Tremonti precisa sulla nascita del MES
Il prof.
Giulio Tremonti, economista ed attuale
presidente dell'Aspen Institute Italia, ha rilasciato nei giorni scorsi
alcune precisazioni alla stampa riguardo alla nascita del Mes ed al suo ruolo,
all'epoca in quanto rivestiva la carica di Ministro dell'Economia del Governo
Berlusconi.
Mi sono impegnato già nel 2003 e poi ancora nel 2010-2011
sugli eurobond. Fa piacere che in questi giorni anche il presidente del
Consiglio, Giuseppe Conte, abbia parlato di questo strumento! Per mio conto mi
assumo tutte le responsabilità sulle origini del fondo salva-Stati, ma una
volta chiarita tutta la verità".
"Nel corso della prima parte del 2011, il nostro programma
era mirato all’obiettivo finale degli eurobond. Nella prima fase ci siamo
concentrati sulla costituzione del fondo europeo (che poi sarebbe stato
chiamato Mes). Fase 2: lancio dei titoli di Stato europei. È in questa
logica sequenziale che nel luglio 2011 si arrivò alla prima firma su questo
meccanismo. In Europa dall’Eurogruppo-Ecofin al Parlamento europeo, da Junker a
Gualtieri, tutti sapevano che il nostro piano partiva dal Mes, ma per arrivare
agli eurobond", precisa Tremonti.
"Per noi - ricorda Tremonti, - il Mes senza gli eurobond non avrebbe avuto
senso. Per contro, per gli eurobond il Mes era necessario". A quell’altezza di tempo non erano note ancora le manovre, da
ultimo rivelate dal professor Mario
Monti. Manovre che a partire dal 5 agosto 2011, da quella che
lo stesso Monti chiama la lettera Trichet-Draghi, avrebbero portato alla
chiamata dello straniero venuto in Italia in novembre, naturalmente "nel
nostro interesse". Di conseguenza il salva-Stati, che era ancora privo di
efficacia, diventa efficace e definitivo con la firma del presidente Monti nel
febbraio 2012, ma, piccolo dettaglio, dopo che è stata affossata la funzione
per cui era nato: lanciare gli eurobond.
Poi con la Grecia,
sottolinea l'ex Ministro, il Mes ha rivelato una funzione autonoma, totalmente
diversa da quella per cui era stato costituito: non come base per lanciare gli
eurobond, ma strumento europeo per la riscossione-estorsione ad Atene dei
crediti qui vantati dalle banche tedesche e francesi. E in questi termini che,
con la complicità italiana del governo Monti e con la furia finanziaria dei
"creditori" franco-tedeschi, il meccanismo europeo di stabilità si
trasforma nello strumento che ha straziato la Grecia.
"Non per caso, colpito da questo "stigma", da
questa maledizione greca, il Mes è rimasto nell’ombra per cinque anni, per
essere infine, nell’autunno scorso, riproposto in Europa di nuovo, tanto per
cambiare, come salva-banche". Tutto questo
orrore è ben diverso dal progetto degli eurobond. "Questa - conclude
Tremonti - è la verità sul passato. Quella degli eurobond è ancora oggi la
speranza per il futuro"
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