mercoledì 22 aprile 2020

MES: MELONI DEMOLISCE CONTE

Mes, Meloni risponde alla Camera agli attacchi di Conte. E lo demolisce (video)

lunedì 2 dicembre 15:52 - di Ezio Miles


Presidente Conte, lei si è presentato come avvocato del popolo. Non le consentiremo di diventare il curatore fallimentare degli italiani, la manderemo a casa prima”. Con queste parole Giorgia Meloni, termina, tra gli applausi dei deputati dell’opposizione, il suo veemente intervento in aula alla Camera dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte sul Mes.
La leader di FdI respinge al mittente le accuse del presidente del Consiglio. E demolisce Conte,  autore di brutto intervento sul Mes alla Camera. In questa occasione, il premier pronuncia parole veramente sgradevoli e fuori posto. Invece di chiarire, Conte confonde. Invece di spiegare, ingarbuglia. Invece di dialogare, provoca.
“Lei -dice Meloni-  è un presidente del Consiglio che ci riempie di menzogne insieme a tutto il suo governo. E le persone che mentono sono distanti dai precetti della nostra Costituzione. L’onore è una cosa di cui difettate”.  “Lei ha letto 44 minuti di resoconti parlamentari sostanzialmente per smentire il suo governo, se stesso”.
E non finisce qui. Meloni incalza con grande decisione Conte. “Non mi sfugge che lei il giorno prima era il rappresentante di un governo impresentabile e oggi è uno statista”. “Basta coi proclami”, insiste il presidente di FdI.  “Prima abbaiate alla luna e poi nascondete la mano tra i giornali”.
“L’Italia non ha alcuna ragione al mondo di sottoscrivere questo trattato così come ci viene proposto”.   “Conte ha dato l’ok” alla riforma del trattato “in cambio dell’approvazione delle consorterie europee”. Con le modifiche previste dalla riforma in questione, ha rimarcato Meloni, “il fondo salva Stati diventa un fondo salva banche”.
Infine l’annuncio della prissima manifestazione di Fratelli d’Italia tra qualche giorno. Quando la destra italiana griderà nella sede dell’eurocrazia le ragioni del nostro popolo. “Il 9 dicembre saremo a Bruxelles per ribadire che l’Italia non è il bancomat d’Europa”.

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