domenica 23 gennaio 2011

SONDAGGIO PIEPOLI: Berlusconi e il Pdl non perdono neanche un voto

SONDAGGIO PIEPOLI: Berlusconi e il Pdl non perdono neanche un voto


"Pietrificato; o quanto meno atrofizzato". Con queste parole il sondaggista Nicola Piepoli, intervistato dall’ADNKRONOS, ha definito il consenso elettorale attorno a Silvio Berlusconi e al suo partito Pdl, anche in questi giorni che vedono mediaticamente riproporsi alla ribalta la vicenda giudiziaria legata al caso Ruby.
"Il Popolo della Liberta’ viene registrato da noi al 31,5% per quanto riguarda le intenzioni di voto ed e’ esattamente l’identica percentuale che e’ stata riscontrata una, due e tre settimane fa. Non ci si e’ spostati di un decimale: dunque, possiamo tranquillamente affermare che il caso Ruby, almeno fino a oggi, non sta penalizzando il capo del governo". Quanto alla motivazione di questo atteggiamento da parte degli italiani, se dipende dalla fiducia personale nei confronti di Berlusconi oppure dallo scarso peso dato alla vicenda, "non e’ dato al momento di sapere, perche’ il sondaggio sulle intenzioni di voto non comprende anche i motivi dell’orientamento elettorale".





MANTOVANO: Le forze di sicurezza sono state usate contro il premier

"Le donne e gli uomini delle nostre forze di sicurezza dovrebbero essere impiegate per promuovere la tranquillita’ e la serenita’ delle nostre comunita’ piu’ che per attaccare le istituzioni del Paese e i rappresentanti eletti dal popolo".

Lo ha affermato in una dichiarazione Mario Mantovani, sottosegretario alle Infrastrutture. "L’impressionante sforzo economico, umano ed organizzativo messo in campo per investigare la vita privata di Silvio Berlusconi, rendendone insicuro il ruolo istituzionale, turba e disorienta gli elettori che hanno scelto di essere governati proprio dal leader del PdL, cui hanno riconfermato in tutte le ultime elezioni la propria fiducia e il proprio sostegno. Il premier ha dovuto invece fronteggiare in questi anni, di volta in volta, feroci attacchi mediatico-giudiziari. Purtroppo non c’e’nulla di nuovo perche’ e’ una modalita’ che dal 1994 caratterizza la lotta politica contro Berlusconi. Nonostante il fango ed il veleno di questi giorni sono certo che il governo sapra’ proseguire con rinnovato entusiasmo la strada delle riforme e della modernizzazione del Paese".



QUAGLIARIELLO: Dall'Anm e dal Csm una difesa corporativa



"Il fatto che a fronte di gravi e specifiche contestazioni nei confronti dell’operato dei pm di Milano, a cominciare dalla stessa competenza ad indagare, alcuni membri del Csm e l’Anm non vengano nemmeno sfiorati dal dubbio che qualche approfondimento sia doveroso, la dice lunga sul grado di autoreferenzialita’ e corporativismo al quale e’ giunto il potere giudiziario in Italia".



Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario del senatori del Pdl. "Accanto ad argomenti prettamente politici, infatti, le polemiche di questi giorni hanno riguardato importanti questioni di merito, come l’incompetenza territoriale e funzionale della Procura di Milano, l’utilizzo di una precedente inchiesta al fine evidente di arrivare al premier, il controllo illegittimo, totale e penetrante al quale di fatto e’ stata sottoposta l’abitazione del presidente Berlusconi, premier e membro del Parlamento. Su tutto questo il Csm e l’Anm non hanno nulla da dire? Se verra’ dimostrato che i pm di Milano hanno calpestato la legge e i principi costituzionali, chi tutelera’ la magistratura italiana dal discredito visto che il sindacato delle toghe e alcuni membri dell’organo di autogoverno hanno gia’ emesso la loro sentenza?".

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