martedì 6 marzo 2012

l calo dello spread non guarisce tutti i mali dei titoli di Stato


l calo dello spread non guarisce tutti i mali dei titoli di Stato



Brunetta: Il calo dello spread non guarisce tutti i mali dei titoli di Stato [Image] "Passata o quasi la bufera degli spread abbiamo il dovere di spiegare quello che e’ successo, perche’ e’ successo, quanto ci e’ costato e a che punto siamo verso la completa guarigione dalla febbre che ha colpito l’Europa e in particolare l’Italia". Lo ha scritto il deputato del Pdl Renato Brunetta in un editoriale pubblicato oggi da Il Giornale.

"Innanzitutto, per favore, non parliamo piu’ di spread! Per due motivi: lo spread in quanto differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani rispetto agli equivalenti titoli tedeschi, e’ un metro elastico che, evidentemente, incorpora le oscillazioni di entrambi; lo spread si forma sul mercato secondario, dove vengono scambiati esclusivamente titoli gia’ in circolazione. Non e’ questo, quindi, il ’luogo’ dove avvengono le emissioni di titoli di Stato del Tesoro, le quali, in ragione di quantita’ emesse, prezzi e rendimenti, vanno a determinare il servizio del debito, quindi l’effettivo costo per lo Stato. Un esempio: il famoso 9 novembre 2011 quando lo spread calcolato sui BTP a 10 anni ha raggiunto il suo massimo a quota 553, il Tesoro non ha emesso alcun titolo di Stato. Nella successiva asta, tenutasi il 29 novembre 2011, sono stati emessi BTP per 2,75 miliardi di euro a un rendimento del 7,56%, per un costo totale per lo Stato di 207,9 milioni di euro per 10 anni (si noti che l’ultima asta effettuata dal Tesoro, quella del 28 febbraio 2012, nell’ambito della quale sono stati emessi 3,75 miliardi di BTP a 10 anni a un rendimento del 5,50%, ha avuto un costo per lo Stato molto simile: 206,25 milioni di euro per 10 anni).

Andiamo a guardare l’andamento delle aste dei BTP a 10 anni nel 2011: nella prima parte dell’anno, fino all’asta di luglio, i rendimenti si sono mantenuti in linea con i precedenti periodi. Il rendimento medio ponderato dei BTP a 10 anni emessi da agosto fino a fine anno, invece, si e’ attestato al 6,04%. Ad onor di verita’, e a sollievo dei conti dello Stato, occorre far notare che nella prima parte dell’anno 2011, a un livello di rendimento piu’ contenuto, e’ stata emessa la maggior quantita’ di BTP a 10 anni: 26,5 miliardi su un totale dell’anno pari a 41 miliardi". "Confrontando le ultime quattro aste del governo Berlusconi (agosto, settembre, ottobre e novembre 2011) con le prime quattro aste di BTP a 10 anni del governo Monti (dicembre 2011, gennaio, febbraio e marzo 2012) emerge un rendimento medio delle prime pari al 5,69% contro un rendimento delle seconde pari al 6,26%

.Dunque il calo degli spread, attorno a 300, cui assistiamo in questi giorni e’ certamente una buona notizia -sottolinea Brunetta- ma non appare ancora sufficiente a riportare il rendimento dei nostri BTP a un livello accettabile, anche se siamo rientrati su un sentiero positivo. Le determinanti, ancora una volta, sono tutte esogene (ma positive): nuovo prestito della BCE alle banche, con borse in rialzo e progressivo avviamento a soluzione della crisi greca. La storia non si fa con i se, ma se sulla crisi greca e sulla conseguente crisi bancaria l’Europa fosse intervenuta per tempo e nelle giuste quantita’ e se, ancora, in Italia non ci fossimo fatti male da soli, con comportamenti irresponsabili e masochistici da parte dell’opposizione e dei media unicamente a fini di lotta politica (far cadere il governo), ci saremmo risparmiati questo inutile bagno di sangue sull’economia reale. Con buona pace di chi ha incolpato di tutto quanto e’ accaduto Berlusconi. Il tempo e’ galantuomo".

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