venerdì 8 maggio 2020

LA CONSULTA TEDESCA MINA L'UNITA' EU


 Corte di Giustizia Ue:  la Consulta tedesca “Mina l’unità dell’ordinamento europeo”

 Secca replica dei giudici Ue alla Consulta tedesca che aveva messo in dubbio la legittimità del Quantitative Easing emesso  dalla Bce autorizzando sostanzialmente  la Germania  a disimpegnarsi
La Corte di Giustizia UE dichiara che la sua prassi non è di commentare le sentenze degli organi giurisdizionali nazionali,  «ma in linea generale  ricorda che, in base a una giurisprudenza consolidata della Corte di Giustizia, una sentenza pronunciata in via pregiudiziale da questa Corte vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi a esso pendente».
 Il chiaro  riferimento è alla decisione favorevole al Quantitative Easing  già  presa dalla Corte di Giustizia Ue,  composta un giudice per ogni Stato membro più 11 avvocati generali.
La Corte costituzionale tedesca, nell’emettere la propria sentenza, aveva dichiarato che è vero che le decisioni della Corte di Giustizia Ue prevalgono su quelle dei giudici nazionali, ma non sempre. Questo sarebbe vero fino a quando la decisione dei giudici del Lussemburgo non intaccano l’identità costituzionale dello Stato membro. Secondo la Corte costituzionale tedesca tutto quello che concerne la politica monetaria e il bilancio finanziario di una nazione permette a uno Stato costituzionale di essere pienamente democratico. Quindi – è stato il ragionamento dei giudici tedeschi – nel caso in cui i programmi europei di natura economica e fiscale intacchino pesantemente il bilancio dello Stato, in totale autonomia la Germania potrebbe decidere di non parteciparvi. Un attacco frontale al principio stesso che ha animato la nascita dell’Unione europea. Tanto che la Corte di giustizia Ue ha risposto seccamente: «Eventuali divergenze tra i giudici degli Stati membri in merito alla validità di atti del genere potrebbero compromettere l’unità dell’ordinamento giuridico dell’Unione e pregiudicare la certezza del diritto». Per la Corte di Giustizia Ue «al pari di altre autorità degli Stati membri, i giudici nazionali sono obbligati a garantire la piena efficacia del diritto dell’Unione, solo in questo modo può essere garantita l’uguaglianza degli Stati membri dell’Unione da essa creata». In ogni caso, per evitare ulteriori dibattiti, la Corte di giustizia ha fatto sapere che si asterrà da qualsiasi altra comunicazione sull'argomento.

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