martedì 20 febbraio 2018

Fratelli d’Italia programma elettorale

Fratelli d’Italia programma elettorale: proposte di Giorgia Meloni per le elezioni politiche 2018


La terza gamba della coalizione di CentroDestra è Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni che ha inglobato parte di quella che un tempo era la componente sociale di Alleanza Nazionale. Mettere in risalto questa origine è essenziale in quanto nel programma elettorale di Fratelli d’Italia per le elezioni politiche del 4 marzosono presenti molto proposte riconducibili appunto a quella storica aree politica. Una domanda che l’elettore è tentato di porsi potrebbe essere perchè votare Fratelli d’Italia alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 e non una delle altre principali gambe del CentroDestra.
Questo interrogativo nasce dal fatto che il programma per le elezioni di Giorgia Meloni potrebbe essere considerato simile se non uguale al quello della Lega Nord di Matteo Salvini. La realtà non è però questa perchè il programma elettorale della Meloni ha peculiarità tutte sue. 

PROGRAMMA ELETTORALE FRATELLI D’ITALIA ELEZIONI 2018

Qual è il programma elettorale Fratelli d’Italia? Ancora non è stato reso ufficiale, ma sappiamo che ci sono diversi punti fissi di cui da tempo si parla. Il partito di Giorgia Meloni, ricordiamo, fa parte della coalizione CentroDestra. Infatti, correrà insieme a Forza ItaliaLega Nord e Noi con l’Italia. Leelezioni del 4 marzo 2018 si avvicinano sempre di più e tutti stanno preparando la loro campagna elettorale.
Nessun candidato premier verrà deciso prima del voto, secondo l’accordo stabilito tra i vari partiti della coalizione. Vediamo ora, però, quali sono le proposte iniziali di Fratelli d’Italia e quali sono riuscite a trovare posto nel testo ufficiale del programma elettorale del CentroDestra. Giorgia Meloni ha rivelato che il grido di battaglia del partito sarà “Prima gli italiani!”.
Le proposte di Fratelli d’Italia per le elezioni 2018 riguardano l’economia, la famiglia e l’immigrazione. In ambito economico il programma elettorale di Fratelli d’Italia propone la maxi deduzione delle tasse per le aziende che assumono e una serie di sgravi per le imprese che assumono. Molto corposa è la parte del programma elezioni 2018 di Fratelli d’Italia sull’immigrazione. Il partito di Giorgia Meloni è fautore dell’espulsione dei clandestini, di un forte contrasto all’immigrazione clandestina e del blocco navale. Per finire, per quanto riguarda il sostegno alla famiglia, il movimento della Meloni punta sul sostegno alla natalità, creando il reddito per l’infanzia e su una politica di aiuti alle coppie che hanno avuto figli. 
Sicuramente molti elettori avranno trovato già delle analogie tra questo programma e il  programma elettorale della Lega Nord. Viceversa non ci sono analogie con il programma elezioni 2018 del 5 Stelle

PROGRAMMA ELETTORALE CENTRODESTRA: PUNTI IN SINTESI CON FRATELLI D’ITALIA

Molte delle proposte di Fratelli d’Italia sono finite anche nel programma elettorale unitario del CentroDestra. Elencare i punti del programma elettorale di coalizione è utile per avere un quadro complessivo della proposta politica di Berlusconi, Salvini e Meloni. 
Per quanto riguarda l’economia i punti principali sono:
– meno burocrazia
– meno tasse
– meno vincoli europei
– Flat Tax
– pagamento immediato debiti PA
– abolizione del limite imposto sull’utilizzo del contante
– chiusura Equitalia
– difesa delle aziende italiane
– interesse per il Made in Italy
– sicurezza
– utilizzo dei fondi europei per eliminare gap infrastrutturale
– un piano per il Sud Italia.
Per la sicurezza la coalizione CentroDestra ha intenzione di:
– combattere il terrorismo
– bloccare gli sbarchi degli immigrati
– rimpatriare tutti i clandestini
– ampliare la legittima difesa
– ampliare il codice di difesa dei diritti delle donne
-dislocare forze dell’ordine in ogni quartiere
– creare nuova disciplina intercettazioni e custodia cautelare.
Per quanto riguarda Walfare si provvederà a:
– aumentare le pensioni minime
– offrire l’assegno anche alle mamme
– modificare la riforma Fornero
– sostenere la natalità
– raddoppiare le pensioni minime di invalidità
– far nascere asili nido gratuiti
– offrire incentivazione competizione pubblico-privata pe la scuola e la sanità
– offrire assegni familiari più consistenti in base al numero dei figli.
Per quello che riguarda l’ambito amministrativo il programma prevede: 
– elezioni dirette del Presidente della Repubblica
– riduzione numero parlamentari e introduzione vincolo di mandato
– rafforzamento autonomie locali con modello federalismo responsabile
– recupero sovanità nazionale
– piano straordinario per adeguamento di Roma Capitali secondo gli standard europei.
Nel programma coalizione CentroDestra non mancano i punti sull’innovazione:
– piano per risparmio energetico
– digitalizzazione PA
– più tecnologie per efficientamento energetico
– sostegno a start-up innovative attraverso il crowd-funding
Come possiamo vedere, all’interno del programma della coalizione sono presenti gran parte dei temi cari a Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia in affiancamento a quelli di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.La sintesi di coalizione dovrebbe portare il CentroDestra a vincere le elezioni 2018 come affermano gli ultimi sondaggi elettorali a riguardo. 

''Pronto il cantiere delle idee e del programma''

''Pronto il cantiere delle idee e del programma''

Il documento politico approvato oggi dall'ufficio di presidenza di Forza Italia


Il documento approvato dall’ufficio di presidenza di Forza Italia

"Assistiamo oggi alle crescenti difficoltà dell’esperienza di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, e la sua caduta libera nei consensi ne è la dimostrazione. Il grave dissesto economico e sociale è stato certificato dall’Ocse, dal Fondo Monetario Internazionale, dall’Istat, da Svimez, dalla Corte dei Conti e financo dalla Bce. I dati ci dicono che siamo il Paese dell’eurozona con il tasso di crescita piu’ basso, dopo la Grecia, Cipro e la Finlandia. Il tasso di disoccupazione (12,7%) e in particolare della disoccupazione giovanile (44,2%) è al massimo storico dal 1977; stesso record registrato dal debito pubblico, in costante ascesa a 2.218 miliardi. Le previsioni a medio termine sono ancora più preoccupanti. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che nell’eurozona l’Italia, nei prossimi 5 anni, si collocherà, per tasso di sviluppo, al diciannovesimo posto. Ultima tra gli ultimi. E per ridurre il tasso di disoccupazione e tornare ai livelli del 2007 occorreranno 20 anni. La pressione fiscale (43,5%) è di 1,7 punti piu’ alta rispetto alla media dell’eurozona, ed assolutamente incompatibile con la possibilità di una qualsiasi ripresa. Ne’ i proclami sull’abbattimento delle imposte, lodevoli nelle presunte intenzioni, sono credibili in presenza di una base elettorale e ideologica, quella del Pd, nelle sue varie correnti, ancorata all’espansione del potere con l’espansione della spesa pubblica e considerato lo stato dei conti pubblici italiani, anche rispetto ai vincoli europei. Il numero dei nostri concittadini in povertà assoluta non regredisce e si attesta sui 4 milioni. Il ceto medio si e’ ridotto in pochi anni dal 54% al 37% degli italiani. Il Sud è abbandonato a se’ stesso.

Il percorso delle riforme è in una situazione di stallo perché il cosiddetto Italicum, approvato dal Parlamento con gravi forzature regolamentari, non corrisponde al disegno originario del ’Patto del Nazareno’, che è stato disatteso nella lettera e nello spirito. Nel combinato disposto dell’Italicum con la riforma del Senato, l’Italia è a grave rischio di regime. E’ in crisi la pacificazione nazionale, con il risultato che si tenta di sostituire all’ampio consenso tra le forze democratiche per le riforme costituzionali il soccorso casuale di transfughi di vario genere. Tanto più che questo governo si regge alla Camera su una maggioranza di 130 deputati insediatisi grazie a un premio dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale e al Senato su 32 senatori eletti dal centrodestra. Noi proponiamo la revisione della riforma del bicameralismo paritario con l’elettività dei Senatori e, per quanto riguarda la Legge elettorale, l’attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione e non alla lista.

I sondaggi attribuiscono ormai i medesimi consensi alle coalizioni principali. Il centrodestra unito è alla pari del centrosinistra in crisi. Si tratta di recuperare consensi dal non voto, che è ormai un fronte che supera il 50% degli aventi diritto. Le ultime elezioni regionali e amministrative hanno rilanciato la nostra proposta politica. Si pensi alla Liguria e a Venezia, ma anche a Umbria e Arezzo. Questo è accaduto grazie alla credibilità di candidati provenienti dalla trincea del lavoro e all’unità del centrodestra. La capacità di ascolto della gente, testimoniata da Silvio Berlusconi sin dal 1994, si è espressa attraverso uomini e donne credibili e con programmi liberali di sburocratizzazione degli apparati, di contrasto alle politiche assistenziali e corporative, di governo dell’immigrazione.

Sul piano nazionale, è pronto il cantiere delle idee e del programma, innanzitutto con la Lega. Le nostre proposte di meno tasse (Flat tax), meno burocrazia, meno Stato, più persona, più impresa, più famiglia, la nostra ricetta liberale dello sviluppo e del benessere, sono aperte al contenuto e alla elaborazione di alleati vecchi e nuovi. L’attuale situazione di crisi dell’Italia chiede una grande riscossa democratica e liberale. Democratica per ritornare dopo quattro colpi di Stato in vent’anni a un governo eletto dal popolo, liberale per uscire dalla crisi economica e riprendere la via dello sviluppo. Forza Italia ha il compito storico di catalizzare le energie positive di questo Paese, ferite da sette anni di depressione economica e avvilite da quattro anni di sospensione della democrazia, per restituire piena libertà e una rinnovata prosperità al nostro popolo. Lo strumento politico di questo nuovo corso è l’unità inclusiva di tutti i movimenti e i partiti moderati. Essi si riconoscono nel primato della persona e delle sue libertà, nel privilegio accordato alla famiglia e alla società rispetto allo Stato. Quest’ultimo va reso più leggero, con una importante riduzione della spesa pubblica e con una profonda riforma della burocrazia, del fisco e della giustizia. Lombardia, Veneto e Liguria sono i modelli di governo che riproporremo in sede nazionale, per far uscire il nostro Paese dalla crisi economica, morale e di credibilità internazionale.

Forza Italia è pronta a sostenere tutte le iniziative credibili destinate a ridurre la pressione fiscale, in particolare sulla casa; a rendere più flessibile il mercato del lavoro; a riformare, e soprattutto informatizzare e digitalizzare la burocrazia; e a ridurre i tempi della giustizia penale e civile. Per sostenere l’economia reale Forza Italia avvierà una serie di iniziative politiche e legislative a sostegno delle piccole e medie imprese dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato, del turismo, delle libere professioni e di tutte le partite Iva. I limiti della presenza europea di Renzi si sono visti in occasione della crisi greca, delle inutili e dannose sanzioni alla Russia, nella lotta all’immigrazione e al terrorismo. Incapace di prendere posizione, anche nella dialettica tra Francia e Germania. Il nostro Paese è chiamato ai tavoli solo quando c’è da pagare. Mai quando si decide.

I flussi migratori sono diventati un fenomeno globale che può essere risolto soltanto con un intervento internazionale sotto l’egida dell’Onu e con il sostegno di Ue, Usa e Russia. Nell’attesa di azioni di politica internazionale che portino alla soluzione dei conflitti in Africa, in Medio Oriente ed ai confini orientali dell’Europa serve un’azione rapida che blocchi l’immigrazione dalla Libia. Si deve realizzare un accordo internazionale con i libici per la creazione di campi profughi e per il blocco delle imbarcazioni che trasportano immigrati, oltre a un indispensabile incremento dei fondi destinati alla cooperazione per lo sviluppo, alla difesa e all’accoglienza delle minoranze cristiane perseguitate dall’Isis e dal fondamentalismo islamico".

lunedì 19 febbraio 2018

Il programma di governo firmato da Berlusconi, Salvini e Meloni, in 11 punti chiav


 

Il documento completo, dalle tasse alla sicurezza, dai migranti all'europa




Il programma di governo firmato da Berlusconi, Salvini e Meloni, in 11 punti chiave 
"Un programma per l'Italia" in dieci punti, "per la crescita, la sicurezza, le famiglie e la piena occupazione". È l'accordo firmato ieri sera da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nel testo il capitolo più corposo è raggruppato sotto il titolo "meno tasse" in cui si parla di "riforma del sistema tributario con l'introduzione della flat tax" ma non si precisa a quanto ammonterà l'aliquota unica, con Silvio Berlusconi che oggi ha parlato di 23% (mentre Salvini da tempo propone il 15%).

In questo capitolo, rispetto alla bozza, è stato introdotto un nuovo paragrafo in cui si annuncia che saranno cancellate "l'imposta sulle donazioni, l'imposta di successione, la tassa sulla prima casa, il bollo sulla prima auto, e le tasse sui risparmi". Nel programma, presente, come annunciato, "l'azzeramento della legge Fornero" sulle pensioni con l'obiettivo di varare una "nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile", tema caro alla Lega, la proposta di una riforma dello Stato in senso presidenzialista e il piano della natalità, bandiere di Fratelli d'Italia. In tema Ue, confermata la "prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario, sul modello tedesco".

Per quanto riguarda la gestione del fenomeno migratorio, il ritorno ai "respingimenti assistiti"; in ambito di giustizia, la "separazione delle carriere" tra pm e giudici, una "nuova disciplina in tema di intecettazioni" e "no agli sconti di pena per reati di particolare violenza ed efferatezza". Tra le novità, rispetto alla bozza, la proposta di istituire "pensioni alle mamme".

Ecco il programma completo del centro destra 

Come cambierebbe il sistema fiscale: tasse 

Riforma del sistema tributario con l'introduzione di un'unica aliquota fiscale (flat tax) per famiglie e imprese con previsione di 'no tax area' e deduzioni a esenzione totale dei redditi bassi e a garanzia della progressività dell'imposta con piena copertura da realizzarsi attraverso il taglio degli sconti fiscali. No all'imposta sulle donazioni, no all'imposta di successione, no alla tassa sulla prima casa, no al bollo sulla prima auto, no alle tasse sui risparmi.

Pace fiscale per tutti i piccoli contribuenti che si trovano in condizioni di difficoltà economica. Abolizione dell'inversione dell'onere della prova fiscale e riforma del contenzioso tributario. Chiusura di tutto il contenzioso e delle pendenze tributarie con contestuale riforma del sistema sanzionatorio tributario. Introduzione del principio del divieto di tassazione in assenza di reddito (Irap, Imu, bollo auto, donazioni e successioni).

Pagamento immediato di tutti i debiti della pubblica amministrazione nei confronti di cittadini e imprese anche con lo strumento innovativo dei titoli di stato di piccolo taglio. Con le risorse liberate dalla flat tax: stimolo agli investimenti pubblici e privati. Facilitazione dell'accesso al credito per le piccole e medie imprese. Modifica dello split payment rendendo neutra l'applicazione dell'Iva su tutta la filiera di produzione. Profonda revisione del codice degli appalti per rilanciare gli investimenti e l'occupazione. -

Come cambierebbe la macchina dello stato: burocrazia 

Riorganizzazione della macchina dello Stato secondo il principio della pari dignità fra la Pubblica amministrazione e il cittadino. Taglio visibile agli sprechi mediante l'effettiva introduzione del principio dei fabbisogni e dei costi standard. Autocertificazione preventiva delle iniziative in ambito privato ora sottoposte ad autorizzazione con verifica ispettiva al termine delle opere.

Chiusura effettiva di Equitalia con libertà per gli enti locali di decidere i metodi di riscossione. Abolizione del limite all'uso del contante. Piano per il Sud: sviluppo infrastrutturale e industriale del Mezzogiorno, uso più efficiente dei fondi europei con l'obiettivo di azzerare il gap infrastrutturale e di crescita con il resto del Paese. Piano straordinario per le zone terremotate.

Come cambierebbero le relazioni dell'Italia con l'Europa

No alle politiche di austerità, no alle regolamentazioni eccessive che ostacolano lo sviluppo. Revisione dei trattati europei. Più politica meno burocrazia in Europa. Riduzione del surplus dei versamenti annuali italiani al bilancio Ue. Prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario, sul modello tedesco (recupero di sovranità). Tutela in ogni sede degli interessi italiani a partire dalla sicurezza del risparmio e della tutela del 'made in Italy', con particolare riguardo alle tipicità delle produzioni agricole e dell'agroalimentare. 

Cosa cambierebbe nel welfare  

Azzeramento della povertà assoluta con un grande piano di sostegno ai cittadini italiani in condizione di estrema indigenza allo scopo di ridare loro dignità economica. Aumento delle pensioni minime e pensioni alle mamme. Estensione delle prestazioni sanitarie. Raddoppio dell'assegno minimo per le pensioni di invalidità e sostegno alla disabilità. Incentivi all'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro.

Azzeramento della legge Fornero e nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile. Codice delle norme a tutela dei diritti degli animali domestici e di affezione. Piano straordinario di riqualificazione delle periferie, restauro delle coste e dei siti di interesse monumentale anche attraverso la 'sostituzione edilizia'. 

Cosa si farebbe per la sicurezza interna, anche in casa  

Lotta al terrorismo. Ripresa del controllo dei confini, blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipula di trattati e accordi con i paesi di origine dei migranti economici. Piano Marshall per l'Africa. Rimpatrio di tutti i clandestini. Abolizione dell'anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della "protezione umanitaria" mantenendo soltanto gli status di rifugiato e di eventuale protezione sussidiaria.

Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima. Adeguamento ai parametri medi occidentali degli stanziamenti per la difesa. Carabinieri e poliziotti di quartiere e estensione dell'esperimento "strade sicure" con impiego delle forze armate per la sicurezza delle città.

Tutela della dignità delle forze dell'ordine e delle forze armate con stipendi dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie adeguati al contrasto del crimine e del terrorismo, inasprimento delle pene per violenza contro un pubblico ufficiale, revisione della legge sulla tortura.  

Come cambierebbe la giustizia, carriere e tempi dei processi 

Riforma della giustizia per assicurare il diritto a un giusto processo. Separazione delle carriere della magistratura inquirente e giudicante. Nuova disciplina delle intercettazioni, della custodia preventiva, del diritto alla difesa. Tempi dei processi nella media Ue, piano straordinario di smaltimento delle cause arretrate, risarcimento agli innocenti, non appellabilità delle sentenze di assoluzione.

Potenziamento del ricorso a misure alternative al processo penale, sulla base delle esperienze positive della messa alla prova, in assenza di pericolosità sociale, anche in relazione alla finalità rieducativa della pena. No a sconti di pena per reati di particolare violenza e efferatezza. Accordi bilaterali per detenzione nei Paesi d'origine e nuovo piano carceri. 

Il sostegno alle famiglie, asili nido e pensioni alle mamme

come primo e fondamentale nucleo della società. Piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e consistenti assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli. Quoziente familiare. Tutela del lavoro delle giovani madri. Difesa delle pari opportunità e tutela delle donne con riconoscimento pensionistico a favore delle madri. Obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione.

Come cambierebbero scuola, università e sanità pubblica

Più qualità nella scuola, nell'università e nella sanità pubblica. Più libertà di scelta per le famiglie nell'offerta educativa e sanitaria, incentivazione della competizione pubblico/privato a parità di standard.

Abolizione di anomalie e storture della legge impropriamente detta 'Buona scuolà, piano di edilizia scolastica, centralità del rapporto docente-studente nel processo formativo, centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell'assistenza sanitaria, sostegno all'aggiornamento e meritocrazia, azzeramento progressivo del precariato, rilancio dell'Università italiana per farla tornare piattaforma primaria della formazione. Sostegno e aiuto all'associazionismo sportivo quale strumento di crescita sociale.

Come si vogliono cambiare le istituzioni, autonomie locali e presidente della Repubblica

Elezione diretta del presidente della Repubblica, riduzione del numero di parlamentari, introduzione del vincolo di mandato, rafforzamento delle autonomie locali, modello di federalismo responsabile che armonizzi la maggiore autonomia prevista dal titolo V della Costituzione e già richiesta da alcune regioni in attuazione dell'articolo 116, portando a conclusione le trattative attualmente aperte tra Stato e Regioni. Piano straordinario per l'adeguamento di Roma Capitale agli standard delle principali capitali europee. Una politica più responsabile e rispettosa del mandato degli elettori. 

Le misure pensate per favorire l'innovazione 

Più tecnologie innovative applicate all'efficientamento energetico. Sviluppo e promozione di cultura e turismo. Tutela dell'ambiente. Piena diffusione delle infrastrutture immateriali, digitalizzazione della Pubblica amministrazione, piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie.

Sostegno alle start-up innovative, anche attraverso la semplificazione del crowdfunding. Risparmio energetico ed efficientamento della rete. Sicurezza degli approvvigionamenti. Più efficienza della produzione energetica e dei consumi nell'edilizia, nell'industria e nei trasporti. Sostegno alle energie rinnovabili.



venerdì 5 gennaio 2018

GOVERNO : I PROVVEDIMENTI DI FINE D'ANNO

CONSIGLIO DEI MINISTRI – 29 DICEMBRE 2017
Il Consiglio dei ministri si è riunito  venerdì 29 dicembre 2017, alle ore 11.47 a Palazzo Chigi, sotto la Presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi.
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 RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Attuazione della legge 16 marzo 2017, n. 30, recante delega al governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della legge di riforma del sistema nazionale della protezione civile (legge 16 marzo 2017, n. 30). L’obiettivo del provvedimento è il rafforzamento complessivo dell’azione del servizio nazionale di protezione civile in tutte le sue funzioni, con particolare rilievo per le attività operative in emergenza. A questo scopo, il decreto: - chiarisce in modo più netto la differenziazione tra la linea politica e quella amministrativa e operativa ai differenti livello di governo territoriale; - migliora la definizione della catena di comando e di controllo in emergenza in funzione delle diverse tipologie di emergenze; - definisce le attività di pianificazione volte a individuare a livello territoriale gli ambiti ottimali che garantiscano l’effettività delle funzioni di protezione civile; - stabilisce la possibilità di svolgere le funzioni da parte dei comuni in forma aggregata e collegata al fondo regionale di protezione civile; - migliora la definizione delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell’ambito del servizio di protezione civile, quale componente fondamentale; - introduce il provvedimento della “mobilitazione nazionale”, preliminare a quello della dichiarazione dello stato d’emergenza; - individua procedure più rapide per la definizione dello stato di emergenza, con un primo stanziamento non collegato come attualmente alla ricognizione del danno; - finalizza il fondo regionale di protezione civile al potenziamento territoriale e al concorso alle emergenze di livello regionale; 2 - coordina le norme in materia di volontariato di protezione civile, anche in raccordo con le recenti norme introdotte per il Terzo settore e con riferimento alla partecipazione del volontariato alla pianificazione di protezione civile. Il testo definisce le finalità, le attività e la composizione del Servizio nazionale della Protezione civile, quale sistema che esercita la funzione di protezione civile costituita dall’insieme delle competenze e delle attività volte a tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o dall’attività dell’uomo. Sono comprese tra tali attività quelle volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla pianificazione e gestione delle emergenze e al loro superamento. Si individuano le autorità di protezione civile che, secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, garantiscono l’unitarietà dell’ordinamento esercitando, in relazione ai rispettivi ambiti di governo, le funzioni di indirizzo politico in materia di protezione civile. Il testo conferma poi l’attuale classificazione degli eventi emergenziali di protezione civile in base alla loro dimensione e gravità. Per quanto riguarda l’attività per la previsione dei rischi, si stabilisce che il sistema di allertamento, articolato in un livello nazionale e uno regionale, abbia come obiettivo, ove possibile, il preannuncio in termini probabilistici degli eventi, nonché il monitoraggio e la sorveglianza in tempo reale degli stessi e dell’evoluzione degli scenari di rischio, al fine di attivare il servizio nazionale della protezione civile ai differenti livelli territoriali; si prevede inoltre in modo esplicito la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, al processo di elaborazione della pianificazione di protezione civile, in correlazione alle esigenze di diffusione della conoscenza di tali strumenti e della relativa informazione. Si delinea poi il quadro generale per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale, articolato in diverse fasi: - la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale della protezione civile, che consente un intervento del sistema nazionale anche in fase preventiva, ove possibile; - la dichiarazione dello stato di emergenza, con la definizione di un primo stanziamento da destinare all’avvio delle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione. Tale fase si attiva al verificarsi degli eventi di livello nazionale, a seguito di una valutazione speditiva eseguita dal dipartimento della protezione civile, sulla base delle informazioni ricevute in raccordo con i territori, nelle more della ricognizione puntuale del danno (oggi il primo stanziamento avviene dopo la ricognizione del danno con allungamento dei tempi di delibera e di intervento); - l’individuazione delle ulteriori risorse necessarie per il prosieguo delle attività, a seguito della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento; 3 Tra le principali novità riguardanti lo stato di emergenza, si prevede, in particolare, che la dichiarazione non possa superare in termini temporali i 12 mesi più 12, in luogo dei 6 mesi più 6 previsti oggi. Inoltre, le ordinanze di protezione civile sono emanate acquisita l’intesa delle Regioni interessate e possono intervenire, oltre che riguardo all’organizzazione e all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alla gestione dei rifiuti, delle macerie e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa, anche riguardo all’attivazione delle prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale dei cittadini e delle attività economiche e produttive direttamente interessate dall’evento per fronteggiare le necessità più urgenti. Per dare il giusto risalto alla partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile, si regolamentano le attività di volontariato organizzato, definendo in maniera chiara i gruppi comunali di protezione civile e introducendo la responsabilità del cittadino rispetto alle indicazioni date dalle autorità di protezione civile ai diversi livelli. Per quanto riguarda, infine, le misure e gli strumenti organizzativi e finanziari per la realizzazione delle attività di protezione civile, il testo prevede una ripartizione delle risorse in tre fondi: - fondo nazionale di protezione civile per le attività di previsione e prevenzione (risorse per lo svolgimento delle attività di previsione e prevenzione dei rischi assicurate dal dipartimento della protezione civile già iscritte al bilancio); - fondo per le emergenze nazionali (per gli eventi emergenziali nazionali); - fondo regionale di protezione civile (fondo che contribuisce al potenziamento del sistema di protezione civile regionale e concorre agli interventi di carattere regionale). Il provvedimento è stato integrato in esito all’intesa sancita in sede di Conferenza unificata e recepisce alcune osservazioni formulate dal Consiglio di Stato, nonché le condizioni espresse dalle Commissioni parlamentari competenti.
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INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
 Disposizioni in materia di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, in attuazione della delega di cui all’articolo l, commi 82, 83 e 84, lettere a), b), c), d) ed e), della legge 23 giugno 2017, n. 103 (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che introduce disposizioni in materia di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, confermando il ruolo delle intercettazioni come fondamentale 4 strumento di indagine e creando un giusto equilibrio tra la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione e il diritto all’informazione. Il decreto, nell’attuare una revisione della disciplina delle intercettazioni volta a rendere maggiormente equilibrata la salvaguardia fra interessi parimenti meritevoli di tutela a livello costituzionale, introduce disposizioni volte a incidere sull’utilizzazione, a fini cautelari, dei risultati delle intercettazioni, nonché a disciplinare il procedimento di selezione delle comunicazioni intercettate, secondo una precisa scansione temporale. La finalità è quella di escludere, in tempi ragionevolmente certi e prossimi alla conclusione delle indagini, ogni riferimento a persone solo occasionalmente coinvolte dall’attività di ascolto e di espungere il materiale documentale, ivi compreso quello registrato, non rilevante a fini di giustizia, nella prospettiva d’impedire l’indebita divulgazione di fatti e riferimenti a persone estranee all’oggetto dell’attività investigativa. Tra le misure principali, il testo prevede: - l’introduzione nel Codice penale del delitto di “diffusione di riprese e registrazioni di comunicazioni fraudolente”. La norma punisce con la reclusione fino a quattro anni chiunque, al fine di recare danno all’altrui reputazione o immagine, diffonde con qualsiasi mezzo riprese audio o video, compiute fraudolentemente, di incontri privati o registrazioni, pur esse fraudolente, di conversazioni, anche telefoniche o telematiche, svolte in sua presenza o con la sua partecipazione. La punibilità è esclusa se la diffusione delle riprese o delle registrazioni deriva in via diretta ed immediata dalla loro utilizzazione in un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca. Il delitto è punibile a querela della persona offesa; - una maggiore tutela della riservatezza nelle comunicazioni tra avvocato difensore e assistito. Il divieto, già previsto, di attività diretta di intercettazione nei confronti del difensore, con conseguente inutilizzabilità delle relative acquisizioni, viene infatti ampliato, prevedendo che l’eventuale coinvolgimento, in via anche solo occasionale, del difensore nell’attività di ascolto legittimamente eseguita, non possa condurre alla verbalizzazione delle relative comunicazioni o conversazioni; - l’introduzione del divieto di trascrizione, anche sommaria, delle comunicazioni o conversazioni ritenute irrilevanti per le indagini, sia per l’oggetto che per i soggetti coinvolti, nonché di quelle che riguardano dati personali definiti sensibili dalla legge, sempre ove non fossero ritenute rilevanti a fini di prova, fatta salva la facoltà del pubblico ministero di disporre, con decreto motivato, che le comunicazioni e conversazioni siano trascritte nel verbale quando ritenute rilevanti per i fatti oggetto di prova e altresì necessarie al medesimo fine, se attengono a dati personali sensibili; - una nuova disciplina del deposito degli atti riguardanti le intercettazioni e la selezione del materiale raccolto, con l’introduzione di una procedura in due fasi. Tale procedura prevede dapprima il deposito delle conversazioni e delle comunicazioni, oltre che dei relativi atti, e 5 solo successivamente l’acquisizione di quelle rilevanti e utilizzabili e il contestuale stralcio, con destinazione finale all’archivio riservato, di quelle irrilevanti e inutilizzabili. Inoltre, il pubblico ministero viene individuato come garante della riservatezza della documentazione, poiché a lui spetta la custodia, in un apposito archivio riservato, del materiale irrilevante e inutilizzabile, con facoltà di ascolto ed esame, ma non di copia, da parte dei difensori e del giudice, fino al momento di conclusione della procedura di acquisizione. Di conseguenza, viene ridefinita la procedura volta a selezionare il materiale raccolto dal pubblico ministero e, come previsto dalla delega, si prevede un meccanismo differenziato di acquisizione nel caso in cui il materiale d’intercettazione rilevante sia stato già utilizzato per l’emissione di un provvedimento cautelare. Si supera quindi il precedente modello incentrato sulla cosiddetta “udienza stralcio”, caratterizzato dal fatto che tutto il materiale d’intercettazione era sin da subito incluso nel fascicolo delle indagini preliminari, anziché essere collocato in un archivio riservato, con la conseguenza che doveva essere interamente esaminato al fine dell’eliminazione del troppo, del vano e dell’inutilizzabile. Tutto ciò al fine di escludere, sin dalla conclusione delle indagini, ogni riferimento a persone solo occasionalmente coinvolte dall’attività di ascolto e, in generale, il materiale d’intercettazione non rilevante a fini di giustizia, nella prospettiva di impedire l’indebita divulgazione di fatti e riferimenti a persone estranee alla vicenda oggetto dell’attività investigativa; - una nuova disciplina delle intercettazioni di comunicazioni o conversazioni mediante immissione di captatori informatici in dispositivi elettronici portatili (i cosiddetti trojan horse). In particolare, si prevede che tali dispositivi non possano essere mantenuti attivi senza limiti di tempo o di spazio, ma debbano essere attivati da remoto secondo quanto previsto dal pubblico ministero nel proprio programma d’indagine e che, tra l’altro, debbano essere disattivati se l’intercettazione avviene in ambiente domiciliare, a meno che non vi sia prova che in tale ambito si stia svolgendo l’attività criminosa oggetto dell’indagine o che l’indagine stessa non riguardi i delitti più gravi, tra i quali mafia e terrorismo, di cui all’articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del Codice di procedura penale; - la semplificazione delle condizioni per l’impiego delle intercettazioni delle conversazioni e delle comunicazioni telefoniche e telematiche nei procedimenti per i più gravi reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, attraverso la previsione di presupposti meno restrittivi per la relativa autorizzazione. In seguito ai pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari, il testo oggi approvato definitivamente è stato modificato in sede di secondo esame preliminare, prevedendo, in particolare: una maggior tutela della riservatezza delle comunicazioni del difensore con il proprio assistito, stabilendo che, fermo restando il divieto di attività diretta di intercettazione con conseguente inutilizzabilità delle relative acquisizioni, nel caso di attività di ascolto in via anche solo occasionale sia vietata la verbalizzazione delle relative comunicazioni o conversazioni; un innalzamento da cinque a dieci giorni del termine temporale attributo alle difese per l’esame del materiale intercettato, una volta che questo sia stato depositato, prevedendo anche una prorogabilità del 6 termine in ragione della quantità del materiale investigativo raccolto e della sua complessità; l’anticipazione del rilascio di copia dei verbali di trascrizione sommaria (quella effettuata dalla polizia giudiziaria in corso di operazioni), una volta disposta l’acquisizione ad opera del giudice con pressoché definitiva espulsione, salvo recupero in udienza preliminare o in dibattimento, del materiale che in un primo momento era stato ritenuto irrilevante e che poi, anche in ragione di elementi sopravvenuti, venga diversamente valutato.
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 PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato: - la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rapido aggravamento del vasto movimento franoso nel territorio del Comune di Stigliano, in provincia di Matera; - la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati il giorno 10 agosto 2017 nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia; - la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dall’8 al 12 dicembre 2017 nel territorio delle province di Piacenza, di Parma, di Reggio Emilia, di Modena, di Bologna e di Forlì-Cesena; - la proroga al 31 dicembre 2018 dello stato di emergenza dichiarato nel settore del traffico e della mobilità nell’asse autostradale Corridoio V dell’autostrada A4, nella tratta Quarto d’Altino-Trieste e nel raccordo autostradale Villesse-Gorizia.
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 NOMINE
 Il Consiglio dei ministri ha deliberato: - su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, vista la delibera del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, la nomina a Procuratore aggiunto della Corte dei conti del Presidente di Sezione Fausta DI GRAZIA, a decorrere dal 1° gennaio 2018; - su proposta della Ministra della difesa Roberta Pinotti e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, il conferimento dell’incarico di Comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto all’ammiraglio ispettore del ruolo normale del Corpo delle capitanerie di porto in servizio permanente Giovanni PETTORINO, con contestuale conferimento del grado di ammiraglio ispettore capo, a decorrere dal 10 febbraio 2018.
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7 LEGGI REGIONALI
 Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha esaminato la legge della Regione Marche n. 31 del 08/11/2017, recante “Rendiconto generale della Regione per l’anno 2016” e ha quindi deliberato di non impugnarla. Il Consiglio dei ministri, infine, ha deliberato la rinuncia all’impugnativa della legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 31 del 4 agosto 2017, recante “Assestamento del bilancio per gli anni 2017-2019 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26”. *****
 Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 12.28.