martedì 14 luglio 2009

L'ECONOMIA PRESENTA DATI INCORAGGIANTI

13/07/09 - I FATTI DEL BUONGOVERNO: Dati incoraggianti per la nostra economia
Le buone notizie di questi tempi sono merce rara, con una particolarità tutta italiana: a differenza di quelle cattive, non godono di buona stampa, in un Paese davvero anomalo che si distingue per una sinistra votata al pessimismo e al catastrofismo.
Così è stato, in questo week-end, per tre dati incoraggianti sul fronte della crisi economica: l’Ocse ci dice che sorprendentemente l’Italia è il Paese che guida la ripresa; l’Istat segnala lo stop al crollo della produzione industriale; l’indagine trimestrale Banca d’Italia-Sole 24 Ore indica un sostenuto calo del pessimismo tra gli imprenditori. Soltanto quindici giorni fa era stato dato un grande rilievo all’outlook con il quale l’Ocse aveva indicato l’Italia come protagonista di una “recessione forte”. Ora è la stessa Ocse a rivedere quel giudizio, mettendo il nostro Paese in testa all’indice (tecnicamente Leading indicator) che anticipa la tendenza del ciclo economico. A fronte di una crescita media nell’eurozona dello 0,8%, l’economia italiana viene segnalata come la più dinamica con un +1,7% a maggio, seguita dalla Francia (+1,3%) e via via dagli altri Paesi.
Ancora più clamoroso il differenziale di tendenza alla crescita misurato sugli ultimi dodici mesi: +1,1% l’Italia, +0,7% la Francia, con la Germania addirittura a -11,8%. Percentuali che confermano il funzionamento delle ricette anticrisi messe in atto dal governo e, nello stesso tempo, la giustezza delle previsioni più volte espresse dal Berlusconi sul fatto che l’Italia è nelle condizioni di afferrare la ripresa con maggiore velocità e prontezza degli altri Paesi.
I dati Ocse trovano conferma peraltro anche nelle indicazioni dell’Istat sullo stop del crollo della produzione industriale, che in aprile ha fatto registrare un livello uguale a quello del mese precedente, anche se su base annua il calo è pur sempre vicino al 20%. A parlare di inversione di tendenza è anche il centro studi di Confindustria, che ha stimato un rimbalzo a giugno di +0,6%.
Infine il sondaggio trimestrale di Bankitalia-Sole 24 Ore nel mondo imprenditoriale: il 54% delle imprese, contro il 32% del precedente sondaggio) non esclude miglioramenti a breve. Citiamo infine una dichiarazione rasserenante del presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, in tema di occupazione: “Forte aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali, ma nessuna esplosione né della cassa integrazione né della mobilità né della disoccupazione”. Infatti circa il 40% delle ore di cassa autorizzate non vengono utilizzate e in giugno si registra un calo dell’8% rispetto a maggio.

giovedì 9 luglio 2009

Parte con il censimento l'emergenza nomadi

Il governo Berlusconi ha immediatamente affrontato l’emergenza nomadi, che tanto allarme aveva suscitato nei due anni precedenti, causa l’inerzia del governo Prodi. L’ordinanza di protezione civile firmata dal Presidente del Consiglio il 30 maggio 2008 ha avviato il monitoraggio dei campi, il censimento delle persone che vi abitano, la realizzazione dei primi interventi per garantire i livelli minimi delle prestazioni sociali e sanitarie. Inizialmente il censimento è stato realizzato solo a Milano, Roma e Napoli, perché non è su base etnica ma solo dove è più forte l’emergenza nomadi.

Scopo del censimento è ridare sicurezza ai cittadini italiani e offrire tutela di chi vive in queste situazioni di degrado, primi fra tutti i bambini, nell’intento di toglierli dalla clandestinità e dare loro un futuro. Da qui la necessità di identificare chi vive negli oltre 700 campi nomadi abusivi.
Dare una identità certa ai bambini, vuol dire liberarli dalla schiavitù. Essi non sono vittime dello Stato ma degli adulti che li costringono a delinquere: per liberare i bambini il primo passo è quello di riuscire a identificarli con certezza.

Il censimento è stato realizzato attraverso il controllo dei documenti esistenti, le fotografie ed eventualmente anche attraverso le impronte digitali. Le linee guida del Viminale del 22 luglio 2008 hanno chiarito che ai maggiori di 14 anni sono prese le impronte digitali solo come ultima possibilità per assicurarne l’identità; per chi ha una età compresa tra i 6 e i 14 anni esse possono essere acquisite solo ai fini del rilascio del permesso di soggiorno o in accordo con il Tribunale dei Minori.

La stessa opzione è estesa ai minori di sei anni, solo se “versano in stato di abbandono o si sospetta possano essere stati vittime di reato”.
L’articolo 1 dell’ordinanza ha inoltre previsto misure di sostegno e progetti integrati per i minori che vivono nei campi, per favorire la loro scolarizzazione, l’avviamento professionale e il coinvolgimento nell’attività di realizzazione o di recupero delle abitazioni. Queste iniziative hanno avuto inizio da settembre 2008 e continueranno negli anni a venire.

Il 4 settembre 2008 la Commissione dell’Unione Europea ha confermato che il censimento e le modalità con cui è stato realizzato,
non sono discriminatorie e quindi sono in linea con le normative europee. A fine ottobre 2008, sono stati comunicati i dati del censimento effettuato a Roma, Milano e Napoli: sono state identificate 12.346 persone in 167 campi, dei quali soltanto 43 autorizzati e 124 abusivi. E di queste persone 5.436 sono minori, con un tasso di scolarizzazione molto basso.

I nomadi censiti sono la metà di quelli che erano effettivamente presenti prima del censimento. Lo si è dedotto dalle informazioni raccolte con interviste nei campi, dagli studi fatti dalle associazioni e dalle rilevazioni aeree eseguite a giugno su Roma, Milano e Napoli. Molti nomadi, soprattutto romeni, si sono trasferiti in altri Paesi d’Europa, in particolare Spagna, Francia e Svizzera. Dallo scorso autunno è iniziato lo sgombero e il ripristino delle aree occupate da insediamenti abusivi.

L’azione del Governo continuerà fino alla metà del 2009. Obiettivo l’eliminazione dei campi abusivi, la trasformazione dei campi autorizzati in villaggi attrezzati, in regola con le norme sanitarie e con i servizi minimi come acqua, luce e smaltimento dei rifiuti e l’allontanamento di chi non ha diritto a restare.

L’ITALIA NON È UN PAESE RAZZISTA. ATTESTATI INTERNAZIONALI PER LA NOSTRA ATTIVITÀ PER L’INTEGRAZIONE

•1. Rapporto MIPEX, Migrant Integration Policy Index, redatto per conto della Commissione europea dal British Council.Questo rapporto stabilisce, secondo accurate ricerche e dati verificabili, il livello di efficacia delle politiche di integrazione nell’ambito degli Stati dell’Unione europea. La graduatoria prende in esame sei diverse macroaree di intervento politico: l’accesso al mercato del lavoro, i ricongiungimenti familiari, la partecipazione alla vita politica, l’accesso alla cittadinanza,la lotta contro la discriminazione e il soggiorno di lungo periodo. Ebbene, tra le nazioni dell’Unione Europea con il più alto tasso di popolazione immigrata (Regno Unito, Francia, Spagna,Germania e Italia), l’Italia è al primo posto per le politiche di integrazione. E, in generale, al settimo posto tra i 25 Paesi dell’Unione.
•2. Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati.L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, durante la sessione plenaria, a Ginevra, del 6 ottobre 2008 ha elogiato l’Italia per l’approccio di insieme della politica migratoria e dei diritti umani, sottolineando come il nostro Paese stia dando concreta testimonianza della possibilità di condurre una politica nazionale dell’immigrazione ispirata al necessario rigore e nel pieno rispetto dei diritti umani.

martedì 7 luglio 2009

FAR FUNZIONARE LA GIUSTIZIA

17/3/09 -Far funzionare la macchina della giustizia
In Italia si trascina da troppi anni un problema. La macchina della giustizia deve recuperare efficienza e credibilità. La civiltà di una nazione si misura anche dalla capacità di rendere giustizia ai propri cittadini, con tempi e procedure certe, sia in campo civile che in quello penale.
Il governo sta procedendo alla riforma della giustizia perché i diritti della difesa siano equiparati a quelli dell’accusa e tutti i cittadini possano avere giustizia in tempi rapidi. La riforma passerà attraverso una netta distinzione tra giudici dell’accusa e giudici giudicanti. L’obiettivo è quello di accelerare i processi e semplificare i riti. Spesso, per un eccesso di discrezionalità e legami troppo stretti tra giudici giudicanti e accusa, non sono garantiti i diritti della difesa. Altro grande tema è quello della certezza della pena. Su questo tema il governo è intervenuto con una serie di provvedimenti, ultimo dei quali il decreto legge di metà febbraio che impedisce che gli stupratori arrestati siano messi in libertà. L’intento del governo è quello di far funzionare la giustizia, perché di questo hanno bisogno i cittadini.

DISEGNO DI LEGGEDI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA.

Il 6 febbraio il Consiglio dei ministri all’unanimità ha approvato il disegno di legge di riforma del processo penale, con l’obiettivo di garantirlo più rapido e realizzare il «giusto processo», con la perfetta parità tra accusa e difesa, rendendo effettivo l’articolo 111 della Costituzione. Il disegno di legge del governo ridisegna la fisionomia del processo penale: pone limiti ai poteri del pubblico ministero, restituendo garanzie ai cittadini, dà maggiore autonomia alla polizia giudiziaria, poteri più ampi per la difesa degli imputati, competenze estese per la corte di assise. Sono previsti la sospensione del processo agli irreperibili accusati di reati non gravi, il controllo sulla produttività dei magistrati, l’elezione dei pm onorari, la digitalizzazione e l’introduzione delle notifiche on line, nel processo penale e civile.

COME CAMBIERA' IL PROCESSO PENALE.

•Più competenze alla Corte di assise. Ai reati già previsti con pena non inferiore a 24 anni, si aggiungono l’associazione per delinquere di stampo mafioso o per traffico di droga, il sequestro di persona per estorsione e i reati di terrorismo.
•Imparzialità del giudice. Potrà essere ricusato il giudice che avrà espresso giudizi nei confronti delle parti del procedimento fuori dall’esercizio delle funzioni giudiziarie e tali da minarne l’imparzialità.
•Più libertà di indagine per la polizia. Il pm non potrà più ricercare la notizia di reato, ma la riceverà dalla polizia giudiziaria, che godrà di maggiore autonomia, così da poter svolgere investigazioni anche autonome rispetto a quelle delegate dal pubblico ministero.
•Richieste di arresto. È previsto un maggiore controllo sulle richieste di emissione di provvedimenti cautelari formulate dal pm, tramite il visto obbligatorio del capo dell’ufficio.
•Prove a discarico. L’imputato ha maggiore facoltà di far ammettere le prove a discarico. Per evitare abusi, viene tuttavia imposto maggiore rigore nell’indicare la rilevanza dei testimoni da ascoltare.
•Ricorsi immediati contro le sentenze. Pm, imputato o parti civili devono dire se faranno appello entro tre giorni dalla lettura del dispositivo della sentenza.
•Revisione delle sentenze in caso di condanna della Corte europea diritti uomo. Si potrà chiedere la revisione delle sentenze qualora la Corte di Strasburgo condanni l’Italia per violazione del diritto di difesa.
•Nessun uso delle notizie di reato non iscritte in registri. Per evitare il formarsi di archivi di informazioni non giustificati dall’attività giudiziaria, gli atti che non costituiscono notizia di reato, comprese le denunce anonime, devono essere distrutti entro un anno.
•Elezione dei pm onorari. L’elezione dei vice procuratori onorari presso i giudici di pace, rende effettivo un principio previsto dalla Costituzione: la partecipazione del popolo all’amministrazione della giustizia. Essi saranno scelti tra avvocati, professori universitari e magistrati. La carica dura 5 anni, rinnovabile una sola volta.(gov.it)

sabato 4 luglio 2009

BERLUSCONI: LA LEGGE SULLA SICUREZZA E' STATA VOLUTA DA ME E DAL GOVERNO

02/07/09 -Politica - BERLUSCONI: La legge sulla sicurezza voluta da me e dal governo

“La legge che abbiamo approvato da’ allo Stato la possibilita’ di garantire molto meglio la sicurezza dei cittadini. E’ una legge che e’ stata fortemente voluta da tutto il governo e in particolare dal presidente del Consiglio, varata dal governo nella seduta di maggio del 2008 a Napoli.

E’ un provvedimento che dara’ al governo la possibilita’ di garantire con misure molto piu’ efficaci la sicurezza, la tranquillita’ dei cittadini. Credo che questo sia un buon segnale per questa giornata. Insisto, perche’ e’ stato un provvedimento che io ho voluto molto fermamente". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, commentando il provvedimento approvato dal Senato.

Parlando del pacchetto sulla Sicurezza il Ministro della Difea,Ignazio
LA RUSSA, ha sottolineato che nelle nostre citta' saranno operativi altri 1250 militari

“Sono 1250 i militari che si aggiungeranno a quelli gia’ operativi per la sicurezza delle citta’.”

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa,ha rilasciato questo commento a margine della visita al Rigel di Casarsa della Delizia. "Si aggiungeranno a altrettanti Carabinieri e uomini della polizia per rassicurare in alcuni quartieri di tutte le citta’ italiane che fossero considerate in condizioni di aver bisogno di questo aiuto e svolgeranno funzioni di controllo del territorio, quindi, di contrasto alla criminalita. E’ sicuramente un provvedimento non risolutivo ma che aiutera’ molto, se e’ vero che dove hanno gia’ operato il numero dei reati e’ sceso fino al 40%".

Sulle affermazioni tranquillizzanti di Berlusconi riguardanti la crisi economica, è intervenuto in modo critico il leader del PD, al quale ha immediatamente replicato il sen.Mario Ferrara del Pdl, affermando che il governo affronta la crisi coi fatti

"Nessuno ha mai negato l’esistenza e la portata della crisi. Il catastrofismo di Franceschini e’ la riprova che certa sinistra sa fare solo leva sulle paure della gente per guadagnare un ’posto al sole’ in vista di importanti appuntamenti congressuali". Lo ha affermato il senatore del Popolo della Liberta’ Mario Ferrara, vicepresidente della Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama, replicando alle dichiarazioni del segretario del Partito Democratico Dario Franceschini che ha definito un ’schiaffo agli italiani’ le parole espresse dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulla crisi.


"Alle parole del leader del PD - ha sottolineato Ferrara - noi rispondiamo con i fatti: con le misure del decreto anticrisi, approvato la scorsa settimana, il governo ha immesso quasi 2 punti di Pil di liquidita’ nel sistema economico. Che si sommano alle scelte di assicurare copertura sociale alla pressoche’ totalita’ di soggetti che soffrono la crisi". Per Ferrara "cosi’ come le misure previste dal governo Berlusconi rappresentano un vero concentrato vitaminico per le imprese, cosi’ da irrobustirle ed essere pronte ad aggredire i mercati nel corso della ripresa, le dichiarazioni di Franceschini sono una purga per il pensiero riformista e innovatore del vecchio Partito Democratico targato Walter Veltroni versione Lingotto".

IL DECRETO ANTI-STUPRI

24/02/09 - Sicurezza - Decreto anti stupri
Scatta il decreto anti-stupri: sì ai volontari per la sicurezza, galera per gli stupratori.

Niente più arresti domiciliari per i violentatori. Aggravanti se gli stupratori sono parenti o insegnanti delle vittime, e se le vittime sono minori di 16 anni. Ulteriori aggravanti in caso di violenze di gruppo. Ergastolo per chi stupra e uccide la vittima. Patrocinio gratuito alle vittime di aggressioni, violenze sessuali e molestie. Più mezzi e strumenti per le forze dell’ordine: 100 milioni di euro e 2.500 nuovi assunti da impiegare sul campo. Termine per trattenere i clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) elevato da due a sei mesi. Procedure più rapide, con maggior potere ai prefetti, per espellere gli illegali. E quanto alle ronde di privati cittadini, queste saranno associazioni a disposizione delle prefetture e dei comuni, con albi di volontari che ne faranno parte: agiranno disarmati, saranno composte in prevalenza da ex poliziotti e carabinieri, ed avranno il compito di segnalare ai sindaci attività sospette sul territorio. Inasprimento delle pene per lo stalking, le molestie sessuali spesso tra ex coniugi o fidanzati.

Aspetti giuridici.

Il decreto legge anticipa di 100 giorni la tutela giuridica delle donne. La norma è già stata approvata al Senato ma ne vengono così anticipati gli effetti. Il governo sposta l'ambito dell'ordinamento giuridico per le vittime di violenza sessuale dalla parte delle donne come si evince da questi cinque punti principali del provvedimento: ergastolo per i violentatori omicidi, il carcere anche a chi commette violenza sessuale su minori, l'arresto il flagranza che dà accesso al rito per direttissima, ovvero il carcere in 48 ore per chi commette questi reati, il patrocinio gratuito a spese dello Stato per tutte le vittime e basta benefici carcerari per gli autori di violenza sessuale, cioè anche restrizioni alle misure alternative”.

Sullo stalking sono previste sanzioni per gli episodi di molestie e minacce reiterate prima che possano degenerare in condotte più gravi: le pene vanno da sei mesi a 4 anni, con aggravanti se il reato è commesso da un ex partner o marito o ai danni di soggetti particolarmente deboli.

Il decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri anticipa con 12 articoli le misure più urgenti del disegno di legge più ampio già approvato dal Senato. Il governo risponde così tempestivamente ad un allarme sociale particolarmente sentito dopo i casi ripetuti di violenze ad opera prevalentemente di immigrati irregolari, con precedenti penali alle spalle e perfino con provvedimenti di espulsione mai eseguiti dalla magistratura.

Anzitutto va ricordato che rispetto agli anni 2006 e 2007, nel 2008 c'e' stato un calo del 10 per cento degli episodi di violenza, anche a Roma, ma ciononostante oggi il Governo ha preso queste decisioni.

Il decreto in punti.

•Basta scarcerazioni facili.
E proprio alla magistratura si rivolge il punto più qualificante del decreto. Chi viene arrestato con prove evidenti per violenze e crimini sessuali non potrà più beneficiare degli arresti domiciliari. Dovrà essere trattenuto in carcere e processato rapidamente, essendo rafforzato il concetto di pericolosità sociale a carico di questi individui. Finora la concessione dei domiciliari, dai quali normalmente i colpevoli si eclissavano magari per andare a colpire di nuovo, era a discrezione dei pm e dei gip.

•Ergastolo e aggravanti per chi stupra e uccide.
Ergastolo per chi commette un omicidio inerente a una violenza sessuale. E’ quanto prevede il decreto anti-stupri varato dal Consiglio dei ministri. Agli stupratori non saranno più concessi gli arresti domiciliari. È quanto prevede le «Modifiche al Codice di procedura penale”: si estende l’obbligatorietà della custodia cautelare in carcere per i delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, violenza sessuale, esclusi i casi di minore gravità, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo, etc. Si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza per violenza sessuale, tranne i casi di minore gravità, e per violenza sessuale di gruppo con conseguente possibilità di procedere con rito direttissimo e celebrare il processo anche nell’arco di 48 ore.

•Il governo difende le vittime.
Il governo difende le donne e le vittime in generale non solo bloccando le scarcerazioni facili, ma anche concedendo il gratuito patrocinio nei processi anche in deroga ai limiti di reddito.

•Volontari per la sicurezza.
I gruppi di volontari per la sicurezza potranno essere costituite da cittadini o ex appartenenti a forze armate, ma con la priorità per questi ultimi. Si tratta di ex poliziotti, carabinieri o appartenenti ad altri corpi dello Stato. Inoltre nel decreto e’ previsto un coinvolgimento rafforzato del comitato provinciale per la Sicurezza. L'articolo 6 si intitola "Piano straordinario di controllo del territorio" e recita precisamente cosi: "i sindaci, previa intesa con il prefetto, possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare agli organi di Polizia Locale, ovvero alle forze di polizia dello Stato, eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale".

•Fondi e potenziamento di uomini nella Polizia.
Infine stanziamento immediato al ministero degli Interni di 100 milioni di euro per allestire un sistema più efficace di presidio del territorio e 2.500 nuovi assunti tra le forze di polizia entro il 31 marzo.

•Videosorveglianza più diffusa
Il piano straordinario di controllo del territorio prevede anche l'utilizzo, da parte dei Comuni, di sistemi di videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

•Clandestini.
Quanto ai Centri di identificazione ed espulsione (CIE) il decreto prevede che la permanenza degli immigrati nei centri sia estesa da due a sei mesi per permettero un miglior controllo dei flussi immigratori ed avere anche il tempo giusto per i rimpatri necessari. In particolare modo è previsto il rimpatrio di tutti i cittadini della Tunisia (come da accordi bilaterali) che in queste settimane sono stati trattenuti a Lampedusa. Il Decreto ricalca una norma già approvata dal Parlamento Europeo per quanto riguarda l'asilo ed i rimpatri.

IL PACCHETTO SICUREZZA VOCE PER VOCE

15/05/09 - Sicurezza Il pacchetto sicurezza voce per voce
Il pacchetto sicurezza è legge dello Stato attraverso tre distinti voti sulle altrettanti parti in cui il provvedimento è stato diviso: immigrazione, guerra alla mafia ed alla criminalità organizzata, guerra alla criminalità urbana.

Uno Stato che non protegge i suoi cittadini non ha diritto di definirsi responsabile: questo è il criterio ispiratore del pacchetto sicurezza.

Vediamo le tre parti in cui si articola la legge.

Lotta contro il traffico di clandestini


•L’immigrazione clandestina diventa un reato, esattamente come nei maggiori paesi europei come Francia, Inghilterra e Germania, anche se non sarà punita con il carcere per non aggravare la già difficile situazione dei nostri istituti di pena. Sarà però un’aggravante in caso di altri reati penali.
•Chi entra o soggiorna in maniera illegale nel territorio della Stato commette il reato di immigrazione clandestina, punito con una ammenda da 5 a 10 mila euro. Non è previsto l'arresto ma i clandestini sono sottoposti a processo immediato davanti al giudice di pace con espulsione per direttisima. Le pene detentive sono invece previste, con modalità diverse a seconda dei casi, per chi si rifiuta di esibire i documenti (1 anno) e per chi non ottempera alle ordinanze dell'autorità giudiziaria e del tribunale (fino a 4 anni).
•L'introduzione del reato di immigrazione clandestina rende più facile l'espulsione perchè fornisce gli strumenti giurisdizionali per allontanare dal territorio nazionale i clandestini.
•Chi chiede la cittadinanza italiana dovrà pagare un’imposta di 200 euro, mentre per il permesso di soggiorno occorrerà pagare una tassa da 80 a 200 euro il cui gettito andrà ai comuni nei quali andranno a risiedere gli stranieri. E' opportuno ricordare che la tassa esiste in quasi tutti i paesi europei, e che in Olanda è di 800 euro.
•Gli immigrati regolari avranno gli stessi diritti e doveri dei cittadini italiani, a cominciare dall’istruzione, dalla sanità e dalla tutela dei bambini. L’Italia è già un Paese aperto agli stranieri e agli extracomunitari in regola con la legge: i lavoratori non italiani sono 3,6 milioni, più degli impiegati pubblici (3,3 milioni). Le sole badanti sono oltre 700 mila rispetto ai 682 mila addetti italiani di tutto il comparto sanità.
•La durata dei soggiorni nei centro di identificazione sale a sei mesi: è indispensabile per le procedure di controllo, ovvero o per l'espletamento delle procedure per l'espulsione o per il rilascio del permesso di soggiorno qualora ve ne siano le condizioni. Ricordiamo che l’Unione europea riconosce fino a 18 mesi. Al termine, chi non è identificabile o rifiuta di farsi identificare viene espulso. E’ evidente che chi ha motivi e diritti di chiedere asilo politico in Italia non ha alcuna ragione di tenere nascosta la propria identità.
•La questione dei respingimenti in acque extraterritoriali dei clandestini è indirettamente collegata alle norme sulla sicurezza. Le polemiche dell’Onu, dell’Unione europea e della sinistra non possono smentire la realtà: da tre anni l’Ue ha già respinto oltre le frontiere comunitarie più di 150 mila irregolari, spesso attraverso operazioni militari congiunte tra Spagna, Francia, Grecia e Italia. Esiste una apposita agenzia dell’Unione europea, la Frontex, che controlla operativamente il contrasto ai clandestini.
•I clandestini possono accedere ai servizi ed uffici pubblici. Con l'istituzione del reato di immigrazione clandestina, chi svolge la funzione di pubblico ufficiale ha l'obbligo di denuncia dei clandestini. Sono stati esentati dall'obbligo di denuncia i medici, i presidi ed i dirigenti scolastici per permettere anche ai clandestini malati di curarsi ed ai figli di immigrati irregolari di accedere all'istruzione.
•La registrazione all'anagrafe dei bambini appena nati è prevista dalla Legge Bossi-Fini che prevede un permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi per le donne incinte, a prescindere dal possesso degli altri requisiti.
•Chi favorisce l'ingresso dei clandestini, scafisti e non solo, rischia fino a 15 anni di carcere oltre ad una ammenda fino a 15 mila euro. Chi affitta appartamenti agli irregolari per trarne ingiusto profitto rischia fino a 3 anni di carcere.
•Viene istituito presso il Ministero dell'Interno un fondo rimpatri per finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso il paese di orgine.
•Accordo di integrazione. Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge vengono stabiliti con regolamento i criteri e le modalità per la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del premesso di soggiorno, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, con l'impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. La firma dell'accordo è condizione necessaria per il rilascio, la perdita totale dei crediti determina la revoca del soggiorno e l'espulsione dello straniero.
•Money transfer. Si intensificano i controlli sul trasferimento di valuta per contrastare il riciclaggio anche ai fini di finanziamento al terrorismo. Gli agenti di attività finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell'incasso e del trasferimento fondi acquisiscono e conservano per 10 anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l'operazione è cittadino extracomunitario
Giro di vite contro la a mafia


•Il limite posto alle intercettazioni non riguarderà i reati di mafia.
•Alla procura nazionale antimafia vengono dati più mezzi e uomini.
•Il carcere duro per i reati di mafia è rinnovato non più ogno due anni ma ogni quattro.
•Saranno realizzati appositi istituti di pena in generale su isole o comunque in luoghi ben isolati.
•Tutti i colloqui familiari saranno registrati e saranno ammessi al massimo tre incontri settimanali con gli avvocati.
•Prevista l'esclusione dalle gare di appalto pubblico per le imprese che abbiano omesso denunce di racket, pizzo, esterosione ed altro.
•Nei casi di infiltrazione mafiosa, lo scioglimento dei Comuni riguarderà anche gli organi amministrativi e tecnici e non solo quelli politici.
•I prefetti potranno accedere in funzione anti-mafia nei cantieri.
•I beni confiscati alle cosche mafiose e camorristiche saranno immediatamente confiscabili.
•Le sentenze con cui i giudici di sorveglianza consentono scarcerazioni facili, e le sentenze lasciate a dormire dai pm per far scadere i termini dei giudizi, saranno più direttamente sottoposte al controllo dell’esecutivo.
•Il procuratore nazionale antimafia manterrà i poteri di intervento nei procedimenti, che la legge attualmente gli attribuisce. Dal ddl è stata soppressa la norma (comma 2 articolo 2) che di fatto ne prevedeva una sorta di limitazione e che lo stesso procuratore nazionale antimafia aveva criticato durante la sua audizione in commissione giustizia.
•Viene reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale abrogato con la legge 25 giugno 1999. La pena è la reclusione fino a tre anni.
Città più sicure

•I sindaci potranno usufruire, per incrementare la sicurezza nei territori, delle associazioni di "volontari per la sicurezza".
•Il Ministero dell'Interno dovrà regolamentare queste associazioni attribuendo loro funzioni e competenze.
•Le associazioni non potranno ricevere contributi economici pubblici o privati.
•I prefetti avranno il controllo e dovranno autorizzare l’attività di cittadini che potranno vigilare il territorio, purché abbiano una preparazione professionale e provengano dalle forze dell’ordine.
•Avranno la dignità di legge le numerose circolari e direttive ministeriali che in questi mesi hanno autorizzato i comuni a contrastare la prostituzione, i racket di sfruttamento dei mendicanti e dei bambini, la vendita di materiale illegale e clandestino in strada.
•Saranno incrementate multe e divieti per la guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di droghe.
•I prefetti e la polizia potranno disporre autonomamente controlli sulle strade.
•A chi uccide e provoca incidenti gravi guidando in stato di ebrezza verrà riconosciuta la pericolosità sociale e non sarà più possibile beneficiare della libertà in attesa di giudizio o degli arresti domiciliari.
•A chi compie violenze e rapine nelle proprietà altrui non verranno più riconosciute attenuanti.
•Carcere fino a tre mesi per chi imbratta cose di interesse artistico o storico, pena che raddoppia per chi sporca immobili o mezzi di trasporto pubblici.
•Punito con ammenda fino a mille euro chi vende a minorenni bombolette spray di vernice non biodegradabile.
•Spray al peperoncino - Sì all’uso delle bombolette spray al peperoncino da utilizzare per autodifesa. Un regolamento del ministro dell’Interno di concerto con il ministro del Lavoro, salute e politiche sociali disciplina le caratteristiche tecniche e il contenuto dei dispositivi di autodifesa.
•Nasce l’albo degli addetti alla sicurezza dei locali pubblici (buttafuori), che dovranno rispondere ai requisiti stabiliti da un decreto del ministro dell’Interno. L’elenco è tenuto dal prefetto competente per territorio.
•Nasce il registro dei senza fissa dimora tenuto al ministero dell’Interno.
•Più rigore per chi si mette alla guida ubriaco o drogato. Viene istituito un fondo contro “l’incidentalità notturna’ che servirà all’acquisto di materiali, attrezzature e mezzi per le forze di polizia e per campagne di sensibilizzazione e formazione degli utenti della strada.
•Per gli autisti di mezzi pubblici drogati scatta la revoca della patente e la sospensione del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli, per un periodo fino a tre anni.

Sono solo le norme principali di un provvedimento molto ampio, che risponde alle giuste attese della gente. Uno Stato che non protegge i suoi cittadini non ha diritto di definirsi responsabile: questo è il criterio ispiratore del pacchetto sicurezza.

[15 maggio 2009]

LA NUOVA LEGGE SULLA SICUREZZA

Sicurezza - La nuova legge per la sicurezza
02/07/09 - Finalmente il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva il Decreto Legge sulla Sicurezza fortemente voluto dal Governo Berlusconi e tenacemente contrastato dalle sinistre
Il Decreto sulla Sicurezza è composto da 66 articoli e contiente norme per il contrasto all’immigrazione; dà un giro di vite contro i reati di mafia; prevede il dal carcere per i writers e l'istituzione delle ronde dei cittadini, nonchè altri cambiamenti rilevanti per la sicurezza rispetto al passato.

La clandestinità diventa reato

Chi entra o soggiorna in maniera illega­le in Italia commette il reato di immigra­zione landestina. La pena è un’ammen­da da 5 a 10 mila euro. I clandestini sono sottoposti a processo davanti al giudice di pace con espulsione per direttissima. Che cosa cambia? È previsto un boom delle espulsioni: dalle 25 mila del 2008, potrebbero almeno raddoppiare.
Nascono i centri di espulsione

I Centri di permanenza temporanea (Cpt) diventano Centri di identificazione ed espulsione. La permanenza massima passa da 2 a 6 mesi. Che cosa cambia? Il prolungamento della permanenza permetterà di comple­tare le procedure per l’espulsione, attual­mente spesso lasciate a metà.

Accesso ai Servizi pubblici

Chi svolge la funzione di pubblico uffi­ciale ha l'obbligo di denuncia dei clande­stini che si presentano agli sportelli. Che cosa cambia? I clandestini non po­tranno più accedere ai servizi pubblici.

La registrazione all’anagrafe

Il permesso di soggiorno diventa obbli­gatorio per qualsiasi atto: registrazione nuovi nati, matrimonio, etc. Che cosa cambia? La registrazione al­l’anagrafe non sarebbe possibile e i bam­bini appena nati non potendo essere rico­nosciuti diventerebbero adottabili. La leg­ge Bossi-Fini prevede però un permesso di soggiorno di 6 mesi per le donne incin­te, che dovrebbe consentire la registrazio­ne all’anagrafe.

Soggiorno a pagamento

Il permesso di soggiorno e l’acquisizio­ne della cittadinanza italiana saranno a pagamento: da 80 a 200 euro. Che cosa cambia? Per le casse pubbli­che è previsto un incasso di almeno 160 milioni di euro all’anno destinati alle po­litiche per l’immigrazione.

«Favoreggiatori» ed affittuari


Chi favorisce l'ingresso dei clandestini rischia fino a 15 anni di carcere. E chi af­fitta appartamenti agli irregolari rischia fino a 3 anni di carcere. Che cosa cambia? Chi cede in affitto la casa dovrà verificare il permesso di sog­giorno del locatario.

Volontari per la sicurezza

La legge riconosce le associazioni «di volontari per la sicurezza». Le associazioni sa­ranno disarmate. Via libera allo spray al peperoncino per l’autodifesa. Che cosa cambia? I volontari potranno circolare nelle strade ma senza divise o simboli di partiti politici con il compito di segnalare le ille­galità alle forze dell’ordine, ma senza in­tervenire.

Nuovo giro di vite antimafia

Il carcere duro per i reati di mafia è rinnovato non più ogni 2 anni, ma ogni 4. Tutti i colloqui familiari saranno regi­strati. E saranno ammessi al massimo tre incontri settimanali con gli avvocati. Sempre per contrastare le cosche, sono escluse dagli appalti pubblici le imprese che abbiamo omesso denunce di racket. Inoltre nei casi di infiltrazione mafiosa, lo scioglimento dei Comuni riguarderà anche gli organi amministrativi e tecni­ci. Che cosa cambia? Lo scioglimento de­gli organi amministrativi secondo i tecni­ci del ministero consentirà di allontanare dagli uffici pubblici con più facilità il per­sonale colluso con le cosche, che spesso sopravvive agli organi politici.

Writers e vandali, pene più severe

La nuova legge prevede carcere fino a 3 mesi per chi imbratta cose di interesse artistico o storico. Ammenda fino a 1000 euro per chi vende a minorenni bombo­­lette di vernice non biodegradabile. Che cosa cambia? Il giro di vite contro writers e vandali necessario per mantenere il decoro delle nostre città.

Alcol e droghe, patente da rifare

È disposta d’ufficio la «revisione della patente» per chi guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe. Si tratta delle procedu­ra che accerta il possesso dei requisiti psi­cofisici attitudinali per la guida. Inoltre, la revoca della patente è più facile. Che cosa cambia? Secondo le prime sti­me potrebbero essere almeno 20 mila le persone che ogni anno si dovranno sotto­porre alla revisione della patente.