martedì 14 aprile 2009

Fratelli d´Italia - L´inno degli italiani

Fratelli d'Italia,

l'Italia s'è desta;

dell'elmo di Scipio

s'è cinta la testa.

Dov'è la Vittoria?

Le porga la chioma;

ché schiava di Roma

Iddio la creò.

Stringiamoci a coorte!

Siam pronti alla morte;

l'Italia chiamò.


Noi siamo da secoli

calpesti, derisi,

perché non siam popolo,

perché siam divisi.

Raccolgaci un'unica

bandiera, una speme:

di fonderci insieme

già l'ora suonò.

Stringiamci a coorte!

Siam pronti alla morte;

l' Italia chiamò.


Uniamoci, amiamoci;

l'unione e l'amore

rivelano ai popoli

le vie del Signore.

Giuriamo far libero

il suolo natio:

uniti, per Dio,

chi vincer ci può?

Stringiamci a coorte!

Siam pronti alla morte;

l'Italia chiamò.


Dall'Alpe a Sicilia,

dovunque è Legnano;

ogn'uom di Ferruccio

ha il core e ha la mano;

i bimbi d'Italia

si chiaman Balilla;

il suon d'ogni squilla

i Vespri suonò.

Stringiamoci a coorte!

Siam pronti alla morte;

l'Italia chiamò.


Son giunchi che piegano

le spade vendute:

già l'aquila d'Austria

le penne ha perdute.

Il sangue d'Italia

e il sangue Polacco,

bevé col Cosacco,

ma il cor le bruciò.

Stringiamoci a coorte!

Siam pronti alla morte;

l'Italia chiamò.


(scritto da Goffredo Mameli, musica di Michele Novaro)

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