domenica 6 maggio 2012

Manovra - Baccini: Lasciare che Francia e Germania paghino i loro errori

Manovra - Baccini: Lasciare che Francia e Germania paghino i loro errori
"La cosiddetta speculazione è partita da Grecia, Irlanda e Portogallo mapassando da Spagna ed Italia punta ora al bersaglio grosso, Francia eGermania.... perché non lasciarle sole a pagare il fio della loro infondata e sempiterna presunzione?", con questa riflessione Mario Baccini, deputato PdL, ha commentato la manovra, durante la seduta odierna della Commissione Bilancio della Camera.
"L'attualesituazione relativa al differenziale di rendimento tra i titoli distato europei non è giustificata dalle reali situazioni dei diversipaesi - ha aggiunto Baccini proponendo le sue personali riflessioni anticrisi - per quel che riguarda dunque il debito pubblico italiano è, sì, al 120 % del pil ma è sottoscritto al 58% da investitori privati ed istituzionali italiani. Il restante 42%  (Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, 2/11/2011), pari a 800 mld circa, potrebbe essere riacquisito quanto a 270 mld con la vendita dei titoli del debito pubblico di altri paesi dell'UE da noi detenuti,  con la conseguente sottoscrizione di altrettanti titoli di stato italiani, quanto ai 530 mld restanti si potrebbe immaginare la loro estinzione nei tre anni successivi utilizzando i fondi provenienti dalla vendita di parte del patrimonio immobiliare dello Stato (930 mld circa) dopo averlo opportunamente valorizzato sia sul piano urbanistico che su quello autorizzativo; il patrimonio immobiliare rimanente, 400 mld circa, unitamente alleriserve in oro della Banca d’Italia,100 mld circa (Banca d’Italia,Le Riserve Ufficiali della Banca d’Italia, 7/11/2011) rappresenterebbe comunque uno tra i più alti patrimoni di stato inEuropa se rapportato al ridotto debito residuo (1370 mld dopol’abbattimento dei 530 mld di cui sopra);se adottata, questa strategia comporterebbe il rientro immediato delrapporto debito/ pil nei parametri richiesti".
"La Ricchezza delle Famiglie Italiane - aggiunge Baccini -,pari a circa il 180% del nostro attuale debito pubblico (1900 mld),rappresenta un dato particolarmente elevato nel confrontointernazionale. La ricchezza totale delle famiglie italiane, come detto, al netto delle passività finanziarie è di circa 8600 mld. Considerando che il 45% della ricchezza è in mano al 10 % della popolazione (Banca d’Italia, La Ricchezza delle Famiglie Italiane 2009, 20/12/2010), un modesto prelievo con tetto massimo ad € 100.000 ed un incasso medio di € 40.000 a contribuente, applicata a questa sola fascia di popolazione (il restante 90% non subirebbe il provvedimento), consentirebbe entrate per circa 100/120 mld. Con tale importo si potrebbe coprire la ricapitalizzazione delle nostre banche (15 mld circa) richiesta a fine ottobre dall’Autorità delle Banche Europee (EBA) per innalzare il parametro core tier1 oltre il 9%,( ammesso e non concesso che questi parametri abbiano una qualche attuale valenza) ed investire il resto nella rimessa in sicurezza di fiumi, argini, paesi e città o qualunque altro tipo di investimento strutturale per un pronto rilancio dell'economia".
"Per quel che riguarda la riforma delle pensioni, i tagli a spese politiche e burocrazia, la lotta all'evasione completerebbero il rilancio economico con l'abbattimento del Cuneo fiscale e l’introduzione  degli incentivi all’imprenditoria", conclude Baccini "E' ditutta evidenza che l'Italia, non avendo i problemi di credito tossicoche contraddistinguono le banche francesi e quelle tedesche (quali dei paesi dell'est europeo restituirà mai i soldi alla Germania?) a seguito dell'attuazione di un terzo dei provvedimenti sopra indicati,si troverebbe ad essere il paese di gran lunga meno attaccabileall'interno della UE, consentendo alla speculazione di sferrarel'attacco finale all'unica vera responsabile della debolezza europea,la politica tedesca, che da 11 anni a questa parte fa si che nonsi realizzi il progetto europeo, che desidera prolungarequesta situazione, continuando a lucrare dagli altri partners ilcongruo differenziale d'interessi e che pensa di poter continuare abeffarsi del mondo parlando di un fondo salva Stati da 1000mld che neha solo 250 perché, secondo lei, la differenza dovrebbe venire dallaleva fatta su banche che a loro volta necessitano diricapitalizzazione dagli stessi Stati membri".




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