venerdì 30 giugno 2017

Migranti: Fedriga, temi Lega diventano verbo governo

Migranti: Fedriga, temi Lega diventano verbo governo

Roma, 28 giu. – “Quello che la Lega va dicendo da anni ora diventa il verbo del governo. Oggi, all’improvviso, dalle parte del Pd si accorgono che il Paese è letteralmente invaso e preso d’assalto e sembra vogliano chiedere all’Europa di bloccare l’approdo di navi straniere piene di migranti perché siamo al collasso. Che novità! Questo è il disastro della scellerata politica delle porte aperte dei vari Renzi, Alfano, Boldrini e Gentiloni. Altro che ius soli. Il Paese e gli italiani hanno  bisogno di altro: lavoro, sicurezza, tutela delle pensioni e del made in Italy. Tutti temi che questo governo ha vergognosamente dimenticato. E’ ora che gli artefici di questo disastro invece di scopiazzare le idee altrui rigettate fino a  ieri, vadano a casa e ci lascino governare”.  
  
Lo dichiara Massimiliano Fedriga, capogruppo alla camera della Lega Nord. 

IMMIGRATI: AUTORITA’ ITALIANE COLPEVOLI DI INVASIONE PROGRAMMATA

IMMIGRATI: AUTORITA’ ITALIANE COLPEVOLI DI INVASIONE PROGRAMMATA

“Dall’indagine parlamentare avviata in commissione Difesa al Senato, e fortemente voluta da FI, sull’attività delle Ong emergono verità inquietanti. C’è una vera e propria pianificazione del trasporto di clandestini che parte dalla Libia e che con la complicità delle Ong e l’avallo delle autorità italiane sta favorendo un’azione programmata e criminale che porta in Italia migliaia di clandestini al giorno. Non siamo più di fronte al soccorso di naufraghi, ma all’assistenza di un’invasione. Le autorità italiane sono conniventi e colpevoli. La Procura di Catania dovrebbe estendere le indagini che ha avviato anche sul nostro governo e su quanti nei vari organi dello Stato alimentano questi viaggi. Oggi un’inchiesta di un quotidiano conferma questa verità che noi da tempo andiamo sostenendo. Intanto, mentre questa attività criminale continua, nel Def il governo Gentiloni destina per quest’anno 4,6 miliardi per gli immigrati. Si negano soldi alle famiglie, ai pensionati e ai poveri italiani e si sperperano miliardi per i clandestini. FI deve fare di questa assoluta vergogna la propria battaglia prioritaria in fase di discussione del Def. Noi affermiamo prima gli italiani. Per il Pd invece contano solo i clandestini”. Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).

domenica 18 giugno 2017

Cittadinanza e immigrazione Cittadinanza

Temi dell'attività parlamentare


Istituzioni e diritti fondamentali
Cittadinanza e immigrazione
Cittadinanza
La Camera dei deputati ha approvato un testo unificato di proposte di legge in materia di cittadinanza. Il testo prevede l'estensione dei casi di acquisizione della cittadinanza per nascita (ius soli) e l'introduzione di una nuova forma di acquisto della cittadinanza a seguito di un percorso scolastico (ius culturae). Il provvedimento è ora all'esame del Senato.
La riforma della legge sulla cittadinanza
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28/09/2016
L'Assemblea della Camera ha approvato il 13 ottobre 2015 un testo unificato in materia di cittadinanza, che è stato trasmesso al Senato (A.S. 2092). La proposta si concentra sulla questione fondamentale della tutela dell'acquisto della cittadinanza da parte dei minori, apportando a tal fine alcune modifiche alla legge sulla cittadinanza (legge 5 febbraio 1992, n. 91).

La novità principale del testo consiste nella previsione di una nuova fattispecie di acquisto della cittadinanza italiana per nascita (c.d. ius solienell'introduzione di una nuova fattispecie di acquisto della cittadinanza in seguito ad un percorso scolastico (c.d. ius culturae).
In particolare, acquista la cittadinanza per nascita chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, di cui almeno uno sia titolare del diritto di soggiorno permanente o in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (cd. ius soli).
In tal caso, la cittadinanza si acquista mediante dichiarazione di volontà espressa da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale all'ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore, entro il compimento della maggiore età dell'interessato.
Entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, l'interessato può:
  • rinunciare alla cittadinanza acquisita, purchè sia in possesso di altra cittadinanza, ovvero;
  • fare richiesta all'ufficiale di stato civile di acquistare la cittadinanza italiana, ove non sia stata espressa dal genitore la dichiarazione di volontà. 

La seconda fattispecie di acquisto della cittadinanza riguarda il minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età, che abbia frequentato regolarmente, ai sensi della normativa vigente, per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali idonei al conseguimento di una qualifica professionale. Nel caso in cui la frequenza riguardi il corso di istruzione primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva di tale corso (c.d. ius culturae).
In tal caso, la cittadinanza si acquista mediante dichiarazione di volontà espressa da un genitore legalmente residente in Italia o da chi esercita la responsabilità genitoriale all'ufficiale dello stato civile del comune di residenza del minore, entro il compimento della maggiore età dell'interessato.
Entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, l'interessato può:
  • rinunciare alla cittadinanza acquisita, purchè sia in possesso di altra cittadinanza, ovvero:
  • fare richiesta all'ufficiale di stato civile di acquistare la cittadinanza italiana, ove non sia stata espressa dal genitore la dichiarazione di volontà. 

Oltre a queste ipotesi, che configurano un diritto all'acquisto della cittadinanza, la proposta introduce un ulteriore caso di concessione della cittadinanza (cd. naturalizzazione), che ha carattere discrezionale, per lo straniero che ha fatto ingresso nel territorio nazionale prima del compimento della maggiore età, ivi legalmente residente da almeno sei anni, che ha frequentato regolarmente, ai sensi della normativa vigente, nel medesimo territorio, un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo, presso gli istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione, ovvero un percorso di istruzione e formazione professionale con il conseguimento di una qualifica professionale. Tale fattispecie dovrebbe, in particolare, riguardare il minore straniero che ha fatto ingresso nel territorio italiano tra il dodicesimo ed il diciottesimo anno di età.
Tra le ulteriori disposizioni della proposta, si prevede infine l'esonero per le istanze o dichiarazioni concernenti i minori dal pagamento del contributo previsto attualmente dalla legge per le richieste di cittadinanza.

E' stata inoltre dettata una disciplina transitoria: coloro che abbiano maturato i requisiti per l'acquisto iure culturae prima dell'entrata in vigore della legge e abbiano già compiuto i 20 anni di età (termine previsto dalla legge per la dichiarazione di acquisto della cittadinanza), possono fare richiesta di acquisto della cittadinanza entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge, purché residenti in Italia da almeno 5 anni; l'acquisto è escluso nel caso in cui l'interessato sia stato destinatario di provvedimenti di diniego della cittadinanza per motivi di sicurezza della Repubblica o di provvedimenti di espulsione per i medesimi motivi. Resta ferma l'applicazione della normativa a coloro che abbiano maturato i requisiti per l'acquisto iure soli o iure culturae prima dell'entrata in vigore della legge e non abbiano compiuto i 20 anni di età.
Dossier
Documenti e risorse WEB
La semplificazione del procedimento per l'acquisto della cittadinanza italiana
    28/09/2016
    A fronte dell'incremento del numero di richieste di cittadinanza, nel corso della legislatura sono state adottate alcune misure di semplificazione delle relative procedure.
    Per quanto riguarda gli interventi normativi, si segnala il c.d. decreto-legge "del fare" (art. 33, D.L. 69/2013, convertito dalla L. 98/2013) che reca una disposizione di semplificazione del procedimento per l'acquisto della cittadinanza per lo straniero nato in Italia, secondo il quale, ai fini di cui all'articolo 4, comma 2, della legge 91/1992, all'interessato non sono imputabili eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori o agli uffici della pubblica amministrazione ed egli può dimostrare il possesso dei requisiti con ogni altra idonea documentazione. Inoltre, gli ufficiali di stato civile sono tenuti, al compimento del diciottesimo anno di età, a comunicare all'interessato, la possibilità di esercitare tale diritto entro il compimento del diciannovesimo anno di età. In mancanza, il diritto può essere esercitato anche oltre tale data.
    In propisito si segnala che la legge di stabilità 2016  prevede che, con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sia individuata una quota parte delle risorse derivanti dai contributi versati in relazione alle istanze o dichiarazioni di elezione, acquisto, riacquisto, rinuncia o concessione della cittadinanza, resesi disponibili a seguito di riassegnazioni nel corso dell'anno, che può essere destinata alla corresponsione dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario del personale del Dipartimento per le libertà civili del Ministero dell'interno, anche in deroga alla normativa vigente. Il medesimo decreto ministeriale provvede all'autorizzazione delle prestazioni di lavoro straordinario del personale interessato (L. 208/2015, art. 1, comma 600 ).
    Si ricorda, inoltre, che il Parlamento ha ratificato il trattrato di adesione dell'Italia alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla riduzione dei casi di apolidia, fatta a New York il 30 agosto 1961 (L. 162/2015).

    Calderoli : Battaglia della Lega su ius soli

    giugno 2017 - Sono riuscito a fermare la nefanda legge sullo ius soli per un anno e mezzo in commissione e ora cercherò di fermarla anche in Aula al Senato: forse mi sbaglierò ma se vogliono farla passare dovranno mettere la fiducia e Gentiloni dovrà pensarci bene, perché non è detto che poi la ottenga.
    Una legge sulla cittadinanza la si cambia quando non funziona, quella attuale invece  funziona benissimo e funziona fin troppo bene, anzi andrebbe persino ridimensionata perché il numero di cittadinanze rilasciate in Europa a immigrati extracomunitari sta calando in tutti i Paesi tranne in Italia, il Paese record nella concessione di cittadinanze nel 2016 con 205 mila cittadinanze concesse, come nel 2015 con 180 mila.
    In soli tre anni abbiamo raddoppiato il numero di cittadinanze concesse, per cui non ci sono urgenze: quello che cercano i galletti della sinistra è solo il voto di milioni di potenziali elettori, come peraltro già fanno nelle primarie del Pd...
    Ma a tutti quelli che vogliono svendere la nostra cittadinanza ricordo che tutti i terroristi che negli ultimi due anni e mezzo hanno seminato sangue e terrore in Europa, erano tutti cittadini europei, cresciuti qui, a casa nostra, nei nostri quartieri, nelle nostre scuole.
    Come i fratelli Kouachi autori del massacro nella redazione di Charlie Hebdo, come il loro complice Koulibaly, come Salah Abdeslam, come suo fratello e la rete di loro complici autori delle stragi parigine del novembre 2015 e delle stragi di Bruxelles nel marzo 2016, come l’attentatore della strage di Nizza, come l’attentatore di Londra, come quello di Stoccolma e come quello che ha colpito sugli Champs Elysees, come Salman Abedi, l'attentatore di Manchester, figlio di un profugo libico che gli inglesi avevano accolto, regalando a suo figlio non solo la cittadinanza britannica ma anche una borsa di studio...

    Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della 

    Berlusconi: Unioni civili e ius soli, come stanno davvero le cose!

























      • Santelli: Alfano si affretti a fare luce su ius soli, la cittadinanza non è in saldo

        La nota della nostra parlamentare


        “Ius soli ai figli dei rifugiati? Non se ne parla nemmeno. Il Ministro Alfano si affretti a fare luce su questa enormità.

        Dica chiaro e tondo che si tratta di una ipotesi irrealizzabile, altrimenti passeremo ad una opposizione dura e senza sconti nelle Aule parlamentari. La cittadinanza italiana non è in saldo. Lo ius soli non appartiene alla nostra storia, alla nostra cultura. L’Italia ha bisogno di fatti concreti non di demagogia. Il Ministero dell’Interno pensi  a garantire la sicurezza dei cittadini e il Governo a rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro, ridare benessere agli italiani.  Queste sono le vere priorità”. 














































































































































      • Voglio chiarirti le tante inesattezze riportate sulle mie intenzione e sulle proprietà di Forza Italia.
      1. La politica ha troppo spesso girato la testa da un’altra parte, ma Forza Italia dev’essere un movimento coraggioso che non ha paura di affrontare temi come le unioni civili, cui in molti Paesi come Germania e Gran Bretagna, i partiti conservatori hanno guardato con serietà. Ma la famiglia tradizionale resta alla base della nostra società e dei nostri valori. Niente potrà sostituirla.
      Ragionare di allargare i diritti ad altre persone non può essere vissuto come qualcosa di sconveniente o come l’allontanarsi dai nostri principi. Se la società cambia, deve cambiare anche la politica.
      Serve una legge sulle unioni civili ben fatta, che non calpesti la famiglia tradizionale e rispetti i diritti dei bambini.
      Non possiamo essere subalterni alla sinistra su questi temi. Questa è una sfida che lanciamo a una sinistra chiacchierona e che conclude pochissimo.
      2. Anche sulla questione della cittadinanza agli immigrati c’è tanta disinformazione, montata ad arte.
      Ho detto solo cose di buon senso. Oggi esistono leggi che consentono a chi è nato e cresciuto in Italia di diventare cittadino italiano al raggiungimento della maggiore età. Ho semplicemente aggiunto che, oltre a essere nati qui, per essere italiani ci devono essere: il requisito di un ciclo completo di studi, la padronanza dell’italiano, l’accettazione delle nostre regole di vita e la conoscenza della nostra storia, che viene fuori da un ciclo di studi serio. Non mi pare che così si regali la cittadinanza a chiunque. Essere italiano è un onore e va meritato.
      Questo è un modo serio per affrontare il tema dell’immigrazione, diverso da come lo sta affrontando il governo Renzi che sta riversando centinaia di migliaia di clandestini sulle nostre coste: un’invasione vera e propria.
      Questi temi non sono argomenti di accordo col governo della sinistra, come maliziosamente è stato scritto; sono, invece, la sfida a un governo che non affronta a problemi.
      Silvio Berlusconi

      venerdì 9 giugno 2017

      Legittima difesa

      Speciale Provvedimenti

      Diritto e giustizia
      COMMISSIONE: II GIUSTIZIA 
      (cAMERA DEI dEPUTATI)
      Diritto e giustizia
      Legittima difesa
      informazioni aggiornate a giovedì, 4 maggio 2017
      La Camera dei deputati ha approvato in prima lettura, il 4 maggio 2017, una proposta di legge diretta a regolamentare le ipotesi in cui è riconosciuta la legittima difesa domiciliare. Il provvedimento passa all'esame del Senato.
      Il quadro normativo
      La disciplina della legittima difesa è contenuta nell'art. 52 del codice penale.
      requisiti della legittima difesa nell'art. 52 - in presenza dei quali è esclusa la punibilità - risultano (primo comma):
      • l'esistenza di un diritto da tutelare (proprio o altrui);
      • la necessità della difesa;
      • l'attualità del pericolo;
      • l'ingiustizia dell'offesa;
      • il rapporto di proporzione tra difesa e offesa.
      Il secondo e terzo comma dell'art. 52 sono stati aggiunti dalla legge n. 59 del 2006, che ha introdotto la cd. legittima difesa domiciliare (o legittima difesa allargata). E' stabilito il diritto all'autotutela in un domicilio privato (secondo comma) oltre che in un negozio o un ufficio (terzo comma) e viene autorizzato il ricorso a "un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo" per la difesa legittima della "propria o altrui incolumità"  o dei "beni propri o altrui"; in relazione alla difesa dei beni, ai fini della sussistenza della scriminante: a) il reo non deve avere desistito dall'azione illecita; b) deve sussistere il pericolo di aggressione.
      In presenza delle indicate condizioni, è stata introdotta una presunzione legale del requisito di proporzionalità tra difesa e offesa.

      Si ricorda poi che che l'art. 2, comma 2, della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), ammette la liceità dell'uccisione di una persona da parte del soggetto aggredito soltanto ove tale comportamento risulti "assolutamente necessario" per respingere una violenza illegittima in atto contro una persona e non una mera aggressione al patrimonio.

      Complementare alla legittima difesa risulta il tema dell'abuso della scriminante di cui all'art. 52. Si parla di eccesso colposo di legittima difesa, a fronte di una reazione di difesa eccessiva: non c'è volontà di commettere un reato ma viene meno il requisito della proporzionalità tra difesa ed offesa, configurandosi un'errata valutazione colposa della reazione difensiva.  L'art. 55 c.p. prevede che quando, nel commettere alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall'ordine dell'autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo.
      L'art. 59 c.p. stabilisce poi che, se l'agente ritiene per errore che esistano circostanze di esclusione della pena, queste sono sempre valutate a favore di lui. Tuttavia, se si tratta di errore determinato da colpa, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è previsto dalla legge come delitto colposo.
      Il contenuto della proposta di legge
      La proposta approvata dalla Camera consta di due articoli che intervengono sulle disposizioni del codice penale relative alla legittima difesa domiciliare e sulle spese di giustizia a carico di chi è dichiarato non punibile per avere commesso il fatto per legittima difesa o stato di necessità.
      Il primo articolo interviene sugli artt. 52 e 59 del codice penale.
      La modifica all'art. 52 considera legittima difesa, nei casi di violazione di domicilio:
      • la reazione a un'aggressione commessa in tempo di notte;
      • la reazione a seguito dell'introduzione nel domicilio con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno.
      Tale modifica è integrata da un ulteriore intervento sull'art. 59 del codice penale, relativo alle circostanze del reato, non conosciute o erroneamente supposte.
      In particolare, viene aggiunto un comma in base al quale, nella legittima difesa domiciliare (di cui all'art. 52, secondo e terzo comma comma, c.p.), è sempre esclusa la colpa della persona legittimamente presente nel domicilio che usa un'arma legittimamente detenuta contro l'aggressore, se sussiste la simultanea presenza di due condizioni:
      • se l'errore è conseguenza di un grave turbamento psichico causato dalla persona contro cui è diretta la reazione;
      • se detta reazione avviene in situazioni che comportano un pericolo attuale per la vita, per l'integrità fisica o per la libertà personale o sessuale.

      L'articolo 2 della proposta di legge pone, poi, a carico dello Stato onorari e spese spettanti al difensore della persona dichiarata non punibile per avere commesso il fatto per legittima difesa o per stato di necessità.




      Dossier

      CENSIS : In Italia ormai la sanità non è più per tutti

      Presentato al «Welfare Day 2017» il Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute sulla sanità pubblica, privata e integrativa

      In Italia ormai la sanità non è più per tutti

      Sale a 35,2 miliardi di euro la spesa di tasca propria per la sanità (+4,2% nel periodo 2013-2016). E l'area della «sanità negata» continua ad espandersi: nell'ultimo anno 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarie (1,2 milioni in più rispetto all'anno precedente). Sistemi sanitari locali sempre più divaricati, opportunità di cura per i cittadini sempre più differenziate
      Roma, 7 giugno 2017 - Non si ferma il boom della spesa sanitaria privata. La spesa sanitaria privata grava sulle spalle degli italiani per 35,2 miliardi di euro nel 2016, con un aumento del 4,2% in termini reali nel periodo 2013-2016 (un aumento maggiore della spesa totale delle famiglie per i consumi, pari a +3,4% nello stesso periodo). La conseguenza sociale è un gorgo di difficoltà e disuguaglianze crescenti che risucchiano milioni di persone. Sono 13 milioni gli italiani che nell'ultimo anno hanno sperimentato difficoltà economiche e una riduzione del tenore di vita per far fronte a spese sanitarie di tasca propria, 7,8 milioni hanno dovuto utilizzare tutti i propri risparmi o indebitarsi con parenti, amici o con le banche, e 1,8 milioni sono entrati nell'area della povertà. È quanto emerge dal Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute presentata oggi al «Welfare Day 2017».
      «Più di un italiano su quattro non sa come far fronte alle spese necessarie per curarsi e subisce danni economici per pagare di tasca propria le spese sanitarie», ha detto Marco Vecchietti, Consigliere Delegato di Rbm Assicurazione Salute. «Intanto la stessa spesa sanitaria privata, che oggi pesa per circa 580 euro pro-capite, nei prossimi dieci anni è destinata a raggiungere la somma di 1.000 euro pro-capite, per evitare il crack finanziario e assistenziale del Ssn. Una possibile soluzione? Occorre puntare su un modello di Assicurazione sociale integrativa alla francese, istituzionalizzato ed esteso a tutti i cittadini, che garantirebbe finanziamenti aggiuntivi per oltre 21 miliardi di euro all'anno, attraverso i quali integrare il Fondo sanitario nazionale. Dobbiamo prendere atto che oggi abbiamo un universalismo sanitario di facciata, fonte di diseguaglianze sociali, a cui va affiancato un secondo pilastro sanitario integrativo per rendere il nostro Ssn più sostenibile, più equo e veramente inclusivo», ha concluso Vecchietti.
      La regressività sociale del gorgo. Tra i cittadini che hanno dovuto affrontare spese sanitarie private, hanno incontrato difficoltà economiche il 74,5% delle persone a basso reddito (ma anche il 15,6% delle persone benestanti), il 21,8% al Nord, il 35,2% al Centro, fino al 53,8% al Sud. E hanno avuto difficoltà ben il 51,4% delle famiglie con al proprio interno una persona non autosufficiente che hanno affrontato spese sanitarie di tasca propria. La spesa sanitaria privata, ormai capillarmente diffusa tra gli italiani, pesa di più su chi ha meno, su chi vive in territori più disagiati e su coloro che più hanno bisogno della sanità per curarsi. E più si invecchia, più si deve mettere mano al portafoglio per pagarsi le cure: fatta 100 la spesa sanitaria privata pro-capite degli italiani, per un anziano si arriva a 146. Un anziano spende di tasca propria per la sanità più del doppio rispetto a un millennial e quasi il 50% in più rispetto a un babyboomer.
      La spesa sanitaria pubblica si riduce e l'area della «sanità negata» si espande. Una riduzione del valore pro-capite dell'1,1% all'anno in termini reali dal 2009 al 2015: è questo il record di contrazione della spesa sanitaria pubblica italiana segnalato dalla Corte dei Conti, mentre nello stesso periodo in Francia è aumentata dello 0,8% all'anno e in Germania del 2% annuo. L'incidenza rispetto al Pil della spesa sanitaria pubblica italiana è pari al 6,8%, in Francia si sale all'8,6% e in Germania si arriva al 9,4%. Meno risorse pubbliche per la sanità rispetto al passato e rispetto agli altri Paesi: è questa la sintesi. Intanto sale a 12,2 milioni il numero di persone che nell'ultimo anno hanno rinunciato o rinviato almeno una prestazione sanitaria per ragioni economiche (1,2 milioni in più rispetto all'anno precedente, pari a un incremento del 10,9%). Il miracoloso recupero di sostenibilità finanziaria del Servizio sanitario di tante Regioni non è stato indolore: meno copertura pubblica, a cui fa da contraltare il più alto ricorso alla sanità pagata di tasca propria. E a chi non ce la fa economicamente non resta che la rinuncia o il rinvio delle prestazioni.
      Nel pubblico liste di attesa sempre più lunghe. Perché gli italiani devono ricorrere di più al privato e pagare di tasca prorpia? Perché l'attesa per le prestazioni sanitarie nel servizio pubblico è troppo lunga e spesso richiede anche l'esborso del ticket. È questa la ragione principale per cui tanti italiani vanno nel privato e pagano a tariffa intera. Per una mammografia si attendono in media 122 giorni (60 in più rispetto al 2014) e nel Mezzogiorno l'attesa arriva a 142 giorni. Per una colonscopia l'attesa media è di 93 giorni (+6 giorni rispetto al 2014), ma al Centro di giorni ce ne vogliono 109. Per una risonanza magnetica si attendono in media 80 giorni (+6 giorni rispetto al 2014), ma al Sud sono necessari 111 giorni. Per una visita cardiologica l'attesa media è di 67 giorni (+8 giorni rispetto al 2014), ma l'attesa sale a 79 giorni al Centro. Per una visita ginecologica si attendono in media 47 giorni (+8 giorni rispetto al 2014), ma ne servono 72 al Centro. Per una visita ortopedica 66 giorni (+18 giorni rispetto al 2014), con un picco di 77 giorni al Sud.
      E le distanze tra le sanità regionali si ampliano. Il 64,5% degli italiani è soddisfatto del Servizio sanitario, mentre il 35,5% è insoddisfatto. Al Sud però i soddisfatti sono solo il 47,3%, mentre sono il 60,4% al Centro, salgono al 76,4% al Nord-Ovest e arrivano all'80,9% al Nord-Est. Il 31,8% degli italiani è convinto che nell'ultimo anno il Servizio sanitario sia peggiorato, solo il 12,5% pensa che sia migliorato e il 55,7% ritiene che sia rimasto stabile. Al Sud il 38,9% dei cittadini pensa che la sanità della propria regione sia peggiorata, il 13,3% che sia migliorata e il 47,9% che sia rimasta uguale. Al Centro il 34,2% ritiene che sia peggiorata, l'11,4% migliorata e il 54,3% rimasta uguale. Al Nord-Ovest il 25,2% la giudica peggiorata, l'11,8% migliorata, il 63% rimasta uguale. Al Nord-Est per il 26,1% è peggiorata, per il 13,1% è migliorata e per il 60,8% è rimasta uguale. Sono dati che descrivono la sfida di sistemi sanitari locali in evidente traiettoria divaricante, con crescenti disparità nelle opportunità di cura dei cittadini. Come alternativa all'attuale sanità iniqua si va delineando un modello multipilastro che deve valorizzare la coesistenza tra pubblico, privato e sanità integrativa, unica strada per tornare ad ampliare la copertura restituendo sicurezza a tutti i cittadini.
      Questi sono i principali risultati del Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute presentatata oggi a Roma al «Welfare Day 2017», a cui sono intervenuti, tra gli altri, Roberto Favaretto e Marco Vecchietti, rispettivamente Presidente e Consigliere Delegato di Rbm Assicurazione Salute, Giuseppe De Rita e Francesco Maietta, rispettivamente Presidente e Responsabile dell'Area Politiche sociali del Censis.
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      FdL: FALLIMENTO DEL PATTO SULLA LEGGE ELETTORALE

      ·        8 giugno 2017

      ·     
      “Due spettri si aggirano alla Camera: il fallimento politico di Renzi e il fallimento dei 4 leader che hanno sottoscritto un patto che si è liquefatto in poche ore.
      Con due incredibili anomalie rappresentate da un mortificante intervento di Forza Italia che ha esposto il suo petto a difesa dell’ormai salma di Renzi e dall’ostinazione con la quale il partito di Alfano persegue nel sostegno dei suoi carnefici. Questi due fallimenti impongono solo una strada: quella del voto immediato. Ci si può giungere con il Consultellum oppure con una correzione tecnica all’Italicum secondo le indicazioni della Corte per la quale si impiegherebbero pochi giorni. Si sciolgano dunque al più presto le Camere e si consenta agli italiani di scegliere una nuova maggioranza e un nuovo governo”.

      È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo in aula sul rinvio in commissione della legge elettorale.

      lunedì 5 giugno 2017

      Migranti: Fedriga, Cara Foggia emblema business buonisti dell’accoglienza

      Migranti: Fedriga, Cara Foggia emblema business buonisti dell’accoglienza

      Roma, 1 giu. – “Un milione al mese per ammassare al limite della sopravvivenza 1500 presunti profughi nel degrado più totale.  Il Cara di Foggia è l’emblema della vergognosa politica della finta accoglienza della sinistra. Milioni per le Coop rosse. Ecco a cosa si riferisce Boldrini quando parla degli immigrati come risorse. Il servizio de La Gabbia Open ha smascherato, se mai ce ne fosse stato bisogno, i reali obiettivi di questa maggioranza. Abbiamo presentato un’interrogazione urgente al governo  perché vogliamo una risposta concreta in tempi brevissimi.  L’integrazione dei vari Minniti, Boldrini, Renzi e Alfano che ogni giorno si riempiono la bocca di parole come solidarietà e umanità è solamente uno  sporco business di persone che sta arricchendo le loro cooperative. Abbiano almeno il coraggio di uscire allo scoperto e non passare per i buoni che salvano i clandestini in mare per poi guadagnarci milioni ammassandoli come bestie”.

      Così Massimiliano Fedriga, capogruppo alla camera della Lega Nord. 

      Renzi cosa dice di denuncia alfaniani?

      Calderoli. Governo. Renzi cosa dice di denuncia alfaniani? È vero che a febbraio gli ha chiesto di far cadere Gentiloni? Basta con i giochi di palazzo, ridiamo la parola al popolo

      01 giugno 20017 - I parlamentari di AP, da Formigoni a Pizzolante, denunciano che a febbraio Renzi gli avrebbe chiesto di far cadere il Governo Gentiloni in cambio di una legge elettorale che si adattasse alle loro esigenze, ovvero con uno sbarramento bassissimo.
      Chiediamo a Renzi, per una volta tanto, di dire la verità.
      È vero quanto affermano Formigoni e Pizzolante? 
      Renzi ha chiesto agli alfaniani di far cadere l'Esecutivo di Gentiloni e del Pd?
      Questa verità la deve ai cittadini e la deve anche al suo partito che sta sostenendo il Governo in carica.
      A proposito: Gentiloni lo sapeva oppure no? E non ha niente da dire?
      Questa vicenda conferma l'urgenza di tornare al voto il prima possibile.
      Basta con le congiure e gli intrighi di palazzo, torniamo una democrazia, torniamo a far decidere il popolo.


      Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord

      LA NUOVA LEGGE ELETTORALE

      Il modello tedesco a cui si ispirano è quello della DDR

      Ho letto i principi della proposta di legge elettorale scritta da Verdini e frutto di un accordo tra Renzi, Grillo e Berlusconi. In pratica i cittadini non decideranno assolutamente nulla e i parlamentari saranno tutti nominati.
      Un “super Porcellum”, che prepara un governo di inciucio e alza la soglia di sbarramento, così i partiti principali si fregano i voti di quelli più piccoli. Si ispirano al modello tedesco. Si, a quello della DDR.(Giorgia Meloni)

      Ora le coop dovranno rendicontare le spese per l’accoglienza

       Grazie a FdI ora le coop dovranno rendicontare le spese per l’accoglienza

       In Commissione Bilancio alla Camera è stata APPROVATA, con un emendamento alla manovra, la proposta di Fratelli d'Italia “TAGLIA-BUSINESS” sull’IMMIGRAZIONE.
      Grazie a Fratelli d’Italia, le cooperative che si occupano dell’accoglienza degli immigrati saranno obbligate, da oggi, a rendicontare come spendono ogni singolo euro che ricevono dallo Stato italiano.
      Questo è un colpo mortale per chi pensava di poter lucrare sulla disperazione. Con la sua piccola pattuglia parlamentare Fratelli d’Italia ha reso un grande servizio all’Italia. (Giorgia Meloni)