sabato 8 marzo 2014

Ucraina: Dichiarazione dei capi di Stato e di Governo del G7

Ucraina: Dichiarazione dei capi di Stato e di Governo del G7


3 marzo 2014


Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, il Presidente della Commissione Europea ed il Presidente del Consiglio Europeo, ci uniamo oggi nel condannare la chiara violazione da parte della Federazione Russa della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, in contravvenzione agli obblighi russi originanti dalla Carta delle Nazioni Unite e dall'accordo russo con l'Ucraina del  1997 sulle basi. Ci appelliamo alla Russia perché affronti qualsiasi preoccupazione corrente di sicurezza o in tema di diritti umani, rivolta all'Ucraina, attraverso negoziati etti, e/o attraverso osservatori internazionali o la mediazione sotto gli auspici delle  Nazioni Unite o dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
 Siamo pronti ad assistere tali sforzi.
Ci appelliamo inoltre alle parti coinvolte perché si comportino con il massimo grado di  autodisciplina e di responsabilità affinchè diminuisca la tensione.
Notiamo inoltre che le azioni russe in Ucraina contravvengono ai principi ed ai valori sulla  base dei quali G7 e G8 operano. In tale quadro, abbiamo deciso per il momento di  sospendere la nostra partecipazione a qualsiasi attività associata alla preparazione  del programmato Vertice G8 di Sochi a giugno, sino a che la situazione torni a consentire
 al G8 di dialogare produttivamente.
Siamo uniti nel sostenere la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, ed il suo diritto  a scegliere il proprio futuro. Ci impegniamo a supportare l'Ucraina nei propri sforzi di  ripristinare la stabilità, l'unità ed il benessere politico ed economico del Paese. A tal fine,  sosterremo il lavoro svolto dall'Ucraina con il Fondo Monetario Internazionale, per negoziare un nuovo programma ed implementare le necessarie riforme. L'appoggio dell'FMI avrà inoltre  importanza critica nel rendere disponibile assistenza aggiuntiva da parte di Banca Mondiale, altre Istituzioni Finanziarie Internazionali, Unione Europea e fonti bilaterali.




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