mercoledì 6 gennaio 2016

Brunetta: Crisi, “A questi ritmi crescita ci vorranno 10 anni per tornare a situazione ante 2008″



“Dall’analisi dei dati Eurostat, che ci raccontano come l’Italia non riesca a recuperare le perdite della crisi e a mettersi a pari dei big Ue su industria e lavoro, e dall’analisi della lieve e affannosa crescita prevista per il nostro Paese nel 2015 e nel 2016, emerge che siamo sì usciti dalla recessione ma, ahinoi, non ancora dalla crisi. E la strada è lunga e tortuosa.

Per tornare ai livelli ante 2008, per quanto riguarda il Pil e l’occupazione, a questi lentissimi ritmi di crescita, ci vorranno almeno 10 anni. E i gufi qui non c’entrano niente, caro presidente del Consiglio (si fa per dire), Matteo Renzi.
E il passaggio dal segno meno al segno più non è certamente ascrivibile a questo governo, che in 20 mesi a Palazzo Chigi non è riuscito a dare al Paese la tanto sbandierata svolta buona.
Se non ci fosse stata la svalutazione dell’euro, la diminuzione del prezzo del petrolio e la liquidità della Banca centrale europea la crescita in Italia sarebbe ancora con il segno meno. Con buona pace di Renzi e della sua ossessione per i volatili notturni.
Come volevasi dimostrare”.

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella


Palazzo del Quirinale, 31/12/2015
Buonasera,
un saluto molto cordiale a quanti mi ascoltano e gli auguri migliori, altrettanto cordiali, a tutte le italiane e a tutti gli italiani, in patria e all'estero; e a coloro che si trovano in Italia e che amano il nostro Paese. A tutti un buon 2016.

L'anno che sta per concludersi ha recato molte novità intorno a noi: alcune positive, altre di segno negativo.

Questa sera non ripeterò le considerazioni che ho fatto, giorni fa, incontrando gli ambasciatori degli altri Paesi in Italia sulla politica internazionale, e neppure quelle svolte con i rappresentanti delle nostre istituzioni.

Stasera vorrei dedicare questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno.

Il lavoro anzitutto.

L'occupazione è tornata a crescere.

Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l'uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie.

Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani.

Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria.

Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell'avvenire della propria famiglia.

Penso all'insufficiente occupazione femminile.

Il lavoro manca soprattutto nel Mezzogiorno. Si tratta di una questione nazionale. Senza una crescita del Meridione, l'intero Paese resterà indietro.

Le diseguaglianze rendono più fragile l'economia e le discriminazioni aumentano le sofferenze di chi è in difficoltà.

Come altrove, anche nel nostro Paese i giovani che provengono da alcuni ambienti sociali o da alcune regioni hanno più opportunità: dobbiamo diventare un Paese meno ingessato e con maggiore mobilità sociale.

Il lavoro e la società sono al centro di un grande processo di cambiamento.

L'innovazione è una sfida che riguarda tutti. La competizione richiede qualità, creatività, investimenti. Impresa privata e settore pubblico, in particolare scuola, università e ricerca, devono operare d'intesa.

La condizione economica dell'Italia va migliorando: questo va sottolineato.

Anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli.

Senza dimenticare l'azione svolta dalle istituzioni, va detto - e tengo a dirlo - che moltissimi nostri concittadini hanno operato con impegno e con senso di responsabilità, in settori diversi e con compiti differenti. Hanno contribuito in questo modo, malgrado la crisi, a tenere in piedi l'economia italiana.

A tutti loro desidero render merito ed esprimere grande riconoscenza.

Così come intendo inviare un messaggio di sostegno e di speranza alle famiglie particolarmente in affanno: non vanno lasciate sole, e chiedo l'impegno di tutti perché le difficoltà si riducano e vengano superate.

Un elemento che ostacola le prospettive di crescita è rappresentato dall'evasione fiscale.

Secondo uno studio, recentissimo, di pochi giorni fa, di Confindustria, nel 2015 l'evasione fiscale e contributiva in Italia ammonta a 122 miliardi di euro. 122 miliardi! Vuol dire 7 punti e mezzo di PIL. Lo stesso studio calcola che anche soltanto dimezzando l'evasione si potrebbero creare oltre trecentomila posti di lavoro: gli evasori danneggiano la comunità nazionale e danneggiano i cittadini onesti. Le tasse e le imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero.

In questi giorni avvertiamo allarme per l'inquinamento, specialmente nelle grandi città.

Il problema dell'ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale.

Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti.

Sono utili le diverse opinioni - e non si può certo comprimere il confronto politico - ma siamo di fronte anche alla natura, e ai suoi mutamenti, che contribuiscono a provocare siccità e alluvioni.
In presenza di una sfida così grande, che coinvolge la salute, è necessario che prevalga lo spirito di collaborazione.

Dobbiamo avere maggior cura dei nostri territori.

Da quelli montani a quelli delle piccole isole, dove nostri concittadini affrontano maggiori disagi.

Occorre combattere contro speculazioni e sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. E' confortante vedere la formazione di molti movimenti spontanei, l'impegno di tanti che si mobilitano per riparare danni provocati dall'incuria e dal vandalismo, e difendono il proprio ambiente di vita, i parchi, i siti archeologici.

L'Italia è vista all'estero come il luogo privilegiato della cultura e dell'arte, e lo è davvero. Questo patrimonio costituisce una nostra ricchezza, anche economica.

Abbiamo il dovere di farlo apprezzare in un ambiente adeguato per bellezza.

L'impegno delle istituzioni, nazionali e locali, deve essere in questo campo sempre maggiore.

Un esempio: si può chiedere ai cittadini di limitare l'uso delle auto private, ma, naturalmente, il trasporto pubblico deve essere efficiente.

E purtroppo non dovunque è così.
Il compito di difendere l'ambiente, peraltro, ricade in parte su ciascuno di noi.

Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal rispetto dei beni comuni.

Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia.

Passando ad un altro argomento su cui c'è grande attenzione, tutti sappiamo che il terrorismo fondamentalista cerca di portare la sua violenza nelle città d'Europa, dopo aver insanguinato le terre medio-orientali e quelle africane.

Realizzare condizioni di pace e stabilità per i popoli di quei Paesi è la prima risposta necessaria, anche per difendere l'Europa e noi stessi.

La prosperità, il progresso, la sicurezza di ciascuno di noi sono strettamente legati a quelli degli altri.

Non esistono barriere, naturali o artificiali, che possano isolarci da quel che avviene oltre i nostri confini e oltre le frontiere dei nostri vicini.

In questi decenni di pace e di democrazia abbiamo sempre dispiegato un impegno costante in difesa di questi valori, ovunque siano minacciati.

La presenza diffusa dei nostri militari all'estero lo testimonia. A loro - e ai tanti volontari - va grande riconoscenza.

Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, su di noi la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia di Valeria Solesin.

Le nostre Forze di polizia e i nostri servizi di sicurezza stanno agendo con serietà e con competenza per difendere la tranquillità della nostra vita. Il pericolo esiste ma si sta operando con grande impegno per prevenirlo.

Agli altri Paesi dell'Unione Europea abbiamo proposto di aumentare la collaborazione e di porre sollecitamente in comune risorse, capacità operative, conoscenze e informazioni per meglio contrastare e sconfiggere il terrorismo di matrice islamista.

In questo periodo masse ingenti di persone si spostano, anche da un Continente all'altro, per sfuggire alle guerre o alla fame o, più semplicemente, alla ricerca di un futuro migliore. Donne, uomini e bambini: molti di questi muoiono annegati in mare, come il piccolo Aylan e, ormai, purtroppo anche nell'indifferenza.

Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare.

Può farlo con maggiore efficacia l'Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza.

Occorrono regole comuni per distinguere chi fugge da guerre o persecuzioni e ha, quindi, diritto all'asilo, e altri migranti che vanno invece rimpatriati, sempre assicurando loro un trattamento dignitoso.
L'Italia ha conosciuto bene, nei due secoli passati, la sofferenza e la fatica di chi lascia casa e affetti e va, da emigrante, in terre lontane. Il nostro è diventato, da alcuni anni, un Paese di immigrazione.

Molte comunità straniere si sono insediate regolarmente nel nostro territorio, generalmente bene accolte dagli italiani. Tanto che affidiamo spesso a lavoratrici e a lavoratori stranieri quel che abbiamo di più caro: i nostri bambini, i nostri anziani, le nostre case.

Sperimentiamo, giorno per giorno, sui banchi di scuola, al mercato, sui luoghi di lavoro, esperienze positive di integrazione con cittadini di altri Paesi, di altre culture e di altre fedi religiose. Il 70 per cento dei bambini stranieri in Italia, lo dice l'Istat, ha come migliore amico un coetaneo italiano.

Bisogna lavorare per abbattere, da una parte e dall'altra, pregiudizi e diffidenze, prima che divengano recinti o muri, dietro i quali potrebbero nascere emarginazione e risentimenti.

Serve accoglienza, serve anche rigore.

Chi è in Italia deve rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese. Deve essere aiutato ad apprendere la nostra lingua, che è un veicolo decisivo di integrazione.

Larghissima parte degli immigrati rispetta le nostre leggi, lavora onestamente e con impegno, contribuisce al nostro benessere e contribuisce anche al nostro sistema previdenziale, versando alle casse dello Stato più di quanto ne riceva.

Quegli immigrati che, invece, commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono.

Quelli che sono pericolosi vanno espulsi.

Le comunità straniere in Italia sono chiamate a collaborare con le istituzioni contro i predicatori di odio e contro quelli che praticano violenza.

Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità per il valore della legalità.

Soprattutto i più giovani esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge perché capiscono che malaffare e corruzione negano diritti, indeboliscono la libertà e rubano il loro futuro.
Contro le mafie stiamo conducendo una lotta senza esitazioni, e va espressa riconoscenza ai magistrati e alle forze dell'ordine che ottengono risultati molto importanti.
Vi è, poi, l'illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere.

Di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta, di chi in nome del profitto calpesta i diritti più elementari, come accade purtroppo spesso dove si trascura la sicurezza e la salute dei lavoratori.

La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell'onestà. Pretende correttezza.

La esige da chi governa, ad ogni livello; e chiede trasparenza e sobrietà. Chiede rispetto dei diritti e dei doveri.

Sono numerosi gli esempi di chi reagisce contro la corruzione, di chi si ribella di fronte alla prepotenza e all'arbitrio.

Rispettare le regole vuol dire attuare la Costituzione, che non è soltanto un insieme di norme ma una realtà viva di principi e valori.

Tengo a ribadirlo all'inizio del 2016, durante il quale celebreremo i settant'anni della Repubblica.

Tutti siamo chiamati ad avere cura della Repubblica.

Cosa vuol dire questo per i cittadini? Vuol dire anzitutto farne vivere i principi nella vita quotidiana sociale e civile.

Nell'anno che sta per aprirsi si svolgerà il maggior percorso del Giubileo della Misericordia, voluto da Francesco, al quale rivolgo i miei auguri ed esprimo riconoscenza per l'alto valore del suo magistero.

E' un messaggio forte che invita alla convivenza pacifica e alla difesa della dignità di ogni persona.

Con una espressione laica potremmo tradurre quel messaggio in comprensione reciproca, un atteggiamento che spero si diffonda molto nel nostro vivere insieme.

Sappiamo tutti che quando si parla di noi italiani le prime parole che vengono in mente sono genio, bellezza, buon gusto, inventiva, creatività. Sappiamo anche che spesso vengono seguite da altre, non altrettanto positive: scarso senso civico, particolarismo, individualismo accentuato.

Ricevo ogni giorno molte lettere e, in questo mio primo anno di presidenza, in giro per l'Italia e al Quirinale, ho incontrato tante persone e conosciuto le loro storie.

Parlano di coraggio, di impegno, di spirito d'impresa, di dedizione agli altri, di senso del dovere e del bene comune, di capacità professionali, di eccellenza nella ricerca.
E non si tratta di eccezioni.

Nei miei colloqui con i rappresentanti di altri Paesi, in Italia e all'estero, ho sempre colto una considerazione e una fiducia nei confronti dell'Italia e degli italiani maggiori di quanto, a volte, noi stessi siamo disposti a riconoscere.

L'Italia è ricca di persone e di esperienze positive.

A tutte loro deve andare il nostro grazie.

Sono ben rappresentate da alcune figure emblematiche. Ne cito soltanto tre: Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern di Ginevra, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, Nicole Orlando, l'atleta paralimpica che ha vinto quattro medaglie d'oro.

Nominando loro rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane.

Fanno fronte a impegni molteplici e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e arretratezze. Con una parità di diritti enunciata ma non sempre assicurata; a volte persino con soprusi o con violenze.

Un pensiero particolare alle persone con disabilità, agli anziani che sono o si sentono soli, ai malati.

Un augurio speciale, infine, a tutti i bambini nati nel 2015: hanno portato gioia nelle loro famiglie e recano speranza per il futuro della nostra Italia.

Vi ringrazio, e a tutti buon 2016!

Ecco l'Europa allo sbando in balia degli immigrati


di Giorgia Meloni

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BALDASSARRE: In Italia, si continua a speculare sull’immigrazione


In Italia, si continua a speculare sull’immigrazione, e si lascia morire chi per anni ha risparmiato e creduto in questo Paese
Leggendo la notizia di Pisapia che vuole dare 400 euro al mese ad ogni famiglia che ospiterà un immigrato richiedente asilo, mi viene in mente l’anziana signora di 75 anni che a Natale ha calpestato la sua dignità, spingendosi a rubare 27 euro di dolci e caramelle per fare un regalo ai nipoti per Natale. L’anziana signora di 75 anni percepisce una pensione di 400 euro al mese, nessuno che le paghi il fitto, nessuno che le paghi da mangiare, magari dopo una vita di sacrifici, onorando la sua vita e quella del nostro Paese.
Purtroppo, è la fotografia della paradossale situazione italiana: il bonus di 500 euro agli insegnanti per comprare un tablet nuovo, il bonus di 500 euro ai 18enni per andare a teatro, come se non bastassero  la social card e i 40 euro per ogni immigrato, ora l’ennesima scelleratezza.
Certe notizie mi riempiono di amarezza ed indignazione, sbattendoci in faccia il degrado e lo stato d’abbandono in cui versano tanti, troppi connazionali, letteralmente abbandonati alle loro sorti proprio da quei politici che tanto ostentano l’aiuto nei confronti degli immigrati.
Mi chiedo come si possa rimanere passivi dinanzi a tanta noncuranza, ognuno dovrebbe esprimere il proprio dissenso per le scelte politiche di questo Governo.
Considerando che tanti giovani oggi non hanno la possibilità di farsi una vita propria, comperare una casa, mettere su famiglia.
In Italia, si continua a speculare sull’immigrazione, e si lascia morire chi per anni ha risparmiato e creduto in questo Paese.
La lista degli errori commessi è davvero lunga e rischia di diventare ancora più folta e ridicola; i pericoli a cui siamo quotidianamente sottoposti sono davvero tanti, pertanto è necessario manifestare il proprio dissenso contro questo modus operandi  che oggi non fa che discriminare gli italiani, continuamente calpestati pur lavorando regolarmente e pagando le tasse, umiliati da pignoramenti ed un’esagerata pressione fiscale.
Resta la speranza che un giorno questo incubo finisca, anche se dalle ultime vicende pare la situazione stia peggiorando, e magari che vengano adottati provvedimenti seri ed equi, mettendo in primo piano la salute economica dell’Italia e degli italiani.
Loredana BALDASSARRE ( Fratelli d'Italia-Basilicata)

Banche: fuori luogo parole Padoan verso risparmiatori

Banche: fuori luogo parole Padoan verso risparmiatori

Trovo assolutamente fuori luogo le parole del ministro Padoan che ha definito “misure di tipo umanitario” quelle che starebbe studiando il Governo per rimediare al disastroso decreto salva-banche che ha mandato in fumo i risparmi di migliaia di piccoli azionisti e obbligazionisti. Che vuol dire che si tratta di misure umanitarie? - Si  chiede in un comunicato l'on.Bergamini di Forza Italia - I risparmiatori chiedono giustizia, non l’elemosina, si domandano come sia stato possibile che nessuno abbia vigilato su quel che stava succedendo e pretendono giustamente che si ponga rimedio ad un torto che loro hanno subito. Questa storia ricorda quelle dei pensionati che dovevano essere risarciti dopo che la sentenza della Corte Costituzionale aveva stabilito l’illegittimità del blocco delle pensioni deciso nel 2012 e nel 2013 dal governo Monti. Anche in quel caso il Governo tentò di far credere che si trattava di un regalo ai pensionati, mentre stava semplicemente restituendo loro il maltolto e anzi non lo ha fatto neppure interamente. 

Conti pubblici, il debito continua a salire

Conti pubblici, il debito continua a salire

Deborah Bergamini convegnoIl debito pubblico continua a salire, ad ottobre è aumentato di 19,8 miliardi arrivando 2.211,8 miliardi. - E' quanto rileva in una nota l'on.Bergamini di Forza Italia -  Questo dato è ancor più preoccupante alla luce di una legge di stabilità varata in deficit, che non farà altro che peggiorare i conti pubblici anche per i prossimi anni. L’aumento del debito pubblico, nonostante tassi di interesse bassissimi, non è stato però accompagnato da un aumento significativo del Pil, il che significa che il Governo spende male i soldi dei contribuenti. I cittadini continuano a pagare i costi di una amministrazione dello Stato elefantiaca, che non ci possiamo assolutamente permettere. Da tempo, ma il Governo non ci ascolta, chiediamo una seria spending review e il taglio della spesa pubblica improduttiva e degli sprechi, misure liberali che però la sinistra si ostina ad osteggiare.

Banche, maggioranza di Governo in stato confusionale

Banche, maggioranza di Governo in stato confusionale

deborah bergaminiSulla necessità di una Commissione parlamentare di inchiesta, fortemente voluta da Forza Italia, per indagare sulla gestione dei 4 istituti di credito oggetto del salva-banche, la maggioranza di Governo appare in stato confusionale e ciò costituisce una ulteriore fonte di preoccupazione per migliaia di piccoli azionisti e obbligazionisti che hanno visto andare in fumo tutti i loro risparmi. Oggi abbiamo assistito a vari distinguo della minoranza Pd e di altri settori della maggioranza di Governo, niente affatto intenzionati ad indagare a fondo sugli scandali bancari venuti alla luce in queste settimane. Se finanche Enrico Zanetti, sottosegretario all’economia e segretario politico di Scelta Civica, per due volte nella giornata di oggi ha pubblicamente dichiarato che c’è nella maggioranza chi non vuole una seria commissione d’inchiesta sul sistema bancario, allora si fa sempre più forte il sospetto che a sinistra vogliano insabbiare tutto, sperando che passi il tempo e che le persone dimentichino.

martedì 5 gennaio 2016

Consiglio europeo, 17-18.12.2015



Conclusioni del Consiglio europeo, 17 e 18 dicembre 2015
Nella riunione di dicembre i leader dell'UE si sono concentrati sulle questioni relative
 alla migrazione, la lotta al terrorismo, la relazione dei cinque presidenti sull'Unione
economica e monetaria, il completamento del mercato unico e i preparativi del Regno
 Unito in vista del referendum sull'appartenenza alla UE,  si sono riuniti a Bruxelles il 
17 e 18 dicembre per discutere della crisi migratoria, della lotta contro il terrorismo 
e delle richieste di riforma del Regno Unito.
La riunione è stata anche l'occasione per Xavier Bettel, primo ministro del 
Lussemburgo, di passare il testimone della presidenza a Mark Rutte, primo 
ministro dei Paesi Bassi. I Paesi Bassi eserciteranno la presidenza del Consiglio 
per i prossimi 6 mesi, a partire dal gennaio 2016.
ll18 dicembre 2015 il presidente Tusk ha tenuto una conferenza stampa al termine 
della seconda sessione della riunione del Consiglio europeo.

Migrazione

Al fine di far fronte ai flussi senza precedenti di rifugiati nel 2015, l'UE ha definito
 una strategia globale ed è pienamente impegnata nella soluzione delle questioni 
più urgenti. 
Secondo una relazione della presidenza lussemburghese, l'attuazione ha registrato
 rapidi progressi in taluni settori, ma permangono notevoli lacune.
Il 17 dicembre il Consiglio europeo ha fatto il punto sull'attuazione delle decisioni
 già adottate e ha convenuto di velocizzare le azioni su quanto segue:
  • funzionamento dei punti di crisi
  • attuazione delle decisioni in materia di ricollocazione e rimpatri 
  • controllo delle frontiere esterne dell'UE cooperazione con i paesi di 
  • origine e di transito

La cronistoria illustra le principali misure adottate negli ultimi mesi dall'UE, insieme 
agli Stati membri, per rispondere alle sfide sollevate dalla migrazione.I leader 
dell'UE hanno anche chiesto al Consiglio di esaminare al più presto la proposta volta 
a rafforzare le frontiere esterne dell'UE presentata dalla Commissione europea il 15 
dicembre. In particolare, il Consiglio deve adottare una posizione sulla guardia costiera 
e di frontiera europea durante l'imminente presidenza dei Paesi Bassi.
Si veda anche la pagina dedicata alla pertinente politica sul nostro sito web:

Referendum nel Regno Unito

A novembre il primo ministro Cameron ha indicato i quattro ambiti in cui chiede
 riforme per rispondere alle preoccupazioni del popolo britannico in merito
 all'appartenenza del Regno Unito all'Unione europea.
Il Consiglio europeo ha discusso dei preparativi del Regno Unito in vista del 
referendum e ha convenuto di trovare soluzioni nell'insieme dei quattro ambiti 
nella riunione di febbraio.

Lotta al terrorismo

In seguito agli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015 l'UE deve
 intensificare ancora di più la sua azione contro il terrorismo. Il Consiglio europeo
ha discusso ulteriori iniziative in termini di:
  • scambio di informazioni e finanziamento del terrorismo
  • controlli alle frontiere esterne
  • condizioni che portano al terrorismo, prevenzione della radicalizzazione e 
  • dell'estremismo violento
  • cooperazione con i paesi terzi nella lotta al terrorismo
I leader hanno accolto con favore l'accordo in merito ad una direttiva sull'uso de
i dati del codice di prenotazione (PNR) e ne hanno chiesto una rapida attuazione.

Unione economica e monetaria

I leader dell'UE hanno discusso di questioni economiche, concentrandosi sui punti 
principali della relazione dei cinque presidenti sull'Unione economica e monetaria, 
pubblicata lo scorso giugno.

Mercato interno

A seguito della comunicazione della Commissione "Migliorare il mercato unico: 
nuove opportunità per i cittadini e le imprese", il Consiglio europeo ha chiesto il 
completamento del mercato unico europeo in tutte le sue dimensioni, nonché 
l'accelerazione dell'attuazione del mercato unico digitale e dell'Unione dei 
mercati dei capitali.
Ha inoltre sottolineato l'importanza del conseguimento di un accordo nei
 negoziati del TTIP.

Un'Unione dell'energia con politiche lungimiranti 

in materia di clima

I leader dell'UE hanno accolto con favore lo storico accordo sul clima raggiunto
 durante la COP 21 di Parigi e hanno invitato ad accelerare i lavori su un'Unione 
dell'energia con politiche lungimiranti in materia di clima.
Hanno sottolineato l'importanza della diversificazione dei fornitori, delle fonti e
 delle rotte, che è uno degli obiettivi dell'Unione dell'energia.

Relazioni esterne

Il Consiglio europeo si è concluso con l'adozione di conclusioni sulla Siria, sulla 
Libia e sui finanziamenti per i rifugiati.


Italia e Santa Sede accordo in materia fiscale

Italia e Santa Sede firmano un accordo in materia fiscale

01 Aprile 2015
Il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Paul Richard Gallagher, e il Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, hanno firmato lo scorso 1 aprile una Convenzione in materia fiscale tra la Santa Sede e l’Italia. Le riforme introdotte a partire dal 2010 e la creazione presso la Santa Sede di Istituzioni con specifiche competenze in materia economica e finanziaria, consentono oggi la piena cooperazione amministrativa anche ai fini fiscali. Nel quadro della speciale rilevanza dei rapporti bilaterali, l’ Italia è il primo Paese con cui la Santa Sede sottoscrive un accordo che disciplina lo scambio di informazioni. In linea con il processo in atto verso l’affermazione a livello globale della trasparenza nel campo delle relazioni finanziarie, la Convenzione recepisce il più aggiornato standard internazionale in materia di scambio di informazioni (articolo 26 del Modello OCSE) per disciplinare la cooperazione tra le autorità competenti delle due Parti contraenti. Lo scambio di informazioni riguarderà i periodi d’imposta a partire dal 1° gennaio 2009.
La Convenzione, a partire dalla data di entrata in vigore, consentirà il pieno adempimento, con modalità semplificate, degli obblighi fiscali relativi alle attività finanziarie detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia. Gli stessi soggetti potranno accedere ad una procedura di regolarizzazione delle stesse attività, con i medesimi effetti stabiliti dalla legge n. 186/2014. La Convenzione attua, inoltre, quanto previsto dal Trattato del Laterano relativamente all’esenzione dalle imposte per gli immobili della Santa Sede indicati nello stesso Trattato. Infine, è integrato nella Convenzione lo Scambio di note del luglio 2007 tra il Ministero degli Affari Esteri e la Segreteria di Stato, che prevede la notifica per via diplomatica degli atti tributari ad enti della Santa Sede.

Renzi incontra a Palazzo Chigi Fayez Al-Serraj

Renzi incontra a Palazzo Chigi Fayez Al-Serraj

28 Dicembre 2015
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha oggi ricevuto a Palazzo Chigi il Primo Ministro libico designato, Fayez Al-Serraj, nella sua prima visita europea dopo l'adozione dell'accordo politico il 17 dicembre scorso a Skhirat in Marocco.
Il Presidente del Consiglio ha espresso piena fiducia nella capacità delle nuove autorità libiche di far fronte alle imminenti sfide che le attendono, a cominciare dalla formazione del governo e dal completamento del quadro istituzionale nel segno dell'inclusività e della riconciliazione nazionale.
La nuova Libia potrà contare sul deciso sostegno che l'Italia, in coordinamento con la comunità internazionale, intende assicurare per la riabilitazione dei servizi essenziali, la creazione di solide premesse per lo sviluppo economico e sociale nonché per la stabilizzazione del Paese, con particolare riferimento alla lotta al terrorismo e al traffico di esseri umani. L'Italia e' pronta a rispondere con tempestività, e nel necessario quadro di legalità internazionale, alle eventuali richieste di assistenza che la Libia dovesse rivolgere.
All'incontro era presente il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.

Renzi : Conferenza stampa di fine anno

Conferenza stampa di fine anno

29 Dicembre 2015
Si è svolta il 29 dicembre, presso la nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio Matteo Renzi.



2015, un anno di Governo

Di seguito alcune delle misure adottate dal Governo nel 2015.

Jobs Act

Il 2015 è iniziato con l'attuazione di un'importante riforma approvata a dicembre 2014: il Jobs Act (Legge 10 dicembre 2014, n. 183).
L’obiettivo primario del Jobs Act è stato quello di creare nuova occupazione stabile, rendendo il contratto a tempo indeterminato la forma di assunzione privilegiata. Tutele crescenti dei lavoratori, politiche attive per il reinserimento, tutela della maternità, flessibilità, difesa del lavoro, semplificazioni: queste le direttive lungo cui si muove la riforma.
Nella riunione del Consiglio dei Ministri del 20 febbraio 2015 sono stati approvati i primi decreti attuativi (D.lgs 4 marzo 2015, n. 23 in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, D.lgs 4 marzo 2015, n. 22 sul riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali).
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nel sito dedicato, oltre al focus sulla riforma fornisce documentazione, circolari esplicative e chiarimenti.

Fine del segreto bancario e accordi sullo scambio di informazioni

Nell'ambito della lotta all'evasione fiscale l’Italia ha firmato accordi in materia di scambio di informazioni ai fini fiscali con il Liechtenstein, ilPrincipato di Monaco, e la Svizzera.
La voluntary disclosure (collaborazione volontaria) è uno strumento che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all’Amministrazione finanziaria la violazione degli obblighi di monitoraggio.
Con il Vaticano, l’Italia ha firmato una convenzione che consente il pieno adempimento, con modalità semplificate, degli obblighi fiscali relativi alle attività finanziarie detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia.

730 precompilato

Da aprile venti milioni di contribuenti possono usare, da casa oppure attraverso un Caf o un professionista, il nuovo 730 precompilato.
L'Agenzia delle Entrate, utilizzando le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria, mette a disposizione di lavoratori dipendenti e pensionati la dichiarazione dei redditi già compilata; in pratica, un modello 730 che può essere accettato dal contribuente così com'è, oppure modificato e/o integrato prima dell'invio.
La dichiarazione precompilata rientra nel pacchetto di semplificazioni fiscali approvate dal Consiglio dei Ministri del 30 ottobre 2014(decreto legislativo n.175 del 21 novembre 2014) e rappresenta una rivoluzione nel rapporto tra Amministrazione finanziaria e contribuenti, in quanto l'Amministrazione stessa diventa il soggetto obbligato a raccogliere ed elaborare i dati fiscali, mentre il contribuente deve soltanto verificarne l’esattezza e la completezza.

Expo Milano 2015

Il 1° maggio si è svolta la cerimonia di apertura di Expo Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ha ospitato fino al 31 ottobre.
Per sei mesi Milano si è trasformata in una vetrina mondiale in cui i Paesi hanno mostrato il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un'esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. In un'area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, con oltre 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolti, Expo è stata visitata da oltre 20 milioni di persone.

Scuola

A maggio il Presidente del Consiglio ha illustrato i contenuti della Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione: la Scuola è tornata al centro dell’attenzione, recuperando tutto ciò che è cultura, educazione, istruzione, formazione. Punti centrali: l’alternanza scuola-lavoro, la valorizzazione del ruolo degli insegnanti, l’autonomia, un investimento sulla cultura umanista e l’educazione dei futuri cittadini, la continuità educativa con l’assunzione di nuovi docenti.
La Buona Scuola è entrata in vigore il 16 luglio (Legge 13 luglio 2015, n. 107).

Edilizia scolastica

Per la prima volta l'Italia si è dotata di una programmazione nazionale triennale degli interventi di edilizia scolastica: per il periodo 2015/2017sono stati approvati dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca oltre 6.000 interventi (per un fabbisogno totale di 3,7 miliardi di euro) individuati sulla base delle priorità indicate dalle Regioni, sentiti gli Enti locali.
Anche la legge n° 107/2015 su "La Buona Scuola” ha previsto misure specifiche che riguardano l’edilizia scolastica e altrettante scadenze che gli Enti locali devono rispettare per beneficiare delle misure contenute nel provvedimento.
La legge di Stabilità 2016 ha destinato nuove risorse all’edilizia scolastica: 480 milioni di euro di esclusione dai vincoli di bilancio per gli Enti locali; ulteriori 50 milioni di euro nell’ambito degli investimenti immobiliari dell’I.N.A.I.L per scuole innovative; infine, alle Province e Città Metropolitane è attribuito un contributo complessivo di 495 milioni di euro nell’anno 2016, 470 milioni dal 2017 al 2020 e di 400 milioni dal 2021 per spese di viabilità e edilizia scolastica.

Italicum

A maggio è entrata in vigore la nuova legge elettorale, l’Italicum (Legge 6 maggio 2015, n.52).
Tra i contenuti: novità in tema di doppio turno e premio di maggioranza, collegi plurinominali, preferenze, parità di genere. La Camera dei deputati sarà eletta secondo le disposizioni della nuova legge a decorrere dal 1° luglio 2016.

Reati ambientali

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi il 20 maggio ha firmato lalegge sui reati ambientali, entrata in vigore il 29 maggio 2015.
Una nuova legge in materia di delitti contro l’ambiente: 5 nuovi reati per proteggere la terra, l’ambiente, le persone.

Anticorruzione e falso in bilancio

Il 26 maggio il presidente del Consiglio ha firmato la legge anticorruzione (Legge 27 maggio 2015, n.69). 
Il falso in bilancio torna ad essere punito con il carcere e aumentano le pene per corruzione, peculato, induzione indebita a dare o promettere utilità.

Cooperazione allo sviluppo

Il Consiglio dei Ministri del 31 luglio ha approvato il documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica dicooperazione allo sviluppo 2015-2017. Il documento delinea una visione strategica e coerente nella quale la cooperazione allo sviluppo è considerata un investimento per il Paese, una componente qualificante di una politica estera moderna ed efficace, che risponde alle sfide e coglie le opportunità dell’attuale contesto internazionale.
Il documento illustra il contesto interno e internazionale nel triennio 2015-2017, il rinnovamento della cooperazione italiana, le priorità (4 settori - diritti e governance, sviluppo umano, sviluppo rurale, sostegno al settore privato - e 20 Paesi partner in cui concentrare gli interventi), la dimensione multilaterale della cooperazione allo sviluppo, l’agenda per il futuro.

Riforma PA

Il 5 agosto il Presidente Renzi ed il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, hanno presentato nel corso di una conferenza stampa la legge di riforma della Pubblica Amministrazione (Legge 7 agosto 2015 n.124).
Gli obiettivi: semplificare la vita dei cittadini, aiutare chi investe, tagliare gli sprechi e migliorare i servizi.

Banda ultralarga e crescita digitale

Sono state approvate dal Consiglio dei Ministri del 3 marzo laStrategia italiana per la banda ultralarga e la Strategia per la crescita digitale 2014-2020. Obiettivo: colmare il ritardo digitale del Paese rispettivamente sul fronte infrastrutturale e nei servizi, in coerenza con l'Agenda Digitale Europea.
Entrambe le strategie sono state definite dall’Agenzia per l’Italia digitale e dal Ministero dello Sviluppo Economico sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Con la delibera Cipe n. 65 del 6 agosto è stato approvato il programma operativo del Piano Banda Ultralarga che assegna 2,2 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, per interventi di immediata attivazione. Ulteriori risorse potranno essere oggetto di successivi provvedimenti normativi, per un volume complessivo di risorse pari a 4,9 miliardi.

Giustizia

Nel 2015 c’è stata una riduzione consistente dell’arretrato della giustizia civile. L'aggiornamento del censimento speciale sulla giustizia civile è stato presentato dal ministro della Giustizia Orlando il 13 agosto presso la sede del Ministero.

Riforma costituzionale

Il 13 ottobre il Senato ha approvato il disegno di legge di riforma costituzionale. Il provvedimento è ora all'esame della Camera.
Superamento del bicameralismo paritario con la riforma del Senato, riduzione del numero dei parlamentari, contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, soppressione del CNEL e revisione del titolo V della parte II della Costituzione: su questi temi, al termine dell’iter legislativo, dovranno pronunciarsi i cittadini tramite il referendum.
La sintesi nelle slide presenti sul sito del Ministro per le riforme costituzionali.

Immigrazione

L’impegno sulle problematiche legate alle migrazioni ha attraversato tutto l’anno. Da ultimo, crisi migratoria e lotta al terrorismo sono stati al centro del Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre

Riforma della RAI

Il 22 dicembre il ddl di riforma della Rai e del servizio pubblico radiotelevisivo, approvato nel Consiglio dei Ministri del 27 marzo, è diventato legge in seguito al via libera definitivo del Senato.
La riforma interviene sulla governance della RAI, sul Contratto di servizio, sulle competenze della Commissione parlamentare di vigilanza, sull'attività gestionale della RAI.
In particolare: è introdotta la figura dell'amministratore delegato (che sostituisce quella del direttore generale), è ridotto il numero dei membri del Consiglio di amministrazione e modificate le modalità di designazione degli stessi; è introdotto il “Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale” (online i compensi dei dirigenti che guadagnano più di 200mila euro lordi annui).

Legge di Stabilità 2016

Il 22 dicembre è stata approvata in via definitiva dal Parlamento laLegge di Stabilitàapprovata dal Governo il 15 ottobre.
Le misure principali, tra cui l'abbassamento delle tasse e l'abolizione dell'imposta sulla prima casa, i provvedimenti per il Sud, il pacchetto cultura/sicurezza, le norme per l’infanzia e le famiglie, sono illustratenel focus del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Pubblicato dal sito della Presidenza del Consiglio il  29 Dicembre 2015