sabato 31 agosto 2013

Capezzone: La nomina di Berlusconi senatore a vita vero atto di pacificazione

Capezzone:

 La nomina di Berlusconi senatore 

a vita vero atto di pacificazione

La nota del coordinatore dei dipartimenti del Pdl e presidente della 

commissione Finanze della Camera

Daniele Capezzone
"Con tutto il rispetto per le illustri personalità oggi insignite della nomina di senatore a vita, vi sono alcune cose che non possono essere taciute.

La prima: la nomina - e non da oggi - di Silvio Berlusconi avrebbe rappresentato un reale atto di pacificazione. E tuttora resta difficile comprendere perche’ questa ipotesi non sia stata valutata e considerata. La seconda: le personalità nominate oggi (a prescindere da valutazioni assolutamente soggettive: perché il nome di un illustre direttore d’orchestra e non il nome di un altro direttore d’orchestra altrettanto illustre?) esprimono, se non un’appartenenza, quanto meno ‘un’atmosfera’ di omogeneità rispetto a una parte della cultura e della sensibilità italiana, e c’é da chiedersi se altre parti, altre culture, altre sensibilità abbiano minore diritto di cittadinanza. La terza: non sfugge a nessuno da molti anni e da molte legislature, la situazione numerica del Senato della Repubblica. A quale criterio corrisponde un innesto numerico così consistente? Davvero la cosa sarà priva - prima o poi, nell’una o nell’altra legislatura - di risvolti politici significativi o magari decisivi nel sostegno dato o mancato all’uno o all’altro Esecutivo? Sono domande legittime, che non possono non essere poste".

venerdì 30 agosto 2013

Il Consiglio dei Ministri abolisce l'IMU


Il Consiglio dei Ministri abolisce l'IMU 



28 Agosto 2013
La Presidenza del Consiglio comunica che:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 17.50 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e dei Ministri dell’Interno, Angelino Alfano, dell’Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo, e degli Affari regionali e Autonomie, Graziano Delrio, un decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di IMU, abitazioni e cassa integrazione guadagni.
Il decreto interviene su quattro capitoli:
1.      Cassa integrazione guadagni. Il provvedimento prevede un rifinanziamento di questo strumento per 500 milioni di euro. Si tratta di un intervento che fa seguito al precedente stabilito nel mese di maggio che destinava un ulteriore miliardo di euro alla CIG.
2.      Esodati. Il decreto interviene a sostegno dei lavoratori cosiddetti “licenziati individuali” che hanno interrotto il proprio rapporto prima dell’applicazione della riforma sulle pensioni e che per effetto di essa si sono trovati al contempo privi di stipendio e di pensione. Si tratta di 6.500 persone.
3.      Piano casa a favore delle categorie disagiate. Il provvedimento interviene a sostegno delle famiglie su mutui, prima casa e affitti. (approfondimento nei paragrafi successivi);
4.      IMU. Il decreto stabilisce che la tassa municipale sugli immobili –  relativamente alla prima casa, ai terreni agricoli e ai fabbricati rurali  – non verrà pagata nel 2013. A copertura dell’abolizione il decreto prevede un intervento immediato per la prima rata 2013. Con un decreto legge contestuale alla legge di Stabilità dell’ottobre prossimo verrà abolita la seconda rata. A partire dal  2014, in luogo dell’IMU, entrerà in vigore la cosiddetta “Service Tax” (approfondimento nel paragrafo successivo).
Linee guida per la “Service Tax”
Il modello di tassazione comunale “federale”, che entrerà in vigore dal 2014, sarà ispirato ai principi del federalismo fiscale, come approvati dalla Commissione Bicamerale appositamente costituita nella scorsa legislatura.
Viene dunque istituita un’imposta sui servizi comunali – la “Service Tax” – che sostituisce la Tares. Essa sarà riscossa dai Comuni e costituita da due componenti:
·         gestione dei rifiuti urbani;
·         copertura dei servizi indivisibili.
La prima componente (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio.
La seconda componente (Tasi) sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale.
La capacità fiscale (cioè il gettito potenziale che i Comuni potrebbero ottenere dal pieno utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi) sarà preservata, nel pieno rispetto del principio federalista dell’autonomia finanziaria di tutti i livelli di governo. L’autonomia nella fissazione delle aliquote sarà limitata verso l’alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti, applicando aliquote massime complessive.
*****
Piano casa per famiglie disagiate
Misure per l’accesso alla casa e il sostegno al settore immobiliari
Di fronte alla evidente necessità di alloggi in affitto a canone moderato a favore delle categorie sociali tradizionalmente svantaggiate (disoccupati, pensionati, immigrati), emergono nuovi fabbisogni abitativi soprattutto da parte di lavoratori atipici, anziani, studenti, giovani coppie, famiglie monoreddito, genitori separati.  Per dare risposta a queste esigenze il decreto prevede che:
·         La Cassa Depositi e Prestiti mette a disposizione delle banche oltre 2 miliardi di euro per l’erogazione di nuovi mutui per l’acquisto della abitazione principale.
Tra il 2006 e il 2011 il volume dei mutui ipotecari era di 55 miliardi di euro annui, nel 2012 è sceso è sceso a 26 miliardi di euro, principalmente a causa della debolezza delle prospettive occupazionali e di reddito dei possibili mutuatari; obiettivo del Governo è favorire, attraverso la garanzia data alla banche da CDP, la ripresa del credito per l’acquisto della prima casa.
In secondo luogo, La Cassa Depositi e Prestiti può acquistare obbligazioni bancarie nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali, liberando l’attivo delle banche che possono così erogare nuovi mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni principali.
·         Fondi di sostegno – 200 milioni
Attraverso il rifinanziamento di fondi già esistenti e la creazione di un nuovo fondo presso il Ministero delle Infrastrutture, vengono destinati 200 milioni di euro per rendere più sostenibili gli oneri del mutuo e della locazione della abitazione
-          40 milioni al Fondo per la sospensione per 18 mesi delle rate di mutuo
Le famiglie più povere indebitate hanno un servizio del debito per il mutuo sulla casa di residenza superiore al 30 per cento del reddito. L’obiettivo è sostenere le famiglie in difficoltà per il pagamento della rata del mutuo, attraverso il rifinanziamento del Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa.
Il titolare di un mutuo sulla prima casa non superiore a 250.000 euro e con indicatore ISEE non superiore a 30.000 euro, in caso di perdita del lavoro o dell’insorgere di condizioni gravi di non autosufficienza o handicap, può chiedere alla banca la sospensione del pagamento delle rate per un periodo massimo di 18 mesi. Il Fondo gestito dalla CONSAP rimborserà alle banche gli oneri finanziari corrispondenti alla quota interessi delle rate per le quali ha effetto la sospensione del pagamento.
-          60 milioni al Fondo di garanzia (DL n. 112/2008) per i mutui a favore dei giovani (coppie, nuclei monogenitoriali con figli minori, lavoratori atipici)
Anche i lavoratori atipici potranno usufruire del Fondo di garanzia per l'accesso al credito per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie o di nuclei familiari monogenitoriali con figli minori permette agli under 35 con un reddito ISEE complessivo non superiore a 35.000 euro di chiedere un mutuo sino a 200.000 euro, garantito dal Fondo per il 50% della quota capitale.
La significativa novità di questo provvedimento è l’inserimento tra i beneficiari del Fondo dei lavoratori atipici.  L’obiettivo è evitare che il mero fatto di avere un contratto non a tempo indeterminato - dato prevalente tra i più giovani - limiti l'accesso al credito.
-          60 milioni al Fondo che eroga contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione
Il Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle case  in locazione interviene a sostegno al reddito dei soggetti che, pur in possesso dei requisiti per l'accesso al sistema dell'edilizia residenziale pubblica, devono rivolgersi al libero mercato. Il mercato delle locazioni nel 2012 ha registrato un crollo del 30% dei contratti, quindi bisogna favorire l’accesso alle abitazioni in locazione per i ceti meno abbienti. Le risorse del Fondo si sono azzerate nel 2012 e nel 2013, ma questo  strumento è indispensabile per affrontare il fenomeno del grave disagio economico che sfocia nella cosiddetta “morosità incolpevole”.
-          40 milioni al Fondo di copertura della morosità incolpevole
Questo nuovo fondo, istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, nasce dalla constatazione dell’aumento dei provvedimenti di sfratto, di cui oltre il 90 per cento riguarda famiglie che non pagano l’affitto a causa di difficoltà temporanee per varie cause: perdita del lavoro, messa in mobilità o in cassa integrazione, chiusura dell’attività, malattia grave, infortunio o decesso di un componente della famiglia.
·         Imposta di registro: proroga di 3 anni per l’attuazione  dei  programmi  di  edilizia  residenziale  mantenendo l’imposta di registro ridotta all’1%
La crisi economico finanziaria degli ultimi anni ha colpito in maniera sensibile le piccole e medie imprese operanti nell’edilizia che spesso hanno dovuto rallentare i propri piani di investimento. Con particolare riferimento al settore dell’edilizia residenziale pubblica, l’equilibrio economico finanziario degli investimenti realizzati dalle imprese si regge su agevolazioni fiscali e finanziarie previste da norme di tutela e promozione dell’accesso alla casa. L’obiettivo è mantenere tali benefici fiscali al fine di completare gli investimenti in corso.  
Le imprese che hanno acquistato un bene immobile (terreno edificabile o edificato), situato in area compresa in piani urbanistici diretti all’attuazione di programmi di edilizia residenziale pubblica, usufruiscono dell’agevolazione dell’imposta di registro ridotta all’1%, al posto della misura ordinaria dell’8%, se concludono l’intervento edilizio entro 11 anni dall’atto di acquisto del bene.
·         Misure relative all’IMU: 4100 milioni di euro
-          Fabbricati costruiti e non ancora venduti o concessi in locazione
Vengono esclusi dall’imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita se non locati o venduti entro tre anni dalla ultimazione dei lavori. La proposta è finalizzata a svincolare una parte di risorse delle imprese, quantificate in circa 38 milioni di euro l’anno, destinate ora al pagamento dell’IMU, permettendone un utilizzo “produttivo” per effettuare nuovi investimenti con ricadute positive sul sistema produttivo.
-          Immobili di edilizia popolare
Vengono assimilati al trattamento IMU prima casa gli alloggi degli Istituti autonomi case popolari e quelli delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari: si liberano circa 60 milioni di euro.
-          Immobili di edilizia sociale
Dal 1° gennaio 2014 trattamento IMU prima casa anche per gli alloggi sociali (alloggi realizzati o recuperati da operatori pubblici o privati destinati prevalentemente alla locazione per individui e nuclei familiari svantaggiati). Tale incentivo attiva gli investimenti in alloggi sociali tramite le risorse attualmente disponibili presso il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA), fondo immobiliare riservato a investitori qualificati promosso e gestito dalla SGR di Cassa Depositi e Prestiti con lo scopo di incrementare l’offerta abitativa in alloggi sociali, che attualmente ha una disponibilità di circa 2 miliardi di euro, in grado di attivare ulteriori investimenti per altri 2 miliardi, con importanti ricadute anche dal punto di vista occupazionale.
*****
Il Consiglio ha inoltre deliberato alcune modifiche allo schema di regolamento di riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico, prendendo atto dei cambiamenti che intervengono a seguito dell’istituzione dell’Agenzia per la coesione territoriale, disposta dal decreto-legge per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni approvato nella precedente  riunione del Consiglio dei Ministri. Le modifiche approvate oggi verranno immediatamente trasmesse al Consiglio di Stato per il parere prescritto.
*****
Il Consiglio ha inoltre approvato, su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze, la relazione al Parlamento a norma dell’articolo  10-bis, comma 6, della legge 31 dicembre 2009,        n. 196, concernente modifiche al Documento di economia e finanza 2013.
*****
Su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Graziano Delrio, il Consiglio dei Ministri ha esaminato dieci leggi regionali. (omissis )
*****

Alfano: Imu eliminata senza altre tasse ma con il taglio delle spese La nota del vicepremier e segretario del Pdl ALFANO PRIMO PIANO 1 CONFERENZA STAMPA 14-03-2012 “La cancellazione dell’Imu non porterà all’introduzione di altre tasse perché il gettito mancante verrà compensato da tagli alla spesa pubblica e altre modalità virtuose. Speriamo che tutto ciò si trasformi in consumi perché impedendo che i soldi per il pagamento dell’Imu affluiscano alle casse dello Stato avremo messo circa 5 miliardi nell’economia reale impedendo. Un’operazione fatta senza commutare questo con altre tasse. Mi sento di rassicurare tutti perché noi abbiamo previsto di pagare i quasi 5 miliardi che costa nel 2013 l’eliminazione dell’Imu attraverso tagli alla spesa pubblica e altre modalità virtuose ma non aggiungendo altre tasse. E’ importante perché a causa dell’Imu è crollata l’edilizia, il mercato, si sono persi 150mila posti di lavoro, si è creata sfiducia, si è fatto un danno enorme all’economia ed è la ragione per cui Berlusconi ha fatto di questo punto l’elemento centrale della campagna elettorale. Abbiamo realizzato esattamente ciò che avevamo detto di realizzare. siamo stati come al solito seri, adempienti e rispettosi della parola data. Il provvedimento prevede anche le misure di sostegno alle giovani coppie che sono in difficoltà a pagare le rate di mutuo perché licenziate ed anche l’impiego di altri dieci miliardi alle imprese: lo stato ha debiti nei confronti delle imprese, lo stato li onora. Paga i debiti, dieci miliardi alle imprese”.

Alfano: Imu eliminata senza altre 

tasse ma con il taglio delle spese

La nota del vicepremier e segretario del Pdl

ALFANO PRIMO PIANO 1 CONFERENZA STAMPA 14-03-2012
“La cancellazione dell’Imu non porterà all’introduzione di altre tasse perché il gettito mancante verrà compensato da tagli alla spesa pubblica e altre modalità virtuose.

Speriamo che tutto ciò si trasformi in consumi perché impedendo che i soldi per il pagamento dell’Imu affluiscano alle casse dello Stato avremo messo circa 5 miliardi nell’economia reale impedendo. Un’operazione fatta senza commutare questo con altre tasse. Mi sento di rassicurare tutti perché noi abbiamo previsto di pagare i quasi 5 miliardi che costa nel 2013 l’eliminazione dell’Imu attraverso tagli alla spesa pubblica e altre modalità virtuose ma non aggiungendo altre tasse. E’ importante perché a causa dell’Imu è crollata l’edilizia, il mercato, si sono persi 150mila posti di lavoro, si è creata sfiducia, si è fatto un danno enorme all’economia ed è la ragione per cui Berlusconi ha fatto di questo punto l’elemento centrale della campagna elettorale. Abbiamo realizzato  esattamente ciò che avevamo detto di realizzare. siamo stati come al solito seri, adempienti e rispettosi della parola data. Il provvedimento prevede anche le misure di sostegno alle giovani coppie che sono in difficoltà a pagare le rate di mutuo perché licenziate ed anche l’impiego di altri dieci miliardi alle imprese: lo stato ha debiti nei confronti delle imprese, lo stato li onora. Paga i debiti, dieci miliardi alle imprese”.

Gli avvocati di Berlusconi: Sentenza fuorviante e sconnessa

Gli avvocati di Berlusconi: Sentenza fuorviante e sconnessa

La nota degli avvocati del Presidente

1-GHEDINI
Quella della Cassazione su Mediaset, "é una sentenza con una motivazione inesistente" ed"é quindi una decisione del tutto fuorviante e totalmente sconnessa dalla realtà dei fatti".

Lo affermano i legali di Silvio Berlusconi,Niccolo’ Ghedini, Piero Longo e Franco Coppi in una nota. Coppi, Longo e Ghedini commentano le motivazioni della sentenza della Cassazione depositate oggi Secondo i legali del Cavaliere "tutti i denari derivanti dalleplusvalenze sui diritti televisivi rimanevano in capo ad Agrama e agli altri operatori del settore e ciò risulta dagli atti. Così come risulta che Agrama pagasse sistematicamente i dirigenti del settore acquisti dei diritti di Mediaset. Cio’ avveniva ovviamente senza che alcunche’ di cio’ fosse noto alla dirigenza o al presidente Berlusconi. Del resto se il presidente Berlusconi fosse stato socio occulto di Agrama mai avrebbe consentito che questi pagasse i dirigenti Mediaset a cui sarebbe stato sufficiente una precisa indicazione perconvincerli agli acquisti. E’ quindi una decisione del tutto fuorviante e totalmente sconnessa dalla realtà dei fatti. Trattandosi poi di una decisione della Corte di Cassazione, la sentenza é ancora più deludente sul piano strettamente giuridico nella misura in cui non ha dato ragionevoli risposte agli argomenti proposti dalla difesa adimostrazione della impossibilita’ di configurazione in punto di diritto del reato contestato al presidente Berlusconi".

mercoledì 28 agosto 2013

Stop alla frammentazione Scommettere sulla destra


DA IL GIORNALE D'ITALIA
L'EDITORIALE DI FRANCESCO STORACE
27/08/2013 05:45

Stop alla frammentazione
Scommettere sulla destra

Dalla manifestazione di Manfredonia

 nuovi stimoli per l'unità

Stop alla frammentazione
Scommettere sulla destra
Nessuno ha il diritto di cancellare la speranza di milioni di italiani
Dalla manifestazione di Manfredonia nuovi stimoli per l'unità 
STOP ALLA FRAMMENTAZIONE 
SCOMMETTERE SULLA DESTRA
Nessuno ha il diritto di cancellare la speranza di milioni di italiani
Non ce lo possiamo proprio permettere. Dopo la manifestazione di Manfredonia la consapevolezza aumenta: la frammentazione a destra e' un cancro che va estirpato. Ci uccide tutti e si illude chi pensa di salvarsi per un pugno di voti in più. L'autosufficienza e' inutile.
Ci vuole progetto. Cultura. Politica.
Milleduecento chilometri in 48 ore d'automobile dalla Sicilia e ritorno assieme a Mimmo Nania diventano una pazzia di chi ama la destra se non ci si rende tutti conto che è l'Italia ad aver bisogno del movimento della sovranità nazionale, della cultura di destra, della possibilità di tornare a credere in una speranza valoriale e di rinascita.
Ho contato circa sette sigle che dalla diaspora di An in poi sono nate a destra, a parte quella che c'erano prima e ad Alleanza nazionale non aderirono: La Destra, Fratelli d'Italia, Futuro e Libertà sono solo le più conosciute. Poi, le formazioni che si sono cimentate ai vari livelli territoriali: Io Sud di Adriana Poli Bortone; Nuova Alleanza dello stesso Nania; Azione Popolare di Silvano Moffa; Coesione nazionale di Pasquale Viespoli. 
Ha sviluppato poi una propria soggettività politica Fare Futuro di Adolfo Urso. Idem per la fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno.
Credo che l'elenco sia sufficientemente ampio. Eccessivo direi (e magari ho dimenticato qualcuno e spero di esserne perdonato).
Tutto questo e' la pazzia (non i chilometria girare l'Italia, spero...) e a Manfredonia l'ho detto. Io non voglio fare un altro partito, vorrei semplicemente che ne facessimo uno solo al posto di nove soggetti politici oggi esistenti a vario titolo. Magari partendo da una federazione, magari - se proprio e' necessario che ciascuno resti affezionato alla sigla sua - sviluppando il doppio tesseramento. Ma non perdiamo più tempo, per favore. Se l'anno prossimo non saremo capaci di dare all'Italia una destra unitaria, davvero si fa vincere Grillo....
Non c'è motivo per restare sparpagliati. Alleanza nazionale, a differenza della Dc e del Psi, non fu travolta da Tangentopoli, ma dalla decadenza culturale che la porto' a sottovalutare la rappresentanza di idee e di valori, che diventarono subordinati alla governite a tutti i costi.
Chi pensa oggi di risorgere da solo, sarà inseguito non benevolmente dagli elettori di tutti, perché avrà posto la parola fine ad un sogno di milioni di Italiani, che si può avverare nel momento in cui il Pdl va al crepuscolo, allo scioglimento.
Una destra rinvigorita dall'unità può anche essere capace di esprimere una leadership per il governo dell'Italia da contrapporre a Renzi. Maledetti i fantastici novanta anni di Giorgio Albertazzi, verrebbe da dire...
Abbiamo un giacimento culturale enorme e personalità in grado di restituire entusiasmo al nostro popolo. Si sporchino le mani con tutti noi i Veneziani, i Buttafuoco, i Malgieri, gli uomini che ci fanno sognare, non scrivano solo splendidi articoli o appelli ricchi di identità, ma siano loro stessi a prendere l'iniziativa, anche di guida di una battaglia politica nazionale. O almeno ci aiutino a scegliere chi. A individuare la novita' capace di far innamorare un popolo. Il centrodestra tutto non potrà dire di no se saremo capaci di proporre la rinascita della Nazione.

Non ce lo possiamo proprio permettere. Dopo la manifestazione di Manfredonia la consapevolezza aumenta: la frammentazione a destra e' un cancro che va estirpato. Ci uccide tutti e si illude chi pensa di salvarsi per un pugno di voti in più. L'autosufficienza e' inutile.
Ci vuole progetto. Cultura. Politica.Milleduecento chilometri in 48 ore d'automobile dalla Sicilia e ritorno assieme a Mimmo Nania diventano una pazzia di chi ama la destra se non ci si rende tutti conto che è l'Italia ad aver bisogno del movimento della sovranità nazionale, della cultura di destra, della possibilità di tornare a credere in una speranza valoriale e di rinascita.Ho contato circa sette sigle che dalla diaspora di An in poi sono nate a destra, a parte quella che c'erano prima e ad Alleanza nazionale non aderirono: La Destra, Fratelli d'Italia, Futuro e Libertà sono solo le più conosciute. 
Poi, le formazioni che si sono cimentate ai vari livelli territoriali: Io Sud di Adriana Poli Bortone; Nuova Alleanza dello stesso Nania; Azione Popolare di Silvano Moffa; Coesione nazionale di Pasquale Viespoli. Ha sviluppato poi una propria soggettività politica Fare Futuro di Adolfo Urso. Idem per la fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno.Credo che l'elenco sia sufficientemente ampio. Eccessivo direi (e magari ho dimenticato qualcuno e spero di esserne perdonato).Tutto questo e' la pazzia (non i chilometria girare l'Italia, spero...) e a Manfredonia l'ho detto. Io non voglio fare un altro partito, vorrei semplicemente che ne facessimo uno solo al posto di nove soggetti politici oggi esistenti a vario titolo. Magari partendo da una federazione, magari - se proprio e' necessario che ciascuno resti affezionato alla sigla sua - sviluppando il doppio tesseramento. Ma non perdiamo più tempo, per favore. Se l'anno prossimo non saremo capaci di dare all'Italia una destra unitaria, davvero si fa vincere Grillo....Non c'è motivo per restare sparpagliati. Alleanza nazionale, a differenza della Dc e del Psi, non fu travolta da Tangentopoli, ma dalla decadenza culturale che la porto' a sottovalutare la rappresentanza di idee e di valori, che diventarono subordinati alla governite a tutti i costi.
Chi pensa oggi di risorgere da solo, sarà inseguito non benevolmente dagli elettori di tutti, perché avrà posto la parola fine ad un sogno di milioni di Italiani, che si può avverare nel momento in cui il Pdl va al crepuscolo, allo scioglimento.Una destra rinvigorita dall'unità può anche essere capace di esprimere una leadership per il governo dell'Italia da contrapporre a Renzi. Maledetti i fantastici novanta anni di Giorgio Albertazzi, verrebbe da dire...Abbiamo un giacimento culturale enorme e personalità in grado di restituire entusiasmo al nostro popolo. Si sporchino le mani con tutti noi i Veneziani, i Buttafuoco, i Malgieri, gli uomini che ci fanno sognare, non scrivano solo splendidi articoli o appelli ricchi di identità, ma siano loro stessi a prendere l'iniziativa, anche di guida di una battaglia politica nazionale. O almeno ci aiutino a scegliere chi. A individuare la novita' capace di far innamorare un popolo. Il centrodestra tutto non potrà dire di no se saremo capaci di proporre la rinascita della Nazione.
Francesco Storace



Immigrazione, Rampelli: Kyenge scopre ora problema, nessun risultato da suo governo

Immigrazione, Rampelli: Kyenge scopre ora problema, nessun risultato da suo governo

“Cecile Kyenge, dopo essere stata per settimane il ministro della sobillazione e dei pregiudizi ideologici, più che dell'integrazione, ora invoca l’aiuto dell’Europa per far fronte a un'immigrazione che mai si è scatenata come in questi mesi. Cosa sta facendo il Governo del quale fa parte per imporsi con Bruxelles e mettere un freno a un fenomeno che non riguarda l’Italia ma tutta l’Unione? (Fratelli d'Italia) 

Gelmini: Da Violante autorevole apertura sulla decisione della Giunta

Gelmini:

 Da Violante autorevole apertura

 sulla decisione della Giunta

La nota della parlamentare del Pdl

Mariastella Gelmini
"L’intervista di Violante al ’Corriere’ rappresenta una prima autorevole apertura al dibattito sulla decisione della Giunta. Dibattito che i falchi del Pd avevano fin qui respinto come una perdita di tempo.

Dopo la presa di posizione di Casini, l’affermazione di Violante del diritto alla difesa come principio di legalità rappresenta un ritorno alla strada fin qui smarrita di un garantismo giuridico su cui fondare una visione comune e riformata dell’idea di giustizia. Come pure vanno apprezzati i riferimenti alla giustizia europea: la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo offre una tutela a carattere generale in tutti i casi di violazione da parte dei giudici delle regole fondamentali in materia di ’giusto processo’". 

Gasparri: Da gruppi editoriali ordini al Pd per alimentare lo scontro

Gasparri:

 Da gruppi editoriali ordini al

 Pd per alimentare lo scontro

La nota del senatore del Pdl

Maurizio Gasparri
"Zanda nel ruolo di guardia rossa della rivoluzione si erge a interprete autentico del pensiero di Violante, che non credo avverta il bisogno di cotanto decodificatore.

La verità é che i veri fautori dello scontro totale sono alcuni gruppi editoriali che danno ordini a larghi settori del Pd che, privi di autonomia intellettuale, eseguono puntuali gli ordini. In termini di diritto, Berlusconi ha mille ragioni. In termini politici ne ha diecimila. E quando parla di persecuzione afferma una incontrovertibile verità. Se fosse un ufficiale americano gli stenderebbero tappeti rossi". 

Berlusconi: Nessuno alimenti polemiche nocive alla coesione del Pdl

Berlusconi: 

Nessuno alimenti polemiche 

nocive alla coesione del Pdl

La nota del Presidente

Silvio Berlusconi
"In questa situazione di difficoltà per il nostro Paese e di confronto tra le forze politiche, il dibattito all’interno del Popolo della Libertà, che nasce come chiaro segnale di democrazia, viene sempre più spesso alimentato, forzato e strumentalizzato dagli organi di stampa.

La passione e l’impegno generoso dei nostri dirigenti e dei nostri militanti, anche negli ultimi giorni, vengono riportati e descritti a tinte forti, quasi fossero sintomi di divisione e di contrasto. Perciò, invito tutti a non fornire con dichiarazioni e interviste altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna, attorno ai nostri ideali e ai nostri valori, che é sempre stata ed e’ il tratto distintivo del nostro movimento".

Berlusconi: Nessuno può togliermi la leadership

Berlusconi: Nessuno può

 togliermi la leadership

Il testo integrale dell'intervista del Presidente a Tempi

 in uscita il 5 settembre 2013

Silvio Berlusconi

(PdL) Tutto lascia presagire che il governo abbia le ore contate. Enrico Letta tira i remi in barca, taglia i ponti al dialogo sulla possibilita di trovare una giusta soluzione parlamentare alla sentenza killer della Cassazione e punta a consolidare il suo vantaggio competitivo sullo scalpitante Matteo Renzi all’interno del Pd. Con ciò il premier sembra volersi disporre a una doppia foto opportunity da vigilia di campagna elettorale: quella del candidato Salvatore della patria vittima del diktat di Berlusconi. E quella di candidato alla premiership a sinistra per aver scongiurato l’ipotesi di concedere una via d’uscita politica in cambio della tenuta del governo di larghe intese all’odiatissimo leader del primo partito degli italiani. Che entrambe le foto configgano platealmente con i famosi interessi del paese in questo momento di drammatica crisi, ciò non sembra scalfire il granitico e cinico calcolo politico di chi sa di avere dalla propria parte la silenziosa forza di poteri dello Stato profondo e la grancassa dei media politicamente corretti. «Diranno che e colpa mia se i ministri del Popolo della liberta valuteranno le dimissioni davanti al massacro giudiziario del loro leader eletto da milioni di italiani. Ma io mi domando: se due uomini sono in barca e uno dei due butta l’altro a mare, di chi è la colpa se poi la barca sbanda?». Ecco perché Silvio Berlusconi ha deciso di rompere il silenzio e dalla sua condizione di prigioniero ad Arcore ha accettato di parlare con Tempi.

Pare che i suoi colleghi senatori della sinistra e grillini intendano procedere, al più presto, all’apertura del Parlamento dopo le ferie, a dar seguito a quella parte di dispositivo di sentenza che prevede la sua spoliazione da senatore e l’interdizione dai pubblici uffici. Il suo partito chiederà la grazia al presidente o che altro? Sarà la fine della legislatura se non si troverà il modo di impedire che il leader del primo partito italiano sia eliminato per via giudiziaria o che altro?

In questo passaggio della vita pubblica italiana, è in gioco molto più che il destino di una persona. Vede, se si trattasse solo di questo, allora sarebbe un problema solo per me. Siamo all’epilogo di quella guerra dei vent’anni che i magistrati di sinistra hanno condotto contro di me, considerato l’ostacolo da eliminare per garantire alla sinistra la presa definitiva del potere. Inoltre, sono stati aggrediti alcuni princìpi di fondo che tutti dovrebbero avere a cuore, a partire dai nostri avversari politici, se fossero davvero democratici: il rispetto dei milioni di elettori che hanno votato per me e che non possono subire una simile discriminazione, il diritto alla piena rappresentanza istituzionale del primo partito italiano, il fondamentale diritto di scelta dei cittadini rispetto al Parlamento e quindi rispetto al Governo. E tutto ciò nei confronti di un cittadino che ha subìto una sentenza che ritengo assolutamente ingiusta. Su tutto questo, la Costituzione della Repubblica e il buon senso offrono molte strade. Se avessi voglia di sorridere, potrei dirle che "non possono non saperlo": vale per tutti gli attori politici e istituzionali.

Si può immaginare che il leader del primo partito accetti la condizione di interdetto ed esiliato dalla vita politica e sua figlia Marina al comando nella continuità e nell’onore della battaglia sin qui condotta dal padre? 

Possono farmi tutto, ma non possono togliermi tre cose. Non possono togliermi il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana. Non possono togliermi il diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato. Non possono togliermi il diritto di essere ancora il riferimento per milioni di italiani, finché questi cittadini liberamente lo vorranno. I miei figli mi hanno emozionato e commosso per il loro coraggio e per l’intelligenza di cui il loro amore verso di me è nutrito. Quanto a mia figlia Marina, è stata una leonessa nelle sue uscite pubbliche di questi mesi. Il suo valore di persona, di imprenditrice, di donna, di cittadina, è sotto gli occhi di tutti. Le ho dato alcuni consigli, con amore e credo con lungimiranza e sono assolutamente sicuro che non scenderà in campo al mio posto.


A rileggere i fatti del triennio 2010-2013 impressiona la mole di “coincidenze” che l’hanno vista sotto attacco. Il 2010 si conclude con l’operazione Fini, il tentato ribaltone di cui lo stesso Mario Monti ha ammesso essere stato messo a parte in una cena di congiurati a casa di un noto avvocato milanese. Il 2011 è l’anno nero, prima della guerra in Libia dove siamo stati coinvolti contro gli interessi italiani e poi, dalla lettera della Bce in avanti, passando dal bombardamento speculativo, l’esplosione dello spread, fino al drammatico novembre in cui il suo governo ha dovuto lasciare il passo a Monti. Al tempo stesso si scatena il caso Ruby. Presidente, non ha mai pensato a “manine straniere” contro di lei e per far manbassa dell’Italia? Dopo tutto sono anche gli anni di Finmeccanica e Eni sotto attacco . Forse anche i suoi rapporti speciali con la Russia di Putin non vanno a genio a certi salotti internazionali...

Non credo ai complotti. Certo, però, alcune – chiamiamole così – coincidenze ci sono state. E soprattutto c’è un fatto oggettivo. Vede, le parla un liberale, un uomo che ha cultura di mercato, e che quindi, in linea generale, non ha e non può avere alcun pregiudizio rispetto alle privatizzazioni. Anzi. Ma un conto sono le privatizzazioni, altro conto sono le spoliazioni, cioè le situazioni in cui, approfittando di un momento di debolezza, alcuni Paesi vanno in un altro Paese con il carrello del supermercato per fare la spesa a prezzi da saldi di fine stagione. Nel ’92-’93, per tanti versi, si aprì una fase di questo tipo contro l’Italia: politica debole, partiti democratici messi alla gogna, Italia fragile, e in un colpo solo perdemmo, a prezzi da saldo, pezzi di chimica, di meccanica, di agroalimentare e di grande distribuzione. Non vorrei che, oggi, qualcuno pensasse di fare shopping da noi con un sacchetto di monetine in mano...Chiunque si senta addosso la maglia azzurra della Nazionale dovrebbe comprendere il tema e il rischio.

A quali altre condizioni è legata la continuità del governo Letta?

Il governo Letta è nato con l’obiettivo di un alleggerimento fiscale per tutti gli italiani. Siamo un Paese in cui la domanda interna, i consumi interni, sono in forte calo. Occorre uno choc economico positivo, e tutti sanno che la strada maestra è quella di lasciare più soldi nelle mani di famiglie, imprese e lavoratori attraverso consistenti riduzioni fiscali. Ecco perché l’abolizione dell’Imu su prima casa e agricoltura (che, lo ricordo ancora, vale appena un duecentesimo della spesa pubblica italiana) è un primo passo decisivo per ridare slancio all’economia. O nei prossimi 50 giorni il Governo è in grado di dare una scossa in positivo che possa essere percepita da tutti gli italiani, oppure saremo ancora inchiodati a una tendenza recessiva. E non si potrà certo esultare per qualche eventuale "zero virgola" in più. O l’Italia riprende a correre, oppure rischiamo di pagare un prezzo altissimo alla crisi.

Sembra un particolare ma non lo è: legge sull’omofobia, il suo partito è spaccato e noi riteniamo che abbia più ragioni la Roccella che Bondi: come si fa a votare una legge che introdurrà di fatto il reato di opinione?
  
Si sta trovando un buon equilibrio alla Camera, io sono fiducioso, e non mi pare davvero il caso di scatenare dispute e contrapposizioni ideologiche su un terreno che può unire tutti, senza distinzioni. Da un lato, è giusto dotare il nostro paese (che è uno dei pochi ancora in arretrato su questo terreno) di strumenti per evitare ogni odiosa discriminazione sul terreno degli orientamenti e delle scelte personali e sessuali; dall’altro, dobbiamo evitare che ciò possa tradursi in interpretazioni limitative sul piano delle opinioni. E’ possibile trovare un equilibrio, anzi ne sono certo.

Riforma della giustizia: non si può cominciare intanto sostenendo i referendum radicali su separazione carriere e responsabilità civile dei magistrati?
Noi sosteniamo già in modo convinto quella campagna referendaria, con una nostra mobilitazione capillare su tutto il territorio. È giusto che nei prossimi mesi siano direttamente gli italiani, come già fecero nel 1987 con maggioranze amplissime, a poter realizzare nelle urne referendarie quelle riforme della giustizia che si sono rivelate impraticabili in Parlamento. Ho grande fiducia che entro il 30 settembre sarà stata raccolta, nonostante il periodo estivo, una valanga “buona” di firme liberali e garantiste.

mercoledì 7 agosto 2013

Carceri, Meloni: Decreto come corazzata Potemkin

"Fratelli d'Italia voterà convintamente contro questo provvedimento, su cui il nostro giudizio è prossimo a quello che il ragionier Fantozzi diede della corazzata Potemkin". E' quanto ha dichiarato oggi alla Camera Giorgia Meloni, presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, in dichiarazione di voto sul dl su disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena.

Sisto: Su Esposito Anm fa di necessità virtù

Sisto: Su Esposito Anm fa 

di necessità virtù

La nota del deputato del Pdl

Sisto
“È singolare la disinvoltura con cui, anche in contesti impensabili, si fa ‘di necessità virtù’.

L’Anm, a fronte di una frittata ormai fatta, si limita a definire ’inopportune’ le dichiarazioni del Presidente Esposito, affrettandosi a precisare che comunque non ci sarà alcuna conseguenza disciplinare. Stupefacente. Questo palese scostamento dall’evidenza dei fatti e il tentativo di difesa estrema dell’indifendibile, comportano inevitabilmente una perdita di credibilità di cui  non si sentiva affatto il bisogno. Ma  è poi così difficile ammettere che il Presidente Esposito ha sbagliato, e tanto?”