L'Opinione
DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI
DALLE INSIDIE DELLA RETE INTERNET
Abbiamo già affrontato in altra sede i problemi
dell’odierna crisi della famiglia e le
conseguenze connesse sull’educazione e
sulla formazione dei giovani
I
ragazzi è inutile dirlo in un tale
contesto vengono lasciati sempre più soli e spesso si preferisce
compensare la mancanza di attenzioni e di affetto con regali : spesso costosi, tecnologici, alla moda.
Tablet
e smartphone diventano le compensazioni alternative dell’affetto, ed il regalo di prestigio è il surrogato dell’amore negato, il mezzo di evasione
che porta a favorire nuovi rapporti relazionali pronti a soppiantare il tenue legame familiare, con i genitori sempre più impegnati e distanti dalle
esigenze dei figli, I giovani si cimentano con i nuovi
gadgets tecnologici, con una dedizione assoluta ed un impegno maniacale, isolandosi spesso dal contesto
sociale che li circonda
La
tecnologia, le mode imposte dai media sono i rapidi
mezzi per la diffusione di massa
dei nuovi surrogati delle carenze affettive. e si presentano con aspetti suadenti, ammalianti ma pericolosi : sul filo delle onde di internet si sviluppano
nuove amicizie spesso dagli
aspetti equivoci e dagli esiti
indefiniti , con personaggi sconosciuti nella vasta ed incontrollata rete
mediatica .
Il
fenomeno dilagante dei social network, per mezzo dei quali personaggi
vaghi e sconosciuti ti chiedono di dare loro fiducia, di allentare le difese e di aprire l’anima, ha una
spiegazione logica, cogente: è la
risposta a forti carenze affettive è la sentita esigenza di comunicazione dei
ragazzi che la famiglia, la scuola e la società non avvertono nel modo dovuto e che le istituzioni volutamente ignorano, ma che dovrebbe far
seriamente riflettere.
Il
prezzo che si paga per tale delega in bianco che si da alla rete e a degli sconosciuti è altissimo
La
rete sociale si compone di gruppi di
persone connesse tra loro via internet per
interessi comuni, spesso
indefiniti. La base di tali legami è la conoscenza casuale che và dagli interessi più vari, da quelli culturali, alla moda, dal pettegolezzo agli
aspetti affettivi.
La
spiegazione logica di tale fenomeno, per
quanto attiene alla nostra trattazione, è la risposta ad una sentita esigenza
di comunicazione dei ragazzi che la famiglia non avverte e non soddisfa o che
comunque volutamente ignora.
Il
prezzo che si paga è di natura psicologica e morale e varia a seconda dei
soggetti, ma tutti riportano serie
conseguenze, almeno psicologiche, ovvero
veri e propri drammi , per l’avvertito scollamento tra eventi
mediatici e realtà, per l’inserimento forzoso in circoli viziosi di droga e
prostituzione dai quali subiscono veri e propri drammi con un forte disorientamento relazionale.
In
sostanza i giovani cercano
di avere risposte loro negate dai referenti naturali
con i quali vivono, in quanto la famiglia rinuncia in parte al suo ruolo
e delega degli sconosciuti per un
compito delicatissimo qual è l’indirizzo
e la formazione nella fragile fase della crescita.
La scuola che potrebbe fare tanto è praticamente assente. Le conseguenze sono devastanti.
Basta
guardare le statistiche sulla diffusione della droga tra i giovanissimi e la
dilagante prostituzione tra le ragazzine sotto i tredici anni, per rendersi
conto dell’entità del fenomeno
L’altro
aspetto allarmante è la diffusione della pornografia tra gli adolescenti,
nonché quello della pedepornografia imperante.
Basta leggere le cronache dei
giornali, ovvero fare riferimento al turismo sessuale di un certo tipo, di moda in certe località di villeggiatura .
Che
i ragazzi siano attratti dal sesso è
cosa naturale e scontata, in quanto è conseguenza di un istinto innato e della forte curiosità che il rapporto amoroso
suscita specie nella fase di inizializzazione di tale fenomeno e che ogni giovane normale è
chiamato quanto prima ad affrontare .
Il
delicato momento dovrebbe possibilmente
svilupparsi con l’ausilio dei genitori,
che naturalmente sono chiamati a “filtrare” gradualmente gli aspetti più critici di tale fase con la dovuta attenzione, ma non è una cosa facile o scontata.
Si
può peraltro ipotizzare l’intervento formativo in ambito scolastico,
ai fini di una adeguata cognizione tecnica e morale di tali fenomeni,
inquadrandoli in un contesto sano e naturale, cercando di fornire ai giovani una giusta risposta al riguardo, con un adeguato supporto
tecnico
scientifico.
Non riusciamo a comprendere perché
tali programmi formativi restano
ancora lettera morta, alla stadio di progetto, di
indicazioni, solo sulla carta.
Lasciamo
volutamente da parte le demagogie ideologiche della politica al
riguardo.
Per
cui siamo tornati al sistema del fai da te , con le naturali forzature dei ragazzi in un tale contesto, in cui i vengono accentuati gli aspetti morbosi
del fenomeno, ovvero si cerca di scoprire anzitempo ogni aspetto della
relazione sessuale,in modo spettacolare
come i media sanno fare
Ma
questo è stato da sempre il naturale gioco delle parti, quando le parti svolgevano il loro ruolo soprattutto in
un ambito familiare con il dovuto impegno dei genitori..
Oggi
purtroppo bisogna rilevare che il ruolo dei genitori relativamente al compito alternativo
della rete sociale per la comunicazione e della pornografia su internet è praticamente assente.
Innanzi
tutto per una questione tecnologica. I
giovani sono oggi i padroni delle tecnologia, dai telefonini, ai PC e ad internet in generale. Le persone mature hanno più difficoltà a
seguire la rapida evoluzione tecnologica
dei media, ed a gestire la rete, nonché i vorticosi cambiamenti dell’evoluzione dei
programmi .
Poi
c’è la privacy che i ragazzi rivendicano con forza per le loro navigazioni che i genitori in genere rispettano, non
avendo peraltro adeguati strumenti per
un controllo effettivo.
Per
cui i giovani scorazzano liberamente sui social network con padronanza, intrattenendo rapporti con personaggi discutibili , ovvero
frequentano liberamente siti pornografici che
presentano scene oltre ogni decenza.
L’opinione
pubblica sonnecchia tranquilla , fino a
quando non accadono fatti eclatanti di
mal costume che meritano l’onore della cronaca, amplificati dal roboante circolo mediatico scandalistico che
fa da eco alle dichiarazioni chiaramente
allarmate dei magistrati e della
polizia, alla ricerca dei colpevoli di tali misfatti.
E’ logico che il malcostume della
prostituzione minorile è anche colpa
della società che non forma
adeguatamente i ragazzi con corsi regolari scolastici in materia, nonché
della famiglia che non controlla come dovrebbe le frequentazioni dei figli con
personaggi sconosciuti e dal passato spesso oscuro e misterioso.Ma è un compito
oggi non facile.
Per
quanto attiene alla pornografia si ripete all’infinito sui media il ritornellof
già in auge per la prostituzione: che
non si può limitare tale libertà di espressione, e che anche quando il fenomeno
dilaga e chiaramente avviene contro
corresponsione di denaro non può
qualificarsi commercio ed essere tassato, ovvero che non si possono riaprire le
case chiuse.
Noi
siamo dell’avviso, con l’orientamento prevalente al riguardo di tanti altri paesi di civilissima tradizione che la prostituzione , è un commercio
esecrabile del corpo umano, che va comunque regolamentata ed esercitata in appositi luoghi
a garanzia della pubblica decenza e dell’igiene e va quindi tassata come qualsiasia altra
attività commerciale.
Seguendo
tale criterio si comprime l’attività
degli sfruttatori di tante povere ragazze di questo discutibile commercio e si attua un
più equo trattamento di tassazione per attività
disdicevoli che non si comprende per quale motivo debbano essere
privilegiate fiscalmente, rispetto alle altre attività regolari di commercio che pagano le tasse.
Lo
stesso discorso vale per i siti pornografici in rete che svolgendo attività
commerciale e pubblicitaria, dovrebbero essere regolarmente controllati e
tassati, come qualsiasi altra attività commerciale.
Questo
sistema attenuerebbe da un punto di vista pratico e morale
il “turismo sessuale” su internet, specie da parte dei minori, che
secondo noi sarebbero condizionati proprio dal pagamento di un ticket per l’utilizzo di tali siti.
Per
quanto attiene ai siti pedepornografici, essendo gli stessi una chiara
espressione di innaturale sadismo, di depravazione e di violenze inaudite sui minori, non può
esservi alcuna spiegazione logica, legale o di altro tipo, che consenta il
permanere di un tale scempio sulla rete internet aperta a tutti.
Tali
siti vanno dunque immediatamente chiusi ed i loro titolari debbono essere
perseguiti in base ai reati previsti dal codice penale (incitamento alla
prostituzione minorile, incitamento alla violenza su minori etc).
Non
possono esservi al riguardo regole di mercato o convenzioni internazionali che
permettano simili delitti contro i
minori, in siti nazionali ampiamente pubblicizzati ed accessibili liberamente a tutti.
Ogni
altra giustificazione al permanere dell’attuale
situazione, non fa altro che alimentare il circolo perverso del vizio mediatico più abietto, dietro il
quale si nascondono enormi
interessi economici e finanziari, e che non può essere assolutamente giustificato con un concetto
distorto di libertà di espressione, di informazione ovvero di liberismo
economico .
Dietro certe
vuote espressioni, propagandate da tanti utili idioti, si cela
solo l’ ignoranza dei principi economici più elementari, che spesso
tende a nascondere ovvero a giustificare
gli interessi economici dei nuovi mercanti di schiavi ,di finanzieri
senza scrupoli che stanno minando le basi della nostra
civiltà e l’integrità dei nostri costumi
e soprattutto il futuro dei nostri figli.
(Antonio Di
Carlo)
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