domenica 27 luglio 2014

La proposta di Berlusconi per il nuovo centrodestra

La proposta di Berlusconi per il nuovo centrodestra



La lettera che Silvio Berlusconi ha inviato ieri ai leader dei partiti del centrodestra.






Cari amici,

una semplice lettura dei più recenti risultati elettorali è sufficiente per cogliere un dato di assoluta evidenza: in Italia centrodestra e centrosinistra sono competitivi, e quindi è possibile un bipolarismo maturo, di tipo europeo, solo se il centrodestra è capace di darsi un assetto unitario.


Per questo, come leader della forza più votata del centrodestra, sento fortemente la responsabilità di proporvi una riflessione sul tema dell'unità politica intorno ai valori che ci accomunano.
L'evidenza dei numeri è un presupposto logico, ma naturalmente non è una ragione sufficiente.
Guai anzi se pensassimo a riprendere la strada delle sommatorie numeriche, utili solo a sconfiggere l'avversario: uno strumento che spesso la sinistra ha utilizzato con i risultati che sappiamo, ma un errore che anche noi, per quanto in misura minore, abbiamo forse commesso in passato. Questa è, probabilmente, la ragione principale del fatto che - pur avendo realizzato tante cose importanti insieme - non siamo riusciti a compiere fino in fondo quel percorso riformatore che il Paese si aspettava da noi.
Negli ultimi anni il cammino politico del centrodestra in Italia ha visto prevalere le tendenze centrifughe. Non è questa la sede per approfondirne le ragioni, ma credo di non sbagliarmi asserendo che siano state ragioni di metodo più che di merito. Non è venuta meno cioè la condivisione di valori fondanti, in nome della quale dal 1994 al 2006 abbiamo compiuto insieme un percorso importante, sia al governo che all'opposizione.
Naturalmente oggi non si tratta di tornare al passato: la situazione è profondamente mutata, diverse e più pressanti sono le attese degli elettori, è cambiata l'offerta politica per effetto della nascita di un fenomeno distruttivo come Grillo, ma anche e soprattutto in conseguenza della diversa caratterizzazione che Renzi ha dato al maggior partito della sinistra italiana.
Una caratterizzazione più moderna e dinamica nello stile e nel linguaggio, e quindi più in sintonia con le emozioni del Paese, ma non per questo più compatibile in prospettiva futura con la visione dell'uomo, della società e della politica che il centrodestra nel suo insieme rappresenta.
Io credo che la nostra sia un'area politica tuttora maggioritaria nel Paese, una buona parte della quale si è rifugiata nell'astensione.
Le ragioni della disaffezione di una parte significativa dell'elettorato di centrodestra sono complesse, ma una delle principali è certamente la nostra divisione, l'esasperazione dei particolarismi, le scelte di convenienza e la sensazione di debolezza e di confusione che ne deriva.
Per questo mi rivolgo a Voi tutti: credo che abbiamo una responsabilità comune nei confronti dell'Italia che rappresentiamo.
Sono convinto che sia giunto il momento di riprendere, per gradi e nel rispetto delle storie di ciascuno, la strada per costruire non un cartello elettorale, che non servirebbe a nulla, ma una piattaforma politica comune in vista delle prossime scadenze elettorali.
So benissimo che fra noi ci sono delle differenze, anche significative, di linguaggio, di metodo e di contenuti. È naturale che sia così: non siamo lo stesso partito e non immaginiamo di diventarlo.
Tuttavia queste differenze non escludono un minimo comun denominatore, che è il nostro tratto distintivo rispetto alla sinistra: la centralità della persona, dell'uomo, del cittadino rispetto allo Stato, la richiesta pressante di uno Stato più leggero e quindi anche più efficiente, che imponga meno tasse e meno burocrazia e garantisca più libertà.
Non è poco, è ciò su cui nelle grandi democrazie si distinguono destra e sinistra. Tutto il resto, contenuti specifici, linguaggi, insediamenti elettorali, è importante ma viene dopo.
E ancora dopo vengono le questioni di leadership, di candidature, di liste o di organigrammi. Questo è il punto d'arrivo, non quello di partenza, di un percorso lungo e graduale, che abbiamo il dovere di intraprendere.
Gli italiani, d'altronde, non vogliono formule, vogliono sentirsi dire, in modo pragmatico e credibile, cosa vogliamo fare, quando, come e con chi. Per questo vi rivolgo un appello: su questi temi possiamo ricominciare a lavorare insieme, perché sono temi che appartengono a noi e sui quali la sinistra ha risposte molto diverse dalle nostre. Ricominciare senza rivendicare primogeniture, non da un accordo fra vertici di partiti, ma dal basso, dal territorio, fra la gente.
Credo che la maggioranza degli italiani sarà pronta ad ascoltarci e a partecipare, se sapremo essere credibili.
Con amicizia.
                                Silvio Berlusconi

sabato 26 luglio 2014

Lega Nord: DIVIETO DI BURQA E NIQAB

Burqa e niqab, la Lega Nord deposita mozione per divieto utilizzo.

L’Italia e Milano seguano il Belgio e la Francia.- Sottolinea in un Comunicato Stampa della Lega Nord Massimiliano Bastoni - Chiunque legga in lungo e in largo il Corano non troverà da nessuna parte un accenno all’obbligo per le donne islamiche di indossare il burqa o il niqab. Sono soltanto il frutto di un’imposizione maschilista e misogina caratteristica del mondo maschile arabo e non ha nulla a che vedere con i precetti religiosi.
Il burqa e il niqab non sono altro che una costrizione per la donna islamica imposta dalla misoginia dell’uomo mussulmano, una misoginia che spesso porta a veri e propri soprusi che vanno ben al di là dell’imposizione del burqa o del niqab e che arrivano a indicibili violenze nei confronti della donna araba.
Il divieto di utilizzo del burqa e del niqab va disposto per una duplice motivazione: 1) tutela dei diritti delle donne islamiche come esseri umani liberi da coercizioni e discriminazioni; 2) sicurezza pubblica correlata con l’immediata identificabilità della persona in caso di eventuali atti criminosi o terroristici.
È per questo che oggi abbiamo depositato in Consiglio Comunale una mozione che impegna il Sindaco e la Giunta a predisporre un ‘Ordinanza che vieti l’uso nei luoghi pubblici, aperti al pubblico o esposti al pubblico, di indumenti o qualunque altro accessorio che celino, travisino ovvero rendano irriconoscibile il viso, impedendo l’identificabilità della persona senza giustificata ragione, costituendo giustificata ragione le ipotesi previste da disposizioni di legge o di regolamenti, da condizioni di salute certificate, da ragioni motivate da manifestazioni di carattere sportivo, feste, manifestazioni artistiche o tradizionali, autorizzate dall’autorità di pubblica sicurezza.
Qui sotto, in allegato, il testo della mozione.

 

Allegati

I CARCERATI STRANIERI ESPIINO LA PENA NEI PAESI DI ORIGINE

Dl carceri, Corsaro: Accolto nostro odg su espiazione pena dei detenuti...

...STRANIERI NEI PAESI D’ORIGINE. “Il Governo ha accolto il nostro ordine del giorno che prevede che i detenuti stranieri scontino la pena nei loro Paesi d’origine.
 Si tratta di un tema affrontato in molti dibattiti anche al di fuori delle aule parlamentari e che risponde in modo concreto al problema del sovraffollamento carcerario. Una posizione condivisa da un ampio fronte politico trasversale. Il voto dell’aula rafforza il mandato dell’esecutivo nella definizione e nell’applicazione degli accordi con i Paesi di origine dei detenuti stranieri”. È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Massimo Corsaro, primo firmatorio dell’ordine del giorno.

La Camera,
   premesso che:
    i provvedimenti in materia di giustizia sin qui approvati dal Parlamento si sono concentrati esclusivamente sulla questione della deflazione della popolazione carceraria, intervenendo sull'aspetto della facilitazione della scarcerazione di soggetti condannati in via definitiva o sulla loro mancata incarcerazione ab initio;
    l'articolo 1 del decreto-legge in esame prevede rimedi di tipo risarcitorio in favore di detenuti e internati che siano stati sottoposti a trattamenti inumani o degradanti, in violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU);
    il carattere strutturale e sistemico del sovraffollamento carcerario in Italia, contestatoci dalla Corte europea dei diritti umani, ci impone invece di agire attraverso interventi di natura strutturale;
    in particolare, per ovviare al malfunzionamento cronico del sistema penitenziario italiano molto potrebbe fare l'espiazione della pena dei detenuti di origine straniera, che ammontano ad un terzo dell'intera popolazione carceraria, nei propri Paesi di provenienza,
impegna il Governo
a valutare l'adozione degli opportuni provvedimenti finalizzati a consentire il trasferimento dei condannati stranieri nei propri Paesi di origine per l'esecuzione della pena, attraverso l'eventuale revisione del contenuto degli accordi già stipulati e la stipula di nuove convenzioni con i Paesi da cui provengono la maggior parte dei detenuti stranieri.
9/2496/7. Corsaro.

L'AMAREZZA SUL PROCESSO RUBY

Processo Ruby: quanto successo non capiti più a nessuno, nemmeno al peggior nemico
deborah bergamini fatti e misfatti tgcom 24Il cosiddetto processo Ruby è stato montato dai media come forse nessun altro nella storia repubblicana: abbiamo letto e ascoltato quintalate di moralismo d’accatto, con racconti che hanno fatto il giro del mondo, infangando non solo Silvio Berlusconi, come persona e come premier, ma anche l’intero Paese e la sua credibilità internazionale.
E' quanto sostiene l'on.Bergamini a commento  delle recenti vicende del Processo Ruby
Si è frugato in lungo e in largo nella vita privata delle persone coinvolte a vario titolo,in violazione della privacy e del buon senso. Ora, dopo l’assoluzione di Berlusconi, dovremmo metterci tutto questo alle spalle, facendolo cadere nel dimenticatoio senza parlarne più? Non è possibile. È necessario riflettere e analizzare bene ciò che è accaduto -conclude la porta voce di Forza Italia - affinché non capiti più a nessuno, nemmeno al peggior nemico, quello che e’ successo a Berlusconi.

FORZA ITALIA VERSO L'UNITA' DEI MODERATI

Unità dei moderati non è utopia ma progetto ambizioso da portare avanti senza fretta e  con responsabilità

deborah bergaminiL’unità dei moderati non è un’utopia, ma un progetto ambizioso per il Paese cui speriamo aderiranno in molti nel centrodestra.- E' quanto afferma in una nota l'on.Bergamini di FORZA iTALIA - Ma è necessario che l’adesione sia sincera e la volontà di costruire seria. In questo percorso, che è molto complesso, sarebbe sbagliato compiere frettolosi scatti in avanti o prestarsi a rincorse. Se puntiamo su valori che sono comuni, comune deve essere anche il senso di responsabilità verso i nostri elettori

Consiglio dei Ministri n.24

Consiglio dei Ministri n.24




Il Consiglio dei Ministri si è riunito il 23 luglio  2014,  a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Matteo Renzi. Segretario il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio.
Indice:
DECRETI ATTUATIVI
Comunicato lo stato di avanzamento
In apertura del Consiglio dei Ministri, nel rispetto dell'impegno assunto dal Presidente del Consiglio nell'ultima seduta, il Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ha fatto il punto riguardo lo stato di avanzamento dei decreti attuativi dei singoli Ministri. Il Ministro ha inoltre ricordato che alla data del 22 febbraio scorso i decreti attuativi da approvare erano 889, all'ultimo Consiglio dei Ministri erano 736 e dall'ultimo Consiglio i decreti sono  oggi 691, di cui 229 sono scaduti.  Il Ministro ha inoltre informato il Consiglio dell'avvenuta riorganizzazione dell'Ufficio per il programma di governo e di aver convocato venerdì scorso la Conferenza dei Capi di gabinetto per coordinare gli iter attuativi.
MISSIONI INTERNAZIONALI
Proroga delle Forze armate e di polizia e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e stabilizzazione - decreto legge
Su proposta del Presidente del Consiglio e dei Ministri degli Affari Esteri, Federica Mogherini, della Difesa, Roberta Pinotti, e dell’Interno, Angelino Alfano, il Consiglio ha approvato il decreto legge che, come negli anni precedenti, proroga fino al 31 dicembre 2014 le missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e le iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, per una somma complessiva di 446.184.816 euro per il 2014.
Missioni Internazionali delle Forze Armate e di Polizia
1. EUROPA
Sono autorizzate a decorrere dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2014 le seguenti spese:
  • euro 36.002.777 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni nei Balcani (Multinational Specialized Unit, European Union Rule of Law Mission in Kosovo Security Force Training Plan in Kosovo, Joint Enterprise);
  • euro 138.933 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Bosnia-Erzegovina, denominata EUFOR ALTHEA;
  • euro 2.742.940 per la prosecuzione dei programmi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell’area balcanica;
  • euro 652.610 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione europea denominata European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) e di euro 31.830 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Mission in Kosovo (UNMIK);
  • euro 133.921 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Peacekeeping Force in Cyprus (UNFICYP);
  • euro 7.732.311 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour.
2. ASIA
Sono autorizzate a decorrere dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2014 le seguenti spese:
  • euro 185.082.639  per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni in Afghanistan, denominate International Security Assistance Force (ISAF) ed EUPOL Afghanistan;
  • 9.124.600 per la proroga dell’impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan;
  • euro 333.009 per l’impiego di personale appartenente al Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti;
  • euro 76.223.973 per la proroga della partecipazione del contingente militare italiano alla missione delle Nazioni Unite in Libano, denominata United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL), compreso l’impiego di unità navali nella UNIFIL Maritime Task Force, e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze armate libanesi;
  • euro 1.236.817 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione denominata Temporary International Presence in Hebron (TIPH2) e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi;
  • euro 61.100 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah, denominata European Union Border Assistance Mission in Rafah (EUBAM Rafah);
  • euro 64.230 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione europea in Palestina, denominata European Union Police Mission for the Palestinian Territories (EUPOL COPPS);
  • euro 188.558 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione di vigilanza dell’Unione europea in Georgia, denominata EUMM Georgia.
3. AFRICA
Sono autorizzate a decorrere dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2014 le seguenti spese:
  • euro 5.182.970 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione delle forze armate libiche;
  • euro 45.370 per la proroga della partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione europea in Libia, denominata European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya);
  • euro 1.672.971 per la proroga della partecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione in Libia, per garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e per lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica, in esecuzione degli accordi di cooperazione tra il Governo italiano e il Governo libico per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani
  • euro 23.958.858 per la proroga della partecipazione di personale militare all’operazione militare dell’Unione europea denominata Atalanta e all’operazione della NATO denominata Ocean Shield per il contrasto della pirateria;
  • euro 17.836.535 per la proroga della partecipazione di personale militare alle missioni dell’Unione europea denominate EUTM Somalia e EUCAP Nestor e alle ulteriori iniziative dell’Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d’Africa e nell’Oceano indiano occidentale,nonché per il funzionamento della base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti e per la proroga dell’impiego di personale militare in attività di addestramento delle forze di polizia somale
  • euro 1.408.035 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite in Mali, denominata United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali (MINUSMA), e alle missioni dell’Unione europea denominate EUCAP Sahel Niger ed EUTM Mali, nonché per la partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea denominata EUCAP Sahel Mali;
  • euro 2.987.065 per la partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea nella Repubblica Centrafricana, denominata EUFOR RCA.
4) ASSICURAZIONI, AISE, CESSIONI, COOPERAZIONE CIVILE-MILITARE, OPERAZIONE DI SCORTA MARITTIMA, ASSETTI NAZIONALI
Sono autorizzate a decorrere dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2014 le seguenti spese:
  • euro 8.140.000per la stipulazione dei contratti di assicurazione e di trasporto e per la realizzazione di infrastrutture, relativi alle missioni internazionali sopra citate;
  • euro 4.862.000 per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali;
Il Ministero della difesa è autorizzato, a decorrere dal 1° luglio 2014 e fino al 31 dicembre 2014, a effettuare cessioni a titolo gratuito:
  • alle Forze armate della Repubblica di Gibuti: documentazione tecnica relativa ai veicoli blindati leggeri VBL Puma e ai semoventi M109 L. Per le finalità di cui alla presente lettera, è autorizzata la spesa di 333.000 euro;
  • alla Repubblica Islamica del Pakistan 100 veicoli M113;
  • alle Forze armate della Repubblica federale di Somalia 500 uniformi da combattimento;
  • al Regno Haschemita di Giordania 24 Blindo Centauro.
Al fine di  sopperire  a  esigenze  di  prima  necessità  della popolazione, compreso il ripristino dei servizi essenziali, proroga per l’anno 2014 la spesa già prevista dal decreto 16 gennaio 2014 n.2 entro il limite di euro 1.180.000 in Afghanistan e di  euro 40.000 nei Balcani per interventi urgenti o acquisti e lavori da eseguire  in  economia,  disposti nei  casi di necessità e urgenza dai comandanti dei contingenti  militari  che partecipano alle missioni internazionali di cui al presente  decreto.
E’ autorizzata, per l’anno 2014, la spesa di euro 1.942.394 per l’impiego di una unità navale della Marina militare nell’ambito dell’operazione di scorta marittima intesa ad assicurare condizioni di sicurezza all’attività internazionale di trasporto e neutralizzazione delle armi chimiche siriane.
Iniziative di cooperazione allo sviluppo
Sono autorizzate a decorrere dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2014 le seguenti spese:
  • euro 34.800.000 per iniziative di cooperazione volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati, nonché a sostenere la ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Repubblica centrafricana, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Yemen e, in relazione all’assistenza dei rifugiati, dei Paesi ad essi limitrofi. Lo stanziamento serve a promuovere interventi aventi tra gli obiettivi la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne, la tutela dei loro diritti, il lavoro femminile, la tutela e la promozione dei diritti dei minori;
  • euro 1.000.000 per la realizzazione di programmi integrati di sminamento umanitario.
Sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione
Sono autorizzate le seguenti spese:
  • euro 618.044 per interventi volti a sostenere i processi di stabilizzazione nei Paesi in situazione di fragilità, di conflitto o post-conflitto;
  • euro 1.300.000 per iniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza in Africa sub-sahariana e in America centrale;
  • euro 1.250.000 per la partecipazione finanziaria italiana ai fondi fiduciari delle Nazioni Unite e della NATO, nonché per contributi allo UN Staff college di Torino;
  • euro 2.896.200 per assicurare la partecipazione italiana alle iniziative PESC-PSDC, a quelle dell’OSCE e di altre organizzazioni internazionali, al fondo fiduciario InCE istituito presso la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, nonché allo EuropeanInstitute of Peace;
  • euro 8.845.090 per interventi operativi di emergenza e di sicurezza destinati alla tutela dei cittadini e degli interessi italiani all’estero;
  • euro 6.400.000 per il finanziamento del fondo di cui all’articolo 3, comma 159, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, anche per assicurare al personale del Ministero degli Affari esteri in servizio in aree di crisi la sistemazione, per ragioni di sicurezza, in alloggi provvisori;
  • euro 906.036 per l’invio in missione o in viaggio di servizio di personale del Ministero degli Affari esteri in aree di crisi, per la partecipazione del medesimo alle operazioni internazionali di gestione delle crisi, nonché per le spese di funzionamento e per il reclutamento di personale locale, a supporto del personale del Ministero degli Affari esteri inviato in località dove non operi una rappresentanza diplomatico-consolare;
  • euro 50.000 come contributo straordinario per il 2014 al fine di assicurare la funzionalità del Comitato Atlantico Italiano.
CODICE ANTIMAFIA
Modifiche al Codice Antimafia – Schema di decreto legislativo, esame preliminare
Su proposta dei Ministri dell’Interno, Angelino Alfano, della Giustizia, Andrea Orlando, e per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, il Consiglio ha approvato in esame preliminare, al fine dell’invio alle Commissioni parlamentari competenti, lo schema di decreto legislativo che reca ulteriori disposizioni integrative e correttive del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, giacché il primo periodo di applicazione della disciplina del Codice antimafia ha permesso di individuarne i punti suscettibili di miglioramento.
Queste le linee su cui si muove il provvedimento approvato oggi: passa da 45 a 30 giorni il termine decorso il quale  si può procedere alla stipula di contratti pubblici e al rilascio di concessioni, autorizzazioni e finanziamenti senza che sia intervenuta la comunicazione antimafia, previa però acquisizione dell’autocertificazione; si interviene, parimenti, sulla disciplina delle informazioni antimafia, che sono richieste per la stipula di contratti o il rilascio di provvedimenti di valore superiore alla soglia dei 150 mila euro, prevedendo anche in tal  caso l’acquisizione diretta, mediante collegamento alla Banca dati.
FABBISOGNI STANDARD
Tre decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’adozione delle note metodologiche e dei fabbisogni standard di Comuni e Province
Su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e in via preliminare due schemi di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativi all’attuazione del decreto legislativo n. 216 del 26 novembre 2010, “Disposizioni in materia di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province” per l’adozione delle note metodologiche relative alla procedura di calcolo e dei fabbisogni standard, per ciascun Comune e Provincia delle Regioni a Statuto ordinario, relativi alle funzioni fondamentali come definite dal medesimo decreto legislativo n. 216 del 2010.
Il decreto legislativo del 2010, a sua volta attuativo della legge n. 42 del 2009 sul federalismo fiscale, mira al definitivo superamento del criterio della spesa storica di Comuni e Province, sostituendolo con il criterio del fabbisogno standard.
L’approvazione dei tre provvedimenti si inserisce all’interno di un complessivo processo volto a garantire una migliore allocazione delle risorse pubbliche, maggiore trasparenza del flusso dei trasferimenti, più equità nella redistribuzione delle risorse e maggiore efficienza nella gestione della spesa pubblica, in modo da promuovere un progressivo miglioramento della quantità e dell’efficienza dei servizi resi ai cittadini.
Il decreto legislativo n. 216 del 2010 prevede che l’adozione delle note metodologiche relative alla procedura di calcolo e dei fabbisogni standard avvenga con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali, e previa acquisizione dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari.
Le note metodologiche, a loro volta approvate dalla Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo, sono volte ad illustrare il procedimento seguito per la determinazione dei relativi fabbisogni. Tale procedimento si è sviluppato, essenzialmente, in cinque fasi:
  • identificazione delle informazioni e dei dati di natura strutturale e contabile, acquisiti sia da banche-dati ufficiali, sia tramite rilevazione diretta con appositi questionari somministrati a Province, Comuni ed Unioni di Comuni;
  • individuazione dei modelli organizzativi e dei livelli quantitativi delle prestazioni, determinati sulla base di un sistema di indicatori in relazione a ciascuna funzione fondamentale e ai relativi servizi;
  • analisi dei costi finalizzata all’individuazione di quelli più significativi e alla determinazione degli intervalli di normalità;
  • individuazione di un modello di stima dei fabbisogni standard sulla base di criteri di rappresentatività attraverso la sperimentazione di diverse tecniche statistiche;
  • definizione di un sistema di indicatori per valutare l’adeguatezza dei servizi e consentire agli Enti locali di migliorarli.
Amministrazione, gestione e controllo – approvazione definitiva
Il Consiglio dei Ministri ha, quindi, approvato, in via definitiva, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’adozione delle note metodologiche e del fabbisogno standard per ciascun Comune e Provincia delle Regioni a statuto ordinario relativi alle funzioni generali di amministrazione, di gestione e controllo.
Lo schema di decreto era stato già approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella seduta 18 aprile 2013 e, successivamente, sottoposto all’esame Conferenza Stato-città e autonomie locali nonché delle competenti Commissioni parlamentari per l’acquisizione dei relativi pareri.
Nel merito del provvedimento, la funzione generale di amministrazione, di gestione e di controllo è stata distinta, per i Comuni, in quattro “macro servizi”, attinenti ai servizi di gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali, ai servizi di ufficio tecnico, ai servizi di anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico ed, infine, ad altri servizi generali; i singoli coefficienti di riparto relativi ai predetti macro servizi sono stati utilizzati per la costruzione di un unico coefficiente di riparto aggregato relativamente alla funzione nel suo insieme. Per le province, invece, la nota metodologica ed il fabbisogno standard sono stati elaborati con riferimento alla funzione generale di amministrazione, di gestione e di controllo, considerata nel suo insieme.
Istruzione pubblica, gestione del territorio, viabilità, rifiuti – approvazione preliminare
Il Consiglio dei Ministri ha, altresì, approvato, in via preliminare, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’adozione delle note metodologiche e dei fabbisogni standard per ciascuna Provincia delle Regioni a statuto ordinario relativi alle funzioni di istruzione pubblica ed alle funzioni di gestione del territorio.
Inoltre, ha approvato, sempre in via preliminare, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’adozione delle note metodologiche e dei fabbisogni standard per ciascun Comune delle Regioni a statuto ordinario relativi alle funzioni di istruzione pubblica, nel campo della viabilità, nel campo dei trasporti, di gestione del territorio e dell’ambiente al netto dello smaltimento rifiuti, sul servizio smaltimento rifiuti, nel settore sociale e sul servizio degli asili nido.
Nel merito del provvedimento, le relative note metodologiche ed i fabbisogni standard si riferiscono alle funzioni fondamentali dei Comuni, come individuate dal decreto legislativo n. 216 del 2010, relative alle funzioni di istruzione pubblica, a quelle nel campo della viabilità e dei trasporti, alle funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente ed, infine, alle funzioni nel settore sociale.
Con l’approvazione preliminare di tali provvedimenti, si avvia, pertanto, l’iter per l’adozione delle note metodologiche, già approvate dalla Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo, rispettivamente, nelle sedute del 2 luglio e 23 dicembre 2013, e dei fabbisogni standard per ciascun Comune e Provincia in ordine alle menzionate funzioni di rispettiva competenza.
I due schemi di decreto verranno, quindi, sottoposti all’esame della Conferenza Stato – città e autonomie locali ed alle Commissioni parlamentari competenti, secondo quanto prescritto dall’articolo 6 del decreto legislativo n. 216 del 2010.
PUBBLICAZIONI ESTERE
Contributi a pubblicazioni estere - Decreto presidenziale
Su proposta del Presidente del Consiglio è stato approvato il regolamento che definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi a favore dei periodici pubblicati all’estero e delle pubblicazioni edite in Italia e diffuse prevalentemente all’estero, a seguito dell’acquisizione dei pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari di merito. Si tratta di due milioni di euro all’anno, come previsto dal decreto-legge n.63 del 2012, integrati con un milione di euro, per il solo 2014, dalla legge di stabilità.
OTTO PER MILLE
Otto per mille anche per le ristrutturazioni scolastiche - Decreto presidenziale
Su proposta del Presidente del Consiglio è stato approvato uno schema di regolamento che modifica ed integra il decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998 n.76, che specifica criteri e procedure per l’utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale.
Con queste modifiche il Governo si adegua a quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2014 che, all’articolo 1, comma 206, ha innovato la disciplina della destinazione della quota dell’otto per mille dell’Irpef a gestione statale prevedendo l’aggiunta alle quattro tipologie ivi previste “fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali” una quinta tipologia costituita da “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”. Con questo regolamento quindi viene assicurata una nuova categoria di destinatari del beneficio. Lo schema di regolamento verrà trasmesso al Consiglio di Stato ed alle Commissioni parlamentari di merito per i pareri prescritti.
REGOLAMENTO DEI MARCHI
Disciplina per i marchi dei metalli preziosi – Decreto presidenziale
Su proposta del Presidente e del Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, il Consiglio ha approvato in esame definitivo, a seguito del parere favorevole reso dal Consiglio di Stato, un regolamento che modifica la precedente disciplina dei titoli e dei marchi dei metalli preziosi.
Le modifiche introducono nuove definizione tecniche coerenti con le tecnologie di lavorazione dei metalli preziosi, chiariscono quali siano i metodi ufficiali di analisi per la determinazione del titolo delle leghe, introducono una ulteriore grandezza di minori dimensioni del marchio di identificazione da utilizzare solo nel caso di apposizione con la tecnologia laser, eliminano l’obbligo di munirsi del marchio di identificazione per tutti coloro che svolgono esclusivamente lavoro per conto terzi e regolano i prodotti costituiti da metalli comuni rivestiti con metallo prezioso.
Si tratta di interventi di chiarimento, semplificazione ed innovazione a vantaggio degli operatori interessati ed a tutela dei consumatori. Le modifiche consentono di apporre il marchio di identificazione sugli oggetti in matallo prezioso destinati ad essere esportati fuori dello Spazio Economico Europeo.
ATTI INTERNAZIONALI
Ratifiche di Atti internazionali fra Italia e Kazakhstan
Su proposta del Ministro degli affari esteri, Federica Mogherini, il Consiglio ha approvato due disegni di legge per la ratifica e l’esecuzione dei seguenti Atti internazionali:
Accordo fra l’Italia ed il Kazakhstan di cooperazione nel contrasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, di precursori e sostanze chimiche impiegate per la loro produzione, al terrorismo e ad altre forme di criminalità, fatto a Roma il 5 novembre 2009. Co-proponente il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra l’Italia ed il Kazakhstan, fatto ad Astana l’8 novembre 2013. Co-proponente il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
LEGGE BACCHELLI
Assegnazione di vitalizi a quattro personalità
In considerazione dei meriti conseguiti nel corso delle loro carriere artistiche, il Consiglio ha conferito a Judif Abramovna DOBROVOLOSKAIA (docente, traduttrice), Renzo CALEGARI (fumettista), Franco BROCANI(regista), Anna Maria GHERARDI (attrice), l’assegno straordinario vitalizio che la legge n. 440 del 1985 (cosiddetta “legge Bacchelli”) prevede per cittadini italiani di chiara fama che si siano distinti nelle scienze, nelle arti, nelle lettere, nell’economia e nel lavoro, in campi filantropici, sociali, umanitari e che versino oggi in stato di particolare necessità. I criteri che presiedono alla scelta, stabiliti per decreto e periodicamente verificati, sono alla base dell’individuazione dei destinatari, tra quelli che ne facciano domanda, operata dalla Commissione consultiva istituita a questo scopo presso la Presidenza del Consiglio.
(In allegato le schede biografiche dei destinatari del vitalizio).
COMMISSARIO IN ABRUZZO
Rinnovato il commissario per il Piano di rientro del deficit sanitario in Abruzzo
Per consentire la prosecuzione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Abruzzo, il Consiglio dei Ministri ha rinnovato la nomina del Commissario ad acta nella persona del nuovo Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso; appositamente invitato, il Presidente D’Alfonso ha partecipato all’esame della questione.
PROROGHE
Proroga dello scioglimento del Consiglio comunale Polizzi Generosa (PA)
Su proposta del Ministro dell’Interno Angelino Alfano e al fine di completare l’opera di risanamento delle istituzioni locali ancora condizionate dalla criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato la proroga di sei mesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Polizzi Generosa (PA); ha partecipato alla discussione l’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana, Linda Vancheri, delegata dal Presidente, Rosario Crocetta, invitato a norma dello Statuto regionale.
Proroga di stati d’emergenza in Abruzzo, nel Modenese e a Potenza e Matera
Al fine di consentire il proseguimento delle operazioni di protezione civile in contrasto ai danni causati da eccezionali avversità meteorologiche, il Consiglio ha deliberato la proroga di 180 giorni per alcuni stati d’emergenza già dichiarati nella provincia di Modena (dal 17-19 gennaio 2014), nella Regione Abruzzo (1-2 dicembre 2013), in alcuni comuni delle province di Potenza e di Matera (1-3 dicembre 2013), nonché per le frane che hanno interessato il Comune di Montescaglioso (Matera) il 3 dicembre 2013.
NOMINE
Il Consiglio ha poi deliberato:
su proposta del Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, la nomina a componente del Consiglio di amministrazione dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, diLicia MATTIOLI, in sostituzione di Paolo Zegna;
su proposta del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, la conclusione del procedimento di nomina, acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, di Ezio CASTIGLIONE a Presidente dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - ISMEA.
LEGGI REGIONALI (omissis)

Renzi presiede il Comitato Interministeriale per la Sicurezza

Il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica si è riunito il 23 luglio, presieduto dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con la partecipazione del Sottosegretario con delega ai Servizi, Marco Minniti, dei Ministri Federica Mogherini (Esteri), Angelino Alfano (Interno), Roberta Pinotti (Difesa), Andrea Orlando (Giustizia), Federica Guidi (Sviluppo Economico) e del Direttore generale del DIS, Giampiero Massolo, allo scopo di compiere un’approfondita analisi del possibile impatto, sullo spettro degli interessi nazionali, del preoccupante andamento delle maggiori crisi che caratterizzano l’attuale fase internazionale.
Il Comitato ha dedicato la sua attenzione ai possibili scenari futuri della crisi russo-ucraina, alla drammatica recrudescenza del conflitto israelo-palestinese, agli sviluppi sul terreno in Siria ed Iraq, ed alla perdurante precarietà del quadro di sicurezza in Libia.
I membri del Comitato hanno anzitutto ribadito la necessità di continuare a sollecitare gli sforzi della comunità internazionale e dell’Europa in primo luogo, affinché tutti gli attori coinvolti in tali teatri siano indotti, con iniziative adeguate alle peculiarità di ciascun contesto, a promuoverne la pacificazione e la stabilità.
Ampio spazio è stato, al contempo, riservato alla disamina delle possibili implicazioni delle crisi in atto per la sicurezza nazionale.
Tali aspetti - è stato evidenziato nel corso della riunione - continueranno a rivestire massima priorità per il Comitato e per i suoi componenti, attraverso tutte le opportune forme di collaborazione inter-istituzionale ed internazionale.
La riunione del CISR ha, altresì, offerto l’opportunità di approvare, alla luce del fabbisogno espresso dai Ministri che lo compongono, gli indirizzi generali e gli obiettivi fondamentali da perseguire nel quadro della politica dell’informazione per la sicurezza.