positività ai test tbc, che riguardano il personale impegnato in ‘Mare Nostrum’. Si ponga fine a questo scempio: si interrompa un’operazione fallimentare che ha trasformato le navi della nostra Marina in traghetti per gli immigrati nord africani e si imponga all’Europa di farsi carico dei costi dell’emergenza perché gli strumenti per farlo ci sono ma evidentemente non c’è la volontà di farlo.
 (dal sito di Fratelli d'Italia)

Bergamini: Fare chiarezza su caduta Governo Berlusconi

Da Andor ennesima conferma che su caduta governo Berlusconi nel 2011 va fatta chiarezza

Dal commissario Ue Laszlo Andor viene ancora una nuova spiegazione delle ragioni che, nel 2011, hanno portato alla fine del governo Berlusconi.
In questo caso,- precisa in una nota l'on. BERGAMINI - si parla in modo inquietante di ‘sostituzione’ di due esecutivi, quello italiano e quello greco, con governi tecnici. Come se si trattasse di una grande gioco di società, in cui qualcuno decide le mosse senza alcuna cura per la sovranità nazionale e la volontà popolare.
Al di là delle inesattezze di Andor sull’operato del governo Berlusconi, che sì voleva cambiare le regole dell’Europa (e questo è un vanto), ma le ha comunque rispettate,questa ennesima versione della storia rafforza ulteriormente la nostra richiesta di chiarimenti. La commissione d’inchiesta diventa sempre più urgente.

Immigrazione: l’UE ascolti l’ONU.

Immigrazione: l’UE ascolti l’ONU. Italia non ce la fa più

L’Ue ascolti il monito dell’Onu: l’Italia non ce la fa più a sostenere da sola sbarchi che aumentano di giorno in giorno e che si moltiplicheranno ancora nelle prossime settimane. Sicurezza e accoglienza non sono compito del nostro Paese- precisa in una nota l'on.Bergamini - ma un dovere dell’Europa.

Bergamini : Non esistono più frontiere nazionali

Immigrazione: in Ue non esistono più frontiere nazionali, solo comunitarie. Gestione emergenza sia comune

Deborah Bergamini Se venisse confermata la bozza di conclusioni del Consiglio Europeo che leggiamo,- afferma l'on.Bergamini di Forza Italia -  ci troveremmo di fronte all’ennesima abdicazione dell’Europa alle proprie responsabilità in tema di immigrazione.
E’, infatti, sconfortante che si continui a considerare la gestione delle frontiere esterne come un compito degli Stati membri, dal momento in cui l’abolizione delle frontiere interne all’Unione, e la conseguente creazione di uno spazio comune, ha reso quelle stesse frontiere, di fatto e di diritto, comunitarie.
Chiediamo perciò al governo, tanto più in occasione del semestre italiano di presidenza, di farsi promotore di un effettivo cambio di passo e di mentalità da parte degli Stati membri nella concezione della gestione dei flussi migratori e delle emergenze ad essi legate. Senza questo fondamentale passaggio,- conclude l'on.Bergamini - rischiamo che il problema immigrazione resti un ‘affare nostrum’.