martedì 9 giugno 2009

Sicurezza-La Dichiarazione Finale del G8 Sicurezza

30/05/09 - Nella riunione ministeriale G8 Giustizia e Affari Interni,svoltasi a Roma il 29 e 30 maggio 2009, noi, Ministri della Giustizia edell’Interno, abbiamo preso in esame un complesso di temi d'interesse comune nel settore della giustizia e degli affari interni assieme al Vicepresidente della Commissione Europea. AllaConferenza hanno partecipato anche i Ministri della Presidenza di turno dell’UE e INTERPOL, UNODC e UNICRI.Abbiamo concentrato l’attenzione su questioni di rilievo strategico concernenti la lotta contro il terrorismo internazionale e la criminalità organizzata transnazionale e siamo arrivati alla conclusione che uno strumento primario nel combattere il crimine organizzato consiste nel privare le organizzazioni criminali dei proventi illeciti per mezzo della confisca e di altri strumenti orientatia colpirne i patrimoni. Abbiamo anche sottolineato l'importanzadella protezione delle infrastrutture critiche in un mondo così interdipendente.Abbiamo organizzato un evento speciale con lo scopo di ricordare la figura e le idee di Giovanni Falcone, le cui intuizioni hanno profondamente influenzato la Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale.Abbiamo discusso della recrudescenza del fenomeno della pirateria, soprattutto al largo delle coste della Somalia.Abbiamo esaminato il fenomeno della tratta degli esseri umani e dell’immigrazione illegale, analizzando le possibili strategie di intervento. Abbiamo anche considerato la questionedell’integrazione degli immigrati riconoscendo i positivi benefici della immigrazione legale.Abbiamo altresì affrontato le attuali problematiche della criminalità informatica e del contrasto alla pedopornografia,questione la cui importanza e urgenza abbiamo inteso sottolineare con l’adozione di una Dichiarazione separata dal titolo “The Risk toChildren Posed by Child Pornography Offenders”.Abbiamo poi analizzato il tema della sicurezza urbana, quale nuovo “global security issue”, con il quale i nostri Paesi sono sempre più chiamati a confrontarsi.


CONCLUSIONI LOTTA AL TERRORISMO - Noi, Ministri G8 della Giustizia e dell’Interno, riaffermiamo nelmodo più deciso la nostra condanna nei confronti di tutti gli atti di terrorismo, indipendentemente dalle loro motivazioni, ovunque e da chiunque essi siano commessi, riaffermando allo stesso tempo il dovere degli Stati a garantire che tutte le misure prese per combattere il terrorismo siano in linea con i loro obblighi di diritto internazionale, in particolare con la normativa sui diritti umani,l’asilo e il diritto umanitario.Siamo peraltro consapevoli che, nonostante gli sforzi e i successi riportati dalla comunità internazionale, il terrorismo rappresentatuttora una delle più gravi minacce alla sicurezza internazionale.L’analisi della minaccia mostra che i gruppi terroristici internazionali mantengono una significativa capacità offensiva ed evidenziano notevole flessibilità organizzativa, adeguando strutturee modelli operativi ai vari contesti.Desta particolare preoccupazione la capacità costante di radicalizzazione e reclutamento che genera il terrorismo internazionale.Per contrastare tali fenomeni, la miglior difesa è la prevenzione e a questo scopo dobbiamo ampliare e condividere le nostre conoscenze sui destinatari e sui canali di diffusione dell’estremismo violento.Ciò richiede attenzione alle attività e alle comunicazioni adoperate dalle organizzazioni terroristiche per la radicalizzazione, il reclutamento e la pianificazione dei loro atti criminali nella misura in cui ciò è consentito dalle legislazioni interne riguardanti tali attività di controllo. In particolare, dobbiamo continuare a concentrarci su come questi utilizzano Internet.La cooperazione antiterrorismo tra i Paesi G8 resta essenziale ed è importante continuare a potenziare la cooperazione avviata con strumenti già consolidati quali l’analisi congiunta della minaccia e lo scambio di conoscenze e buone prassi.Obiettivi centrali della cooperazione internazionale in questo campo sono lo scambio di informazioni operative – secondo quanto consentito dalle normative interne al riguardo - sul blocco dei canali di finanziamento del terrorismo, attuando le raccomandazioni speciali della FATF (GAFI) per la Lotta contro il Finanziamento del Terrorismo. Inoltre è importante studiare le nuove forme di approvvigionamento di risorse finanziarie a fini terroristici,combattendo la mobilità dei terroristi, riducendo al minimo la vulnerabilità delle infrastrutture critiche e di tutti i modi del trasporto aumentandone la resistenza, ostacolando l’utilizzazione del cyberspazio a fini terroristici e prevenendo il terrorismo Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare (CBRN).In particolare, noi riconosciamo che la nostra crescente interdipendenza richiede una maggiore cooperazione per proteggere le infrastrutture critiche a cui si appoggiano le nostre industrie e le nostre società. I recenti lavori dei nostri esperti in materia di infrastrutture per l’energia e prodotti chimici rappresenta un passo importante nel promuovere una maggiore comprensione e richiediamo agli esperti del Gruppo Roma-Lione di continuare questo lavoro.Abbiamo sottolineato l’importanza di rendere compatibili le misure antiterrorismo, ivi comprese quelle preventive, col rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e lo stato di diritto.Abbiamo convenuto sull’importanza di sostenere gli sforzi vigorosi di capacity building, che servono a potenziare le forze dell’ordine ea tutelare i diritti umani nei Paesi terzi nella consapevolezza che la lotta contro il terrorismo si consolida anche attraverso una più ampia adesione agli standard internazionalmente riconosciuti di tutela dei diritti fondamentali.


La prevenzione da sola non è sufficiente per rispondere alle sfide poste dai terroristi alla nostra società. L’esercizio dell’azione penale,nel pieno rispetto dello stato di diritto, dovrebbe portare a sanzioni penali efficaci, proporzionate e dissuasive nei confronti di persone riconosciute colpevoli. Rinnoviamo il nostro impegno ad attuare le raccomandazioni da noi formulate nel 2004 per la condivisione e la protezione delle informazioni d’intelligence relative alla sicurezza nazionale nell’ambito dell’attività investigativa e giudiziaria nei confronti dei terroristi e di coloro che hanno commesso reati di associazione.


CRIMINALITA’ ORGANIZZATA TRANSNAZIONALE Noi, Ministri G8 della Giustizia e dell’Interno, consideriamo la criminalità organizzata transnazionale una minaccia alla sicurezza nazionale e un pericolo per la stabilità internazionale. La criminalità organizzata transnazionale compromette lo stato di diritto e inquina l’economia.L’analisi della minaccia posta dal crimine transnazionale fa registrare l’espansione su scala mondiale del narco-traffico, del contrabbando di armi e del traffico di persone, mentre aumenta il riciclaggio di denaro e proliferano i furti per via informatica e leviolazioni dei diritti di proprietà intellettuale.Ribadiamo l’esigenza di prestare attenzione alle possibili connessioni tra criminalità organizzata e terrorismo internazionale.Abbiamo espresso preoccupazione per la recente recrudescenza della pirateria marittima che i nostri Paesi sono determinati a combattere. Abbiamo esaminato i problemi giuridici connessi con l’attività investigativa e l’esercizio dell’azione penale nei confronti della pirateria. Riconoscendo che questo è un punto che richiede ulteriore approfondimento da parte degli esperti, abbiamo adottato una Dichiarazione separata sulla “lotta contro la pirateria”.Oggi tale minaccia è più ramificata e più complessa che in passato.Di conseguenza è più che mai necessario un ulteriore rafforzamento della cooperazione internazionale quale strumento prioritario per un suo efficace contrasto. In tale contesto abbiamo convenuto di utilizzare il progetto “Valutazione della minaccia G8: la Minaccia posta dal Crimine Organizzato Transnazionale ai Paesi del G8” per fornire una migliore guida strategica al Gruppo Roma/Lione sul crimine organizzato.La comunità internazionale ha compiuto un primo importante progresso nella lotta contro il crimine organizzato transnazionale con la Convenzione di Palermo (United Nations ConventionAgainst Transnational Organized Crime) e gli annessi Protocolli, strumenti dei quali va promossa l’ulteriore implementazione. Inquesto contesto, il G8 ha incoraggiato l’attiva partecipazione alla prossima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale a lavorare assieme all’UNODC per giungere alla sua piena attuazione.Come Ministri G8 della Giustizia e dell’Interno, riconosciamol’importanza del contributo fornito da UNODC, UNICRI eINTERPOL nella prevenzione e contrasto della criminalità organizzata transnazionale e del loro ruolo di sostegno all’azionedegli Stati.Un punto qualificante delle nostre riflessioni è che siamo pervenuti alla conclusione che uno strumento primario nella lotta contro il crimine organizzato è privare le organizzazioni criminali dei proventi illeciti portando avanti un approccio orientato a colpirne i patrimoni.E’ importante che tali proventi del crimine, indipendentemente dalla loro ubicazione o dal loro intestatario formale, possano essere rintracciati, sequestrati e confiscati, negando alle organizzazioni criminali la possibilità di un rifugio sicuro. Al riguardo, un importante ruolo potrebbe essere svolto dalla cooperazione internazionale nel campo della mutua assistenza giuridica, che dovrebbe essere incoraggiata nella più ampia misura possibile.Evidenziamo il successo della “Operazione Mantis” – un’operazione multilaterale, totalmente innovativa, per individuare e bloccare itrafficanti di denaro – organizzata dal Gruppo Roma/Lione del G8.Come Ministri della Giustizia e dell’Interno ci sentiamo incoraggiati da tale successo e intendiamo continuare sulla scorta di questa esperienza nelle nostre iniziative future.Sulla base delle positive esperienze nazionali, potrebbe rappresentare una valida possibilità destinare le risorse sottratte alla criminalità organizzata a fini di utilità sociale e, in particolare, per le esigenze della sicurezza. Ciò fornirebbe ragguardevoli mezzi finanziari agli Stati per contrastare la criminalità e, inoltre, avrebbe un rilevante impatto in termini di cultura della legalità e di ristabilimento della fiducia dei cittadini nelle istituzioni.Abbiamo deciso di approfondire i profili giuridici, operativi e gestionali della materia. Chiediamo agli esperti di considerare se un ulteriore lavoro potrebbe rafforzare e incrementare la loro capacitàdi fornire cooperazione internazionale nell’esecuzione di ordini diconfisca all’estero, basati su condanne e non, anche in particolare in relazione ai Paesi in via di sviluppo.


LOTTA ALLA PEDOPORNOGRAFIA -Lo sfruttamento sessuale dei minori, prima che un crimine odioso, è una violazione dei diritti dell’infanzia.Come Ministri della Giustizia e dell’Interno condanniamo fermamente tutte le forme di sfruttamento sessuale dei minori, ivi compreso il “turismo sessuale”, e consideriamo la pedopornografia su Internet.E’ importante considerare la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla Protezione dei Bambini contro lo Sfruttamento e l’Abuso Sessuale.La nostra cooperazione in materia è consolidata e ci permette di combattere efficacemente questo fenomeno ignobile.Reputiamo importanti le iniziative e i progetti del G8 portati avanti dal Gruppo Roma/Lione in questo settore. Tra questi vi sono: il sito“G8 Wanted Child Sex Offenders”, gli sforzi per fermare e perseguire il “turismo sessuale” in danno di minori, non ché il recente Simposio di ricerca internazionale presso l’Università dellaNorth Carolina di Chapel Hill sullo sfruttamento sessuale deiminori, tutte iniziative in grado di rafforzare la nostra capacità di prevenzione e contrasto di questa piaga che riteniamo sia importante sviluppare ulteriormente.


I continui progressi della tecnologia offrono ulteriori margini di miglioramento della cooperazione internazionale, a livello normativo ed operativo.Riteniamo, in particolare, che si debba considerare la possibilità di adottare misure aggressive quali la creazione di una blacklist di siti pedopornografici, finalizzata ad ostacolare la navigazione verso siti pedofili, e/o denuncia da parte dei provider dei servizi Internet, in conformità con i diversi sistemi giuridici. Tale blacklist potrebbe essere gestita da organizzazioni internazionali ed anche aggiornata e divulgata, quindi adattata, ove necessario, ed implementata dalle competenti organizzazioni a livello nazionale.Si potrebbe ottenere altresì una cooperazione internazionale efficace attraverso un’adesione a task force multilaterali, condividendo software specializzati e coordinando insieme indagini on line sotto copertura e altre operazioni internazionali di polizia.Diamo pertanto incarico agli esperti del Gruppo Roma/Lione di approfondire i vari profili sottesi alla messa in opera dei summenzionati dispositivi di collaborazione internazionale.Riconoscendo l’importanza di riunire i nostri sforzi per combattere la pedopornografia on line e off line, abbiamo adottato una Dichiarazione separata sulla pedopornografia, intitolata “The Riskto Children Posed by Child Pornography Offenders” e riaffermiamo il nostro impegno a continuare a lavorare insieme per combattere la pedopornografia, soprattutto in Internet.


CRIMINALITA’ INFORMATICA E SICUREZZA INFORMATICA - La pericolosità del cybercrime – che copre una vasta gamma di reati– aumenta di pari passo con il ritmo del progresso tecnologico.Uno sviluppo allarmante è la crescita a livello mondiale dei “furti di identità”, che minaccia la sicurezza finanziaria e personale degli individui e i diritti di proprietà intellettuale e mina gli sforzi per mantenere la sicurezza interna. Accogliamo con favore la guida pratica su questo argomento che i nostri esperti del GruppoRoma/Lione hanno fornito all’inizio di quest’anno alla 8 Commissione ONU sulla Prevenzione del Crimine e la GiustiziaPenale.L’uso criminoso dei social network, dei servizi criptati, dei serviziVoiP e del Domain Name System e di altri nuovi e sempre più gravi attacchi da parte dei criminali contro i sistemi informatici pongono sfide più impegnative alle capacità di law enforcement e sono in rapida ascesa.Per far fronte a queste insidie noi crediamo che sia essenziale migliorare la collaborazione tra i providers e le Forze di polizia perl’attività di tracciamento on line durante le investigazionirispettando allo stesso tempo i diritti degli utenti di Inter net, inclusii gruppi più vulnerabili della società e soprattutto i giovani e gli anziani. E’ anche essenziale che gli Stati reagiscano con risposte tecnologicamente all’avanguardia e che rafforzino le forme di cooperazione internazionale già esistenti, quali i Punti di Contatto G8 24/7 High Tech Crime.


I Ministri riconoscono l’importanza dell’approfondimento degli strumenti investigativi di settore, quali quello delle “TrainingConferences” dei Punti di contatto della Rete 24/7, e accolgono con favore l’intenzione italiana di organizzarne un’ulteriore sessione.Inoltre, incoraggiano un’ampia collaborazione di tutti i Paesi G8 sulla criminalità informatica, compresa la partecipazione al Meridian Process e la Conferenza, istituita durante la Presidenza del Regno Unito del 2005.Pertanto, chiediamo agli esperti del Gruppo Roma/Lione di individuare le soluzioni necessarie se intendiamo continuare a rafforzare la cooperazione di polizia e promuovere forme di partenariato tra lo Stato e il settore privato, compresi i gestori dei servizi e le Squadre Informatiche di Risposta Rapida.Inoltre, i Paesi membri del G8 dovranno continuare a migliorare la cooperazione nella sfera dell’organizzazione delle indagini transfrontaliere sulla criminalità informatica. In questo periodo, gliStati membri del G8 stanno attuando un’iniziativa multi fase denominata “Organization of Cross-Border CybercrimeInvestigations”, volta a condurre un’analisi e a sintetizzare l’esperienza in questo settore, nonché ad individuare un insieme di raccomandazioni pratiche da utilizzare in ambito di G8 e,possibilmente, per il G8 outreach. La positiva attuazione di tale progetto porterà alla promozione di uno scambio informativo più efficiente ed alla facilitazione della cooperazione pratica tra le autoritàdi polizia che indagano sul cybercrime.


TRAFFICO DEGLI ESSERI UMANI, IMMIGRAZIONE CLANDESTINA E INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI LEGALI - Come Ministri della Giustizia e dell’Interno, condanniamo decisamente la tratta di esseri umani quale violazione dei diritti fondamentali della persona e siamo determinati a combattere le organizzazioni criminali che la gestiscono con enormi profitti, così come a prevenire i possibili collegamenti con le organizzazioni terroristiche.Ribadiamo il nostro comune impegno a combattere l’immigrazione illegale e la tratta di migranti, che alimenta le organizzazioni criminali transnazionali e ostacola l’integrazione degli immigrati regolari.Esprimiamo preoccupazione per l’attuale crisi finanziaria internazionale, che rischia di accrescere la pressione migratoria verso i Paesi maggiormente industrializzati.Per far fronte a questi due fenomeni è necessario rafforzare la cooperazione internazionale, mettendo a frutto le nostre pregresse riflessioni ed esperienze e migliorando gli strumenti di prevenzione e contrasto. Attenzione particolare va prestata ai Paesi di origine e di transito dei flussi migratori irregolari.Identificare e prevenire l’uso fraudolento di documenti di viaggio deve restare una priorità. Riconosciamo l’importante contributo dei passaporti a lettura automatica alla sicurezza globale. Di conseguenza, incoraggiamo tutti gli Stati che fanno parte dell’International Civil Aviation Organization (ICAO) che attualmente non rilasciano passaporti leggibili a macchina, a prendere tutte le misure necessarie per soddisfare i requisiti ICAOapprovati nel 2005, vale a dire che a tutti gli Stati membri ICAO viene imposto di rilasciare passaporti leggibili a macchina ecompatibili a partire dal 1° aprile 2010. È prassi raccomandata dall’ICAO che tutti i passaporti non a lettura ottica non siano più in corso di validità al più tardi a partire dal 1° aprile 2015.Dato che gli e-Passaport aggiungono nuove funzionalità di sicurezza,l’interoperabilità sarà di cruciale importanza. Chiediamo dunque a tutti gli Stati di verificare l’autenticità dei dati contenuti nei microchip dei passaporti elettronici e di far riferimento al PublicKey Directory (PKD) dell’Organizzazione Internazionale perl’Aviazione Civile (ICAO) una volta che le loro legislazioni nazionali lo consentano. Il G8 sostiene pienamente la prassi raccomandata dall’ICAO, vale a dire che i Paesi membri dell’Organizzazione che emettono o emetteranno passaporti elettronici e/o implementeranno controlli automatizzati sui passaporti alle frontiere partecipino alla PKD dell’ICAO.Il G8 è impegnato a favorire la più ampia ratifica e applicazione degli Accordi internazionali esistenti (Protocolli ONU sul Traffico diPersone e la Tratta di Migranti) e a sostenere con iniziative di assistenza tecnica i Paesi terzi per porli in grado di acquisire le capacità richieste per la piena implementazione di tali strumenti.L’immigrazione legale va accompagnata da misure atte a favorirel’integrazione degli immigrati e da una maggiore apertura verso le loro comunità, trarrebbero vantaggio sia i Paesi di destinazione che gli immigrati.Per questo, consideriamo positivo e desideriamo proseguire lo scambio di esperienze e buone prassi sulle politiche di gestionedell’immigrazione legale e dell’integrazione e riaffermiamo il nostro impegno a continuare il lavoro finora portato avanti


.SICUREZZA URBANA - La questione della sicurezza urbana va assumendo una rilevanza crescente nelle politiche nazionali e ha un’incidenza diretta sulla sicurezza interna degli Stati e sulla qualità della vita delle persone.Si tratta di un problema che accomuna Paesi avanzati e Paesi in viadi sviluppo. L’insicurezza urbana colpisce in modo particolare gli strati sociali più vulnerabili e ostacola l’integrazione degli immigrati.Il degrado urbano, inoltre, può alimentare collegamenti tra criminalità di strada e criminalità organizzata e fornire un ambiente propizio per lo sviluppo di forme di violenza.Non va sottovalutato che le città, in quanto gangli vitali della società globalizzata, restano un bersaglio per gli attacchi terroristici.Per esempio, le nostre città prosperano grazie alla interconnettività che forniscono tutti i tipi di trasporto moderno. Pertanto, dobbiamo continuare a dedicarci allo scambio di migliori prassi e a promuovere standard comuni per proteggere i passeggeri e i cargo dalle minacce già note, soprattutto quelle degli esplosivi,analizzando al contempo le minacce emergenti.Sul tema della sicurezza urbana abbiamo confrontato le nostre rispettive esperienze e, per la prima volta in ambito G8, abbiamo convenuto sull’utilità di sviluppare la cooperazione internazionaleanche in questo settore.Ribadiamo i positivi effetti che il coinvolgimento della collettività ha nelle politiche di sicurezza, soprattutto in quanto contribuisce a diffondere la cultura della legalità e a promuovere la democrazia avvicinando i cittadini alle istituzioni pubbliche.Abbiamo anche potuto constatare che il coinvolgimento della collettività nelle politiche di sicurezza produce effetti positivi sul controllo del territorio e contribuisce a diffondere la cultura della legalità e ad avvicinare i cittadini alle istituzioni.La gestione della sicurezza nelle città richiede uno sforzo congiuntodi tutte le istituzioni e, in particolare, delle autorità locali che svolgono un ruolo primario in questo settore.Chiediamo agli esperti del Gruppo Roma/Lione di approfondire ledinamiche della insicurezza urbana, ivi compresi i suoi possibilicollegamenti con forme più gravi di criminalità e di esaminare adeguate modalità di collaborazione internazionale

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