lunedì 7 gennaio 2013

Berlusconi: Il Corsera prosegue politica editoriale contro il Pdl


Berlusconi: Il Corsera prosegue politica editoriale contro il Pdl

Alcuni brani dell'intervista rilasciata dal Presidente a TeleRoma56

Silvio Berlusconi
“Il Corriere della Sera continua con la sua politica editoriale contraria a noi”. Lo ha affermato il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, in un’intervista a Teleroma 56 commentando il fondo di ieri dal titolo ’Anime inquiete di un partito’.

“Anche questa volta il Corriere della Sera ha dato una rappresentazione caricaturale del nostro movimento. Tutte le cose affermate sono destituite di fondamento, voglio ricordare al Corriere della Sera e ai suoi editorialisti che noi, negli anni di governo, abbiamo sempre mantenuto i conti in ordine seguendo anche le prescrizioni europee, senza mai mettere le mani tasche degli italiani con l’aumento delle imposte, al contrario di quello che fece la sinistra quando é andata al governo con Prodi".

Il leader del centrodestra ha inoltre sottolineato:
"Non é vero che il Pdl é antieuropeista. Noi siamo contrari alla politica del rigore imposta dalla Germania: una politica che se messa addosso a un’economia in crescita può anche portare a buoni risultati, se messa addosso a economie già in difficoltà, come sono le economie di tutti i paesi della fascia mediterranea dell’Unione Europea, possono portare, e già é accaduto anche all’Italia, a una spirale recessiva molto pericolosa. L’errore del governo dei tecnici é stato quello di appiattirsi sempre alle richieste dell’Unione Europea a firma tedesca. Io non mi sono mai appiattito a queste richieste, ho difeso gli interessi del mio Paese.

L’errore del governo dei tecnici e’ stato quello di appiattirsi sempre alle richieste dell’Unione Europea a firma tedesca. Io non mi sono mai appiattito a queste richieste, ho difeso gli interessi del mio Paese".

Il Presidente ha anche fatto una riflessione sulla situazione interna alla sinistra: “Abbiamo ancora un partito di post comunisti: per me e’ importante che il mio Paese, come nel ’94, non sia sottoposto a una cura come propone la sinistra. La sinistra insiste con il mantenimento dell’Imu, propone un’imposta patrimoniale su beni mobili e immobili nei confronti del ceto medio e degli italiani benestanti. Il vizio dell’invidia degli uomini di sinistra nei confronti di chi ha raggiunto, attraverso sacrifici, una posizione di benessere non é mai venuta meno. Del resto questa non é ancora una sinistra socialdemocratica. Cento anni fa, in Inghilterra, il comunismo ortodosso si trasformò nel partito laburista, alcuni decenni fa in Germania nacque il partito socialdemocratico, io ho avuto speranza quando é comparso sulla scena politica Renzi. Ma é stato messo da parte dalla vecchia nomenclatura comunista. Bisogna evitare i rischi già corsi nel 1994”.

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