Gentiloni a Parigi
28 Agosto 2017
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha partecipato a Parigi, presso il Palazzo dell'Eliseo, al vertice quadrilaterale Francia, Germania, Italia, Spagna.
I Leader hanno tenuto un punto stampa congiunto.
Parigi, 28 agosto 2017
DICHIARAZIONE CONGIUNTA AFFRONTARE LA
SFIDA DELLA MIGRAZIONE E DELL’ASILO POLITICO
La migrazione e l’asilo politico
costituiscono una sfida essenziale per gli Stati europei e africani. Queste
questioni richiedono un piano d’azione globale lungo le rotte migratorie con
delle risposte coerenti e concertate, degli sforzi a lungo termine e una
responsabilità condivisa per rimediare alle cause profonde della migrazione
irregolare e alle violazioni ai diritti dell’uomo alle quali i migranti vengono
confrontati, il tutto fornendo la nostra protezione a coloro che la necessitano
e senza compromettere il nostro sostegno alla contribuzione della migrazione
regolare ben organizzata allo sviluppo sostenibile e alla crescita solidale. La
migrazione irregolare organizzata dai trafficanti richiede una reazione ferma e
determinata al fine di preservare la sicurezza e la stabilità nei paesi
d’origine, di transito e di destinazione, così come la vita, la salute e il
benessere dei migranti stessi. L’asilo politico rappresenta un valore
fondamentale per i paesi africani ed europei impegnati a rispettare la
Convenzione di Ginevra. Determinati a contenere la migrazione irregolare e a
migliorare l’applicazione delle regole in materia di asilo, i capi di Stato e
di governo di Francia, Germania, Italia e Spagna e l’Alta Rappresentante/Vice
Presidente dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, così come
i capi di Stato e di governo del Ciad e del Niger, e il Presidente del
Consiglio Presidenziale libico si sono riuniti oggi per discutere delle ultime
evoluzioni riguardanti la rotta mediterranea e le rotte migratorie che vi
conducono in Africa settentrionale e in Africa subsahariana. Per avanzare, essi
si sono messi d’accordo sui punti seguenti: 1- Principi fondamentali: • Il
nostro approccio è conforme al diritto internazionale e si basa sul piano
d’azione adottato al Vertice di La Valletta dall’Unione europea e l’Unione
africana, che invita a una responsabilità condivisa tra i paesi d’origine, di transito
e di destinazione; • La migrazione è un fenomeno transnazionale che non può
essere gestito da un unico Stato, che richiede un alto livello di coordinamento
all’interno dell’Europa e tra i paesi europei e africani, e che necessita di
una risposta a lungo termine in materia di sviluppo; • La nostra azione è
diretta contro le reti di trafficanti e il loro modello economico che abbiamo
intenzione di spezzare al fine di limitare le migrazioni irregolari verso
l’Europa e di proteggere i migranti contro le violazioni dei diritti dell’uomo
e le condizioni degradanti che subiscono; • I bisogni in termini di protezione
umanitaria conformi alle regole in termini di asilo e in particolare alla
Convenzione di Ginevra devono essere presi in considerazione, in conformità con
i nostri impegni internazionali ed europei in materia di asilo; • I migranti
irregolari che non possono beneficiare di alcun tipo di protezione
internazionale devono essere ricondotti nel loro paese di origine, in modo
sicuro, ordinato e dignitoso, preferibilmente su base volontaria, tenendo conto
della legislazione nazionale e nel rispetto del diritto internazionale.
Migrazione e mobilità ben organizzate sono reciprocamente benefiche ai paesi
d’origine, di transito e di destinazione. 2- Misure da adottare: 2-1 Nei
confronti dei paesi d’origine 2-1.1. I capi di Stato e di governo sottolineano
lo sforzo finanziario notevole fornito dall’Unione europea per i paesi
d’origine, che assume in particolare la forma del fondo europeo di sviluppo e,
più recentemente, del fondo fiduciario d’emergenza dell’Ue per l’Africa, così
come il suo ruolo decisivo nell’applicazione del piano d’azione congiunto di La
Valletta e nel suo contributo alla risoluzione di cause profonde della
migrazione irregolare. È indispensabile che determinati mezzi vengano messi a
disposizione del fondo fiduciario d’emergenza dell’Ue per l’Africa. 2-1.2. Essi
convengono di lavorare insieme per tentare di rafforzare la cooperazione con i
paesi d’origine al fine di affrontare le cause profonde, prevenire le partenze
e migliorare la capacità di permettere il ritorno dei migranti clandestini nel
loro paese d’origine, così come per permettere una migliore applicazione dei
patti sulle migrazioni esistenti. Nuovi strumenti per intensificare e facilitare
i ritorni volontari e il reinserimento, in aggiunta a quelli già esistenti a
livello nazionale, europeo e internazionale, potrebbero essere esaminati, così
come il rafforzamento dell’integrazione socio-economica dei migranti che
rientrano nella loro comunità d’origine. Il partenariato Ue-OIM per l’Africa
occidentale e la Libia adottato nell’ambito del fondo fiduciario d’emergenza
per l’Africa consente di assicurare, lungo tutta la rotta mediterranea
centrale, la protezione, il ritorno volontario e la reintegrazione dei migranti
nel loro paese d’origine. 2-1.3. Sottolineano la loro determinazione a lavorare
con i paesi d’origine e i paesi di transito al fine di coordinare meglio la
lotta contro le reti di trafficanti appoggiandosi sugli strumenti comunitari
esistenti rafforzandoli. 2-2 Nei confronti del Ciad e del Niger 2-2.1. La
Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna, così come l’Ue ribadiscono la loro
determinazione a contenere i flussi di immigrazione irregolare molto prima che
essi raggiungano le coste mediterranee. Essi esprimono la loro soddisfazione
riguardante la cooperazione del Ciad e del Niger e i risultati già ottenuti da
questi due paesi nell’ambito della lotta contro la migrazione irregolare e il
traffico di esseri umani. In accordo con la Dichiarazione sulla solidarietà e
la sicurezza adottata a Roma il 6 luglio 2017, e insieme all’Ue, la Francia, la
Germania, l’Italia e la Spagna hanno l’intenzione di continuare a sostenere
questi paesi a sviluppare le loro capacità in quest’ambito: - Appoggiando la
maggiore presenza di strutture governative nel nord del Ciad e del Niger, in
particolare permettendo loro di essere più in grado di soccorrere gli individui
in pericolo nel deserto. - Rafforzando i programmi esistenti volti a migliorare
i controlli delle loro frontiere, in particolare nel nord con la Libia.
L’esecuzione a tempo debito del progetto GAR-SI e un sostegno di EUCAP Sahel
Niger consentiranno di appoggiare questo sforzo. - Rafforzando le misure di
sicurezza e di lotta contro la tratta di esseri umani, i traffici di
stupefacenti e di armi, in particolare tramite il sostegno alla forza congiunta
del G- 5 Sahel. Le forze già schierate nella zona dovrebbero anche contribuire
negli ambiti della sorveglianza, dei servizi segreti e della protezione. -
Sostenendo la missione EUCAP Sahel Niger con i mezzi e il personale sufficienti
per l’attuazione del suo mandato di sostegno, tramite consulenza e formazione.
Il rafforzamento rapido di EUCAP Sahel Niger è necessario per sostenere
l’azione delle forze di sicurezza e di difesa nigerine su tutto il territorio e
in particolare negli spazi di confine, come complemento della gestione dei
flussi migratori che attraversano la frontiera meridionale del paese.
L’adattamento delle attività di EUCAP durante la revisione del suo mandato deve
essere considerata per fare fronte alle nuove sfide, in particolare la gestione
dei flussi migratori nelle zone di confine. - Accelerando la regionalizzazione
delle azioni europee di sicurezza e di difesa comune nel Sahel, e il
rafforzamento della cooperazione tra EUCAP Sahel Mali, EUCAP Sahel Niger e
EUBAM Libia al fine di rafforzare le capacità nazionali per lottare contro la
migrazione irregolare e i traffici. - Sostenendo la resilienza delle comunità
d’accoglienza e proponendo dei modelli di sviluppo economico alternativi. -
Rafforzando l’applicazione del Piano Regionale di Protezione e Sviluppo per il
Nord Africa e contribuendo così al rafforzamento delle capacità del governo del
Niger. - Sostenendo l’applicazione del Piano nazionale di lotta contro la
migrazione irregolare presentato dal Niger la Vertice di La Valletta di
novembre 2015, nei suoi due aspetti, ovvero lo sviluppo economico e sociale e
il rafforzamento delle capacità delle Forze di difesa e di sicurezza. 2-2.2.
Essi intendono inoltre sostenere il Ciad e il Niger nell’ambito giudiziario,
incluso rafforzando anche le capacità della Squadra congiunta di investigazione
(o ECI) attualmente con base a Niamey, cooperando con il Ciad e il Niger per
migliorare la sorveglianza delle reti finanziarie usate dai trafficanti e
smantellarle, lanciando dei programmi di formazione nell’ambito della procedura
penale e proseguendo il sostegno attuale ai ministeri della giustizia ciadiano
e nigerino. 2-2.3. I capi di Stato e di governo e l’Alta Rappresentante sono
determinati a sostenere le persone che salvano delle vite sulle rotte che
attraversano il deserto del Sahara, in particolare l’Organizzazione
internazionale per le migrazioni (OIM) e le unità di protezione civile nigerine.
Si sforzeranno di sostenere lo sviluppo delle attività di richerca e di
salvataggio nella regione. Essi riconoscono l’importanza dei ritorni volontari
assistiti organizzati dall’OIM. Continueranno a sostenere le attività svolte
nel quadro del Partenariato UE-OIM per l’Africa occidentale e la Libia adottato
nell’ambito del Fondo fiduciario d’emergenza per l’Africa, in particolare i
centri di protezione creati lungo la rotta. Riconoscono la necessità, una volta
ridotta la migrazione irregolare organizzata dai trafficanti, di organizzare il
reinserimento delle persone che necessitano di protezione internazionale, che
sono particolarmente vulnerabili. Mentre sottolineano l’importanza del
reinserimento dagli altri paesi della rotta del Mediterraneo centrale e la
necessità di proseguire il reinserimento da altre rotte migratorie, in stretta
cooperazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e
conformemente alle priorità dell’Ue, la Francia, la Germania, l’Italia e la
Spagna hanno deciso di condurre delle missioni di protezione in Ciad e in
Niger, in stretta concertazione e in accordo con i loro governi (vedi documento
informale allegato) in vista del reinserimento dei rifugiati. La lotta contro i
traffici di esseri umani e il rafforzamento delle possibilità di reinserimento
dovrebbero procedere di pari passo. Nel quadro degli impegni europei, il numero
di reinserimenti sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale sarà definito
da ogni Stato membro partecipante. 2-2.4. La Francia, la Germania, l’Italia ,
la Spagna e l’AR/VP hanno deciso di svolgere una missione congiunta in Ciad e
in Niger per esaminare le condizioni di applicazione delle suddette decisioni,
e per identificare ogni altro tipo di cooperazione pratica che permetterebbe a questi
paesi di affrontare la sfida della migrazione irregolare. 2-2.5. Riconoscono
che è necessario che l’Unione europea (in particolare attraverso il Fondo
europeo di Sviluppo) e gli Stati membri aumentino il loro aiuto al Ciad e al
Niger. 2-3 Nei confronti della Libia 2-3.1. I capi di Stato e di governo e
l’AR/VP si sono messi d’accordo su una valutazione comune delle migrazioni
irregolari via la Libia, fermo restando che nessuna soluzione duratura potrà
essere attuata in assenza di una transizione politica inclusiva in Libia e
della stabilizzazione del paese. Ribadiscono il loro sostegno all’applicazione
dell’accordo politico libico e al Rappresentante speciale del Segretario
generale delle Nazioni Unite, Ghassan Salamé. Si compiacciono di iniziative quali
la riunione di La Celle-Saint-Cloud che sostengono la sua azione. 2-3.2. In
partenariato con l’Unione europea, la Francia, la Germania, l’Italia e la
Spagna continueranno a migliorare la cooperazione economica con le comunità
locali che si trovano sulle rotte migratorie in Libia, al fine di creare delle
fonti di reddito alternative, di aumentare la loro resilienza e di renderle
indipendenti dalla tratta degli esseri umani. A questo proposito, il progetto
italiano di cooperare con 14 comunità locali sulle rotte migratorie in Libia è
molto opportuno, così come i progetti finanziati dal fondo fiduciario dell’Ue
per l’Africa. La lotta contro la tratta degli esseri umani e l’attuazione di
condizioni per cambiare il modello economico delle comunità locali in Libia in
modo da renderlo sostenibile ai piani umanitario e sociale sono degli obiettivi
cruciali della nostra strategia comune. La Francia, la Germania, l’Italia e la
Spagna sono pronte a sostenere quest’approccio. 2-3.3. I capi di Stato e di
governo e l’AR/VP sottolineano che è inoltre importante rafforzare le capacità
di controllo delle frontiere al sud della Libia e migliorare la cooperazione
con il Ciad, il Niger e altri paesi africani quali il Mali. A questo proposito,
sostengono il progetto guidato dall’Italia in cooperazione con la Commissione
europea per rafforzare la gestione delle frontiere e delle migrazioni in Libia.
Inoltre, sostengono l’applicazione dell’Accordo di pace firmato a Roma il 31
marzo 2017 dalle tribù del sud della Libia, che rappresenta uno strumento
supplementare per lottare contro i traffici illegali nella regione. 2-3.4. Gli
sforzi volti a scoraggiare le migrazioni irregolari in mare devono
accompagnarsi di misure destinate a migliorare la protezione dei diritti
dell’uomo e delle condizioni di vita dei migranti in Libia. La Francia, la
Germania, la Francia e l’Italia, così come l’Unione europea, forniranno un
sostegno maggiore alle preziose attività dell’Alto commissariato per i
rifugiati e dell’OIM in Libia al fine di creare un’infrastruttura umanitaria
per i rifugiati e i migranti. Incoraggiano il Governo d’intesa nazionale a
intensificare la sua cooperazione con l’Alto commissariato per i rifugiati e
l’OIM in Libia al fine di migliorare, rispettando delle norme severe, la
situazione dei migranti nel paese, in particolare quelli che vengono soccorsi
dalle guardie costiere libiche. Ciò presuppone di creare delle strutture che
rispondano alle norme umanitarie adatte, d’incoraggiare attivamente i ritorni
volontari di migranti nel loro paese d’origine, e di organizzare la
reinstallazione di coloro che necessitano di protezione. 2-3.5. I capi di Stato
e di governo e l’AR/VP incoraggiano la Libia, il Niger, l’Alto commissariato
per i rifugiati e l’OIM a proseguire l’assistenza delle persone più vulnerabili
che possono beneficiare di opportunità di reinstallazione o di un aiuto al
rimpatrio volontario. 2-3.6. I capi di Stato e di governo si rallegrano per gli
sforzi compiuti dal Governo d’intesa nazionale per controllare le sue acque
territoriali, rafforzando così la protezione di vite umane e indebolendo il
modello economico delle reti di tratta degli esseri umani. Riconoscono che è
importante dotare e formare in modo adeguato le guardie costiere libiche,
mettendo l’accento sulla protezione dei diritti dell’uomo. La recente proroga
del mandato di EUNAVFORMED Sophia offre delle garanzie dell’impegno costante
dell’UE per migliorare la valutazione della situazione e la sicurezza marittima
nel Mediterraneo centrale. EUNAVFORMED Sophia dovrebbe continuare a beneficiare
del sostegno degli Stati membri per la realizzazione del suo mandato. 2-3.7. La
missione EUBAM Libia è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018 al fine di
continuare e approfondire nella misura del possibile l’assistenza alle autorità
libiche, in particolare nell’ambito di polizia, gestione delle frontiere e
giustizia criminale. 2-3.8. L’Unione europea proseguirà l’applicazione di un
approccio politico coerente e integrato presso i paesi vicini del sud della
Libia, al fine di rafforzare le iniziative esistenti nell’ambito della gestione
delle frontiere e dei flussi migratori, mobilitando tutti gli strumenti a sua
disposizione (diplomazia, sviluppo e sicurezza). L’Ue a incrementato i suoi
sforzi per sostenere la gestione delle migrazioni da parte delle autorità
libiche, in particolare alle frontiere del sud. 2-4 In mare e all’interno
dell’Ue 2-4.1. Il salvataggio in mare rimane una priorità. La Francia, la
Germania, la Spagna e l’AR/VP accolgono con favore le misure prese dall’Italia,
Stato membro in prima linea sulla rotta del Mediterraneo centrale, nel pieno
rispetto del diritto internazionale. Il codice di condotta in materia di
operazioni di salvataggio in mare costituisce un passo avanti benefico che
permette di migliorare il coordinamento e l’efficacia dei salvataggi. I capi di
Stato e di governo invitano tutte le ONG che agiscono nella zona a firmare il
codice di condotta e a rispettarlo. 2-4.2. La Francia, la Germania e la Spagna
sono determinate a continuare a sostenere l’Italia, in particolare
intensificando i ricollocamenti e fornendo il personale necessario a Frontex e
all’ufficio europeo di sostengo in materia d’asilo. La Francia, la Germania e
la Spagna sono disponibili per mandare in Italia dei gruppi di valutazione al
fine di accelerare il processo di ricollocamento di persone che necessitano
chiaramente di una protezione internazionale. 2-4.3. La Francia, la Germania,
l’Italia, la Spagna e l’AR/VP accolgono favorevolmente la cooperazione e gli
sforzi forniti dal Marocco, la Mauritania e l’Algeria nella lotta contro le
reti di trafficanti e la gestione dei flussi migratori provenienti dall’Africa
subsahariana. Incoraggeranno il rafforzamento della cooperazione finanziaria,
tecnica e materiale dell’Ue con questi paesi di transito delle migrazioni
irregolari provenienti dall’Africa subsahariana per permettere loro di
proteggere meglio le loro frontiere e lottare meglio contro i trafficanti.
2-4.4. I capi di Stato e di governo rimangono legati all’istituzione di un
nuovo regime di asilo europeo comune che deve trovare l’equilibrio tra
responsabilità e solidarietà con gli Stati membri che gestiscono una frontiera
esterna e assicurare la resilienza alle crisi future. A tal fine, le
conclusioni del Consiglio europeo di giugno 2017 devono essere applicate appena
possibile. Con questo spirito, i capi di Stato e di governo insisteranno per
che tutti gli Stati membri contribuiscano in modo adeguato alla politica di
asilo. 2-5 Task force per l’applicazione Per assicurare l’applicazione delle
azioni comuni stabilite nella presente dichiarazione, la Francia, la Germania,
l’Italia e la Spagna decidono di creare una task force di coordinamento,
associando i loro partner africani, in particolare la Libia, il Niger, il Ciad
e il Mali. Questa task force lavorerà in stretta concertazione con l’AR/VP e
con il Commissario europeo per la migrazione.