lunedì 16 novembre 2009

La questione giudiziaria condiziona il Governo

SCAJOLA: O si migliora il disegno di legge o si fa il Lodo costituzionale

"Mi pare strano che si possa dire che un processo che dura sei anni sia una porcheria. Perche’ forse preferiamo i processi che durano 20 anni e che poi non garantiscano giustizia ai nostri cittadini"?

Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, intervistato nel corso di SkyTg24 ’L’Intervista’, a proposito del ddl ’processi brevi’. "In realta’ siccome vogliono tenere alta la tensione su Berlusconi per evitare che si governi bene questo Paese, se non va bene il cosiddetto ’processo breve’, il processo che ha un limite massimo di durata di sei anni, con tutti i grandi reati esclusi da questo limite, si facciano emendamenti e proposte migliorative in Parlamento. Oppure si stabilisca un lodo che garantisca di poter governare". In Parlamento, comunque, ha assicurato Scajola "questa maggioranza e’ compatta e solidale e ogni volta lo ha dimostrato". Alla domanda di Maria Latella se Gianfranco Fini debba dimettersi da presidente della Camera nel caso che i deputati Pdl votassero in maggioranza un’eventuale richiesta scritta di sostegno da parte di Berlusconi, Scajola ha replicato: "Io per natura non drammatizzo. Ci sono posizioni e sfumature diverse" pero’ "noi abbiamo avuto un contratto con gli italiani che ci hanno fatto vincere le elezioni con largo suffragio. E in questo contratto c’e’ la riforma della giustizia, una giustizia che non funziona, che e’ incontrollata". Quindi se Fini deve starci o cambiare ruolo? "Questo lo dice lei, non lo dico io. Di Fini ho stima, lo considero un bravo presidente della Camera. Si dialoga -ha concluso il ministro- per trovare insieme le soluzioni migliori".
ALFANO: I 6 anni di durata del processo non saranno una chimera

"Nel corso di questa finanziaria puntiamo ad avere risorse aggiuntive per la giustizia, per far si’ che i 6 anni di durata del processo non siano un tempo ’chimera’, ma un tempo ordinario, che diventi una regola ordinaria del sistema processuale italiano".

Lo ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, parlando del ddl per il processo breve:

"Noi come governo valutiamo positivamente lo spirito del disegno di legge Gasparri-Quagliariello perche’ puntiamo ad accelerare i processi per tutti i cittadini. Se fate il conto mediamente di due anni della durata di un’indagine piu’ i 6 che questo ddl prevede per la celebrazione di un processo nelle sue varie fasi arriviamo ad 8 anni. Mi sembra un tempo congruo perche’ un cittadino possa sapere se e’ innocente o colpevole davanti ad un tribunale e ci sembra un tempo congruo perche’ tutta la societa’ possa sapere se un cittadino e’ innocente o colpevole".

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