martedì 21 giugno 2011

BOSSI TRAMONTA A PONTIDA

da IL TEMPO
 20/06/2011

BOSSI TRAMONTA A PONTIDA
Prove di successione, Maroni avanza

Nessuna rottura, ma un ultimatum. È quello pronunciato da Bossi nei confronti di Berlusconi a Pontida: "Silvio, non è detto che staremo con te alle prossime elezioni". Poi l’attacco a Tremonti, e la minaccia di secessione.

L'ultimatum a Berlusconi è servito. Il leader della Lega, Umberto Bossi, non ci ha girato attorno. Gli è bastato salire sul palco costruito sul «sacro prato» di Pontida per mettere le cose in chiaro con l'ormai «ex» amico: «Caro Silvio, non è detto che staremo con te alle prossime elezioni. La tua premiership può finire». Per ora, dunque, nessuna rottura dato che «non possiamo prenderci la responsabilità di mandare in malora il Paese», ma all'alleato il leader del Carroccio non risparmia critiche. È la fine di un sodalizio. È la fine di quello che poco dopo il Senatùr definirà «un ciclo storico». Eppure in quel ciclo storico c'è dentro, a pieno titolo, anche lui. E ieri, proprio mentre tentava di galvanizzare gli 80mila fedelissimi arrivati nella cittadina bergamasca, l'impressione è stata questa: l'Umberto è ormai costretto a cavalcare vecchi cavalli di battaglia per convincere i suoi che la Lega può tornare forte. Ma gli anni del «celodurismo» rimangono, ormai, solamente un ricordo scritto nei libri in vendita in qualche gazebo di nostalgici. L'Umberto ci tenta. La sua gente lo acclama, lo incita, ma il «vecchio leone» della Padania ormai non ce la fa. Dopo dieci minuti di intervento è costretto a cedere il microfono al ministro Calderoli. Deve prendere fiato. Poi ancora qualche sfogo. «Fratelli padani ora tornerà prepotente l'azione per l'indipendenza e la libertà della Padanaia». Indipendenza? Ormai i leghisti non ci credono più. Loro vogliono altro. Vogliono la secessione. La chiedono a gran voce interrompendo il suo discorso ben otto volte e costringendolo, ad un certo punto, a sventolare bandiera bianca: «Se volete la secessione ci si prepari».

dall'inviato a Pontida Alessandro Bertasi

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