domenica 22 ottobre 2017

CGIA :ABBIAMO GLI OPERAI E GLI IMPIEGATI PIU’ ANZIANI D’EUROPA

             ABBIAMO GLI OPERAI E GLI IMPIEGATI
                         PIU’ ANZIANI D’EUROPA
Abbiamo la popolazione lavorativa più anziana d’Europa. Nel 2016, segnala l’Ufficio studi della CGIA, l’età media degli occupati in Italia era di 44 anni, contro una media di 42 registrata nei principali paesi Ue. Negli ultimi 20 anni, inoltre, l’età media dei lavoratori italiani è salita di 5 anni, un incremento che in nessun altro paese è stato così rilevante
. A seguito del calo demografico, dell’allungamento dell’età media e di quella lavorativa, in Italia contiamo nei luoghi di lavoro pochissimi giovani e molti over 50. Se, infatti, nel nostro paese l’incidenza dei giovani (15-29 anni) sul totale degli occupati è pari al 12 per cento, in Spagna è al 13,2, in Francia al 18,6, in Germania al 19,5 e nel Regno Unito al 23,7 per cento. Per contro, nel nostro Paese l’incidenza degli ultra 50enni sul totale degli occupati è del 34,1 per cento. Solo la Germania registra un dato superiore al nostro e precisamente del 35,9 per cento, mentre in Spagna è del 28,8, in Francia del 30 e nel Regno Unito del 30,9 per cento

 “Con pochi giovani e tante persone di una certa età ancora presenti nei luoghi di lavoro – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – le nostre maestranze possono contare su una grande esperienza ed un’elevata professionalità, tuttavia stanno
 riemergendo una serie di problemi che credevamo aver definitivamente superato. In primo luogo, sono tornati a crescere, soprattutto nei mestieri più pesanti e pericolosi, gli incidenti e la diffusione delle malattie professionali. In secondo luogo, il numero di attività caratterizzato da mansioni di routine è molto superiore al dato medio europeo. Con l’avvento dei nuovi processi di automazione e di robotica industriale rischiamo una riduzione di un’ampia fetta di lavoratori di una certa età con un livello di scolarizzazione mediobasso che, successivamente, sarà difficile reinserire nel mercato del lavoro”. La diminuzione della presenza degli under 30 nei luoghi di lavoro è un fenomeno che, come dicevamo più sopra, è in atto da parecchi anni. Tra il 1996 e il 2016, sebbene lo stock complessivo dei lavoratori occupati in Italia sia aumentato, i giovani presenti negli uffici o in fabbrica sono diminuiti di quasi 1.860.000: in termini percentuali nella fascia di età 15-29 anni la variazione è stata pari al -40,5 per cento, contro una media dei principali Paesi Ue del -9,3 per cento. Sempre in questo arco temporale, tra gli over 50 gli occupati sono aumentati di oltre 3.600.000 unità, facendo incrementare questa coorte dell’89,8 per cento. Un boom che, comunque, ha interessato tutti i principali paesi dell’Ue presi in esame in questa analisi, con punte che in Spagna hanno toccato il +103,8 per cento e in Francia il +105,1 per cento

 “Se oggi la discussione tra gli addetti ai lavori si concentra quasi esclusivamente sulle conseguenze immediate che l’avvento della tecnologia e dell’automazione ha sull’occupazione – afferma il segretario della CGIA Renato Mason - tuttavia devono essere considerati anche i cambiamenti di medio e lungo periodo indotti dalla combinazione dell’innovazione con gli andamenti demografici, segnati da una speranza di vita più lunga e dal calo delle nascite”


 A livello regionale la stima dell’età media degli occupati più alta si riscontra in Liguria (45,4), in Sardegna (45,3) e in Calabria (44,7). Le regioni che, almeno a livello nazionale, risentono meno del progressivo invecchiamento della popolazione lavorativa sono il Veneto, la Lombardia (entrambe con 43,5) e il Trentino Alto Adige (43,2)

. Realtà, queste ultime, che, assieme all’Emilia Romagna, registrano il più elevato numero di giovani assunti con il contratto di apprendistato. Un istituto che da sempre ha rappresentato un punto di eccellenza delle nostre maestranze e uno straordinario motore dello sviluppo. “Una volta terminata la fase di apprendimento – conclude Zabeo - questi giovani facevano qualche anno di lavoro come operai specializzati e successivamente decidevano di licenziarsi e di aprirsi la partita Iva, andando così a formare quell’esercito di artigiani e di piccoli imprenditori che hanno fatto la fortuna del nostro Paese”.



La Repubblica Ceca svolta a destra

Vince il Trump di Praga. 

Gli estremisti xenofobi

 secondo partito

Il milionario populista vince
 le elezioni parlamentari.
 Sconfitti i socialisti

da LA STAMPA

Come da previsioni, il partito del miliardario populista Andrej Babis, soprannominato il «Trump ceco», vince le elezioni parlamentari nella Repubblica Ceca. La sua Alleanza dei cittadini scontenti (Ano, che significa anche «sì» in ceco) avrebbe preso circa il 32% dei voti, il 13% in più rispetto al voto di quattro anni fa. E se nessuno si è sorpreso della vittoria del magnate dell’agroalimetare (e dei media) largamente anticipato dai sondaggi delle ultime settimane, è stata alquanto inaspettato l’impressionante exploit del Spd, partito di destra xenofobo e anti europeista guidato dall’uomo d’affari ceco di origine giapponese, Tomio Okamura che, quando le schede spogliate sono circa un quarto, sarebbe diventato il secondo partito del Paese con circa il 12% dei consensi.  


venerdì 20 ottobre 2017

Calderoli. Immigrati. Due milioni di italiani emigrati dal 2006 e sostituiti da immigrati. Oltre all'invasione stiamo subendo una sostituzione etnica

17 ottobre 2017 - Stiamo sostituendo i nostri giovani con gli immigrati.
Lo dimostra l'incrocio dei dati ISTAT sulle circa 200mila nuove cittadinanze italiane date, con numeri sempre in aumento, nell'ultimo triennio, quasi sempre a giovani, e i dati sui nostri ragazzi che emigrano all'estero.
Secondo il rapporto Migrantes del 2017 lo scorso anno, nel 2016, dall'Italia sono espatriate 124.076 persone, in aumento del 15,4% rispetto al 2015, e di questi emigrati oltre il 39% di chi ha lasciato l'Italia nell'ultimo anno ha meno di 34 anni con un boom di nostri giovani emigrati del +23,3%.
Non solo. Dal 2006, l'emigrazione di italiani è aumentata del 60,1% e oggi sono 4 milioni e 973mila gli italiani che vivono all'estero secondo i dati delle iscrizioni all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, rispetto ai quasi 3 milioni del 2006.
Bastano questi dati, sommati ai 600mila immigrati africani arrivati nell'ultimo triennio, per rendersi conto che in Italia sta avvenendo un'invasione silenziosa?
E all'invasione silenziosa segue anche la sostituzione etnica, con i nuovi italiani che il Pd e la sinistra vorrebbero avere da subito regalando loro la cittadina a con lo ius soli.
Così il quadro sarebbe completo.
Ma cosa aspettiamo a svegliarci?
Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione della Lega Nord

Bankitalia: Lega, vergognoso no a nostra richiesta audizione Visco

Bankitalia: Lega, vergognoso no a nostra richiesta audizione Visco

Roma, 19 Ottobre - “Incomprensibile, assurda, vergognosa la scelta della maggioranza di non accogliere la nostra richiesta per l’audizione immediata di Ignazio Visco in commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche. Assistiamo a uno scontro sulla stampa tra le più alte cariche dello stato e il segretario del Pd ma ci negano di discuterne subito nella sede più appropriata. È fondamentale per il lavoro della commissione poter ascoltare il presidente della banca d’Italia sulla gestione della crisi degli istituti bancari e vogliamo capire come si intenda affrontare la situazione alla luce della mozione della maggioranza approvata alla Camera sulla governance di Bankitalia. Non capiamo quali siano le motivazioni che impediscano l’audizione se non il timore del Pd di togliere finalmente il velo sulla vergognosa gestione di alcuni istituti”.


Così Paolo Tosato, senatore leghista e componente della commissione bicamerale d’inchiesta sul settore bancario. 
·        BANKITALIA, MELONI: PD VUOLE SCARICARE SUE  RESPONSABILITA' IN RAPPORTO CON SISTEMA BANCARIO
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·        18 ottobre 2017

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«Come Fratelli d’Italia abbiamo presentato in Parlamento una mozione per chiedere la revisione dei vertici di Bankitalia perché riteniamo necessario avviare una valutazione organica su chi ha il compito di vigilare sul sistema bancario italiano. Da questo punto di vista è curioso che il Pd, ovvero il partito di maggioranza che governa l’Italia dal 2011 e che ha espresso direttamente gli ultimi tre Presidenti del Consiglio, presenti una mozione per chiedere al suo stesso Governo di intervenire in una situazione nella quale avrebbe potuto già fare qualcosa da tempo. L’impressione è che il Pd stia tentando di scaricare solo su Visco e Bankitalia le sue gravi e pesanti responsabilità nel rapporto con il sistema del credito. Ma gli italiani non si faranno ingannare e continueranno a chiedere conto al Pd del perché miliardi di euro dei contribuenti siano stati spesi per ripagare la pessima gestione di alcune banche e coprire le responsabilità di banchieri amici».

Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

BRUNETTA: SUL BILANCIO IL GOVERNO HA IDEE CONFUSE

LEGGE DI BILANCIO: BRUNETTA, GOVERNO HA POCHE IDEE MA CONFUSE

Dichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia:
“Sulla Legge di Bilancio il Governo ha poche idee ma confuse. Le norme della finanziaria continuano, infatti, a cambiare di ora in ora, a riprova del fatto che manca un evidente quadro d’insieme su cosa l’Esecutivo intenda fare. La continua circolazione di bozze e testi di vario tipo alla quale stiamo assistendo non aiuta certo il Parlamento, che a breve dovrà iniziare l’esame del testo, ad orientarsi su quelli che sono gli obiettivi del Governo. 
Un esempio: fino a poche ore fa era data per certa l’introduzione di una patrimoniale del due per mille sull’invio di comunicazioni delle assicurazioni ai loro clienti. Nella nuova versione del testo, tuttavia, tale norma non è presente. Sono presenti, invece, interi capitoli ancora da scrivere, come quello sul capitolo povertà, altri dove viene richiesto l’intervento della Ragioneria Generale dello Stato, altri ancora dove si chiedono pareri di vario tipo. L’unica cosa certa è che al Tesoro mancano i soldi. Tanto è vero che il massimale previsto per la decontribuzione sul lavoro giovanile potrebbe essere abbassata da 3.250 a 2.750 euro, stando a quanto si legge sempre nella bozza. 
Povero ministro Padoan, costretto, a pochi giorni dall’approvazione della legge, a limare continuamente misure, eliminare commi e ridurre la portata finanziaria delle fantomatiche misure per la crescita, ormai ridotte a briciole. Sarebbe stato più onesto se lui e il presidente del consiglio Paolo Gentiloni avessero varato una manovra neutra, limitandosi alla correzione del deficit e alle spese obbligatorie, e avessero poi augurato buona fortuna al prossimo governo, che dovrà correggere i buchi di bilancio che hanno lasciato”.

di Renato Brunetta

IUS SOLI E BULLISMO D'IMPORTAZIONE

19 OTTOBRE 2017

Ius Soli: a Modena allarmante bullismo d’importazione, no a cittadinanza facile


22489647_1521220614631228_3526594530595302697_nSul Corriere della Sera di oggi, Massimo Gramellini commenta la notizia di una bambina di Modena, unica italiana nella sua classe di prima elementare, isolata e maltrattata dai suoi piccoli compagni stranieri. Gli diamo ragione quando dice che così come non si favorisce l’integrazione erigendo muri, non la si aiuta neanche calando le braghe. Ma è proprio questo il punto: in Italia ormai stiamo assistendo a una forma di ghettizzazione al contrario, puntellata da una sinistra che si batte per i diritti degli immigrati nel nome di un assistenzialismo buonista, ma che si scorda – scorda? – dei diritti degli italiani anche quando questi vengono palesemente prevaricati dalle cosiddette risorse straniere. E se malauguratamente venisse approvato lo Ius Soli, le braghe di cui parla Gramellini, calate già tempo, le toglieremmo del tutto. Per regalarle a chi, come nel caso di Modena, non mostra affatto la volontà di integrarsi ma anzi, osteggia sin dalla tenera età la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra identità. Già vedere bambini stranieri contro bambini italiani dovrebbe allarmare – del bullismo d’importazione non sentivamo la mancanza. Regalare la cittadinanza a chi prova a farci sentire ospiti in casa nostra, poi, sarebbe un errore imperdonabile
di Deborah Bergamini

mercoledì 18 ottobre 2017

SILURO DEL PD CONTRO VISCO




Siluro del Pd contro il governatore di Bankitalia per scaricargli le colpe dei disastri bancari. Replica: “Agito sempre d’accordo col governo”



da L'Altro Quotidiano.it 18.10.2017


Il Pd – con una mossa a sorpresa che porta la firma di un parlamentare vicino alla sottosegretaria Maria Elena Boschi e che ha come ispiratore il segretario del partito Matteo Renzi – ha sparato un siluro contro il governatore Ignazio Visco. Obiettivo: scaricarsi di dosso e riversare tutta su  Visco la responsabilità dei disastri bancari avvenuti in Italia, disastri che saranno tra gli argomenti della prossima campagna elettorale. Al tempo stesso l’attacco a Visco serve ad infliggere un nuovo colpo a Gentiloni, dopo quello inflittogli obbigandolo a porre la questione di fiducia sulla legge elettorale, perché la nomina del governatore della Banca d’Italia è di competenza del governo e già Gentiloni aveva espresso una propensione alla riconferma di Visco, come aveva giustamente sostenuto che la legge elettorale è di competenza del parlamento e non del governo.

martedì 17 ottobre 2017

G7 Agricoltura: adottata all'unanimità la dichiarazione di Bergamo

G7 Agricoltura: adottata all'unanimità la dichiarazione di Bergamo
Martina: 500 milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030
(15.10.2017)


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si è concluso il G7 agricoltura con l'adozione unanime della "Dichiarazione di Bergamo".

"500 milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030 - ha dichiarato il Ministro Martina come Presidente G7 agricoltura - attraverso impegni concreti dei 7 Paesi. È questo l'obiettivo che confermiamo come G7 agricoltura nel solco di Taormina e nella più ampia cornice Fame zero dell'Onu. Il ruolo della cooperazione agricola sarà decisivo per raggiungere questo traguardo, perché la maggioranza delle persone che soffrono la fame vive in aree rurali. La fame è una questione prima di tutto agricola. Per questo abbiamo deciso di aumentare gli sforzi per favorire la produttività sostenibile in particolare in Africa, attraverso la condivisione di buone pratiche per aumentare la resilienza e accompagnare lo sviluppo delle comunità locali. Abbiamo affrontato anche il tema della difesa dei redditi degli agricoltori davanti alle crisi dovute al cambiamento climatico e a quelle economiche, affidando il mandato alla FAO per studiare azioni sul tema".

"Ci sono temi - prosegue Martina - sui quali dovremo aumentare ancora gli sforzi, come la protezione dei suoli e la biodiversità, la maggiore trasparenza nella formazione del prezzo del cibo e la riduzione radicale dello spreco alimentare. Su questi fronti serve più consapevolezza, ognuno deve sentire forte la propria responsabilità. Anche per questo abbiamo voluto un G7 aperto, con una settimana dedicata dalla città di Bergamo a decine di appuntamenti sul tema del diritto al cibo, in continuità col lavoro che l'Italia ha fatto con Expo Milano. Una partecipazione straordinaria di giovani, organizzazioni non governative, agricoltori, istituzioni, associazioni che hanno dato spunti interessanti per il lavoro di confronto con gli altri ministri. Da Bergamo rilanciamo ancora la sfida per garantire davvero il diritto al cibo di ogni essere umano a qualunque latitudine".


GLI IMPEGNI DELLA DICHIARAZIONE DI BERGAMO


La Dichiarazione di Bergamo, frutto dell'accordo tra tutti i Ministri, ha visto alcune priorità fondamentali:

TUTELA REDDITO PRODUTTORI DALLE CRISI CLIMATICO AMBIENTALI, MANDATO ALLA FAO  
- promuovere la tutela del reddito dei produttori, a partire dai piccoli, davanti alle crisi economiche e i disastri climatici. I Paesi G7 insieme a IFAD, WFP e OCSE hanno concordato di affidare alla Fao il compito di studiare un programma di azioni e individuare una definizione unitaria di evento catastrofico che oggi manca;

PIÙ COOPERAZIONE AGRICOLA CON AFRICA
- aumento della cooperazione agricola, sviluppo delle partnership nella ricerca, del trasferimento di conoscenza e tecnologia. La zona prioritaria di intervento, anche in relazione al fenomeno migratorio, è il continente africano, dove il 20% della popolazione soffre di povertà alimentare;

MAGGIORE TRASPARENZA NEI PREZZI DEL CIBO
- impegno a rafforzare la trasparenza nella formazione dei prezzi e nella difesa del ruolo degli agricoltori nelle filiere soprattutto di fronte alle crisi di mercato e alla volatilità dei prezzi. In particolare sui mercati locali si lavora a partire dalla Fao per dotare i produttori di strumenti che li aiutino nella definizione dei prezzi anche utilizzando big data e previsioni sull'andamento dei mercati; 

BATTERE LO SPRECO ALIMENTARE
- necessità di rafforzare le norme e le azioni per ridurre le perdite di cibo e gli sprechi alimentari, che oggi coinvolgono un terzo della produzione alimentare mondiale;

TRACCIABILITA' PER SISTEMI PRODUTTIVI TERRITORIALI
- adozione di politiche concrete per la tracciabilita' e lo sviluppo di sistemi produttivi legati al territorio.

LA LEGGE DI BILANCIO 2018


Il Consiglio dei ministri si è riunito , lunedì 16 ottobre 2017, alle ore 12.27 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi.
Riportiamo il relativo Comunicato Stampa
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LEGGE DI BILANCIO 2018

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (disegno di legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e al bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020.
In considerazione del miglioramento del quadro economico, ottenuto grazie alle riforme avviate dal 2014 e portate a compimento nell’arco della legislatura e all’impegno di famiglie e imprese, e del contesto internazionale favorevole, il Governo ha approvato una manovra indirizzata da un lato al rispetto degli impegni di bilancio presi con la Commissione europea – la correzione del disavanzo strutturale dello 0,3% e il calo del deficit in rapporto al Pil all’1,6% – e dall’altro al rafforzamento di una crescita sostenibile e inclusiva, con la mobilitazione di risorse per il 2018 per circa 20,4 miliardi di euro.
Le coperture, in termini di efficientamento di spesa e maggiori entrate derivanti in gran parte dal contrasto  all’evasione, ammontano a circa 9,5 miliardi, mentre 10,9 miliardi rappresentano l’effetto netto espansivo della manovra, che interesserà in particolare le aree meno avanzate del Paese.
Tra le voci principali della manovra, si conferma la sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia per un totale di 15,7 miliardi. Si eviterà quindi per il 2018 l’aumento delle aliquote Iva e delle accise. Gli altri interventi prevedono per il prossimo anno 300 milioni di investimenti pubblici aggiuntivi, che diventano 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020. Per le politiche a favore dei giovani (essenzialmente la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni con i contratti a tutele crescenti) sono previsti circa 300 milioni che salgono a 800 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Un’attenzione particolare è riservata alle misure di lotta alla povertà, con il reddito di inclusione che viene potenziato di complessivi 300 milioni per il 2018, cifra che si aggiunge agli 1,7 miliardi già previsti a legislazione vigente.
Si potenzia, infine, il contrasto all’evasione fiscale, con l’implementazione di misure già sperimentate, come la fatturazione elettronica e lo split payment (la cui estensione è prevista del decreto fiscale già approvato dal Consiglio dei ministri).
Di seguito alcune tra le misure presenti nella manovra.
  • Stop aumento Iva  e accise – Vengono completamente neutralizzate le clausole di salvaguardia, quindi nel 2018 non ci saranno aumenti delle aliquote dell’Iva e delle accise.
  • Blocco tributi e addizionali locali – Si proroga per il 2018 lo stop all’aumento delle aliquote dei tributi e delle addizionali regionali e degli enti locali.
  • Competitività – Sono confermate molte misure di contenimento della pressione fiscale e sviluppo, già contenute nella precedente legge di bilancio, quali le agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica, il superammortamento e l’iperammortamento.
  • Sostegno investimenti Pmi (Nuova Sabatini) – Per assicurare continuità operativa e qualificare maggiormente gli investimenti in chiave “Industria 4.0.” è prorogata la misura di promozione delle piccole e medie imprese nota come “Nuova Sabatini”.
  • Incentivo strutturale per l’occupazione giovanile stabile – A decorrere dal primo gennaio 2018 i datori di lavoro del settore privato che assumono giovani con contratti a tutele crescenti beneficeranno di uno sconto triennale sui contributi previdenziali pari al 50% (esclusi i lavoratori domestici). L’esonero spetta anche per le assunzioni avvenute nei mesi di novembre e dicembre 2017, ferma restando la decorrenza dal primo gennaio 2018.  Lo sconto contributivo si applica anche nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, qualunque sia l’età anagrafica al momento della prosecuzione e quando un datore di lavoro assume, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, studenti che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato per il conseguimento del titolo di studio.
  • Rinnovo contratti pubblico impiego – Sono stanziate le risorse per avviare il rinnovo, dopo molti anni, dei contratti del pubblico impiego.
  • Ape sociale donna – La misura, introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio per il 2017, per le donne, in determinate condizioni, con almeno 63 anni di età e che non siano titolari di pensione diretta, permette di accompagnare con una indennità fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Con la nuova norma introdotta dal disegno di legge di bilancio per il 2018 si prevede di ampliare per il prossimo anno la platea dei beneficiari riducendo i requisiti contributivi alle donne con figli. La riduzione è pari a 6 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni.
  • Ape a tempo determinato – Si amplia per il 2018 la platea dei beneficiari, estendendo l’indennità anche in caso di scadenza di un contratto a tempo determinato, a condizione che il lavoratore, nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.
  • Rita – E’ stabilizzata e semplificata la “Rendita integrativa temporanea anticipata”.
  • Bonus cultura per i diciottenni – Viene confermata la misura introdotta nel 2016. I giovani che compiono 18 anni nel 2018, attraverso apposita piattaforma online, hanno a disposizione 500 euro spendibili per l’acquisto di biglietti del teatro o del cinema, l’acquisto di libri e musica registrata, per l’ingresso ai musei.
  • Pacchetto Miur – Per l’università, vi sono misure che consentono di bandire nuovi posti per ricercatori universitari e a favore dei professori in servizio sono sbloccati gli scatti stipendiali che continuano ad essere corrisposti sulla base della previa verifica della produttività scientifica; invece, sul versante della scuola, la legge di bilancio inizia ad affrontare il tema dell’avvicinamento del trattamento retributivo dei dirigenti scolastici a quello degli altri dirigenti statali.
  • Risorse per Province e Città metropolitane – Viene riconosciuto un contributo alle Province e alle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario per l’esercizio delle funzioni fondamentali in materia di scuole e strade.
  • Investimenti enti locali – Per sostenere gli investimenti degli enti locali sono previsti spazi finanziari, per gli anni 2018-2023, che consentono l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione Si riconoscono, inoltre, ai comuni contributi, per il triennio 2018-2020, per rilanciare gli investimenti in opere pubbliche.
  • Rimborsi ai comuni per minor gettito – Sono assegnate risorse per l’anno 2018 in favore dei comuni penalizzati dalla sostituzione dell’IMU sull’abitazione principale con la TASI su tutti gli immobili.
  • Risorse in favore delle regioni – Sono stanziate per l’anno 2018  risorse in favore delle regioni per la riduzione del debito e per la riduzione della manovra a loro carico. Inoltre, sono previste anticipazioni di liquidità per la copertura del disavanzo sanitario 2016 della Regione Sardegna.
  • Banda larga – Per accelerare la politica di implementazione del 5G, si prevede di mettere a gara lo spettro delle frequenze nelle bande pioniere previste dall’Action Plan della Commissione Europea e si dispone la liberazione della banda 700 MHz.
  • Misure per il Mezzogiorno – Viene rifinanziata per il biennio 2018-2019 la misura che prevede l’ampliamento del credito di imposta per acquisto di bene strumentali nuovi destinati a strutture produttive del Sud. Vengono prorogate le agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno, agevolazioni complementari a quelle già previste dalla normativa nazionale. Tra gli altri interventi figurano l’incremento delle risorse del Fondo sviluppo e coesione rifinanziando la programmazione 2014-2020 e l’istituzione del Fondo imprese Sud volto alla crescita dimensionale delle piccole e medie imprese.
  • Sport – Per la prima volta, si prevede un ‘pacchetto’ di misure dedicate esclusivamente allo sport, tra le quali l’istituzione di un fondo ad hoc destinato a tutelare la maternità delle atlete e misure di incentivazione di natura fiscale.
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GOLDEN POWER

Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra della difesa Roberta Pinotti e del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha deliberato l’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di esercizio dei poteri speciali di cui all’articolo 1 del decreto legge 15 marzo 2012, n.21, in relazione all’operazione concernente l’acquisizione da parte di Vivendi S.A. di partecipazioni in TIM s.p.a. che hanno portato la stessa a detenere azioni in misura superiore alle soglie indicate dall’articolo 1, comma 5, del decreto legge 15 marzo 2012, n. 21.
Con il decreto sono state imposte specifiche prescrizioni e condizioni nei confronti di Vivendi S.A., in qualità di società notificante l’operazione, e di TIM S.p.a., Telecom Italia Sparkle S.p.a. e Telsy Elettronica e Telecomunicazioni S.p.a., in qualità di società titolari delle attività di rilevanza strategica per la difesa e la sicurezza nazionale, in ragione degli effetti dell’operazione su tali attività.
Tra le prescrizioni di carattere generale, alcune riguardano il mantenimento stabile sul territorio nazionale delle funzioni di gestione e sicurezza delle reti e dei servizi e delle forniture che supportano attività “strategiche” e “strategiche chiave”, altre sono volte a garantire la continuità delle funzioni connesse alle attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale.
Sono state inoltre previste condizioni volte ad assicurare assetti organizzativi dedicati alle attività aziendali rilevanti per la sicurezza nazionale, prevedendone la piena autonomia sia sotto il profilo economico-finanziario che di gestione del personale, attraverso l’assegnazione di una dotazione di risorse umane, finanziarie e strumentali idonee a garantire l’indipendenza della funzione.
In considerazione dell’entità della partecipazione detenuta dalla società notificante in TIM S.p.a., si è ritenuto anche necessario imporre specifiche prescrizioni in ordine alla governance delle società, in particolare volte a garantire la presenza di un componente del Consiglio di amministrazione che sia munito di determinati requisiti e che abbia comunque l’assenso del Governo circa la sua idoneità all’incarico ai fini della tutela degli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale.
Per quanto attiene alle società Telecom Italia Sparkle S.p.a. e Telsy Elettronica e Comunicazioni S.p.a. sono state fornite prescrizioni specifiche.

martedì 10 ottobre 2017

LE MINACCE DEL PRESIDENTE COREANO

Il discorso di Kim Jong Un

Nell'ambito delle manifestazioni  per l'anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori, il presidente  nord coreano  ha affrontato nel suo discorso gli aspetti  a suo dire salienti  della situazione internazionale
“La complicata situazione internazionale impone delle azioni immediate che il partito dovrà continuare a definire ed attuare. Gli imperialisti americani stanno tentando di soffocare la sovranità ed i diritti della Repubblica Popolare Democratica di Corea, elevando sempre nuove sanzioni delle Nazioni Unite attraverso i suoi vassalli. Le armi nucleari della Corea del Nord sono una preziosa risorsa per difendere il destino e la sovranità del paese dalle minacce prolungate degli imperialisti Usa. E sono potenti deterrenti che proteggono saldamente la pace e la sicurezza nella penisola coreana e nell'Asia nordorientale. Garantiscono in modo affidabile la sovranità della nazione coreana, i diritti all'esistenza e allo sviluppo. L’arma nucleare è una spada di giustizia che dirama le nubi della tirannia attraverso il suo terribile potere. Grazie alla giustizia nucleare, potremmo condurre una vita indipendente e felice sotto il cielo chiaro e azzurro. La scienza e la tecnologia del nostro paese hanno compiuto passi da gigante. Anche la nostra economia nazionale è cresciuta nonostante le sanzioni degli imperialisti Usa e dei loro vassalli. Le decisioni in seno al Congresso garantiranno una perfetta struttura economica indipendente, al di là delle sanzioni che i nemici ci imporranno. La situazione attuale dimostra che il nostro partito ha assolutamente ragione nel rilanciare l’economia e costruire una potente forza nucleare. E’ una strada che il nostro partito dovrà sempre perseguire. La nostra strategia riuscirà a porre fine ai ricatti ed alle minacce nucleari degli imperialisti statunitensi. Il partito e le masse devono essere una sola cosa. Tale unità è l’arma più potente della rivoluzione coreana. La mentalità rivoluzionaria del Partito dovrà essere sempre devota al suo popolo. La chiave principale per eludere le sanzioni e la pressione estremamente viziose degli imperialisti Usa e dei loro vassalli, è trasformare la disgrazia in benedizione così da rafforzare l'indipendenza e il carattere della Juche nell'economia nazionale. La scienza e la tecnologia sono il motore pulsante di un potente paese socialista. La situazione attuale è delicata, dovremo affrontare numerose prove, ma il nostro partito rimane fiducioso nella vittoria finale. Qualsiasi sconvolgimento non farà vacillare la fiducia che l’esercito nutre per il Partito. La nostra causa è invincibile poiché plasmata sulle solide basi economiche e di pensiero promosse dal presidente Kim Il Sung e dal leader Kim Jong Il”.