martedì 15 febbraio 2011

BERLUSCONI: La Ue ha accolto positivamente le richieste che abbiamo avanzato

BERLUSCONI: La Ue ha accolto positivamente le richieste che abbiamo avanzato






"Dopo la mia telefonata di ieri con il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, il governo italiano ha inviato alla Commissione europea una serie di richieste di intervento per fronteggiare la nuova, grave ondata migratoria dalla Tunisia".



Lo ha affermato in una nota, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha osservato:

"Apprezziamo l’impegno personale del presidente Van Rompuy e quello della commissaria Mallstroem che ha accolto le nostre richieste, in particolare la richiesta di una missione dell’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, Frontex, per una risposta tempestiva all’emergenza. A breve avro’ una conversazione telefonica anche con il presidente della Commissione Europea, Barroso".


Nella conversazione telefonica con il Presidente della Commissione Europea, Jos‚ Manuel Dur’o Barroso, Il Presidente ha ringraziato il capo della Commissione europea per aver esaminato favorevolmente le richieste italiane e in particolare per l’annuncio dato oggi dal Commissario Mallstroem di avviare una missione dell’Agenzia Frontex nell’area e di adottare un pacchetto di misure per fronteggiare l’emergenza. Il Presidente Barroso ha confermato il suo impegno personale e quello della Commissione Europea per assistere l’Italia in queste circostanze eccezionali.



FRATTINI: Vogliamo ripristinare il pattugliamento della costa nordafricana


"Finora il meccanismo dei pattugliamenti delle coste nord africane ha funzionato e vogliamo ripristinare quel meccanismo che fino a un mese fa aveva portato a zero l’immigrazione clandestina".


Cosi’ si e’ espresso il ministro degli Esteri Franco Frattini, da Damasco poche ore prima del suo arrivo a Tunisi per un incontro con il premier Mohamed Ghannouchi, riguardo al problema della straordinaria ondata migratoria che in questi giorni si sta riversando a Lampedusa. L’Italia ha pronti "strumenti" navali e terrestri per aiutare la Tunisia nel pattugliamento, si legge sul sito web del Mae.

"L’Italia puo’ offrire molto alla Tunisia", a partire da "un aiuto logistico in termini di equipaggiamento delle forze di polizia, ivi compresa la messa a disposizione di strumenti importanti, sia navali sia terrestri, per il pattugliamento della costa tunisina". C’e’ "un traffico di esseri umani senza precedenti - ha sottolineato Frattini - un orribile business alle spalle di disperati, di gente che paga 1.000 dollari a testa per mettersi su un barcone verso Lampedusa. Credo che Tunisia e Italia abbiano interesse comune a frenare questo traffico". Il ministro ha avuto anche un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Hillary Clinton che ha rappresentato al capo della diplomazia italiana la preoccupazione degli Stati Uniti per l’esplosione del fenomeno migratorio nel Mediterraneo. Un nuovo patto per il Mediterraneo e le prospettive del processo di pace in Medioriente sono stati al centro dei colloqui di Frattini a Damasco.



Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri siriano Moallem, dopo i colloqui con il presidente Assad, Frattini ha auspicato che Israele fermi gli insediamenti nei Territori e "restituisca" alla Siria le alture del Golan; ha invocato per tutta la regione una "pace equilibrata, giusta e onnicomprensiva" e ha definito "necessaria ed urgente" una nuova "dinamica di negoziati per tutta la regione". Frattini e’ tornato sul ruolo che la Ue puo’ giocare nell’area, favorendo "una pace equilibrata, giusta ed onnicomprensiva: una pace stabile per tutta la regione che deve quindi includere anche il binario filo-israeliano con la restituzione delle alture del Golan". Per quanto riguarda il "patto per il Mediterraneo", Frattini ha spiegato che dovrebbe basarsi "sulla fiducia e l’eguaglianza tra i partner delle due sponde". Frattini si e’ detto convinto che "l’Unione Europea abbia strumenti finora poco utilizzati per aiutare le societa’ dell’area e soprattutto la circolazione di giovani e studenti attraverso una politica dei visti piu’ aperta". Anche per quanto riguarda l’Egitto, ha specificato il ministro, "siamo convinti che occorre aiutare, senza interferenze indebite, il processo di transizione democratica in corso al Cairo".



BERTOLINI: Emergenza clandestina europea, opposizione provinciale



"Mentre tutto il mondo arabo e’ in fiamme e manda in fumo equilibri decennali, che stanno portando una marea umana sulle coste italiane, l’opposizione sa solo dire che tutto questo sarebbe colpa del Governo italiano. Un provincialismo di questo livello non si era mai visto".

Lo ha dichiarato Isabella Bertolini, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera dei Deputati. "Siamo di fronte ad una emergenza di dimensioni enormi che riguarda l’intera Europa. E’ evidente che, dopo le prime cure di carattere umanitario, il nostro Paese non sara’ in grado di dare una risposta lavorativa a decine di migliaia di persone. Bisogna quindi evitare che questi nuovi arrivi vadano ad ingrossare le fila dei disoccupati, che possono diventare facile preda della malavita oppure gravare sul nostro sistema assistenziale".

SBAI: Niente pietismo contro i clandestini ma fermezza assoluta


"E’ un’ondata che sbatte contro le coste di Lampedusa e rischia di diventare una marea umana. Dinanzi ad un’emergenza cosi’ drammatica occorre essere fermi e duri, lasciando da parte il falso pietismo che l’ha resa possibile". Lo ha dichiarato, in una nota, il deputato del PdL Souad Sbai.


"E’ arrivato il momento di smetterla con le ipocrisie di questa Europa mediocre, grigia e incapace, la cui Presidente di Commissione si diletta nella critica piuttosto che nella pratica politica lasciando finalmente spazio a misure concrete e senza attenuanti, altrimenti rischiamo che da qui a qualche giorno dietro le frontiere ci siano oltre cinquantamila persone pronte ad imbarcarsi per l’Italia. E allora sara’ troppo tardi. Coloro che sbarcano a Lampedusa vanno identificati e poi messi su charter e riportati subito indietro, rendendo la cosa pubblica tramite i media, facendo capire a chi volesse intraprendere lo stesso percorso che si torna subito indietro. Senza se e senza ma. Non siamo alle prese con questioni religiose o etniche, come nel caso del Kosovo, come ha detto qualcuno, o del Darfur, bensi’ con un quadrante in subbuglio, che ha spianato le frontiere e disatteso gli accordi. Il ministro degli Esteri tunisino si e’ dimesso, l’esercito in Egitto ha decretato la liberta’ di varcare la frontiera: siamo al rischio collasso. Sono, poi, tutti uomini, che difficilmente troveranno lavoro in Italia, quindi li attende un futuro di illegalita’, finendo nelle mani della criminalita’ organizzata. Occorre quindi agire con forza e intelligenza, per evitare un disastro umanitario e sociale".



GASPARRI: L'Europa elabori strategia operativa contro l'immigrazione clandestina

"Se, come pare stia accadendo in Tunisia, degli Stati rischiano di dissolversi, il problema degli esodi che ne possono seguire non puo’ essere competenza di un solo Paese. In questo caso l’Italia, per ragioni geografiche.



Quindi l’Europa deve elaborare con immediatezza una strategia operativa, anche perche’ i fermenti in Algeria e la difficile transizione in corso in Egitto potrebbero rendere ancora piu’ vaste le dimensioni della crisi. La comunita’ internazionale e l’Europa in prima fila devono farsi carico delle conseguenze di quanto sta avvenendo senza perdere un minuto di piu’." Lo ha affermato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.



MAURO: Vertice Ue straordinario per affrontare lo sbarco dei clandestini dal Maghreb


Il Presidente dei deputati del Popolo della Liberta’ al Parlamento europeo, Mario Mauro, ha chiesto un vertice straordinario della Ue sul tema dell’immigrazione in una lettera al Presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, al Presidente della Commissione europea Barroso e al Presidente del Parlamento europeo Buzek.


"E’ assolutamente indispensabile convocare nel giro di pochi giorni un consiglio straordinario dei capi di stato e di governo Ue per fare fronte ad un’emergenza epocale paragonabile per intensita’ e dimensioni del fenomeno al 1989, alla caduta del blocco sovietico. Cio’ che sta avvenendo nei paesi del Maghreb deve far rimettere in discussione completamente la pochezza della strategia euro mediterranea dell’Unione europea.Non basteranno ne’ le iniziative di solidarieta’ della commissione europea, ne’ i dibattiti parlamentari, e neanche un pronto utilizzo degli strumenti di Frontex. Dobbiamo renderci conto che la storia ci pone di fronte ad una sfida che deve essere affrontata con la stessa determinazione e pari risorse utilizzate in questi anni per stabilizzare i paesi dell’est europeo. L’Italia ha la possibilita’ di essere protagonista in questa vicenda tanto drammatica quanto densa di speranze per il nostro futuro".

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