15-09-2016 -
La proposta della Commissione europea per un documento europeo di viaggio
standard che acceleri le procedure di rimpatrio di cittadini non UE che soggiornano
irregolarmente negli Stati membri, e senza un documento d’identità valido, è stata
approvata in via definitiva giovedì dal Parlamento.
Nel testo si afferma che i Paesi terzi sono attualmente riluttanti nell’accettare i documenti
di ritorno forniti dagli Stati membri, a causa dei diversi formati e di standard di sicurezza
inadeguati.
Durante i lavori legislativi, i deputati hanno rafforzato gli standard di sicurezza del
documento e le garanzie tecniche, in modo da meglio garantire la sua accettazione da
parte dei Paesi terzi.
Il testo, redatto da Jussi Halla-aho (ECR, FI), è stato approvato con 494 voti favorevoli,
112 contrari e 50 astensioni.
Halla-aho ha dichiarato che "il basso tasso di applicazione delle decisioni di rimpatrio mina
seriamente la credibilità e la legittimità, agli occhi dei nostri cittadini, delle politiche
europee di asilo e immigrazione. Incoraggia inoltre l'abuso dei sistemi di asilo in Europa.
Mentre un modulo uniforme per il documento di viaggio europeo, per il rimpatrio dei
cittadini di Paesi terzi che soggiornano irregolarmente, non è una soluzione magica ma un
passo nella giusta direzione, nel far rispettare la legislazione e le decisioni vigenti".
I dati della Commissione europea, inoltre, indicano che meno del 40% delle decisioni
prese dall'UE per il rimpatrio di cittadini di Paesi terzi sono state effettivamente portate a
termine nel 2014.
Sicurezza migliorata
Il nuovo regolamento prevede un formato comune per il documento di viaggio europeo,
aggiornando una raccomandazione non vincolante del Consiglio del 1994. Per combattere
la contraffazione e la falsificazione, i modelli di dichiarazione armonizzati utilizzeranno gli
stessi standard di sicurezza, come ad esempio le filigrane, in vigore dal 2002 per i visti
d'ingresso rilasciati dai Paesi dell'UE ai residenti sprovvisti di documenti di viaggio validi.
Prossime tappe
Il progetto di regolamento deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio dei
Ministri prima di entrare in vigore ed avrà effetto dal ventesimo giorno successivo alla
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
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