mercoledì 30 agosto 2017

Gentiloni a Parigi

28 Agosto 2017
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha partecipato a Parigi, presso il Palazzo dell'Eliseo, al vertice quadrilaterale Francia, Germania, Italia, Spagna. 
I Leader hanno tenuto un punto stampa congiunto.



Parigi, 28 agosto 2017

 DICHIARAZIONE CONGIUNTA AFFRONTARE LA SFIDA DELLA MIGRAZIONE E DELL’ASILO POLITICO

La migrazione e l’asilo politico costituiscono una sfida essenziale per gli Stati europei e africani. Queste questioni richiedono un piano d’azione globale lungo le rotte migratorie con delle risposte coerenti e concertate, degli sforzi a lungo termine e una responsabilità condivisa per rimediare alle cause profonde della migrazione irregolare e alle violazioni ai diritti dell’uomo alle quali i migranti vengono confrontati, il tutto fornendo la nostra protezione a coloro che la necessitano e senza compromettere il nostro sostegno alla contribuzione della migrazione regolare ben organizzata allo sviluppo sostenibile e alla crescita solidale. La migrazione irregolare organizzata dai trafficanti richiede una reazione ferma e determinata al fine di preservare la sicurezza e la stabilità nei paesi d’origine, di transito e di destinazione, così come la vita, la salute e il benessere dei migranti stessi. L’asilo politico rappresenta un valore fondamentale per i paesi africani ed europei impegnati a rispettare la Convenzione di Ginevra. Determinati a contenere la migrazione irregolare e a migliorare l’applicazione delle regole in materia di asilo, i capi di Stato e di governo di Francia, Germania, Italia e Spagna e l’Alta Rappresentante/Vice Presidente dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, così come i capi di Stato e di governo del Ciad e del Niger, e il Presidente del Consiglio Presidenziale libico si sono riuniti oggi per discutere delle ultime evoluzioni riguardanti la rotta mediterranea e le rotte migratorie che vi conducono in Africa settentrionale e in Africa subsahariana. Per avanzare, essi si sono messi d’accordo sui punti seguenti: 1- Principi fondamentali: • Il nostro approccio è conforme al diritto internazionale e si basa sul piano d’azione adottato al Vertice di La Valletta dall’Unione europea e l’Unione africana, che invita a una responsabilità condivisa tra i paesi d’origine, di transito e di destinazione; • La migrazione è un fenomeno transnazionale che non può essere gestito da un unico Stato, che richiede un alto livello di coordinamento all’interno dell’Europa e tra i paesi europei e africani, e che necessita di una risposta a lungo termine in materia di sviluppo; • La nostra azione è diretta contro le reti di trafficanti e il loro modello economico che abbiamo intenzione di spezzare al fine di limitare le migrazioni irregolari verso l’Europa e di proteggere i migranti contro le violazioni dei diritti dell’uomo e le condizioni degradanti che subiscono; • I bisogni in termini di protezione umanitaria conformi alle regole in termini di asilo e in particolare alla Convenzione di Ginevra devono essere presi in considerazione, in conformità con i nostri impegni internazionali ed europei in materia di asilo; • I migranti irregolari che non possono beneficiare di alcun tipo di protezione internazionale devono essere ricondotti nel loro paese di origine, in modo sicuro, ordinato e dignitoso, preferibilmente su base volontaria, tenendo conto della legislazione nazionale e nel rispetto del diritto internazionale. Migrazione e mobilità ben organizzate sono reciprocamente benefiche ai paesi d’origine, di transito e di destinazione. 2- Misure da adottare: 2-1 Nei confronti dei paesi d’origine 2-1.1. I capi di Stato e di governo sottolineano lo sforzo finanziario notevole fornito dall’Unione europea per i paesi d’origine, che assume in particolare la forma del fondo europeo di sviluppo e, più recentemente, del fondo fiduciario d’emergenza dell’Ue per l’Africa, così come il suo ruolo decisivo nell’applicazione del piano d’azione congiunto di La Valletta e nel suo contributo alla risoluzione di cause profonde della migrazione irregolare. È indispensabile che determinati mezzi vengano messi a disposizione del fondo fiduciario d’emergenza dell’Ue per l’Africa. 2-1.2. Essi convengono di lavorare insieme per tentare di rafforzare la cooperazione con i paesi d’origine al fine di affrontare le cause profonde, prevenire le partenze e migliorare la capacità di permettere il ritorno dei migranti clandestini nel loro paese d’origine, così come per permettere una migliore applicazione dei patti sulle migrazioni esistenti. Nuovi strumenti per intensificare e facilitare i ritorni volontari e il reinserimento, in aggiunta a quelli già esistenti a livello nazionale, europeo e internazionale, potrebbero essere esaminati, così come il rafforzamento dell’integrazione socio-economica dei migranti che rientrano nella loro comunità d’origine. Il partenariato Ue-OIM per l’Africa occidentale e la Libia adottato nell’ambito del fondo fiduciario d’emergenza per l’Africa consente di assicurare, lungo tutta la rotta mediterranea centrale, la protezione, il ritorno volontario e la reintegrazione dei migranti nel loro paese d’origine. 2-1.3. Sottolineano la loro determinazione a lavorare con i paesi d’origine e i paesi di transito al fine di coordinare meglio la lotta contro le reti di trafficanti appoggiandosi sugli strumenti comunitari esistenti rafforzandoli. 2-2 Nei confronti del Ciad e del Niger 2-2.1. La Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna, così come l’Ue ribadiscono la loro determinazione a contenere i flussi di immigrazione irregolare molto prima che essi raggiungano le coste mediterranee. Essi esprimono la loro soddisfazione riguardante la cooperazione del Ciad e del Niger e i risultati già ottenuti da questi due paesi nell’ambito della lotta contro la migrazione irregolare e il traffico di esseri umani. In accordo con la Dichiarazione sulla solidarietà e la sicurezza adottata a Roma il 6 luglio 2017, e insieme all’Ue, la Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna hanno l’intenzione di continuare a sostenere questi paesi a sviluppare le loro capacità in quest’ambito: - Appoggiando la maggiore presenza di strutture governative nel nord del Ciad e del Niger, in particolare permettendo loro di essere più in grado di soccorrere gli individui in pericolo nel deserto. - Rafforzando i programmi esistenti volti a migliorare i controlli delle loro frontiere, in particolare nel nord con la Libia. L’esecuzione a tempo debito del progetto GAR-SI e un sostegno di EUCAP Sahel Niger consentiranno di appoggiare questo sforzo. - Rafforzando le misure di sicurezza e di lotta contro la tratta di esseri umani, i traffici di stupefacenti e di armi, in particolare tramite il sostegno alla forza congiunta del G- 5 Sahel. Le forze già schierate nella zona dovrebbero anche contribuire negli ambiti della sorveglianza, dei servizi segreti e della protezione. - Sostenendo la missione EUCAP Sahel Niger con i mezzi e il personale sufficienti per l’attuazione del suo mandato di sostegno, tramite consulenza e formazione. Il rafforzamento rapido di EUCAP Sahel Niger è necessario per sostenere l’azione delle forze di sicurezza e di difesa nigerine su tutto il territorio e in particolare negli spazi di confine, come complemento della gestione dei flussi migratori che attraversano la frontiera meridionale del paese. L’adattamento delle attività di EUCAP durante la revisione del suo mandato deve essere considerata per fare fronte alle nuove sfide, in particolare la gestione dei flussi migratori nelle zone di confine. - Accelerando la regionalizzazione delle azioni europee di sicurezza e di difesa comune nel Sahel, e il rafforzamento della cooperazione tra EUCAP Sahel Mali, EUCAP Sahel Niger e EUBAM Libia al fine di rafforzare le capacità nazionali per lottare contro la migrazione irregolare e i traffici. - Sostenendo la resilienza delle comunità d’accoglienza e proponendo dei modelli di sviluppo economico alternativi. - Rafforzando l’applicazione del Piano Regionale di Protezione e Sviluppo per il Nord Africa e contribuendo così al rafforzamento delle capacità del governo del Niger. - Sostenendo l’applicazione del Piano nazionale di lotta contro la migrazione irregolare presentato dal Niger la Vertice di La Valletta di novembre 2015, nei suoi due aspetti, ovvero lo sviluppo economico e sociale e il rafforzamento delle capacità delle Forze di difesa e di sicurezza. 2-2.2. Essi intendono inoltre sostenere il Ciad e il Niger nell’ambito giudiziario, incluso rafforzando anche le capacità della Squadra congiunta di investigazione (o ECI) attualmente con base a Niamey, cooperando con il Ciad e il Niger per migliorare la sorveglianza delle reti finanziarie usate dai trafficanti e smantellarle, lanciando dei programmi di formazione nell’ambito della procedura penale e proseguendo il sostegno attuale ai ministeri della giustizia ciadiano e nigerino. 2-2.3. I capi di Stato e di governo e l’Alta Rappresentante sono determinati a sostenere le persone che salvano delle vite sulle rotte che attraversano il deserto del Sahara, in particolare l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e le unità di protezione civile nigerine. Si sforzeranno di sostenere lo sviluppo delle attività di richerca e di salvataggio nella regione. Essi riconoscono l’importanza dei ritorni volontari assistiti organizzati dall’OIM. Continueranno a sostenere le attività svolte nel quadro del Partenariato UE-OIM per l’Africa occidentale e la Libia adottato nell’ambito del Fondo fiduciario d’emergenza per l’Africa, in particolare i centri di protezione creati lungo la rotta. Riconoscono la necessità, una volta ridotta la migrazione irregolare organizzata dai trafficanti, di organizzare il reinserimento delle persone che necessitano di protezione internazionale, che sono particolarmente vulnerabili. Mentre sottolineano l’importanza del reinserimento dagli altri paesi della rotta del Mediterraneo centrale e la necessità di proseguire il reinserimento da altre rotte migratorie, in stretta cooperazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e conformemente alle priorità dell’Ue, la Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna hanno deciso di condurre delle missioni di protezione in Ciad e in Niger, in stretta concertazione e in accordo con i loro governi (vedi documento informale allegato) in vista del reinserimento dei rifugiati. La lotta contro i traffici di esseri umani e il rafforzamento delle possibilità di reinserimento dovrebbero procedere di pari passo. Nel quadro degli impegni europei, il numero di reinserimenti sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale sarà definito da ogni Stato membro partecipante. 2-2.4. La Francia, la Germania, l’Italia , la Spagna e l’AR/VP hanno deciso di svolgere una missione congiunta in Ciad e in Niger per esaminare le condizioni di applicazione delle suddette decisioni, e per identificare ogni altro tipo di cooperazione pratica che permetterebbe a questi paesi di affrontare la sfida della migrazione irregolare. 2-2.5. Riconoscono che è necessario che l’Unione europea (in particolare attraverso il Fondo europeo di Sviluppo) e gli Stati membri aumentino il loro aiuto al Ciad e al Niger. 2-3 Nei confronti della Libia 2-3.1. I capi di Stato e di governo e l’AR/VP si sono messi d’accordo su una valutazione comune delle migrazioni irregolari via la Libia, fermo restando che nessuna soluzione duratura potrà essere attuata in assenza di una transizione politica inclusiva in Libia e della stabilizzazione del paese. Ribadiscono il loro sostegno all’applicazione dell’accordo politico libico e al Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ghassan Salamé. Si compiacciono di iniziative quali la riunione di La Celle-Saint-Cloud che sostengono la sua azione. 2-3.2. In partenariato con l’Unione europea, la Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna continueranno a migliorare la cooperazione economica con le comunità locali che si trovano sulle rotte migratorie in Libia, al fine di creare delle fonti di reddito alternative, di aumentare la loro resilienza e di renderle indipendenti dalla tratta degli esseri umani. A questo proposito, il progetto italiano di cooperare con 14 comunità locali sulle rotte migratorie in Libia è molto opportuno, così come i progetti finanziati dal fondo fiduciario dell’Ue per l’Africa. La lotta contro la tratta degli esseri umani e l’attuazione di condizioni per cambiare il modello economico delle comunità locali in Libia in modo da renderlo sostenibile ai piani umanitario e sociale sono degli obiettivi cruciali della nostra strategia comune. La Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna sono pronte a sostenere quest’approccio. 2-3.3. I capi di Stato e di governo e l’AR/VP sottolineano che è inoltre importante rafforzare le capacità di controllo delle frontiere al sud della Libia e migliorare la cooperazione con il Ciad, il Niger e altri paesi africani quali il Mali. A questo proposito, sostengono il progetto guidato dall’Italia in cooperazione con la Commissione europea per rafforzare la gestione delle frontiere e delle migrazioni in Libia. Inoltre, sostengono l’applicazione dell’Accordo di pace firmato a Roma il 31 marzo 2017 dalle tribù del sud della Libia, che rappresenta uno strumento supplementare per lottare contro i traffici illegali nella regione. 2-3.4. Gli sforzi volti a scoraggiare le migrazioni irregolari in mare devono accompagnarsi di misure destinate a migliorare la protezione dei diritti dell’uomo e delle condizioni di vita dei migranti in Libia. La Francia, la Germania, la Francia e l’Italia, così come l’Unione europea, forniranno un sostegno maggiore alle preziose attività dell’Alto commissariato per i rifugiati e dell’OIM in Libia al fine di creare un’infrastruttura umanitaria per i rifugiati e i migranti. Incoraggiano il Governo d’intesa nazionale a intensificare la sua cooperazione con l’Alto commissariato per i rifugiati e l’OIM in Libia al fine di migliorare, rispettando delle norme severe, la situazione dei migranti nel paese, in particolare quelli che vengono soccorsi dalle guardie costiere libiche. Ciò presuppone di creare delle strutture che rispondano alle norme umanitarie adatte, d’incoraggiare attivamente i ritorni volontari di migranti nel loro paese d’origine, e di organizzare la reinstallazione di coloro che necessitano di protezione. 2-3.5. I capi di Stato e di governo e l’AR/VP incoraggiano la Libia, il Niger, l’Alto commissariato per i rifugiati e l’OIM a proseguire l’assistenza delle persone più vulnerabili che possono beneficiare di opportunità di reinstallazione o di un aiuto al rimpatrio volontario. 2-3.6. I capi di Stato e di governo si rallegrano per gli sforzi compiuti dal Governo d’intesa nazionale per controllare le sue acque territoriali, rafforzando così la protezione di vite umane e indebolendo il modello economico delle reti di tratta degli esseri umani. Riconoscono che è importante dotare e formare in modo adeguato le guardie costiere libiche, mettendo l’accento sulla protezione dei diritti dell’uomo. La recente proroga del mandato di EUNAVFORMED Sophia offre delle garanzie dell’impegno costante dell’UE per migliorare la valutazione della situazione e la sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale. EUNAVFORMED Sophia dovrebbe continuare a beneficiare del sostegno degli Stati membri per la realizzazione del suo mandato. 2-3.7. La missione EUBAM Libia è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018 al fine di continuare e approfondire nella misura del possibile l’assistenza alle autorità libiche, in particolare nell’ambito di polizia, gestione delle frontiere e giustizia criminale. 2-3.8. L’Unione europea proseguirà l’applicazione di un approccio politico coerente e integrato presso i paesi vicini del sud della Libia, al fine di rafforzare le iniziative esistenti nell’ambito della gestione delle frontiere e dei flussi migratori, mobilitando tutti gli strumenti a sua disposizione (diplomazia, sviluppo e sicurezza). L’Ue a incrementato i suoi sforzi per sostenere la gestione delle migrazioni da parte delle autorità libiche, in particolare alle frontiere del sud. 2-4 In mare e all’interno dell’Ue 2-4.1. Il salvataggio in mare rimane una priorità. La Francia, la Germania, la Spagna e l’AR/VP accolgono con favore le misure prese dall’Italia, Stato membro in prima linea sulla rotta del Mediterraneo centrale, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il codice di condotta in materia di operazioni di salvataggio in mare costituisce un passo avanti benefico che permette di migliorare il coordinamento e l’efficacia dei salvataggi. I capi di Stato e di governo invitano tutte le ONG che agiscono nella zona a firmare il codice di condotta e a rispettarlo. 2-4.2. La Francia, la Germania e la Spagna sono determinate a continuare a sostenere l’Italia, in particolare intensificando i ricollocamenti e fornendo il personale necessario a Frontex e all’ufficio europeo di sostengo in materia d’asilo. La Francia, la Germania e la Spagna sono disponibili per mandare in Italia dei gruppi di valutazione al fine di accelerare il processo di ricollocamento di persone che necessitano chiaramente di una protezione internazionale. 2-4.3. La Francia, la Germania, l’Italia, la Spagna e l’AR/VP accolgono favorevolmente la cooperazione e gli sforzi forniti dal Marocco, la Mauritania e l’Algeria nella lotta contro le reti di trafficanti e la gestione dei flussi migratori provenienti dall’Africa subsahariana. Incoraggeranno il rafforzamento della cooperazione finanziaria, tecnica e materiale dell’Ue con questi paesi di transito delle migrazioni irregolari provenienti dall’Africa subsahariana per permettere loro di proteggere meglio le loro frontiere e lottare meglio contro i trafficanti. 2-4.4. I capi di Stato e di governo rimangono legati all’istituzione di un nuovo regime di asilo europeo comune che deve trovare l’equilibrio tra responsabilità e solidarietà con gli Stati membri che gestiscono una frontiera esterna e assicurare la resilienza alle crisi future. A tal fine, le conclusioni del Consiglio europeo di giugno 2017 devono essere applicate appena possibile. Con questo spirito, i capi di Stato e di governo insisteranno per che tutti gli Stati membri contribuiscano in modo adeguato alla politica di asilo. 2-5 Task force per l’applicazione Per assicurare l’applicazione delle azioni comuni stabilite nella presente dichiarazione, la Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna decidono di creare una task force di coordinamento, associando i loro partner africani, in particolare la Libia, il Niger, il Ciad e il Mali. Questa task force lavorerà in stretta concertazione con l’AR/VP e con il Commissario europeo per la migrazione.



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