sabato 18 novembre 2017

 Più stranieri che italiani: così la Nazionale non c'è più

Oltre la metà dei titolari delle squadre non è italiana. Nelle big giocano pochissimi azzurri, l’eccezione è il Sassuolo

da IL TEMPO

Jihadisti minacciano il Papa: così decapitano Francesco

Jihadisti minacciano il Papa: così decapitano Francesco

L'immagine choc rilanciata da alcuni gruppi vicino all'Isis. Il Vaticano e i cristiani sono ancora nel mirino



Ancora minacce ai cristiani da parte dell'Isis. Questa volta a preoccupare è un'immagine apparsa su un gruppo vicino ai jihadisti dello Stato Islamico che ritrae Papa Francesco decapitato.
Nell'immagine un jihadista, col volto coperto, tiene in una mano la testa del Pontefice e nell'altra un coltello. 
 La propaganda sul web - sottolinea l'articolo de IL GIORNALE -  continua dunque a mettere nel mirino ancora una volta la cristianità. E i jihadisti nei loro messaggi di morte continuano ad avere un chiodo fisso: la conquista di Roma, simbolo del Vaticano e dei cristiani.

venerdì 17 novembre 2017

BERLUSCONI A PORTA A PORTA:"ALLE POLITICHE SARO' IN CAMPO DA PUNTA .O FARO' L'ALLENATORE"

Sicilia: Lunedì nero per Pd e M5s. Con centrodestra unito non ce n’è per nessuno

WhatsApp Image 2017-11-06 at 17.47.21La vittoria di Musumeci, il risultato della coalizione che lo ha sostenuto, e di Forza Italia in particolare, sono l’ennesima conferma che quando il centrodestra si presenta unito, con un candidato convincente e un programma efficace, non ce n’è davvero per nessuno. Un risultato storico che è stato possibile raggiungere anche grazie a una rinnovata e straordinaria forza propulsiva di Silvio Berlusconi, che in Sicilia si è speso senza sosta per portare nuovamente i moderati alla vittoria. Un lunedì nero, invece, per tutti gli altri: Cancelleri porta a casa un sostanziale indebolimento del Movimento 5 Stelle; la sinistra divisa, invece, porta a casa sia la delusione dei risultati di Micari e Fava, sia la delusione che, anche se avessero corso tutti insieme con un unico candidato, non sarebbero comunque riusciti a vincere contro di noi. L’esito siciliano, non abbiamo dubbi, anticipa quel che avverrà alle Politiche del 2018. Ma bisogna prendere atto che esiste anche un’importante fetta del Paese che non riconosce nell’offerta politica tout court una valida risposta alle proprie istanze. In tal senso, per il centrodestra è imperativo cogliere quali siano le richieste non emerse e quelle rimaste inascoltate, e saper tradurle in proposte concrete e condivise. Ma come abbiamo appena dimostrato in Sicilia, l’impegno, l’unità, la determinazione e le proposte credibili di certo non ci mancano.
(Deborah Bergamini)

giovedì 16 novembre 2017

CONTI PUBBLICI: BRUNETTA, PADOAN NON DICE LA VERITÀ A ITALIANI E A EUROPA


Dichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia:
“Ormai sulle bugie economiche raccontante dal ministro Pier Carlo Padoan si potrebbe scrivere un libro. Davvero stupisce vedere come il titolare di via XX Settembre, l’illustre professor Padoan, perseveri incessantemente ad inventarsi una falsità dietro l’altra sullo stato dei conti pubblici italiani. L’ultima è giusto di questa mattina, in risposta alle dichiarazioni allarmate rilasciate ieri dal vice-presidente della Commissione Europea Jyrki Katainen, che ha accusato esplicitamente il Governo Gentiloni di ‘non dire la verità agli italiani sul reale stato dei conti pubblici’. Cosa che, ha aggiunto l’alto funzionario europeo, i politici sarebbero invece tenuti a fare.
Il ministro Padoan avrebbe dovuto, a quel punto, rendere noti agli italiani i veri numeri della nostra finanza pubblica. Invece, non solo ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di rispondere al vice-presidente della Commissione ma, in una intervista all’emittente CNBC, ha favoleggiato una ‘decisa riduzione del debito italiano in tempi brevi, grazie alla più alta crescita del Pil nominale’. Nessun problema debito per lui, quindi.  
Evidentemente, il ministro Padoan ignorava però che nella stessa mattina la Banca d’Italia avrebbe pubblicato i dati sull’andamento del debito italiano. Ecco che, allora, pochi minuti dopo le sue dichiarazioni, via Nazionale lo ha subito sbugiardato, riportando come lo stock di debito, lo scorso settembre, sia salito a 2.283 miliardi di euro, in aumento di +4,4 miliardi rispetto al mese precedente. Altro che diminuzione! Un dato che, probabilmente, condannerà l’Italia ad una procedura di infrazione per debito eccessivo, soprattutto se il Governo Gentiloni non sarà in grado di fornire le giuste rassicurazioni, cosa che il ministro Padoan ha, appunto, deciso di non fare.
La Commissione Europea ha già dichiarato di voler rinviare al prossimo maggio il giudizio, a questo punto quasi certamente negativo, sullo stato dei conti pubblici italiani, per evitare una potenziale svendita di titoli di Stato da parte dei mercati finanziari prima delle prossime elezioni. Tuttavia, una tale scelta potrebbe mettere il nuovo Governo nell’obbligo di dover varare subito una manovra finanziaria correttiva, che a Bruxelles già stimano in 3,5 miliardi. Da questo punto di vista, sarebbe il caso che anche la Commissione punisca subito le bugie del Governo Gentiloni, evitando al prossimo esecutivo di dover rimediare ai buchi lasciati da questo irresponsabile governo”.

UE: BRUNETTA, PAROLE KATAINEN SENTENZA SENZA APPELLO SU GOVERNI GENTILONI-RENZI


Dichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia:
“Apprendiamo con preoccupazione che il vicepresidente della Commissione Europea, Jyrki Katainen, ha dichiarato che Bruxelles è pronta ad inviare una lettera ufficiale al Tesoro italiano nella quale verranno richiesti chiarimenti dettagliati sulla bozza della Legge di Bilancio per il 2018, e dove verrà ricordato al Governo di Paolo Gentiloni e al suo ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che, purtroppo, la situazione economica italiana non è affatto migliorata.
La lettera, come anticipato dallo stesso Katainen, arriverà a Roma la prossima settimana, ma il vicepresidente della Commissione ha dichiarato che ‘tutti possono vedere dai numeri che la situazione italiana non migliora’ e che ‘tutti gli italiani dovrebbero sapere qual è la vera situazione economica in Italia’, ovvero ‘una deviazione dagli obiettivi di medio termine per quanto riguarda il saldo strutturale’.
Dichiarazioni pesantissime che rappresentano una sentenza senza appello sulla gestione dissennata che i governi Gentiloni e Renzi hanno fatto dei conti pubblici. Abbiamo avuto, purtroppo, la conferma che quanto il premier Gentiloni e il ministro Padoan hanno raccontato agli italiani negli ultimi mesi è soltanto un mucchio di bugie, un vero e proprio falso in bilancio realizzato nella speranza che la Commissione chiudesse per l’ennesima volta gli occhi e concedesse l’ennesimo sconto alla ennesima manovra finanziaria fatta in deficit, piena di mance elettorali per guadagnare consensi. Questa volta, invece, Bruxelles sembra aver proprio esaurito la pazienza con i nostri membri del Governo ed è pronta ad usare il pugno duro.  
Purtroppo, le decisioni sull’esecutivo verranno rinviate soltanto al prossimo maggio, in luogo del prossimo novembre, come previsto, per evitare di agitare i mercati finanziari prima delle prossime elezioni nazionali. Così, la lettera draconiana della Commissione se la dovrà subire il prossimo governo, per il quale voci insistenti provenienti dai palazzi europei parlano già di una manovra correttiva da 3,5 miliardi di euro da effettuare in primavera. L’ultimo atto del Governo Gentiloni si chiude, quindi, come peggio non si potrebbe. L’eredità di tale scempio la dovranno pagare come sempre gli italiani”.

MELONI SU NAVI ONG

Navi Ong principale causa morti in mare, magistratura faccia chiarezza su strage e persegua responsabili

Una delle solite Ong causa una strage di immigrati al largo delle coste libiche. Questa volta ci sono i video a dimostrarlo, ma purtroppo è una costante: le navi delle Ong attirano i barconi dei disperati e diventano la principale causa delle morti in mare degli immigrati.
Chiediamo alla magistratura di fare chiarezza su questo gravissimo episodio e di perseguire i responsabili. L’unica strada per impedire le tragedie in mare è bloccare la partenza dei gommoni. Chi non lo fa è complice.

domenica 5 novembre 2017

TERRORISMO: COMUNICATO CONGIUNTO DEI MINISTRI DELL'INTERNO DEL G7

Comunicato congiunto sul contrasto alla minaccia terroristica su internet a seguito della riunione G7 dei ministri dell'Interno

20 ottobre 2017

Tema

G7 a Ischia
Si è svolta a Ischia la riunione G7 dei Ministri dell’Interno con la partecipazione del Commissario Europeo per la Migrazione, gli Affari Interni e la Cittadinanza, ed il Commissario Europeo per l’Unione della Sicurezza, nonché il Segretario Generale di Interpol. Alla sessione dedicata al contrasto della minaccia terroristica sulla rete, speciale approfondimento nell’ambito della riunione ministeriale, hanno partecipato anche rappresentanti di Google, Microsoft, Facebook e Twitter.
Le organizzazioni terroristiche fanno un uso distorto di Internet per diffondere l'ideologia, reclutare nuovi combattenti, incitare agli attacchi, fornire guide sui metodi di attacco e raccogliere fondi per finanziare le loro azioni. È dunque urgente lavorare in collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, incluse le autorità governative, il mondo dell’industria e la società civile, per contrastare efficacemente l'abuso di Internet da parte delle organizzazioni terroristiche.
La riunione ministeriale del G7 ha fornito un nuovo impulso per migliorare ulteriormente il partenariato con il mondo dell'industria, sviluppato nel quadro dell’EU Internet Forum a partire dal 2015  e rafforzato da iniziative autonome intraprese dall'industria di Internet, come il Global Internet Forum to Counter Terrorism.
I partecipanti hanno convenuto che le società di Internet continueranno ad avere un ruolo proattivo e garantiranno un'azione decisiva finalizzata a rendere le loro piattaforme più ostili al terrorismo e sosterranno azioni volte a potenziare l’empowerment dei partner della società civile nello sviluppo di narrative alternative online.
In particolare, i partecipanti hanno convenuto che è necessario accrescere i nostri sforzi congiunti in quattro principali aree operative, segnatamente: 1) l'utilizzo di tecnologie automatizzate per la rapida rilevazione e la rimozione dei contenuti terroristici nonché per la prevenzione della loro ulteriore diffusione; 2) la condivisione delle migliori prassi e tecnologie per migliorare la resilienza delle società più piccole; 3) il miglioramento della nostra base di conoscenza attraverso la ricerca e lo sviluppo; 4) e il potenziamento dell’empowerment dei partner della società civile per sviluppare narrative alternative.
L’obiettivo condiviso è quello di sviluppare forme di cooperazione contro il terrorismo su Internet, sulla base dei principi di reciproca responsabilità e fiducia, difesa dei valori condivisi di libertà, inclusa la libertà di espressione.
I partecipanti hanno convenuto sulla necessità di proseguire il dialogo e garantire un follow-up anche a livello di esperti. A questo proposito, hanno concordato sulla necessità di assegnare un ruolo significativo al Global Internet Forum to Counter Terrorism nonché di sostenere le società più piccole affinché sviluppino le capacità per combattere l’uso distorto per fini terroristici delle loro piattaforme.
Infine, la riunione ministeriale del G7 ha accolto con favore la creazione di una Rete di Ricerca Globale da parte del Global Internet Forum, con i rappresentanti delle Istituzioni Accademiche ed esperti per sviluppare congiuntamente l’analisi dell’uso di tecnologie da parte dei terroristi.

IL GOVERNO PROPONE UNA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

CONSIGLIO DEI MINISTRI – 2 NOVEMBRE 2017
 Il Consiglio dei Ministri si è riunito , giovedì 2 novembre 2017, alle ore 14.24 a Palazzo Chigi, sotto la Presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Ha svolto le funzioni di segretario la Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia.
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 RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
 Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi di attuazione della legge di riforma del Codice penale, del Codice di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario (legge 23 giugno 2017, n. 103). I due decreti intervengono, da un lato, sulla disciplina del regime di procedibilità per alcuni reati, ampliando le ipotesi di procedibilità a querela, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema penale e, dall’altro, sulle disposizioni in materia di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, confermando il ruolo delle intercettazioni come fondamentale strumento di indagine e creando un giusto equilibrio tra la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione e il diritto all’informazione. Di seguito le principali previsioni normative introdotte. 1. Disposizioni di modifica della disciplina del regime di procedibilità per taluni reati Il testo amplia l’istituto della procedibilità a querela di parte, estendendola a quei reati contro la persona e contro il patrimonio che si caratterizzano essenzialmente per il valore privato dell’offesa o per il suo modesto valore offensivo, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema penale, favorendo meccanismi di conciliazione per i reati di minore gravità, anche attraverso la collegata operatività dell’istituto della estinzione del reato per condotte riparatorie, che riguarda i reati procedibili a querela ma con querela rimettibile, e di conseguenza una maggiore efficacia dell’azione di punizione dei reati più gravi. In particolare, la procedibilità a querela viene introdotta per i reati contro la persona puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore a quattro anni, con l’eccezione per il delitto di violenza privata, nonché per i reati contro il patrimonio previsti dal Codice penale. Viene fatta salva, in ogni caso, la procedibilità d’ufficio qualora la persona offesa sia incapace per età o per infermità, o ricorrano circostanze aggravanti a effetto speciale ovvero le circostanze aggravanti indicate all’articolo 339 del Codice penale o, in caso di reati contro il patrimonio, il danno arrecato alla persona offesa sia di rilevante gravità. Inoltre, in relazione a reati che già prevedono la procedibilità a querela nella ipotesi base, si riduce il novero delle circostanze aggravanti che comportano la procedibilità d’ufficio. 2 In tal modo, le nuove norme fanno emergere e valorizzano anche l’interesse privato alla punizione del colpevole in un ambito connotato dall’offesa a beni strettamente individuali, collegandolo alla necessità di condizionare la repressione penale di un fatto, astrattamente offensivo, alla valutazione in concreto della sua gravità da parte della persona offesa. * 2. Disposizioni in materia di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, in attuazione della delega di cui all’articolo l, commi 82, 83 e 84, lettere a), b), c), d) ed e), della legge 23 giugno 2017, n. 103 Il decreto attua una revisione della disciplina delle intercettazioni, fondamentale strumento di indagine, in modo da rendere maggiormente equilibrata la salvaguardia fra interessi parimenti meritevoli di tutela a livello costituzionale, ovvero, da un lato, la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione e, dall’altro, il diritto all’informazione. Si introducono quindi disposizioni volte a incidere sull’utilizzazione, a fini cautelari, dei risultati delle intercettazioni, nonché a disciplinare il procedimento di selezione delle comunicazioni intercettate, secondo una precisa scansione temporale. Il tutto allo scopo di escludere, in tempi ragionevolmente certi e prossimi alla conclusione delle indagini, ogni riferimento a persone solo occasionalmente coinvolte dall’attività di ascolto e di espungere il materiale documentale, ivi compreso quello registrato, non rilevante a fini di giustizia, nella prospettiva d’impedire l’indebita divulgazione di fatti e riferimenti a persone estranee all’oggetto dell’attività investigativa. Tra le misure principali, il testo prevede: - l’introduzione nel Codice penale del delitto di “diffusione di riprese e registrazioni di comunicazioni fraudolente”. La norma punisce con la reclusione fino a quattro anni chiunque, al fine di recare danno all’altrui reputazione o immagine, diffonde con qualsiasi mezzo riprese audio o video, compiute fraudolentemente, di incontri privati o registrazioni, pur esse fraudolente, di conversazioni, anche telefoniche o telematiche, svolte in sua presenza o con la sua partecipazione. La punibilità è esclusa se la diffusione delle riprese o delle registrazioni deriva in via diretta ed immediata dalla loro utilizzazione in un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca. Il delitto è punibile a querela della persona offesa; - una maggiore tutela della riservatezza nelle comunicazioni tra avvocato difensore e assistito. Il divieto, già previsto, di attività diretta di intercettazione nei confronti del difensore, con conseguente inutilizzabilità delle relative acquisizioni, viene infatti ampliato, prevedendo che l’eventuale coinvolgimento, in via anche solo occasionale, del difensore nell’attività di ascolto legittimamente eseguita, non possa condurre alla verbalizzazione delle relative comunicazioni o conversazioni; 3 - l’introduzione del divieto di trascrizione, anche sommaria, delle comunicazioni o conversazioni ritenute irrilevanti per le indagini, sia per l’oggetto che per i soggetti coinvolti, nonché di quelle che riguardano dati personali definiti sensibili dalla legge, sempre ove non fossero ritenute rilevanti a fini di prova, fatta salva la facoltà del pubblico ministero di disporre, con decreto motivato, che le comunicazioni e conversazioni siano trascritte nel verbale quando ritenute rilevanti per i fatti oggetto di prova e altresì necessarie al medesimo fine, se attengono a dati personali sensibili; - una nuova disciplina del deposito degli atti riguardanti le intercettazioni e la selezione del materiale raccolto, con l’introduzione di una procedura in due fasi. Tale procedura prevede dapprima il deposito delle conversazioni e delle comunicazioni, oltre che dei relativi atti, e solo successivamente l’acquisizione di quelle rilevanti e utilizzabili e il contestuale stralcio, con destinazione finale all’archivio riservato, di quelle irrilevanti e inutilizzabili. Inoltre, il pubblico ministero viene individuato come garante della riservatezza della documentazione, poiché a lui spetta la custodia, in un apposito archivio riservato, del materiale irrilevante e inutilizzabile, con facoltà di ascolto ed esame, ma non di copia, da parte dei difensori e del giudice, fino al momento di conclusione della procedura di acquisizione. Di conseguenza, viene ridefinita la procedura volta a selezionare il materiale raccolto dal pubblico ministero e, come previsto dalla delega, si prevede un meccanismo differenziato di acquisizione nel caso in cui il materiale d’intercettazione rilevante sia stato già utilizzato per l’emissione di un provvedimento cautelare. Si supera quindi il precedente modello incentrato sulla cosiddetta “udienza stralcio”, caratterizzato dal fatto che tutto il materiale d’intercettazione era sin da subito nel fascicolo delle indagini preliminari, invece che essere collocato in un archivio riservato, con la conseguenza che doveva essere interamente esaminato al fine dell’eliminazione del troppo, del vano e dell’inutilizzabile. Tutto ciò al fine di escludere, sin dalla conclusione delle indagini, ogni riferimento a persone solo occasionalmente coinvolte dall’attività di ascolto e, in generale, il materiale d’intercettazione non rilevante a fini di giustizia, nella prospettiva di impedire l’indebita divulgazione di fatti e riferimenti a persone estranee alla vicenda oggetto dell’attività investigativa; - una nuova disciplina delle intercettazioni di comunicazioni o conversazioni mediante immissione di captatori informatici in dispositivi elettronici portatili (i cosiddetti trojan horse). In particolare, si prevede che tali dispositivi non possano essere mantenuti attivi senza limiti di tempo o di spazio, ma debbano essere attivati da remoto secondo quanto previsto dal pubblico ministero nel proprio programma d’indagine e che, tra l’altro, debbano essere disattivati se l’intercettazione avviene in ambiente domiciliare, a meno che non vi sia prova che in tale ambito si stia svolgendo l’attività criminosa oggetto dell’indagine o che l’indagine stessa non riguardi i delitti più gravi, tra i quali mafia e terrorismo, di cui all’articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del Codice di procedura penale; - la semplificazione delle condizioni per l’impiego delle intercettazioni delle conversazioni e delle comunicazioni telefoniche e telematiche nei procedimenti per i più gravi reati dei 4 pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, attraverso la previsione di presupposti meno restrittivi per la relativa autorizzazione.
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CODICE DELLA NAUTICA DA DIPORTO
 Revisione e integrazione del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, recante “Codice della nautica da diporto ed attuazione della direttiva 2003/44/CE, a norma dell’articolo 6 della legge 8 luglio 2003, n. 172”, in attuazione dell’articolo 1 della legge 7 ottobre 2015, n. 167 (decreto legislativo – esame definitivo) Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, in attuazione dell’articolo 1 della legge 7 ottobre 2015, n. 167, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di revisione e integrazione del Codice della nautica da diporto, già approvato in secondo esame preliminare nel corso della precedente riunione. Il testo, sul quale sono stati nuovamente acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari, rafforza la tutela di interessi pubblici generali, tra i quali la protezione dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione, la salvaguardia della vita umana in mare e la diffusione tra le nuove generazioni della cultura e dell’educazione marinara, prevedendo al contempo interventi per lo sviluppo di un turismo sostenibile e costiero. Inoltre, semplifica i procedimenti amministrativi del diporto nautico, in modo da favorire la competitività e la capacità di attrazione di investimenti nel settore e da promuovere la crescita del volume commerciale in ambito diportistico e assicura, infine, la coerenza delle nuove disposizioni con la disciplina del “Sistema telematico centrale della nautica da diporto”.

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PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio della Provincia di Pesaro e Urbino, al fine di fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la crisi idrica determinata da un lungo periodo di siccità e dalla conseguente rilevante riduzione della portata delle sorgenti e delle riserve d’acqua. * Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha determinato in 6.807.831,29 euro gli importi autorizzabili con riferimento agli eventi calamitosi che nel mese di novembre 2013 hanno colpito il territorio della 5 Regione autonoma della Sardegna, per l’effettiva attivazione dei finanziamenti agevolati previsti in favore dei soggetti privati titolari delle attività economiche e produttive ai sensi dell’art. 5, comma 2, lettera d) della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modifiche e integrazioni.
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 GOLDEN POWER
Il Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, del decreto legge 15 marzo 2012, n. 21, in ragione della tutela degli interessi della difesa e della sicurezza nazionale, ha deliberato di esercitare i poteri speciali, mediante opposizione, relativamente all’operazione di acquisizione da parte di ALTRAN Italia S.p.a. della totalità del capitale sociale di NEXT AST S.r.l. La decisione di opposizione all’operazione di acquisizione è stata presa in considerazione della necessita di specifiche forme di salvaguardia e tutela, valutando che, nel caso di specie, la tutela degli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale non può essere esercitata nella forma di imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni. * Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di esercitare i poteri speciali in relazione alla notifica di TIM S.p.a. della delibera dell’Assemblea degli azionisti ordinari del 4 maggio 2017 e del Consiglio di amministrazione del 27 luglio 2017. All’esito dell’attività istruttoria, si è ritenuto che i cambiamenti intervenuti nella governance di TIM s.p.a., che hanno determinato il controllo e la disponibilità in capo a Vivendi S.A., anche alla luce dell’entità della partecipazione detenuta, degli attivi strategici di TIM, potrebbero, in ragione della differente mission industriale di quest’ultima, determinare mutamenti nelle scelte organizzative e strategiche di TIM, rilevanti per il funzionamento, la sicurezza e l’integrità delle reti, con conseguente minaccia di grave pregiudizio degli interessi pubblici di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21. Nel ritenere pertanto che quanto notificato sia riconducibile ad attività di rilevanza strategica per il settore delle comunicazioni e valutata sussistente una minaccia di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti, è stato disposto l’esercizio dei poteri speciali mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni, nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza. In particolare, sono previste prescrizioni e condizioni destinate all’adozione di adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione sulle reti e sugli impianti, necessari ad assicurarne il funzionamento e l’integrità, a garantire la continuità della fornitura del servizio universale e a soddisfare i bisogni e le necessità di interesse generale nel medio e lungo termine, nonché a 6 realizzare adeguate misure di natura tecnica ed organizzativa di gestione dei rischi, volte a garantire l’integrità e la sicurezza delle reti, nonché la continuità e la fornitura dei servizi. Fatti salvi gli obblighi di notifica previsti dalla legge, Tim S.p.a. è tenuta a comunicare preventivamente qualsiasi variazione e riorganizzazione degli assetti societari di TIM S.p.a. e delle società dalla stessa, direttamente o indirettamente, controllate, nonché qualsiasi piano di cessione o alienazione di attivi strategici o delibere del Consiglio di Amministrazione, rilevanti per l’eventuale impatto sulla sicurezza, la disponibilità e il funzionamento delle reti e degli impianti, nonché sulla continuità del servizio universale.
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 NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI
 Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha deliberato le nomine e il movimento di prefetti il cui elenco omettiamo