venerdì 29 maggio 2009

Politica-Bocciata la legge pro-immigrati della sinistra

PDL TOSCANA: Bocciata la legge pro-immigrati, sinistra nell'angolo "Con il nostro fermo ostruzionismo alla legge sull’immigrazione abbiamo gia’ inchiodato la maggioranza alle sue gravi responsabilita’ per una decisione aberrante e dannosa. La sinistra non puo’ considerarsi padrona delle istituzioni; quando le sue scelte mettono in discussione principi fondamentali dell’ordinamento giuridico e della ordinata e civile convivenza e’ inevitabile ostacolarne i propositi con tutti gli strumenti della democrazia. Grazie alla nostra battaglia consiliare, che proseguira’ nel rispetto rigoroso del regolamento, la Toscana oggi e’ piu’ consapevole del fatto che la maggioranza di sinistra vuole farne la terra di elezione di tutti i clandestini".

Lo ha affermato, in una nota congiunta, Alberto Magnolfi, presidente del gruppo FI-PdL, e Roberto Benedetti, presidente del Gruppo An-PdL, a proposito del rinvio dell’approvazione della nuova legge regionale sull’immigrazione da parte del Consiglio toscano. "E’ una scelta dissennata, frutto di una cultura politica confusa ed approssimativa, che confonde la retorica dei buoni sentimenti con la responsabilita’ di governare nel rispetto della legalita’ costituzionale e dei diritti dei cittadini. Noi continuiamo ad augurarci che i nostri argomenti inducano finalmente un minimo di riflessione in una parte almeno dello schieramento di sinistra.

C’e’ ancora tempo per ascoltare le voci preoccupate che giungono da larga parte della societa’ toscana, e non certo soltanto dai nostri elettori. Se invece la maggioranza vorra’ proseguire nel muro contro muro noi continueremo ad illustrare puntigliosamente le nostre ragioni, reclamando rispetto per questa sia pure estrema ed eccezionale testimonianza di democrazia. Ci auguriamo che la maggioranza non cerchi di uscire da questa situazione di stallo imboccando scorciatoie procedurali attraverso una forzatura delle regole, che sono la garanzia del lavoro comune".
28.05.09 -pdl

mercoledì 27 maggio 2009

Politica - Berlusconi chiarisce in diretta

Riportiamop il testo della recente intervista rilasciata il 25/05/09 da Silvio Berlusconi, alla rete televisiva americana ‘Cnn International’ nella quale il Premier fa un'ampia panoramica sulle vicende di attualità, che spesso lo coinvolgono in prima persona: dal G8, alla crisi economica, dai detenuti di Guantanamo, al controllo dell'immigrazione clandestina, dall'accordo FIAT /OPEL, alla sentenza Mills, fino alla propria vicenda personale di divorzio.Il Presidente non si sottrae mai alle domande, risponde sempre in modo chiaro, preciso ed esauriente, confermando di essere sempre il leader della comunicazione, al di sopra del pettegolezzo politico, delle polemiche faziose e di meritare quindi il plebiscito popolare in suo favore rilevato nei sondaggi. Anche perchè Berlusconi oltre a sapersi presentare bene, sa anche operare in modo egregio e costruttivo, senza mai tirarsi indietro. E questo piace agli italiani .

D: È un grande potere presiedere il G8
R: Più che un potere, è un servizio. Un servizio agli altri, anche agli altri leader. Il G8 ha una grande importanza soprattutto perché permette ai leader dei maggiori Paesi industrializzati di restare in contatto per tre giorni in modo ravvicinato e personale e così si formano le cordialità, le amicizie. È questo l’aspetto più importante del G8, e per questo il G8 deve rimanere tale senza essere riassorbito dal G20. Quest’ultimo, quando intervengono anche i responsabili delle grandi istituzioni internazionali, diventa un’arena con 25-26 persone in cui ognuno parla una sola volta su ogni argomento e non c’è vero dibattito né discussione continua, come invece sicuramente c’è nel G8. Le cose più positive da me riportate dai G8 di Napoli nel 1994 e Genova nel 2001, sono la conoscenza, il giudizio, degli altri leader, i rapporti personali che nel G8 possono nascere e consolidarsi.


D:Cosa può fare il G8 che il G20 non ha già fatto?
R: Il G20 si è riunito solo due volte per l’aggravarsi della crisi. Una cosa essenziale spero che riusciremo a farla: scrivere e approvare nuove regole e controlli per il mondo della finanza e dell’economia. Noi stiamo lavorando per un Global Legal Standard, una specie di codice che presenteremo al G8. Stiamo lavorando con tutti gli altri Paesi in stretta connessione con i ministri delle Finanze. Porteremo questo nuovo codice tenendo ben presente che non si può passare dalla situazione che abbiamo conosciuto a una situazione di eccessiva presenza e controllo sull’economia.


D:Ma non c’è la Cina…
R:La Cina ci sarà, verrà il secondo giorno, quando al G8 si aggiungeranno Cina, India, Sud Africa, Messico e Brasile, più l’Egitto su mio invito, che è importante per la sua collocazione mediterranea e come Paese musulmano, arabo e africano che ha un leader molto rispettato. Il terzo giorno si aggiungeranno anche gli altri Paesi: Indonesia, Australia e Sud Corea, e poi ancora Paesi europei come la Danimarca, l’Olanda, la Spagna, e la Turchia. Molto lavoro viene fatto prima. Arriviamo là quasi per il finale di un percorso che spero possa essere veramente un finale, in cui arriviamo con argomenti dibattuti e alla fine decisi da tutti e quindi non è lì che si fa la discussione, e soprattutto non la si fa partendo da zero.


D:Pensa che l’Italia e il mondo si stiano riprendendo dalla crisi economica?
R:Non ho mai considerato questa crisi come poco importante. Ho sempre avuto la consapevolezza che la crisi è grave, profonda, anche estesa nel tempo. Solo che ho sempre cercato di diffondere fiducia e ottimismo, perché gran parte di questa crisi ha una causa psicologica. È la paura che frena anche persone, famiglie che non hanno motivo di soffrire per la crisi, nella propensione ai consumi e nel loro stile di vita. Le faccio un esempio che è illuminante al riguardo: in Italia ci sono 3 milioni e mezzo di impiegati pubblici, che quindi non rischiano di perdere il posto di lavoro. A questi impiegati è stato dato un aumento quest’anno del 3,6%, perché si pensava che così fosse l’inflazione. Quindi hanno avuto un’entrata maggiore, anche se limitata. Il loro potere di acquisto è aumentato, perché sono diminuiti i prezzi in generale.
Si calcola che una famiglia di tre, quattro persone, a causa della caduta del prezzo del petrolio abbia minori spese per la bolletta del gas, della luce, la benzina, eccetera di circa 2.000/2.500 euro. Riassumendo: nessun timore di perdere il posto, più soldi, più potere d’acquisto di questi soldi. Quindi, nessuna motivazione a cambiare le proprie decisioni di acquisto. Abbiamo chiesto: quanti di voi pensavano di cambiare l’automobile quest’anno? Un certo numero ha risposto. A quelli che hanno detto che volevano cambiarla abbiamo poi chiesto: “L’avete cambiata?”. Il 76% ha detto “no, ci ho ripensato e non ho più acquistato una nuova automobile”, e alla successiva domanda sul “perché” hanno risposto: “Perché c’è la crisi, perché ho paura della crisi”. Questo dimostra, credo senza dubbio, che il fattore psicologico è un fattore importante, sia della profondità della crisi, sia della sua estensione temporale. Quindi i governi devono tutti cercare di diffondere sentimenti positivi.


D:Ma la paura c’è ancora…
R:La paura c’è ancora, certamente, ma è una paura dovuta - per esempio in Italia - ai media e soprattutto alla sinistra, che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo e del catastrofismo. Questo è contro l’interesse del Paese, contro l’interesse di tutti noi, anche contro il loro interesse. Ma purtroppo continuano a comportarsi così.


D:L’Italia riceverà i detenuti di Guantanamo?
R: L’Italia si comporterà come si comporteranno gli altri Paesi europei. Vedremo cosa fa la maggioranza degli altri Paesi europei. Noi se possiamo rendere una cortesia al popolo americano, al governo americano, lo faremo certamente. Vedremo in base alle leggi che abbiamo, in base al comportamento degli altri principali Stati Europei.


D: Quanti ne prenderete? Dieci, quindici, venti…?
R: Non lo so, non abbiamo ancora affrontato il problema sul tavolo del governo quindi non posso dare risposte. Certamente il nostro sentimento è di fare tutto il possibile per dare una mano agli Stati Uniti. Non possiamo pensare che soltanto loro si battano per tutti noi. Il terrorismo è un fenomeno che ci riguarda tutti, quindi la mia predisposizione è assolutamente positiva. Bisogna vedere cosa ci consentiranno le nostre leggi. Vorrei anche che il nostro comportamento fosse in sintonia con quello degli altri Paesi europei.


D: L’Europa dovrebbe seguire il modello italiano per il controllo dell’immigrazione?
R: Il problema dell’immigrazione è un problema di tutta l’Europa, perché poi questi immigrati si disperdono in tutta l’Europa. Il modello italiano è un modello assolutamente in linea con quello che è il comportamento di tutti gli Stati occidentali e secondo le direttrici europee. Se qualcuno è entrato nel nostro territorio, nelle acque territoriali, noi verifichiamo se ha il diritto di restare perché in condizione di chiedere asilo nel nostro Paese.
Verifichiamo il suo diritto d’asilo, se proviene da situazioni di pericolo, mancanza di libertà o altro. Se però questi barconi, che sono purtroppo gestiti da organizzazioni criminali che si fanno pagare, che trasportano anche schiave, portate da noi per essere avviate alla prostituzione, se questi barconi noi li fermiamo prima delle acque territoriali, dando tutto l’aiuto e soccorso necessario non solo per salvargli la vita ma perché stiano bene, abbiano acqua, viveri, cure mediche, noi li scortiamo fino al punto d’imbarco e là – lo abbiamo fatto adesso per la Libia – ci sono per esempio le Agenzie delle Nazioni Unite che possono verificare lì, in loco, se hanno diritto all’asilo. Quelli che hanno diritto li accogliamo. E questo lo fanno gli Stati Uniti e tutti i Paesi normali. Solo che adesso qui è venuto di moda attaccarci, sempre da parte dell’opposizione e dei suoi giornali che fanno di questo problema un problema diverso da quello che è realmente, e i giornali stranieri continuano a seguirli.


D: Ma non è bello respingerli…Le sembra umano prendere queste persone e metterle in un centro alcuni mesi in condizioni di non libertà per poi rispedirli indietro?
R: Io penso che sia più umano riportarli là da dove sono partiti e consegnarli alle Agenzie dell’Onu che verificheranno sul posto se sono nelle condizioni di poter chiedere asilo.


D: Lei parlò di campi di concentramento…
R:Noi siamo un Paese che ha avuto migranti, e perciò sappiamo chi è l’immigrato, è qualcuno che con disperazione cerca una vita migliore per sé e per la sua famiglia. Quindi siamo assolutamente aperti a chi viene nel nostro Paese con il desiderio di migliorare la propria vita, di integrarsi e lavorare. E l’abbiamo sempre fatto. Li accogliamo nelle nostre scuole, diamo loro tutte le cure mediche indispensabili, tutte, nessuna esclusa. Il problema è semplicemente che il precedente governo della sinistra aveva praticamente diffuso l’opinione in tutti i Paesi africani e orientali che in Italia le frontiere fossero aperte, quindi c’era ormai l’abitudine di venire in Italia, tanto l’Italia è aperta a tutti.
È perciò che abbiamo dovuto fare un’azione di deterrenza, per far sapere che questo non è vero. Noi teniamo le porte aperte per chi ha una situazione che consente di venire in Italia a lavorare o chiedere il diritto d’asilo. E teniamo le porte chiuse per le grandi moltitudini che vengono portate qui, molte in condizioni di schiavitù e attraverso delle organizzazioni criminali che profittano di questa gente. Noi a questa gente diamo tutto l’aiuto possibile, li riportiamo semplicemente nel territorio da cui sono partiti.


D: Ma l’Europa vi ha criticati…
R: Le dichiarazioni che ci sono state erano dichiarazioni personali, non dichiarazioni dell’Europa.


D: La Germania è sfavorevole alla Fiat?
R: No. Anche per i rapporti che abbiamo con il governo tedesco, credo che saranno esaminate oggettivamente le varie offerte, poi sarà scelta quella che a loro sembrerà migliore. Certamente escludo che possano esservi motivazioni di antipatia nei confronti di un’azienda piuttosto che un’altra. Penso che faranno quello che a loro sembrerà più giusto per la Opel.


D: Ne ha parlato con la Merkel?
R: No, non ho parlato con la Merkel, non voglio interferire, ma la conosco e so che si comporterà così.


D:Sull’Iran qual è la vostra posizione?
R:Avendo anche parlato con gli Stati Uniti, con Hillary Clinton, abbiamo cercato di renderci utili. Si era fissato un appuntamento del nostro ministro degli Esteri, Frattini, con i vertici iraniani, poi l’appuntamento è stato spostato nei siti dove si erano effettuati gli esperimenti sui missili. E quindi abbiamo ritenuto che non fosse per noi possibile mantenere questo appuntamento. Noi siamo per il dialogo, ma il dialogo dev’essere un dialogo con tempi certi e quindi sosteniamo il Presidente Obama, che non ha sbagliato una sola mossa in politica estera da quando ne ha assunto la responsabilità, e pensiamo che ci debba essere il tentativo assoluto di far ragionare l’amministrazione iraniana. Quello di cui siamo sicuri è che non possiamo accettare che l’Iran si doti di una bomba nucleare. In altre situazioni siamo stati utili, così anche in questa situazione, se ci viene pure richiesto, siamo disponibili a tentare di essere utili per il bene comune.


D:La sentenza Mills è ingiusta?
R: È scandalosa, non solo ingiusta. I giudici della sinistra avevano scritto la sentenza prima che cominciasse il processo. In un minuto glielo racconto. Il signor Mills, professionista, aveva assistito un armatore italiano che risiede all’estero per la vendita di due navi, e ha avuto pagata la prestazione con seicentomila dollari. Quando li ha ricevuti gli facevano comodo tutti, e ha cercato di non doverli spartire con i suoi soci di studio e di non dover pagare il 50% al fisco inglese. E gli è venuta in mente la brillante idea di dire che gli erano stati regalati. Infatti, sui soldi oggetto di una donazione non si pagano le tasse.
Invece di pensare a dei principi arabi, ha pensato al Gruppo Fininvest, soprattutto perché un dirigente che era in contatto con lui era morto nel frattempo. Lui pensava che la cosa sarebbe rimasta una cosa privata e che non sarebbe diventata pubblica. Invece è diventata pubblica, è stato interrogato in modo duro, dieci ore d’interrogatorio, e non ha potuto sconfessare quello che aveva dichiarato. L’ha fatto subito dopo, quando è stato sicuro di non essere messo in prigione in Italia, e ha detto: “Questi soldi mi sono venuti assolutamente non da Fininvest ma mi sono venuti da questo signore, eccetera”.
Noi abbiamo sentito questo signore che ha confermato in modo assoluto, abbiamo seguito il percorso di questi soldi attraverso le banche dove erano stati depositati in campo internazionale. Abbiamo visto quando questi soldi sono arrivati sui conti del signor Mills. E c’è questa prova assoluta, una prova così assoluta che il fisco inglese ha svolto la stessa indagine e è arrivato a costringere il signor Mills a pagare le tasse su questi profitti professionali.
C’è un’altra cosa che la dice lunga su come si sono comportati i giudici durante questo processo. Giudici che non sono semplicemente di sinistra, ma militanti della sinistra. La presidente si reca in piazza con i cartelli contro il governo. Quindi abbiamo chiesto che fossero cambiati questi giudici, naturalmente sono andati avanti senza ritegno e dato che c’era la prescrizione che incombeva perché questo è un fatto dell’altro secolo, hanno inventato che il presunto reato si sarebbe compiuto non nel momento del ricevimento dei soldi da parte del signor Mills, ma nel momento in cui il signor Mills ha cominciato a spendere questi soldi. Una cosa incredibile.
Eppure il pm, il pubblico accusatore, ha chiesto questa cosa e i giudici l’hanno ritenuta valida. Questa è la dimostrazione assoluta che questi giudici non sono giudici, ma militanti politici che usano il potere giudiziario a fini di lotta politica. Però lei deve sapere che gli italiani sono schierati con me, perché hanno visto tutte le altre precedenti situazioni in cui in ogni campagna elettorale i giudici che in Italia sono chiamati toghe rosse sono entrati in campo e hanno cercato di farmi del male. Devo dire che poi la magistratura è fatta di molti giudici giusti. Io uso dire: “Ci sarà un giudice, alla fine, a Berlino”. Ci sono giudici a Berlino anche in Italia e io sono stato sempre assolto.


D: Come reagisce alla vicenda diventata pubblica del divorzio?
R: Trovo indegno il comportamento di chi entra in una vicenda privata per farne motivo di attacco politico. Per il resto la stampa italiana, e soprattutto due giornali della sinistra, avevano illustrato la mia partecipazione a una festa di compleanno di una famiglia amica, ed era il compleanno dell’unica figlia che compiva 18 anni e anche mia moglie è caduta in questo errore e ha creduto a quanto comunicato da questa stampa. Non c’è nulla, nulla di nulla, che sia minimamente negativo, abbiamo chiarito la situazione e ancora di più la chiariremo in futuro, anche se all’inizio io non ho voluto che si entrasse nei rapporti tra me e questa famiglia perché ritengo che abbiano diritto alla privacy e segretezza, perché fanno parte della mia vita privata. Adesso tuttavia mi hanno accusato di avere mentito nelle dichiarazioni che ho fatto ai giornali, allora di fronte a un’accusa di questo genere reagirò, spiegherò esattamente com’è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani con me, e ancora una volta quest’accusa sarà un boomerang nei confronti di coloro che me l’hanno fatta.
Infine, ti segnalo una mini campagna virale che ti proponiamo a questo link: http://menomalechesilvioce.votaberlusconi.it

Nella settimana del trionfo in Sardegna e dell’addio di Veltroni, penso proprio che ci possa stare...


Buona fine settimana,
on. Antonio Palmieri
responsabile comunicazione elettorale e internet Forza Italia/PDL



sabato 23 maggio 2009

Sicurezza- I respingimenti più umani dei Centri

I respingimenti sono più umani della permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione.E' questo il parere del Ministro La Russa, che ha precisato . "Quello che e’ cambiato non e’ la legge ma l’atteggiamento della Libia; la novita’ sta nel fatto che quello che non era riuscito ad Amato e Prodi, e’ riuscito a Berlusconi, cioe’ convincere la Libia e Gheddafi a riprendersi i barconi nel porto da cui erano partiti. Il merito, quindi, e’ solo dell’accordo che Berlusconi e’ riuscito ad ottenere con la Libia. Non e’ una legge nuova, e’ un atto che se l’avesse fatto la sinistra ce l’avrebbe venduto come il piu’ umanitario del mondo".

Lo ha affermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nel corso del suo intervento nella trasmissione ’Mattino Cinque’.

"Anziche’ - ha osservato il ministro della Difesa- come sostiene la sinistra, ma non solo la sinistra, imbarcarli, portarli in Italia, far fare loro un lungo viaggio, tenerli alcuni mesi rinchiusi nei centri di identificazione e di espulsione, e poi espellerli. Non si capisce perche’ questa sia una pratica umana e invece sia considerata inumana quella invece umanitaria che hanno fatto i nostri marinai che e’ quella dell’antica legge del mare: intercettare chi e’ in difficolta’ e riaccompagnarlo senza l’uso della forza da dove e’ partito". Quanto all’apparente contraddizione a cui si assiste in Italia, per cui di fronte a gravi episodi di cronaca si chiedono norme piu’ severe, salvo poi contestarle una volta che esse vengono attuate, La Russa ha osservato che cio’ è dovuto al fatto che, "in Italia il confronto politico e’ molto basato sulla polemica e sulla presunta ignoranza di chi ascolta

venerdì 22 maggio 2009

Sicurezza-La politica dei respingimenti funziona !

I respingimenti sono il frutto dell'accordo che inizia a funzionare . Lo sostiene l'on.Margherita Boniver"La politica italiana dei respingimenti e’ il frutto di un accordo storico tra Italia e Libia che ha cominciato a funzionare".
Ha sottolineato l'on. Boniver, presidente del Comitato parlamentare Schengen, al termine di un incontro ad Atene con il vice ministro degli Esteri greco Yannis Valynakis. "Ho illustrato questa politica al vice ministro e ho spiegato che i respingimenti sono avvenuti in acque internazionali e che hanno sollevato critiche anche da alcune agenzie Onu". La Boniver ha tuttavia ricordato che nell’incontro di lunedi’ scorso a Bruxelles, il commissario europeo alla Giustizia, liberta’ e sicurezza Jacques Barrot "ha detto che la questione dei respingimenti e’ da considerarsi normale, quando messa in pratica da Paesi letteralmente presi d’assalto". La nostra parlamentare ha quindi spiegato che "i greci hanno una situazione ancora piu’ drammatica di quella italiana perche’ gli immigrati clandestini arrivano praticamente a nuoto. Le loro frontiere marittime sono ancora piu’ ingestibili di quelle italiane, ma dovrebbero diventare frontiere europee".

Sicurezza- L'ONU contro il respingimento dei clandestini

Perché l'Onu usa due misure L’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu mantiene la sua posizione: “la nuova politica inaugurata dal governo si pone in contrasto con il principio del non respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, che trova applicazione anche in acque internazionali”. Una posizione destinata ad alimentare nuove inutili polemiche, di fronte alla quale è lecito avanzare due domande: perchè un atteggiamento così duro non è stato assunto quando la politica dei respingimenti è stata adottata dalla socialista Spagna?

Perchè l’Alto commissariato continua a dire di no alla possibilità di vagliare in Libia le domande di asilo, sostenendo che per il momento non esistono le condizioni necessarie per svolgere tale attività, quando proprio a Tripoli è stata affidata la presidenza della Commissione per i diritti umani? Il governo italiano, giustamente, insiste sulla possibilità di istituire un tavolo tecnico con le parti coinvolte e la partecipazione dell’Unione Europea, per elaborare una strategia che miri a rafforzare lo spazio di protezione in Libia, ivi compresa la ratifica da parte di questo paese della Convenzione di Ginevra del 1951. Sono i numeri a dire che l’Italia doveva necessariamente porre un freno a un fenomeno immigratorio ormai fuori controllo: più del 70 per cento delle 31.200 domande d’asilo presentate nel 2008 in Italia, infatti, proveniva da persone sbarcate sulle coste meridionali del Paese.

Il 75 per cento circa dei 36 mila migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2008 (due su tre) ha presentato domanda d’asilo, mentre il tasso di riconoscimento di una qualche forma di protezione (status di rifugiato o protezione sussidiaria/umanitaria) delle persone arrivate via mare è stato di circa il 50 per cento. Parlare di pulsioni xenofobe del governo italiano è, dunque, una pura eresia. Anche alla luce delle legislazioni di altri Paesi europei che i respingimenti li prevedono da tempo.

La Germania, ad esempio, ha adottato una legge molto severa, la “Aufenthaltsgesetz”, che peraltro ha una matrice di sinistra dal momento che fu varata il 1 gennaio 2005 dalla coalizione rosso-verde guidata dal cancelliere socialdemocratico Schroeder e dal suo vice Joschka Fischer. La legge prevede espressamente i respingimenti. Recita l’articolo 15: "Uno straniero che vuole entrare senza permesso, viene respinto alla frontiera”. Ma nessun organismo internazionale si è permesso di giudicare xenofoba la Germania.

Sicurezza - La polemica ONU-Italia sui clandestini

GASPARRI: L' Onu non conceda diritto di tribuna ai regimi dittatoriali Il capogruppo del Popolo della Libertà al Senato, Maurizio Gasparri, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it ha replicato in modo deciso all’affondo delle Nazioni Unite, che sul caso dei clandestini ha parlato di ’attacchi inaccettabili’.

"Riteniamo che sia ottusa la politica dei governi di sinistra, e così rispondo anche alla Finocchiaro, di totale resa ad ogni forma di illegalità e clandestinità. Noi ci muoviamo nell’ambito del diritto internazionale e dei trattati sottoscritti da vari paesi tra cui la Libia. Siamo nella legalità, abbiamo diritto di fare quello che stiamo facendo e continueremo a farlo.

L’Onu può dare un contributo importante a garantire i diritti nel mondo. E non dia più voce ad Ahmadinejad che dalla tribuna dell’Onu ha annunciato la distruzione di Israele. Sempre l’Onu, talvolta, consente a regimi dittatoriali e brutali di usare le sue tribune nelle fasi in cui quei regimi calpestano all’interno dei propri confini i diritti di interi popoli. Noi siamo per i diritti di tutti i popoli, siamo per l’asilo per i perseguitati ma per il respingimento dei clandestini. Riteniamo che l’Onu possa essere di grande aiuto all’Italia e alla comunità internazionale, solo se sarà più coraggioso di fronte ai diritti negati e violati in tante parti del mondo. E se chi guida l’Onu dica, ad esempio, ad Ahmadinejad che le sue parole sono un delirio razzista e minaccioso. Dopodiché siamo pronti a collaborare con chiunque, ma i respingimenti li faremo perché possiamo farli. E non li faremo come il centrosinistra che ci accusa di ottusità e noi invece evitiamo di chiamarli assassini per le morti nel canale di Otranto nel ’97. Non li consideriamo assassini li consideriamo ipocriti".

Giustizia - LA BATTAGLIA PER LA GIUSTIZIA

Con sentenza del 17.02.09 la Decima Sezione del Tribunale di Milano, presieduta da Nicoletta Gandus, ha condannato l’avvocato David Mills a quattro anni e sei mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari, in un processo che vede coinvolto anche Silvio Berlusconi, il quale, secondo l'accusa, ha corrotto il legale inglese affinchè questi con le sue dichiarazioni " false ed imparziali ", in due processi, tendesse ad assicurargli l'impunità. La posizione del Premier coimputato nel processo, fu stralciata il 4 ottobre del 2008, in quanto la legge 124/2008, il cosiddetto Lodo Alfano prevede la sospensione dei processi a carico delle più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Presidente della Camera, Presidente del Senato.), onde evitare che i riflessi negativi dei tempi lunghissimi e defaticanti della giustizia italiana provochino un sicuro e notevole pregiudizio agli interessati, esposti ai più disparati e facili attacchi nella lotta politica, nonché seri danni alle istituzioni con possibile blocco delle cariche e, quindi della nazione.. Ma soprattutto la nuova legge tende a non dare inutile spazio alle vuote polemiche conseguenti, abilmente sfruttate da una classe politica di opposizione, aggressiva nei toni dialettici e sempre più riottosa, nelle aule del parlamento come nelle proteste di piazza e che ha dimostrato di non avere altre argomentazioni valide da mettere sul tavolo del dibattito politico nazionale, oltre alla perenne polemica anti-berlusconiana, peraltro condannata in modo chiaro dagli elettori come strumentale e fine a se stessa. Sono note le numerose vicende giudiziarie nelle quali è stato artatamente coinvolto il Presidente del Consiglio, fin da quando è sceso nell’agone politico, ma dalle quali è uscito sempre indenne, assolto e pulito, come un vero “cavaliere bianco” malgrado l'indegna gazzarra polemica dell’opposizione, sostenuta dalla gran cassa di risonanza della stampa “libera”. E sorge legittimo il sospetto che il Cavaliere sia ingiustamente perseguitato, calunniato, senz’altro molestato pubblicamente e sicuramente danneggiato, sia da un punto di vista morale, sia dal punto di vista politico, nonché da quello economico. .Hanno infatti lasciato allibiti gli italiani i milioni di euro spesi dal Premier per la continua, costante difesa legale a fronte di accuse inconsistenti, che finora non hanno mai portato ad alcuna condannaMa anche questa è la giustizia in Italia; e le sentenze sono spesso sfruttate da una stampa partigiana e dai partitini con programmi limitati e senza chiare idee, anche ai fini della lotta politica. Da questa situazione, da questo proscenio nazionale nasce l'esigenza del Lodo Alfano, una legge sofferta che ha fatto discutere a lungo tutti i partiti, di governo e di opposizione, nel timore che quasi si volesse concedere un privilegio di impunità al Presidente del Consiglio che si faceva una legge ad personam, su misura per se. Ma la legge alfine approvata, non dà privilegi di sorta alle massime cariche istituzionali: evita solo che siano coinvolte ad arte in azioni di rappresaglia giudiziaria, per fini politici, sospendendo i procedimenti giudiziari in corso,(e che saranno puntualmente ripresi alla scadenza della carica ricoperta) .Purtroppo sul Lodo Alfano è già stata messa una spada di Damocle, in quanto astuti “consiglieri” giuridici hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale, a fronte della nuova legge che ha tolto una parte del peso repressivo a certe sentenze con effetti politici, emesse da giudici orientati , che vengono ricusati quali militanti politici di parte avversa.. La guerra giudiziaria a Berlusconi, in sostanza continua in ogni sede, in ogni modo e con ogni mezzo. Malgrado il dibattito nel Parlamento, nonostante il Lodo Alfano abbia ampiamente trovato conferma nella volontà popolare che si esprime nei sondaggi in modo plebiscitario a favore del Premier anche per l’aspetto operativo del Governo che dimostra le indubbie capacità dell'uomo, apprezzate nelle emergenze più avverse (L’Aquila, Napoli…)..Ma nonostante tutto, la macchina della giustizia non si ferma davanti a nulla: i giudici milanesi con un tempismo eccezionale, sconosciuto di norma nei nostri Tribunali, nei 90 giorni previsti dalla legge, il 19 maggio 2009, a meno di due settimane dalle elezioni europee, hanno depositato una sentenza di ben 400 pagine nella quale affermano: “Mills ha agito certamente da falso testimone. Da un lato per consentire a Silvio Berlusconi ed al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute fino a quella data. Dall'altro lato per perseguire il proprio vantaggio economico ".Secondo l'accusa Berlusconi nel 1997 avrebbe fatto inviare all'avvocato Mills, tramite Carlo Bernasconi, già manager Fininvest, deceduto, 600 mila Dollari, quale ricompensa per non aver rivelato in qualità di testimone, in due processi (All Iberian e corruzione alla Guardia di Finanza), le informazioni su due società off shore utilizzate da Mediaset,.per creare fondi neri.L'avvocato, che per il P.M., quale testimone, aveva l'obbligo di dire il vero e di non tacere, è per la verità un personaggio contraddittorio in quanto ha fornito più versioni sulla provenienza dei 600 mila dollari contestati. In una lettera del 2004 al suo commercialista, Mills afferma che erano " soldi in regalo per aver tenuto Mister B. fuori dal mare di guai in cui l'avrei buttato, se soltanto avessi detto tutto quello che sapevo. "Successivamente l'avvocato ritratta parzialmente davanti ai P.M. di Milano ed afferma che i dollari gli venivano dalla gestione di un altro cliente: l'armatore napoletano Diego Attanasio. Questa peraltro è la versione più accreditata, in quanto, come afferma l'avv.Ghedini legale di Berlusconi, “L’Erario ha assoggettato quei 600 mila Dollari a ritenuta fiscale, ritenendolo un compenso professionale derivante a Mills da Attanasio” Ma , rileva Ghedini “ anche su questo non c'è nessuna risposta. "Il legale peraltro lamenta che alla difesa di Berlusconi, durante tutto il dibattimento” sono stati negati i testimoni e le rogatorie”, prima della sospensione del processo Ma nel gennaio 2009 Mills si ravvede di nuovo scrivendo testualmente in una missiva: “Ho condotto male i miei affari ed ho causato molti fastidi a delle persone che non hanno in nessun modo meritato un tale guaio, ma non sono mai stato corrotto da nessuno: né è da Carlo Bernasconi, né dal dottor Silvio Berlusconi o qualsiasi altra persona ". Ma il ravvedimento non lo salva , in quanto i giudici milanesi sono convinti che l'avvocato inglese per occultare le somme avute illegalmente ha creato un complesso intreccio finanziario “Ha realizzato una delle più raffinate e criminali attività di riciclaggio”.sentenziano, condannandolo A.D.

giovedì 21 maggio 2009

Giustizia - Atti & Misfatti nel processo a Berlusconi



  • ATTI & MISFATTI: Ingiustizia, il castello delle falsità La condanna a 4 anni e sei mesi di David Mills per corruzione in atti giudiziari decisa dalla decima sezione penale del tribunale di Milano presieduta Elisabetta Gandus dimostra, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che la giustizia italiana è rimasta al Medioevo e che è assolutamente necessario riformarla dalle fondamenta. In nessun altro tribunale del mondo, infatti, si sarebbe arrivati a una sentenza di condanna, anche perché il processo sarebbe stato preventivamente tolto, per legittima suspicione, dalle mani di un giudice apertamente politicizzato e che non ha mai fatto mistero della sua personale ostilità al centrodestra e soprattutto a chi lo guida. Ma vediamo, passo per passo, le incongruenze di questo processo-farsa.
    La prescrizioneIl processo sarebbe già prescritto, ma l’accusa ha creativamente sostenuto che il presunto reato non decorrerebbe da quando Mills avrebbe ricevuto materialmente il denaro (come spiega la giurisprudenza corrente) bensì da quando avrebbe cominciato a movimentarlo e a spenderlo. Quando, insomma, sembrava che il processo fosse ormai avviato a prescrizione, il pm De Pasquale nel corso dell’udienza del 14 dicembre del 2007 modificò improvvisamente il capo d’imputazione: il reato attribuito ai due imputati che fino ad allora era stato commesso il 2 febbraio del 1998, venne spostato in avanti di due anni, al 29 febbraio 2000. O meglio, il bonifico sarebbe effettivamente avvenuto nel ‘98, sosteneva la procura, ma Mills lo avrebbe utilizzato il 29 febbraio del 2000. Una ‘variazione temporale’ che spostò i termini di prescrizione, inizialmente previsti per il febbraio 2008.Un’assoluta mostruosità giuridica. Sarebbe come dire che i tempi di prescrizione di una rapina decorrerebbero non da quando il colpo fu messo a segno, ma da quando il rapinatore ha deciso di spenderlo. E’ opportuno ricordare, a questo proposito, che il Csm ha ritenuto costituzionale la circolare del Procuratore torinese Maddalena che chiedeva ai suoi sostituti di procedere all’archiviazione di una serie di reati scelti di comune accordo con i procuratori aggiunti, per evitare perdite di tempo e spreco di denaro pubblico nel portare avanti fascicoli che sarebbero finiti nel nulla della prescrizione. Una fattispecie in cui rientrerebbe perfettamente il processo Mills se non si fossero artatamente allargati i tempi della prescrizione. Uno scandalo che non potrà che essere cancellato in sede di appello.
    Quale reato, e dove?

Politica - Berlusconi non rinuncerà al lodo Alfano

GHEDINI: Silvio Berlusconi non rinuncerà al lodo Alfano “Se Berlusconi rinunciasse alla tutela del lodo Alfano, si negherebbe la possibilità di espletare in maniera completa il suo mandato perchè in un processo fatto bene, per sentire tutti i testi della difesa ci vogliono altre 50 udienze oltre a quelle già fatte. Ciò significherebbe che per un anno il presidente Berlusconi anzichè stare a governare dovrebbe stare in aula a difendersi come gli consente la Costituzione e come prevede il Codice. E poi il lodo Alfano è costruito per consentire alle alte cariche dello Stato di governare.” Lo ha affermato il deputato del Pdl ed avvocato del premier, Giancarlo Ghedini, il quale ha osservato: “Credo che i 60 milioni di italiani siano più interessati alla risoluzione dei problemi economici, dei rifiuti, dell’Abruzzo, che non al fatto che il processo Mills per Berlusconi si esaurisca oggi o domani. Credo sia un fuor d’opera, è come chiedere l’ingovernabilità". Quanto al merito delle motivazioni, Ghedini ha spiegato: "Era una sentenza annunciata, dal tipo di istruttoria dibattimentale in cui siamo stati coinvolti: come è noto sono stati negati tutti i testimoni della difesa, solo 2 su 50, e non è stato consentito di fare tutte le rogatorie che era necessario fare. Quindi si è proceduto con una tesi precostituita, a senso unico, e le motivazioni non sono altro che il commento in 360 pagine di una tesi accusatoria: null’altro. Credo che sia una decisione che verrà ampiamente ribaltata con una dichiarazione di insussistenza del fatto da parte della Corte d’Appello. Siamo molto sereni. Il giorno in cui riprenderà il processo a Berlusconi, sono sicuro che davanti a dei giudici non prevenuti si potrà addivenire ad un risultato più che positivo.”


BERLUSCONI: La sentenza Mills è scandalosa. In appello sarò assolto
"Quella su Mills e’ una sentenza scandalosa contraria alla realta".
Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi, che ha risposto ad una domanda sulle motivazioni contenute nella sentenza di condanna del legale inglese David Mills.
"Sono sereno, sono convinto che in appello saro’ assolto. E’ una vergogna - ha piu’ volte ripetuto il premier - vedrete cosa diro’ quando riferiro’ in Parlamento". In quella sede diro’ finalmente quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura



BONDI: Quattordici anni di teoremi giudiziari contro il premier avvelenano la nostra democrazia "Ancora una volta teoremi giudiziari tanto infondati quanto perseguiti con ostinazione intervengono, specialmente alla vigilia di appuntamenti elettorali, a condizionare e turbare pesantemente la vita politica italiana".
Lo ha affermato Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl, a proposito delle motivazioni della sentenza Mills. "Tutto gia’ visto compresa la solita, immancabile strumentalizzazione da parte della sinistra. Quello che non torna e’ la sorte di una democrazia continuamente sottoposta alle interferenze di un potere giudiziario che avvelena il confronto politico tra maggioranza e opposizione, e sottopone da oltre quattordici anni un leader politico, sostenuto dalla maggioranza del Paese, a sofferenze personali indicibili".


CAPEZZONE: L'aggressione giudiziaria è un autogol della sinistra "In questa vicenda tutto, ma proprio tutto, era ed e’ larghissimamente prevedibile: la tempistica elettorale di certi atti giudiziari, il comportamento della solita stampa, e cosi’ via. C’e’ solo una cosa che continua a sorprendere: ed e’ il fatto che la sinistra non abbia ancora capito che le aggressioni mediatico-giudiziarie nei confronti di Berlusconi sono un autogol, un atto autolesionista per le opposizioni".

Lo ha affermato il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, che ha osservato: "Gli italiani vedono e capiscono tutto: comprendono che il Pd insegue disperatamente Di Pietro, trasformandosi in una succursale dell’Idv, e che le opposizioni sono ossessionate dal Premier. E di conseguenza la stragrande maggioranza degli elettori, inclusi tanti riformisti e garantisti di sinistra, si schierano con il Governo e con il Pdl".

CICCHITTO: L'opposizione attacca, ma non ci intimidirà "E’ evidente che l’opposizione ha perso la testa e, vedendo che non aggrega consenso nel Paese, punta tutte le sue carte su un attacco frontale e personale contro Berlusconi.

Il centro-destra né si farà intimidire né accetterà provocazioni, ma darà una risposta sul terreno del governo del Paese". Lo ha affermato in una nota il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.














martedì 19 maggio 2009

Sicurezza - Le nuove norme sulla sicurezza

Via libera della Camera al disegno di legge sulla sicurezza. Questo il testo che ora passa al Senato. Clandestinità – È punito con un’ammenda che va dai 5mila ai 10mila euro lo straniero che, violando la legge, "fa ingresso o si trattiene nel territorio dello stato".
Carcere per chi affitta a clandestini - "Chiunque, a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dà alloggio ovvero cede, anche in locazione, un immobile ad uno straniero che sia privo di titolo di soggiorno al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione, è punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni".
Centri di Identificazione - ‘Salta’ il tetto previsto dalla Bossi-Fini dei 60 giorni di permanenza dei clandestini nei centri di identificazione ed espulsione. In caso di mancata cooperazione al rimpatrio da parte del Paese terzo interessato o nel caso di ritardi per ottenere la documentazione necessaria il questore può chiedere una prima proroga di 60 giorni di questo periodo, cui se ne può aggiungere una seconda. Fino ad un massimo di 180 giorni.
Fondo rimpatri - Viene istituito presso il ministero dell’interno un fondo rimpatri per finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i paesi di origine. Contributo per il permesso di soggiorno - La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al versamento di un contributo il cui importo è fissato da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro con decreto del ministro dell’Economia di concerto con il ministro dell’Interno che stabilirà anche le modalità del versamento. Il rinnovo del permesso deve essere chiesto dallo straniero al questore della provincia in cui dimora, almeno 60 giorni prima della scadenza. Per l’acquisto della cittadinanza il contributo da versare allo Stato è di 200 euro. Il coniuge straniero di un cittadino italiano può acquisire la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se risiede all’estero.
Accordo di integrazione - Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge vengono stabiliti con regolamento i criteri e le modalità per la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del premesso di soggiorno, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, con l’impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. La firma dell’accordo è condizione necessaria per il rilascio, la perdita totale dei crediti determina la revoca del soggiorno e l’espulsione dello straniero.
Money transfer - Si intensificano i controlli sul trasferimento di valuta per contrastare il riciclaggio anche ai fini di finanziamento al terrorismo. Gli agenti di attività finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell’incasso e del trasferimento fondi acquisiscono e conservano per 10 anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l’operazione è cittadino extracomunitario. Carcere per chi rifiuta espulsione - Lo straniero che, raggiunto da provvedimento di espulsione, continua a rimanere illegalmente in Italia, nonostante il provvedimento del questore, viene sanzionato con la reclusione. La pena va da sei mesi a un anno se l’espulsione è stata disposta perché il permesso di soggiorno è scaduto da più di 60 giorni e non ne è stato chiesto il rinnovo o se la domanda di titolo di soggiorno è stata rifiutata.
Oltraggio a pubblico ufficiale - Viene reintrodotto il reato abrogato con la legge 25 giugno 1999. La pena è la reclusione fino a tre anni. 41 bis - Aumenta a quattro anni la durata del carcere duro per chi è accusato di mafia e si sposta la competenza funzionale per i ricorsi al tribunale di sorveglianza di Roma in modo da garantire omogeneità di giudizio su tutto il territorio nazionale. I detenuti sottoposti a regime speciale saranno ristretti all’interno di istituti a loro esclusivamente dedicati, per lo più sulle isole.
Obbligo di denuncia del pizzo - Gli imprenditori devono denunciare le richieste di pizzo che subiscono. Se non lo fanno vengono esclusi dalla possibilità di partecipare alle gare di appalto (a meno che non ricorrano le cause di esclusione di responsabilità previste dalla legge del 1981). La responsabilità dell’imprenditore omertoso "deve emergere dagli indizi a base della richiesta di rinvio a giudizio formulata nei confronti dell’imputato nei tre anni antecedenti alla pubblicazione del bando e deve esser comunicata, unitamente alle generalità del soggetto che ha omesso la predetta denuncia, dal procuratore della Repubblica procedente all’autorità" per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che deve curare la pubblicazione della comunicazione sul sito dell’osservatorio.
Poteri procuratore antimafia - Il procuratore nazionale antimafia manterrà i poteri di intervento nei procedimenti, che la legge attualmente gli attribuisce. Dal ddl è stata soppressa la norma (comma 2 articolo 2) che di fatto ne prevedeva una sorta di limitazione e che lo stesso procuratore nazionale antimafia aveva criticato durante la sua audizione in commissione giustizia.
Enti locali e infiltrazioni mafiose - A fianco della responsabilità degli organi elettivi si introduce quella degli organi amministrativi e si stabilisce anche che con decreto del ministro dell’Interno, su proposta del prefetto, può essere sospeso dall’incarico chiunque, direttore generale, segretario comunale o provinciale, funzionario o dipendente a qualsiasi titolo dell’ente locale abbia collegamenti con la criminalità organizzata, anche quando non si proceda allo scioglimento del consiglio comunale o provinciale.
Appalti: accesso del prefetto ai cantieri - Per prevenire infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti il prefetto può disporre accessi e accertamenti nei cantieri delle imprese interessate.
Amministratori giudiziari - Nasce l’albo nazionale degli amministratori giudiziari per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità. Norme antiterrorismo - Si estende la legge Mancino ai centri sospettati di fare attività o propaganda terroristica. Associazioni, gruppi, organizzazioni o movimenti sospettati potranno essere sciolte in via cautelativa con l’ok previo della magistratura. Se i reati saranno accertati il ministro dell’interno disporrà lo scioglimento definitivo.
Ronde - Gli enti locali possono avvalersi della collaborazione delle associazioni di cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale. I sindaci si avvalgono in via prioritaria delle associazioni costituite fra gli appartenenti in congedo alle forze dell’ordine, forze armate e altri corpi dello Stato. Le associazioni sono iscritte in un apposito elenco, a cura del prefetto. Sarà un decreto del ministro dell’interno a disciplinare i requisiti necessari.
Spray al peperoncino - Sì all’uso delle bombolette spray al peperoncino da utilizzare per autodifesa. Un regolamento del ministro dell’Interno di concerto con il ministro del Lavoro, salute e politiche sociali disciplina le caratteristiche tecniche e il contenuto dei dispositivi di autodifesa.Albo dei buttafuori - Nasce l’albo degli addetti alla sicurezza dei locali pubblici, che dovranno rispondere ai requisiti stabiliti da un decreto del ministro dell’Interno. L’elenco è tenuto dal prefetto competente per territorio.
Registro dei clochards - Nasce il registro dei senza fissa dimora tenuto al ministero dell’Interno.

Stragi del sabato sera - Più rigore per chi si mette alla guida ubriaco o drogato. Viene istituito un fondo contro "l’incidentalità notturna’ che servirà all’acquisto di materiali, attrezzature e mezzi per le forze di polizia e per campagne di sensibilizzazione e formazione degli utenti della strada.
Autisti di mezzi pubblici drogati - Scatta la revoca della patente e la sospensione del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli, per un periodo fino a tre anni.

venerdì 15 maggio 2009

L’ORGOGLIO ITALIANO DI BERLUSCONI

E’ un momento cruciale per per la vita della nazione italiana alle prese con i pesanti costi della ricostruzione dopo il devastante terremoto de L'Aquila. E’ un lungo periodo critico per l'economia mondiale oppressa da una crisi finanziaria internazionale peggiore della grande crisi del 1929 e per la quale si proiettano all'orizzonte i rischi di una deflazione strisciante. Ed anche l’Italia ne è coinvolta e penalizzata.La disoccupazione dell’area U.E. stà sfiorando il 10% della forza lavoro; la produzione industriale italiana à crollata del 30%; le nostre città sono oppresse da una criminalità dilagante alimentata soprattutto dall’immigrazione clandestina.Stupri, furti, rapine, prostituzione, droga, commercio abusivo, sono un’emergenza continua di ogni giorno, non solo per le forze dell’ordine, ma per tutti i cittadini che non si sentono più sicuri neanche a casa loro, mentre le carceri sono di nuovo piene, malgrado la recente amnistia. Con la buona stagione i trafficanti di esseri umani sono tornati ad invadere sistematicamente le coste del sud Italia, riempiendo forzosamente i centri di accoglienza già stracolmi. Tutto ciò ha per gli italiani un elevato costo economico ed un’enorme costo sociale .Poi cè stato il colpo di scena di Berlusconi con il respingimento in Libia dei clandestini, e che ha riaffermato in modo preciso e chiaro la presenza dello Stato ai confini meridionali. E’ stato un evento mediatico a sorpresa, come l’incursione del premier a Napoli sommersa dalla “monnezza” e che ha prodotto l’incredibile miracolo campano.E’ un fatto storico grandioso che ha finalmente riempito di orgoglio gli italiani, riaccendendo nel loro cuore la speranza che l’invasione infinita dei clandestini si sia finalmente infranta contro la ferrea determinazione di un vero condottiero italico. Al primo rimpatrio forzato hanno fatto seguito altri respingimenti I nostri politici di opposizione, fruendo della gran cassa di risonanza della stampa “di opinione” e della t.v. pubblica, si sono subito lacerati le vesti, ed hanno iniziato la lagnanza delle proteste per la presunta violazione del diritto di asilo politico, che è sacro per chiunque approdi in Italia, per la a mancata considerazione degli aspetti umanitari connessi essenzialmente al respringimento sulle coste libiche di centinaia e centinaia di clandestini che per anni hanno violano impunemente l’approdo di Lampedusa.Nessuno dei contestatori del premier si è mai preoccupato degli enormi costi economici che questa emergenza perenne comporta. Neppure lo ha fatto la Conferenza Episcopale Italiana che controlla direttamente la Caritas e quindi sa bene quanti milioni di euro gli italiani pagano per una politica di insulsa tolleranza, ovvero come si preferisce dire per l’integrazione della multiculturalità. Che, si dice, arricchisce, ma non si capisce bene chi. Perché, si chiede il cittadino, il Ministero dell’Economia, dell’Interno, della Difesa, non fanno sapere all’opinione pubblica i dati complessivi dei costi di quest’assistenzialismo forzato. Non ci sono più i ragionieri per fare i conti, o c’è una voluta omertà al riguardo?. Nessuno dei nostri parlamentari si è mai preoccupato perché la popolazione italiana ha superato i 60 milioni di abitanti nel novembre 2008 (60.017.677, senza considerare i clandestini ), proprio a causa della mancanza di una razionale politica dell’immigrazione.Eravamo 50 milioni nel 1959. L’Italia che ha un territorio prevalentemente montuoso aveva nel 2000 una superficie agricola utilizzata di soli 132.000 km quadrati, a fronte di una superficie totale di 301.230 km quadrati . L’Italia deve quindi considerarsi tra le nazioni più affollate del globo Nessuno dei demografi, degli economisti, dei cosiddetti intellettuali di sinistra, di lotta e di governo, ha mai rilevato che l’Italietta del miracolo economico ha ora 10 milioni di persone in più; è sovrappopolata e non riesce più a garantire ai propri cittadini un giusto tenore di vita, con questo ritmo frenetico di crescita della popolazione dovuto anche e soprattutto ai clandestini, che arrivano senza essere invitati. La sovrappopolazione è un serio problema anche a livello mondiale, soprattutto del terzo mondo, ma lo è anche per una nazione essenzialmente montuosa e che ha ben poche ricchezze da spartire. Tutto ciò malgrado la nostra agricoltura abbia una produttività per unità di superficie strepitosa. Una razionale politica dell’immigrazione non si è riuscita a fare in Italia proprio a causa della demagogia e delle polemiche che sollevano continuamente i catto-comunisti nostrani, pur a fronte di questo inarrestabile fenomeno migratorio che da decenni flagella le nostre coste. C’è poi l’atteggiamento eccessivamente garantista della nostra magistratura che troppo spesso vanifica gli sforzi ed i sacrifici delle forze dell’ordine impegnate quotidianamente nella dura azione di repressione e di ripristino della legalità. La reazione dell’Italia al fenomeno della clandestinità è stata quindi una reazione tenue a volte scomposta, autolesionista ed irrazionale e non ha permesso il varo in tempi rapidi di una chiara e decisa legislazione di contrasto da parte del Governo,dell’attuale e dei passati, di centro destra o di centro sinistra. E tutto ciò oggi si paga duramente, sulla pelle degli italiani . Finalmente il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni ha avuto il coraggio di affrontare con tutto il Governo la nuova linea dura dei respingimenti come ha sottolineato con orgoglio dopo l’operazione rimpatrio " che continuerà, " sia perché “è efficace ", sia perché " è assolutamente conforme a tutte le normative europee ed ai trattati internazionali.”“ Chi non è ancora entrato nelle acque territoriali italiane- ha precisato il Ministro- verrà rimandato nel paese di provenienza. Chi entra nelle nostre acque verrà accolto come sempre, valutando se ha i requisiti per rimanere in Italia”.Quanto alle polemiche di questi giorni Maroni le considera " accuse infondate, a cui non replico, anche se in taluni casi hanno toccato toni grevi, pesanti ed offensivi”Ha difeso la linea del respingimento direttamente lo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha dichiarato esplicitamente, sollevando le solite vuote dispute " “Non apriremo le porte a tutti, come la sinistra. La loro è un'idea di società multietnica, la nostra idea non è così, è quella di accogliere solo chi ha le condizioni per ottenere l'asilo politico”.L’aver citato la società multietnica, contrapponendola idealmente all’identità italiana, pur senza citarla, ha scatenato la solita gazzarra polemica con accuse di razzismo, solo per aver giudicato negativa l’integrazione forzosa, che stà condizionando pesantemente l’esistenza degli italiani. " Non vedo nessuno scandalo- ha sottolineato il Presidente del Consiglio-è chiaro che in mare dobbiamo dare assistenza, ma noi siamo in linea con le disposizioni europee. Non c'è nulla che violi gli accordi internazionali. ". Riguardo alla legge Bossi-Fini " non c'è nessun progetto di cambiamento che io conosca " ha concluso il premier.Delle polemiche della stampa libera, non ci occupiamo più di tanto, data la scarsa rilevanza delle argomentazioni addotte. Non riportiamo per correttezza neppure i commenti dei giornali filo- governativi.Ci piace citare, quale esempio di obiettività giornalistica, il quotidiano economico “Italia Oggi”, che in prima pagina nell’editoriale del direttore Franco Bechis recita testualmente:“ Dal 2005 al 2008 l’Unione Europea ha attuato circa 150 mila respingimenti di immigrati clandestini. “ E più oltre continua “Nella sola estate 2006, quando al governo in Italia c’era Romano Prodi, le forze di polizia italiana hanno partecipato congiuntamente a quelle di Spagna,Malta, Francia, Belgio, Grecia e altri paesi europei al rimpatrio di decine di migliaia di immigrati clandestini” Vengono quindi citate diverse operazioni europee di respingimento (Era I, 6.037 rimpatri, Era II 3.887 rimpatri, Poseidon , 422 etc. ) . Peraltro l’arguto Franco Bechis stigmatizza il sistema “di soffiare sul fuoco e di ingigantire la polemica politica “di taluni, “che arrivano a deformare totalmente la realtà.” “E’ il caso delle principali agenzie di stampa che hanno preso un granchio venerdì scorso spacciando per commento dell’Osservatore Romano contro il governo e a difesa degli immigrati, un normalissimo articolo di cronaca sul caso Libia” Il fatto, più che “un infortunio giornalistico - conclude il direttore di Italia Oggi - è più simile ad una manipolazione della verità”. Ogni commento ci sembra superfluo. A.D.

lunedì 11 maggio 2009

Minime e massime - AMERICANI COMUNISTI !

La minima del giorno per la temperatura mentale : AMERICANI COMUNISTI ! -
" L'America è depressa, puzza di marxismo come il peggior Zimbabwe" . E' questo il giudizio tecnico dato sugli USA a guida Barac Obama dagli "esperti comunisti" de La Pravda Ru, quotidiano on line, erede dell'organo ufficiale del PCUS sovietico.


da “ LA REPUBBLICA” di Platone
"Quando un popolo , divorato dalla sete di libertà, si trova ad avere a capo dei Coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che se i Governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere , servo ; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendano gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi e questi , per non sembrare troppo severi , danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà , nel nome della medesima , non vi è più riguardo, nè rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una malapianta :
La tirannia."

"Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del Comunismo.
Tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate............."
nell'Unione Europea
Libera interpretazione da "Il Manifesto" di C. Marx

venerdì 8 maggio 2009

Commenti sui rimpatri dei clandestini

Il contrasto alla immigrazione clandestina con il rimpatrio immediato di oltre 200 migranti in navigazione verso l’Italia segna oggi una svolta significativa che apre una prospettiva piu’ rassicurante per il nostro Paese particolarmente soggetto al fenomeno".Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei traporti, Altero Matteoli. "E’ un primo forte segnale che gli accordi internazionali stipulati dal governo con la Libia funzionano e questo ci fa sperare bene per il futuro. Desidero congratularmi con il collega Maroni e manifestare gratitudine alla Guardia costiera e alla Guardia di finanza che ancora una volta hanno agito in modo altamente professionale e con spirito umanitario davvero encomiabile",
La sinistra è assurda. Si lamenta sia quando non c'è rimpatrio sia quando c'è
Per carità: le difficoltà politiche, a volte, inducono qualunque opposizione alla demagogia, alla protesta scombiccherata e incoerente. Ma un minimo, dicasi un minimo, di logica dovrebbe pur esserci. La sinistra che oggi si lamenta per un rimpatrio avvenuto non è forse la stessa sinistra che, altre volte, si lamentava perché l’Italia non era stata capace di realizzare un rimpatrio? Come si fa ad essere credibili se ci si lamenta sia quando il rimpatrio c’è sia quando il rimpatrio non c’è?” Lo ha dichiarato Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà.
"Le polemiche della sinistra sul disegno di legge sicurezza sono destituite di fondamento e anzi la loro estremizzazione, come continua, irresponsabilmente, a fare Franceschini, rischiano solo di produrre un ulteriore imbarbarimento della vita politica italiana".Lo ha affermato in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. "Franceschini e il Pd non vogliono misurarsi con il fatto che l’immigrazione clandestina, il degrado di larghe aree di nostre città e l’aumento della criminalità, come testimonia anche il numero di carcerati extracomunitari, costituiscono un tragico problema non solo per l’Italia, ma anche per altri Stati europei che, vedi la Spagna, ricorrono a mezzi durissimi. I provvedimenti del Governo, sull’immigrazione clandestina, sulla criminalità organizzata, per la sicurezza sono il tentativo di dare una riposta organica ed equilibrata a questa tematica. La richiesta della fiducia deriva dal fatto che si tratta di un provvedimento strategico per la maggioranza."
"I rimpatri verso la Libia dimostrano che la linea della fermezza adottata dal governo italiano paga ed è l’unica perseguibile".Lo ha dichiarato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: "Quello di oggi, con il rimpatrio immediato di oltre 200 migranti è un chiaro segnale che una nuova politica di contrasto all’immigrazione clandestina si può fare, che c’è una soluzione per difendere i nostri territori dagli assalti dei migranti. Il risultato raggiunto dal ministro Maroni, frutto di un lungo lavoro di trattative e di collaborazione segna una svolta che cambia definitivamente il modo di fronteggiare questo triste fenomeno. Un merito dell’azione del governo e della politica del centrodestra".

L´Italia riporta i clandestini in Libia

Oltre 225 clandestini sono arrivati il 7 maggio per mare nel porto di Tripoli, con il soccorso di tre motovedette italiane. E' una svolta storica come ha affermato il ministro dell’Interno Roberto Maroni . E' in effetti la prima volta che l'Italia riaccompagna sulle coste libiche gli immigrati clandestini che volevano raggiungere Lampedusa.
È il primo respingimento congiunto dopo oltre un trentennio di invasione, dapprima strisciante, in sordina e poi sempre più massiccia di extra- comunitari, che ha portato al collasso il centro di accoglienza siciliano, ed ha creato e crea sempre più seri problemi di ordine pubblico e di sicurezza a livello nazionale.
Questa azione che ripristina l'ordine e la legalità, almeno simbolicamente, ai confini di questa travagliata frontiera, si deve all'impegno della Lega, che ha fatto della sicurezza, con gli alleati , il suo cavallo di battaglia . L'evento ha già scatenato aspre polemiche da parte di associazioni cosiddette umanitarie e dei partiti politici di sinistra, nonchè del Consiglio pastorale degli immigrati della Cei
Sia Maroni che il sottosegretario Mantovano, hanno garantito che in Libia ci sono organizzazioni umanitarie che si occuperanno di concedere il diritto di asilo a chi lo richiede.
Per l’Alto Commissariato per i rifugiati delle N.U., la rappresentante italiana Laura Boldrini, ha espresso «grave preoccupazione» per il «rischio» che i clandestini «siano rispediti tutti nei Paesi d’origine dove potrebbero essere in serio pericolo».
«Ciò che succede in altri Paesi non può essere preoccupazione del governo italiano - ha ribadito il Ministro Maroni - noi ci occupiamo di chi arriva qui», attivando tutte le procedure per «la richiesta di asilo».
L’operazione è stata digerita dall’Unione Europea: «Il commissario è soddisfatto per il fatto che questa situazione sia risolta», ha commentato il portavoce di Jacques Barrot, responsabile settoriale dell’U.E.
L' operazione ha precisato Maroni è la prima fase di attuazione dell’accordo Italia-Libia firmato dal governo Prodi.Pattugliamenti congiunti e respingimenti erano già previsti nel programma Jason I dell’Unione Europea , che contemplava proprio gli interventi in mare per contrastare l’immigrazione clandestina.
L'operazione di rimpatrio è diretta conseguenza dell'accordo bilaterale Berlusconi Gheddafi dell'agosto del 2008, che prevede tra l'altro il pagamento alla Libia di 5 miliardi di dollari , per mettere fine alla polemica sulla politica coloniale dell'Italia. L'accordo stabilisce il pagamento del risarcimento in 20 anni, dal 2009 al 2028 e contempla che le grandi opere infrastrutturali siano finanziate, nei limiti stabiliti, da imprese italiane con una tassa del 4% dell'utile prima delle imposte .
La Libia, si è sempre detta preoccupata per i continui sbarchi di immigrati clandestini sulle coste del sud Italia , ma ha affermato di non avere i mezzi sufficienti per contrastare efficacemente l'immigrazione clandestina. Da qui l'accordo con l'Italia per il pattugliamento congiunto delle coste libiche al fine di contrastare efficacemente questo esodo infinito
Ricordiamo che la Libia nella riunione tecnica sull'immigrazione del 31.12.2008 ha più volte sollecitato l'Unione Europea per il pagamento del contributo di 300 milioni di Euro, già promesso nel Memorandum d'intesa del luglio 2007, al fine di creare strutture adeguate per la sorveglianza delle zone desertiche a sud del paese.
La Commissione Europea ha stanziato 211 milioni di Euro favore dell'Italia per il controllo delle frontiere fino al 2013.
Bruxelles ha riconosciuto l'impegno dell'Italia nell'assicurare adeguati controlli alle frontiere esterne.
"Con l'approvazione del programma pluriennale - ha sottolineato il vice presidente della Commissione Barrot - l'Italia, esposta ad un onere gravoso dovuto alla configurazione geografica stessa delle sue frontiere esterne, muove verso l'istituzione del sistema comune integrato di gestione delle frontiere, preservando l'integrità dello spazio Schengen":