PIANO NAZIONALE INTEGRAZIONE
PER I TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE
VALORI COSTITUZIONALI E INTEGRAZIONE
PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
Il filo conduttore del Piano Nazionale d’Integrazione che, per la prima volta, l’Italia si avvia ad
attuare, è quello di prevedere in favore dei titolari di protezione internazionale interventi
espressione dei principi posti a base della nostra Repubblica.
Ai titolari di protezione vanno infatti riconosciuti quei diritti essenziali che discendono dal loro
status, cui devono corrispondere, così come per ogni cittadino italiano, altrettanti doveri e
responsabilità per garantire una ordinata convivenza civile.
Valori, diritti e responsabilità che nella stessa misura sono in capo a chi accoglie ed a
chi è accolto.
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VALORI IRRINUNCIABILI: UN IMPEGNO RECIPROCO
PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
CHI È ACCOLTO SI IMPEGNA A:
Imparare la lingua italiana;
Condividere i valori fondamentali della Costituzione Italiana;
Rispettare le leggi;
Partecipare alla vita economica, sociale e culturale del territorio in cui vive.
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CHI ACCOGLIE SI IMPEGNA AD ASSICURARE:
L’uguaglianza e la pari dignità;
La libertà di religione;
L’accesso alla istruzione e alla formazione;
Interventi diretti a facilitare l’inclusione nella società e l’adesione ai suoi valori non
negoziabili.
IL PRIMO PIANO NAZIONALE INTEGRAZIONE
PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
È il primo passo verso la costruzione di un sistema di integrazione dei beneficiari di protezione
internazionale in Italia, e individua le priorità nazionali per realizzare l’effettiva integrazione e per
rimuovere gli ostacoli che di fatto la impediscono.
Il Piano Nazionale di Integrazione, condiviso nell’ambito del Tavolo di Coordinamento Nazionale
insediato presso il Ministero dell’Interno, si fonda sul bilanciamento tra diritti e doveri dei
beneficiari.
GLI ATTORI
Concorrono alla pianificazione e alla successiva realizzazione del Piano nel prossimo biennio
numerosi soggetti secondo il modello della governance multilivello: ministeri dell’Interno; del Lavoro
e delle Politiche Sociali; degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale; della Giustizia;
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; della Salute; delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali; l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR); l’Organizzazione
Internazionale per le Migrazioni (OIM); l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR); le
Regioni; gli Enti locali; il Terzo settore.
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GLI OBIETTIVI DEL PIANO
PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
Promuovere la convivenza con i cittadini italiani nel rispetto dei valori
costituzionali e con il reciproco impegno a partecipare all’economia, alla vita
sociale e alla cultura dell’Italia;
Concorrere al raggiungimento dell’autonomia personale dei destinatari del Piano;
Ottimizzare le risorse economiche per evitare la duplicazione e superare le
settorialità della programmazione degli interventi.
74.853 beneficiari di protezione internazionale
Le misure previste dal Piano sono rivolte ai migranti beneficiari di protezione
internazionale in Italia:
27.039 rifugiati - cittadini stranieri che, per il timore fondato di essere perseguitati
per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o
opinione politica, si trovano fuori dal territorio del Paese di cui hanno la cittadinanza e non
possono o, a causa di tale timore, non vogliono avvalersi della protezione di tale Paese;
47.814 titolari di protezione sussidiaria - cittadini stranieri che non
possiedono i requisiti per essere riconosciuti rifugiati, ma nei cui confronti sussistono
fondati motivi di ritenere che, se ritornassero nel Paese di origine, correrebbero un rischio
effettivo di subire grave danno.
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I DESTINATARI
PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
al 31 Agosto 2017
I PERCORSI DI INCLUSIONE
Il documento di programmazione individua i seguenti assi d’intervento:
Dialogo interreligioso
Formazione linguistica e accesso all’istruzione
Formazione e valorizzazione delle capacità
Accesso all’assistenza sanitaria
Accesso all’alloggio e alla residenza
Ricongiungimento familiare
Informazione e orientamento ai servizi
Prevenzione e contrasto alle discriminazioni
Processi di partecipazione e cittadinanza attiva
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PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
LE PRIORITÀ
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PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
Per realizzare un concreto percorso di inserimento sociale e per l’accesso al mercato del lavoro e dei servizi
pubblici:
– rendere obbligatoria la partecipazione ai corsi di lingua svolti nelle diverse strutture del sistema di
accoglienza;
– incentivare la partecipazione ai corsi di lingua offerti sul territorio per la formazione degli adulti
favorendo le iniziative finalizzate all’inserimento lavorativo.
Fondamentale strumento di integrazione anche per contrastare fenomeni di razzismo e il rischio di
islamofobia:
– attuare il Patto Nazionale per l’Islam a livello locale;
– incentivare la formazione degli esponenti delle comunità religiose presenti in Italia;
– sostenere l’apertura di luoghi di culto in condizioni di totale trasparenza dei flussi finanziari.
Sostenere il dialogo interreligioso
Favorire l’accesso all’istruzione e alla cultura
LE PRIORITÀ
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PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
Per garantire la parità di trattamento con i cittadini:
– aumentare le attività di prevenzione con particolare riferimento a vaccinazioni, screening e tutela
della salute materno-infantile;
– potenziare la formazione del personale sanitario per una proficua relazione operatore-paziente.
Promuovere strumenti per la formazione e la valorizzazione professionale
Semplificare le modalità di accesso al servizio sanitario
Attraverso la fattiva collaborazione tra attori dell’accoglienza, servizi per l’impiego, sindacati e associazioni
datoriali:
– promuovere tirocini di formazione e orientamento all’apprendistato;
– favorire l’accesso al credito per supportare start-up d’impresa;
– incentivare la partecipazione al Servizio Civile Nazionale.
LE PRIORITÀ
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PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
Attuare processi di partecipazione e cittadinanza attiva
Al fine di sviluppare il senso di appartenenza e stabilità e per lo scambio e la conoscenza reciproca con i cittadini
italiani un ruolo importante è svolto dalle associazioni del Terzo settore molto diffuse su tutto il territorio:
− promuovere la partecipazione alle attività di volontariato sul territorio;
– potenziare i percorsi di socializzazione (sportivi e culturali) riservati ai minori.
Promuovere percorsi per l’accesso all’alloggio e alla residenza
Per l’accesso ai servizi abitativi sulla base delle condizioni delle realtà territoriali di riferimento (welfare
territoriale):
– creare le condizioni per includere i titolari di protezione internazionale nei piani di emergenza
abitativa regionali e locali;
– mappare il patrimonio abitativo pubblico inutilizzato per verificare la potenziale destinazione ad uso
abitativo.
Prevenire e contrastare le discriminazioni
Assicurare interventi di sostegno e di contrasto allo sfruttamento dei soggetti più vulnerabili:
− rafforzare la rete dei centri di discriminazione per la tutela e l’assistenza delle vittime di tratta e delle
associazioni che si occupano di tutela delle donne;
− sperimentare la mediazione di comunità o di quartiere a partire dai territori dove sono presenti centri
SPRAR.
IL TAVOLO INTEGRAZIONE
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PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
Per attuare la strategia del Piano è istituito un Tavolo Integrazione con ruolo di supporto
all’azione complessiva del Tavolo di Coordinamento Nazionale, che opererà in costante raccordo
con i territori per:
potenziare il dialogo inter-istituzionale tra i dicasteri, le prefetture, le regioni e le
istituzioni locali e il terzo settore;
sviluppare la strategia nell’ottica di interventi unitari;
individuare le priorità d’azione;
pianificare gli interventi canalizzando le risorse finanziarie disponibili per un utilizzo
efficace;
individuare le aree con maggiore criticità e le esperienze significative in quei territori;
sviluppare un piano di monitoraggio dei risultati raggiunti in relazione ai bisogni.
DALLE INIZIATIVE AVVIATE
AL PERCORSO DEL SISTEMA D’INTEGRAZIONE
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PIANO NAZIONALE
INTEGRAZIONE
314 AZIONI REALIZZATE:
135 protocolli per lo svolgimento di attività di volontariato
133 progetti di integrazione
46 protocolli d’intesa per la gestione dell’accoglienza
Dal gennaio 2016 sono in corso attività di utilità sociale in cui sono impiegati stranieri ospiti del
sistema di accoglienza nazionale.
Grazie ad accordi quadro e protocolli d’intesa con il mondo dell’industria e della cultura sono
stati realizzati anche numerosi progetti a favore dei beneficiari di protezione internazionale
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INTEGRAZIONE
Lavoro: 100 tirocini formativi
Protocollo d’intesa triennale con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) per la pratica di
attività sportive dei minori stranieri ospiti del sistema di accoglienza nazionale.
Accordo Quadro sulle “Modalità di collaborazione per favorire percorsi di integrazione dei beneficiari
di protezione internazionale ospiti del sistema di accoglienza nazionale” con Confindustria per
percorsi formativi.
Università: 240 borse di studio
Protocolli d’intesa con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e con la Pontificia
Università Lateranense (PUL) per il diritto allo studio di giovani studenti titolari di protezione
internazionale.
Sport: 199 minori coinvolti in attività sportive
DALLE INIZIATIVE AVVIATE
AL PERCORSO DEL SISTEMA D’INTEGRAZIONE
LE RISORSE ATTIVABILI
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INTEGRAZIONE
I Fondi saranno impiegati secondo una logica di unitarietà e complementarietà
Evitando rischi di frammentazione e sovrapposizione di interventi nei vari settori.
Tutte le risorse saranno messe a sistema in base alle linee di intervento e alle esigenze dei territori.
Il sostegno finanziario al Piano Nazionale Integrazione deriva prevalentemente dai Fondi europei. In
particolare per la programmazione comunitaria 2014/2020:
Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI)
Fondo Sociale Europeo (FSE)
Fondo per lo Sviluppo Regionale (FESR)
Misure emergenziali
Ai Fondi europei vanno inoltre ad aggiungersi le risorse nazionali che finanziano le attività degli enti
territoriali:
Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo
Fondo nazionale politiche sociali
Fondo nazionale per le politiche migratorie
Fondo sanitario nazionale