L'opinione
IL DILEMMA TRA L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE
E L’EDUCAZIONE
SESSUALE DEI GIOVANI
Il
problema dell’educazione sentimentale dei ragazzi viene oggi sottovalutato
dalla maggior parte dei genitori in modo
superficiale e semplicistico, alla stessa
maniera con la quale gli stessi soggetti hanno affrontato in gioventù la propria vita relazionale di coppia: alcuni con un approccio tradizionale,forse troppo rigido, altri in modo troppo
semplicistico e disordinato oltre ogni
logica. Al fine ci troviamo di fronte a risultati divergenti: da una parte
abbiamo ragazzi repressi e timorosi, dall’altra abbiamo unioni che sfociano
nel disastro più totale con i conseguenti facili divorzi
a cui spesso fanno seguito nuovi accoppiamenti provvisori. Queste
problematiche situazioni relazionali ,
sono a loro volta la causa e
l’effetto di ulteriori squilibri e
frustrazioni,sia per i genitori che per
i figli di primo e di secondo letto, i
quali sono chiamati a subire le
conseguenze delle più bizzarre
combinazioni familiari e finiscono per dover vivere in
quei luoghi improbabili e poco
accoglienti che continuiamo a chiamare
famiglie.
L’esatto
concetto dell’ educazione sentimentale è
oggi fuori moda e non si ricava certo
dal romanzo di Gustave Flaubert che
riporta nel titolo tale qualificazione, né dalla recente campagna politica per
sostenere la proposta di legge del SEL che secondo gli ideatori mira ad introdurre nelle scuole “l’educazione sentimentale” che
realizzi “la crescita educativa e culturale degli studenti in materia di parità
e solidarietà tra uomini e donne” La
proposta di legge si richiama
impropriamente alla Convenzione di Istanbul che a nostro giudizio non chiede
agli Stati aderenti di introdurre l’educazione sull’affettività negli ordinamenti scolastici
Secondo
il Dizionario di filosofia della Treccani l’educazione è il processo di trasmissione di un sistema di conoscenze e di
valori, di norme e modelli di comportamento, finalizzato alla strutturazione
della personalità umana e all’inserimento dell’individuo nella società.
Nell’antichità classica il tema dell’educazione era parte integrante del discorso sull’etica e
sulla politica.
L’aggettivo sentimentale fa specifico riferimento ai sentimenti ed agli affetti, soprattutto
tra giovani.
Trattandosi di rapporti amorosi fra ragazzi il riferimento alla parità ed
alla solidarietà tra uomini e donne ci sembra alquanto fuori
luogo, anche se gli insegnamenti sull’affettività
tentano effettivamente di sconfinare per necessità dall’ambito familiare per approdare alla formazione scolastica scuola
Per introdurre l’”educazione
sentimentale” a scuola, Sel ha
lanciato una petizione online
Si tratta secondo i promotori di un percorso di formazione culturale per
ragazzi contro le discriminazioni per le differenze sessuali, la lotta all’omofobia ed al bullismo e per la parità
dei sessi,” contro le ingerenze della Chiesa e dei partiti”
Il progetto è stato osteggiato dal presidente della Cei, l’arcivescovo Angelo Bagnasco, in quanto “
portatore di indottrinamento a
danno della famiglia tradizionale”.La petizione si riallaccia alla proposta di legge presentata ad agosto 2013 da Sinistra ecologia e libertà inserita nella” legge sul femminicidio” non ancora discussa dal Parlamento e che mira ad introdurre
nell’ordinamento scolastico italiano l’educazione di genere
L'educazione
sessuale scolastica, si richiama ad un
insieme di discipline che analizzano i rapporti tra i ragazzi nel periodo di maturazione sessuale,facendo riferimento specifico alle varie materie . Per le scienze naturali: all'anatomia ed alla fisiologia dell'apparato genitale. Per la psicologia allo studio dei rapporti tra i sessi
ed alle reazioni ed ai cambiamenti che avvengono durante la pubertà ed al comportamento sessuale umano in generale.
Poi ci sono gli aspetti particolari
connessi con la filosofia e la morale
Manca il diritto, ed a nostro parere è una grave lacuna,in quanto
non si può comprendere la struttura i fini ed i limiti della famiglia e della società senza aver appreso i rudimenti ed i
connessi concetti dell’ordinamento
giuridico Non si può comprendere il valore dell’atto sessuale se non si conoscono i principi che lo Stato adotta ai fini della
procreazione e della successione .
Infine in una società in fermento quale è quella attuale si deve ben conoscere
la legislazione riguardante la procreazione fuori del matrimonio, la normativa
relativa alle coppie di fatto, nonché le
conseguenze derivanti dalla separazione
ed dal divorzio.
Non vogliamo avere la pretesa di voler
impartire il diritto ai ragazzi delle
ultime classi della scuola elementare, delle medie e delle superiori, ma
partendo dai concetti elementari e sviluppando sempre più gli aspetti tecnici e dottrinali si può arrivare ad una
adeguata formazione giuridica dei nostri
giovani.
Senza voler rievocare i fasti ed i misfatti dell’Educazione Civica.
Oggi,nell’ambito della scuola media
superiore, se si escludono gli istituti
tecnici i nostri ragazzi non acquisiscono nozioni di diritto civile. Anche all’Università la
formazione giuridica è limitata alle facoltà di giurisprudenza , di economia, di scienze politiche e poche altre
Poi ci dovrebbe essere un minimo di
formazione sulle nozioni di diritto penale,
in quanto sono proprio i ragazzi i più
indifesi contro i soprusi della società
ed è bene che abbiano conoscenza, sia di alcuni fatti illeciti (reati), sia
sulle conseguenze degli stessi (pene)
Ricordiamo con il Carnelutti che la
funzione principale del diritto penale è quella di difesa della società contro i reati
La trattazione delle principali leggi
penali di preminente interesse per i
ragazzi è molto vasta e và dalle nozioni
di aborto, di abusi sessuali, fino agli stupefacenti.
Logicamente i programmi dovrebbero essere calibrati in rapporto con
la maturazione e con l’età degli allievi. Quindi dovrebbero subentrare per competenza
settoriale gli esperti della pedagogia, della psicologia, della filosofia
e della sociologia
Gli insegnamenti scolastici non sono, per quanto ne sappiamo così completi: seguono
le indicazioni del MIUR, delle Regioni e delle Provincie, con le loro
direttive specifiche, quindi quelle dei
singoli Istituti Scolastici.
In attesa dell’auspicata riforma scolastica
che trovi l’accordo di tutte le parti sociali senza sfociare nella solita
demagogia , le problematiche educative dei figli e sui rapporti di coppia, rimangono sostanzialmente delegate alla famiglia , che le
gestisce come può.
Questo
quando le coppie si sposano e vi è una famiglia tradizionale.
Poi
ci sono le tante unioni di fatto , sempre più numerose, che con superficialità nascono e si diffondono tra i giovani che
usano definirsi compagni, con una etichetta che vuol essere
politica, per sentirsi ideologicamente impegnati, ma che invece lascia presagire un
atteggiamento lassista verso la morale,
con scarsa responsabilizzazione verso
gli impegni che la vita di coppia
richiede, con un approccio
pressappochista ed incerto verso
la società e quindi , con poche prospettive di stabilità verso la vita affettiva per cui sarebbe meglio qualificare tali personaggi come compagni di sventura .
E’
inutile negarlo i nostri giovani sono per buona parte i nipotini di quel 68 che ha riempito le
cronache del dopo guerra con le gesta
dei loro padri “impegnati” idealmente a contestare tutto, e che non hanno mai capito che la società
civile si deve fondare prima e soprattutto su regole precise e condivise, codificate
da chiare norme
di diritto. Il contesto sociale relativo funziona bene quando i cittadini hanno assimilato
profondamente tali concetti e si impegnano con senso di
responsabilità a far sì che tutto il
sistema sociale funzioni : dallo stato alla famiglia. Le relazioni sociali sono
una serie infinita di contratti e tutto scorre alla perfezione quando la controparte è affidabile
e rispetta alla lettera gli impegni
presi
Queste
regole fondamentali spesso le
dimenticano i giovani, prima ancora di averle assimilate, per
colpa di cattivi maestri, e
soprattutto le ragazze in età da marito,
che sono la parte più fragile della
società, in quanto per il ruolo che sono
chiamate a svolgere come madri e come mogli avrebbero bisogno di certezze, di solide basi reali, e non solo dei sogni propagandati dai media , soprattutto dopo aver compreso alla lettera le regole per la loro tutela quali madri e spose .
Invece
la moda della “trasgressione” è regola
imperante nella moderna società, democratica e pluralista, frutto di concezioni pseudo rivoluzionarie-
egualitariste , che spesso portano a contestazioni senza fondamento e senza una logica
razionale, con i conseguenti guai per i soggetti più sprovveduti e deboli della
società, con tanti danni all’umanità
Per
tornare alla cellula della società civile, alla famiglia, basta guardarsi
attorno per vedere lo sfascio delle cosiddette famiglie allargate, con tutti
gli effetti devianti sui figli
sballottati da una parte all’altra, senza le dovute attenzioni per la loro
educazione, specie per quella
sentimentale.
Qualcuno
sorriderà con aria di sufficienza su
queste considerazioni . Ma c’è poco da
sorridere.
Ci
sono regole precise per diventare ingegnere nucleare, chirurgo, avvocato, ma
nessuno ti da le regole per scegliere
l’anima gemella, su come impostare i relativi rapporti ovvero su come crescere ed educare i figli ai rapporti interpersonali
Ma torniamo a parlare di educazione
sentimentale perché essa è fondamentale per l’essenza della crescita dei ragazzi che
debbono confrontarsi spesso impreparati con la dura realtà che li
circonda, senza un chiaro indirizzo per
la formazione di un sano nucleo familiare..
In
primo piano in questa società
deviata, troviamo per
gran parte dei giovani il
fallimento del matrimonio tradizionale come istituzione, quindi di
conseguenza anche gli affetti e le
relazioni interpersonali tra i componenti non danno certezze, si
attutiscono e si dissolvono alla prima
tempesta
I
ragazzi finiscono con l’essere parcheggiati a tempo pieno negli asili o nelle
scuole, “per il loro bene”, ovvero presso i nonni, in quanto l’esigenza della
carriera dei genitori che debbono realizzarsi lo impone..
In
un tale contesto i nostri giovani hanno
poco da immaginare un futuro fantastico ,
quando i modelli di riferimento (i genitori)si basano sempre più
sull’egoismo e su atteggiamenti aridi e
distanti dai problemi educativi e che sfuggono in ogni modo agli impegni affettivi
E
non c’è Tribunale dei minori che tenga al riguardo, per una valida difesa della
prole.
(Antonio Di Carlo)
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