venerdì 29 maggio 2009
Politica-Bocciata la legge pro-immigrati della sinistra
Lo ha affermato, in una nota congiunta, Alberto Magnolfi, presidente del gruppo FI-PdL, e Roberto Benedetti, presidente del Gruppo An-PdL, a proposito del rinvio dell’approvazione della nuova legge regionale sull’immigrazione da parte del Consiglio toscano. "E’ una scelta dissennata, frutto di una cultura politica confusa ed approssimativa, che confonde la retorica dei buoni sentimenti con la responsabilita’ di governare nel rispetto della legalita’ costituzionale e dei diritti dei cittadini. Noi continuiamo ad augurarci che i nostri argomenti inducano finalmente un minimo di riflessione in una parte almeno dello schieramento di sinistra.
C’e’ ancora tempo per ascoltare le voci preoccupate che giungono da larga parte della societa’ toscana, e non certo soltanto dai nostri elettori. Se invece la maggioranza vorra’ proseguire nel muro contro muro noi continueremo ad illustrare puntigliosamente le nostre ragioni, reclamando rispetto per questa sia pure estrema ed eccezionale testimonianza di democrazia. Ci auguriamo che la maggioranza non cerchi di uscire da questa situazione di stallo imboccando scorciatoie procedurali attraverso una forzatura delle regole, che sono la garanzia del lavoro comune".
28.05.09 -pdl
mercoledì 27 maggio 2009
Politica - Berlusconi chiarisce in diretta
D: È un grande potere presiedere il G8…
R: Più che un potere, è un servizio. Un servizio agli altri, anche agli altri leader. Il G8 ha una grande importanza soprattutto perché permette ai leader dei maggiori Paesi industrializzati di restare in contatto per tre giorni in modo ravvicinato e personale e così si formano le cordialità, le amicizie. È questo l’aspetto più importante del G8, e per questo il G8 deve rimanere tale senza essere riassorbito dal G20. Quest’ultimo, quando intervengono anche i responsabili delle grandi istituzioni internazionali, diventa un’arena con 25-26 persone in cui ognuno parla una sola volta su ogni argomento e non c’è vero dibattito né discussione continua, come invece sicuramente c’è nel G8. Le cose più positive da me riportate dai G8 di Napoli nel 1994 e Genova nel 2001, sono la conoscenza, il giudizio, degli altri leader, i rapporti personali che nel G8 possono nascere e consolidarsi.
D:Cosa può fare il G8 che il G20 non ha già fatto?
R: Il G20 si è riunito solo due volte per l’aggravarsi della crisi. Una cosa essenziale spero che riusciremo a farla: scrivere e approvare nuove regole e controlli per il mondo della finanza e dell’economia. Noi stiamo lavorando per un Global Legal Standard, una specie di codice che presenteremo al G8. Stiamo lavorando con tutti gli altri Paesi in stretta connessione con i ministri delle Finanze. Porteremo questo nuovo codice tenendo ben presente che non si può passare dalla situazione che abbiamo conosciuto a una situazione di eccessiva presenza e controllo sull’economia.
D:Ma non c’è la Cina…
R:La Cina ci sarà, verrà il secondo giorno, quando al G8 si aggiungeranno Cina, India, Sud Africa, Messico e Brasile, più l’Egitto su mio invito, che è importante per la sua collocazione mediterranea e come Paese musulmano, arabo e africano che ha un leader molto rispettato. Il terzo giorno si aggiungeranno anche gli altri Paesi: Indonesia, Australia e Sud Corea, e poi ancora Paesi europei come la Danimarca, l’Olanda, la Spagna, e la Turchia. Molto lavoro viene fatto prima. Arriviamo là quasi per il finale di un percorso che spero possa essere veramente un finale, in cui arriviamo con argomenti dibattuti e alla fine decisi da tutti e quindi non è lì che si fa la discussione, e soprattutto non la si fa partendo da zero.
D:Pensa che l’Italia e il mondo si stiano riprendendo dalla crisi economica?
R:Non ho mai considerato questa crisi come poco importante. Ho sempre avuto la consapevolezza che la crisi è grave, profonda, anche estesa nel tempo. Solo che ho sempre cercato di diffondere fiducia e ottimismo, perché gran parte di questa crisi ha una causa psicologica. È la paura che frena anche persone, famiglie che non hanno motivo di soffrire per la crisi, nella propensione ai consumi e nel loro stile di vita. Le faccio un esempio che è illuminante al riguardo: in Italia ci sono 3 milioni e mezzo di impiegati pubblici, che quindi non rischiano di perdere il posto di lavoro. A questi impiegati è stato dato un aumento quest’anno del 3,6%, perché si pensava che così fosse l’inflazione. Quindi hanno avuto un’entrata maggiore, anche se limitata. Il loro potere di acquisto è aumentato, perché sono diminuiti i prezzi in generale.
Si calcola che una famiglia di tre, quattro persone, a causa della caduta del prezzo del petrolio abbia minori spese per la bolletta del gas, della luce, la benzina, eccetera di circa 2.000/2.500 euro. Riassumendo: nessun timore di perdere il posto, più soldi, più potere d’acquisto di questi soldi. Quindi, nessuna motivazione a cambiare le proprie decisioni di acquisto. Abbiamo chiesto: quanti di voi pensavano di cambiare l’automobile quest’anno? Un certo numero ha risposto. A quelli che hanno detto che volevano cambiarla abbiamo poi chiesto: “L’avete cambiata?”. Il 76% ha detto “no, ci ho ripensato e non ho più acquistato una nuova automobile”, e alla successiva domanda sul “perché” hanno risposto: “Perché c’è la crisi, perché ho paura della crisi”. Questo dimostra, credo senza dubbio, che il fattore psicologico è un fattore importante, sia della profondità della crisi, sia della sua estensione temporale. Quindi i governi devono tutti cercare di diffondere sentimenti positivi.
D:Ma la paura c’è ancora…
R:La paura c’è ancora, certamente, ma è una paura dovuta - per esempio in Italia - ai media e soprattutto alla sinistra, che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo e del catastrofismo. Questo è contro l’interesse del Paese, contro l’interesse di tutti noi, anche contro il loro interesse. Ma purtroppo continuano a comportarsi così.
D:L’Italia riceverà i detenuti di Guantanamo?
R: L’Italia si comporterà come si comporteranno gli altri Paesi europei. Vedremo cosa fa la maggioranza degli altri Paesi europei. Noi se possiamo rendere una cortesia al popolo americano, al governo americano, lo faremo certamente. Vedremo in base alle leggi che abbiamo, in base al comportamento degli altri principali Stati Europei.
D: Quanti ne prenderete? Dieci, quindici, venti…?
R: Non lo so, non abbiamo ancora affrontato il problema sul tavolo del governo quindi non posso dare risposte. Certamente il nostro sentimento è di fare tutto il possibile per dare una mano agli Stati Uniti. Non possiamo pensare che soltanto loro si battano per tutti noi. Il terrorismo è un fenomeno che ci riguarda tutti, quindi la mia predisposizione è assolutamente positiva. Bisogna vedere cosa ci consentiranno le nostre leggi. Vorrei anche che il nostro comportamento fosse in sintonia con quello degli altri Paesi europei.
D: L’Europa dovrebbe seguire il modello italiano per il controllo dell’immigrazione?
R: Il problema dell’immigrazione è un problema di tutta l’Europa, perché poi questi immigrati si disperdono in tutta l’Europa. Il modello italiano è un modello assolutamente in linea con quello che è il comportamento di tutti gli Stati occidentali e secondo le direttrici europee. Se qualcuno è entrato nel nostro territorio, nelle acque territoriali, noi verifichiamo se ha il diritto di restare perché in condizione di chiedere asilo nel nostro Paese.
Verifichiamo il suo diritto d’asilo, se proviene da situazioni di pericolo, mancanza di libertà o altro. Se però questi barconi, che sono purtroppo gestiti da organizzazioni criminali che si fanno pagare, che trasportano anche schiave, portate da noi per essere avviate alla prostituzione, se questi barconi noi li fermiamo prima delle acque territoriali, dando tutto l’aiuto e soccorso necessario non solo per salvargli la vita ma perché stiano bene, abbiano acqua, viveri, cure mediche, noi li scortiamo fino al punto d’imbarco e là – lo abbiamo fatto adesso per la Libia – ci sono per esempio le Agenzie delle Nazioni Unite che possono verificare lì, in loco, se hanno diritto all’asilo. Quelli che hanno diritto li accogliamo. E questo lo fanno gli Stati Uniti e tutti i Paesi normali. Solo che adesso qui è venuto di moda attaccarci, sempre da parte dell’opposizione e dei suoi giornali che fanno di questo problema un problema diverso da quello che è realmente, e i giornali stranieri continuano a seguirli.
D: Ma non è bello respingerli…Le sembra umano prendere queste persone e metterle in un centro alcuni mesi in condizioni di non libertà per poi rispedirli indietro?
R: Io penso che sia più umano riportarli là da dove sono partiti e consegnarli alle Agenzie dell’Onu che verificheranno sul posto se sono nelle condizioni di poter chiedere asilo.
D: Lei parlò di campi di concentramento…
R:Noi siamo un Paese che ha avuto migranti, e perciò sappiamo chi è l’immigrato, è qualcuno che con disperazione cerca una vita migliore per sé e per la sua famiglia. Quindi siamo assolutamente aperti a chi viene nel nostro Paese con il desiderio di migliorare la propria vita, di integrarsi e lavorare. E l’abbiamo sempre fatto. Li accogliamo nelle nostre scuole, diamo loro tutte le cure mediche indispensabili, tutte, nessuna esclusa. Il problema è semplicemente che il precedente governo della sinistra aveva praticamente diffuso l’opinione in tutti i Paesi africani e orientali che in Italia le frontiere fossero aperte, quindi c’era ormai l’abitudine di venire in Italia, tanto l’Italia è aperta a tutti.
È perciò che abbiamo dovuto fare un’azione di deterrenza, per far sapere che questo non è vero. Noi teniamo le porte aperte per chi ha una situazione che consente di venire in Italia a lavorare o chiedere il diritto d’asilo. E teniamo le porte chiuse per le grandi moltitudini che vengono portate qui, molte in condizioni di schiavitù e attraverso delle organizzazioni criminali che profittano di questa gente. Noi a questa gente diamo tutto l’aiuto possibile, li riportiamo semplicemente nel territorio da cui sono partiti.
D: Ma l’Europa vi ha criticati…
R: Le dichiarazioni che ci sono state erano dichiarazioni personali, non dichiarazioni dell’Europa.
D: La Germania è sfavorevole alla Fiat?
R: No. Anche per i rapporti che abbiamo con il governo tedesco, credo che saranno esaminate oggettivamente le varie offerte, poi sarà scelta quella che a loro sembrerà migliore. Certamente escludo che possano esservi motivazioni di antipatia nei confronti di un’azienda piuttosto che un’altra. Penso che faranno quello che a loro sembrerà più giusto per la Opel.
D: Ne ha parlato con la Merkel?
R: No, non ho parlato con la Merkel, non voglio interferire, ma la conosco e so che si comporterà così.
D:Sull’Iran qual è la vostra posizione?
R:Avendo anche parlato con gli Stati Uniti, con Hillary Clinton, abbiamo cercato di renderci utili. Si era fissato un appuntamento del nostro ministro degli Esteri, Frattini, con i vertici iraniani, poi l’appuntamento è stato spostato nei siti dove si erano effettuati gli esperimenti sui missili. E quindi abbiamo ritenuto che non fosse per noi possibile mantenere questo appuntamento. Noi siamo per il dialogo, ma il dialogo dev’essere un dialogo con tempi certi e quindi sosteniamo il Presidente Obama, che non ha sbagliato una sola mossa in politica estera da quando ne ha assunto la responsabilità, e pensiamo che ci debba essere il tentativo assoluto di far ragionare l’amministrazione iraniana. Quello di cui siamo sicuri è che non possiamo accettare che l’Iran si doti di una bomba nucleare. In altre situazioni siamo stati utili, così anche in questa situazione, se ci viene pure richiesto, siamo disponibili a tentare di essere utili per il bene comune.
D:La sentenza Mills è ingiusta?
R: È scandalosa, non solo ingiusta. I giudici della sinistra avevano scritto la sentenza prima che cominciasse il processo. In un minuto glielo racconto. Il signor Mills, professionista, aveva assistito un armatore italiano che risiede all’estero per la vendita di due navi, e ha avuto pagata la prestazione con seicentomila dollari. Quando li ha ricevuti gli facevano comodo tutti, e ha cercato di non doverli spartire con i suoi soci di studio e di non dover pagare il 50% al fisco inglese. E gli è venuta in mente la brillante idea di dire che gli erano stati regalati. Infatti, sui soldi oggetto di una donazione non si pagano le tasse.
Invece di pensare a dei principi arabi, ha pensato al Gruppo Fininvest, soprattutto perché un dirigente che era in contatto con lui era morto nel frattempo. Lui pensava che la cosa sarebbe rimasta una cosa privata e che non sarebbe diventata pubblica. Invece è diventata pubblica, è stato interrogato in modo duro, dieci ore d’interrogatorio, e non ha potuto sconfessare quello che aveva dichiarato. L’ha fatto subito dopo, quando è stato sicuro di non essere messo in prigione in Italia, e ha detto: “Questi soldi mi sono venuti assolutamente non da Fininvest ma mi sono venuti da questo signore, eccetera”.
Noi abbiamo sentito questo signore che ha confermato in modo assoluto, abbiamo seguito il percorso di questi soldi attraverso le banche dove erano stati depositati in campo internazionale. Abbiamo visto quando questi soldi sono arrivati sui conti del signor Mills. E c’è questa prova assoluta, una prova così assoluta che il fisco inglese ha svolto la stessa indagine e è arrivato a costringere il signor Mills a pagare le tasse su questi profitti professionali.
C’è un’altra cosa che la dice lunga su come si sono comportati i giudici durante questo processo. Giudici che non sono semplicemente di sinistra, ma militanti della sinistra. La presidente si reca in piazza con i cartelli contro il governo. Quindi abbiamo chiesto che fossero cambiati questi giudici, naturalmente sono andati avanti senza ritegno e dato che c’era la prescrizione che incombeva perché questo è un fatto dell’altro secolo, hanno inventato che il presunto reato si sarebbe compiuto non nel momento del ricevimento dei soldi da parte del signor Mills, ma nel momento in cui il signor Mills ha cominciato a spendere questi soldi. Una cosa incredibile.
Eppure il pm, il pubblico accusatore, ha chiesto questa cosa e i giudici l’hanno ritenuta valida. Questa è la dimostrazione assoluta che questi giudici non sono giudici, ma militanti politici che usano il potere giudiziario a fini di lotta politica. Però lei deve sapere che gli italiani sono schierati con me, perché hanno visto tutte le altre precedenti situazioni in cui in ogni campagna elettorale i giudici che in Italia sono chiamati toghe rosse sono entrati in campo e hanno cercato di farmi del male. Devo dire che poi la magistratura è fatta di molti giudici giusti. Io uso dire: “Ci sarà un giudice, alla fine, a Berlino”. Ci sono giudici a Berlino anche in Italia e io sono stato sempre assolto.
D: Come reagisce alla vicenda diventata pubblica del divorzio?
R: Trovo indegno il comportamento di chi entra in una vicenda privata per farne motivo di attacco politico. Per il resto la stampa italiana, e soprattutto due giornali della sinistra, avevano illustrato la mia partecipazione a una festa di compleanno di una famiglia amica, ed era il compleanno dell’unica figlia che compiva 18 anni e anche mia moglie è caduta in questo errore e ha creduto a quanto comunicato da questa stampa. Non c’è nulla, nulla di nulla, che sia minimamente negativo, abbiamo chiarito la situazione e ancora di più la chiariremo in futuro, anche se all’inizio io non ho voluto che si entrasse nei rapporti tra me e questa famiglia perché ritengo che abbiano diritto alla privacy e segretezza, perché fanno parte della mia vita privata. Adesso tuttavia mi hanno accusato di avere mentito nelle dichiarazioni che ho fatto ai giornali, allora di fronte a un’accusa di questo genere reagirò, spiegherò esattamente com’è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani con me, e ancora una volta quest’accusa sarà un boomerang nei confronti di coloro che me l’hanno fatta.
Nella settimana del trionfo in Sardegna e dell’addio di Veltroni, penso proprio che ci possa stare...
Buona fine settimana,
on. Antonio Palmieri
responsabile comunicazione elettorale e internet Forza Italia/PDL
sabato 23 maggio 2009
Sicurezza- I respingimenti più umani dei Centri
Lo ha affermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nel corso del suo intervento nella trasmissione ’Mattino Cinque’.
"Anziche’ - ha osservato il ministro della Difesa- come sostiene la sinistra, ma non solo la sinistra, imbarcarli, portarli in Italia, far fare loro un lungo viaggio, tenerli alcuni mesi rinchiusi nei centri di identificazione e di espulsione, e poi espellerli. Non si capisce perche’ questa sia una pratica umana e invece sia considerata inumana quella invece umanitaria che hanno fatto i nostri marinai che e’ quella dell’antica legge del mare: intercettare chi e’ in difficolta’ e riaccompagnarlo senza l’uso della forza da dove e’ partito". Quanto all’apparente contraddizione a cui si assiste in Italia, per cui di fronte a gravi episodi di cronaca si chiedono norme piu’ severe, salvo poi contestarle una volta che esse vengono attuate, La Russa ha osservato che cio’ è dovuto al fatto che, "in Italia il confronto politico e’ molto basato sulla polemica e sulla presunta ignoranza di chi ascolta
venerdì 22 maggio 2009
Sicurezza-La politica dei respingimenti funziona !
Ha sottolineato l'on. Boniver, presidente del Comitato parlamentare Schengen, al termine di un incontro ad Atene con il vice ministro degli Esteri greco Yannis Valynakis. "Ho illustrato questa politica al vice ministro e ho spiegato che i respingimenti sono avvenuti in acque internazionali e che hanno sollevato critiche anche da alcune agenzie Onu". La Boniver ha tuttavia ricordato che nell’incontro di lunedi’ scorso a Bruxelles, il commissario europeo alla Giustizia, liberta’ e sicurezza Jacques Barrot "ha detto che la questione dei respingimenti e’ da considerarsi normale, quando messa in pratica da Paesi letteralmente presi d’assalto". La nostra parlamentare ha quindi spiegato che "i greci hanno una situazione ancora piu’ drammatica di quella italiana perche’ gli immigrati clandestini arrivano praticamente a nuoto. Le loro frontiere marittime sono ancora piu’ ingestibili di quelle italiane, ma dovrebbero diventare frontiere europee".
Sicurezza- L'ONU contro il respingimento dei clandestini
Perchè l’Alto commissariato continua a dire di no alla possibilità di vagliare in Libia le domande di asilo, sostenendo che per il momento non esistono le condizioni necessarie per svolgere tale attività, quando proprio a Tripoli è stata affidata la presidenza della Commissione per i diritti umani? Il governo italiano, giustamente, insiste sulla possibilità di istituire un tavolo tecnico con le parti coinvolte e la partecipazione dell’Unione Europea, per elaborare una strategia che miri a rafforzare lo spazio di protezione in Libia, ivi compresa la ratifica da parte di questo paese della Convenzione di Ginevra del 1951. Sono i numeri a dire che l’Italia doveva necessariamente porre un freno a un fenomeno immigratorio ormai fuori controllo: più del 70 per cento delle 31.200 domande d’asilo presentate nel 2008 in Italia, infatti, proveniva da persone sbarcate sulle coste meridionali del Paese.
Il 75 per cento circa dei 36 mila migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2008 (due su tre) ha presentato domanda d’asilo, mentre il tasso di riconoscimento di una qualche forma di protezione (status di rifugiato o protezione sussidiaria/umanitaria) delle persone arrivate via mare è stato di circa il 50 per cento. Parlare di pulsioni xenofobe del governo italiano è, dunque, una pura eresia. Anche alla luce delle legislazioni di altri Paesi europei che i respingimenti li prevedono da tempo.
La Germania, ad esempio, ha adottato una legge molto severa, la “Aufenthaltsgesetz”, che peraltro ha una matrice di sinistra dal momento che fu varata il 1 gennaio 2005 dalla coalizione rosso-verde guidata dal cancelliere socialdemocratico Schroeder e dal suo vice Joschka Fischer. La legge prevede espressamente i respingimenti. Recita l’articolo 15: "Uno straniero che vuole entrare senza permesso, viene respinto alla frontiera”. Ma nessun organismo internazionale si è permesso di giudicare xenofoba la Germania.
Sicurezza - La polemica ONU-Italia sui clandestini
"Riteniamo che sia ottusa la politica dei governi di sinistra, e così rispondo anche alla Finocchiaro, di totale resa ad ogni forma di illegalità e clandestinità. Noi ci muoviamo nell’ambito del diritto internazionale e dei trattati sottoscritti da vari paesi tra cui la Libia. Siamo nella legalità, abbiamo diritto di fare quello che stiamo facendo e continueremo a farlo.
L’Onu può dare un contributo importante a garantire i diritti nel mondo. E non dia più voce ad Ahmadinejad che dalla tribuna dell’Onu ha annunciato la distruzione di Israele. Sempre l’Onu, talvolta, consente a regimi dittatoriali e brutali di usare le sue tribune nelle fasi in cui quei regimi calpestano all’interno dei propri confini i diritti di interi popoli. Noi siamo per i diritti di tutti i popoli, siamo per l’asilo per i perseguitati ma per il respingimento dei clandestini. Riteniamo che l’Onu possa essere di grande aiuto all’Italia e alla comunità internazionale, solo se sarà più coraggioso di fronte ai diritti negati e violati in tante parti del mondo. E se chi guida l’Onu dica, ad esempio, ad Ahmadinejad che le sue parole sono un delirio razzista e minaccioso. Dopodiché siamo pronti a collaborare con chiunque, ma i respingimenti li faremo perché possiamo farli. E non li faremo come il centrosinistra che ci accusa di ottusità e noi invece evitiamo di chiamarli assassini per le morti nel canale di Otranto nel ’97. Non li consideriamo assassini li consideriamo ipocriti".
Giustizia - LA BATTAGLIA PER LA GIUSTIZIA
giovedì 21 maggio 2009
Giustizia - Atti & Misfatti nel processo a Berlusconi
- ATTI & MISFATTI: Ingiustizia, il castello delle falsità La condanna a 4 anni e sei mesi di David Mills per corruzione in atti giudiziari decisa dalla decima sezione penale del tribunale di Milano presieduta Elisabetta Gandus dimostra, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che la giustizia italiana è rimasta al Medioevo e che è assolutamente necessario riformarla dalle fondamenta. In nessun altro tribunale del mondo, infatti, si sarebbe arrivati a una sentenza di condanna, anche perché il processo sarebbe stato preventivamente tolto, per legittima suspicione, dalle mani di un giudice apertamente politicizzato e che non ha mai fatto mistero della sua personale ostilità al centrodestra e soprattutto a chi lo guida. Ma vediamo, passo per passo, le incongruenze di questo processo-farsa.
La prescrizioneIl processo sarebbe già prescritto, ma l’accusa ha creativamente sostenuto che il presunto reato non decorrerebbe da quando Mills avrebbe ricevuto materialmente il denaro (come spiega la giurisprudenza corrente) bensì da quando avrebbe cominciato a movimentarlo e a spenderlo. Quando, insomma, sembrava che il processo fosse ormai avviato a prescrizione, il pm De Pasquale nel corso dell’udienza del 14 dicembre del 2007 modificò improvvisamente il capo d’imputazione: il reato attribuito ai due imputati che fino ad allora era stato commesso il 2 febbraio del 1998, venne spostato in avanti di due anni, al 29 febbraio 2000. O meglio, il bonifico sarebbe effettivamente avvenuto nel ‘98, sosteneva la procura, ma Mills lo avrebbe utilizzato il 29 febbraio del 2000. Una ‘variazione temporale’ che spostò i termini di prescrizione, inizialmente previsti per il febbraio 2008.Un’assoluta mostruosità giuridica. Sarebbe come dire che i tempi di prescrizione di una rapina decorrerebbero non da quando il colpo fu messo a segno, ma da quando il rapinatore ha deciso di spenderlo. E’ opportuno ricordare, a questo proposito, che il Csm ha ritenuto costituzionale la circolare del Procuratore torinese Maddalena che chiedeva ai suoi sostituti di procedere all’archiviazione di una serie di reati scelti di comune accordo con i procuratori aggiunti, per evitare perdite di tempo e spreco di denaro pubblico nel portare avanti fascicoli che sarebbero finiti nel nulla della prescrizione. Una fattispecie in cui rientrerebbe perfettamente il processo Mills se non si fossero artatamente allargati i tempi della prescrizione. Uno scandalo che non potrà che essere cancellato in sede di appello.
Quale reato, e dove?
Politica - Berlusconi non rinuncerà al lodo Alfano
"Quella su Mills e’ una sentenza scandalosa contraria alla realta".
Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi, che ha risposto ad una domanda sulle motivazioni contenute nella sentenza di condanna del legale inglese David Mills.
"Sono sereno, sono convinto che in appello saro’ assolto. E’ una vergogna - ha piu’ volte ripetuto il premier - vedrete cosa diro’ quando riferiro’ in Parlamento". In quella sede diro’ finalmente quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura
BONDI: Quattordici anni di teoremi giudiziari contro il premier avvelenano la nostra democrazia "Ancora una volta teoremi giudiziari tanto infondati quanto perseguiti con ostinazione intervengono, specialmente alla vigilia di appuntamenti elettorali, a condizionare e turbare pesantemente la vita politica italiana".
Lo ha affermato Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl, a proposito delle motivazioni della sentenza Mills. "Tutto gia’ visto compresa la solita, immancabile strumentalizzazione da parte della sinistra. Quello che non torna e’ la sorte di una democrazia continuamente sottoposta alle interferenze di un potere giudiziario che avvelena il confronto politico tra maggioranza e opposizione, e sottopone da oltre quattordici anni un leader politico, sostenuto dalla maggioranza del Paese, a sofferenze personali indicibili".
CAPEZZONE: L'aggressione giudiziaria è un autogol della sinistra "In questa vicenda tutto, ma proprio tutto, era ed e’ larghissimamente prevedibile: la tempistica elettorale di certi atti giudiziari, il comportamento della solita stampa, e cosi’ via. C’e’ solo una cosa che continua a sorprendere: ed e’ il fatto che la sinistra non abbia ancora capito che le aggressioni mediatico-giudiziarie nei confronti di Berlusconi sono un autogol, un atto autolesionista per le opposizioni".
Lo ha affermato il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, che ha osservato: "Gli italiani vedono e capiscono tutto: comprendono che il Pd insegue disperatamente Di Pietro, trasformandosi in una succursale dell’Idv, e che le opposizioni sono ossessionate dal Premier. E di conseguenza la stragrande maggioranza degli elettori, inclusi tanti riformisti e garantisti di sinistra, si schierano con il Governo e con il Pdl".
CICCHITTO: L'opposizione attacca, ma non ci intimidirà "E’ evidente che l’opposizione ha perso la testa e, vedendo che non aggrega consenso nel Paese, punta tutte le sue carte su un attacco frontale e personale contro Berlusconi.
Il centro-destra né si farà intimidire né accetterà provocazioni, ma darà una risposta sul terreno del governo del Paese". Lo ha affermato in una nota il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.
martedì 19 maggio 2009
Sicurezza - Le nuove norme sulla sicurezza
Carcere per chi affitta a clandestini - "Chiunque, a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dà alloggio ovvero cede, anche in locazione, un immobile ad uno straniero che sia privo di titolo di soggiorno al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione, è punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni".
Centri di Identificazione - ‘Salta’ il tetto previsto dalla Bossi-Fini dei 60 giorni di permanenza dei clandestini nei centri di identificazione ed espulsione. In caso di mancata cooperazione al rimpatrio da parte del Paese terzo interessato o nel caso di ritardi per ottenere la documentazione necessaria il questore può chiedere una prima proroga di 60 giorni di questo periodo, cui se ne può aggiungere una seconda. Fino ad un massimo di 180 giorni.
Fondo rimpatri - Viene istituito presso il ministero dell’interno un fondo rimpatri per finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i paesi di origine. Contributo per il permesso di soggiorno - La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al versamento di un contributo il cui importo è fissato da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro con decreto del ministro dell’Economia di concerto con il ministro dell’Interno che stabilirà anche le modalità del versamento. Il rinnovo del permesso deve essere chiesto dallo straniero al questore della provincia in cui dimora, almeno 60 giorni prima della scadenza. Per l’acquisto della cittadinanza il contributo da versare allo Stato è di 200 euro. Il coniuge straniero di un cittadino italiano può acquisire la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se risiede all’estero.
Accordo di integrazione - Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge vengono stabiliti con regolamento i criteri e le modalità per la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del premesso di soggiorno, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, con l’impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. La firma dell’accordo è condizione necessaria per il rilascio, la perdita totale dei crediti determina la revoca del soggiorno e l’espulsione dello straniero.
Money transfer - Si intensificano i controlli sul trasferimento di valuta per contrastare il riciclaggio anche ai fini di finanziamento al terrorismo. Gli agenti di attività finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell’incasso e del trasferimento fondi acquisiscono e conservano per 10 anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l’operazione è cittadino extracomunitario. Carcere per chi rifiuta espulsione - Lo straniero che, raggiunto da provvedimento di espulsione, continua a rimanere illegalmente in Italia, nonostante il provvedimento del questore, viene sanzionato con la reclusione. La pena va da sei mesi a un anno se l’espulsione è stata disposta perché il permesso di soggiorno è scaduto da più di 60 giorni e non ne è stato chiesto il rinnovo o se la domanda di titolo di soggiorno è stata rifiutata.
Oltraggio a pubblico ufficiale - Viene reintrodotto il reato abrogato con la legge 25 giugno 1999. La pena è la reclusione fino a tre anni. 41 bis - Aumenta a quattro anni la durata del carcere duro per chi è accusato di mafia e si sposta la competenza funzionale per i ricorsi al tribunale di sorveglianza di Roma in modo da garantire omogeneità di giudizio su tutto il territorio nazionale. I detenuti sottoposti a regime speciale saranno ristretti all’interno di istituti a loro esclusivamente dedicati, per lo più sulle isole.
Obbligo di denuncia del pizzo - Gli imprenditori devono denunciare le richieste di pizzo che subiscono. Se non lo fanno vengono esclusi dalla possibilità di partecipare alle gare di appalto (a meno che non ricorrano le cause di esclusione di responsabilità previste dalla legge del 1981). La responsabilità dell’imprenditore omertoso "deve emergere dagli indizi a base della richiesta di rinvio a giudizio formulata nei confronti dell’imputato nei tre anni antecedenti alla pubblicazione del bando e deve esser comunicata, unitamente alle generalità del soggetto che ha omesso la predetta denuncia, dal procuratore della Repubblica procedente all’autorità" per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che deve curare la pubblicazione della comunicazione sul sito dell’osservatorio.
Poteri procuratore antimafia - Il procuratore nazionale antimafia manterrà i poteri di intervento nei procedimenti, che la legge attualmente gli attribuisce. Dal ddl è stata soppressa la norma (comma 2 articolo 2) che di fatto ne prevedeva una sorta di limitazione e che lo stesso procuratore nazionale antimafia aveva criticato durante la sua audizione in commissione giustizia.
Enti locali e infiltrazioni mafiose - A fianco della responsabilità degli organi elettivi si introduce quella degli organi amministrativi e si stabilisce anche che con decreto del ministro dell’Interno, su proposta del prefetto, può essere sospeso dall’incarico chiunque, direttore generale, segretario comunale o provinciale, funzionario o dipendente a qualsiasi titolo dell’ente locale abbia collegamenti con la criminalità organizzata, anche quando non si proceda allo scioglimento del consiglio comunale o provinciale.
Appalti: accesso del prefetto ai cantieri - Per prevenire infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti il prefetto può disporre accessi e accertamenti nei cantieri delle imprese interessate.
Amministratori giudiziari - Nasce l’albo nazionale degli amministratori giudiziari per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità. Norme antiterrorismo - Si estende la legge Mancino ai centri sospettati di fare attività o propaganda terroristica. Associazioni, gruppi, organizzazioni o movimenti sospettati potranno essere sciolte in via cautelativa con l’ok previo della magistratura. Se i reati saranno accertati il ministro dell’interno disporrà lo scioglimento definitivo.
Ronde - Gli enti locali possono avvalersi della collaborazione delle associazioni di cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale. I sindaci si avvalgono in via prioritaria delle associazioni costituite fra gli appartenenti in congedo alle forze dell’ordine, forze armate e altri corpi dello Stato. Le associazioni sono iscritte in un apposito elenco, a cura del prefetto. Sarà un decreto del ministro dell’interno a disciplinare i requisiti necessari.
Spray al peperoncino - Sì all’uso delle bombolette spray al peperoncino da utilizzare per autodifesa. Un regolamento del ministro dell’Interno di concerto con il ministro del Lavoro, salute e politiche sociali disciplina le caratteristiche tecniche e il contenuto dei dispositivi di autodifesa.Albo dei buttafuori - Nasce l’albo degli addetti alla sicurezza dei locali pubblici, che dovranno rispondere ai requisiti stabiliti da un decreto del ministro dell’Interno. L’elenco è tenuto dal prefetto competente per territorio.
Registro dei clochards - Nasce il registro dei senza fissa dimora tenuto al ministero dell’Interno.
Autisti di mezzi pubblici drogati - Scatta la revoca della patente e la sospensione del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli, per un periodo fino a tre anni.
venerdì 15 maggio 2009
L’ORGOGLIO ITALIANO DI BERLUSCONI
lunedì 11 maggio 2009
Minime e massime - AMERICANI COMUNISTI !
" L'America è depressa, puzza di marxismo come il peggior Zimbabwe" . E' questo il giudizio tecnico dato sugli USA a guida Barac Obama dagli "esperti comunisti" de La Pravda Ru, quotidiano on line, erede dell'organo ufficiale del PCUS sovietico.
da “ LA REPUBBLICA” di Platone
"Quando un popolo , divorato dalla sete di libertà, si trova ad avere a capo dei Coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che se i Governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere , servo ; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendano gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi e questi , per non sembrare troppo severi , danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà , nel nome della medesima , non vi è più riguardo, nè rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una malapianta :
La tirannia."
"Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del Comunismo.
Tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate............."
nell'Unione Europea
Libera interpretazione da "Il Manifesto" di C. Marx
venerdì 8 maggio 2009
Commenti sui rimpatri dei clandestini
La sinistra è assurda. Si lamenta sia quando non c'è rimpatrio sia quando c'è
Per carità: le difficoltà politiche, a volte, inducono qualunque opposizione alla demagogia, alla protesta scombiccherata e incoerente. Ma un minimo, dicasi un minimo, di logica dovrebbe pur esserci. La sinistra che oggi si lamenta per un rimpatrio avvenuto non è forse la stessa sinistra che, altre volte, si lamentava perché l’Italia non era stata capace di realizzare un rimpatrio? Come si fa ad essere credibili se ci si lamenta sia quando il rimpatrio c’è sia quando il rimpatrio non c’è?” Lo ha dichiarato Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà.
"Le polemiche della sinistra sul disegno di legge sicurezza sono destituite di fondamento e anzi la loro estremizzazione, come continua, irresponsabilmente, a fare Franceschini, rischiano solo di produrre un ulteriore imbarbarimento della vita politica italiana".Lo ha affermato in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. "Franceschini e il Pd non vogliono misurarsi con il fatto che l’immigrazione clandestina, il degrado di larghe aree di nostre città e l’aumento della criminalità, come testimonia anche il numero di carcerati extracomunitari, costituiscono un tragico problema non solo per l’Italia, ma anche per altri Stati europei che, vedi la Spagna, ricorrono a mezzi durissimi. I provvedimenti del Governo, sull’immigrazione clandestina, sulla criminalità organizzata, per la sicurezza sono il tentativo di dare una riposta organica ed equilibrata a questa tematica. La richiesta della fiducia deriva dal fatto che si tratta di un provvedimento strategico per la maggioranza."
"I rimpatri verso la Libia dimostrano che la linea della fermezza adottata dal governo italiano paga ed è l’unica perseguibile".Lo ha dichiarato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: "Quello di oggi, con il rimpatrio immediato di oltre 200 migranti è un chiaro segnale che una nuova politica di contrasto all’immigrazione clandestina si può fare, che c’è una soluzione per difendere i nostri territori dagli assalti dei migranti. Il risultato raggiunto dal ministro Maroni, frutto di un lungo lavoro di trattative e di collaborazione segna una svolta che cambia definitivamente il modo di fronteggiare questo triste fenomeno. Un merito dell’azione del governo e della politica del centrodestra".
L´Italia riporta i clandestini in Libia
È il primo respingimento congiunto dopo oltre un trentennio di invasione, dapprima strisciante, in sordina e poi sempre più massiccia di extra- comunitari, che ha portato al collasso il centro di accoglienza siciliano, ed ha creato e crea sempre più seri problemi di ordine pubblico e di sicurezza a livello nazionale.
Questa azione che ripristina l'ordine e la legalità, almeno simbolicamente, ai confini di questa travagliata frontiera, si deve all'impegno della Lega, che ha fatto della sicurezza, con gli alleati , il suo cavallo di battaglia . L'evento ha già scatenato aspre polemiche da parte di associazioni cosiddette umanitarie e dei partiti politici di sinistra, nonchè del Consiglio pastorale degli immigrati della Cei
Sia Maroni che il sottosegretario Mantovano, hanno garantito che in Libia ci sono organizzazioni umanitarie che si occuperanno di concedere il diritto di asilo a chi lo richiede.
Per l’Alto Commissariato per i rifugiati delle N.U., la rappresentante italiana Laura Boldrini, ha espresso «grave preoccupazione» per il «rischio» che i clandestini «siano rispediti tutti nei Paesi d’origine dove potrebbero essere in serio pericolo».
«Ciò che succede in altri Paesi non può essere preoccupazione del governo italiano - ha ribadito il Ministro Maroni - noi ci occupiamo di chi arriva qui», attivando tutte le procedure per «la richiesta di asilo».
L’operazione è stata digerita dall’Unione Europea: «Il commissario è soddisfatto per il fatto che questa situazione sia risolta», ha commentato il portavoce di Jacques Barrot, responsabile settoriale dell’U.E.