mercoledì 28 agosto 2013

Stop alla frammentazione Scommettere sulla destra


DA IL GIORNALE D'ITALIA
L'EDITORIALE DI FRANCESCO STORACE
27/08/2013 05:45

Stop alla frammentazione
Scommettere sulla destra

Dalla manifestazione di Manfredonia

 nuovi stimoli per l'unità

Stop alla frammentazione
Scommettere sulla destra
Nessuno ha il diritto di cancellare la speranza di milioni di italiani
Dalla manifestazione di Manfredonia nuovi stimoli per l'unità 
STOP ALLA FRAMMENTAZIONE 
SCOMMETTERE SULLA DESTRA
Nessuno ha il diritto di cancellare la speranza di milioni di italiani
Non ce lo possiamo proprio permettere. Dopo la manifestazione di Manfredonia la consapevolezza aumenta: la frammentazione a destra e' un cancro che va estirpato. Ci uccide tutti e si illude chi pensa di salvarsi per un pugno di voti in più. L'autosufficienza e' inutile.
Ci vuole progetto. Cultura. Politica.
Milleduecento chilometri in 48 ore d'automobile dalla Sicilia e ritorno assieme a Mimmo Nania diventano una pazzia di chi ama la destra se non ci si rende tutti conto che è l'Italia ad aver bisogno del movimento della sovranità nazionale, della cultura di destra, della possibilità di tornare a credere in una speranza valoriale e di rinascita.
Ho contato circa sette sigle che dalla diaspora di An in poi sono nate a destra, a parte quella che c'erano prima e ad Alleanza nazionale non aderirono: La Destra, Fratelli d'Italia, Futuro e Libertà sono solo le più conosciute. Poi, le formazioni che si sono cimentate ai vari livelli territoriali: Io Sud di Adriana Poli Bortone; Nuova Alleanza dello stesso Nania; Azione Popolare di Silvano Moffa; Coesione nazionale di Pasquale Viespoli. 
Ha sviluppato poi una propria soggettività politica Fare Futuro di Adolfo Urso. Idem per la fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno.
Credo che l'elenco sia sufficientemente ampio. Eccessivo direi (e magari ho dimenticato qualcuno e spero di esserne perdonato).
Tutto questo e' la pazzia (non i chilometria girare l'Italia, spero...) e a Manfredonia l'ho detto. Io non voglio fare un altro partito, vorrei semplicemente che ne facessimo uno solo al posto di nove soggetti politici oggi esistenti a vario titolo. Magari partendo da una federazione, magari - se proprio e' necessario che ciascuno resti affezionato alla sigla sua - sviluppando il doppio tesseramento. Ma non perdiamo più tempo, per favore. Se l'anno prossimo non saremo capaci di dare all'Italia una destra unitaria, davvero si fa vincere Grillo....
Non c'è motivo per restare sparpagliati. Alleanza nazionale, a differenza della Dc e del Psi, non fu travolta da Tangentopoli, ma dalla decadenza culturale che la porto' a sottovalutare la rappresentanza di idee e di valori, che diventarono subordinati alla governite a tutti i costi.
Chi pensa oggi di risorgere da solo, sarà inseguito non benevolmente dagli elettori di tutti, perché avrà posto la parola fine ad un sogno di milioni di Italiani, che si può avverare nel momento in cui il Pdl va al crepuscolo, allo scioglimento.
Una destra rinvigorita dall'unità può anche essere capace di esprimere una leadership per il governo dell'Italia da contrapporre a Renzi. Maledetti i fantastici novanta anni di Giorgio Albertazzi, verrebbe da dire...
Abbiamo un giacimento culturale enorme e personalità in grado di restituire entusiasmo al nostro popolo. Si sporchino le mani con tutti noi i Veneziani, i Buttafuoco, i Malgieri, gli uomini che ci fanno sognare, non scrivano solo splendidi articoli o appelli ricchi di identità, ma siano loro stessi a prendere l'iniziativa, anche di guida di una battaglia politica nazionale. O almeno ci aiutino a scegliere chi. A individuare la novita' capace di far innamorare un popolo. Il centrodestra tutto non potrà dire di no se saremo capaci di proporre la rinascita della Nazione.

Non ce lo possiamo proprio permettere. Dopo la manifestazione di Manfredonia la consapevolezza aumenta: la frammentazione a destra e' un cancro che va estirpato. Ci uccide tutti e si illude chi pensa di salvarsi per un pugno di voti in più. L'autosufficienza e' inutile.
Ci vuole progetto. Cultura. Politica.Milleduecento chilometri in 48 ore d'automobile dalla Sicilia e ritorno assieme a Mimmo Nania diventano una pazzia di chi ama la destra se non ci si rende tutti conto che è l'Italia ad aver bisogno del movimento della sovranità nazionale, della cultura di destra, della possibilità di tornare a credere in una speranza valoriale e di rinascita.Ho contato circa sette sigle che dalla diaspora di An in poi sono nate a destra, a parte quella che c'erano prima e ad Alleanza nazionale non aderirono: La Destra, Fratelli d'Italia, Futuro e Libertà sono solo le più conosciute. 
Poi, le formazioni che si sono cimentate ai vari livelli territoriali: Io Sud di Adriana Poli Bortone; Nuova Alleanza dello stesso Nania; Azione Popolare di Silvano Moffa; Coesione nazionale di Pasquale Viespoli. Ha sviluppato poi una propria soggettività politica Fare Futuro di Adolfo Urso. Idem per la fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno.Credo che l'elenco sia sufficientemente ampio. Eccessivo direi (e magari ho dimenticato qualcuno e spero di esserne perdonato).Tutto questo e' la pazzia (non i chilometria girare l'Italia, spero...) e a Manfredonia l'ho detto. Io non voglio fare un altro partito, vorrei semplicemente che ne facessimo uno solo al posto di nove soggetti politici oggi esistenti a vario titolo. Magari partendo da una federazione, magari - se proprio e' necessario che ciascuno resti affezionato alla sigla sua - sviluppando il doppio tesseramento. Ma non perdiamo più tempo, per favore. Se l'anno prossimo non saremo capaci di dare all'Italia una destra unitaria, davvero si fa vincere Grillo....Non c'è motivo per restare sparpagliati. Alleanza nazionale, a differenza della Dc e del Psi, non fu travolta da Tangentopoli, ma dalla decadenza culturale che la porto' a sottovalutare la rappresentanza di idee e di valori, che diventarono subordinati alla governite a tutti i costi.
Chi pensa oggi di risorgere da solo, sarà inseguito non benevolmente dagli elettori di tutti, perché avrà posto la parola fine ad un sogno di milioni di Italiani, che si può avverare nel momento in cui il Pdl va al crepuscolo, allo scioglimento.Una destra rinvigorita dall'unità può anche essere capace di esprimere una leadership per il governo dell'Italia da contrapporre a Renzi. Maledetti i fantastici novanta anni di Giorgio Albertazzi, verrebbe da dire...Abbiamo un giacimento culturale enorme e personalità in grado di restituire entusiasmo al nostro popolo. Si sporchino le mani con tutti noi i Veneziani, i Buttafuoco, i Malgieri, gli uomini che ci fanno sognare, non scrivano solo splendidi articoli o appelli ricchi di identità, ma siano loro stessi a prendere l'iniziativa, anche di guida di una battaglia politica nazionale. O almeno ci aiutino a scegliere chi. A individuare la novita' capace di far innamorare un popolo. Il centrodestra tutto non potrà dire di no se saremo capaci di proporre la rinascita della Nazione.
Francesco Storace

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