lunedì 3 gennaio 2011

IL DECRETO SICUREZZA

 IL DECRETO SICUREZZA


Il Senato ha approvato in via definitiva con 162 voti a favore, un voto contrario e 97 astenuti il decreto sulla sicurezza. Il testo, già approvato dalla Camera, non è stato modificato, ed è quindi legge.

Ecco le misure più significative contenute nella nuova legge.

I sindaci sceriffi. Vengono dati maggiori poteri ai primi cittadini in tema di sicurezza attraverso il loro potere di ordinanza; il prefetto dispone il concorso delle Forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana.

Il fondo per le vittime delle manifestazioni.

Chi subisce danni in occasioni di manifestazioni, sportive e non, potrà essere risarcito con risorse del Fondo unico per la Giustizia.

La "flagranza differita". Prevista la possibilita’ di arresto fino a 48 ore dopo il fatto per combattere piu’ efficacemente il fenomeno della violenza in occasione di manifestazioni sportive. Resta in vigore fino al 30 giugno 2013.

Carcere.Regime carcerario più duro per i sottoposti al 41 bis.

Immigrazione ed espulsioni. Prevista una delega al governo per ridefinire le procedure di rinnovo del permesso di soggiorno, con l’affidamento delle competenze agli enti locali, e introduce l’espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico se permane sul territorio in violazione delle norme dell’Unione Europea. In particolare contiene i provvedimenti per il rimpatrio dei cittadini comunitari che, dopo tre mesi dall’ingresso in Italia, non dimostrino di avere un lavoro e un’abitazione dignitosa. È previsto anche il foglio di via per le prostitute che esercitano in strada violando le ordinanze dei sindaci.





Lotta alla criminalità organizzata.

Viene consentito alla magistratura e alle forze di Polizia l’utilizzo immediato delle autovetture sequestrate dall’autorità giudiziaria. Rafforzata, inoltre, l’attività delle Forze di polizia all’estero e lo scambio di informazioni attraverso l’istituzione del Comitato per la programmazione strategica per la cooperazione internazionale di polizia. Viene esteso anche l’accesso al Fondo di rotazione per le vittime di reati di tipo mafioso anche alle associazioni con finalità di contrasto alla criminalità organizzata, al racket, all’usura.

Sicurezza negli stadi. Reintrodotto il meccanismo dell’arresto in flagranza differita – cioè dopo aver visionato i filmati delle telecamere – che viene prorogato fino al 30 giugno 2013. Agli "steward" vengono poi estese le forme di tutela già previste per i pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive. Potranno cioè svolgere funzioni "ausiliarie" a quelle di polizia, con condizioni e modalità specifiche. Esercitare su di essi violenze o minacce durante le manifestazioni sportive farà scattare un’aggravante, in quanto gli "steward" sono equiparati ai pubblici ufficiali.





Agenzia per i beni confiscati.

Potrà autofinanziarsi usando derivati dal sequestro di beni immobili ed avvalersi di personale distaccato e mettendo a reddito una parte dei beni confiscati. Questo consentirà l’aumento delle risorse umane e finanziarie per aprire nuove sedi regionali a Napoli, Palermo, Milano e Bari dopo quelle già operative a Reggio Calabria e Roma.

Wi-fi libero e controlli. Stabilito il superamento delle norme del Decreto Legge antiterrorismo varate quando il ministro dell’Interno era Giuseppe Pisanu. Il Viminale non intende però rinunciare ad una serie di standard di sicurezza. Si parla, tra l’altro, di "identificazione indiretta" che consentirà di rintracciare i soggetti da ricercare online.





Tracciabilità dei flussi finanziari per appalti.

Sale a 1.500 il limite per le spese giornaliere, restando il divieto di pagare in contanti.

Le "griffe pulite". La norma dovrebbe mettere in condizione le grandi case di moda di non commettere illeciti in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Pena: la confisca automatica dei prodotti, senza che sia necessaria l’ordinanza.

Carta di identità elettronica. Parte la nuova versione per tutti i cittadini, sin dalla nascita, quale documento di identificazione e di sicurezza rispondente agli standard internazionali di sicurezza. Si pone così fine alla fase di sperimentazione durata circa dieci anni.

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