Bilanciare diritti e doveri: la sfida del Primo piano
nazionale di integrazione
26 settembre 2017
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aggiornamento:
mercoledì 27 settembre 2017, ore 09:09
Presentato al Viminale dal
ministro Minniti nell'ambito del Tavolo di coordinamento nazionale, punta al
pieno inserimento nella società dei beneficiari di protezione internazionale
Un modello di convivenza con i cittadini
italiani ispirato ai valori della nostra Costituzione, è quello che si propone
il Primo piano nazionale di
integrazione rivolto ai beneficiari di protezione
internazionale e che è stato presentato oggi al Viminale dal ministro Minniti.
E' il frutto del lavoro del tavolo di
coordinamento nazionale insediato presso il ministero dell'Interno e che vedrà
nella sua successiva realizzazione il contributo di Amministrazioni centrali,
di livello internazionale ma anche locale e del terzo settore.
Il patto con chi viene accolto è basato
su alcuni principi chiari e semplici. Chi è accolto, infatti, si impegna a
imparare la lingua italiana, condividere i valori della Costituzione italiana,
rispettare le leggi, partecipare alla vita economica, sociale e culturale del
territorio in cui vive.
Da parte "pubblica", chi
accoglie si impegna ad assicurare l'uguaglianza e la pari dignità, la libertà
di religione, l'accesso all'istruzione e alla formazione, interventi diretti a
facilitare l'inclusione nella società e nei suoi valori non negoziabili.
Presenti al tavolo istituzionale, il capo di Gabinetto del ministro, Mario
Morcone, il capodipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, Gerarda
Pantalone, il direttore centrale per le Politiche dell'Immigrazione e
dell'Asilo, Rosetta Scotto Lavina.
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