Per soddisfare i bisogni individuali l’ uomo svolge nella società un' attività diretta a procurarsi beni economici, e per realizzare i bisogni collettivi , partecipa con gli altri consociati alla vita sociale ed intreccia con essi numerose relazioni.
I beni economici sono i mezzi del mondo esterno che hanno attitudine a soddisfare i bisogni e sono quindi indispensabili per l'uomo, ma sono limitati in natura in quantità inferiore a quella che occorrerebbe per soddisfare tutti i bisogni ed esigono sforzi e fatica, per essere acquistati. L'attività umana è determinata dall'interesse individuale e guidato dalla legge del minimo mezzo o del tornaconto o principio edonistico, che spinge l'uomo a procurarsi il massimo vantaggio col minimo dispendio di mezzi.
Questi limiti sono posti da norme o regole di varie specie e di varia natura e che hanno caratteri diversi: sono esse le norme giuridiche o del diritto, le norme religiose e le norme morali. e morali -
Le norme morali sono rivolte alla coscienza dell'uomo, per indirizzarlo al bene ed alla virtù e promuoverne il perfezionamento etico.
Le norme religiose e morali non sono imposte e dichiarate obbligatorie dallo Stato, ma sono lasciate all'osservanza spontanea dei consociati. Non sono quindi munite di sanzione giuridica, ma hanno una sanzione, che consiste nella minaccia di pene future nella vita ultraterrena o in punizioni dell'autorità ecclesiastica per le norme religiose, e nel rimorso o nel biasimo degli amici e parenti per le norme morali.
Anche le norme religiose e morali, pur non essendo obbligatorie, hanno grande importanza sociale, perché regolano l'attività umana e sono osservate spontaneamente dalla grande maggioranza dei consociati. Lo Stato stesso fa grande assegnamento sui sentimenti religiosi e morali dei consociati per l'osservanza spontanea delle norme giuridiche.
Le norme giuridiche che si presentano rispetto al contenuto e sotto forma di precetti o comandi, i quali:
- impongono di fare qualche cosa ( precetti o comandi imperativi: esempio pagare le imposte, prestare il servizio militare) ;
- vietano di fare qualche cosa (precetti o comandi negativi: esempio non uccidere, non rubare);
- permettono di fare qualche cosa (precetti permissivi: esempio cedere un contratto);
Tuttavia, poichè le norme giuridiche limitano l'attività dell'uomo, frenandone l'arbitrio, o impongono azioni o cooperazioni idonee a favorire il conseguimento dei fini collettivi, non sempre sono osservate spontaneamente. Ma poiché sono indispensabili per la stessa esistenza della società, devono essere osservate da tutti .
Perciò sorge e si afferma nella collettività una autorità superiore ai singoli, che organizza giuridicamente e politicamente la società ed emana o riconosce le norme giuridiche, imponendone l'osservanza con la forza nei confronti di coloro che non le osservano spontaneamente. Questa autorità superiore ai singoli è lo Stato, che si può definire come l'organizzazione di un popolo su un territorio sotto un potere sovrano originario, il quale mira a realizzare gli interessi generali di tutta la collettività, ed è l'organo del diritto, perché emana o riconosce le norme e le rende obbligatorie"
Abbiamo riportato fedelmente queste note introduttive alle Istituzioni di Diritto, di Dante Callegari - Ed. SEI, per rendere doveroso omaggio ad un Maestro del diritto per un valido testo che da oltre mezzo secolo forma vaste schiere di studenti, e che sintetizza ancora in modo mirabile, gli elementi , il fine e gli aspetti peculiari della norma giuridica, base insostituibile per la creazione e l’organizzazione della società civile e quindi dello Stato.
Non abbiamo voluto elaborare nozioni diverse da quelle apprese sui banchi di scuola perché ci sembravano già chiarissime, incisive, perfette. Ed infine perché proprio l’autorevolezza dell’Autore, fosse garanzia per il lettore che le definizioni riportate non sono intepretrazioni arbitrarie, ma le basi dottrinali riconosciute e fondanti della scienza giuridica, non la ricostruzione “interessata” di un interprete non obiettivo.
Abbiamo scelto un testo semplice, ma chiaro, preciso e completo, che meglio dei ponderosi trattati giuridici universitari fà comprendere appieno ai cittadini tutta la problematica connessa al mondo giuridico, per la soluzione reale dei problemi dell’uomo.
L'uomo che faticosamente esce dalla notte dei tempi e vuol vivere in comunità organizzate e solidali. E' l'uomo sapiens che cerca razionalmente le basi del vivere civile, della società ordinata, regolata dalle norme per la pacifica convivenza.
E' un nuovo mondo che si prospetta all'alba dell'umanità, che finalmente tenta di uscire dalla barbarie, dal predominio della forza bruta, della sopraffazione e dalla legge del più forte, per trasmigrare faticosamente verso la civiltà. Civiltà che per essere tale, effettiva , giusta e razionale deve necessariamente definirsi e qualificarsi sui canoni della civiltà giuridica.
In questo momento di grave crisi economica, sociale, morale e di perdita d'identità culturale, seguiremo il nostro ideale filo conduttore, la logica giuridica, partendo sempre dagli elementi basilari del diritto, coniugandoli con i principi sani dell'economia e cercheremo di cogliere la ratio, il fondamento del nostro ordinamento, di trarne spunto per difendere con ogni mezzo legale gli interessi dei cittadini italiani , la nostra identità culturale, i valori etici e religiosi della nostra Gente, troppo spesso ignorati e trascurati dalla classe politica, in nome di un buonismo stomachevole, che spesso nasconde ben altri interessi, sempre e soprattutto di tipo economico .
L’interesse pubblico trascurato da troppi amministratori pubblici è spesso un interesse economico puro e semplice, che purtroppo sconfina sovente in reati di natura penale, sia perché i soldi finiscono nelle tasche di amici e faccendieri, sia perché i soldi non si impiegano nell’interesse degli italiani, sia perché si utilizzano in dispendiose opere faraoniche, interminabili ed inutili, che rimangono per sempre incompiute, in dissoluzione, veri e propri monumenti funebri alla giustizia contabile,civile e penale, a dimostrazione della protervia intemerata della nostra classe dirigente, spesso avallata da una parte della burocrazia più demenziale.
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