lunedì 28 febbraio 2011

Nella crisi libica l'Italia paga la debolezza dell'Europa






CICCHITTO: Nella crisi libica l'Italia paga la debolezza dell'Europa



"L’Italia paga la debolezza dell’Europa, che se non trova unita’ mette in evidenza una disarticolazione".

Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, ospite di Omnibus su La7. "Sugli sbocchi futuri di questa situazione bisogna essere cauti sulle cifre che riguardano l’immigrazione: nessuno puo’ dire che verranno mille o diecimila persone. La situazione e’ drammatica e aperta: e’ certo che bisogna prepararsi. Credo che sara’ difficile rimpiangere Gheddafi. Ma i problemi con Gheddafi non vanno messi in conto a questo Governo. Se l’Europa non e’ in grado di dare una risposta marca un punto di debolezza che ha gia’ dato in passato su atri temi".




FATTI & MISFATTI: Europa: no agli aiuti, sì all'allarmismo
E' un piacere far parte dell’Europa. Siamo tra amici. Che si vedono nel momento del bisogno. Infatti, di fronte alla prospettiva di un forte esodo di profughi dal Nord Africa, diretti principalmente, non per libera scelta ma perché la geografia è questa, verso le coste italiane, la commissaria per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, ha detto che le norme europee non prevedono alcun "meccanismo di redistribuzione" degli immigrati che chiedono asilo perché - ha spiegato bontà sua - "la solidarietà tra gli Stati è solo su base volontaria".

Tacciono gli europeisti doc del nostro Paese; gli stessi che, a ogni pie’ sospinto, chiedono "più Europa".

Ma i burocrati di Bruxelles non sono inoperosi. Il Frontex, l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, i calcoli li sa fare: ha fatto sapere che gli immigrati in fuga dalle rivolte nel Nord Africa "saranno tra 500 mila e 1,5 milioni e si dirigeranno principalmente in Italia, Malta e Grecia". Almeno la geografia la sanno. Solo che la Grecia è nei guai da tempo e Malta è un’isola di modeste dimensioni. Il messaggio è chiaro: l’Italia faccia da sé.

Quando Silvio Berlusconi dice "pensare al dopo" non lo fa, come sostiene la sinistra, per evitare di prendere posizione contro Gheddafi. Non spetta a lui. Spetta al popolo libico. Ma il "dopo" verrà e sarà la parte più importante, che non significa solo fare fronte ai profughi, ma creare le condizioni perché un Paese ricco di risorse faccia le scelte giuste per valorizzarle a beneficio di tutta la sua popolazione, il che vuol dire in senso democratico. Adesso quello che conta è il futuro, e il futuro dei libici è in Libia. Questo è il "dopo" che conta in una visione lungimirante. E non le foto di Gheddafi con Berlusconi, Prodi, D’Alema, Blair o Bush.

MAURO: L'Italia insite sull'azione della Ue in campo emigratorio
 
"Non e’ per "paura" ma "nell’intesse della Ue" che l’Italia insiste perche’ nella "emergenza in campo migratorio, energetico e politico, l’azione sia concertata a livello Ue e la risposta sia europea e non lasciata ai singoli Paesi, geograficamente piu’ esposti".
Lo ha affermato il capogruppo ed il portavoce del Pdl all’Europarlamento, Mario Mauro e Alfredo Pallone, annunciando di aver presentato a Consiglio e Commissione europei una interrogazione - da discutere nella prossima plenaria di Strasburgo (7-10 marzo) - per conoscere "quale sara’ la strategia che l’Unione Europea, nel suo insieme, intende porre in essere per affrontare non tanto la sola emergenza umanitaria ma, soprattutto, per risolvere il vero problema di base che e’ quello della democrazia e della liberta’ nei Paesi del Mediterraneo ed in particolare in Libia, Egitto e Tunisia". Il Pdl, facendo riferimento al Consiglio Affari interni di ieri, osserva che "la decisione di mettere a disposizione dei fondi va nella giusta direzione, ma non puo’ essere un atto fine a stesso". L’insistenza italiana, affermano i due eurodeputati, "e’ il contributo di una visione realmente europeista che sola puo’ portare ad una soluzione di un problema epocale che rischia di gravare sul destino dell’intera umanita"’.

SBAI: Gli arresti dei maghrebini confermano il pericolo del terrorismo nascosto   "Sarà il clima infuocato in Nordafrica, in cui l’estremismo sta trovando terreno di coltura, sarà che l’allarme sul pericolo dell’estremismo nascosto in Italia lo avevamo lanciato da tempo, ma oggi l’arresto dei sei maghrebini che farneticavano di voler punire il Papa mi fa scorrere un brivido freddo".
Lo ha dichiarato, in una nota, il deputato del Pdl Souad Sbai. "Non parlavamo di aria fritta quando dicevamo che in Italia il pericolo di focolai di terrorismo e di fondamentalismo era ben presente. Qualcuno ha avuto anche il coraggio, come una certa sinistra, di tacciarci di allarmismo quando parlavamo di cellule pronte ad agire e a far danni più grandi di quanto si pensi. Niente di più pericoloso. Dopo l’episodio di Selia Marina e innumerevoli altri, oggi addirittura nel bresciano vengono arrestati sei maghrebini che farneticavano su un ipotetico attentato al Papa. Penso davvero che sia arrivato il momento di effettuare i dovuti controlli sulle moschee ’fai da te’, che abbiamo chiesto di chiudere un mese fa, e che rischiano di diventare, senza adeguato censimento, centri dove viene instillato il seme dell’odio. Sono esterrefatta quando sento parlare di necessità di accoglienza indiscriminata per chi approda in Italia, senza nemmeno controllare di chi si parla. Ho già più volte detto, non senza una certa paura nel cuore, che abbiamo già i nostri terroristi sul territorio e l’episodio di oggi lo conferma, con la necessità di alzare ancor di più la guardia contro il terrorismo nascosto".

BERTOLINI: Con l'esodo dei clandestini dal Nord Africa arrivano gli estremisti
 
"L’arresto di sei marocchini a Brescia, facenti parte di un’organizzazione che incitava alla discriminazione e alla jihad nei confronti dei cristiani e degli ebrei, non puo’ lasciarci tranquilli. Ci sono persone che vengono nel nostro Paese e non vogliono affatto integrarsi ma, vogliono imporre i loro dettami radicali. Regole che sono incompatibili con i valori della nostra Costituzione".
Lo ha affermato la parlamentare del Pdl Isabella Bertolini, vicepresidente del gruppo della Camera. "In un momento come questo poi dove l’Italia e’, suo malgrado, meta di un esodo da parte di immigrati provenienti dai paesi in rivolta, c’e’ da chiedersi quanti di questi nuovi arrivati non andranno ad ingrossare le fila degli estremisti islamici. E’ un pericolo reale che deve essere tenuto seriamente in considerazione".

GASPARRI: L' Europa deve farsi sentire con i fatti per affrontare l'emergenza Libia



"La gravissima crisi libica e quanto sta accadendo nel Nord Africa non puo’ lasciarci indifferenti. La solidarieta’ dell’Italia si fara’ sentire anche questa volta, senza risparmiare mezzi e risorse. Siamo pronti ad affrontare l’emergenza, ma i numeri dei profughi che potrebbero toccare le nostre terre sembrano assumere di giorno in giorno dimensioni sempre piu’ vaste.

Ci troveremo a breve di fronte ad una invasione che da soli non possiamo fronteggiare. Chiediamo un impegno piu’ determinate ed incisivo dell’Europa e un sostegno fattivo degli altri paesi per fronteggiare l’emergenza e trovare adeguato sostegno e collocazione ai profughi. Serve una strategia comune e condivisa. Questa volta l’Europa deve dimostrare di essere una comunita’ politica e sociale, non solo economica". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

Nessun commento:

Posta un commento