domenica 22 novembre 2015

EDITORIALE DI GUERRA

da Il Mattinale del Gruppo di Forza Italia alla Camera
riprendiamo e pubblichiamo


                      EDITORIALE DI GUERRA
 Il bilancio di sette giorni orribili impone un giudizio chiaro. Non è più tempo per ridanciani deboli di spirito. Per sradicare il Male, indispensabile un’alleanza globale. Se Renzi dice di no alle sanzioni alla Russia dà un segnale importante. E garantiamo l’unità nazionale. Altrimenti, si attacchi pure a WhatsApp. La linea del centrodestra unito, ispirata da Berlusconi, ha il consenso degli italiani: Putin è il leader mondiale preferito (48 per cento), Obama al 32
                     BILANCIO DI SETTE GIORNI.
 L'ABISSO DEL MALE IMPONE SCELTE CORAGGIOSE
 Il bilancio di questa settimana terribile per il mondo ci pone davanti alla responsabilità morale e politica di un giudizio. La realtà è certo complessa. Ma l'abisso del male si è fatto palese a chiunque abbia coscienza della propria umanità. Mai è stato tanto facile vedere il campo del bene e del male e il dovere di scegliere. Per noi il dovere della scelta implica l'impegno a impedire a questo male di tornare a menare i suoi fendenti contro l'Europa. E questo è possibile non certo con il dialogo politico, ma con lo sradicamento in forza di un'alleanza politica e militare delle maggiori potenze.
 I 3 NON C'È ALTRA SOLUZIONE DI UN’ALLEANZA GLOBALE CHE VADA DA AMERICA A EUROPA E RUSSIA. PERCIÒ È ESSENZIALE IL NO DELL’ITALIA ALLE SANZIONI CONTRO MOSCA
 Non c'è altra soluzione. Essa esige da parte del governo italiano il coraggio di uscire dalla retorica delle belle intenzioni e della bella unità, per passare alla facilitazione operativa di una grande alleanza che vada dall'Ovest all'Est. Che raduni in un patto ideale e strategico America, Europa e Russia. Che la faccia corta con le ragioni di dissenso e persino di scontro di interessi, che spariscono dinanzi alla minaccia totalitaria e globale. La geopolitica oggi si fa semplice e rapida. Divide il mondo in due. Non c'è spazio morale, politico e neppure mentale per la terza via. E allora che cosa ci vuole, signor Presidente del Consiglio, a usare WhatsApp o persino Twitter non solo per dire che non bisogna credere alle bufale, ma che l'Italia ha preso la decisione di dire di no alle sanzioni contro la Federazione Russa, perché sono un ostacolo nella guerra contro il Male Assoluto. Non vuole pronunciare la parola guerra, perché preferisce dire rottamazione del Male, va bene, faccia pure il Fonzie anche in questo campo. Ma esprima questo concetto. È essenziale. Darebbe un segno al popolo italiano che facciamo sul serio. Non ci limitiamo ad alzare lo scudo di difesa, a fare catenaccio. Perché se ci si limita al catenaccio, per lei, signor premier, che ama i paragoni calcistici, non si vince la partita.
 4 NON È PIÙ TEMPO PER I MINIMIZZATORI RIDANCIANI. RIDICOLIZZARE VENEZIA COME NUOVA PRATICA DI MARE È DARE UN COLPO IN TESTA ALLA PACE
Dobbiamo essere noi a dirigere il gioco contro lo Stato Islamico e le sue cellule cancerose in mezzo a noi. Su, coraggio, non si sdrai anche lei sull'amaca di Michele Serra, non cerchi di smidollare l'Italia come fa Gian Antonio Stella che si rende ridicolo cercando di ridicolizzare la seria proposta del sindaco Brugnaro di fare di Venezia il luogo dell'incontro tra le Forze del Bene. Se Stella preferisce, si potrebbero organizzare le conferenze stampa nelle terre del Prosecco che è lì vicino. Ma occorre rendersi conto che le parole hanno un peso, ma i gesti di più. Venezia è stata il luogo dove si cementò il patto di Lepanto.
 IL DRAMMATICO REALISMO DI STARE CON ASSAD
 Oggi purtroppo il governo italiano e la leadership tedesca dell'Europa si caratterizzano per debolezza di spirito, che non c'entra nulla con la prudenza. La prudenza quando il fuoco divampa non significa affatto guardare da fuori lo spettacolo, ma muoversi per impedirne la propagazione e spegnerlo. Si tratta di prendere atto che oggi sul campo dove regna il Califfo Nero hanno deciso di impegnarsi Federazione Russa e Francia. Esse chiedono ad America e all'Europa di unirsi, in un coinvolgimento diretto e strategico, concordando priorità militari di intervento, 5 prendendosi l'onere di scegliere alleati scomodi sul terreno, anche e persino Assad, in una chiave di drammatico realismo. Se infatti prima dell'attacco a Parigi ci si poteva nascondere la verità (noi non lo abbiamo mai fatto) sulla natura dello Stato Islamico, dopo le operazioni simultanee contro inermi cittadini allo stadio e al Bataclan, non è più possibile far indossare ai fatti una mascherina eufemistica. L'Isis è un cancro aggressivo. I guerrieri jihadisti sono organizzati in uno Stato che punta alla sottomissione e alla conquista e ha da tempo iniziato i suoi sbarchi. Sposta masse enormi di profughi spingendoli all'invasione dell'Europa, in mezzo a cui mescola a bella posta i propri adepti.
 GLI ITALIANI PREFERISCONO PUTIN. E DANNO RAGIONE AL CENTRODESTRA UNITO GUIDATO DA BERLUSCONI Dinanzi a questo il giudizio deve passare istantaneamente dalla formula verbale all'azione. Chiediamo al governo quello che finora non è stato, per timore di suscitare irritazione delle anime sdraiate, protese solo a tutelare l'orto del politicamente corretto dove cogliere fragolette. Saremo in piena unità nazionale di intenti e decisioni con Renzi e il suo esecutivo purché si manifesti negli atti figlio della nostra civiltà ed abbia la fortezza d'animo di ritenere la libertà e le proprie radici come beni non negoziabili e indivisibili. 6 La carta geografica del mondo è un groviglio di presenze nemiche e le sfere di interesse delle potenze spesso confliggono. Anzi confliggevano. Adesso non possono più confliggere. Ma ogni giorno, ogni ora che passa senza scelte chiare di alleanze, senza iniziative operative per dar modo di annientare l'Isis con una grande alleanza, moltiplicano i rischi e danno adito a paure. È la debolezza che fa paura. Accetti il sentimento dominante del popolo italiano, che Berlusconi ha intercettato da tempo, guidando tutto il centrodestra in questa direzione, con proposte che hanno oggi ancora una volta per nemiche le procure della Repubblica. Scelga per un'alleanza atlantica inclusiva, che sappia come a Pratica di Mare coinvolgere la Federazione Russa. Un sondaggio SWG, citato oggi dal Corriere, fa capire da chi oggi gli italiani si sentano più tutelati. Il 48 per cento degli italiani preferiscono, tra i leader del mondo, Putin. Solo il 32 per cento predilige Obama. È la prima volta nella storia della Repubblica che capita. Via le sanzioni subito a un alleato indispensabile per la nostra libertà

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