venerdì 11 aprile 2014

Immigrazione, Alfano: «Italia sotto pressione, intervenga l'Europa»

Immigrazione

09.04.2014

Immigrazione, Alfano: «Italia sotto pressione, intervenga l'Europa»

Il ministro dell’Interno convoca al Viminale i vertici delle Forze dell’ordine dopo l'ultima ondata di sbarchi
 sulle coste italiane. Salvati oltre 15.000 migranti negli ultimi sei mesi. Dalla Libia pronte a partire dalle 
300 alle 600mila persone

«Oltre 4000 migranti sbarcati nelle ultime 48 ore, 1.300 sulle navi della Marina Militare, 16 avvistamenti di
 barconi con richiesta di soccorso: si tratta di una progressione di eventi che allarma». Lo ha dichiarato 
ieri il ministro dell'Interno Angelino Alfano al termine della riunione operativa sull'immigrazione che si è 
svolta al Viminale in serata con tutte le forze che partecipano all'operazione Mare Nostrum: Forze 

dell'ordine, Marina militare e Capitaneria di Porto.

«Si tratta di una situazione molto grave – ha proseguito Alfano - rispetto alla quale da parte dell'Unione
 europea non basta uno stanziamento di 80 milioni di euro per Frontex, l'Agenzia delle frontiere. L'Italia 
spende ogni giorno 300mila euro, 9 milioni al mese, per soccorrere i migranti».


L'immigrazione, ha precisato il ministro, «sta profondamente cambiando profilo, vi è una connessione 
diretta tra l'instabilità politica nei Paesi del nord Africa e i flussi di migranti: più quei sistemi sono 
stabili, più c'è possibilità di collaborazione per arrivare a degli accordi bilaterali. Ma, soprattutto, sono 
sempre più i richiedenti asilo e protezione internazionale, rispetto ai migranti economici. Persone che
 fuggono dalle guerre, che presentano una domanda e al quale il nostro paese è obbligato a dare
 una risposta. Un fenomeno questo, destinato ad aumentare e al quale l'Italia non può far fronte da sola».

La meta finale della maggior parte dei migranti non è l'Italia, ha ribadito Alfano, ma altri Paesi dell'Ue, e 
di ciò «abbiamo migliaia di prove e, dunque non solo va rivisto il trattato di Dublino, che carica tutti i 
problemi sui Paesi di primo ingresso, ma Frontex ed Europol devono fare il loro lavoro, cioè difendere
 una frontiera che non è italiana ma europea».

Alfano è poi intervenuto stamattina ai microfoni del Gr 1, «l'Italia, ha dichiarato, è sotto una pressione

 migratoria fortissima che arriva dalla Libia, dalle coste del paese nordafricano sono pronti a partire tra
 i 300 e i 600 mila migranti. Oggi - ha concluso il ministro - stiamo facendo un'azione di soccorso che ci 
rende campioni del mondo di soccorso in mare perché abbiamo salvato, con l'operazione Mare 
nostrum, più di 15.000 vite da ottobre a oggi».




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