domenica 24 maggio 2015

QUESTION TIME SUI FLUSSI MIGRATORI

Question time del ministro Alfano alla Camera

22 aprile 2015
Il ministro dell'Interno nell'aula di Montecitorio ha affrontato i temi legati al flusso migratorio dall'Africa: dalla lotta agli scafisti alle iniziative e proposte a livello europeo
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto oggi pomeriggio alle 15 ad un question time alla Camera dei deputati. Le interrogazioni hanno riguardato, per la maggior parte, il tema dei flussi migratori dall'Africa, del contrasto al traffico di esseri umani e delle iniziative al riguardo a livello europeo.

Le interrogazioni

Sull'eventuale rafforzamento della missione Triton, con particolare riferimento all'ipotesi che diventi una missione di ricerca e soccorso in mare (Costantino ed altri - SEL).
Il ministro, rivendicando le vite salvate da Mare Nostrum ha evidenziato come anche «attraverso Mare Nostrum non si siano salvate tutte le vite umane: secondo molte organizzazioni umanitarie, come l'UNHCR, sono morte 3.500 persone durante l'operazione che nacque - ha ricordato - nell'emergenza post-Lampedusa. Oggi c'è Triton la più grande operazione mai realizzata da Frontex, e il primo punto (dei dieci proposti ieri dall'Ue) riguarda proprio l'estensione del raggio d'azione dell'operazione, con la partecipazione di più Paesi europei, anche allargando il mandato».
Sulla capacità di accoglienza dei migranti da parte di regioni ed enti locali (Busin ed altri - LNA).
Il ministro ha respinto l’accusa di un approccio unilaterale da parte del Governo in tema di accoglienza dei migranti. «Oggi - ha specificato - nelle strutture di accoglienza ci sono 70.507 persone». Alfano ha fornito le percentuali delle presenze per regione. Tra queste, «il 21% in Sicilia, 12% nel Lazio, 8% in Puglia e il 9% in Lombardia».
Sull'emergenza immigrazione in vista del Consiglio europeo straordinario di domani (Fiano ed altri - PD), Alfano ha evidenziato che a livello europeo sembra emergere un salto di qualità ed una visione globale nella strategia di approccio alla questione. Il ministro ha detto che «occorre modificare il sistema di asilo europeo per giungere ad un'equa distribuzione tra tutti i Paesi Ue, e non solo tra 4-5. Occorre inoltre agire - ha proseguito - nei Paesi dall'altra parte della riva sud del Mediterraneo per far sì che già lì si possa verificare uno screening per vedere chi ha diritto all'accoglienza e chi no». C'è bisogno di «investire risorse vere per collaborare con quei Paesi africani che sono Paesi di origine o transito dei migranti».
Il ministro ha evidenziato come il tema dell’immigrazione non sia solo questione di accoglienza ma  tema generale di politica estera. «La scelta di fare l’operazione Tritone è stata la scelta dell’Europa e il dovere dell’accoglienza deve gravare su tutta l’Europa», ha detto.
Sulle misure nei confronti dei cosiddetti scafisti e sulla sicurezza del personale della Guardia costiera impegnato nei soccorsi alle imbarcazioni di migranti (Ravetto e Brunetta - FI-PdL).
Alfano ha ricordato che la Guardia costiera è dotata di armamento leggero per autoprotezione, così come il personale di Marina e Guardia di finanza: «Siamo un grande Paese attrezzato a salvare le vite ed a difendere gli uomini che salvano le vite», ha detto il ministro.
Sul contrasto all'immigrazione clandestina, con particolare riferimento alla lotta ai trafficanti di esseri umani (Rampelli ed altri - FdI-AN).
Il ministro dell’Interno ha evidenziato sia necessario lavorare per «l’azzeramento della capacità di traffico dei trafficanti con azioni mirate già dalla costa dell’Africa», rimandando indietro coloro i quali non scappano da situazioni di guerra. Alfano ha evidenziato come le forze dell’ordine siano in grado di avere informazioni che riguardano gli scafisti attraverso il Servizio Centrale Operativo (SCO) della Polizia di Stato.
Due delle interrogazioni alla Camera hanno riguardato temi diversi dall’emergenza legata ai flussi migratori. La prima verteva sul possibile ‘invio di una commissione d'accesso nel comune di Brescello’ (Fava - Misto-PSI-PLI:.) il ministro ha ricordato che il prefetto di Reggio Emilia ha già avviato indagini di approfondimento e che le decisioni al riguardo saranno valutate al loro esito. Una seconda ha riguardato ‘iniziative volte a posticipare il termine di approvazione dei consuntivi 2014 degli enti locali’ (Villarosa ed altri - M5S). Circa questa possibilità il ministro si è espresso negativamente.

Ultimo aggiornamento:

mercoledì 29 aprile 2015, ore 19:53

NOMINATI DA MATTARELLA I NUOVI CAVALIERI DEL LAVORO

Il Presidente Mattarella ha firmato i decreti di nomina di 25 nuovi Cavalieri del Lavoro






C o m u n i c a t o
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto con il
quale, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Dott.ssa Federica Guidi, sono stati nominati 25 Cavalieri del Lavoro.
Ecco l'elenco completo degli insigniti, con l'indicazione, per ciascuno, del settore di attività e della Regione di provenienza:

ALBINI Silvio Industria tessile Lombardia
ALESSI ANGHINI Michele Produzione articoli di arredamento/meccanica Piemonte
ARTIOLI Paola Industria siderurgica Lombardia
BONFIGLIOLI Sonia Industria meccanica Emilia Romagna
BRACA Aldo Industria farmaceutica Lazio
COLAVITA Enrico Industria alimentare Molise
DOLCETTA CAPUZZO Stefano Industria elettronica Veneto
FAVUZZI Domenico Informatica Puglia
FREDA Fabrizio Chimica/Cosmetica Estero
FUSILLO Vito Edilizia Puglia
GALLIA Fabio Credito Lazio
GOPPION Alessandro Mauro Massimo Artigianato installazioni museali Lombardia
LOCCIONI Enrico Industria meccanica/impiantistica elettrica Marche
LUTI Claudio Industria dell'arredamento Lombardia
LUZZATI Luigi Industria alimentare Liguria
MARCHESINI Vainer Industria meccanica/impiantistica elettrica Emilia Romagna
MESSINA Sebastiano Impiantistica meccanica Sicilia
MORETTA Pier Luigi Industria metalmeccanica Piemonte
NATALE Giuseppe Chimica Abruzzo
PINZAUTI Lorenzo Industria dell'abbigliamento Toscana
SASSOLI de' BIANCHI Lorenzo Industria alimentare Emilia Romagna
SAVIOTTI Pier Francesco Credito Veneto
SCHOENTHAL FELTRINELLI Inge Editoriale Cittadina straniera
TOMASSINI Luca Sistemi per telecomunicazioni Umbria
ZAPPACOSTA Pierluigi Tecnologia dell'informatica Estero
Roma, 22 maggio 2015

IL GOVERNO MODIFICA I BILANCI D'ESERCIZIO E CONSOLIDATI DELLE IMPRESE


Consiglio dei Ministri n. 64




Il Consiglio dei Ministri si è riunito   lunedì 18 maggio 2015, alle ore 12.40 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti.
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STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA
In apertura del Consiglio dei Ministri, il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha comunicato al Governo che dal Consiglio dei Ministri dell’8 maggio sono stati adottati 10 provvedimenti attuativi, di cui 8 riferiti al Governo in carica, il cui tasso di attuazione è salito al 63,9%.
Sono in totale 767 i decreti, compresi quelli riferiti ai due esecutivi precedenti, ai quali il Governo ha dato attuazione.
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MINUTO DI SILENZIO IN MEMORIA DEI CADUTI DELLA I GUERRA MONDIALE
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato al Consiglio dei Ministri che tutti i cittadini italiani sono invitati ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei caduti della prima guerra mondiale domenica 24 maggio 2015 alle ore 15.
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DECRETO LEGGE IN MATERIA DI AMMORTIZZATORI SOCIALI E PENSIONI
Su proposta del Presidente Renzi e dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge in materia di ammortizzatori sociali e di pensioni che dà, tra l’altro, attuazione alla recente sentenza della Corte costituzionale in materia di indicizzazione delle pensioni.
Questi i punti salienti del decreto legge:
  • al fine di dare attuazione ai principi enunciati nella sentenza n.70 del 2015 della Corte costituzionale e nel rispetto dei principi di equilibrio di bilancio e degli obiettivi di finanza  pubblica, assicurando al tempo stesso la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni  per garantire i diritti civili e sociali, il provvedimento riconosce, per il 2012-13, ai trattamenti pensionistici superiori a tre volte i trattamenti minimi, una parziale rivalutazione in base all’inflazione, graduata in funzione decrescente per fasce di importi pensionistici fino a sei volte il trattamento minimo, con decorrenza primo settembre 2015; gli arretrati invece saranno pagati in un’unica soluzione il 1° agosto prossimo, per un ammontare medio di oltre 500 euro a pensionato, importo che sarà maggiore per le pensioni comprese tra 3 e 4 volte il minimo e inferiore per le pensioni comprese tra 4 e 6 volte il minimo stesso. L’onere è pari, per il bilancio pubblico, per effetto degli arretrati, a 2 miliardi e 180 milioni di euro per il 2015 e, a regime, a 500 milioni dal 2016 in poi. La platea dei destinatari, con pensioni superiori a tre volte il minimo e non superiori a sei, è di 3,7 milioni di pensionati;

  • in materia pensionistica sono anche previsti un intervento che consente all’INPS di anticipare al 1° giorno del mese il pagamento delle pensioni e un ulteriore intervento che protegge il montante contributivo, per il calcolo delle future pensioni, dalla caduta del PIL che si è verificata negli anni passati.
In materia di ammortizzatori sociali sono poi previsti il rifinanziamento per 1 miliardo di euro degli ammortizzatori in deroga  per il 2015 (mobilità e cassa integrazione) e il rifinanziamento dei contratti di solidarietà per 70 milioni di euro.
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INFORMAZIONE DEL SETTORE PUBBLICO 
Attuazione di direttiva europea in materia di riutilizzo dell’informazione del settore pubblico  (decreto legislativo)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione  Maria Anna Madia,  ha approvato in via definitiva un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/37/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che modifica la direttiva 2003/98/CE.
La direttiva stabilisce un insieme minimo di norme che disciplinano il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e i mezzi pratici per facilitare il riutilizzo dei documenti esistenti detenuti da enti pubblici degli Stati membri. Con l’attuazione della direttiva si stabilisce in modo chiaro l’obbligo per gli Stati membri di rendere riutilizzabili tutti i documenti a meno che l’accesso sia limitato o escluso ai sensi delle disposizioni nazionali sull’accesso agli atti e fatte salve le altre eccezioni stabilite dalla direttiva stessa.  Tra le altre cose il decreto legislativo, che ha acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali, prevede:
  • che vengano inclusi nell’ambito di applicazione della direttiva i documenti i cui diritti di proprietà intellettuale siano detenuti da biblioteche, da musei e da archivi, qualora il loro riutilizzo sia autorizzato;
  • che gli Stati membri incoraggino l’uso di licenze aperte disponibili on-line, anche al fine di conferire diritti di riutilizzo più ampi e che si basino sui principi dei dati aperti;
  • che la riutilizzabilità sia gratuita o connessa ai soli costi marginali sostenuti per la riproduzione che saranno determinati dall’Agenzia per l’Italia digitale. Sono disciplinati anche i casi in cui è possibile applicare costi superiori a quelli marginali.
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SICUREZZA DEL MARE
Attuazione di direttiva sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e dei Ministri dello sviluppo economico Federica Guidi e dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti,  ha approvato, in esame preliminare al fine di acquisire i pareri prescritti, un provvedimento che attua la direttiva dell’Unione europea n. 2013/30 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 giugno 2013, sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi che modifica la direttiva 2004/35/CE. 
Sulla base di principi di azione preventiva e correttiva, nonché sul concetto di “chi inquina paga”, l’Unione europea ha inteso armonizzare le normative  nazionali dei Paesi membri, che in alcuni casi, come per l’Italia, erano già in grado di garantire elevati standard di sicurezza, al fine di prevenire il verificarsi di incidenti gravi nelle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e di limitarne le conseguenze, implementando il sistema di controllo degli impianti per assicurare una sempre più efficiente protezione dell’ambiente marino e delle economie costiere dall’inquinamento da idrocarburi. Le verifiche previste dal decreto si aggiungono al constante monitoraggio delle strutture già attuato dalle competenti autorità nazionali attraverso l’impiego di mezzi navali e strumenti di rilevazione satellitare.
Tra le principali innovazioni introdotte dallo schema di decreto legislativo rispetto alla normativa nazionale già vigente vi sono: 
  • l’integrazione della normativa italiana in materia di sicurezza per le attività offshore e della relativa salvaguardia ambientale;
  • l’istituzione di una autorità competente che individui le responsabilità dell’operatore per il controllo dei grandi incidenti e attivi procedure per la valutazione approfondita delle relazioni sui grandi rischi e di ogni altra specifica documentazione richiesta agli operatori del settore e provveda a far rispettare le norme della Direttiva stessa anche mediante ispezioni, indagini e azioni di esecuzione;
  • l’introduzione di ulteriori sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate conformemente alla Direttiva nonché tutte le misure necessarie per garantirne l’attuazione.

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BILANCI D’ESERCIZIO, CONSOLIDATI E IMPRESE
Attuazione della direttiva europea relativa ai bilanci d’esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese per la parte relativa alla disciplina del bilancio di esercizio e di quello consolidato per la società di capitali e gli altri soggetti individuati dalla legge (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare, al fine di acquisire i pareri prescritti, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, uno schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, relativa ai bilanci d’esercizio ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di impresa, recante modifica della direttiva 2006/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e abrogazione delle direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE del Consiglio, per la parte relativa alla disciplina del bilancio di esercizio e di quello consolidato per la società di capitali e gli altri soggetti individuati dalla legge.
Lo schema di decreto legislativo:
  • introduce la nuova disciplina circa gli obblighi di trasparenza posti a carico delle imprese operanti nel settore estrattivo o in quello dello sfruttamento delle aree forestali;
  • integra e modifica il codice civile e il decreto legislativo 127 del 9 aprile 1991 al fine di allineare le disposizioni in materia di bilancio di esercizio e consolidato alle disposizioni della direttiva e altri provvedimenti legislativi già esistenti
  • apporta modifiche a provvedimenti legislativi per adeguarne il contenuto alle prescrizioni della Direttiva o per esigenze di coordinamento in materia di conti annuali e consolidati delle imprese di assicurazione e di revisione legale dei conti.

Attuazione della direttiva europea relativa ai bilanci d’esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese per la parte relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare, al fine di acquisire i pareri prescritti, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, uno schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, relativa ai bilanci d’esercizio ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di impresa, recante modifica della direttiva 2006/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e abrogazione delle direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE del Consiglio, per la parte relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari, nonché in materia di pubblicità dei documenti contabili delle succursali, stabilite in uno Stato membro, di Enti creditizi ed Istituti finanziari con sede sociale fuori di tale Stato membro e che abroga e sostituisce il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 87.

Nello specifico il presente decreto, pertanto, disciplina:
  • i bilanci degli intermediari finanziari che redigono i bilanci sulla base delle previsioni della Direttiva 86/635/CEE;
  • i casi in cui un intermediario bancario o finanziario vigilato dalla Banca d’Italia è tenuto a redigere il bilancio consolidato sulla base dei principi contabili internazionali emanati dall’organo incaricato di emanare i principi contabili (IASB) e adottati dalla Commissione europea;

Lo schema di decreto riconosce inoltre alla Banca d’Italia il potere di emanare disposizioni relativamente alle forme tecniche dei bilanci e delle situazioni dei conti destinate al pubblico nonché alle modalità e ai termini della pubblicazione delle situazioni dei conti, prevedendo opportune forme di coordinamento con la Consob.
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DIRETTIVE EUROPEE
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare al fine di acquisire i pareri prescritti uno schema di decreto legislativo recante l’attuazione della direttiva 2013/33/UE e della direttiva 2013/32/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013. 

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ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Regolamento di organizzazione del ministero della Giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche del Ministero della Giustizia (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – esame definitivo)

Su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, è stato approvato in esame definitivo a seguito del parere favorevole del Consiglio di Stato, il regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia.  Si tratta di una profonda e incisiva opera di ristrutturazione e semplificazione fondata su un unico principio ispiratore: aumentare l’efficienza, l’efficacia e la trasparenza dell’azione amministrativa attraverso una riqualificazione delle risorse disponibili anche attraverso l’eliminazione di duplicazioni di funzioni e gestioni. 
Complessivamente, la riorganizzazione del ministero della Giustizia passa sostanzialmente attraverso quattro obiettivi:
  • rendere la struttura del Ministero compatibile con le prescrizioni in materia di riduzione della spesa pubblica succedutesi dal 2006 ad oggi;
  • innovare e completare il decentramento delle funzioni amministrative di competenza del Ministero;
  • avviare un processo di unificazione e razionalizzazione della gestione dei beni e dei servizi serventi tutte le articolazioni ministeriali, in un’ottica di maggiore efficienza complessiva e di complessivo risparmio per l’Amministrazione;
  • rendere la struttura del Ministero più efficace e con maggiori livelli di specializzazione e competenza, favorendo nel contempo l’integrazione operativa tra le diverse articolazioni, sia a livello centrale che periferico;
A questo scopo, oltre all’istituzione di una Conferenza dei capi dipartimento, con compiti di coordinamento delle attività del Ministero e alla creazione di un unico centro competente in materia di acquisti e spese, si segnala l’ampliamento delle competenze del Dipartimento per la giustizia minorile a cui sarà assegnata anche l’esecuzione di tutte le misure alternative e le sanzioni sostitutive della detenzione in carcere, così creandosi una moderna struttura di controllo della cosiddetta probation secondo i più avanzati modelli europei.  
In particolare, la ristrutturazione del ministero prevede un robusto dimagrimento dei dirigenti generali che passano da 61 a 36 e dei dirigenti che passano da 1006 a 712. Il risparmio totale dell’opera di ristrutturazione è calcolato in circa 65 milioni di euro.
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STATO DI EMERGENZA IN SICILIA
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la dichiarazione di stato d’emergenza per fare fronte ai danni connessi agli eventi meteorologici che si sono verificati dal 16 febbraio al 10 aprile 2015 nel territorio delle Province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina e Trapani, compresi gli interventi emergenziali da realizzare in conseguenza del cedimento dei piloni del viadotto Himera 1 dell’autostrada A 19 Catania-Palermo.

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SERVIZIO SANITARIO DI LAZIO, CAMPANIA, ABRUZZO, SICILIA e MOLISE
Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato l’erogazione di anticipazioni sdel finanziamento del Servizio sanitario in favore delle regioni Lazio, Campania, Calabria, Abruzzo e Sicilia, nell’ambito dei Piani di rientro dai disavanzi del settore. Gli anticipi vengono concessi quando le verifiche consentano di constatare la sussistenza delle condizioni previste dalla legge e vengono erogati facendo salva la facoltà di recupero.
Inoltre, tenuto conto delle perduranti inadempienze nella riorganizzazione del servizio sanitario regionale molisano rispetto agli obiettivi del programma di riqualificazione e ai successivi programmi operativi in prosecuzione, dovute soprattutto alla carenza del quadro programmatorio e di governance regionale secondo quanto è emerso dalle riunioni di verifica, su proposta del Ministero dell’economia e delle finanze ed al fine di dare immediato impulso alle procedure di attuazione del Piano di rientro come previsto dalla normativa in vigore (decreti-legge n. 159/2007 e n. 66/2014), è stato rimodulato il mandato attribuito al Commissario ad acta; contestualmente è stato revocato l’attuale incarico di sub commissario e conferito il medesimo a Gerardo DI MARTINO. Ha partecipato alla riunione il Presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura.
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NOMINE
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la nomina a Presidente di Sezione della Corte dei conti diJosef Hermann ROSSLER

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LEGGI REGIONALI (OMISSIS)

AL VIA IL BONUS BEBE' 2015

Bonus bebè 2015


Al via il Bonus bebè per i bambini nati o adottati dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017: dall'11 maggio è possibile presentare la domanda per poter usufruire dell'assegno. 
La misura (assegno di natalità) è contenuta nella Legge di Stabilità, con l’obiettivo di incentivare la natalità e contribuire  alle  spese  per il suo sostegno (Legge 23 dicembre 2014 n. 190, art. 1 comma 125). Modalità di fruizione e limiti sono contenuti nel decreto attuativo (Decreto Presidente del Consiglio pubblicato nella G.U. del 10 aprile 2015).
In sintesi:

Chi può richiedere il bonus

La domanda può essere presentata da uno dei genitori che siano cittadini italiani o comunitari oppure cittadini di Stati extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Al momento della domanda il richiedente deve essere residente in Italia e convivente con il figlio per il quale si richiede l’assegno. Condizione essenziale per accedere all’assegno è il possesso di un ISEE, in corso di validità con un valore non superiore 25.000 euro annui.

L'assegno

L’assegno è corrisposto dall'Inps e decorre dalla data di nascita o di ingresso in famiglia.
L’importo annuo è pari a:
  • 960 euro (80 euro al mese per 12 mesi), nel caso in cui il valore dell’ISEE non sia superiore a 25.000 euro annui;
  • 1.920 euro (160 euro al mese per 12 mesi), nel caso in cui il valore dell’ISEE non sia superiore a 7.000 euro annui.
L’assegno è riconosciuto per ogni figlio nato o adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, a decorrere dal giorno di nascita o di ingresso nel nucleo familiare.
Spetta, persistendo i requisiti di legge, fino al compimento del terzo anno di età del bambino oppure fino al terzo anno di ingresso del minore nel nucleo familiare a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo. L’assegno è erogato per massimo 36 mensilità che si computano a partire dal  mese di nascita o di ingresso in famiglia.

Come fare domanda

La domanda deve essere presentata all’INPS esclusivamente in via telematica, mediante uno dei seguenti canali:
  • sito dell'INPS, servizi per il cittadino, tramite PIN dispositivo
  • Contact Center Integrato - numero verde 803.164 o numero 06 164.164
  • Patronati, attraverso i servizi offerti dagli stessi.
Il servizio d'invio delle domande è disponibile sul sito INPS attraverso il seguente percorso: -> Servizi per il cittadino -> Autenticazione con PIN -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> Assegno di natalità – Bonus bebè.
La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia a seguito di adozione o affidamento preadottivo. In via transitoria, per le nascite o adozioni avvenute tra il 1° gennaio 2015 e il 27 aprile 2015, il termine di 90 giorni per la presentazione della domanda decorre dal 27 aprile (scadenza 27 luglio 2015).
Ulteriori chiarimenti sono forniti dalla circolare Inpsdell'8 maggio 2015 e dal comunicato stampa della stessa data.

Fonte: Dpcm 27 febbraio 2015 / Circolare INPS 8 maggio 2015

DALLA U.E.1 MILIARDO DI PREFINANZIAMENTO PER L'OCCUPAZIONE GIOVANILE