martedì 26 novembre 2013

: Governo isolato violati tutti gli impegni con gli elettori

Fitto: Governo isolato è lontano

 dal paese, violati tutti gli impegni

 con gli elettori

La nota del nostro parlamentare

Raffaele Fitto
“La riunione congiunta dei Gruppi della Camera e del Senato di Forza Italia ha determinato un esito politico ragionevole e doveroso, nel rispetto, per noi sacro, degli impegni assunti con gli elettori. Avevamo detto che non avremmo votato per aumenti di tasse; avevamo detto che non avremmo consentito il ritorno della tassa sulla prima casa; avevamo detto che sarebbe stato determinante scegliere la via del grande rilancio della nostra economia, uscendo dal piccolo cabotaggio, e creando le condizioni per la ripresa. Dinanzi a un Esecutivo che ha fatto il contrario, che ha riproposto nella legge di stabilità la tassa sulla casa sotto mentite spoglie, che ha proseguito in una logica di puro galleggiamento, è per noi doveroso dire no, e assumere una conseguente posizione politica e parlamentare.

Il Governo è oggi isolato. Lontano dal Paese, lontano da tutte le categorie sociali (dalla grande impresa alla piccola impresa, dai commercianti agli artigiani, dai professionisti alle organizzazioni della proprietà immobiliare, passando per i costruttori), lontano dalle misure effettivamente necessarie all’Italia, e soprattutto lontano dagli impegni presi con i cittadini e gli elettori. Chi resta nel Governo ha evidentemente accettato questa logica del ‘tirare a campare e a tassare’, unita a una chiara subalternità politica nei confronti della sinistra.”

Ghedini: Votare la decadenza prima dell'esito del ricorso in Europa è un grave errore

Ghedini: Votare la decadenza prima

 dell'esito del ricorso in Europa 

è un grave errore

La dichiarazione degli avvocati di Silvio Berlusconi

1-GHEDINI
“Votare ora sulla decadenza di Berlusconi é un errore gravissimo del Parlamento. C’é un ricorso in Europa che, se dovesse essere accolto l’Italia dovrà eliminare la legge Severino, ma la decadenza é irreversibile e questo non restituirà lo status a Berlusconi. La decadenza sarà irreversibile se anche la revisione del processo sarà accolta. E’ incredibile che il Parlamento, che di solito non brilla per rapidità, voglia far decadere Berlusconi subito quando avrebbe la possibilità di attendere qualche mese e verificare le decisioni dell’Europa e della Corte bresciana.

"La signora Dominique O’Reilly ha cercato di avere dei contatti coi difensori del Presidente Berlusconi ma non abbaiamo mai risposto. La signora ha poi trovato il modo di fare avere le sue dichiarazioni direttamente al nostro assistito. E successivamente i suoi avvocati hanno mandato un affidavit con attestazione notarile e noi lo abbiamo fatto avere alla procura. Lo abbiamo avuto venerdì scorso, e una volta tradotto da un traduttore giurato, lo abbiamo fatto avere alla procura ieri pomeriggio, poi stamattina lo abbiamo depositato in originale".

Per il professor Coppi invece “le nuove testimonianze sulla base delle quali la difesa di Berlusconi chiederà la revisione del processo sono più di sette. Non è stato concesso al Presidente  Berlusconi un esercizio pieno del diritto di difesa perché sarebbe stato necessario esaminare tutti i testimoni. Abbiamo sempre sostenuto che i testimoni sono fondamentali per l’accertamento della verità. L’ipotesi di arresto di Berlusconi è irreale: siamo oltre il limite della stessa provocazione, è un’ipotesi assurda e, nella situazione attuale, irreale". E Ghedini ha aggiunto: “Vi sono altre testimonianze di maggior pregnanza”.

Coppi ha inoltre osservato: “Non ritengo che il presidente Napolitano possa aver architettato un complotto contro Berlusconi”. Anche Ghedini è sulla stessa posizione: “Ho grande rispetto del presidente della Repubblica non sempre ho condiviso le sue prese di posizione su diversi argomenti ma escluderei un ruolo di questo genere. Sono garantista per natura, e ho grande rispetto per il presidente della Repubblica."

Brunetta: No alla fiducia. Forza Italia esce dalla maggioranza

La nota del nostro capogruppo alla Camera

Brunetta: No alla fiducia. Forza Italia
 esce dalla maggioranza


Renato Brunetta
"Lo dico con molto rammarico. Oggi sulla politica economica si é consumato un totale fallimento.

Ci dispiace, ma questo rapporto non può continuare. E questa nostra decisione di non collaborare sulla legge di stabilità non può non avere effetti sulla tenuta delle larghe intese. Ci troviamo nella condizione di non poter non solo non dare la fiducia ma anche di non poter rimanere più in questa maggioranza.

Ora starà alla lungimiranza del presidente della Repubblica valutare il da farsi dopo che Forza Italia ha ritirato la sua partecipazione ed é passata all’opposizone. Questo non può non avere implicazioni, al di là dei numeri, non può non avere conseguenze sul quadro di governo e sul quadro istituzionale

Berlusconi: Rivedere il processo, 12 testimonianze favorevoli, 7 nuove

Berlusconi: Rivedere il processo, 12 testimonianze favorevoli, 7 nuove

Alcuni brani della conferenza stampa del Presidente

Silvio Berlusconi
“Con le carte arrivate dagli Usa, da noi subito inviate alla Procura di Milano, contiamo di avere 12 testimonianze, di cui più della metà, almeno 7, completamente nuove, con cui intendiamo presentare domanda per la revisione del processo sui diritti tv alla Corte d’Appello di Brescia. Si tratta di più testimonianze che erano state proposte ai collegi di primo e secondo grado, ma erano state respinte per un totale di 171 testimonianze.”

Ricordiamo che la sentenza del caso Mediaset, passata in giudicato con una condanna a 4 anni per Berlusconi, accusa il nostro leader di aver frodato il fisco italiano grazie a fondi neri creati da Agrama, di cui era socio occulto.

“Si tratta di un affidavit di un manager del Gruppo Agrama. Sentito per tre volte dagli agenti del fisco americano ha ribadito la mia estraneità alle operazioni finanziarie di Frank Agrama. I fondi creati da mister Agrama non sono mai stati nelle disponibilità di Berlusconi. La Paramount era convinta che Agrama rappresentasse gli interessi di Berlusconi, mentre i manager Mediaset erano convinti che agisse in rappresentanza di Mediaset. In questo modo, alterando i contratti, evadeva grosse somme."

L’affidavit letto da  Berlusconi durante la conferenza stampa è una testimonianza di Dominique Appleby, che è stata amministratore delegato nel Gruppo Agrama.

“Ho espresso il mio choc - afferma la signora Appleby - nell’apprendere che mister Berlusconi era stato incriminato e che la base di tale incriminazione fosse che mister Berlusconi avesse in qualche modo tratto profitto dallo schema escogitato da mister Agrama, da mister Bruce Gordon, della Paramount pictures, e da Daniele Lorenzano, di Mediaset, per distrarre denaro dalla vendita di diritti televisivi. Ho detto agli agenti che mister Berlusconi non aveva ricevuto alcun pagamento da mister Agrama. Ho inoltre affermato che qualunque accusa che mister Berlusconi avesse ricevuto un qualche beneficio finanziario dall’acquisto di mister Agrama di diritti cinematografici da Paramount o dalla rivendita di mister Agrama di tali diritti a Mediaset, era completamente falsa.

Mister Agrama ammise più volte con me che mister Berlusconi non aveva alcun interesse nell’Agrama Group e che tutto questo era parte di uno schema per indurre le persone a pensare che mister Agrama rappresentasse in America il Berlusconi Group. E anche mister Gordon confermò questo schema. Negli anni cenai più di trenta volte con mister Gordon e mister Agrama insieme e in ripetute occasioni ripetevano la storia di come si erano incontrati, lo schema che avevano messo in atto e i milioni di dollari che avevano ricavato da questo schema e ridevano di quanto ricchi stessero diventando, di come l’agente di Paramount pensasse che mister Agrama rappresentava mister Berlusconi, mentre l’agente di Mediaset pensava che lui rapppresentava la Paramount. Durante gli anni in cui lavorai nell’Agrama Group non una sola volta vidi o sentii mister Berlusconi. Era perfettamente chiaro che né mister Gordon, né mister Agrama avessero alcuna relazione o conoscenza con mister Berlusconi. Mi era anche chiaro che qualunque corrispettivo pagato a mister Lorenzano era per un suo personale profitto e non era inteso per essere pagato a mister Berlusconi. Fui choccata di apprendere nell’ottobre 2013 che la Corte di Cassazione aveva confermato la condanna e che mister Berlusconi era ora a rischio di perdere il suo posto in Parlamento e magari di andare in prigione per un crimine che io sapevo bene che non aveva commesso. Credo che sia stata commessa una terribile ingiustizia. Sulla base dei miei anni di lavoro con l’Agrama Group posso affermare che mister Berlusconi non ha ricevuto alcun pagamento di alcun genere da mister Agrama, da mister Gordon, da mister Lorenzano o qualunque altra persona o parte connessa a queste persone".

Io credo che questa testimonianza come le altre 11, smentiscano alla base quello che ha deciso il collegio feriale della Cassazione per quanto riguarda la mia condanna.

Confido sul fatto che la domanda di revisione del processo possa essere assolutamente accolta, per la chiarezza di queste notizie, che oltretutto sono anche confermate da molti testimoni che i giudici di primo e secondo grado non hanno voluto nemmeno ascoltare. Abbiamo le deposizioni di tutti questi inascoltati testimoni, che fanno riferimento alla realtà, una realtà che mi vede completamento estraneo, che esclude assolutamente ogni mia partecipazione a qualsiasi fatto illegittimo”.

Berlusconi ha inoltre annunciato che sta preparando un memoriale sui fatti del novembre 2011, che lo costrinsero a dimettersi da presidente del Consiglio

“Io avevo già fatto un passo indietro quando fui praticamente costretto da deputati nostri che passarono all’opposizione. Poi avvenne quel che avvenne quel grande imbroglio nel 2011 e tante altre cose che mi appresto a indicare in una relazione che mi é stata chiesta dal mio movimento.  Fui pressato in modo assoluto perché per il bene dell’Italia lasciassi a un governo tecnico di continuare la legislatura”

Berlusconi: Appello ai senatori del Pd e del M5s

Berlusconi: Appello ai senatori del Pd e del M5s

Il testo integrale dell'appello di Silvio Berlusconi ai Senatori del Partito Democratico 

e del Movimento Cinquestelle

Silvio Berlusconi
Colleghi Senatori,
come mi avete già sentito dire io sogno un’Italia in cui lo scontro politico non cancelli il rispetto per le persone e per le regole democratiche.
Noi e Voi siamo avversari politici, ma non per questo dovrebbe venir meno il rispetto reciproco come persone che hanno una dignità e come cittadini che hanno dei diritti.
Con Voi senatori del Partito Democratico, inoltre, abbiamo formato un governo di larghe intese per fermare la crisi economica e varare finalmente delle riforme istituzionali.
Questo governo che abbiamo formato insieme per gli interessi superiori del Paese presupponeva di per sé, all’atto stesso della sua formazione, un clima politico più sereno, collaborativo e dialogante fra tutte le forze politiche della maggioranza.
Così non è stato, ma resto convinto che senza un’autentica pacificazione, cioè una legittimazione reciproca fra le grandi forze politiche, l’Italia non conoscerà mai quella normalità politica che contraddistingue la vita di tutti gli altri Paesi democratici dell’Occidente.

Questo concetto vale anche per Voi, giovani senatori del movimento Cinquestelle.
Molti di Voi – ne sono certo – sono animati da una autentica passione politica e da un sincero amore per l’Italia.
La Vostra opposizione è chiara, trasparente e determinata.
La Vostra indignazione e la Vostra opposizione ai mali di questo Paese è anche in gran parte fondata e comprensibile.
Per questo mi appello anche a Voi: non sacrificate mai le Vostre ragioni politiche ma esercitatele sempre nel rispetto degli avversari politici, per quanto distanti siano da Voi, e per i principi fondamentali della democrazia e della libertà.
Per questo Vi chiedo di riflettere davvero nell’intimo della Vostra coscienza, anche se il voto è palese, anzi tanto più in quanto è palese, prima di prendere una decisione che, più ancora che la mia persona, riguarda la nostra democrazia.
Vi chiedo di valutare attentamente le nuove prove, le testimonianze e i documenti che sono emersi dopo la sentenza della Cassazione.

Questi documenti ribaltano completamene la tesi accusatoria che ha condotto alla mia condanna e alle conseguenze sul mio stato di parlamentare.
Da un punto di vista strettamente giudiziario, queste prove condurranno necessariamente a una revisione del processo, ma da un punto di vista politico impongono in modo incontrovertibile di rimandare il voto del Senato sulla mia decadenza.
Sarebbe una macchia incancellabile su questo Parlamento se venisse presa una decisione senza tener conto dei nuovi elementi che riapriranno il processo togliendo alla sentenza quella “definitività” che è il presupposto ineludibile della Vostra pronuncia e prima ancora che si esprima la Corte dei diritti dell’uomo dell’Unione Europea sulla retroattività della legge Severino.

Lasciate che si esprima la magistratura sia in Italia che in Europa prima di prendere una decisione che potrebbe successivamente essere sconfessata.
In caso contrario, Vi assumereste una grave responsabilità.
Far decadere dal Parlamento un leader politico che è stato più volte Presidente del Consiglio e che ha rappresentato per molti anni l’Italia sulla scena internazionale, manderebbe alla comunità mondiale un segnale e un’immagine dell’Italia in cui le divisioni politiche giungono fino al punto di eliminare un protagonista della politica che rappresenta milioni di elettori. Arrivano persino a calpestare i principi essenziali della vita democratica.
Riflettete dunque, colleghi Senatori, riflettete prima di prendere una decisione così grave.
Non lasciate che nella Vostra coscienza le convenienze politiche del momento prendano il sopravvento sulla verità e sulla giustizia.

Non assumeteVi una responsabilità che graverebbe per sempre sulla Vostra immagine, sulla Vostra storia personale, sulle Vostre coscienze.
Una responsabilità di cui nel futuro dovreste vergognarvi di fronte ai Vostri figli, ai Vostri elettori, di fronte a tutti gli italiani.

Vi ringrazio
Silvio Berlusconi

domenica 24 novembre 2013

"Il Cav aveva avviato le trattative a Bruxelles per uscire dall'euro"

RASSEGNA STAMPA da IL GIONALE del 22.11.2013 di Andrea Indini <"Il Cav aveva avviato le trattative a Bruxelles per uscire dall'euro" Il presidente dell'Ifo-Institut tedesco: "Nel 2011 Berlusconi aveva avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro". Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi Quello che, fino a qualche settimana fa, era stato accolto come un inquietante retroscena, oggi prende i contorni di un vero e proprio complotto ai danni dell'Italia. Nel libro Morire di austerità Lorenzo Bini Smaghi, l'ex board della Bce che oggi presiende la Snam Rete Gas, ha scritto che nel 2011 Silvio Berlusconi aveva "ventilato in colloqui privati con i governi di altri Paesi dell'Eurozona l'ipotesi di una uscita dall'euro". CONTENUTI CORRELATI Il superbanchiere rivela: Cav cacciato perché anti euro Spread, agenzie di rating, Ue: chi incombe sull'Italia Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi da Palazzo Chigi. In realtà, il Cavaliere non si sarebbe solo limitato a "ventilare" questa ipotesi, ma aveva addirittura già avviato le trattative in sede europea per uscire dalla moneta unica. A rivelarlo è Hans-Werner Sinn, presidente dell'istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante il convegno economico Fuehrungstreffen Wirtschaft 2013 organizzato a Berlino dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung. Tocchi l'Europa e muori. Più si mettono insieme i pezzi del puzzle, più sembra chiaro che quello che inizialmente sembrava un vero e proprio attacco speculativo ai danni dei nostri titoli di Stato per far cadere il governo Berlusconi, adesso assume i toni di una resa dei conti ai danni del Cavaliere. L'allora presidente del Consiglio sarebbe stato fatto fuori perché, per non far morire il Paese dell'austerità imposta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, aveva deciso di tirar fuori l'Italia e gli italiani dal gigo della moneta unica. Quella moneta unica, l'euro, che un altro ex presidente del Consiglio (Romano Prodi) aveva super valutato gettando l'economia del Belpaese nella recessione. Come riporta anche l'Huffington Post, Sinn ammette che, nell'autunno del 2011, Berlusconi aveva "avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro". 

Gasparri: Violate le regole procedurali, le risposte di Grasso sono insufficienti

Gasparri: Violate le regole procedurali, le risposte di Grasso sono insufficienti La nota del nostro senatore Maurizio Gasparri “Le risposte del Presidente Grasso sono insufficienti e non ci convincono. Ci sono state violazioni gravi delle regole del Parlamento, della segretezza delle procedure ed anche molte altre per quanto riguarda la decadenza di Silvio Berlusconi. Le abbiamo contestate e le contesteremo perché si agisce in maniera assolutamente inaccettabile. È una questione di verità, di legalità di trasparenza”.

I ministri Ndc pongano il tema dell' interpretazione corretta della legge Severino

Bondi:I ministri Ndc pongano il tema dell' interpretazione corretta della legge Severino La nota del nostro senatore Sandro Bondi “Se i ministri del nuovo centrodestra credono davvero in ciò che dichiarano, e cioè che il presidente è vittima da vent’anni di una ingiusta e terribile persecuzione giudiziaria che mette a rischio la nostra democrazia, ne traggano tutte le conseguenze e si comportino con coerenza. Se fossi uno di loro sentirei come minimo il dovere morale di porre in consiglio dei ministri la questione ancora aperta dell’ interpretazione corretta della legge Severino e inviterei Letta e il Pd a rispettare almeno le garanzie democratiche. Solo così le loro vibranti dichiarazioni, pure rispettabili, avrebbero un valore morale e politico”.

Se per stare nell'euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene

Meloni a Libero: Se per stare nell'euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene

“Se per stare nell'euro uccidiamo il Paese è meglio andarsene”. La leader di Fratelli d'Italia: “Ci mettono in croce, ma siamo fra i primi contribuenti di Bruxelles, è ora di rivedere i patti”. “Letta ha le palle d'acciaio? Le tiri fuori per difenderci in Europa invece di usarle contro la povera gente. Questa legge di stabilità è una schifezza: utilizza i fondi per il rimpatrio degli immigrati e per le vittime della mafia per accogliere i clandestini”. “Noi ci siamo presentati alle urne da soli. Angelino si è fatto eleggere con il Pdl e poi ha rotto per sostenere un governo con la sinistra”.


Adriana Poli Bortone portavoce del Movimento per Alleanza Nazionale;

0
riunione AN
(La Destra )Adriana Poli Bortone è stata nominata portavoce del Movimento per Alleanza Nazionale; coordinatore del programma sarà Roberto Menia, tesoriere Domenico Nania, organizzazione Roberto Buonasorte, coordinatore dei movimenti giovanili Luca Romagnoli.
Queste le decisioni scaturite dalla riunione di ieri a Roma, la prima tra gli otto fondatori del Movimento (Buonasorte, Buonfiglio, Menia, Nania, Poli Bortone, Romagnoli, Storace e Tofani) a seguito del deposito dell'atto costitutivo e della manifestazione di sabato scorso al Parco dei Principi di Roma, che di fatto ha segnato la rinascita di An.
Questi incarichi, secondo l'atto costitutivo del Movimento, avranno validità fino all'Assemblea costituente che sarà convocata dagli stessi fondatori.
Dalla riunione di ieri, è scaturito inoltre un ‘Appello all’unità della destra italiana’, varato e sottoscritto dagli otto fondatori. Ecco il testo completo dell’Appello:
“Il 9 novembre e' nato il Movimento per Alleanza nazionale, per ridare vita alla grande speranza di restituire agli italiani un soggetto politico unitario di destra. Rivolgiamo un appello a tutti gli Italiani, a quelli che credono nella sovranita' della Nazione e nei valori perenni della tradizione.
È ora che il popolo ritorni protagonista e si riprenda le chiavi di casa. I sacrifici che ci vengono chiesti devono essere gestiti sotto il controllo dei rappresentanti del popolo e non da chi nessuno ha votato e nessuno ha scelto. Per tutto questo auspichiamo che anche Fratelli d'Italia voglia contribuire insieme a noi all'unità della destra nel nome del simbolo di Alleanza nazionale.
Non è più il tempo delle divisioni a destra, non possiamo più permetterci di lasciare i destini dei nostri figli nelle mani di chi ci ha ridotto nella situazione di difficoltà in cui oggi versiamo. Per parte nostra, in assenza di iniziative unificanti fin dalla prossima settimana, inizieremo dal 9 dicembre in tutta Italia la raccolta di firme per l'elezione di 73 rappresentanti italiani al Parlamento europeo con le liste di Alleanza nazionale”.

Da svendita eccellenze italiane cifra ridicola per abbattere debito

Privatizzazioni, Rampelli: Da svendita eccellenze italiane cifra ridicola per abbattere debito

 «La svendita dei gioielli di famiglia che si appresta a fare il governo Letta è l'ennesimo colpo in aria e a scoppio ritardato sparato contro la crisi. Letta, figlio di Monti e cugino della Merkel, sta governando l'Italia su mandato di poteri finanziari sovranazionali, contro i cittadini italiani e l'interesse nazionale. La svendita delle aziende pubbliche in questa fase di depressione economica ci farà totalizzare un'elemosina e non servirà a nulla.


L'intero importo che verrebbe ricavato dalla vendita di quote delle nostre aziende, spesso strategiche, equivarrebbe infatti a 12 miliardi di euro, una cifra ridicola che non fa nemmeno il solletico agli oltre 2000 miliardi di debito pubblico accumulato».

E' quando dichiara il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli.

«La verità - ha aggiunto - , di cui i fanatici del rigore non vogliono tener conto, è che l'unico modo per intaccare il debito è quello di non creare povertà e, quindi, di aumentare la produzione, uscire dalla recessione, creare nuova occupazione e nuove imprese, alimentare i consumi, attrarre gli investitori, promuovere i talenti. In particolare, riguardo alla possibilità di aumentare il Pil, dovremmo teoricamente mettere in campo nuove Eni, Enel, Poste, Cassa depositi e prestiti, Fincantieri, ecc. ovvero efficientare quelle che abbiamo per aumentare il volume d'affari di ciascuna. E invece arriva come una mannaia la ricetta 'tardo-liberista', quella che farà rivoltare nella tomba Enrico Mattei, svendere le eccellenze italiane o parti di esse nel peggiore momento possibile, fare esattamente ciò che il circuito mondiale della finanza aveva programmato: impoverire i paesi europei indebitati (perché Usa e Giappone hanno sovranità monetaria e non rispondono ai diktat della Germania) costringendoli a un rigore insostenibile e passare con il carrello della spesa a fare acquisti. Fratelli d'Italia farà tutto quanto in suo potere per fermare questo suicidio».

Roma, 22 novembre 2013

Crisi, Fidanza: Chiediamo referendum su temi Ue

Crisi, Fidanza: Chiediamo referendum su temi Ue

“In Germania la Cdu/Csu e la Spd, nel loro accordo per il governo di larghe intese, stanno considerando l’ipotesi di prevedere referendum federali sulle questioni europee più importanti. Se lo fa la Germania, che dall’Europa ha tutto da guadagnarci e infatti tutto ci guadagna, a maggior ragione è opportuno che anche l’Italia prenda in considerazione questo strumento di democrazia diretta”. Lo afferma Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, che spiega: “si tratterebbe di un referendum di indirizzo (l’unico consentito dalla Costituzione e già fatto nell'89 per il passaggio da Comunità a Unione Europea), da celebrarsi in concomitanza con le europee di fine maggio, legato a una piattaforma di condizioni che devono essere la base per rinegoziare il nostro stare nell'Ue e nell'Eurozona.
Il semestre italiano di presidenza e l'inizio della nuova legislatura europea rappresentano il momento più idoneo affinché il Governo possa rivedere la nostra posizione in Ue secondo le indicazioni che sarà il popolo sovrano a decidere attraverso appunto il referendum. Questa è una richiesta che formalizzeremo nero su bianco nel documento finale di Officina per l’Italia che presenteremo domenica a Roma".
Roma, 12 novembre 2013  (Fratelli d'Italia)
 

Manifestazione per il diritto alla sovranità monetaria


Manifestazione per il diritto alla sovranità monetaria


Share on facebookShare on twitterMore Sharing Services0

di Francesco Storace
(La Destra ) A Rieti, da dieci anni, esiste in piazza Cavour, il Monumento alla Lira. Lo realizzammo sotto la mia amministrazione regionale, in collaborazione col ministero dei Beni Culturali, il comune e la provincia Sabina. Tra i promotori ci fu Guglielmo Rositani. Sabato prossimo, alle 11, depositeremo ai piedi di quel monumento una corona e alle 11,30 terremo un convegno sulla sovranità monetaria presso la Sala dei Cordari, in vicolo dell'Arco dei Ciechi. Proporrò martedi ai fondatori del Movimento per Alleanza Nazionale di partecipare all'iniziativa di sabato e lo diro' anche ai soggetti politici che a destra hanno dato segnali di interesse per costruire una forza politica seria che ponga il tema del rapporto tra Stato e moneta al centro della sua azione.Il prossimo anno ci saranno le elezioni europee e va elaborata una piattaforma di rinegoziazione dei trattati, a partire dalla tortura chiamata fiscal compact.Non a caso ieri ho sottoscritto la petizione No Euro lanciata da Prima l'Italia di Gianni Alemanno. E in Fratelli d'Italia milita Guido Crosetto, che in Parlamento rifiuto' di votare la ratifica dell'accordo fiscale che strangola le economie.Il tema diventa di stringente attualità, dunque, e certo non possiamo lasciarlo ad altri. Lo stesso Berlusconi ne ha parlato, ma per essere credibile, deve schierarsi all'opposizione del governo Letta, che dai poteri forti europei trae linfa. Chi e' a destra e soprattutto chi ha militato in Alleanza nazionale ha il dovere di fare sua la battaglia per la sovranità 

sabato 23 novembre 2013

Vertice intergovernativo italo-russo

Trieste, martedì 26 novembre 2013
Vertice intergovernativo italo-russo

Il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, saranno a Trieste, martedì 26 novembre, per il Vertice intergovernativo italo-russo.
All’appuntamento parteciperanno i ministri dell’Interno, degli Affari Esteri, della Difesa, dell’Economia e delle Finanze, delle Politiche Agricole, delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Salute, dello Sviluppo Economico, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Dunque, per l’Italia saranno presenti i ministri Angelino Alfano, Emma Bonino, Mario Mauro, Nunzia De Girolamo, Enrico Giovannini, Maria Chiara Carrozza, Beatrice Lorenzin, Flavio Zanonato, Massimo Bray.
I saluti tra Letta e Putin avverranno, alle ore 11.20, in piazza dell'Unità d'Italia, alla presenza di fotografi e cine operatori.
Dopo i colloqui privati che avverranno presso il Palazzo della Prefettura e il Palazzo della Regione (piazza dell’Unità d’Italia), seguirà, alle ore 14.30 circa, una conferenza stampa presso il Palazzo della Regione (Salone di rappresentanza, 2° piano, piazza dell’Unità d’Italia).

mercoledì 20 novembre 2013

89 immigrati scomparsi nel nulla


RASSEGNA STAMPA

19/11/2013 
Da Lampedusa a Roma:

 89 immigrati scomparsi

 nel nulla


Accolti in pompa magna dal sindaco Marino con 

una diaria di 35 euro al giorno, si sono volatilizzati

 nelle ultime ore. Tutti insieme



Se ne sono andati gli 89 immigrati eritrei, superstiti del tragico sbarco a Lampedusa del 3 ottobre scorso che - soltanto una settimana fa - erano stati accolti a Roma in pompa magna dal sindaco Marino e ospitati in una struttura. I rifugiati (che erano in attesa di riconoscimento dello status) hanno lasciato la casa dei Salesiani, dove dormivano, e si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce. 
Si tratta di 88 uomini e una donna, fin qui ‘ristorati’ con una scheda telefonica internazionale e 35 euro al giorno di diaria. Un pacchetto della durata di sei mesi assicurato dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del Ministero degli Interni, con il contributo dello stesso Comune di Roma per una quota pari al 20%.
Scomparsi nel nulla, ma per il Comune di Roma è come se non fosse accaduto… nulla.
Ecco infatti la nota diramata oggi pomeriggio dall’assessorato al Sostegno sociale:  "Roma Capitale porta avanti il suo percorso di accoglienza. Per questo motivo, i posti lasciati liberi dai rifugiati di Lampedusa, che hanno deciso di lasciare il centro di accoglienza, come del resto era stato ipotizzato, saranno destinati a richiedenti asilo arrivati recentemente sul territorio della Capitale. L'assessorato capitolino al Sostegno sociale e Sussidiarieta', infatti, continua la sua proficua collaborazione con il ministero dell''Interno per migliorare la situazione dei richiedenti asilo nella citta'. Si punta, innanzitutto, alla risoluzione delle situazioni piu' critiche per poi passare, da gennaio 2014, ad esaminare le richieste degli aventi diritto secondo le modalita' previste dal bando Spar. L''obiettivo finale e' quello di creare una rete di collaborazione tra istituzioni e associazioni tale da fornire un''accoglienza globale che permetta ai richiedenti asilo un percorso di inserimento nel tessuto sociale e alla citta'' di governare i processi di integrazione". 
Se ne sono andati gli 89 immigrati eritrei, superstiti del tragico sbarco a Lampedusa del 3 ottobre scorso che - soltanto una settimana fa - erano stati accolti a Roma in pompa magna dal sindaco Marino e ospitati in una struttura. I rifugiati (che erano in attesa di riconoscimento dello status) hanno lasciato la casa dei Salesiani, dove dormivano, e si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce. 
Si tratta di 88 uomini e una donna, fin qui ‘ristorati’ con una scheda telefonica internazionale e 35 euro al giorno di diaria. Un pacchetto della durata di sei mesi assicurato dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del Ministero degli Interni, con il contributo dello stesso Comune di Roma per una quota pari al 20%.

RASSEGNA STAMPA
da IL GIORNALE D'ITALIA  -  di Igor Traboni



Anche l'Ocse smentisce i dati economici di Letta

Brunetta: Anche l'Ocse 

smentisce i dati economici 

di Letta e Saccomanni

La nota del nostro capogruppo alla Camera

Renato Brunetta
(Forza Italia) “Anche l’Ocse smentisce Letta-Saccomanni. I dati pubblicati oggi (Pil +0,6% nel 2014) tra l’altro ancora peggiori rispetto a quelli della Commissione europea (+0,7%), a loro volta già più bassi rispetto alle previsioni del Mef (+1,1%), inficiano totalmente l’impianto della Legge di stabilità e la politica economica del governo, specie con riferimento alla ’sbandierata’, ma inesistente, riduzione della pressione fiscale.

Quella pressione fiscale che, come scriveva questa mattina il Wall Street Journal, distrugge le prospettive di crescita in Italia. E le borse vanno giù in picchiata. Ha qualcosa da dire Saccomanni? E il presidente del Consiglio? Per Enrico Letta, nel nostro paese regna la stabilità. Ma c’é tensione sui mercati finanziari. Come ce lo spiega?".

Mutui, JPMorgan patteggia con Usa

20 novembre 2013


La Banca pagherà 13 miliardi di dollari

Mutui, JPMorgan patteggia con Usa

- JPMorgan patteggia con gli Stati Uniti il pagamento di 13 miliardi di dollari per risolvere le dispute sui mutui subprime. Si tratta di un accordo storico, il maggiore mai raggiunto con una singola banca, a cui si è arrivati dopo mesi di braccio di ferro tra l'istituto e il Dipartimento di Giustizia americano. Lo annuncia il procuratore generale di New York, Eric Schneiderman.


domenica 17 novembre 2013

IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL DECRETA LA RINASCITA DI FORZA ITALIA!!.

Dal Sito del PdL di Ravenna riprendiamo e pubblichiamo              


               IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL DECRETA               

                       LA RINASCITA DI FORZA ITALIA!!. 



GIOIA E FELICITA’ DEI DELEGATI RAVENNATI CHE HANNO ADERITO A NOME DEI MIGLIAIA DI SIMPATIZZANTI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA

Battafarano, Ridolfi, Ancarani, Bazzoni e Galassini 
al consiglio nazionale per il ritorno di FORZA ITALIA     

Con 623 voti a favore zero astenuti e contrari il Consiglio nazionale del Pdl al 75%, come da dichiarazione dell' On Renato Brunetta, al quale era affidata la Presidenza del seggio, decreta la definitiva rinascita di Forza Italia. Compatta per il ritorno a Forza Italia la delegazione Ravennate
Sono cinque i rappresentanti della provincia di Ravenna che hanno potuto contribuire con il loro voto alla sospensione del Popolo della Libertà come partito e al ritorno ai valori e allo spirito di Forza Italia alla presenza del Presidente Berlusconi.
Al pala congressi di Roma Eur e' infatti andato in scena l'ultimo consiglio nazionale del Pdl che ha così sancito la reviviscenza dello Statuto di Forza Italia e la restituzione della leadership piena a Silvio Berlusconi. La provincia di Ravenna era rappresentata dal coordinatore provinciale Alberto Ancarani, dal consigliere regionale Gianguido Bazzoni, dal coordinatore comunale di Ravenna Franco Battafarano, dal capogruppo provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini edal coordinatore di azzurri 94 Rodolfo Ridolfi. La mozione per il ritorno a Forza Italia e' stata approvata all'unanimità. L'organizzazione del partito, come ha detto Berlusconi, sarà delegata sul territorio ai parlamentari, consiglieri regionali ed eletti e vedrà il ritorno dei club che non saranno più i club di Forza Italia ma i Club Forza Silvio

ATTO COSTITUTIVO Di "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE"

Pubblichiamo l'atto costitutivo di Fratelli d'Italia

ATTO COSTITUTIVO DELLA ASSOCIAZIONE DENOMINATA
"FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE"
 ARTICOLO 1
Denominazione e sede
  È tra essi soggetti fondatori Ignazio la Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni costituita un'Associazione con la denominazione "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" più semplicemente indicata qui di seguito anche semplicemente "Movimento" o "Associazione".
   L'Associazione ha, alla data della costituzione, sede in Roma.
ARTICOLO 2
Scopi associativi
   "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" è un Movimento che ha il fine di attuare un programma politico che, sulla base dei principi di libertà, democrazia, giustizia, solidarietà sociale, merito ed equità fiscale, si ispira ai valori della tradizione nazionale, liberale e popolare, in coerenza con la scelta di partecipazione dell'Italia al progetto di coesione politica ed economica in ambito europeo.
   Il Movimento "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" promuove nel rispetto dell'indipendenza e dell'unità nazionale, la pacifica convivenza di Popoli, Stati, etnie e confessioni religiose.
   Il Movimento svolge il proprio programma attraverso l'azione politica dei suoi aderenti, dei suoi sostenitori e simpatizzanti e di tutti coloro che si riconoscono nei progetti di partecipazione all'amministrazione e al governo del Paese, anche solo attraverso l'espressione del proprio voto, in occasione delle consultazioni elettorali cui "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" prenderà parte con la presentazione di proprie liste di candidati.
   "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" ha, pertanto, come proprio principale scopo quello della partecipazione con liste di propri candidati, anche in collegamento, in unione o in via congiunta con altre forze e formazioni politiche, alle consultazioni elettorali che  si  terranno per il rinnovo del Parlamento nazionale, per l'elezione dei Presidenti delle Regioni e per il rinnovo dei Consigli regionali, per l'elezione dei Presidenti delle Provincie e per il rinnovo dei Consigli provinciali, per l'elezione dei Sindaci e  per il rinnovo dei Consigli comunali, per l'elezione dei componenti italiani al Parlamento europeo, oltre che per l'elezione dei componenti di ogni altro consesso politico o amministrativo di cui è previsto il rinnovo elettivo.
   L'Associazione ha, infine, come ulteriore precipuo scopo quello della partecipazione al dibattito e, in generale, all'attività politica e istituzionale, in ogni sede politica e in ogni sede istituzionale, ora come anche nel prosieguo, in ogni  sua tradizionale forma e, segnatamente, attraverso l'attività dei Gruppi che, conformemente a quanto previsto nei relativi Regolamenti, esso forma tra coloro che già sono ora eletti nella sede parlamentare nazionale e in ogni altra sede istituzionale, oltre che tra coloro che lo saranno in futuro.
ARTICOLO 3
Organi associativi
   Sono organi dell'Associazione:
   - il Consiglio Direttivo;
   - il Comitato di Presidenza;
   - il Tesoriere e i Vice Tesorieri;
   - l'Assemblea degli eletti.
   Sono chiamati, per unanime volontà dei comparenti, a comporre inizialmente il Consiglio Direttivo i Signori Giorgia Meloni, Guido Crosetto, Ignazio La Russa, che, presenti, dichiarano di accettare, e Fabio Rampelli, Giuseppe Cossiga, Massimo Corsaro, Edmondo Cirielli, Giovanni Donzelli, Marco Perissa, Antonino Caruso, Carlo Fidanza e Raffaele Stancanelli. 
   I comparenti Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, che, presenti, dichiarano di accettare, sono chiamati a costituire il Comitato di Presidenza.
   Sono altresì chiamati, per unanime volontà dei comparenti, a svolgere la funzione di Tesoriere;
    - PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA;
e di Vice Tesorieri del Movimento:
    - MARCO MARSILIO;
    - GAETANO NASTRI.
   Tesoriere e Vice Tesorieri partecipano, senza diritto di voto, ai lavori del Consiglio Direttivo provvisorio e del Comitato di Presidenza.
ARTICOLO 4
Compiti degli organi associativi
   Al Consiglio Direttivo provvisorio, come costituito a norma dell'articolo 3), è assegnato il compito di redigere lo Statuto definitivo del Movimento e ogni altra regola associativa, che saranno sottoposti per l'approvazione all'Assemblea.
   Il Comitato di Presidenza ha facoltà di nominare uno o più relatori che procederanno ad elaborare e redigere la  proposta di Statuto da sottoporre al Consiglio Direttivo, con facoltà di ciascun componente dello stesso di proporre emendamenti nel termine che sarà fissato. La proposta di Statuto risulterà approvata, ove consegua la condivisione della maggioranza dei componenti del Consiglio Direttivo stesso.
   Il Comitato di Presidenza sottoporrà quindi la proposta, nel testo  approvato, all'esame dell'Assemblea, che provvederà a convocare perchè la stessa sia tenuta non oltre il 31 ottobre 2013 (trentuno ottobre duemilatredici).
   Lo Statuto proposto risulterà definitivamente adottato, ove consegua il voto favorevole di almeno la metà dei partecipanti all'Assemblea.
   Il Consiglio Direttivo provvisorio, il Comitato di Presidenza, il Tesoriere e i Vice Tesorieri, nominati con il presente atto, durano in carica sino alla data che sarà stabilita nel corso dell'Assemblea di cui sopra. Il Consiglio Direttivo provvisorio provvederà agli adempimenti occorrenti per procedere alla nomina dei previsti organi statutari, centrali e periferici, oltre che per ogni altro adempimento che sarà ad esso assegnato in tale sede.
   Lo Statuto definitivo del Movimento e ogni altra regola associativa e di funzionamento dello stesso sono redatti in conformità ai principi e alle disposizioni contenute nella legge 6 luglio 2012 n.96 in materia (fra altro) di garanzia di trasparenza dei rendiconti e saranno informati ai principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze e ai diritti degli iscritti, così come espressamente prescritto nell'articolo 5) della Legge citata.
ARTICOLO 5
Altri compiti degli organi associativi
   Al Consiglio Direttivo provvisorio è assegnato il compito, per unanime volontà dei qui comparenti fondatori, di procedere alla selezione dei Candidati che saranno presentati alle consultazioni elettorali per il rinnovo del Parlamento Nazionale, per l'elezione dei Presidenti delle Regioni Lazio, Lombardia e Molise, e per il rinnovo dei relativi Consigli Regionali, oltre che in occasione dell'indizione di ogni altra competizione elettorale destinata ad avere luogo in data anteriore al 31 dicembre 2013 (trentuno dicembre duemilatredici).
   Il Consiglio Direttivo provvisorio provvede a quanto sopra curando che siano rispettati i principi riguardanti la parità di genere, come sanciti nelle vigenti disposizioni; provvede altresì a previamente sollecitare l'indicazione di possibili candidati da parte di ordini professionali, di associazioni di cittadini, di imprese e di lavoratori, con lo scopo di formare liste il più possibile rappresentative della pluralità sociale, e in modo tale da determinare  che non meno di un terzo di coloro che individuerà come possibili candidati provenga dalla partecipazione diffusa dei cittadini. Provvede a garantire la partecipazione degli elettori alla composizione delle liste e alla scelta delle cariche monocratiche oggetto delle elezioni anche attraverso l'indizione di elezioni primarie, qualora il sistema elettorale non preveda lo strumento delle preferenze o altro sistema che garantisca la libera scelta dell'elettore.
   Al Consiglio Direttivo provvisorio è inoltre assegnato il compito di dar luogo alla composizione delle liste che saranno presentate nelle consultazioni elettorali di cui sopra, con l'indicazione specifica di ogni singolo candidato e della relativa posizione all'interno della lista, procedendovi con voto unanime dei suoi componenti, sentito il Comitato etico di cui all'articolo 7) e senz'altro attenendosi alle indicazioni di quest'ultimo ove le stesse siano state espresse all'unanimità anche da esso.  Qualora il Consiglio Direttivo provvisorio non conseguisse unanimità in una delle decisioni da assumere in relazione a quanto sopra, la medesima è demandata al Comitato di Presidenza, che assume le decisioni con voto unanime dei componenti.
   Al Comitato di Presidenza e ai legali rappresentanti del Movimento è assegnato il compito di procedere a tutto quanto occorrente per la presentazione delle liste  dei  candidati, ivi compreso l'assolvimento degli adempimenti formali e di carattere amministrativo previsti dalle vigenti leggi e  di qualsiasi altro stabilito o comunque necessario, con facoltà di conferire delega a terzi, anche non aderenti al Movimento, per l'esecuzione di uno o più atti, ove ciò risulti previsto e consentito dalle vigenti disposizioni.
   Il Comitato di Presidenza procede a quanto disposto dai commi 1, 2 e 3 che precedono, strettamente attenendosi anch'esso a quanto previsto all'ultimo capoverso del precedente articolo 4).
ARTICOLO 6
Adesione all'associazione
   La partecipazione a "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" è assicurata a tutti coloro che riterranno di riconoscersi nei suoi valori fondanti, anche come esemplificati all'articolo 2) che precede e che ne condivideranno i programmi elettorali e di funzionamento di volta in volta elaborati e condivisi.
   Il Consiglio Direttivo provvisorio provvede all'attivazione di un "sito internet", contenente ogni utile indicazione per procedere all'adesione al Movimento, parimenti da esso stabilita.
   Provvede altresì all'approntamento dei più idonei strumenti di comunicazione, oltre che all'adesione di "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" ai correnti "social network", con lo scopo di favorire la partecipazione diffusa dei cittadini all'attuazione del suo programma politico, procurando soprattutto che tale partecipazione risulti il più possibile consapevole e determinata, fondata su dibattito e permanente possibilità di scambio d'opinioni.
ARTICOLO 7
Comitato Etico
    E' costituito, in via transitoria e provvisoria, sino a quando l'Assemblea di cui all'articolo 4) non avrà approvato il definitivo Statuto, pure comprendente l'indicazione degli organi di direzione e di funzionamento del Movimento, e le relative modalità di elezione e di nomina, un Comitato Etico, costituito da tre componenti e presieduto da quello di essi di maggiore età, cui è affidato il compito di esaminare le candidature predisposte in forza di quanto previsto dall'articolo 5) che precede, al fine di validarne la compatibilità con le vigenti leggi, oltre che con l'esigenza del Movimento di proporre agli elettori esclusivamente candidati che, anche sotto il profilo della semplice opportunità, non possano essere sottoposti a fondate ragioni di censura, prevedendo in particolare l'esclusione dalle liste per coloro i quali abbiano subito una condanna, anche solo in primo grado, per reati infamanti.
   Analogo vaglio è compiuto dal Comitato Etico, in relazione alla sussistenza e persistenza delle qualità di cui sopra in capo a coloro i quali aderiscono a qualunque titolo al Movimento, proponendone - se del caso - l'esclusione su cui si pronuncia il Consiglio Direttivo.
   I componenti del  Comitato Etico, che rimangono in carica così come previsto per i componenti del Consiglio Direttivo provvisorio nell'articolo 4) che precede, sono inizialmente indicati dal Comitato di Presidenza, con decisione unanime dei suoi componenti, entro quindici giorni dalla stipula del presente atto.
ARTICOLO 8
Organizzazione territoriale
   In via provvisoria e sino a che non sarà provveduto, con l'approvazione del definitivo Statuto di "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE", alla compiuta definizione delle organizzazioni a carattere territoriale e dei rispettivi sistemi di funzionamento e di rappresentanza, i comparenti stabiliscono che l'azione politica del Movimento sia promossa e coordinata su base regionale da Consigli Direttivi Regionali provvisori composti ciascuno da tre membri, alla cui nomina dà luogo il Comitato di Presidenza, che provvede altresì alla nomina del relativo coordinatore provvisorio.
   I Consigli Direttivi Regionali provvisori svolgeranno azione tesa a favorire la formazione di aggregazioni di cittadini, anche a carattere spontaneo, che, riconoscendosi nei valori e nel programma politico del Movimento "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" vorranno concorrerne all'attuazione.
   Tali aggregazioni, anche costituite nella forma dei Circoli, potranno formarsi e costituirsi senza particolari formalità secondo le modalità indicate dal Comitato di Presidenza.
   Il Consiglio Direttivo provvisorio determinerà la facoltà di utilizzo della denominazione e del simbolo di "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE", che potrà essere tuttavia concessa anche in via temporanea e provvisoria e comunque in qualunque momento insindacabilmente revocata.
ARTICOLO 9
Patrimonio e funzionamento
   L'Associazione non ha fine di lucro e dispone di un patrimonio da cui si attinge per le spese connesse al proprio funzionamento.
   Il patrimonio iniziale è costituito dalle somme e dai beni conferiti dai fondatori, dai  membri del Consiglio Direttivo provvisorio e da coloro che abbiano voluto sostenere il progetto associativo fin dal suo avviamento.
   Il Consiglio Direttivo, all'unanimità, ovvero, in assenza di quest'ultima, il Comitato di Presidenza, stabilisce le modalità di costituzione o accrescimento del patrimonio.
ARTICOLO 10
Il Simbolo
   Costituisce  altresì  patrimonio  comune del Movimento "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE"  il Simbolo dello stesso, che è rappresentato da:
  «Cerchio contornato da margine di colore blu scuro, contenente al proprio interno, al centro della parte superiore, occupante circa i due terzi dello spazio, la scritta "FRATELLI d'ITALIA", in carattere stampatello bianco su sfondo azzurro, su due righe, di uguale formato; contenente, altresì, nella parte inferiore, lungo il margine interno, la dicitura in stampatello, ad andamento curvilineo da sinistra verso destra, in colore blu, di minori dimensioni, "CENTRODESTRA NAZIONALE". Il tutto separato al centro dalla raffigurazione del nodo di tre cordoncini, di colore verde, bianco e rosso, tesi dal margine sinistro al margine destro del cerchio».
   Il Simbolo è quello ben noto a tutti i comparenti ed è quello che indicativamente è rappresentato graficamente nel documento che si allega al presente atto sotto la lettera "A".
   A tale riguardo il comparente IGNAZIO LA RUSSA dichiara di autorizzare gratuitamente a tempo indeterminato l'utilizzo del relativo simbolo dal medesimo depositato per la registrazione presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi il 21 dicembre 2012 prot.RM2012C007112 tenuto conto dell'analoga autorizzazione proveniente dal comparente MARCO MARSILIO che alle medesime condizioni e durata espressamente vi consente quale titolare del marchio "Fratelli d'Italia" depositato all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi per il tramite della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura ed Artigianato di Ascoli Piceno il 15 novembre 2011 al numero AP 2011 C000171, registrato il 15 maggio 2012 al n.0001490110.
   Il Consiglio Direttivo potrà, di volta in volta, su proposta del Comitato di Presidenza, stabilire che il medesimo sia integrato a seconda dell'utilizzo, mediante aggiunta di simboli, nomi o diciture all'interno di esso, senza che la nuova parte aggiunta venga per questo a costituire permanentemente parte del Simbolo stesso.
    A seguito dello scioglimento del Movimento "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE", per effetto di decisione assunta a norma di Statuto, il Simbolo non potrà essere oggetto di uso per il termine di cinque anni da parte degli odierni comparenti, o di alcuno di essi, se non con il comune espresso accordo scritto di tutti. Compete al Consiglio Direttivo provvisorio e al soggetto che sarà successivamente statutariamente individuato, oltre che ai rappresentanti di cui al successivo articolo 11), la capacità di agire nei confronti di eventuali terzi, con ogni forma e in ogni sede, anche in giudizio, sia in via ordinaria, sia in  via cautelare o d'urgenza, per la tutela della denominazione e del Simbolo in ogni sua parte.
ARTICOLO 11
Tesorieri e Rappresentanza Legale
     La Rappresentanza Legale di "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE", di fronte ai terzi ed in giudizio, compete congiuntamente a coloro che svolgono la funzione di Tesoriere e di Vice Tesorieri.
   Ai soli fini di cui al II comma dell'art.36 C.C., il Movimento potrà stare in giudizio nella persona del Tesoriere e dei Vice Tesorieri con firma tra loro congiunta, salvo delega ad uno di loro conferita all'unanimità, ai quali, secondo gli accordi dei fondatori, è conferita - solo a tale limitato fine - la Direzione del Movimento.
   I medesimi hanno facoltà e, se su indicazione del Comitato di Presidenza, obbligo di assegnare deleghe, anche a terzi non aderenti al Movimento, per lo svolgimento di singole operazioni o di gruppi di esse.
   Il Comitato di Presidenza può altresì attribuire a uno o più componenti del Consiglio Direttivo provvisorio, o anche a persone estranee a questo, specifici compiti o assegnare loro competenze in materie determinate, attribuendo i relativi occorrenti poteri.
   E' di specifica competenza congiunta del Tesoriere e dei Vice Tesorieri, ovvero di persone da loro delegate, la presentazione delle candidature e dei contrassegni elettorali, nonché la  presentazione  ai  Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica della richiesta ai sensi dell'articolo  1) comma 2 della legge 3 giugno 1999, n. 157 e successive modificazioni  di poter usufruire dei rimborsi ivi previsti, oltre che, ancora la riscossione  dei  medesimi e di ogni altro contributo pubblico dovuto per legge.
ARTICOLO 12
Rendiconto
   Al  termine di ciascun anno è redatto a cura del Tesoriere e dei Vice Tesorieri rendiconto economico dell'esercizio con le modalità previste nell'articolo 8) della legge 2 gennaio 1997, n. 2 come modificato dall'articolo 9) comma 23 della legge 6 luglio 2012 n.96.
   Il rendiconto, nel termine dei successivi novanta giorni, sarà sottoposto per la relativa approvazione, previe verifiche da parte di Società di Revisione, ai sensi dell'articolo 9) comma 1 della legge 6 luglio 2012 n.96, all'organo che risulterà all'uopo individuato nello Statuto definitivo.
ARTICOLO 13
Autorizzazioni "una tantum"
   I comparenti autorizzano i Legali Rappresentanti a compiere tutte le necessarie pratiche per il conseguimento dell'eventuale riconoscimento del Movimento da parte e presso le competenti Autorità e ad apportare  al presente atto, ivi compresa la parte  del medesimo in cui è stabilito il primo Statuto provvisorio, tutte  le variazioni e modifiche che venissero eventualmente richieste.
ARTICOLO 14
Durata
   La durata di "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" è stabilita a tempo indeterminato, per unanime volontà dei comparenti.
ARTICOLO 15
Statuto
   I comparenti  stabiliscono  di adottare, quale primo Statuto provvisorio di "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" il seguente: "STATUTO PROVVISORIO dell'Associazione "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE".

STATUTO PROVVISORIO 
"FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE"
Articolo 1
(Denominazione e simbolo) 
La denominazione dell'Associazione è "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE".
Costituisce Simbolo della stessa quello dettagliatamente descritto all'articolo 10) dell'atto costitutivo e del relativo allegato "A", del quale fa parte il presente Statuto provvisorio.
Può, di volta in volta, essere stabilito che il medesimo sia integrato, a seconda dell'utilizzo, su proposta del Comitato di Presidenza, mediante aggiunta di simboli, nomi o diciture  all'interno  di esso, senza tuttavia che la nuova parte aggiunta  venga per questo a costituire permanentemente parte del Simbolo stesso.
Articolo 2
(Finalità Associative)
"FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" è un Movimento che ha il fine di attuare un programma politico che, sulla base dei principi di libertà, democrazia, giustizia, solidarietà sociale, merito ed equità fiscale, si ispira ai valori della tradizione nazionale, liberale e popolare, in coerenza con la scelta di partecipazione dell'Italia al progetto di coesione politica ed economica in ambito europeo.
Il movimento "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" promuove nel rispetto dell'indipendenza e dell'unità nazionale, la pacifica convivenza di Popoli, Stati, etnie e confessioni religiose. 
Il Movimento svolge il proprio programma attraverso l'azione politica dei suoi aderenti, dei suoi sostenitori e simpatizzanti e di tutti coloro che si riconoscono nei progetti di partecipazione all'amministrazione e al governo del Paese, anche solo attraverso l'espressione del proprio voto, in occasione delle consultazioni elettorali cui "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" prenderà parte con la presentazione di proprie liste di candidati.
"FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" ha, pertanto, come proprio principale scopo quello della partecipazione con liste di propri candidati, anche in collegamento, in unione o in via congiunta con altre forze e formazioni politiche, alle consultazioni elettorali che si terranno per il rinnovo del Parlamento nazionale, per l'elezione dei Presidenti delle Regioni e per il rinnovo dei Consigli Regionali, per l'elezione dei Presidenti delle Provincie e per il rinnovo dei Consigli Provinciali, per l'elezione dei Sindaci e  per il rinnovo dei Consigli Comunali, per l'elezione dei componenti italiani al Parlamento Europeo, oltre che per l'elezione dei componenti di ogni altro consesso politico o amministrativo di cui è previsto il rinnovo elettivo.
L'Associazione ha, infine, come ulteriore precipuo scopo quello della partecipazione al dibattito e, in generale, all'attività politica e istituzionale, in ogni sede politica e in ogni sede istituzionale, ora come anche nel prosieguo, in ogni  sua tradizionale forma e, segnatamente, attraverso l'attività dei Gruppi che, conformemente a quanto previsto nei relativi Regolamenti, esso forma tra coloro che già sono ora eletti nella sede parlamentare nazionale e in ogni altra sede istituzionale, oltre che tra coloro che lo saranno in futuro.
Articolo 3
(Sede Associativa)
L'Associazione ha sede legale in Roma all'indirizzo che risulterà a seguito di determinazione che sarà pubblicata sul "sito internet".
Compete al Consiglio Direttivo il potere di trasferire la stessa  in altra città, nonché di istituire  sedi  secondarie o uffici operativi in Italia e all'Estero.
Articolo 4
(Aderenti)
Aderiscono a "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" i fondatori comparenti all'atto costitutivo, i componenti del Consiglio Direttivo provvisorio, i componenti del Comitato di Presidenza, il Tesoriere e i Vice Tesorieri, i componenti del Comitato Etico e altro o altri soggetti, a seguito di unanime decisione di cooptazione assunta dal Consiglio Direttivo provvisorio previo parere favorevole del Comitato Etico.
Possono aderire inoltre al Movimento coloro che sono candidati nelle liste elettorali da esso presentate e facciano comunicazione in tal senso al Comitato di Presidenza.
Partecipano infine al Movimento, secondo modalità definite dal Consiglio Direttivo, coloro che riterranno di riconoscersi nei suoi valori fondanti, anche come esemplificati all'articolo 2) che precede, e che ne condivideranno i programmi elettorali e di funzionamento di volta in volta elaborati e condivisi.
Costituisce dovere degli aderenti all'Associazione il rispetto del presente Statuto e di ogni altra decisione assunta in conformità ad esso, all'atto costitutivo e a qualsiasi altro accordo stipulato per il funzionamento del Movimento e per l'attuazione dei suoi scopi e delle sue finalità, ivi aggiunti gli eventuali accordi da questo stipulati con altri movimenti o formazioni politici o altri terzi. Il mancato rispetto dei doveri fra gli aderenti può costituire ragione di estromissione dal Movimento, deliberata dal Consiglio Direttivo.
Articolo 5
(Organi Associativi)
 Sono organi del Movimento:
   - il Consiglio Direttivo provvisorio;
   - il Comitato di Presidenza;
   - il Tesoriere e i Vice-Tesorieri;
   - l'Assemblea degli eletti.
Articolo 6
(Consiglio Direttivo provvisorio e Comitato di Presidenza)
In via transitoria e sino a quando l'Assemblea di cui all'articolo 8), non avrà approvato il definitivo Statuto pure comprendente l'indicazione degli Organi di direzione, di funzionamento e di amministrazione del Movimento, e le relative modalità di elezione e di nomina, "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE" sarà retto da un Consiglio Direttivo provvisorio, composto da dodici membri, cui sono conferiti i poteri e i compiti più avanti precisati.
Al Consiglio Direttivo provvisorio, come formato a norma dell'articolo 3) dell'atto costitutivo, è assegnato il compito di redigere lo Statuto definitivo del Movimento e di ogni altra regola associativa, che sono sottoposti per l'approvazione all'Assemblea da convocarsi non oltre il 31 ottobre 2013 (trentuno ottobre duemilatredici).
Il Comitato di Presidenza, come formato a norma dell'articolo 3) dell'atto costitutivo, ha facoltà di nominare uno più Relatori che procederanno ad elaborare e redigere la  proposta di Statuto da sottoporre al Consiglio Direttivo, con facoltà di ciascun componente dello stesso di proporre emendamenti nel termine che sarà fissato. La proposta di Statuto risulterà approvata, ove consegua la condivisione della maggioranza dei componenti del Consiglio Direttivo stesso.
Il Comitato di Presidenza sottoporrà quindi la proposta, nel testo approvato, all'esame dell'Assemblea di cui sopra che provvederà a convocare perchè la stessa sia tenuta non oltre il 31 dicembre 2013 (trentuno dicembre duemilatredici).
Lo Statuto proposto risulterà definitivamente adottato, ove consegua il voto favorevole della metà dei partecipanti all'Assemblea.
Il Consiglio Direttivo provvisorio, il Comitato di Presidenza, il Tesoriere e i Vice Tesorieri, nominati in sede di costituzione del Movimento, durano in carica sino alla data che sarà stabilita nel corso dell'Assemblea di cui sopra.
Il Consiglio Direttivo provvisorio provvede agli adempimenti occorrenti per procedere alla nomina e all'elezione dei previsti organi statutari, centrali e periferici, oltre che per ogni altro adempimento che sarà ad esso assegnato in tale sede.
Lo Statuto definitivo del Movimento e ogni altra regola associativa e di funzionamento dello stesso sono redatti in conformità ai principi e alle disposizioni contenute nella Legge 6 luglio 2012 n.96 in materia (fra altro) di garanzia di trasparenza dei rendiconti e saranno informati ai principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei Candidati, al rispetto delle minoranze e ai diritti degli iscritti, così come espressamente prescritto nell'articolo 5) della legge citata.
Il Comitato di Presidenza e il Consiglio Direttivo provvisorio hanno facoltà di delegare, ad uno o più dei loro componenti, o anche a persone loro estranee, specifici compiti o assegnare funzioni, da eseguirsi disgiuntamente o congiuntamente, in  materie determinate di rispettiva competenza, attribuendo i relativi occorrenti poteri.
Articolo 7
(Tesorieri)
Il Tesoriere e i Vice Tesorieri svolgono le funzioni ad essi attribuite dall'atto costitutivo  e ad essi compete la rappresentanza legale del Movimento, con le connesse attribuzioni e i connessi oneri.
Le funzioni di Tesoriere e Vice Tesoriere sono svolte con la modalità della firma congiunta.
Essi, con uguale formalità, possono istituire o assegnare deleghe anche a terzi per lo svolgimento di singole operazioni o di gruppi di esse.  
Articolo 8
(Rappresentanti legali)
La rappresentanza del Movimento ai sensi dell'articolo 36) e seguenti del Codice Civile, di fronte ai terzi ed in giudizio, spetta al Tesoriere e ai Vice Tesorieri, che esercitano i loro poteri congiuntamente e con firma congiunta.
Ai soli fini di cui al II comma dell'art.36 C.C., il Movimento potrà stare in giudizio nella persona del Tesoriere e di uno dei Vice Tesorieri con firma tra loro congiunta, salvo delega ad uno di loro conferita all'unanimità, ai quali, secondo gli accordi dei fondatori, è conferita - solo a tale limitato fine - la Direzione del Movimento.
E' di specifica competenza dei Rappresentanti Legali del Movimento, ovvero di persone dai medesimi delegate, la presentazione delle candidature e dei contrassegni elettorali.
Fatto salvo quanto previsto nell'Atto costitutivo, i Rappresentanti Legali sono nominati dal Consiglio Direttivo con voto unanime dei relativi componenti, ovvero, in mancanza di unanimità, dal Comitato di Presidenza, e possono essere revocati e sostituiti in ogni tempo con le stesse modalità.
E' di specifica competenza dei Legali Rappresentanti dell'Associazione la presentazione ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica della richiesta ai sensi dell'art.1) comma 2 della Legge 3 giugno 1999 n.157 di poter usufruire dei rimborsi ivi previsti, oltrechè, ancora, la riscossione dei medesimi e di ogni altro contributo pubblico dovuto per legge.
Tesoriere e Vice Tesorieri partecipano, senza diritto di voto, ai lavori del Consiglio Direttivo e del Comitato di Presidenza.
Articolo 9
(Assemblea degli Eletti)
L'Assemblea è composta, in via provvisoria e sino all'approvazione del definitivo Statuto, dagli aderenti al Movimento che risultino eletti nel Parlamento Nazionale ed Europeo, nei Consigli e nelle Assemblee Regionali, nei Consigli Provinciali e nei Comuni nei quali vige il sistema elettorale "a doppio turno".
L'Assemblea si riunisce per iniziativa assunta a maggioranza dai suoi componenti ovvero se convocata dal Comitato di Presidenza, anche a seguito di sollecitazione da parte della decima parte dei suoi componenti.
L'Assemblea svolge le funzioni e ha le competenze e prerogative stabilite nel presente Statuto. Ai suoi lavori partecipano i componenti del Comitato di Presidenza che li coordinano, i componenti del Consiglio Direttivo e senza diritto di voto il Tesoriere e i Vice Tesorieri.
Articolo 10
(Patrimonio di funzionamento e rendiconto)
L'Associazione non ha fine di lucro e dispone di un patrimonio da cui si attinge per le spese connesse al suo funzionamento.
Il patrimonio iniziale è costituito dalle somme e dai beni conferiti dai fondatori, dai membri del Consiglio Direttivo provvisorio e da coloro che abbiano voluto sostenere il progetto associativo fin dal suo avviamento.
Il Consiglio Direttivo, all'unanimità, ovvero, in assenza di quest'ultima, il Comitato di Presidenza, stabilisce le modalità di costituzione o accrescimento del patrimonio.
Al termine di ciascun anno è redatto a cura dei Tesorieri  un  rendiconto economico dell'esercizio con le modalità previste nell'articolo 8) della Legge 2 gennaio 1997 n.2 come modificato dall'articolo 9) comma 23 della Legge 6 luglio 2012 n.96.
Il rendiconto, nel termine dei successivi  novanta  giorni, è sottoposto per la relativa approvazione, previe verifiche da parte di Società di Revisione, ai sensi dell'articolo 9) comma 1 della legge 6 luglio 2012 n.96, all'organo che risulterà all'uopo individuato nello Statuto definitivo.
Articolo 11
(Durata)
La durata dell'Associazione è a tempo indeterminato. 
L'Associazione può essere sciolta, durante il primo periodo del suo funzionamento, per decisione unanime dei componenti del Consiglio Direttivo provvisorio, ovvero, in mancanza, del Comitato di Presidenza.
Successivamente può essere sciolto per volontà degli aderenti con decisione assunta dalla maggioranza dei quattro quinti degli stessi, ovvero con quella diversa maggioranza, secondo le procedure stabilite dallo Statuto definitivo. Dalla decisione di scioglimento discende l'interruzione anche immediata dell'azione politica comune e resta comunque fermo l'obbligo di dare luogo a tutto quanto successivamente  occorrente per il compiuto esaurimento di ogni attività  di carattere amministrativo e contabile.
A seguito dello scioglimento del Movimento "FRATELLI d'ITALIA CENTRODESTRA NAZIONALE", per effetto della decisione di cui sopra il Simbolo non potrà essere oggetto di uso ulteriore per il termine di cinque anni da parte dei Fondatori, salvo loro unanime espresso accordo scritto.
Compete al Consiglio Direttivo provvisorio e al soggetto che sarà successivamente statutariamente individuato la capacità di agire nei confronti di eventuali terzi, con ogni forma e in ogni sede, anche in giudizio, sia in via ordinaria sia in via cautelare o d'urgenza, per la tutela della Denominazione e del Simbolo in ogni sua parte.
Articolo 13
(Modifica dello Statuto)
Le norme del presente Statuto possono essere modificate in qualsiasi tempo con decisione unanime dei componenti del Consiglio Direttivo ovvero, in mancanza, del Comitato di Presidenza, da ratificarsi entro i successivi sessanta giorni dall'Assemblea indicata nell'articolo 5) che precede, all'uopo contestualmente convocata.
Articolo 14
(Rinvio)
Per quanto non previsto dal presente Statuto, e all'occorrenza, si  osservano le norme del Codice Civile, delle specifiche disposizioni di legge in materia di funzionamento e di sostegno ai Partiti, ai movimenti e alle formazioni politiche, oltre che, in  quanto applicabili e in principalità, le norme dei Regolamenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.