giovedì 24 aprile 2014

DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI DALLE INSIDIE DELLA RETE INTERNET

L'Opinione


DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI

 DALLE INSIDIE DELLA RETE INTERNET

Abbiamo già  affrontato in altra sede i problemi dell’odierna  crisi della famiglia e le conseguenze connesse  sull’educazione e sulla formazione dei giovani
I ragazzi è inutile dirlo in un  tale contesto vengono lasciati sempre più soli e spesso  si preferisce  compensare la mancanza di attenzioni e di affetto con regali :  spesso costosi, tecnologici, alla moda.
Tablet e smartphone diventano le compensazioni  alternative dell’affetto, ed il  regalo di prestigio è  il surrogato dell’amore negato, il mezzo di evasione che porta a  favorire  nuovi rapporti relazionali pronti a  soppiantare  il tenue legame familiare,  con i  genitori sempre più impegnati e distanti dalle esigenze dei figli, I giovani si cimentano con i  nuovi  gadgets tecnologici, con una dedizione assoluta ed un impegno  maniacale, isolandosi spesso dal contesto sociale  che li circonda
La tecnologia, le mode imposte dai media   sono i rapidi  mezzi per la  diffusione di massa dei   nuovi surrogati delle  carenze affettive. e si presentano con  aspetti suadenti, ammalianti ma  pericolosi : sul filo delle onde di internet   si sviluppano  nuove amicizie spesso  dagli aspetti equivoci e dagli  esiti indefiniti , con personaggi sconosciuti nella vasta ed incontrollata   rete mediatica .
Il fenomeno  dilagante    dei social network,  per mezzo dei quali   personaggi  vaghi e sconosciuti    ti chiedono di dare loro fiducia,  di allentare le difese e di aprire l’anima,    ha una spiegazione logica,  cogente: è la risposta a forti  carenze affettive è  la sentita esigenza di comunicazione dei ragazzi che la famiglia, la scuola e la società non avvertono  nel modo dovuto e che le istituzioni   volutamente ignorano, ma che dovrebbe far seriamente riflettere. 
Il prezzo che si paga per tale delega in bianco che si da alla rete e a  degli sconosciuti è altissimo
La rete sociale si compone di  gruppi di persone connesse tra loro via internet per  interessi comuni,   spesso indefiniti.  La base di tali legami  è la conoscenza casuale  che và dagli interessi  più vari, da quelli  culturali, alla moda, dal pettegolezzo agli aspetti  affettivi.   
La  spiegazione logica di tale fenomeno, per quanto attiene alla nostra trattazione, è la risposta ad una sentita esigenza di comunicazione dei ragazzi che la famiglia non avverte e non soddisfa o che comunque volutamente ignora.
Il prezzo che si paga è di natura psicologica e morale e varia a seconda dei soggetti, ma tutti riportano  serie conseguenze, almeno  psicologiche, ovvero veri e propri drammi ,    per l’avvertito scollamento tra eventi mediatici e realtà, per l’inserimento forzoso in circoli viziosi di droga e prostituzione  dai quali  subiscono veri e propri drammi con  un forte disorientamento relazionale.
In sostanza  i giovani    cercano  di avere   risposte loro negate dai referenti naturali con i quali  vivono, in quanto  la famiglia rinuncia in parte al suo ruolo e  delega  degli sconosciuti   per un compito delicatissimo qual è  l’indirizzo e  la formazione nella fragile  fase della  crescita.
 La scuola che potrebbe fare tanto  è praticamente assente.  Le conseguenze sono devastanti.
Basta guardare le statistiche sulla diffusione della droga tra i giovanissimi e la dilagante prostituzione tra le ragazzine sotto i tredici anni, per rendersi conto dell’entità del fenomeno
L’altro aspetto allarmante è la diffusione della pornografia tra gli adolescenti, nonché quello  della pedepornografia  imperante.  Basta leggere le cronache  dei giornali, ovvero fare riferimento al turismo sessuale  di un certo tipo,  di moda  in certe località di villeggiatura  .
Che i ragazzi siano attratti dal sesso  è cosa naturale e scontata, in quanto è conseguenza di un istinto  innato e  della forte curiosità che il rapporto amoroso suscita specie nella fase di inizializzazione di  tale fenomeno e che ogni giovane normale è chiamato quanto prima  ad affrontare .
Il delicato momento dovrebbe  possibilmente svilupparsi con l’ausilio  dei genitori, che naturalmente sono chiamati a   “filtrare” gradualmente  gli  aspetti più critici di tale fase  con la dovuta attenzione,  ma non è una  cosa facile o scontata.
Si può  peraltro ipotizzare  l’intervento formativo in ambito scolastico, ai fini di una adeguata cognizione tecnica e morale di tali fenomeni, inquadrandoli in un contesto sano e naturale, cercando di fornire   ai giovani una giusta  risposta al riguardo, con un adeguato supporto tecnico
scientifico.
 Non riusciamo a comprendere  perché  tali programmi formativi   restano ancora   lettera morta, alla stadio di progetto, di indicazioni,  solo sulla carta.
Lasciamo volutamente  da parte  le demagogie ideologiche della politica al riguardo.
Per cui siamo tornati al sistema del fai da te , con le naturali  forzature dei ragazzi in un tale contesto,  in cui i vengono accentuati gli aspetti morbosi del fenomeno, ovvero si cerca di scoprire anzitempo ogni aspetto della relazione sessuale,in modo spettacolare  come i media sanno fare
Ma questo è stato da sempre il naturale  gioco delle parti, quando le  parti svolgevano il loro ruolo soprattutto in un ambito  familiare  con il dovuto impegno dei genitori..
Oggi purtroppo bisogna rilevare che il ruolo dei genitori relativamente al compito  alternativo  della rete sociale  per la comunicazione  e della pornografia  su internet è praticamente assente.
Innanzi tutto per una  questione tecnologica. I giovani sono oggi i padroni delle tecnologia, dai telefonini, ai PC  e ad internet in generale.  Le persone mature hanno più difficoltà a seguire la rapida evoluzione  tecnologica dei media, ed a gestire la rete, nonché  i vorticosi cambiamenti dell’evoluzione dei programmi .
Poi c’è la privacy che i ragazzi rivendicano con forza per le loro navigazioni  che i genitori in genere rispettano, non avendo peraltro adeguati  strumenti per un controllo effettivo.
Per cui i giovani scorazzano liberamente sui social network con padronanza,  intrattenendo rapporti  con personaggi discutibili , ovvero frequentano liberamente siti pornografici che  presentano scene oltre ogni decenza.
L’opinione pubblica  sonnecchia tranquilla , fino a quando non accadono fatti  eclatanti di mal costume  che  meritano l’onore della cronaca, amplificati  dal roboante circolo mediatico scandalistico che fa da eco  alle dichiarazioni chiaramente   allarmate dei magistrati e della polizia, alla ricerca dei colpevoli di tali misfatti.
 E’ logico che il malcostume della prostituzione minorile è  anche colpa della società che non forma  adeguatamente i ragazzi con corsi regolari scolastici in materia, nonché della famiglia che non controlla come dovrebbe le frequentazioni dei figli con personaggi sconosciuti e dal passato spesso oscuro e misterioso.Ma è un compito oggi non facile.

Per quanto attiene alla pornografia si ripete all’infinito sui media il ritornellof già in auge per la prostituzione:  che non si può limitare  tale  libertà di  espressione, e che anche quando il fenomeno dilaga  e chiaramente  avviene contro  corresponsione  di denaro non può qualificarsi commercio ed essere tassato, ovvero che non si possono riaprire le case chiuse.
Noi siamo dell’avviso, con l’orientamento prevalente  al riguardo di  tanti altri paesi di civilissima tradizione  che la prostituzione , è un commercio esecrabile del corpo umano, che va comunque  regolamentata ed esercitata in appositi luoghi a garanzia della pubblica decenza e  dell’igiene  e va quindi tassata come qualsiasia altra attività commerciale.
Seguendo tale criterio si comprime  l’attività degli sfruttatori di tante povere ragazze  di questo discutibile commercio e si attua un più equo trattamento di tassazione per attività  disdicevoli che non si comprende per quale motivo debbano essere privilegiate fiscalmente, rispetto alle altre attività  regolari  di commercio che pagano  le tasse.
Lo stesso discorso vale per i siti pornografici in rete che svolgendo attività commerciale e pubblicitaria, dovrebbero essere regolarmente controllati e tassati, come qualsiasi altra attività commerciale.
Questo sistema attenuerebbe da un punto di vista pratico e  morale  il “turismo sessuale” su internet, specie da parte dei minori, che secondo  noi  sarebbero  condizionati proprio dal pagamento  di un ticket per l’utilizzo di  tali siti.
Per quanto attiene ai siti pedepornografici, essendo gli stessi una chiara espressione di innaturale sadismo, di depravazione  e di violenze inaudite sui minori, non può esservi alcuna spiegazione logica, legale o di altro tipo, che consenta il permanere di un tale scempio sulla rete internet aperta a tutti.
Tali siti vanno dunque immediatamente chiusi ed i loro titolari debbono essere perseguiti in base ai reati previsti dal codice penale (incitamento alla prostituzione minorile, incitamento alla violenza su minori etc).
Non possono esservi al riguardo regole di mercato o convenzioni internazionali che permettano  simili delitti contro i minori, in siti nazionali ampiamente pubblicizzati ed  accessibili liberamente a tutti.
Ogni altra giustificazione al permanere dell’attuale  situazione, non fa altro che alimentare il circolo perverso  del vizio mediatico più abietto, dietro il quale si  nascondono enormi interessi  economici e finanziari, e  che non può essere   assolutamente giustificato con un concetto distorto di libertà di espressione, di informazione ovvero di liberismo economico .
 Dietro certe  vuote espressioni, propagandate da tanti utili idioti,  si cela  solo l’ ignoranza dei principi economici più elementari, che spesso tende a nascondere ovvero a giustificare  gli interessi  economici  dei nuovi mercanti di schiavi ,di finanzieri senza scrupoli   che stanno minando le basi della nostra civiltà e l’integrità  dei nostri costumi e soprattutto il futuro  dei nostri figli.

  

                                                                                                (Antonio Di Carlo)

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