sabato 16 marzo 2013

Berlusconi: A Milano mai avuto giustizia ma non desisterò


Berlusconi: A Milano mai avuto 

giustizia ma non desisterò

Ampi stralci dell'intervista del Presidente a Panorama

Silvio Berlusconi
“I ripetuti comportamenti processuali di una parte della magistratura, che e’ mossa da un pregiudizio politico, non sono piu’ tollerabili. La magistratura si e’ trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile. I magistrati si sono costituiti in correnti con chiaro orientamento ideologico e politico”.

Cosi’ Silvio Berlusconi in una lunga intervista che il settimanale Panorama pubblichera’ nel numero in edicola da giovedì 13 marzo.

“Non si può più consentire che nei confronti di un protagonista politico di centrodestra possano scendere in campo pm appartenenti alla stessa corrente di sinistra e che poi anche il collegio giudicante sia composto da due o addirittura tre giudici appartenenti alla sinistra. Con me ci si é sempre comportati così e le conseguenze si continuano a vedere” .

Per Berlusconi la “lotta in Parlamento” su questi temi “sarà una battaglia combattuta per ottenere, naturalmente, le stesse garanzie per gli esponenti politici della sinistra. E’ una battaglia che non si può perdere, se non si vuole che l’Italia continui a essere un Paese in cui nessuno che si dedichi al servizio della politica possa vivere sereno. Questa sacrosanta battaglia, così indiscutibilmente giusta dopo ciò che é capitato a me in questi 20 anni, e’ una battaglia che vinceremo in nome della democrazia, in nome dello Stato di diritto, in nome della libertà”.


“Ero talmente sicuro di poter essere presente in aula”, continua Berlusconi nell’intervista, prima di essere costretto a curarmi al San Raffaele, da aver pensato al testo di una mia dichiarazione spontanea. Ai giudici avrei detto: “Il buon senso vorrebbe che io fossi altrove, a rappresentare gli interessi di 9 milioni di elettori. Invece sono qui, da cittadino offeso e indignato per una sentenza di primo grado che può essere considerata solo una sentenza costruita espressamente contro di me perché capovolge la realtà, offende il buon senso e cancella il diritto’...”.

“Corre voce che nel palazzo di giustizia di Milano si parli espressamente e senza vergogna di una ’operazione Craxi 2’. Non sono riusciti a eliminarmi con il mezzo della democrazia, le elezioni, e ora tornano a provarci attraverso questo uso della giustizia a fini di lotta politica. Sanno che sono io il vero ostacolo sulla strada della sinistra”.

“Ora, anche se i miei avvocati sono di contrario avviso, io non voglio credere che i miei giudici stiano correndo verso una condanna prestabilita. Nonostante tutto mi aspetto ancora giustizia, almeno da questa corte”, dice riferendosi al processo sui diritti Mediaset. Berlusconi fa poi alcune riflessioni anche su Alessandra Galli, presidente del collegio. Con la sorella Carla, a sua volta giudice a Milano, e’ l’erede di Guido, il pubblico ministero milanese che fu una delle grandi vittime del terrorismo rosso: il 19 marzo 1980 un commando di Prima linea gli sparò tre colpi di fronte all’aula 309 della Statale di Milano, dove insegnava criminologia”.

“Conosco la terribile tragedia che ha toccato la dottoressa Galli. Spero non voglia emettere una sentenza assolutamente infondata perché contraria alla realtà: una sentenza che puo’ essere motivata soltanto da un pregiudizio politico che arrivi allo stravolgimento della realtà” .

Soffermandosi sulle accuse lanciate dal senatore Sergio De Gregorio che ha denunciato a Napoli di essere stato corrotto con 3 milioni di euro per fare cadere il governo Prodi, dichiara:  “De Gregorio aveva preannunciato questo suo comportamento con più visite a nostri parlamentari. Aveva detto di essere in grave difficoltà, di avere assoluto bisogno di 10 milioni di euro, in parte per pagare dei debiti ed evitare la bancarotta e in parte per recarsi in un altro paese e ricostruirsi una nuova vita e per evitare il carcere alla moglie. Alle risposte necessariamente negative dei nostri rappresentanti, se ne era andato sbattendo la porta e minacciando di raccontare ai pm, che insistevano in questa direzione, quelle menzogne che poi in effetti ha raccontato davvero per scampare alla prigione. Mi chiedo perché, pur sapendo già la risposta, i pm anziché chiedere il giudizio immediato non abbiano fatto le opportune investigazioni che avrebbero dimostrato fin da subito l’assurdità delle dichiarazioni di De Gregorio”.

“Questo é il solito metodo usato ‘ad personam Berlusconi’ da 20 anni a questa parte da certi pubblici ministeri, ed é semplice: il testimone viene intimidito al punto di minacciarlo della privazione della libertà; se é già in carcere gli si promette la liberazione se accusa Berlusconi di qualche comportamento delittuoso e questo metodo, compresa la carcerazione preventiva, stanno usando non solo con De Gregorio. Anche su questo ho chiesto l’intervento del ministro. Questa malagiustizia va fermata”.

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