Dalla Relazione annuale 2017 al Parlamento sulle tossichedipendenze riportiamo la sintesi introduttiva
SINTESI INTRODUTTIVA
La presente relazione è stata redatta con l’obiettivo di
offrire un’istantanea della situazione delle droghe in
Italia a partire dalle informazioni istituzionali più
recenti. La compongono i contributi dei vari Ministeri
e altri Enti competenti in materia.
Il fenomeno viene descritto attraverso la lettura tanto
del mercato quanto delle varie dimensioni della
domanda di sostanze stupefacenti, nonché delle
risposte a livello nazionale in termini di prevenzione,
cura e contrasto.
LO SCENARIO NAZIONALE IN MATERIA DI STUPEFACENTI
Negli ultimi anni le principali caratteristiche dello
scenario nazionale in materia di stupefacenti hanno
subito mutamenti radicali, che ci spingono a rileggere
anche i fenomeni noti alla luce delle nuove
informazioni disponibili. Da una parte si sono
stabilizzati, e in taluni casi sono diminuiti, i consumi di
alcune sostanze che avevamo visto diffondersi nello
scorso decennio e grazie ai livelli di prevenzione e
trattamento erogati si è riusciti a ridurre il contagio di
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malattie infettive e la mortalità correlata. Dall’altra,
stiamo osservando l’ingresso sul mercato di un
numero crescente di Nuove Sostanze Psicoattive, che
per loro stessa natura hanno una vita sul mercato
relativamente breve, sostituite in tempi rapidissimi da
nuovi ritrovati. Il dato risulta ancora più interessante
se letto insieme al fatto che nell’ultimo anno sono
aumentate le azioni di contrasto alla diffusione delle
sostanze stupefacenti svolte in Italia dalle Forze di
Polizia, come dimostra l’aumento del numero di
operazioni che hanno interessato indistintamente
tutte le droghe il cui traffico e commercio è vietato
dalla legge. A fronte di un maggior numero di
operazioni, sono tuttavia diminuiti i quantitativi totali
di sostanze sequestrate, in particolare nelle aree di
frontiera. Questo dato potrebbe essere collegato alla
diffusione di queste sostanze, molto difficili da
individuare con i metodi tradizionali.
LA CANNABIS E I SUOI DERIVATI:
DIFFUSIONE SEMPRE MAGGIORE
L’analisi di tutte le fonti istituzionali evidenzia che, in
termini di quantità, la cannabis rappresenta la quota
più ampia del mercato nazionale delle sostanze
illecite. L’importazione di cannabis da molteplici Paesi
di approvvigionamento e l’aumento della produzione
interna costituiscono una notevole sfida per l’attività
di contrasto. I quantitativi di sostanza sequestrati
corrispondono, infatti, ad oltre il 90% del totale dei
sequestri. Inoltre, le segnalazioni per detenzione di
cannabis per uso personale rappresentano l’80% del
totale, dato in aumento rispetto agli anni precedenti.
La cannabis è la sostanza psicoattiva più diffusa sia tra
la popolazione adulta che tra i giovanissimi. Circa un
terzo della popolazione ne ha sperimentato gli effetti
almeno una volta nel corso della propria vita, oltre un
quarto degli studenti delle scuole superiori ne ha fatto
uso nel 2016. Si osserva inoltre un aumento della
disponibilità di prodotti derivati della cannabis, con
un’alta variabilità di principio attivo. Le foglie di
cannabis, possono avere un alto potere stupefacente
assumendo un ruolo potenzialmente preoccupante in
termini di salute pubblica. Ancora più preoccupante se
si pensa che circa 90mila studenti riferiscono un uso
pressoché quotidiano della sostanza e che quasi
150mila studenti sembrerebbero farne un uso
problematico. Tuttavia l’utenza in carico ai servizi per
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cannabis rappresenta l’11% del totale dell’utenza
trattata, ed i ricoveri ospedalieri da imputare a questa
sostanza rappresentano il 12% di quelli droga correlati
LA SPICE: UNA SOSTANZA DA MONITORARE
I cannabinoidi sintetici, conosciuti genericamente
come “Spice”, rappresentano il più largo gruppo di
sostanze monitorate in Europa dai sistemi di allerta
nazionale. Questi prodotti, totalmente chimici, che si
presentano come misture di erbe e che pur non
contenendo cannabis ne riproducono gli effetti,
rappresentano una nuova frontiera per il mercato
delle sostanze illecite e sono facilmente reperibili sul
web. La grande varietà di cannabinoidi sintetici e le
differenti composizioni chimiche rendono queste
sostanze molto pericolose e difficilmente identificabili:
non appena uno di questi composti sta per essere
messo al bando come sostanza illegale già è
disponibile per il mercato un prodotto sostitutivo, con
una composizione chimica leggermente modificata.
Non si sa molto di come queste sostanze funzionino e
dei loro effetti a livello di salute, ed il fatto che la SPICE
sia diventata in pochissimi anni la seconda sostanza
più diffusa fra gli studenti dopo la cannabis (l’11% ne
ha fatto uso) rappresenta senza dubbio un dato da
tenere in considerazione.
Essenziale in questo senso è il ruolo del sistema di
allerta, in grado di coordinare informazioni e segnalare
in modo rapido la comparsa sul mercato dei nuovi
ritrovati. Il commercio di queste sostanze attraverso
circuiti alternativi rispetto a quelli tradizionali, è
confermato anche dal fatto che sono pochi i
quantitativi che le Forze di Polizia riescono ad
intercettare.
LE NPS UN FENOMENO CHE CORRE SUL WEB
Una sfida altrettanto impegnativa per le politiche
nazionali consiste nell’individuare il modo di fornire
una risposta efficace al mercato dinamico e in
costante evoluzione di tutto il mondo delle sostanze
psicoattive che imitano gli effetti delle sostanze
illegali: le cosiddette NPS - New Psychoactive
Substances (che comprendono ad esempio catinoni
sintetici, quali il mefredone, ketamine, fenetilamine e
oppiacei sintetici). Sono infatti disponibili informazioni
molto limitate sui loro consumi. Un dato, seppur
preliminare dell’indagine IPSAD®, rilevato per la prima
volta nel 2017, descrive la diffusione delle NPS nella
popolazione generale. Dietro alla loro larga diffusione,
un ruolo molto importante è giocato dall’uso di
internet.
Nel complesso in Europa, così come nel nostro Paese,
le NPS risultano più diffuse di altre sostanze più
comuni come amfetamine, ecstasy, cocaina o LSD, per
le quali si rilevano percentuali di consumo più basse.
La difficoltà di individuare questi tipi di nuove sostanze
è confermata dai quantitativi di sostanze sequestrate,
che nel 2016 rappresentano lo 0,1% del totale.
Si evidenzia dunque la necessità di approfondire e
sviluppare il monitoraggio delle nuove droghe che
vengono quotidianamente immesse sul mercato.
IL TRATTAMENTO
L’Italia si è per lungo tempo contraddistinta in Europa
per il suo sistema di trattamento delle
tossicodipendenze: il consolidato e capillare sistema di
SerD e la sinergia con la rete dei servizi del Privato
Sociale Accreditato, nonostante significative differenze
interregionali, hanno permesso di fare grandi
progressi nel trattamento delle dipendenze da eroina
e cocaina. Sono infatti diminuiti i decessi drogacorrelati,
sia per intossicazione acuta che quelli con
causa iniziale droga correlata.
Significativi progressi sono stati osservati anche per
quanto riguarda i danni correlati al consumo di
droghe: negli ultimi anni si è infatti assistito ad una
diminuzione del numero di casi di epatite virale acuta
soprattutto di epatite B e C, e contestualmente sono
diminuiti i nuovi casi di HIV e AIDS tra gli utilizzatori
per via iniettiva di sostanze psicotrope.
Questo quadro riguarda tuttavia l’ambito delle
cosiddette “droghe tradizionali”. Nonostante la
diffusione di nuove sostanze e l’incremento nei
consumi, osservato anche fra i giovanissimi, la maggior
parte dell’utenza presa in carico per trattamento da
parte dei Servizi per le Dipendenze è in cura per uso di
eroina ed ha un’età media di 39 anni.
Sappiamo tuttavia che, soprattutto tra le fasce di
popolazione più giovani, una percentuale crescente di
soggetti fa uso di droghe sintetiche e in generale di
quelle che vengono definite “nuove droghe”. Spesso, i
giovani che ne fanno uso sembrano non interessarsi
troppo a conoscere ciò che stanno consumando né le
relative conseguenze, mettendo in atto quindi
comportamenti estremamente rischiosi per la salute.
L’insieme di queste informazioni, se incrociate con
quelle riguardanti offerta e domanda, sembra dunque
indicarci come il fenomeno droghe stia assumendo
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rapidamente nuovi profili, e come l’attuale sistema di
interventi riesca solo in parte a farvi fronte. In
quest’ottica, sembra dunque rendersi necessario lo
sviluppo e l’affiancamento di strumenti di analisi e
intervento dinamici, in grado tener conto e adattarsi
alla rapida evoluzione dei vari aspetti.
I MINORI E SOSTANZE PSICOATTIVE:
UN FENOMENO CHE STA EVOLVENDO
In un mondo fluido come quello della diffusione e
consumo di sostanze psicoattive illegali, i minori
costituiscono una popolazione che necessita di
particolare attenzione, tanto per il fatto che un
ingresso precoce nel consumo di sostanze aumenta la
probabilità di uso problematico in età adulta, quanto
per l’elevata propensione dei giovanissimi alla
sperimentazione, anche di tipo esplorativo. Questo
trova conferma nei dati disponibili: l’uso sperimentale
di sostanze psicoattive sembra infatti coinvolgere circa
un terzo degli studenti minorenni frequentanti le
scuole superiori. Pur limitando quindi la probabilità di
incorrere in seri problemi sanitari, legata
maggiormente ad un uso assiduo, questi giovani si
espongono ad alti rischi di conseguenze negative.
Questo fenomeno sembra trovare conferma tanto nel
numero di minori ricoverati per conseguenze derivanti
dall’uso di sostanze, quanto in quelli fermati dalle
Forze dell’Ordine e segnalati ai Prefetti per detenzione
di sostanze per uso personale, o coinvolti in attività
criminali legate a traffico e detenzione.
Negli ultimi anni sono infatti aumentate le denunce e i
procedimenti giudiziari aperti a carico di minori,
nonché il numero minori affidati ai Servizi Sociali della
Giustizia Minorile per reati droga correlati.
A fronte di questo fenomeno la prevenzione,
soprattutto in ambito scolastico, continua ad essere
uno degli strumenti più efficaci
UNA PROSPETTIVA DI GENERE
Tra le più interessanti evoluzioni caratterizzanti il
mondo delle sostanze psicoattive illegali, un posto di
particolare rilievo è occupato dal ruolo crescente delle
donne in termini di consumi. Nonostante il genere
femminile sia caratterizzato da una percezione dei
rischi correlati all’uso di sostanze più alta rispetto al
genere maschile, è aumentata sia la percentuale di
studentesse delle scuole secondarie superiori che ha
sperimentato almeno una sostanza psicoattiva illegale
(30%), sia la percentuale di quelle che hanno
sperimentato Nuove Sostanze Psicoattive (3%). A
conferma di questa tendenza, si osserva anche un
incremento del numero di ragazze che ha un consumo
di sostanze definibile “ad alto rischio”, come la poliassunzione
o l’uso quotidiano.
In ambito di richiesta di aiuto e trattamento, la gran
parte delle utenti risulta essere in carico presso i
Servizi per le Dipendenze per uso di oppiacei. E’ inoltre
da rilevare come sembri emergere una tendenza delle
donne a chiedere aiuto in età sempre più avanzata,
con le complicazioni cliniche che ne possono derivare.
In questo senso, pur a fronte di una positiva
diminuzione complessiva dei decessi droga-correlati, è
preoccupante notare l’aumento dei nuovi i casi di HIV
registrato fra le donne.
L’impressione generale è dunque che
complessivamente il mondo “donne e droga”, pur
caratterizzato da livelli di consumi, denunce, arresti e
richieste di trattamento molto inferiori rispetto a
quello degli uomini, assuma in alcuni ambiti
caratteristiche molto preoccupanti.
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